La Lega Serie A risponde al Ministro Spadafora

La Lega Serie A, tramite una nota ufficiale, ha voluto rispondere al Ministro dello Sport SPadafora:

"In Italia oltre 32 milioni di appassionati seguono il calcio, un fenomeno sociale ed economico che dà lavoro a più di 300mila persone generando l'1% del PIL nazionale. La Serie A da sempre svolge un riconosciuto ruolo di locomotiva del comparto, producendo direttamente ogni anno circa 3 miliardi di euro di ricavi totali e generando un indotto di 8 miliardi a beneficio dell'intera piramide calcistica, oltre a una contribuzione fiscale e previdenziale di 1 miliardo di euro. In questi anni l'importo contributivo e solidaristico della Serie A, per lo sviluppo dell'impiantistica, per la valorizzazione dei settori giovanili e per sostenere sport diversi dal calcio, è sempre cresciuto: dai 93 milioni che la Lega Serie A destinava nel primo anno della sua fondazione nel 2010, agli oltre 130 che saranno versati al termine dell'attuale stagione. Cifre importanti, sulle quali si regge l'intera filiera, che la Lega Serie A spera di continuare ad erogare anche per il futuro, a salvaguardia di tutto il movimento calcistico italiano. "Con riferimento alle odierne affermazioni del Ministro dello Sport Spadafora ritengo non sia il momento di fare polemiche e demagogia - ha affermato il Presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino -. I numeri sopra riportati parlano da soli e non serve aggiungere altro per evidenziare il ruolo della Lega Serie A a sostegno del calcio di base e indirettamente di tutto lo sport italiano".


Zaniolo: recupero ok, sto tornando

IL TEMPO - BIAFORA - La luce in fondo al tunnel è sempre più vicina, anche se la quarantena forzata sta inevitabilmente rallentando di qualche giorno il pieno recupero. Zaniolo lavora ogni giorno a casa per farsi trovare pronto già a partire da luglio e ha raccontato come sta vivendo questo periodo rispondendo ad alcune domande su Instagram: “Sto bene, mi manca il campo, ma dobbiamo essere uniti. L’infortunio è una bella mazzata, dopo il primo mese è andato tutto in discesa. Ogni giorno mi sento meglio, sto diventando più forte, la ripresa sta andando bene. Con i compagni ci sentiamo spesso, scherziamo su WhatsApp”. Il numero 22 ha usato parole al miele per i tifosi: “Li devo ringraziare, mi si è riempito il cuore per i loro messaggi. Segnare sotto la Curva Sud è il sogno di tutti, un’emozione unica, è un mondo tutto tuo”. Intanto nelle ultime ore sono andati in scena nuovi contatti tra Pallotta e Friedkin per la questione relativa al passaggio di proprietà della Roma, fermatosi al momento di firmare i contratti preliminari. Dal Texas viene ribadita la volontà di andare avanti e senza alcun ingresso graduale partendo da una quota di minoranza. Sul fronte del taglio degli stipendi la società di Trigoria auspica e lavora ad una soluzione unitaria da parte della Lega. Viene inoltre portata avanti l’analisi che quantifichi il danno dovuto all’attuale emergenza.


