Salvate Pellegrini

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Giorni pesanti per Pellegrini che, nel match di Europa League contro il Gent, ha dovuto subire una contestazione probabilmente superiore ai suoi demeriti, tant’è che Fonseca è sceso in suo aiuto: «È molto importante per la Roma. Se non è in un gran momento dobbiamo appoggiarlo, è un giovane che sente più degli altri la pressione. Io ho parlato con lui di questo. Se c’è uno che ama la Roma come nessuno è Pellegrini. Lorenzo ha sentito molto la responsabilità di questo momento e dell’essere romano. Dobbiamo aiutarlo. Ha fatto molto per la squadra quest’anno e non possiamo dimenticarlo. Ho parlato con lui a fine partita e so che è forte. Penso che recupererà velocemente la migliore forma e uscirà da questo momento».  Il colloquio avuto con il giocatore e il suo manager ha portato a galla il dispiacere per le critiche ricevute dai suoi tifosi all'Olimpico, anche se Pellegrini sa  che i romanisti sarebbero pronti a restituirgli gli onori che merita alla prima prova positiva.


Perez, grinta da vendere: «Questa squadra non molla»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La partita con il Gent ha convinto i tifosi che, nonostante il momento difficile attraversato dalla Roma, nella rosa giallorossa ci sia un ragazzo con la testa libera e le gambe veloci. E' Carles Perez, reduce dal suo primo gol all'Olimpico. L'ex Barcellona si è già inserito perfettamente nello spogliatoio, e a Trigoria ha trovato stimoli e stabilità. E' rimasto colpito da Dzeko e Mkitharyan, da cui cerca di imparare il più possibile, ed è molto disponibile ad ascoltare Fonseca e il suo staff. Ieri il giocatore ha voluto ribadire la sua felicità con un post pubblicato su Instagram: «Questa squadra non si arrende. Non potevo immaginare un esordio migliore in Europa League, grazie ai tifosi per il loro sostegno, questa è la strada giusta».


Roma, se la crisi non è (solo) di nervi

IL MESSSAGGERO - Con il Gent è arrivata una vittoria, i problemi della Roma però ci sono ancora (come ha dimostrato proprio la gara di Europa League). Le difficoltà sembrano essere sia fisiche che tattiche, ma Fonseca continua a parlare di problema di mentalità: «Pensate a chi ha un incidente con l'automobile. Dopo non vuole più guidare. Figuriamoci chi come noi, ne ha avuti tre...» . Il campo e la squadra però dicono altro. Basterebbe analizzare la prestazione di Carles Perez: arrivato qui a fine gennaio, l'altra sera sembrava volasse rispetto ai compagni. In un momento di scarsa brillantezza a livello atletico, emergono i limiti individuali dei calciatori e della rosa costruita da Petrachi. Dzeko a Reggio Emilia ha riassunto il tutto con «mancanza di qualità» . Difficile dargli torto. Ma c'è anche dell'altro.


Pellegrini, quei fischi che cambiano il vento

IL MESSAGGERO - I fischi dell'Olimpico sono arrivati, improvvisi e inaspettati.  Come se Pellegrini fosse il colpevole unico della situazione nella quale è caduta la Roma. Il giocatore sta giocando al di sotto delle aspettative e i fischi sono legittimi, come ogni forma di protesta civile. Il pubblico può dissentire,ma c’è pure chi ha il diritto di sostenere che quei fischi fossero un po’ ingiusti. Ed ecco perchè: non è stato solo Pellegrini ad aver abbassato il suo livello di rendimento, ma come lui ce ne sono tanti. Inoltre il numero 7 è un patrimonio della Roma e della Nazionale, cresciuto a Trigoria, che ha sul suo contratto ha una clausola pericolosa. Forse sarebbe preferibile invitarlo a firmare un rinnovo più blindato e un ambiente più benevolo e non improvvisamente ostile lo aiuterebbe.


