Il calcio gioca contro tutti
IL MESSAGGERO - BERNARDINI - In questi giorni il mondo del calcio sta lavorando per cercare di anticipare quel 4 maggio fissato dal Dpcm e tornare a svolgere glia allenamenti. L’obiettivo è quello di avere una deroga per far i test sierologici e le visite mediche dal 27 aprile.
Obiettivo ambizioso. Certo come filtra da più parti il calcio avrebbe preferito più solidarietà dagli altri sport. Anche le istituzioni non hanno proprio teso una mano. Anzi.
Stavolta durante il consueto bollettino delle 18, Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e componente del comitato tecnico scientifica a domanda precisa sulla ripresa del campionato ha sottolineato: “Se dovessi dare un parere tecnico non lo darei favorevole e credo che il Comitato tecnico scientifico sia d’accordo. Poi sarà la politica a decidere“.
E così il presidente Gravina si è trovato da solo a combattere. E non certo visto di buon occhio da chi i campionati li ha già fermati. Agitare continuamente lo spettro dei mancati introiti ha poi aizzato ancor di più la polemica. Ma va detto che la Figc non è proprio libera di decidere. La linea viene dettata in primis da Fifa e Uefa che nelle settimana scorse non hanno risparmiato diktat ben precisi: “Si devono concludere i campionati“.
Chiaro che tutto però dipenderà dall’andamento del virus, unica vera bussola in questo mare incerto e poi dalle decisioni del governo. Il calcio però gioca da solo. Davanti c’è una settimana fondamentale. Domani (oggi anche sono in programma colloqui) si riunisce la commissione medica della Figc che stilerà il protocollo di sicurezza, il giorno dopo c’è un tavolo di lavoro. Possibile si cerchi di stilare già un calendario.
Dzeko resta al centro: “Ricominciare solo senza pericoli”
CORRIERE DELLA SERA - PIACENTINI - Tra un allenamento in casa insieme ai figli e la trattativa per il taglio degli stipendi, Edin Dzeko è sempre più al centro della Roma. A 34 anni, compiuti poco meno di un mese fa, il centravanti bosniaco è una delle poche certezze per Paulo Fonseca: “Essere capitano della Roma – ha detto qualche giorno fa – dopo Totti e De Rossi è un grande onore, ma già da prima mi sentivo uno dei capitani. Penso che ogni squadra abbia più di un leader, dentro e fuori dal campo, al di là della fascia, e non siamo un gran gruppo“. Il giocatore poi ha anche parlato della simbiosi con l’ambiente giallorosso e del momento attuale: “Adesso sono orgoglioso ancora di più di essere in questa società, che in un momento difficile sta facendo cose molto importanti per tutti i suoi tifosi e tutta la gente attraverso Roma Cares. Noi calciatori siamo a disposizione e cerchiamo di aiutare in tutti i modi possibili. La ripresa del campionato? La salute è la cosa più importante, quando non ci saranno più pericoli sarà giusto terminare il campionato“.
Giallo Perotti, si allena fuori casa?
IL TEMPO - BIAFORA - Il giallo di Pasquetta. Dalla mattina di ieri sono iniziati a circolare un video e una foto che hanno fatto scatenare grandi polemiche sui social tra i tifosi della Roma e quelli della Lazio. Lo scatto ritrae Perotti nei pressi della propria abitazione. Nel filmato girato venerdì da due tifosi biancocelesti e pubblicato su Facebook sembrerebbe essere ripresi proprio l’esterno argentino e altre due persone che passeggiano su viale Gorgia di Leontini (Casalpalocco),strada in cui vivono diversi calciatori e che vede la presenza di alcuni prati come spartitraffico.
Impossibile identificare una delle tre figure, mentre il ragazzo al centro del video dovrebbe essere Lucas Liuchi, giocatore dello Sporting San Cesareo, società che milita nella Prima Categoria. Liuchi risiede dall'inizio del lockdown a casa di Perotti e nelle ultime settimane (compreso ieri) è apparso in diverse storie Instagram postate dall’ex Boca mentre si allena nel giardino di casa.
Seccamente smentita da Trigoria l'ipotesi che si tratti di una seduta collettiva organizzata dal club: nessun preparatore atletico sta seguendo gli allenamenti dei calciatori per strada. Come dispone il DPCM è consentito correre individualmente nei pressi della propria abitazione, ma non si possono creare assembramenti in luoghi pubblici.