I pacchi «salva vita» per i nonni romanisti

IL TEMPO - AUSTINI - I gesti che fanno la differenza e scaldano il cuore. Sono arrivati e continueranno a partire in questi giorni i pacchi dell’As Roma per gli abbonati over 75: un regalo bello e soprattutto utile. Il club giallorosso, oltre alle varie iniziativa di solidarietà e alla raccolta fondi per gli ospedali, Spallanzani in primis, ha trovato una via speciale per dare una mano alle persone più fragili in questa infinita quarantena. Un vero e proprio kit «salva-vita» confezionato da Roma Cares insieme ad alcuni partner, questo hanno trovato i tifosi giallorossi di terza età all’interno del pacco: flaconi disinfettanti, guanti in lattice, una decina di mascherine e una bella scorta di generi alimentari per evitare di dover uscire di casa e fare la spesa. Tra una colomba pasquale e un pacco di pasta, una birra e il caffè, oltre all’immancabile sciarpa e ai biscotti griffati Roma, i circa trecento destinatari del regalo sono rimasti increduli. «Quando mi hanno chiamato dalla Roma per avvisarmi del pacco - ci racconta Mario Ajò, 79 anni - pensavo a uno scherzo. Invece è tutto vero». Romanista doc di Monteverde, abbonato in Tribuna Tevere Centrale dal 1953, il signor Mario parla con orgoglio e un'emozione genuina. «Mio papà Alberto aveva la tessera numero 6 della Roma, era nato nel 1906 e conosceva tutti i fondatori del club. Con i miei due fratelli siamo cresciuti allo stadio, io sono abbonato da quando ha aperto l’Olimpico. Se d'estate mi dimenticavo di rinnovare, il mio posto non lo davano a nessuno». Lui, come centinaia di migliaia di anziani in Italia, gli obiettivi preferiti del maledetto coronavirus, sta vivendo questi giorni con sofferenza. «Faccio il rappresentante di commercio e lavoro ancora ma adesso non posso. Per me è una tortura, esco la mattina per fare il giro del palazzo, comprare le sigarette, il pane e poi torno a casa ma fatico a starci. La Roma mi manca ma spero che questo campionato finisca così perché se riprendesse sarebbe fasullo: lo scudetto lo dessero a chi gli pare, magari all'Atalanta... basta che non è la Lazio. Poi si riparta a settembre».
Doveroso il ringraziamento alla Roma: «Un'iniziativa fantastica, bello vedere che la società c'è sempre e tutti quelli che odiano Pallotta dovrebbero capire cosa ha fatto questo signore per noi».


Ripresa e taglio ingaggi: è caos

IL TEMPO - CICCIARELLI - I dati sul contagio da coronavirus oscillano di giorno in giorno e con loro gli orientamenti del governo del calcio, che nel tentativo di ultimare i campionati rischia di andare nel pallone. Così l’«avanti tutta» del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina nel portare a termine la stagione lascia spazio alla cautela nel giro di poche ore, perché giocare oltre la metà di luglio rischia di compromettere la prossima annata. «Oggi possiamo abbandonarci a tutta una serie di elaborazioni - ha dichiarato il numero uno della Figc a Radio Sportiva - ma abbiamo una certezza: cercare in tutti i modi possibili di salvare il campionato 2019/20 ma anche non compromettere quello del 2020/21, che ha una deadline chiara». Il 23 maggio, giusto un anno dopo la fine prevista quest'anno, in linea con l’inizio degli Europei slittati di 364 giorni. «Avremo Euro 2021 e competizioni internazionali dei club. Non possiamo commettere l'errore, già fatto lo scorso anno, di partire oltre metà agosto. È evidente che oltre metà luglio diventa complicato andare avanti con il campionato 2019/20. Dobbiamo essere realisti e capire che la situazione è in continua evoluzione, riprendere i campionati è la scelta più giusta e abbiamo il dovere di approfondirla. Stiamo lavorando anche su ipotesi alternative, dobbiamo fare un percorso maturo per dare risposte concrete a società e tifosi». La Lega Serie A intanto si muove per far fronte alle ricadute economiche dello stop al campionato e dopo aver presentato una serie di proposte alla Figc prova ad avviare una concertazione sulla riduzione degli ingaggi dei calciatori. Il presidente Paolo Dal Pino e l’ad Luigi De Siervo hanno annunciato al presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi la presentazione di un piano collettivo per gli stipendi entro lunedì, giorno in cui l’AIC si riunirà in consiglio. La proposta della Lega partirebbe dalla sospensione dei compensi come misura transitoria, in attesa di capire se e quando si tornerà a giocare. Le riflessioni sul tema sono già in atto e si snodano lungo due direttrici, da un lato un tavolo di lavoro indetto dalla Lega e dall’altro le trattative individuali. Le discussioni informali che si sono sviluppate tra diversi calciatori lasciano filtrare una disponibilità di fondo, su cui andrà innestata la trattativa. Si guarda in casa Juventus, dove i senatori Chiellini - consigliere Aic - Buffon e Bonucci hanno sottoposto ai compagni tre soluzioni che prevedono la rinuncia dai 45 ai 90 giorni di stipendio sui 120 in esame. Sul tema si è espresso anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. «Penso che ci si arriverà. Magari si stanno già definendo degli accordi - ha spiegato a Radio 24 - perché un conto è togliere il 30% a un giocatore che guadagna 10 milioni netti e un conto farlo a un professionista di Serie B o C. Credo sia giusto che chi ha maggiori possibilità cerchi di aiutare, come sta già accadendo in altri paesi».


