Benatia: “Pensavo di finire la carriera a Roma, ma mi hanno venduto. La dirigenza deve imparare a tenere i migliori”

IL TEMPO - SONNINO - Un anno alla Roma sfiorando il titolo, poi due e mezzo alla Juventus, passando dal Bayern Monaco, con due scudetti. Oggi Mehdi Benatia risponde al telefono dalla sua casa di Doha: il coronavirus è arrivato anche lì. Queste le sue parole, sul virus e sulla Roma:

La Juventus è stata una delle prime a dare il buon esempio sul taglio degli stipendi.

Non sono sorpreso, lì c’è gente responsabile, campioni veri, c’è un gruppo che è una famiglia. Anche la Roma sta facendo moltissimo. Sono molto orgoglioso di loro.

 

A distanza di tanti anni, lascerebbe ancora la Capitale?

Ho trascorso a Roma soltanto una stagione, ma rimarrà sempre nel mio cuore, perché è stata in assoluto la migliore: la mia Roma era troppo bella. Dopo sei mesi mi sono detto “Io non mi muovo più da qua”. Poi hanno deciso di vendermi al Bayern, ma avevo pensato davvero di finire la mia carriera a Trigoria.

Che idea si è fatto dei giallorossi?

Auguro loro di avere una squadra all’altezza dei tifosi, che lotti ogni anno per vincere il campionato, la Champions, perché a Roma c’è una passione infinita. Tifosi come i romanisti, non ne ho mai conosciuti. Mi auguro che i dirigenti riescano a fare una grande Roma, che smettano di vendere tutti e imparino a tenersi i migliori, come la Juve, il Real, il Barcellona: la Roma deve lottare con loro e i tifosi meritano una squadra che li renda orgogliosi.

Lei ha una ricetta?

All’Udinese siamo arrivati in Europa per tre anni: Pozzo prese me, Sanchez, Zapata, Handanovic, nessuno ci conosceva e ci ha venduti bene. Così si fanno i soldi. La Juve ripartì con un progetto serio: prese Pogba a zero, Barzagli quasi a scadenza, Bonucci dal Bari. Perché la Roma non ce la fa? In sette anni ha venduto Alisson, Salah, Nainggolan, Pjanic, Marquinhos, Osvaldo, Lamela, Benatia, Gervinho. Troppi. Se li avesse tenuti, avrebbe vinto qualcosa. Il problema è nella gestione.


Lega-calciatori, scontro totale sugli stipendi

IL TEMPO - CICCIARELLI - La trattativa tra calciatori e club per il taglio degli ingaggi arriva al muro contro muro. Non basta la ritrovata unità della Lega Serie A che intorno al tema salariale si riscopre compatta, perché la proposta sottoposta insieme alla Lega B all'Assocalciatori viene bollata come "vergognosa e irricevibile". L'assemblea di Lega - Juventus esclusa, visto che ha già raggiunto l'accordo con i propri giocatori - ha trovato la convergenza su una soluzione che prevede la decurtazione per calciatori, allenatori e tesserati di un terzo dello stipendio lordo (quattro mesi) in caso di mancata ripresa del campionato e di un sesto se la stagione venisse completata, rimandando ai club la definizione degli accordi con i tesserati. Una delibera che fa infuriare l'Assocalciatori. "Voler riversare sui calciatori - replica in un duro comunicato - l'eventuale danno economico fa riflettere sulla credibilità imprenditoriale di chi dovrebbe traghettare il sistema calcio in questo momento di difficoltà". In serata il presidente dell'Aic Tommasi rincara la dose: "Se le società di serie A si devono trovare in assemblea per dire che non pagheranno gli stipendi, quando a tu per tu con i giocatori i club stanno cercando accordi di buon senso, è molto preoccupante. Mettere in cattiva luce i giocatori, quando tutti o quasi stanno già discutendo con i club come uscire insieme da questa crisi, mi pare una follia".  Intanto in caso di ripresa del campionato - la Fifa lavora su estensione a tempo indeterminato della stagione 2019/20 - si potrebbe dover rinunciare alla Var per motivi precauzionali. "In alcuni casi si usano ambienti angusti - spiega il presidente dell'Aia Nicchi - dove l'arbitro Var lavora con gli operatori in due metri quadri".


Mancini apre a De Rossi

IL TEMPO - "De Rossi può entrare nello staff? Con lui ci avevo parlato prima che decidesse di fare la sua esperienza in Argentina, c'era questa possibilità, poi è saltato tutto ma in futuro non si sa mai, tutto è possibile".. Così Roberto Mancini, ct della Nazionale, su Daniele De Rossi.


