Ghilardi a Radio Radio: "Gasperini ci chiede di dare tanto. Non vedo l'ora di iniziare"
Soulè a Il Tempo: "Con Gasperini sta andando bene. Quest'anno voglio fare la doppia cifra di gol"
Matias Soulè ha parlato sulle colonne de il Tempo.
Ecco le sue dichiarazioni:
Come sta andando questo ritiro in Inghilterra?
«Ci stiamo trovando molto bene. Mi sono fermato un paio di giorni per il problema alla caviglia, ma stiamo lavorando tanto. È un ritiro tosto, però piano piano ci stiamo ambientando per arrivare pronti per il campionato».
È quasi un mese che vi allenate con Gasperini. Quali sono le sensazioni?
«Sta andando benissimo con lui. Parlo per me e penso anche per la squadra. Ci sta aiutando
molto, piano piano stiamo capendo le idee che ha, sono molto offensive, vuole provare a tenere palla, uscire dal basso, cosa che magari non facevamo tanto prima. Soprattutto a me piace tanto avere il pallino del gioco. Ogni giorno ci adattiamo sempre di più al suo gioco»
Il suo ruolo è un po’ cambiato rispetto all’anno scorso, come si sta trovando?
«All’inizio pensavo che avrei avuto un po’ più di difficoltà. Ma la sua idea di giocare sempre in avanti, di essere ben proiettato verso la porta, mi sta piacendo molto. Mi sento molto bene e mi sto trovando molto bene. Io poi so fare un po’ tutti i ruoli. Potrei giocare pure a sinistra, quinto aperto o esterno aperto. Però ovviamente questo mi piace di più, mi piace essere più vicino alla porta, essere lì tra le linee, è un’altra cosa rispetto all’anno scorso. Però mi sento molto bene e mi sto trovando molto bene, devo migliorare tanto e lo sto imparando».
Com’è stato questo suo primo anno a Roma?
«All’inizio non è stato bellissimo, ci sono state un po’ di difficoltà della squadra e anche individualmente. Però piano piano, dopo l’arrivo di mister Ranieri, ho ritrovato la tranquillità e la fiducia di cui avevo bisogno. Giocando semplice ogni volta e provando a dare sempre di più, sono migliorate un po’ le cose, soprattutto alla fine della stagione. Adesso mi trovo molto bene, con piena fiducia».
A gennaio c’è stato un momento in cui poteva andare via…
«Sì, ho avuto qualche offerta e quindi ho dovuto parlare con il mister per chiedergli cosa voleva fare con me, volevo capire se avrei continuato a non giocare e quindi se era meglio andare via per avere minuti. Però parlando con lui mi ha detto che mi avrebbe dato le mie opportunità e che sarebbe arrivato un bel momento per me. Devo ringraziarlo, perché mi ha dato fiducia e tranquillità per esprimermi al meglio. C’è la voglia di fare bene tutto l’anno, spero di poter iniziare come ho finito l’anno scorso».
Quali sono gli obiettivi di quest’anno?
«Vogliamo arrivare fino in fondo in tutte le competizioni, in campionato, Europa League e Coppa Italia. L’anno scorso abbiamo quasi raggiunto l’obiettivo di entrare in Champions League, ci è mancato solo un punto. Sarebbe stato bellissimo, soprattutto per come è iniziata la stagione e quella striscia di vittorie che poi abbiamo fatto. Spero che quest’anno la possiamo raggiungere».
Pensa che con Gasperini si riesca a trovare questa continuità nel corso dell’intera stagione per arrivare in Champions?
«Penso di sì. Ci deve essere tranquillità intorno alla squadra, noi stiamo lavorando ogni giorno e in ogni partita, proviamo sempre a migliorare per arrivare ai nostri obiettivi e spero che si possa raggiungere. Con il mister e con tutto lo staff c’è un bell’ambiente di lavoro, lavoriamo tanto. Rimanendo compatti possiamo fare veramente meglio, lo spero».
Lei e Dybala siete grandi amici, però giocate nello stesso ruolo. Come gestirete questa “concorrenza”?