Ag. Schick: "Nessun problema economico per il Lipsia, è la destinazione ideale per Patrik"

L'agente di Patrik Schick, Pavel Paska, ha parlato a iSport.cz, smentendo il fatto che il Lipsia non abbia i soldi per riscattare il calciatore: 

“È una mossa tattica, non è assolutamente vero che il Lipsia non ha i soldi. I club tedeschi economicamente sono i più sani in Europa. Dalle altre parti sta andando tutto a pezzi, ad eccezione della Premier League. Quello dei soldi non è affatto un problema. In Italia hanno scritto che Patrik può tornare e che non vedono l’ora di riabbracciarlo, ma il Lipsia ha un’opzione unilaterale per riscattarlo. Penso sia davvero una tattica di negoziazione. È un grosso affare, vedremo. Quando vendi qualcosa e chiedi dei soldi, a volte devi abbassare il prezzo. Siamo tranquilli. Il Lipsia è la destinazione ideale per Patrik”.


Gravina: "No al calcio oltre luglio"

Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha concesso una lunga intervista a Libero. Di seguito uno stralcio delle sue parole.

Il ministro dello Sport, Spadafora, ha parlato di inevitabili porte chiuse. 
"Se l'emergenza lo consentirà, a livello internazionale siamo d'accordo sull'ultimare campionati e coppe perché deve essere il campo a determinare i risultati. Ci atterremo alle indicazioni: se la condizione per giocare sarà di farlo a porte chiuse, ci adegueremo".

L'auspicio è riprendere a maggio, ma l'ipotesi più probabile parla di giugno con uno sfioramento nel mese di luglio. Non si rischia di pregiudicare il futuro? 
"Siamo ancora in tempo per provare a terminare l'attuale stagione senza troppi strascichi nella 20/21, ma è evidente che andare oltre metà luglio renderebbe le cose complicate. Tutti i protagonisti faranno sacrifici per il bene del calcio. Finire quello che abbiamo iniziato, oltre ad attutire il danno economico, comunque importante, ridarebbe agli italiani la voglia di gioire".

Prima le liti sui rinvii delle partite, oggi sul destino del campionato con alcuni club che chiedono di annullarlo subito: è solo un modo per risparmiare? 
«E il momento di mettere da parte le rivendicazioni personali e cercare una visione più ampia e condivisa. In ballo c'è il futuro del gioco più amato dagli italiani, per questo dobbiamo provare a far rotolare il pallone non appena possibile».

Sarà davvero possibile tagliare gli stipendi? 
"Abbiamo già iniziato a dialogare con Assocalciatori e Assoallenatori, che si sono dimostrate disponibili. La difficoltà di far fronte a determinati impegni è evidente. Nessuno può far finta di non porsi il tema del costo del lavoro. Lo faremo senza mortificare nessuno".

Se alla fine non si riuscisse a ripartire, il calcio avrà bisogno del soccorso statale? 
"Il calcio si è sempre supportato sulle sue gambe, è il terzo comparto produttivo del Paese. Ho già chiarito che non chiediamo contributi diretti, piuttosto provvedimenti legislativi che ne agevolino la ripresa e lo sviluppo".


Perrotta: "Scudetto 2010? Una ferita che non si riesce a rimarginare"

Simone Perrotta è intervenuto ai microfoni di Roma TV per parlare del periodo di quarantena, raccontando anche degli aneddoti sul suo trascorso in giallorosso. Queste le sue parole:

Questo è un periodo difficile e complesso. Come stai vivendo questo momento?
“È un momento complicato, di sbandamento anche a livello personale. Questa negazione della libertà ti porta a interrogarti su di te, sui tuoi rapporti familiari e ti porta a fare un viaggio nei sentimenti. Vedo un lato positivo, ossia la possibilità di ritrovarsi con la propria famiglia e ritrovare quel sentimento familiare che forse in molti scordiamo. Mi auguro che da questa situazione si possa uscire come persone migliori e che non ci porti alla diffidenza nei confronti dell’altro, anche perché a questo può portarti questo virus. Noi siamo un popolo di affetto, soprattutto noi meridionali. Mi auguro che in futuro tutto questo non venga meno”.

