Fonseca: "Voglio rimanere a Roma tanti anni. Buona Pasqua a tutti"

Paulo Fonseca, ct della Roma, è intervenuto direttamente dalla propria abitazione ai microfoni dell'emittente giallorossa nella trasmissione "At Home". Queste le sue parole:

Come sta vivendo questo periodo di emergenza?
"Sono a casa, sto bene con la famiglia e i bambini. Ma sto bene."

La Roma ha dato tutte le disposizioni e le attrezzature per la preparazione. In che cosa consiste?
"Per noi è importante che i calciatori non si fermino. Abbiamo creato un programma essenzialmente fisico, quello che possiamo fare. I giocatori hanno questo programma per tutti i giorni. Ovviamente è controllato da Nuno Romano e Maurizio, che parlano coi giocatori tutti i giorni. E’ l’unica soluzione. I giocatori hanno lo standard minimo a casa. Gli abbiamo mandato cyclette e così possiamo controllare tutti i giorni e tutte le settimane per non fermarsi.

Sta pensando a che calcio sarà quello durante il Covid-19?
"E’ una situazione nuova per tutti e dobbiamo lavorare pensando solamente alla settimana. In questo momento è difficile immaginare quando sarà il rientro. Il giorno in cui torneremo sarà importante. Ovviamente parliamo tutti i giorni e parliamo delle possibilità al rientro. E’ difficile immaginare cose perché non sappiamo niente ora, sarà fondamentale sapere quanto tempo abbiamo prima del primo giorno, quando sarà questo giorno, quando inizierà la prossima stagione. Questo sarà il nostro pre-stagione, perché non avremo tempo dopo. Tatticamente abbiamo passato molti mesi con i calciatori e non ci preoccupa molto, ci preoccupa solamente la questione fisica. Sarà importante anche capire come fare se non avremo il pre-stagione, sarà difficile dare vacanze così. E’ difficile immaginare il futuro senza sapere quando torneremo. Riguardo la questione fisica Nuno e Maurizio stanno facendo un gran lavoro."

C’è un tempo limite per la preparazione? Quante settimane servono per tornare ad una partita ufficiale?
"Se continua così almeno tre o quattro settimane. Sarà sufficiente per tornare. In Germania hanno iniziato ad allenarsi, ma con restrizioni. Abbiamo anche pensato se c’è la possibilità di tornare a lavorare con tutto il gruppo al rientro. Faremo gruppi di 6 o 7 giocatori, ci sarà distanza, saranno scaglionati. Non faranno la doccia a Trigoria, ma nelle camere individuali di Trigoria o a casa. Ci abbiamo pensato, ma non è facile."

La Roma si è mossa subito per l’emergenza
"Siamo molto soddisfatti. Non abbiamo alcun contagio nella squadra ed è veramente importante."

La Roma potrebbe ritrovare Zaniolo se il campionato dovesse riprendersi più avanti…
"Sì, Zaniolo è stato fortunato. Sta lavorando e recuperando bene. Vediamo se sarà possibile al nostro rientro che Zaniolo lavori con noi. Ora non lo sarebbe, magari più avanti sì."

La Roma è in prima fila per combattere il Virus. E’ vero che sente la città sempre più sua?
"Sì, io sono molto orgoglioso di stare qui, di fare parte di questa famiglia della Roma e in questo momento sono ancora più orgoglioso, perché quello che la Roma sta facendo è motivo di orgoglio per me e penso per tutti romanisti. In questo momento di difficoltà, il club che rappresenta questa meravigliosa città sta facendo di tutto per aiutare le persone di Roma in una forma che mi lascia molto orgoglioso. Penso che la Roma sia più di un club di calcio. In questo momento, questo è più evidente con il lavoro di Roma Cares."

Resta alla Roma a lungo allora...?
"Io lo vorrei tanto. Mi piace tanto il club, le persone che ci lavorano, l’organizzazione, la città, i tifosi che sono fantastici. Voglio rimanere a Roma tanti anni."

Fonseca poi saluta i tifosi con l’augurio di una buona Pasqua:

“So che non è la Pasqua a cui siamo abituati. E’ importante essere in salute. Stiamo migliorando e dobbiamo passare la festa con allegria, serenità e speranza. Tra poco saremo tutti insieme allo stadio a vedere la nostra Roma e cantando il nostro inno che mi piace tanto. Dobbiamo essere positivi. E’ importante farlo per cambiare il momento. Buona pasqua a tutti”.


