Allenatore Roma, colloqui anche con Fabregas

Nella short list dei Friedkin per la panchina della Roma c’è anche Fabregas, con il quale ci sono stati dei contatti. Da capire cosa deciderà l’allenatore spagnolo, che ha più volte ribadito di voler rimanere a Como per una questione di progettualità. Nella lista (non definitiva) degli allenatori anche Farioli e Pioli.
Fonte - Gianluca di Marzio

Soulè tue ali

E del futuro. Matias Soulè è alla decima da titolare di fila, ne ha decise tre, oltre alla perla contro la Lazio. È il volto di una Roma che ha voglia di crescere e di non fermarsi qui. Importanti nella corsa Champions le reti segnate contro la Lazio e l'Inter. Nel match contro la squadra di Inzaghi il baby argentino ha servito sei passaggi chiave.

Fonte - ilromanista


Ora testa alla Viola

Due giorni di riposo concessi da Ranieri, mercoledì ci sarà la ripresa. Domenica c'è la Fiorentina all'OIimpico.

Zero minuti ieri per Paredes che si candida ad un posto domenica, così come Saelemaekers rimasto anche lui a riposo.

Fonte - ilromanista


Resta ancora da trovare l'intesa per il rinnovo di Svilar

L’ultima proposta della Roma prevede un ingaggio da circa 4 milioni di euro a stagione bonus compresi, con una base fissa tra i 2,8 e i 3 milioni. Resta da trovare l’intesa sulla clausola rescissoria, richiesta dall’agente come condizione per un'eventuale cessione futura verso un top club europeo. Bayern Monaco e alcuni club di Premier League, ultimo il Manchester United, seguono con attenzione la crescita del portiere.
Fonte: Il Corriere della Sera

Mati col botto

A San Siro vinciamo noi! Ce la giochiamo a viso aperto, ribaltando i pronostici e meritando. La decide Soulé, l’uomo del momento. 18º risultato utile di fila e l’Europa come meta. Avanti un altro.

Fonte - ilromanista


Ndicka a Dazn: ""Il contatto con Bisseck? Non è rigore. Per me è un piacere giocare per questa squadra"

NDICKA A DAZN
Mancava questa vittoria contro una big ed è arrivata a San Siro, quanto vi siete divertiti oggi?
“Non è bello difendere bassi ma quando si deve fare va fatto. Oggi siamo contenti per la bella vittoria, la dedichiamo anche ai tifosi che non sono potuti essere qui”.
Il contatto con Bisseck?
“Lui è a due metri dal portiere e io dovevo difendere. Per me non è rigore, è 50 e 50 e lui lo sa perché anche lui è un difensore. Dovevo fare qualcosa perché eravamo vicini alla porta”
Lo scambio di marcatura con Angelino per coprire Dumfries?
“Me l’ha chiesto il mister perché Dumfries è più alto di Angelino".
Sei tu che chiedi di giocare sempre?
“No, il mister prende la decisione e per me è un piacere giocare per la Roma e a calcio. Ora dobbiamo pensare settimana per settimana”.

A San Siro con Dovbyk e Paredes titolari

Idea Soulè da seconda punta nel 3-5-2. Opzioni Pellegrini e Shomurodov a partita in corso. In difesa c'è Celik nei tre.

Fonte - ilromanista


Carpe diem

A San Siro sfidiamo i campioni d'Italia, una delle migliori squadre d'Europa che però viene da due grosse delusioni. Servono forza e coraggio per continuare a coltivare i nostri sogni europei. Serve cogliere l'attimo. Forza ragazzi!

Fonte - ilromanista


Quante idee e nomi! Ma la Roma dipenderà dalla Coppa che farà

Il futuro dei giallorossi è ancora un punto interrogativo.

Il ds Ghisolfi ottimista: "Tante cose oggi non si vedono, però spero che presto diano i frutti". Per il momento però l'unica certezza è che Ranieri non sarà l'allenatore del prossimo anno.

Fonte - tuttosport


Hummels ai microfoni della serie A: "Ranieri autorevole, Juric distruggeva solo il gioco avversario"

Mats Hummels ha rilasciato un'intevista ai microfoni della Serie A: "Con Ranieri ci stiamo concentrando sui nostri punti di forza, sui buoni giocatori che abbiamo, aggiungendo un'idea difensiva che mi sento bene addosso. Ha portato autorevolezza e tranquillità. Con Juric il gioco era finalizzato a distruggere quello degli avversari. Penso di essermi ambientato bene a Roma: l'unica difficoltà all'inizio era il traffico, è folle"


Rosella Sensi: "I Friedkin rispetto a Pallotta hanno sempre avuto rispetto per la mia famiglia"

Rosella Sensi ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. L'ex presidente della Roma ha parlato del club giallorosso tra la storia della sua famiglia e l'attualità. Ecco le sue parole.

