Davide Frattesi: "Questa estate potevo venire alla Roma ma non Š stato possibile"

Davide Frattesi ha parlato a la Gazzetta dello Sport del suo futuro e in un passaggio dell’intervista sottolinea la delusione per il mancato approdo in giallorosso, aprendo ad altre ipotesi per l’estate: “Difficile rispondere.

A volte sono un po’ autolesionista. Però qualcosa è cambiato. L’estate scorsa, quando potevo passare alla Roma, il trasferimento non si concretizzò per un paio di milioni. Non ho mai chiesto perché la Roma non mi avesse voluto davvero, ho preferito non approfondire. Ci sono rimasto male. E adesso non ci penso più. Non so dove giocherò, ma ho un approccio diverso al mio futuro.”

Gazzetta dello Sport


Sfatato il tab— spagnolo dopo cinque anni

La Roma è tornata a battere una squadra spagnola dopo 5 anni.

L'ultimo succeso era stato Roma-Barcellona 3-0 del 2018 quarti di finale di Champions League. Da lì erano arrivati soltanto 4 k.o e un pareggio.  

Gazzetta dello Sport


El Shharawy: "Vittoria pesante. Questi gol cos li ho sempre fatti"

ElShaarawy commenta a caldo il 2-0 alla #RealSociedad su #SkySport: "La vittoria della forza del gruppo. Abbiamo grande forza mentale, siamo un gruppo che si aiuta. Questa è una vittoria che ha un peso maggiore perchè arriva dopo la grande partita fatta con la Juventus. Il gol? Questi così li ho sempre fatti".

Sky Sport


Mourinho a Sky Sport: "Il 2-0 pu• essere importante"

Parla #Mourinho dopo la vittoria: "Tutti gli altri sanno i nostri limiti, ma noi li trasformiamo nelle nostre forze. El Shaarawy ha una grande mentalità. È una grande vittoria questa. Abbiamo controllato la partita anche non avendo la palla. Il secondo gol può essere importante. Andiamo a San Sebastian per fare una grande partita e dopo due giorni c'è la Lazio."

Sky Sport


Conferenza Stampa Mourinho: "Oggi dovevamo vincere, se non fosse successo sarebbe esploso il Colosseo"

José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo il successo per 2-0 contro il Frosinone:

Ha parlato di “multifattorialità”. Cosa è mancato del fattore Mourinho per ora?
“La mia risposta è stata probabilmente dare ai giocatori uno stato dell’anima perfetto. Perché dopo la frustrazione, dopo la pressione, dopo le critiche, non puoi entrare in una partita come questa solo col cuore, perché se ci entri solo con il cuore non vinci. Per vincere questa partita devi alzare il livello di intensità, devi equilibrare dal punto di vista emozionale. Non devi entrare in campo e prendere un rosso, non devi perdere la testa sullo 0-0. Col punteggio 1-0 per tanto tempo non puoi perdere la testa pensando al cronometro, bisognava cercare di avere quell’equilibrio. Sono riuscito a trasmettere ai ragazzi questo stato dell’anima, poi automaticamente si vince e si fa bene e si perde e si fa male. Penso che l’esperienza del mio modo di sentire questo momento difficile mi abbia fatto entrare bene nella testa dei giocatori. Hanno dimostrato questo, cercare il primo gol, quando loro hanno creato due opportunità non siamo andati nel panico. Abbiamo cercato il raddoppio, sul 2-0 partita finita. Non era il giorno per fare una partita meravigliosa, era impossibile, non c’era freschezza né fisica, né mentale. L’avversario era molto molto bravo, l’ho analizzato prima della partita e mi è piaciuto tanto. Durante la partita si vedeva la qualità, complimenti a loro e ai tifosi del Frosinone”.