I fischi e il contratto. Pellegrini, la crisi dell'ultimo romano

LA REPUBBLICA - Lorenzo Pellegrini è dispiaciuto per i fischi ricevuti dal pubblico dell'Olimpico, ma allo stesso tempo sa che le aspettative nei suoi confronti sono elevate. Il centrocampista - dopo gli addii di Totti, De Rossi e (per ora) Florenzi - è l'unico romano rimasto in rosa, un fatto che pesa sulle spalle del ragazzo che sente su di se la responsabilità di una ruolo delicato.  Un bloccopsicologico, un condizionamento mentale che sta frenando Pellegrini, non al massimo neanche contro il Gent. Pellegrini spera di riuscire a trovare la forza di costruirsi una strada nella sua città, con la squadra che ama e ne parla tanto, confrontandosi con Fonseca. E anche col suo procuratore, valutando cosa sia meglio per il suo futuro. In tal senso ci saranno novità a fine stagione, quando sarà cosa fatta anche il passaggio di proprietà.


Allo Stadio finale

IL TEMPO - AUSTINI, BIAFORA -  In giro per il mondo con la Roma sempre in testa. Dan Friedkin è già al lavoro insieme al figlio Ryan e ai collaboratori del gruppo per farsi trovare pronti quando avranno tra le mani un «giocattolo» costoso, attraente ma pure molto difficile da maneggiare senza le necessarie istruzioni per l’uso. Per i Friedkin, finora, il calcio è un mondo affascinante visto solo dall’esterno e, una volta deciso di investire parecchi milioni nel business giallorosso, hanno organizzato appuntamenti in diversi angoli del pianeta. Per capire, domandare, riflettere e pianificare le mosse giuste. Un esempio: lo scorso 15 dicembre Dan Friedkin in persona è volato con il suo jet in Qatar per incontrare i rappresentanti del JosoorInstitute, che dal 2013 si occupa di sport nell’emirato e che ha avuto un ruolo di spicco nell’organizzazione, compresa la costruzione di nuovi stadi, del Mondiale 2022. La missione qatariota, che ha avuto come argomento principale il futuro stadio della Roma, fa parte di una serie di viaggi dell'imprenditore texano, a caccia di qualsiasi spunto utile per capire meglio i meccanismi del calcio. Oltre a prendere informazioni dall’ad Fienga, che verrà affiancato subito da persone di fiducia di Friedkin nelle stanze dei bottoni di Trigoria, nei mesi scorsi ci sono stati incontri e contatti anche con i rappresentanti dei più grandi club italiani, insieme ai quali si è ragionato sui margini di sviluppo della Serie A. Lo stadio di proprietà, appunto, è il mezzo migliore per crescere in fretta. E il futuro patron della Roma ha già espresso un primo parere positivo sul progetto di Tor di Valle, pur riservandosi del tempo per studiarlo in profondità, pianificare il complesso business plan e scegliere come finanziare un’opera dal valore di circa 1 miliardo di euro. Teoricamente, il closing della trattativa - il signing sui contratti preliminari è previsto entro i prossimi 10, 15 giorni al massimo - con Pallotta potrebbe coincidere con l’ottenimento del via libero politico, che nei mesi successivi sarà seguito dai permessi a costruire, tanto che nelle bozze di contratti per la cessione della Roma è stata inserita una clausola che consentirebbe a Pallotta di ottenere una cifra-extra per lo stadio, recuperando gli 80 milioni circa (72.7 milioni di dollari fino a dicembre 2018, dati di bilancio) investiti in questi anni per la sola progettazionedell’impianto. Nel giro di qualche settimana dovrebbero concludersi tutti i lavori preparatori per l’inizio dell’iter di approvazione della variante e della convenzione urbanistica, un processo che porterà via un altro mese circa e sul quale incideranno inevitabilmente i meccanismi della politica. Nonostante le turbolenze interne la Raggi conta di convincere i consiglieri più titubanti a votare il «sì» in Aula, mantenendo una linea di coerenza dopo quanto fatto per la delibera e la Conferenza dei servizi. Nel frattempo il ceco Vitek deve superare gli ultimi ostacoli per acquistare i terreni da Parnasi. Gli uomini di Vitek e Friedkin - il texano  ha già creato un team di lavoro specifico sull’impianto giallorosso - sono in contatto da tempo e hanno intenzione di collaborare per la costruzione dello stadio. Entrambi non vedono l’ora di iniziare.