Dacourt: “Tornare a giocare senza pubblico non ha senso, preferisco aspettare"

Olivier Dacourt, ex centrocampista della Roma, È intervenuto all’emittente radiofonica CSS. Queste le sue parole:

Sulla ripresa dei campionati.
"Nessuno sa quando ne usciremo, prima di iniziare a giocare nuovamente le squadre avranno bisogno di settimane o mesi per la preparazione. Capisco benissimo che ci siano tanti soldi in ballo ma di fronte ad un’emergenza di questa portata abbiamo l’obbligo di pensare alla salute perché il calcio torna ad essere solamente un gioco. La UEFA sicuramente perderà molti soldi ma vorrei ricordare anche i tanti club che rischiano il fallimento. Il calcio è fatto di emozioni, sia per gli atleti che per i tifosi, tornare a giocare senza pubblico non ha senso, preferisco aspettare."

Sui francesi passati da Trigoria.
"È molto complicato parlare di calciatori accostati alla Roma perché l’ambiente è molto difficile da gestire. Nzonzi, Gonalons e Grenier sono tre ottimi calciatori che non hanno lasciato il segno, purtroppo quando la squadra va male le cose possono essere molto difficili. In passato sono stato criticato anche io dopo aver detto di non percepire lo stipendio da sei mesi ma ho giocato ugualmente una buona partita nonostante i fischi. Non tutti i calciatori sono uguali però, molti vanno in difficoltà sotto pressione."

Sul taglio stipendi.
"Non penso che i calciatori debbano essere obbligati a tagliarsi l’ingaggio, ognuno ha una propria responsabilità e dovrebbe aiutare la società se ne sente l’esigenza. I giocatori del Bayern hanno raccolto tanti soldi per scelta loro, non per un’imposizione esterna. Ci sono tante categorie con ingaggi importanti eppure si parla sempre dei calciatori. Quando ho lasciato la Roma sono andato all’Inter perché non vincevano lo Scudetto da molto ed ho sempre amato le sfide. A Roma ho trascorso degli anni fantastici ma ho il rimpianto di non aver vinto nulla, mi è dispiaciuto tantissimo perché i tifosi lo meritavano."

 

 


Lady Dzeko: "Edin è un papà molto presente e molto tenero"

Amra Dzeko, compagna del numero 9 della Roma, ha rilasciato un'intervista per il programma televisivo ROMA TV. Queste le sue dichiarazioni:

Come vanno queste giornate di quarantena?
“È un periodo molto difficile per tutto il mondo e per l’Italia. Stiamo cercando di seguire tutte le indicazioni e rimanere a casa. Questo è il messaggio che stiamo mandando. Non è troppo dura, i bambini sono contenti di avere il papà a casa. Poi abbiamo la futura di avere il giardino e fuori c’è bel tempo. Ci alleniamo e i nostri figli si divertono, poi cuciniamo e giochiamo. I giorni passano.”

Edin aiuta in questo momento? Com’è come papà?
“Si, stiamo facendo tutto insieme. Lui è un papà molto presente e molto tenero.”

Cosa vi manca fare?
“Mi manca stare fuori. Io sono una persona vivace, mi manca allenarmi, mi manca vedere le persone e andare al bar qui vicino casa. Mi mancano gli amici. In questo periodo dovevamo essere in Bosnia perché Edin avrebbe avuto impegni nazionali. La prima cosa che farò sarà andare a visitare la famiglia.”

Chi fa le cose a casa in questi giorni, avete una sorta di organizzazione?
“No, è tutto spontaneo. Edin per esempio non sa cucinare, però è un assistente perfetto.”

Raccontaci di te, da dove vieni?
“Io vengo dalla Bosnia. Ma per noi Roma è diventata la seconda casa. A quindici anni ho iniziato a lavorare come modella, a sedici sono andata via di casa. Prima di conoscere Edin ho lavorato a Los Angeles. Al momento sto lavorando con due fondazioni con le quali stiamo facendo raccolte di fondi per borse di studio per ragazzi.”

C’è una cosa di Edin che ti fa arrabbiare?
“Sì, odio quando sto parlando e non mi ascolta perché è impegnato col telefono. Però succede anche a me a volte. Quindi quando devo dire qualcosa di importante gli chiedo di lasciare il telefono.”