Come è la tua giornata? In campo eri un tipo a mille all’ora
“Stranamente guardo meno televisione. Ho riscoperto i giochi di società, sto partecipando a diversi corsi e, da responsabile Junior AIC, sto lavorando online. Mi sveglio tardi, ne sto approfittando per dormire un po’, spesso faccio fatica a prendere sonno anche per tutta questa incertezza dovuta al Coronavirus. Mi alleno con i miei figli, ho la fortuna di avere un giardino grande, e passiamo due ore insieme circa a divertirci”.

Su RomaTV sta passando quello storico Roma-Inter con gol di Luca Toni. Era un bel gruppo quello, fatto di atleti e di uomini
“Non so se sia stato un bene vincere quella partita, vedendo come è andato il campionato. È una ferita che non si riesce a rimarginare. È stato un peccato non vincere quello scudetto. Eravamo una squadra di amici, ora è diverso. Il calcio è cambiato e fare paragoni è difficile. Sono cambiati i rapporti tra i calciatori, sono distratti dalle tecnologie. Prima nello spogliatoio era uno scherzo continuo, conoscevi ogni storia di un calciatore e spesso si risolvevano i problemi. Si aveva un rapporto di stima e di amicizia, ma non so se tutto questo oggi esiste. Eravamo un gruppo che rimane tutt’ora in contatto, ho compagni stranieri che sento ancora e con cui facciamo una cena ogni volta che vengono in Italia. E fondamentalmente non abbiamo vinto nulla. Abbiamo portato a casa qualche coppa, ma lo scudetto ci è mancato. È un gruppo legato da un grandissimo sentimento e non da una grande vittoria, come invece il gruppo del 2006”.

Segui la Roma oggi?
“Certamente. Abitando qui nella Capitale devo dire che la Roma è qualcosa di viscerale. Faccio fatico a vedere le partite, perché mi sento più tifoso che ex calciatore. Quando giochi pensi a fare il tuo lavoro, ma quando smetti diventi tifoso ed entri in quella mentalità. Capisci quello che la gente chiede e a posteriori mi sarebbe piaciuto entrare più in sintonia con i tifosi per mettere in campo di più. Faccio un saluto grande a tutti i tifosi e mi sento di dire a tutti di restare in casa. Dobbiamo dare il nostro apporto in questo momento difficile. E ovviamente sempre forza Roma”.


Petrachi pensa a Diego Costa

La Roma è interessata a Diego Costa, attaccante dell'Atletico Madrid, per la prossima stagione. I giallorossi provarono ad acquistarlo sette anni fa e il suo nome è il primo sulla lista di Petrachi, che dovrà sostituire Nikola Kalinic di ritorno dal prestito proprio all'Atletico Madrid. Lo riporta Mundo Deportivo


27 anni fa l'esordio di Totti, Rizzitelli: "Francesco è la Roma". Tempestilli: "Aveva una tecnica fuori dal normale"

Ruggiero Rizzitelli ha raccontato a gianlucadimarzio.com l'esordio di Francesco Totti, di 27 anni fa: "Io però Francesco non me lo ricordo in quella partita, ma in tutte le partitelle del giovedì che faceva con noi. Non era l’unico a salire ogni tanto dal settore giovanile, ma di sicuro aveva qualcosa in più degli altri. Ma se uno correva troppo gli entravano durissimo. Francesco invece dopo aver preso le botte faceva tunnel, dribbling e giocate. Ma guarda questo, non ha paura di niente, ci dicevamo. Oltre a essere forte aveva tanta personalità, che è stata la sua forza. Sapevamo di vedere qualcuno di speciale, cresceva sempre di più. E per farlo in un ambiente difficile come Roma servono carattere e cattiveria. Francesco poi non si è mai montato la testa. E a quell’età bastava un attimo…. Francesco è ancora oggi il gagliardetto della Roma. Non puoi dire Roma senza dire Totti, sono concetti che vanno in simbiosi. Ha dedicato la sua vita alla Roma, ha mollato tutto per la Roma, ha rinunciato a ogni cosa pur di rimanere lì. Totti non fa parte della storia della Roma, Totti è la Roma".