Che cos'ha Ndkca?
"Evan viene dalla Bundesliga, un calcio completamente diverso. Giocava a tre, ma un tre con principi di gioco diversi rispetto a noi. Continuo a dire, magari qualcuno non è d'accordo, ma il calcio più tattico è quello italiano. Per me questo è il paese con gli allenatori più forti. E' più un terzo che ha fiducia quando gli altri vanno bene. Non è quello visto oggi dove era nervoso. E' veloce, ma non fortissimo nei duelli individuali. Dal punto di vista individuale non è responsabilità dei ragazzi arrivati, ma di chi sta qui fargli capire come giocare. Anche Aouar ha bisogno di tempo, perché con la palla è bravo, ma senza è tutto diverso. Lukaku è diverso perché un giocatore di livello altissimo che sa tutto. Renato uguale quando ha giocato, gli altri hanno bisogno di tempo e di risultati positivi".

Su Dybala.
"Non giocherà giovedì, con oggi è arrivato al limite. Oggi dovevamo vincere, se non avessimo vinto oggi sarebbe esploso il Colosseo. Se lui mi avesse detto che non ce la faceva non lo avrei schierato, ma mi ha detto esattamente il contrario. Però giovedì in Europa decido io e non giocherà".

Smalling e Renato Sanches?
"Dopo la sosta spero di sì, per Renato è un no definitivo. Per Smalling arrivare a Cagliari sarebbe un miracolo. Magari una panchina che può aiutare".


Gonzalo Villar lascia la Sampdoria: la Roma lo girer… al Getafe

Di Marzio di Sky Sport fa il punto sul mercato della Roma: Villar pronto a lasciare la Sampdoria: il centrocampista spagnolo verso il Getafe, si trasferirà in prestito con diritto di riscatto, che diventerà obbligo a determinate condizioni.


Matic c'Š: in Coppa Italia probabile titolare con merito

Il serbo Nemanja Matic torna in mediana nel match di Coppa Italia contro il Genoa dove non ci sarà un turnover massiccio.

La Roma sulla competizione nazionale ci punterà molto forte per poter alzare al cielo un nuovo trofeo a fine stagione. 

Corriere dello Sport


Ottavo di finale di Coppa Italia con pi— spettatori di sempre

Per la partita di Coppa Italia di giovedì sera contro il Genoa sono attesi all'Olimpico oltre 60.000 tifosi. Il dato è il più alto della nostra storia per un ottavo di finale della competizione nazionale. 


Conferenza Stampa Mourinho: "Non vogliamo toglierci responsabilità. Dobbiamo vincere, avere coraggio e personalità"

Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Frosinone:

Come deve ripartire la Roma?
"Vogliamo vincere, dobbiamo vincere. Non dobbiamo cercare nessun tipo di alibi, non vogliamo toglierci responsabilità o cercare alibi. Abbiamo fatto tre partite prima di finire il mercato, quell'unico punto penso che a tanti giocatori ha lasciato un peso importante. Dopo l'incredibile risultato contro l'Empoli, e anche in Europa, ho pensato che quel peso potesse andare via, in campo e fuori. Non è successo a Torino in condizioni normali, e visto quello che succede in questa stagione in Serie A dove queste squadre possono fare risultato contro squadre superiori. Quel punto, dopo una buona partita, è diventato negativo. In condizioni normali sarebbe stato positivo. Con il Genoa mi aspettavo continuità e miglioramento, ma non è successo. Se vogliamo dire cosa sia accaduto, sono successe tante cose, svantaggio, pareggio, di nuovo in svantaggio. Anziché migliorare, abbiamo peggiorato subito. Con Cristante in difesa la squadra ha peggiorato, quando siamo passati a quattro siamo peggiorati ancora, Cristante e Ndicka non hanno mai giocato a quattro. Sembrava che potessimo pareggiare, arriva invece il terzo gol su palla inattiva, poi il quarto arriva fuori contesto. Quello che dobbiamo fare è avere il coraggio di entrare in campo e accettare una reazione di grande romanismo che può essere appoggio fantastico oppure una manifestazione negativa, dobbiamo avere il rispetto di queste possibili manifestazioni e avere il coraggio di giocare contro una buona squadra che sta psicologicamente bene. Sarà difficile perché abbiamo una pressione extra, serve avere coraggio anche se abbiamo lavorato solo due giorni. Non c’è molto più da fare se non avere coraggio e personalità, peccato non si giochi oggi