Perez ancora titolare, Diawara cresce

IL TEMPO - BIAFORA - Toccherà di nuovo a Carles Perez. La buona prestazione, condita dal gol vittoria, messa in mostra contro il Gent consentirà allo spagnolo di guadagnarsi un’altra maglia da titolare per la sfida di domani contro il Lecce (out Babacar, Falco, Rispoli, Saponara e Farias). Si prospetta un’altra panchina per Under, finito nel dimenticatoio. Per la gara con gli uomini di Liverani tornerà dal primo minuto Mancini (recuperato Cetin), con Mkhitaryan pronto a subentrare a Perotti e con i maggiori dubbi che riguardano le due fasce difensive. Procede al meglio il recupero di Diawara, che non è lontano dal ritorno nella lista dei convocati: le sensazioni del guineano sono più che positive e il ginocchio non gli sta dando particolari fastidi. Intanto per la partita all’Olimpico proseguiranno i test sulle nuove procedure di ingresso previste per gli Europei e questa volta toccherà agli ingressi di Viale delle Olimpiadi. Inoltre i calciatori al loro ingresso in campo saranno accolti da una rappresentanza degli atleti ciechi della ASDD Roma 2000.


Romani in crisi. Ora è Pellegrini

IL TEMPO - BIAFORA - Il momento più difficile da quando è tornato alla Roma dopo l’esperienza al Sassuolo. Uno dei simboli della crisi giallorossa è certamente Lorenzo Pellegrini, uscito tra i fischi di parte dello Stadio Olimpico dopo l’ennesima prestazione deludente da inizio 2020. Il numero 7 romanista dal gol di tacco al derby della passata stagione è diventato uno dei puntifermi dello scacchiere tattico di Di Francesco, ricevendo poi l’investitura anche da parte di Fonseca, ma oltre alla doppietta con il Parma e alla buona gara disputata contro il Genoa c’è poco altro da salvare in questo ultimo periodo negativo dell’intera squadra. La stagione di Pellegrini è stata positiva fino alla sosta di Natale, nonostante le difficoltà nel trovare la via del gol e un infortunio al piede - l’allenatore ha smentito qualsiasi strascico - che lo aveva costretto a saltare nove partite e a finire sotto i ferri. Con l’arrivo del nuovo anno la Roma è caduta in un profondo blackout e il suo trequartista non è riuscito a mostrarle la strada che portasse alla luce, risultando anzi tra i peggiori e ricevendo il plateale disappunto del pubblico romano, che da lui si aspettava ben altre prestazioni. Il classe 1996 è chiamato, sin dalla partita contro il Lecce, ad invertire questo trend, anche in vista dell’Europeo, dove spera di ritagliarsi un ruolo da protagonista. Fonseca ha cercato di spiegare le difficoltà del ragazzo, che sta sentendo il peso e la responsabilità di essere un giocatore romano e romanista. Un fardello che a gennaio aveva già portato all’addio in prestito di Florenzi e che evidentemente in questo periodo storico non porta particolare fortuna ai calciatori cresciuti nel settore giovanile di Trigoria e riusciti poi a ritagliarsi un ruolo di primo piano in prima squadra. Il tecnico portoghese ha ammesso di aver parlato con Pellegrini al fischio finale del match con il Gent e anche ieri - è una sua consuetudine parlare con i singoli dopo gli allenamenti - ha cercato di sollevare il morale del suo giocatore, ferito dai fischi del pubblico (sui social si è scatenata la polemica tra chi li ha condivisi e chi avrebbe evitato). Pellegrini, rincuorato anche dal suo procuratore Pocetta presente all’Olimpico (la palla rinnovo passerà nelle mani di Friedkin), vuole riscattarsi e ripagare la fiducia di chi ha sempre creduto nelle sue potenzialità.


I dubbi di Smalling: «Riscatto? Solo ad obiettivi raggiunti»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Nonostante sia diventato già un leader della Roma, la permanenza di Smalling a Trigoria a fine stagione è tutt'altro che scontata. E lo stesso Smalling non si sbilancia in merito: «Restare a Roma? Sì, credo che il piano a inizio stagione fosse di contribuire il più possibile alla squadra e poi, in caso di una buona annata e traguardi raggiunti, discuterne. Sono stato più che felice della mia prima metà di stagione, ora dobbiamo andare avanti così, spingere e chiudere la stagione alla grande perché abbiamo molto per cui lottare. La priorità era trovare il campo con continuità, ma la mia famiglia si è stabilita qui, io sto imparando la lingua e la cultura, è qualcosa di cui hai bisogno per prendere il massimo». Il suo futuro è ancora tutto da scrivere, i tifosi giallorossi si augurano vivamente continui ad essere nella Roma.