AIC, Calcagno: "In questo momento ci deve essere collaborazione. Spero si continui a dialogare"

Umberto Calcagno, vice presidente dell'AIC, ha parlato ai microfoni di calciomercato.it della proposta di Leghe di A e B per il taglio del 30% degli stipendi dei calciatori qualora non si tornasse a giocare:

"Una provocazione. L'assemblea di Lega non ha alcun potere giuridico sulle contrattazioni, che sono già in atto tra i club e i singoli calciatori. L'intento è quello di mettere in cattiva luce i calciatori, ma gli unici a fare una brutta figura in questa situazione sono proprio i presidenti. La provocazione, ripeto, di voler decurtare il 30% circa dagli stipendi mira palesemente a scaricare solo sui calciatori gli eventuali danni del sistema, in attesa di capire se si potrà tornare a giocare oppure no. L'unica parte che ha valore giuridico della nota dei club è l'ultima, quella in cui si dice che le società dovranno negoziare le modifiche contrattuali con i singoli giocatori. Mi pare che si chieda solo a quest'ultimi di fare la loro parte, quella degli altri mi sfugge. Spero che si continui a dialogare, come già stava avvenendo squadra per squadra. È chiaro che, se l'atteggiamento di qualche presidente dovesse essere irrispettoso verso i propri giocatori, non è da escludere che si possa arrivare a contenziosi sul dovuto o sul non dovuto. C'è anche la prospettiva, per qualche giocatore, di mettere in mora la società e svincolarsi. In questo momento deve esserci la collaborazione da parte di tutti per arrivare ad una giusta soluzione".


Cassano: "Dovrei chiedere scusa a Capello. A Roma uscivo spesso con Guardiola, è unico"

Antonio Cassano, ex giocatore della Roma e del Real Madrid, ha risposto alle domande del giornalista Pierluigi Pardo tramite una diretta sul soial network Instagram:

Sulla quarantena
Ogni ora mi collego su Sky Tg24 per sentire le ultime notizie. Vedere l’Italia così mi fa piangere il cuore. Mi preoccupa quello che accadrà dopo. Vedo tantissime persone in difficoltà a livello economico. Lo Stato deve aiutare chi è rimasto senza lavoro, senza soldi”.

Sulla cucina
Il mio piatto preferito? Carbonara, gricia, amatriciana. Avete capito perché a Roma ero in quelle condizioni?”.

Sull'esperienza al Real Madrid
Arriva Capello, faccio una preparazione stupenda, perdo 10 chili. Gioco le prime due partite, alla terza Don Fabio mi mette in panchina per farmi rifiatare. Io sbrocco e lui mi mette fuori rosa. Dovrei chiedere scusa a Capello per tutte le volte che gli ho fatto perdere la pazienza”.

Su Guardiola
"A differenza degli altri big, lui non è solo un gestore. Lui gestisce e allena. A Roma uscivamo spesso insieme. È sempre stato un amante del bel calcio, quando ti parlava trasmetteva entusiasmo. Lui è unico ma ha rovinato tutti gli altri che vogliono imitare il suo tiki taka. Di Guardiola ce ne è uno”.


Roma Cares aiuta i pazienti ricoverati per Covid19 a connettersi con i propri cari

Roma Cares sta supportando i pazienti contagiati dal virus Covid-19 e costretti al ricovero a connettersi con i propri cari a casa.

Dopo aver lanciato una campagna GoFundMe il mese scorso al fine di raccogliere € 500.000 per acquistare forniture mediche urgenti per gli ospedali di Roma che combattono contro il Coronavirus, il Club è stato informato dagli operatori sanitari in prima linea circa la difficoltà dei più anziani nel contattare i familiari una volta entrati in ospedale.

Per risolvere il problema la fondazione giallorossa ha collaborato con WINDTRE, che ha donato 50 dispositivi dotati di connessione internet, tra smartphone e tablet, a tre ospedali della Regione.

I 50 device, ciascuno con una copertura protettiva al fine di garantire il pieno rispetto delle norme igieniche, sono già stati consegnati all'ospedale Umberto I, all'ospedale Sant'Andrea e all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina.

In questa settimana, infermieri e operatori sanitari delle tre strutture hanno già iniziato ad aiutare i pazienti isolati a effettuare videochiamate con familiari e amici.

Nell’ambito delle iniziative volte a contrastare il Coronavirus, Roma Cares ha acquistato otto ventilatori polmonari e otto nuovi letti di terapia intensiva per gli ospedali di Roma, dopo aver raccolto fondi attraverso donazioni fatte dai tifosi, dai partner, dal presidente del club Jim Pallotta e da giocatori, dirigenti e dipendenti del Club.