Vai allo stadio a vedere Edin?
“Sempre. Amo andare allo stadio e vedere tutte le partite. Io prima non seguivo il calcio, ma quando diventa la tua vita diventa anche passione. Vado a tutte le partite e cerco di portare anche i bambini e ci divertiamo tanto.”

E quando segna che cosa provi?
“Io urlo tanto, non riesco a controllarmi. Non solo quando segna lui. Ma lo stadio è fatto per quello e quindi io mi diverto.”

Ce l’hai un sogno nel cassetto?
“Da piccola volevo essere un veterinario.”


Serie A, la ripartenza ha perso tutti i limiti

IL MESSAGGERO - La Lega teme che il banco possa saltare, e ha convocato d'urgenza per oggi una videoconferenza tra i presidenti di Serie A. Si discuterà delle linee guida per affrontare la crisi generata dall'emergenza Coronavirus. Tra questi, naturalmente, c'è anche la questione stipendi. Il tema centrale che oggi sarà affrontato dai club è quello di fare capire ai propri giocatori che un taglio agli ingaggi sarà necessario. Anche perché i tempi di ripresa e chiusura dell'attuale campionato rischiano di dilatarsi sempre di più. Secondo Gravina - presidente della Figc -  la speranza più grande è quella di tornare a giocare a maggio: «Stiamo lavorando su tutta una serie di idee per gestire al meglio questa situazione. Una data per ripartire è quella del 17 maggio ma sappiamo, e lo sottolineo ancora una volta, che è una ipotesi. Serie A fino a settembre-ottobre? È un'altra ipotesi». Una sorta di avviso a quei pochi che non sono d'accordo sulla ripresa.


Zaniolo: “Roma, sei tutto e non ti lascerò”

IL MESSAGGERO - CAPUTI, LENGUA - Nicolò Zaniolo l’isolamento lo vive in un attico al Torrino di proprietà di Francesco Totti, una casa in cui l’ex capitano ha vissuto negli anni in cui ha fatto innamorare i tifosi. Lì Zaniolo lavora per recuperare dall’infortunio che lo tiene fermo dal 12 gennaio, consapevole delle sue potenzialità e di tutto l’interesse che si è generato intorno a lui. Nonostante ciò non ha intenzione di lasciare Trigoria. Di questo e altro ha parlato nel corso dell’intervista. Queste le sue parole:

La Roma per me è tutto, mi ha regalato emozioni indescrivibili a partire dall’esordio al Bernabeu. Mi ha fatto esultare, giocare all’Olimpico e sentire amato dai tifosi. Quindi, non vedo il motivo per cui debba cambiare e spero di rimanere qui per tantissimi altri anni“.

Prima dell’infortunio era considerato una delle promesse del calcio italiano, poi alcune certezze potrebbero essere venute a mancare. Come ha reagito?

"L’infortunio al ginocchio è stata una bella batosta. Sono riuscito a superarla solo dopo le prime due-tre settimane che sono state molto dure. Il mio carattere non è mai cambiato e sono stato sempre sorridente e felice. Ogni giorno mi do degli obiettivi da raggiungere e superare. Il ginocchio risponde bene, spero di tornare in campo più forte di prima".

La foto del bambino che gioca a pallone con la sua maglia in una Milano deserta è diventata un simbolo di libertà in Italia. Se avesse davanti quel bambino che cosa gli direbbe?

"Appena ho visto quella foto sono rimasto stupito, contento. La passione per il calcio c’è sin da piccoli e quel bambino la rispecchiava in pieno. Sono orgoglioso che indossasse la mia maglia ed è segno che qualcosa di buono ho fatto e che dovrò continuare così per rimanere nel cuore di questi bambini che hanno grandi sogni. Se lo avessi davanti lo porterei sicuramente a Trigoria per fargli vedere come ci comportiamo e alleniamo. Un piccolo gesto ma credo che lo farebbe molto felice".

Lei e i suoi colleghi alla Roma sareste pronti a una riduzione dei salari per aiutare il club?

"Penso che siano cose che vadano gestite prima all’interno e poi fatte sapere all’esterno. Spero si arrivi a una soluzione che riguardi tutto il calcio italiano".

L’Europeo è slittato e si giocherà nel 2021…

"In questo momento è difficile provare emozioni positive perché siamo tutti rinchiusi in casa ed è un periodo molto duro. Di certo poter sperare di nuovo di giocare l’Europeo è un’emozione bellissima, voglio riuscire ad arrivarci al 100%".

Il Club, attraverso Roma Cares, sta avendo un ruolo importante nel sociale in questo momento.