Firmerebbe il rinnovo?
"Parliamo di una situazione ipotetica e non mi piace. Nnn è un successo, non posso darti una risposta. Quello che ti posso dire è che tre mesi fa, il periodo di Budapest, era quasi un dramma pensare di andare via. A Budapest ho detto di rimanere ai giocatori e allo staff. Tre giorni dopo, contro lo Spezia, ho detto ai tifosi che sarei rimasto. Qualche giorno dopo ho incontrato Dan Friedkin e gli ho dato la mia parola. Durante le vacanze ho avuto la più pazza delle offerte per un allenatore e l'ho rifiutata per la parola che avevo dato a giocatori, tifosi e proprietà. Oggi, tre mesi dopo, sembro io il problema e non lo accetto. Non leggo e non guardo tv ma le cose mi arrivano. Non lo accetto, io non sono il problema. Nel calcio le cose dipendono da molti fattori, non si può dire il responsabile è quello lì. Sono cose che succedono all'interno di un club, di un'azienda, di una struttura educativa. Quello che tre mesi fa era il più grande problema del romanismo, di Trigoria, dei giocatori, quando tre mesi fa questa persona si compromette con la sua parola, la porto avanti fino al 30 giugno 2024, sarò qui a lottare ogni giorno per i giocatori, per la società, per i tifosi. Solo una persona mi può dire che sia finito tutto prima del 30 giugno ed è Dan Friedkin, solo lui può dirmi di andare via, se non me lo dice io resto fino al 30 giugno, ho dato la parola a tutta Trigoria, ai tifosi, al mondo perché quando parlo io purtroppo parlo al mondo perché la mia carriera è stata fatta così. Sono la stessa persona e fino al 30 giugno io sono qua con i miei giocatori a lavorare per la mia proprietà, solo Dan può mandarmi via oppure Ryan. Non ho paura della pressione esterna, non ho paura dei possibili fischi, se vogliono trovarmi mi trovano a Trigoria, quando decido di andare a cena fuori sto un po’ fuori e vado in albergo per uno-due giorni altrimenti sono sempre qua. Non c’è né paura né mancanza di fiducia, domani sono allo stadio con i miei giocatori, insieme come sempre e come sempre dal primo giorno, ci prenderemo le responsabilità di quello che potrà succedere prima, durante e dopo la partita, l’unica cosa che pensiamo tutti insieme è di vincere la partita domani perché la squadra ne ha bisogno