La presidenza.
"Quando mio padre si è ammalato ho assunto io la presidenza della Roma, il 28 agosto del 2008, ma dal 2000 figuravo come amministratore delegato. Angoscia, senso di responsabilità, paura di sbagliare, questo ho provato. Ho lasciato il 28 giugno 2011 e per chiarire le modalità dell’uscita, per raccontare la verità servirebbero due o tre interviste. Qualcuno ha avuto interesse a metterci contro la piazza... Quello era tuttavia il mio tempo, non volevo essere l’agnello sacrificale. Allo stadio, durante l’ultima partita, fui pesantemente insultata, si chiuse malissimo".
Per la Roma vi siete rovinati.
"Rovinati mi sembra eccessivo. Gran parte del patrimonio di famiglia papà decise di impegnarlo nella Roma".
L’ha mai perdonato?
"Non c’era proprio nulla da perdonare. La Roma è stata e resta il grande amore di famiglia".
A proposito di avversari, lo "zero tituli" di Mourinho aveva a che fare proprio con l’Inter e la Roma. Era il 3 marzo 2009 quando se ne uscì con queste parole: "A me non piace la prostituzione intellettuale, a me piace l’onestà intellettuale. La Roma ha grandissimi giocatori, ma finirà la stagione con zero tituli". Non aveva digerito la direzione di Rizzoli in Inter-Roma 3-3.
"Mourinho ha poi avuto la fortuna di entrare nel mood Roma e si è rifatto la bocca. Qui è stato fantastico, ha esaltato il senso di appartenenza".
Sui Sensi e Totti si è detto e scritto tanto.
"Ma non che Francesco parla con gli occhi. Se ti conosce e vuole dirti qualcosa non importa che apra bocca. Lo sguardo di Francesco dice molto più di tante parole".
Eppure è uno straordinario battutista.
"Ironico e autoironico".
C’è stato o no un momento in cui avete temuto di perderlo?
"Di venderlo mai. Con noi sarebbe potuto andare via solo a scadenza e di sicuro l’avremmo evitata. La rinuncia a Totti, al di là dell’amore per l’uomo e della grandezza del campione, avrebbe comportato un notevole impoverimento patrimoniale per la Roma... (fa una pausa). L’unico presidente che ci ha provato seriamente è stato Florentino Perez che era amico di mio padre. Il quale non ci ha mai pensato. Florentino è stato protagonista di uno dei momenti più belli della nostra storia".
Sotto la vostra gestione arrivarono tanto Ranieri quanto Spalletti. Chi li scelse?
"Merito di tutti, eravamo un gruppo di lavoro, c’erano Bruno Conti, Daniele Pradè e Cristina Mazzoleni. Le scelte erano sempre condivise".
Esca dal gruppo e dal passato. Quale, l’allenatore ideale per il dopo Ranieri?
"L’allenatore ideale è quello che aderisce maggiormente al momento storico della società. Lo sanno i Friedkin chi può e deve essere, e lo sa Ranieri".
Dan si è mai fatto vivo?
"Mai sentito. Ma a differenza della precedente proprietà, i Friedkin hanno sempre mostrano attenzione e rispetto nei nostri confronti. Ai tempi di Pallotta ho visto piangere mia madre".
 
Quando?
"Noi siamo cattolici, credenti e praticanti. Mio padre aveva fatto costruire una cappella a Trigoria, veniva frequentata anche dai giocatori prima della partita. Quando mi madre venne a sapere che era stata trasformata in un magazzino, pianse. Fu uno sfregio, non so dirti quanto involontario".

Rosella Sensi al CorSport: "Noi l'anti Inter. Mio padre non avrebbe mai venduto Totti"

Rosella Sensi a 360°. L'ex presidente e amministratore delegato della Roma si è raccontata ai taccuini dell'edizione odierna del Corriere dello Sport: "Quando mio padre si è ammalato ho assunto io la presidenza della Roma, il 28 agosto del 2008, ma dal 2000 figuravo come amministratore delegato. Angoscia, senso di responsabilità, paura di sbagliare, questo ho provato. Ho lasciato il 28 giugno 2011 e per chiarire le modalità dell’uscita, per raccontare la verità servirebbero due o tre interviste.

Qualcuno ha avuto interesse a metterci contro la piazza... Quello era tuttavia il mio tempo, non volevo essere l’agnello sacrificale. Allo stadio, durante l’ultima partita, fui pesantemente insultata, si chiuse malissimo. Lo 'zero tituli' di Mourinho? Mourinho ha poi avuto la fortuna di entrare nel mood Roma e si è rifatto la bocca. Qui è stato fantastico, ha esaltato il senso di appartenenza".

L'ex dirigente giallorossa si è poi soffermata su Totti: "Di venderlo mai. Con noi sarebbe potuto andare via solo a scadenza e di sicuro l’avremmo evitata. La rinuncia a Totti, al di là dell’amore per l’uomo e della grandezza del campione, avrebbe comportato un notevole impoverimento patrimoniale per la Roma... (fa una pausa). L’unico presidente che ci ha provato seriamente è stato Florentino Perez che era amico di mio padre. Il quale non ci ha mai pensato".