"Sono molto orgoglioso di far parte della famiglia Roma. Sì, perché per me la Roma è davvero una famiglia e lo sta dimostrando in questo brutto momento in cui tutti si stanno aiutando, a partire dalla società fino ad arrivare ai tifosi. Voglio ringraziare tutti, giocatori compresi. Riusciremo a uscire da questo momento per tornare ad abbracciarci di nuovo".


Vice Dzeko, piace Hurtado del Boca

IL MESSAGGERO - CARINA - Mercato bloccato nei fatti ma non nelle idee. Perché alcune esigenze tecniche sono chiare da tempo. E quella di cercare un vice Dzeko è una lacuna che la Roma si porta dietro da almeno un paio di stagioni. Fallito l’investimento con Schick, nell’ultima stagione Petrachi ha giocato la carta esperienza con Kalinic. Un flop, al netto della doppietta con il Cagliari. Due le strade da perseguire per il futuro: cercare un altro calciatore esperto in prestito oppure affiancare a Dzeko un giovane da far crescere che poi, nel tempo, dovrà sostituirlo. Per questo secondo profilo si sta studiando Hurtado. Il 20enne venezuelano gioca nel Boca Juniors ma la scorsa estate è stato a un passo dai due club genovesi. Hurtado è un diamante grezzo: buon colpo di testa, presenza costante sotto porta, molto veloce nello stretto ma soprattutto in campo aperto.


Doni: «Roma, grazie a te ho raggiunto il top»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PIETRELLA - Alexander Marangon - per tutti Doni - ex portiere brasiliano che in carriera ha vestito la maglia della Roma, ha rilasciato una lunga intervista pubblicata sull'edizione odierna del quotidiano in cui ha parlato del suo passato da romanista e delle prospettive della squadra giallorossa. Queste alcune delle sue parole:

Verso la Roma si percepisce da parte sua una riconoscenza infinita.
«Certo. In maglia giallorossa ho vinto tre trofei, ho conquistato la Coppa America da titolare e ho giocato con grandi compagni. Ricordo ancora il primo giorno che ho visto il Colosseo: un’emozione. Come l’inno di Venditti, sentito ogni volta che la squadra entrava in campo a riscaldarsi».

Adesso lei guarda l’Italia da lontano. È preoccupato per quanto sta accadendo?
«Mio fratello e mia sorella vivono a Roma, ma anche negli Usa siamo tutti a casa. Situazione difficile, abbiamo paura».

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Segue sempre la Roma?
«Ogni tanto, quando posso. L’azienda mi tiene impegnato per molto tempo, ma sono rimasto legato a quei colori».

Chi la convince di più?
«Zaniolo, un vero talento. Poi apprezzo anche Fonseca, è un bravo allenatore. Riguardo ai brasiliani, invece, di Ibañez si dice un gran bene, Juan Jesus è bravo. Infine sono sicuro che Fuzato farà grandi cose con la maglia della Roma. È un ottimo portiere».

[..]

Parliamo di Totti, che compagno è stato?

«Un grande. Lo considero senza dubbio uno dei più forti calciatori di sempre...».

De Rossi invece?
«Un amico, anche lui un grandissimo. Giocare con lui era fantastico, teneva il centrocampo e la difesa. Mi sentivo al sicuro».

Tra Totti e Spalletti non è finita bene, sorpreso?
«Quando c’ero io hanno sempre avuto un rapporto normale. Di quello che è accaduto dopo non posso parlare perché non lo so».

Ci racconti lo Spalletti allenatore.
«Con lui ho vinto due Coppe Italia e una Supercoppa da titolare. Ho lavorato con altri grandi allenatori, ma lui è stato il migliore mai avuto. Ti diceva sempre le cose in faccia, e poi era meglio non farlo arrabbiare. Era capace anche di prenderti a schiaffi (ride, ndr )!».

Con Ranieri invece, problemi, visto che le preferì più volte Julio Sergio?
«Mai avuto niente con lui».


I club uniti su riduzione ingaggi: si parte con il 10% stagionale

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La nuova idea dei presidenti di Serie A è quella di intervenire sugli stipendi di marzo e aprileriducendo almeno del 10% lo stipendio stagionale.  Attualmente ci sono società già indietro con i pagamenti e la situazione economica attuale blocca tutto il resto: senza liquidità di cassa, è in certi casi impossibile far uscire denaro diretto ai conti correnti dei calciatori. E si sa con quali possibili conseguenze: senza giustificare i mancati pagamenti i giocatori potrebbero ricorrere alla messa in mora della società e alla richiesta dello svincolo gratuito. Serve per questo un’opposizione comune, che leghi tutti i club e ne rafforzi la posizione. Ed è quanto la Lega presenterà oggi all’assemblea dei presidenti video-riuniti, dopo aver ricevuto e sintetizzato le rispettive proposte.