«Deciderà il mister (ride, ndr). Lui mi ha chiesto di fare il quinto e ha visto che potrei anche
farlo. Poi mi piace giocare come sto giocando adesso, mi sto trovando molto bene, però non ho problemi a fare altro, come con l’Inter lo scorso anno. Anche a sinistra posso giocare, non ho nessun problema a spostarmi sull’altra fascia. Faccio tutto».
Un altro suo amico è Paredes, che è tornato al Boca Juniors…
«Ci manca tanto, con lui e Paulo eravamo sempre insieme, ora ha scelto di tornare a casa. Era il suo sogno, spero che il Boca riesca a riprendersi. Sono contento per lui».
Magari ne arriva un altro di argentino…Ha parlato con Echeverri?
«Gli ho solo chiesto come stava, però davvero non so niente di mercato. Non ci parlavo da tanto, adesso mi ha risposto su Instagram, però sinceramente non so niente. Non mi ha chiesto consigli sulla Roma o Roma».
Dovbyk e Ferguson sono i due centravanti con cui dovrà dialogare, come si trova con loro?
«Molto bene. Ferguson è appena arrivato, ci stiamo conoscendo. Sono un po’ diversi come caratteristiche. Devono adattarsi a questa maniera di giocare del mister, che è diversa dall’anno scorso. Però ci stiamo lavorando tanto e io penso che faremo una grande stagione, speriamo».
Qual è il suo rapporto con Roma città e con la tifoseria della Roma?
«Mi trovo molto bene, sono felice qua. I tifosi e la città sono una cosa incredibile. Ho anche comprato casa a Roma. Mi sono stabilizzato, spero di poter rimanere per tanto tempo e di poter fare le cose bene. Il primo periodo è stato un po’ difficile, però piano piano, lavorando, sono riuscito a cambiare un po’ tutto. Ora sono veramente felice».
La Roma ha fatto firmare un triennale a Gasperini. Dove si vede lei alla fine di questi anni?
«Sarò più maturo, con più esperienza. Spero di poter vincere qualcosa in questi tre anni, voglio farlo con la Roma il prima possibile. Questo è un progetto che vuole rimettere la Roma dove merita di essere. Non entriamo in Champions da tanto, quello sarebbe un traguardo bellissimo».
Gasperini ha detto che i Friedkin hanno grandi progetti per la Roma, lei percepisce questa voglia di far bene da parte dei proprietari?
«Sono sempre presenti, si vede con tutti gli investimenti che fanno, perché vogliono fare
qualcosa di buono e speciale. Poi se il mister, che è venuto qua dopo aver fatto tanti anni all’Atalanta in cui ha fatto benissimo, ha scelto la Roma perché evidentemente c’è un progetto buono e ambizioso. La società ci sta aiutando e noi dobbiamo aiutare loro in campo per riportare la Roma in alto».
Dei nuovi calciatori chi l’ha stupita?
«El Ayanoui mi è piaciuto molto, è un giocatore che può fare tutto, buono tecnicamente, sa
recuperare bene la palla».
L’anno prossimo c’è il Mondiale, è un suo obiettivo esserci?
«Certo, per noi argentini la nazionale è importantissima, è un mio obiettivo giocarci e andare al Mondiale».
Sappiamo che e un grande appassionato di mate. In cambio di cosa lei si separerebbe dal mate?
«Rinuncio al mate, che io porto ovunque, se quest’anno si vince qualcosa con la Roma (ride,
ndr). Io voglio fare tanti gol e andare in doppia cifra».
Per Echeverri è dura. Il Man.City vuole mandarlo al Girona
Dovbyk osservato speciale
250 tifosi per l'allenamento aperto: autografi e foto coi giocatori. Lo staff tecnico guida Dovbyk nei movimenti.
Sotto la pioggia inglese e a seduta finita l'ucraino studia come migliorare. Ancora individuale per Dybala, Ferguson e Ndicka. Per Evan presto il rientro.