Anche Antonio Tempestilli ha parlato a gianlucadimarzio.com dell'esordio di Totti di 27 anni fa: "Ricordo che a fine partita Francesco era felicissimo. Lui era nelle giovanili da 4 anni e tra di noi se ne parlava da un po’. Si vedeva che sarebbe esploso, giocava sempre sott’età e aveva una tecnica fuori dal normale. Mazzone è stato bravo a tutelarlo e a proteggerlo, essendo giovane non era facile. Boskov lo ha lanciato, lui lo ha consacrato. Dopo il ritiro io l’ho seguito da vicino a Trigoria, osservando tutta la sua crescita. Totti per la Roma è stato tutto. Un giocatore forte come lui, cresciuto nel vivaio, credo che non si troverà nemmeno tra migliaia di anni".


L'AS Roma dedicherà agli operatori sanitari la prima partita casalinga giocata a porte aperte

L'AS Roma comunica che dedicherà la prima partita in casa davanti ai propri tifosi agli operatori sanitari che sono stati in prima linea nella battaglia contro il Covid-19.

Ampliando la campagna HEROES lanciata sui social media giallorossi in questi giorni, volta a rendere omaggio a medici e infermieri che in Italia e nel mondo stanno combattendo il Coronavirus, il Club metterà in atto le seguenti iniziative:

• Mettere a disposizione fino a 5.000 biglietti gratuiti per gli operatori sanitari in occasione del primo match casalingo a porte aperte allo Stadio Olimpico dopo la ripresa delle attività della squadra, per permettere a tutti i tifosi di mostrare loro riconoscenza per l’infaticabile lavoro svolto durante questa crisi

• Nella stessa partita verranno ricordati gli operatori sanitari che hanno perso la vita durante l’epidemia

• Una parte del ricavato dei biglietti della sfida sarà donata alla campagna fondi lanciata dalla Società, per comprare attrezzature mediche da destinare agli ospedali della Capitale che stanno contrastando il Covid-19

• Sarà studiata una nuova tariffa ridotta dedicata agli operatori sanitari per l’acquisto di biglietti per la prossima stagione

Attualmente 51 tra medici e infermieri sono morti in Italia a causa del Covid-19 e molti altri hanno perso la vita nel resto del mondo, oltre a coloro che hanno contratto il virus mentre svolgevano il proprio lavoro.

Due settimane fa, il club ha lanciato una campagna di raccolta fondi per acquistare forniture mediche urgenti e attrezzature per sostenere gli ospedali della Città che affrontano questa crisi. Sono già stati raccolti oltre € 530.000 – tra i quali un giorno di stipendio dello staff tecnico e dei calciatori giallorossi – e parte del ricavato è già stato utilizzato per ordinare otto ventilatori polmonari e otto letti di terapia intensiva.

Migliaia di maschere, guanti protettivi e flaconi di disinfettante per le mani sono stati distribuiti nelle strutture sanitarie e nelle periferie della Capitale.

E domenica scorsa, la Roma ha lanciato un’iniziativa sui social media chiamata "HEROES" per dare spazio ai veri eroi del momento: i medici e gli infermieri che in questo momento lavorano in condizioni di estrema difficoltà.

"Non ci sono aggettivi adeguati per mostrare tutto il nostro apprezzamento nei confronti del lavoro che sta svolgendo lo staff medico in Italia e nel mondo", ha dichiarato il presidente dell'AS Roma Jim Pallotta, che oggi ha donato altri 25 mila euro alla campagna del Club, oltre ai 50 mila per lanciare l’iniziativa. "La serie “HEROES” è stata un'opportunità sia per la Società sia per i nostri fan di mostrare tutta la gratitudine possibile per gli operatori sanitari sui digital media. Ora vogliamo fare la stessa cosa di persona, allo Stadio Olimpico, non appena riprenderemo a giocare una partita davanti ai nostri tifosi. Vogliamo rendere un omaggio speciale agli addetti ai lavori che hanno perso la vita e celebrare chi rischia ogni giorno per salvare vite umane”.