Fonseca amaro: “Mai successo di avere così tanti infortuni”

CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - “Nella mia carriera non ho mai avuto così tanti infortuni, non ho mai potuto avere tutti i calciatori a disposizione“. Paulo Fonsecaripercorre, con una lunga intervista al quotidiano portoghese A Bola, i suoi primi mesi romani. “In questa stagione – spiega – ho vissuto qualcosa di nuovo, con tanti infortuni traumatici, sono cose che non riusciamo a controllare“. Fonseca però guarda con positività al futuro, nella consapevolezza di aver creato un gruppo solido: “Siamo la squadra più giovane del campionato, stiamo seguendo una strada per il futuro, ma in questo momento per vincere servono giocatori decisivi, che abbiano anche grande esperienza: bisogna tornare alla vittoria. Questa combinazione di gioventù ed esperienza è fondamentale“. Tra gli esperti c’è Smalling: “Mi ha sorpreso la sua rapidità di adattamento, è un ragazzo straordinario: vorrei che rimanesse“.


I quattro “saggi” della Roma

IL TEMPO - AUSTINI - Più che sindacalisti, provano a essere dei “saggi”. Sono i quattro capitani designati per la fascia quest’anno dopo la partenza di Florenzi – Dzeko, Fazio, Kolarov e Pellegrini – e nella Roma stanno cercando di ottenere lo stesso risultato portato a casa da Chiellini, Bonucci e Buffon alla Juventus: mettere d’accordo tutti i compagni per proporre alla società di ridursi lo stipendio. Sono loro quattro, quelli con la più lunga militanza in giallorosso, a guidare internamente al gruppo le discussioni sul tema. Da quanto filtra i giallorossi a breve dovrebbero comunicare alla società di aver deciso un taglio sulle rispettive retribuzioni. Numeri, percentuali e condizioni dipendono da quando si ricomincerà a giocare. L’idea che nella Roma siano gli stessi giocatori a fare il primo passo piace molto a Pallotta e ai dirigenti, che nel frattempo seguono la trattativa collettiva tra Assocalciatori e Lega di Serie A. Nessuno infatti ha chiesto a spogliatoio e tecnici di ridursi lo stipendio o presentare proposte: l’obiettivo comune è evitare una trattativa.


Mascherine griffate Roma il gadget con gli abbonamenti

LA REPUBBLICA - PINCI - La Roma studia un nuovo regalo per i propri tifosi. L’emergenza Coronavirus, anche una volta passata, potrebbe stravolgere le nostre abitudini. La mascherina, ad esempio, potrebbe diventare una compagna quotidiana per tanti, soprattutto nei luoghi in cui non sarà possibile mantenere la distanza di sicurezza. Come i mezzi pubblici, i cinema, i teatri. E lo stadio. Da alcuni giorni la Tmb, azienda sartoriale marchigiana che realizza gli abiti indossati dai giocatori giallorossi nelle occasioni ufficiali, ha avviato infatti la produzione di mascherine giallorosse, da abbinare alle divise per i calciatori e utilizzabili, ad esempio, all’uscita dallo stadio. Ma non solo: con la Roma si è iniziato a parlare anche di un uso “commerciale”. L’idea è di regalare a chi sottoscriverà il prossimo abbonamento una mascherina giallorossa, simile nella forma alla classica mascherina chirurgica, da indossare allo stadio: un dispositivo di sicurezza che possa funzionare da solo in quanto sanificabile, ma anche come copri mascherina.


La Roma pronta ad offrire a Pedro un triennale da circa 3 milioni più bonus

La Roma ha messo gli occhi su Pedro, ala classe '87 ora al Chelsea. Lo spagnolo non rinnoverà il contratto con il club inglese, in scadenza a giugno 2020, ed ha una proposta dell'Al-Sadd allenata da Xavi. La Roma, che aveva tentato di ingaggiarlo già a gennaio su richiesta di Fonseca, gli proporrà un triennale da circa 3 milioni più bonus, stando a quanto scrive Il Corriere dello Sport.