Dove schiererà Cristante domani e nelle prossime partite fino alla sosta di ottobre? Giocherà davanti alla difesa come mezzala, oppure dietro per sopperire al problema del mercato, cioè che sono rimasti più o meno gli stessi difensori più Ndicka? Si aspetta di più dai giocatori?
Penso che Pinto sia stato qua nei primi giorni di settembre e penso abbia fatto una buona spiegazione. Pinto ha spiegato bene, ha spiegato come la Roma debba ovviare al suo Financial Fair Play, si devono prendere certe decisioni e sai che sono rischiose. Hai dimenticato di dire che Ibanez non c’è più, non abbiamo Kumbulla che è infortunato e l’anno scorso ci dava una mano. Con Smalling out siamo rimasti in tre in un periodo dove si gioca ogni tre giorni, fai tipo otto partite in un corto spazio di tempo. L’infortunio di Llorente fa parte di Diego, è la sua storia clinica e ci ha messo in difficoltà. Come dicevo prima ad Angelo o a Juric, non è il momento di trovare alibi o incolpare qualcuno, questa è una conseguenza di una situazione del Fair Play Finanziario, è una situazione che già conoscevo e poteva succedere. Con il Genoa, il miglior momento è stato il gol e nel momento che facciamo il gol, sembrava stessimo sviluppando qualcosa ma siamo stati forzati a fare un cambio. Non mi piace parlare individualmente dei giocatori, ma ora Cristante ci dà di più, ha avuto un’evoluzione fantastica, nella velocità di esecuzione, non era propriamente un genio con la palla, ma è diventato più sveglio obiettivamente, è importante per noi. La squadra ha peggiorato quando è passato dietro, poi dopo arriverà la domanda di Lo Monaco se giochiamo a tre o a quattro che è una domanda normale. Per giocare a quattro possiamo giocarci solo con El Shaarawy e Costa, che sarà convocato. Se parlate di Dybala, voi dite che sembrava molto stanco in queste due partite, ho un amico che mi rompe sempre a riguardo. Non dovrei parlare di queste cose con voi, abbiamo una partita domani difficile, importante, una pressione extra, dobbiamo giocarla al massimo della nostra potenzialità. Se mi aspetto di più dai giocatori? Sì, mi aspetto di più da me stesso perché sono sempre molto esigente, però mi aspetto anche di più dai giocatori, quando prendo due gol da palla inattiva, io alleno le palle inattive difensive ma non alleno pure la costruzione bassa per aprirsi sulla linea, non ho detto di lasciare Lukaku da solo lì davanti. Mi aspetto di più da me e da loro. Ho una cosa con i giocatori che senti, senti chi più chi meno, ma questi ragazzi sono miei amici, io sono amico loro. Non esiste solo empatia di lavoro, c’è empatia fra di noi e questa è una base che non ha prezzo in questi momenti qua. L’allenatore è un uomo solo nei momenti difficili, ma con loro no. Sono un po’ più solo perché a me piace stare solo, mi piace nascondermi, isolarmi qualche volta, ma con i miei giocatori non mi sono mai sentito da solo. Mi aspetto di più in campo, mi aspetto una mentalità, una fame, una responsabilità diversa e anche gente nuova che è arrivata penso che crescerà alla velocità che gli facciamo vedere come siamo noi. Per darti un esempio, Ndicka come difensore puro e Ibanez mai nella vita, c’è una differenza enorme. Ndicka è più bravo con la palla, ma Ibanez faceva errori con possesso palla e ha fatto errori in partite che non si dimenticano. Con il Genoa abbiamo avuto sette angoli a favore, su sette angoli nemmeno una volta abbiamo attaccato prima la palla e come fai a fare gol? Mi aspetto di più dai giocatori e da me stesso, però è più facile dire questo quando c’è amicizia, ho bisogno di più

Spalletti disse che il terzo anno è difficile farsi capire dai giocatori. È vero che è può complicao incidere?
"Non la penso così, quando stai bene con una persona non esiste secondo o terzo anno. Anche nel primo anno c'erano dei problemi, sto parlando di rapporti umani. Ho amici che ho conosciuto a cinque anni e che oggi sono ancora miei amici, è la maratona della vita. Dopo quattro, cinque, sei anni in una squadra non è un problema, devi fermarti quando sei stanco del rapporto o non senti più l'amore. Ci sono allenatori che hanno tanti soldi da spendere, che cambiano giocatori con facilità. Se c'è un problema nel Barcellona o nel City, Guardiola paga cento milioni senza problemi.  Penso che il punto di partenza non siano gli anni, ma un rapporto che esiste o non esiste, in questo caso il rapporto esiste. Non voglio tornare alla domanda di Juric sul rinnovo perché è ipotetico, perché da questa porta qua lavoro ogni giorno, mi piace tantissimo e non posso dire che ho avuto dei club dove mi è piaciuto lo stesso o dove mi è piaciuto di più in un altro posto