Ambrosini: "Zaniolo ha maturato il modo di stare in campo. E' un prospetto interessante"

Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan, ha parlato di Nicolò Zaniolo ai microfoni di Sky Sport:

"È un prospetto interessante, ha maturato il modo di stare in campo. I giocatori di classe e qualità particolari crescono quando fanno partite che fanno sempre la cosa giusta e non per forza quella eccezionale. Zaniolo stava avendo una continuità di prestazioni, a quell'età lì averla è la cosa più complicata. Non sempre tocchi 4 volte il pallone e 3 ti fai notare, l'abilità sta nel capire quando mostrare le proprie abilità e farlo il più possibile".


AIAC, Ulivieri: "Saranno FIGC e Stato a regolare le singole posizioni, non la Lega Serie A"

Renzo Ulivieri, ex allenatore ed oggi presidente dell'AIAC, ha detto la sua sulla proposta delle leghe per il taglio degli stipendi. Queste le sue parole riportate dall'Ansa:

"La dichiarazione della Lega Serie A ci pare estemporanea perché ancora non sappiamo che fine faranno i campionati; dichiarazione quindi che lascia il tempo che trova. Saranno le leggi statali e le norme della Figc a regolare le singole posizioni. Stando così le cose vorremmo evitare ogni tipo di polemica, perché non è tempo. Semmai il tono, che ci pare padronale, ovviamente non ci garba. I nostri allenatori di alto livello sono andati oltre la 'disponibilità' perché hanno manifestato sin da subito la 'volontà' di contribuire. Va però ricordato che alle dipendenze delle società di calcio ci sono 'altri' allenatori, istruttori, preparatori e collaboratori che hanno meri redditi di lavoro: anche al di sotto delle medie nazionali. Su questi redditi non è ammissibile pensare ad alcuna riduzione. Per umanità".


Le proposte della Fifa per la stagione calcistica. Estesi i contratti in scadenza

La FIFA, come riferito su Twitter dal giornalista Arancha Rodriguez, ha rilasciato un documneto di 14 pagine in cui vengono redatte delle proposte da attuare nella stagione calcistica attuale dopo quando successo a causa del Coronavirus:

"In base alla corrente situazione, su un'analisi puntuale svolta dalla FIFA tenendo presente una coordinazione globale, è proposto che:

1) tutte le richieste di estensione della data di fine stagione siano approvate;
2) tutte le richieste di estendere o modificare periodi di registrazioni già iniziati siano approvate, posto che la loro durata (16 settimane) rientri nel limite massimo stabilito nelle regole per lo status e i trasferimenti di calciatori;
3) tutte le richieste di modificare o postporre periodi di registrazione ancora non cominciati siano approvate, posto che la loro durata (settimane) rientri nel limite massimo stabilito nelle regole per lo status e i trasferimenti di calciatori;
4) sia permesso di modificare le date della stagione e/o i periodi di registrazione, sia con TMS o notificandolo alla FIFA;
5) come eccezione all'articolo 6, paragrafo 1 delle regole per lo status e trasferimenti dei calciatori, un professionista il cui contratto è scaduto o è stato terminato come conseguenza del COVID-19 ha il diritto di essere registrato da una federazione anche fuori dal periodo di registrazione, indipendentemente dalla data della scadenza del contratto o dal momento in cui è stato terminato.

Giacché le decisioni sui periodi di registrazione dipenderanno dal calendario sportivo delle competizioni nazionali (che, al momento, resta incerto), la questione verrà monitorata e valutata dalla FIFA in modo continuativo".

Inoltre la radio Cadena Ser rende noti altri tre punti del documento:

- I contratti che scadono il 30 giugno saranno estesi automaticamente fino alla fine della stagione.
- Se un calciatore a cui finisce un contratto ne ha già firmato un altro, sarà effettivo alla fine della stagione.
- Si deve dare priorità al vecchio club per completare la stagione al fine di garantire l'integrità dei campionati.

 


Cassetti: "Spalletti ha avuto un ruolo importante nella mia carriera. Fonseca è di grande livello"

Marco Cassetti, ex terzino della Roma, ha parlato dei suoi trascorsi giallorossi ai microfoni di TMW Radio:

Quale allenatore ha inciso di più nella tua carriera?
"Ne ho avuti tanti e ognuno mi ha dato qualcosa. Perotti a Verona, poi Malesani che sotto l’aspetto tecnico-tattico era uno dei migliori in circolazione e mi ha dato le basi. Poi Delio Rossi, Zeman, Spalletti, Ranieri. Ognuno di loro mi ha arricchito".

Prima del secondo scudetto potevi andare alla Lazio…
"E’ vero, ma potevo arrivare anche un anno prima alla Roma, ma ci fu il blocco del mercato del club per il caso Mexes".