Fonte - ilromanista
Forza e coraggio
Gasperini vuole una Roma ambiziosa, ma ha bisogno
di tempo e pezzi dal mercato. Intanto sprona i suoi a seguirlo, mentre rassicura dopo la sconfitta: «L’obiettivo è la credibilità, poi arriva anche la pazienza dei tifosi, ma noi vogliamo accelerare. La proprietà mi ha chiesto qualcosa di nuovo per Roma, è molto stimolante. Il mercato? Sta entrando nella fase cruciale per gli attaccanti».
Fonte - ilromanista
La Roma affronterà in amichevole il Neom S.C. a Frosinone il 16 agosto
Sabato 16 agosto alle ore 17:00, presso lo stadio Benito Stirpe di Frosinone, i giallorossi affronteranno in amichevole il Neom Sports Club.
Guidato oggi dall'allenatore francese Christophe Galtier, il Neom S.C. è una delle realtà emergenti del calcio saudita, protagonista negli ultimi anni di una crescita rapida e ambiziosa, che milita nella Saudi Pro League.
Per la Roma sarà l'ultimo test prima dell'esordio in campionato, in agenda sabato 23 agosto all'Olimpico con il Bologna.
L’organizzatore comunica che a partire dalle ore 19:30 del 7 Agosto 2025 sarà possibile acquistare i biglietti a questo link.
El Aynaoui: "Mi impegnerò per far cambiare opinione a chi mi criticava"
Nella brutta serata di ieri contro l'Aston Villa, una delle note più positive è stata la prestazione di Neil El Aynaoui, elogiato anche dallo stesso Gian Piero Gasperini nel post partita. Le sue parole a laroma24.it.
Nasci in Francia, muovi i primi passi in Spagna, tuo papà marocchino era un giocatore di tennis. Quanto pensi abbia influito nella tua crescita questo melting pot di culture e lingue? Ti senti cittadino del mondo o c'è un posto che per te è casa?
"La considero una ricchezza. Fin da piccolo sono cresciuto con più lingue, questo mi permette di comunicare con persone che vengono da altri paesi e nazioni. Ho anche la fortuna di essere nato in una famiglia di sportivi, e questo fin da piccolo mi ha dato la consapevolezza di quanto sono fortunato."
Da piccolo hai giocato a calcio, ma anche a tennis e basket. Hai mai pensato di giocare a tennis come tuo padre o hai scelto subito il calcio?
"A me è sempre piaciuto lo sport in generale, ma la passione viscerale è sempre stata per il calcio. E' stata una cosa spontanea, nella mia famiglia nessuno aveva giocato a calcio a livello professionistico. Sono stato il primo. Però anche tennis e basket mi piacciono molto. Mi piacciono anche gli sport individuali, sono un vero appassionato."
Nelle giovanili giocavi attaccante, quando è venuto l'arretramento a centrocampo? pensi che il trascorso in una posizione avanzata ti abbia agevolato sotto porta?
"Sì, da bambino ho giocato in una posizione più avanzata, e questo mi è tornato utile più avanti perché ho lavorato molto sulle mie capacità offensive. Il cambio ruolo è arrivato intorno ai 15 anni, ho avuto un allenatore che mi ha arretrato a centrocampo, mi sono subito sentito a mio agio. Ho capito che era quello il mio ruolo in campo perché avevo modo di toccare molto la palla. Ma è vero che i miei trascorsi da attaccante mi hanno aiutato ad essere efficace in tutte e due le aree di rigore."
L'inizio della trattativa per portarti alla Roma è avvenuto in contemporanea alla trattativa per Rios. Alcuni tifosi avevano scritto dei commenti poco simpatici sulla tua pagina. Come hai vissuto quel periodo? Hai mai pensato che Roma non fosse la scelta giusta?
"No, non ho mai pensato che Roma fosse la scelta sbagliata. Quando un grande club ti cerca non puoi non essere soddisfatto. Ho ricevuto anche tanti messaggi positivi. Avevo disattivato i commenti su consiglio di mio padre. Mi sento solo di impegnarmi e lavorare forte ogni giorno per far cambiare opinione a chi mi ha criticato prima che arrivassi."
Hai avuto al Lens anche il portiere Ryan. Ti ha detto qualcosa prima che arrivassi in giallorosso?