Fino a 5.000 biglietti saranno quindi messi a disposizione a titolo gratuito agli operatori sanitari, che saranno invitati allo stadio di Roma come ospiti speciali, nella sfida in cui verrà anche onorata la memoria dei loro colleghi deceduti.

Verranno celebrati medici e infermieri comparsi nella serie HEROES sui digital media.

Il Club sta già lavorando all'introduzione di una nuova tariffa di biglietti per la prossima stagione, dedicata agli operatori sanitari della Capitale, per dimostrare che il lavoro infaticabile che svolgono è apprezzato tutto l’anno e non solo nei momenti di crisi.

 Maggiori dettagli sulla partita-tributo "HEROES" dell'AS Roma saranno comunicati quando sarà chiara la data di ripresa del calcio giocato davanti al pubblico.


La guerra del "cash flow" fra club e calciatori

REPUBBLICA.IT - BIANCHI - Cash flow, questa è la parola magica alla quale si appellano i club di serie A. Cash flow è un'espressione inglese che sta per flusso di cassa e ricostruisce i flussi monetari di un'azienda in un determinato arco di tempo, ovvero la differenza tra tutte le entrate e le uscite. Le società di calcio non vedono più entrare un centesimo in cassa e hanno solo spese. Per questo la Lega di A lunedì proporrà al sindacato calciatori (Aic) di sospendere gli stipendi sino a quando non si tornerà in campo, poi successivamente deciderà di quanto tagliare gli ingaggi.

Ma non sarà uno stop di tre mesi degli stipendi, perché si spera di tornare ad allenarsi a maggio e a giocare a giugno, chiudendo a luglio. Per ora riguarda marzo. Col campionato fermo sono mancati gli incassi, ci sono i soldi degli abbonamenti (e qui sarà un problema coi tifosi per una eventuale restituzione) mentre Sky ha già versato 5 bimestri su sei, quindi è in piena regola, anzi ha versato sinora più del dovuto.

Il contratto tv della Lega è ben fatto e garantisce anche per il prossimo anno gli stessi importi, anche se qualche club, con l'acqua alla gola, vorrebbe che Sky anticipasse adesso i soldi di settembre. Molte società di serie A non hanno ancora pagato nemmeno gli stipendi di febbraio quando si era ancora in attività. Altre, come detto, vorrebbero sospendere gli stipendi di marzo. Ma il sindacato calciatori fa notare che in quel mese alcuni club hanno giocato, altri si sono allenati, altri erano in malattia (tutti quelli della , ad esempio) o in ferie. Insomma, le trattative dovrebbero essere individuali e per niente facili. Improbabile, se i club non pagheranno gli stipendi, che qualche calciatore cerchi di svincolarsi in aprile: dove andrebbe? Il danno per i club si potrà quantificare solo quando si saprà se si tornerà in campo.

Figc e Lega tentano di dare un senso a questa stagione per evitare l'esplodere di contenziosi. L'Aic è anche contrario alla cassa integrazione come è strutturata adesso, una impostazione che non convince Tommasi e i suoi. La serie A deve ancora giocare 12 giornate più recuperi per chiudere la stagione, la Francia 14, la Svizzera 15, la Liga di Spagna 11 e la Premier League solo 9. La European Leagues tiene contatti costanti con l'Uefa. Ipotesi ragionevole che in Italia il campionato possa riprendere a giugno e concludersi a luglio, senza sforare in agosto. A porte chiuse, ovviamente. Le Coppe europee sono in alto mare. Chissà quando e come si potranno riaprire gli stadi al pubblico: difficile che in futuro si possano ammassare ancora 50.000 persone sugli spalti, pigiate come sardine (o acciughe, e preferite). Le società dovranno rivedere anche le campagne abbonamenti.