Perotti pizzicato mentre si allena fuori dalla villa
LA REPUBBLICA - PINCI - Ora anche la Roma ha il suo “runner” da mettere all’indice. Diego Perotti, trequartista argentino del club giallorosso, è stato filmato da un tifoso laziale mentre svolgeva attività fisica in un prato di Casal Palocco. Perotti sembrava essere con altre due persone, forse a meno di un metro di distanza: insomma, un comportamento passibile di sanzione. Non è tutto come sembra però: le due persone sono due amici di Perotti che stanno trascorrendo con lui questa quarantena.
Rezza scivola, Diaconale replica
IL TEMPO - Da giorni snocciola dati di morti, contagiati e terapie intensive con la competenza dello scienziato. Ma a un certo punto esce la fede romanista e Giovanni Rezza si trasforma in tifoso. Il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss ha detto infatti in diretta tv: “La ripresa del campionato? Da romanista direi di no…“. Uscita che per quanto ironica è forse fuoriluogo. Non si è fatta attendere la risposta del portavoce di Lotito, Arturo Diaconale: “Rezza pensi a cure per il virus, non ad alimentare le polemiche. Alle volte il tifo dà alla testa“.
Roma e Napoli su Diego Costa
Roma e Napoli avrebbero entrambe messo gli occhi Diego Costa. Secondo quanto scrive il quotidiano spagnolo Mundo Deportivo, i due club italiani starebbero monitorando la punta dell'Atletico Madrid, destinato a lasciare i Colchoneros nella prossima sessione di mercato.
Zampa, sottosegretario salute: "La ripresa del calcio non è una priorità. Credo si possa rinunciare per un altro mese"
Sandra Zampa, sottosegretario alla salute, ha parlato ai microfoni di Rai News 24 della possibilità ripresa del campionato:
"La ripresa del calcio? Non lo vedo come dibattito prioritario. Capisco il fermento di ogni categoria, perché si torni alla normalità il prima possibile, ma tocca al comitato tecnico-scientifico darci le indicazioni su come e quando riaprire. Credo che si possa rinunciare ancora per un altro mese e comunque gli stadi torneranno a riempirsi solo quando saremo in sicurezza, cioè quando ci sarà il vaccino. Fino ad allora non ci sarà vita normale".
Malagò: "Sarebbe ideale trovare il modo che non ci siano nè vinti nè vincitori, e ripartire il prima possibile"
Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Dazn a cui ha parlato della ripresa del campionato e della nazionale azzurra in vista degli Europei:
"Credo che il grande errore che si possa fare è quello di intervenire in contesti e in mondi dove ci sono delle precise deleghe e rappresentanze. Tu vuoi essere il presidente di una federazione? Allora questo è il tuo momento in cui prendere decisioni. Tutti devono perdere qualcosa, l’ideale sarebbe trovare insieme il modo che non ci siano vinti né vincitori e che il calcio possa ripartire il prima possibile e a prescindere da questa stagione.
Europeo? Se già è discutibile e opinabile cos’è una partita di qualsiasi sport, in questo caso parliamo di calcio, a porte chiuse. Pensa cosa sarebbe stato un Europeo senza pubblico, peraltro coi biglietti già esauriti. È stata una decisione sacrosanta, e anche su questo, secondo me sarà un grande Europeo, sarà il motivo per cui il calcio a livello internazionale potrà ripartire tutto insieme.
Mancini che dice che tra un anno sarà ancora meglio per gli Europei? Il ct non è uno di tantissime parole, ma quando le dice sono pesate e ponderate. Trasferisce il giusto entusiasmo ma al contempo ha già individuato le opportunità nascoste da qui a un anno perché la nostra è una squadra giovane, che deve amalgamarsi. Un anno in più di esperienza potrebbe essere importante e utile per la nostra Nazionale".