"Prima ancora di venire a conoscenza dell'interesse della Roma ho chiacchierato con lui della sua esperienza qui. Mi ha sempre parlato bene della città, del club e di tutto quello che rappresenta. Poi curiosamente si è concretizzato tutto."
Due stagioni fa hai avuto Haise al Lens come allenatore. Alcuni dei suoi principi sono simili a quelli di Gasperini: hai ritrovato qualcosa di quell'esperienza con lui?
"Sì, indubbiamente. L'esperienza con Haise renderà più facile il mio adattamento, è il tipo di calcio che si adatta bene alle mie caratteristiche. E' un calcio dinamico, fatto di corsa."
Qual è la parola o il principio che hai sentito più spesso richiedere da Gasperini?
"Il mister vuole calciatori che in campo mettano il massimo dell'impegno, il cuore, la voglia, lo sforzo, che siano disposti a correre e a sudare la maglia."
I tifosi della Roma ti stanno scoprendo in queste prime amichevoli. Cosa devono aspettarsi da te?
"Un po' quello che ho appena detto. Sono un giocatore che in campo dà il massimo, che darà sempre tutto per questa maglia, che giocherà con il cuore qualunque cosa succeda."
Ti reputerai soddisfatto alla fine della stagione se?
"A me piace concentrarmi a breve termine, giorno dopo giorno. Pensiamo alla partita di sabato. Credo che questo sia il modo migliore per migliorare. Poi l'obiettivo è sempre quello di finire il più in alto possibile, di vincere dei trofei. Ma l'unico modo per farlo è pensare giorno dopo giorno."
La Roma al lavoro coi tifosi
Alle 15 locali seduta di allenamento con 200 tifosi in tribuna.
Domani il viaggio verso Liverpool per l'amichevole di sabato contro l'Everton. Ranieri è arrivato in serata. C'è anche Massara.
Fonte - ilromanista
C'è da lavorare
A Walsall arrivano la prima sconfitta e i primi gol subiti per la squadra di Gasp, mai veramente in partita. Il tecnico a fine gara: «Loro hanno avuto due marce in più di noi, ma i ragazzi hanno anche lavorato bene in alcune situazioni. Sono partite d’agosto, ma siamo stati poco incisivi e abbiamo preso dei gol evitabili. Bene El Aynaoui, meno Wesley, ma ha motore». Bisogna andare avanti a testa bassa, anche sul mercato.
Fonte - ilromanista
Svilar a Il Romanista: "Vogliamo fare strada in Europa League e qualificarci alla Champions"
Mile Svilar ha parlato a Il Romanista in Inghilterra, il portiere giallorosso è il protagonista di un'intervista esclusiva, Di seguito un'anticipazione delle dichiarazioni del portiere giallorosso: "Potendo avrei firmato per più anni. La Roma è e sarà sempre la mia priorità. La società mi ha voluto qui e io voglio ricambiare l'affetto dei tifosi vincendo e facendo qualcosa di grande per loro. L'Atalanta di Gasperini ti dava sensazioni negative quando l'affrontavi. Ora tocca a noi".
Al termine della stagione sarai contento se?
"Se la Roma va in Champions, sicuramente. E se andremo lontani in Europa League. La piazza di Roma merita di andare più lontano possibile in Europa e di giocare la Champions ogni anno, cosa che non abbiamo fatto in questi anni. Abbiamo una squadra e un allenatore che l’ha fatto in tanti anni con l’Atalanta. Questa squadra merita di andare molto lontano in Europa League e di entrare in Champions”.
Evan Ferguson alla GdS: "Voglio segnare molto. Questo è un club con grande storia"
Evan Ferguson ha parlato così alle colonne de la Gazzetta dello Sport:
Ferguson, lei viene da una famiglia di calciatori.
«Ho iniziato per strada, con i miei migliori amici. Poi ci siamo spostati a Dublino per fare sul serio. Mio nonno giocava, ma non era un professionista. Mio padre invece si, con il Coventry e l’Under 21 dell’Irlanda. Chiaro che tutto questo abbia influito, sono nato con il pallone nelsangue. Anche mia sorella Ellie era nelle giovanili irlandesi, poi ha preferito andare in America, nei college. Ora non gioca più».