Zappacosta: "Speriamo passi presto questa situazione. Spero di riuscire a ripagare l'affetto dei tifosi"

Davide Zappacosta, terzino della Roma in prestito dal Chelsea, ha risposto alle domande dei tifosi sul proprio profilo Instagram:

Quanto ti manca il campo da calcio?
"Troppo. Ma sonno fiducioso, ho lavorato e sto lavorando tanto per tornare presto sul campo".

Ti ricordi dei tuoi tempi all’Avellino?
"Certo che ricordo, sono stati anni fondamentali per la mia crescita professionale ed umana".

Come stai? Speriamo di vederti presto in campo…
"Meglio grazie, lo spero anche io sperando che passi al più presto tutta questa situazione".

A dicembre mi sonno operato anche io al crociato. Consigli sul recupero? Esercizi da fare a casa?
"Consigli a livello di esercizi non mi sento in grado di dartene. Fortunatamente ho trovato uno staff competente qui a Roma che mi sta dando tanto e mi aiuta su tutto. L’unico consiglio che sento di darti è quello di non mollare e lavorare tanto, rispettando i tempi di recupero che ci vogliono".

In questo momento per te ha senso tornare in campo? 
"Non sono scelte che spettano a me! Quello che conta adesso è la salute di tutti".

Ti piace Roma?
"Tanto, città stupenda. E poi per la prima volta da quando ho iniziato a giocare sono anche vicino alla mia famiglia".

Quale libro stai leggendo in questo periodo?
"Showboat, la vita di Kobe Bryant di Roland Lazenby. Ve lo consiglio".

Miglior gol segnato?
"Quello in Champions. Non tanto per il gol ma perché era uno dei tanti sogni che avevo da bambino, quello di giocare e segnare in Champions. Adesso ne ho molti altri da realizzare e spero di riuscirci".

Spero che tu possa rimanere a Roma anche il prossimo anno…
"Ho ricevuto tanti messaggi di questo tipo. Ne ho preso soltanto uno ma approfitto per ringraziarvi tutti! Spero di riuscire a ripagare tutto questo affetto".

Quanta voglia hai di tornare in campo da 1 a 10?
"1000000000000".

Quando eri piccolo che lavoro volevi fare?
"Quando ero piccolo volevo fare il benzinaio perché ogni volta che andavo a far benzina con mamma o papà vedevo che avevano il portafogli pieno di soldi".

In questo periodo giochi alla Play?
"Certo, la sera dopo cena. Il giorno mi alleno, prima il dovere e poi il piacere".

La tua più grande emozione nel calcio?
"E’ uno sport che trasmette troppe emozioni! Ad esempio giocare davanti a tanta gente, segnare un gol, vincere una partita alle fine e via dicendo. Se dovessi sceglierne uno direi sicuramente l’esordio in Nazionale".

Come è stata la finale di Europa League con il Chelsea? Pensi che la Roma ci possa arrivare?
"Momento speciale. Io penso che non ci si debba mai porre dei limiti. E bisogna credere fino in fondo in ogni cosa che si fa".

Sei a Sora?
"No, sono a Roma per la sicurezza mia e della mia famiglia".

Cosa hai intenzione di fare finita la carriera agonistica nel mondo del calcio?
"Ancora non ci ho pensato, preferisco vivere il presente al 100%. In futuro si vedrà".

Come ti sei trovato a Roma seppure in un anno abbastanza sfortunato per te?
"Il mio pensiero principale è quello di guarire e tornare a giocare e farlo nel migliore dei modi. Raggiunto questo primo step naturalmente darò il massimo per essere preso in considerazione".

Cosa stai facendo durante questa quarantena?
"Sonno solo a casa quindi ho la giornata bella piena! Oltre agli allenamenti mi tocca cucinare, pulire e fare la lavatrice! Quando invece non sono prese dalle faccende di casa o dagli allenamenti, leggo o gioco un po’ alla play".

Quanto ti sei legato alla Roma da quando sei qui?
"Molto! Ho subito un brutto infortunio, ma mi sono rimasti tutti vicini in ogni momento".

Cosa provi quando un bambino di prende come esempio?
"Credo sia il massimo per uno sportivo, dare il buon esempio ai ragazzi ed ai bambini".