Castellacci, pres. medici sportivi: "Non ci si rende conto delle problematiche. Non siamo in grado di ripartire"
Enrico Castellacci, ex medico della nazionale ed oggi presidente nazionale dei medici sportivi del calcio e consulente per il Guangzhou di Cannavaro, ha rilasciato un'intervista a La Stampa in cui ha parlato della ripresa del campionato:
"In Cina nonostante due o tre mesi di vantaggio sull’emergenza, non si parla ancora di riapertura del campionato. Le linee guida sono tutte giuste e ineccepibili nella teoria. Ma tutte le società possono mettere e mantenere in sicurezza i centri sportivi? Ci sono strutture per creare tanti piccoli spogliatoi? Che staff medico servirebbe per controllare tutti i giorni giocatori, tecnici e persone a contatto con la squadra e ogni quattro fare i tamponi? In A forse, anche se esistono realtà territoriali diverse. In quasi tutta la B e in C no. Sono stato inondato da una marea di messaggi di medici sportivi che dicono: ‘Non siamo in grado’. Non ci si rende conto delle problematiche".
Moriero: "Mi voleva la Lazio, ma appena seppi della Roma non esitai. Ero il tutor di Totti"
Francesco Moriero, ex centrocampista della Roma dal 1994 al 1997 ed oggi allenatore senza panchna (esonerato dalla Cavese a settembre scorso), ha parlato del suo periodo in giallorosso durante una diretta Instagram sul profilo del giornalista Nicolò Schira:
"Il mio arrivo alla Roma? Fu una trattativa un po’ particolare. Il Cagliari voleva cedermi alla Lazio dove c’era Zeman che spingeva per avermi, ma appena seppi della Roma non esitai: scelsi ancora una volta di raggiungere Mazzone. La Roma mi pagò 10 miliardi più due giovani e così sbarcai nell’estate 1994 nella Capitale.
Totti agli inizi? Era piccolino ma talentuosissimo. Mazzone mi mise con Gigi Di Biagio a fare da tutor a Francesco, ma aveva già la testa giusta. Aveva 17 anni ma faceva già giocate impressionanti. È rimasto il ragazzo umile e fantastico che conoscete. Fa strano vedere la Roma senza Totti in campo, così come mi sarebbe piaciuto per lui una carriera dirigenziale come Zanetti. È il simbolo della Roma e meritava un trattamento diverso per quello che ha dato alla Roma, serviva più rispetto per Francesco. Invece l’hanno mandato a quel paese. Sapevo che Francesco aveva qualche problema con la Roma e mi spesi a lungo per convincerlo a venire all’Inter. Lui ci ha pensato, ma alla fine amava troppo la Roma e non se l’è sentita di andare via ed è stato giusto così. C’era stata la possibilità di guidare la Roma: avevo parlato con Totti, ma poi hanno deciso di non fare la squadra B e con l’addio di Francesco è venuto tutto meno".
Riscatto Schick, il Lipsia ci ripensa. Pronti 30 milioni ma per un solo giocatore
Nei giorni scorsi, dopo i problemi economici che le società dovranno affrontare per l'emergenza Coronavirus, si era parlato della possibilità che Schick non venisse riscattato dal Lipsia. Una notizia non ancora smentita del tutto ma che potrebbe avere dei risvolti diversi da quanto emerso. Infatti, come riferisce la rivista tedesca Kicker, il Lipsia starebbe pensando di stanziare una cifra di circa 30 milioni di euro da investire per un solo giocatore. Ed il riscatto di Schick si aggira proprio su quella cifra, con la Roma che percepirebbe 28 milioni di euro (29 milioni in caso di qualificazone in Champions League dei tedeschi).
Nulla di sicuro, solo un'ipotesi, ma forse la cessione di Schick potrebbe essere la prima uscita della Roma per la prossima stagione; con un tesoretto di circa 30 milioni da reinvestire per aumentare il livello della rosa.
L'Almeria considera troppo alto il riscatto di Coric. Pronti a rinegoziare con la Roma
Ante Coric, centrocampista croato arrivato alla Roma nel 2018, è stato ceduto in estate in prestito all'Almeria. Con gli spagnoli, che militano nella Liga 2 (nostra Serie B), ha collezionato solo 13 presenze per un totale di 597 minuti. Un bottino povero, condizionato dai tanti problemi fisici e d fiducia che hanno afflitto Coric.
Porprio per questo motivo, come riferisce il sito ideal.es, l'Almeria vorrebbe rivedere la cifra del riscatto concordata con la Roma in estate. Infatti gli spagnoli considerano troppi i 6 milioni rischiesti dai giallorossi per il diritto di riscatto e vorrebbero poterlo acquistare per una cifra inferiore.