Lei è il primo irlandese nella storia della Roma. Che sensazione è?
«L’ho saputo solo quando sono arrivato qui. È sicuramente motivo d’orgoglio, soprattutto perché rappresento a Roma il mio Paese».
Con Gasperini sono esplosi tanti centravanti: da Milito a Retegui. Adesso tocca a lei?
«Sì, so che con il mister tanti attaccanti sono diventati famosi. Con lui si segna tanto. È una cosa sicuramente positiva anche per me».
La concorrenza con Dovbyk come la vive?
«Nel calcio si gioca solo in undici, è normale che ci siano giocatori che competono per lo stesso ruolo. Si tratta solo di lavorare duro. Ma può succedere anche di giocare con Artem: nella prima amichevole abbiamo giocato con le due punte, io e Dybala…».
La scorsa stagione tra Brighton e West Ham ha segnato un solo gol in 23 partite. Cosa è successo?
«E stata un’annata dura. I primi sei mesi ho convissuto con l’infortunio alla caviglia, poi ho deciso di andare al West Ham. Non è andata come volevo, ma ora fisicamente mi sento molto bene».
La felicità è segnare quanti gol in un anno?
«Di solito non penso a un numero esatto di gol. Di certo voglio segnare in ogni partita, anche se so che non è semplice. Venti gol? Speriamo…».
La Roma vuole tornare in Champions…
«Questo è un grande club, con ambizione: possiamo riuscirci. Come giocatori e come squadra dobbiamo spingere tutti in quella direzione. I tifosi meritano una squadra più in alto del quinto posto. Quando ho giocato a Roma con il Brighton c’era un ambiente speciale, i giocatori sembravano indemoniati».
Se a giugno la Roma decidesse di spendere 35 milioni di euro per acquistarla come si sentirebbe?
«Siamo all’inizio, non possiamo mai sapere cosa può succedere nel futuro. Ora penso solo a far bene qui, magari potrei restarci anche per sempre».
La cercavano in Premier. Perché ha scelto Roma?
«È un club con una grande storia: questa è una sfida, una nuova opportunità, mi piacciono le cose diverse. E poi i Friedkin vogliono fare grandi cose».
Qualcuno le ha già parlato del derby?
«Da quando sono qui tutti mi hanno detto di essere pronto per la Lazio. Voglio giocarlo, al 100%».
In Inghilterra Sherwood l’ha paragonata a Shearer, Glenn Murray a Kane. Paragoni pesanti…
«Si parla molto. Sono cose che non posso controllare: cerco di non pensarci e fare solo bene il mio lavoro. Come la storia di Chelsea e Tottenham pronti a spendere cento milioni di sterline per prendermi. Le valutazioni non dipendono da noi, non ci penso. Non so neanche se sia vero. E non me lo chiedo».
Suo padre Barry è irlandese, sua mamma Sarah inglese. Mai pensato di giocare per l’Inghilterra?
«Mai. Per me c’è solo l’Irlanda».
De Zerbi che l’ha allenata disse che può diventare uno dei migliori attaccanti della Premier.
«È stato molto carino, ma nel calcio le cose cambiano in fretta. Io voglio essere uno dei migliori, giocare bene e segnare, aiutando la squadra. Il mister mi ha mandato un messaggio a gennaio, voleva portarmi al Marsiglia. Ora sono contento di essere qui».
C’è un centravanti a cui si ispira?
«Cerco di rubare con gli occhi dai più bravi: Kane, Suarez, Ibrahimovic e Lewandowski … ».
Cosa pensa della scuola italiana di allenatori?
«In tanti dicono che sia una scuola difensivista e lo pensavo anche io: poi ho conosciuto De Zerbi e ora Gasperini e allora ho capito che non è così».
Agli ordini del Gasp: mattina in campo, poi la partita
Alle 20:30 su Dazn la sfida all'Aston Villa, ma la Roma di mattina si allena comunque.
Soulè torna in gruppo. Cira 500 romanisti sugli spalti. Domani in 200 per la seduta di allenamento aperta.
Fonte - ilromanista