Spalletti è tra i migliori tecnici della Roma?
"Ha avuto nella mia carriera un ruolo importante, è stato l’allenatore che mi ha voluto a Roma e decise di puntare su di me, che arrivavo da una provinciale. Mi sono ritagliato sempre il mio spazio, anche se arrivavano altri con un curriculum migliore. Poi metto Ranieri, perché dopo l’addio di Spalletti nel 2009 dopo un paio di giornate, ricompattò un gruppo forte ma che stava attraversando un momento particolare. Ha toccato i tasti giusti per rinvigorire il gruppo. E’ stata una cavalcata incredibile, che non ci ha visto vincere per un errore di percorso, quello con la Samp in casa".

Che rapporto è stato quello tra Spalletti e Totti?
"Il primo era un amore reciproco, si capivano subito. Lo trasformò in prima punta, con Perrotta che riusciva a cucire il gioco. Il rapporto poi si è rotto, so perché ma non posso dirlo. Non è stata neanche semplice la situazione di Spalletti, ossia quella di gestire la fine di una carriera straordinaria come quella di Totti. Anche io ho smesso a 38 anni e avevo sempre voglia di giocare, quindi non è semplice gestire un calciatore in queste fasi, ma neanche lui non ha avuto un approccio dei migliori".

Come è andata invece con Luis Enrique?
"Era arrivato dal Barcellona B, aveva idee straordinarie. Tante squadre stanno facendo quello che lui voleva fare, ossia di impostare il gioco dal basso. Ma è di difficile applicazione nel calcio italiano, perché dopo un po’ di partite finisce l’effetto sorpresa. E’ stato sempre una persona schietta, io però gli dissi la mia posizione. Lui mi chiese di adattarmi da centrale prima dell’arrivo dei titolari che dovevano prendere durante quel mercato, ma finito il ritiro, con la rosa al completo, mi allenavo solo da centrale. Per questo un giorno gli chiesi di tornare al mio ruolo. Mi sentivo ancora di poter giocare in quel ruolo, ma lui mi disse che mi vedeva centrale difensivo e non cambiò idea. Avevamo 4 centrali di ruolo e quindi io arrivavo quinto".

Meglio Spalletti o Fonseca?
"Spalletti ha fatto tanto per la Roma, potrebbe ancora allenarla ma ho visto Fonseca ed è molto preparato, ha idee. Ha per i prossimi anni un tecnico di grande livello".

Quale sarà il futuro di Florenzi?
"Lo vedo lontano da Roma. Se la Roma avesse creduto in lui, non avrebbe nemmeno preso in considerazione l’idea di darlo in prestito al Valencia. Io lo avrei tenuto, perché è titolare della Nazionale e avrebbe potuto essere utile. Era però diventato un bersaglio e ha preso l’opportunità di andare al Valencia".


Zambrotta: "Spinazzola ricorda il mio modo di giocare, sa fare entrambe le fasi"

Gianluca Zambrotta, ex terzino di Juventus e Nazionale, è sato protaginista del programma #CasaSkySport a cui ha parlato anche del giallorosso Leonardo Spinazzola:

"Negli ultimi anni il ruolo del terzino e’ stato un po’ modificato, riadattato. Anche grazie a giocatori come Dani AlvesMaicon che erano più attaccanti che difensori. Uno attuale che mi ha impressionato molto è Theo Hernandez del Milan, ha grande personalità e grande tecnica, poi c’è Spinazzola che può ricordare il mio modo di giocare, sa fare entrambe le fasi, difensiva e offensiva, sicuramente fa comodo a qualsiasi tipo di allenatore".


Fonseca: "Sono orgoglio di stare alla Roma e fare parte di questa famiglia. E' più di un club, voglio rimanere tanti anni" (video)

Paulo Fonseca, allenatore della Roma, è intervenuto nel programma "At Home" trasmesso da Roma TV. Questa un'anticipazione dell'intervista che andrà in onsa stasera alle 19:30:

"Abbiamo creato un programma essenzialmente fisico perché possiamo lavorare fisicamente e i giocatori hanno un programma per fare un lavoro fisico tutti i giorni e ovviamente controllato da Nuno Romano e Maurizio che parlano tutti i giorni con i giocatori. Solo così è possibile. I giocatori hanno le minime condizioni a casa, abbiamo mandato una cyclette per tutti e questo lavoro è controllato tutti i giorni e tutte le settimane. Io sono molto orgoglioso di stare qui, di fare parte di questa famiglia. In questo momento ancora più orgoglioso per quello che la Roma sta facendo, è motivo di orgoglio per me e per tutti i romanisti. In questo momento difficile il club che rappresenta questa città sta facendo di tutto per aiutare le persone in difficoltà in una forma che mi lascia molto orgoglioso. La Roma è più di un club di calcio, questo è evidente sopratutto in questo momento. Il lavoro che la Roma sta facendo è fantastico. Mi piace tanto il club, le persone che lavorano nel club e nell’organizzazione del club. I tifosi sono fantastici. Io voglio veramente rimanere a Roma tanti anni".