C’è una mossa alla Mourinho per risolvere i problemi della Roma?
Cosa vuoi che ti dica, la risposta che ti voglio dare è quando ho fatto lo scemo con te e ti ho dato una risposta di merda e poi mi sono scusato. C’è qualcosa che non è andato bene ed è in questo tipo di momenti che uno si deve isolare, una cosa è isolare perché gli altri ti vogliono isolato, non ti vogliono bene e non stanno con te lasciandoti solo. È la cosa più comune, quando si perde l’allenatore è un uomo solo. Un’altra cosa è quando tu sei solo per una tua opzione, è il mio caso. Negli ultimi due giorni sono andato a letto alle sei del mattino dopo le partita, poi dalle 12:15 alle 19:00/19:30 ho pensato da solo. Quando hai questo momento, tanta gente parla fuori ma anche dentro. Chi mi dice una cosa, chi mi dice un’altra, se vado da loro sento tante cose perché tutti hanno un’opinione. Ho fatto una riunione ieri con i giocatori e ho iniziato a dire che avrei fatto delle domande e avrei risposto alle domande. Mi sono messo dalla parte dei giocatori e ho risposto come fossero loro, se io dovessi sbagliare tu calciatore devi interrompermi. Ho fatto dieci domande, nessuno mi ha mai detto che avevo sbagliato, ho risposto come avrebbero voluto loro. Conosco loro molto bene e perché non volevo sentire altre campane, volevo dirti questo l’altra volta e invece ti ho detto quella cazzata lì, ti chiedo di nuovo scusa


Genoa vs Roma 4-1 | Un ottimo Genoa vince meritatamente il match. Figuraccia Roma

GENOA (4-3-2-1): Martinez; Maturro, Bani, Dragusin, Vasquez; Sabelli, Badelj, Strootman, Frendrup; Gudmundsson, Retegui.
A disposizione: Leali, Sommariva, Matturro, De Winter, Haps, Messias, Hefti, Thorsby, Jagiello, Kutlu, Puscas.
Allenatore: Gilardino.

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Llorente, NDicka; Kristensen, Cristante, Paredes, Pellegrini, Spinazzola; Dybala Lukaku.
A disposizione: Svilar, Boer, Kristensen, Zalewski, Celik, El Shaarawy, Aouar, Pagano, Belotti, Azmoun, Bove, Karsdorp.
Allenatore: Mourinho.

Arbitro: Orsato
Assistenti: Scatragli e Zingarelli
Quarto Ufficiale: Tremolada
VAR: Mazzoleni
AVAR: Paterna


Torino vs Roma 1-1 | Partita fisica ma corretta. Roma e Torino si dividono la posta in palio

TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Schuurs, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova, Tameze, Ilic, Lazaro; Seck, Radonjic; Zapata.
A disposizione: Gemello, Brezzo, Antolini, Zima, Nguessan, Sanabria, Sazonov, Soppy, Gineitis, Vlasic, Linetty, Karamoh, Pellegri, Ricci.
Allenatore: Ivan Juric

ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Llorente, Ndicka; Kristensen, Cristante, Paredes, Spinazzola; Dybala, El Shaarawy; Lukaku
A disposizione: Boer, Svilar, Karsdorp, Celik, Pellegrini, Aouar, Bove, Zalewski, Pagano, Belotti, Azmoun
Allenatore: José Mourinho


Arbitro: Guida
Assistenti: Preti e Mokhtar
Quarto Ufficiale: Giua
VAR: Di Paolo
AVAR: Paganessi


Sheriff vs Roma 1-2 | La Roma comincia l'avventura europea con i tre punti

SHERIFF (4-3-3): Koval; Kiki, Garananga, Tovar, Artunduaga; Zahouri, Ademo, Fernandes; Ankeye, Talal, Ngom Bekeli.
A disposizione: A disposizione: Straistari, Paşcenco, Ricardinho, Apostolakis, Vardar, Dijinari, Coliș, Boţan, Novicov, Luvannor.
Allenatore: Bordin.

ROMA (3-5-2): Svilar; Mancini, Llorente, Ndicka; Karsdorp, Sanches, Cristante, Aouar, Zalewski; Lukaku, El Shaarawy
A disposizione: Rui Patricio, Boer, Celik, Spinazzola, Paredes, Bove, Pagano, El Shaarawy, Dybala.
Allenatore: Mourinho (non in panchina per squalifica).

Arbitro: Treimanis
Assistenti: Gudermanis e Spasennikovs
Quarto Ufficiale: Golubevs
VAR: Dingert
AVAR: Brand