Perez: "Ho scelto la Roma grazie a Fonseca, sono contento di essere qui"

Carles Pérez, attaccante della Roma, ha parlato ai microfoni del Mundo Deportivo. Queste le sue dichiarazioni:

Debutto come titolare e gol. È riuscito a dormire poi?
"Sì, era molto importante per me. Non pensavo per niente che sarebbe stato così. Avevo molta voglia e molta fiducia ma non avevo la certezza di segnare. Sono molto contento di aver aiutato il club a vincere dopo molte partite senza segnare".

Per un attaccante fa sempre bene poter iniziare segnando
"Arrivavo da tre partite nelle quali ero subentrato e ogni volta mi sentivo meglio. Ho avuto l'opportunità di giocare come titolare e ne ho approfittato. Noi attaccanti abbiamo bisogno di sicurezza e autostima e quale modo migliore di segnare per averle. Avevo già la fiducia del mister, del club e dei compagni e spero di continuare così"

È arrivato con la nomea di essere un giocatore del Barcellona, passando dall'essere un calciatore delle giovanili a uno di quelli che genera più aspettative a Roma. Come lo vive?
"Molto bene, come sempre. Sono umile e un gran lavoratore e non bisogna essere ne sentirsi migliore di altri. Siamo tutti uguali nel club e voglio guadagnare minuti e aiutare la squadra".

Questo non ti genera ulteriore pressione?
"No, ringrazio il club e vengo qui per aggiungere qualcosa. Vero che qualcosa cambia perché in Spagna avevo un altro ruolo ma spero di aiutare la squadra e fare altri gol".

Il Barça ha preso Braithwaite per il tuo ruolo
"A volte si prendono decisioni corrette e altre no. Il Barcellona vuole vincere ma non si ha pazienza con i giovani. Non ho molta voglia di parlare di questo. Sono grato al Barcellona per tutto quello che mi ha dato e tutto ciò che ho appreso lo so grazie a loro e questo mi ha permesso di arrivare in un grande club come la Roma. Non si sono comportati bene alla fine ma sono comunque grato".

Avevi molte proposte. Come mai la Roma?
"Avevo molto offerte dalla Germania, dall'Italia e dalla Spagna. Mi ha chiamato il mister e ho parlato con lui e quando un allenatore ti chiama è perché ha tanta fiducia in te. Mi ha convinto per quello che mi ha detto e trasmesso. Ho pensato al club, alla squadra, alla città e mi convinse. Non mi sono sbgliato e sono entusiasta di stare qui".

Che obiettivo ti sei posto qui?
"Di migliorare come giocatore. Il campionato qui è diverso e dopo la mia tappa al Barcellona qui posso migliorare sotto molti aspetti. Desidero diventare un giocatore importante qui, ancor di più dopo quello che ho vissuto con i tifosi giovedì. Senza parole".


Conferenza stampa Liverani: "Domani con la Roma sarà difficile e impegnativo, dispiace per le nostre assenze"

Fabio Liverani, tecnico del Lecce, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro la Roma. Queste le sue parole:

"Ormai sta diventando una costante la difficoltà a livello numerico nel reparto avanzato. In attacco abbiamo il solo Lapadula, ma comunque in organico abbiamo giocatori con caratteristiche offensive. Dispiace per i ragazzi che sono infortunati e per tutti noi che dobbiamo fare a meno di loro. Domani con la Roma sarà una gara sicuramente difficile e impegnativa, andiamo lì con le nostre certezze e umiltà per fare una partita gagliarda, di sostanza. Dovremo ripetere la prestazione di Napoli e di altre gare, difendendo quando ci sarà da farlo e cercando di fare gioco quando possibile. Pensare ad una Roma stanca per l’impegno europeo sarebbe il più grave errore. I loro giocatori hanno grande qualità e sono abituati a disputare tre impegni in sette giorni".


Roma-Lecce, i convocati di Liverani: out Saponara, Farias, Babacar e Falco

Ecco la lista dei convocati del tecnico del Lecce Fabio Liverani per il match contro la Roma di domani alle ore 18:00.

Portieri: Gabriel, Vigorito, Chironi

Difensori: Vera, Lucioni, Paz, Donati, Rossettini, Meccariello, Calderoni, Rispoli, Dell’Orco

Centrocampisti: Petriccione, Mancosu, Shakhov, Deiola, Maselli, Majer, Barak, Tachtsidis

Attaccanti: Lapadula, Oltremarini, Rimoli