Assunção: "A Roma ho lasciato tanti amici, sono contentissimo di aver vinto il titolo, la tifoseria se lo meritava"
Marcos Assunção è intervenuto sulle frequenze dell'emittente radiofonica TELERADIOSTEREO tornando soprattutto sulla vittoria del campionato del 2001. Queste le sue parole:
Com'è la situazione in Brasile?
"Qui in Brasile stiamo combattendo, è un momento difficile per tutto il mondo. C'è un clima molto brutto, anche se so che in Italia e Spagna la situazione è peggiore: in quei due Paesi ci ho lasciato il cuore e sono veramente triste per quello che stiamo vivendo".
Riesci a seguire ancora la Roma? Sei ancora in contatto con qualcuno di quella squadra che vinse lo Scudetto?
"Seguo poco, ma sono in contatto con Cafu, Zago, Aldair e con Vito Scala. Molto tempo fa ho sentito un paio di volte Tommasi. Con Cafu ci vediamo spesso, siamo appassionati di moto".
Preferivi il n°5 o il n°8? A Liverpool quando Capello ti disse di giocare sulla fascia cosa hai pensato?
"Che non ero Cafu (risata, ndr)! Quando me lo disse, rimasi un po' sorpreso, ma volevo giocare, volevo aiutare la squadra. Purtroppo quella sera non andò bene. Riguardo al numero, sono più affezionato al n°8".
Ricordo più bello della cavalcata?
"Sicuramente il giorno in cui vincemmo il campionato. A Roma ho lasciato tanti amici, sono contentissimo di aver vinto il titolo, la tifoseria se lo meritava".
Un aneddoto?
"Ce ne sono pochi. Vi posso dire che Capello ci faceva lavorare tantissimo, non mollava nulla, fu determinante per vincere il campionato".
C'è un altro Assunção nel tirare le punizioni oggi?
"Difficile citarne uno, diciamo che ai miei tempi ce ne erano tanti, c'era Mihajlovic, Ronaldinho, Juninho... Sulle punizioni devi allenarti tanto, altrimenti non segni".
La punizione più bella con la maglia della Roma?
"Bologna, perché ero pure abbastanza distante. Un'altra bella fu a Parma...".
Il gol alla Juve?
"Giocare a Torino era difficilissimo, ma noi eravamo forti. Avevamo un gruppo di giocatori di altissimo livello. Segnare il gol della vittoria fu una cosa bellissima. Come mai chiusi io il contropiede? A me piaceva tanto aiutare i compagni in attacco, quindi spesso cercavo di inserirmi davanti. Ero felicissimo di giocare in una Roma così forte!".
Friedkin è più lontano
IL TEMPO - AUSTINI - BIAFORA - Era fatta. Accordo chiuso da settimane per un affare da quasi 800 milioni di euro, di cui poco meno di 400 per la quota di «equity», contratti pronti, avvocati delle parti super-ottimisti, solo gli allegati e le ultime clausole da sistemare prima delle firme e dell'annuncio. C'era già una bozza di comunicato pronta da sottoporre alla Consob, insomma prima che il mondo si fermasse la Roma era diventata già in sostanza di Friedkin, ma non lo era ancora nella forma. Adesso, a nemmeno un mese da quel frenetico 5 marzo, l'affare non solo non si è chiuso ma rischia di complicarsi seriamente. Ma
Pallotta assicura: «In ogni cosa c'è sempre la possibilità di trovare un accordo». Il tycoon di Boston ha comunque garantito il suo impegno anche qualora gli attuali soci volessero sfilarsi, le prospettive del club potrebbero complicarsi alla luce della semestrale chiusa con un rosso di 87 milioni di euro, senza che poi si sia ricorsi alle plusvalenze nel mercato di gennaio per tamponare la situazione. Lo stop per l’emergenza mondiale del Coronavirus, una pandemia che sta mutando gli scenari economici dell'intero globo e che ha ovviamente toccato anche il Gruppo Friedkin, che fa del mercato dell’auto il suo fiore all'occhiello, e la stessa Roma. I conti del club rischiano di peggiorare ancora nel caso in cui le televisioni si rifiutassero di versare la quota dei diritti relativa alle partite al momento saltate e gli incassi
da botteghino appaiono un miraggio. In attesa di una definizione degli scenari futuri del calcio, in caso di mancata cessione per Pallotta non restano altre strade oltre a quella di una
nuova negoziazione con le banche per un prestito o un rilancio importante da parte
dell’attuale proprietà, ipotesi remota vista la volontà di interrompere l'investimento da parte dei soci. Da segnalare poi le dichiarazioni di Gravina sulla trattativa tra l'imprenditore di Boston e Friedkin: «Siamo stati informati per le vie brevi e ora - ha detto il presidente federale a Radio Radio - aspettiamo di ricevere la documentazione prevista dalle norme. L'operazione va avanti? Credo proprio di sì». Intanto la Roma ha comunicato che la pubblicazione della relazione sulla semestrale slitterà alla fine del mese a causa dell'incertezza determinata dall’epidemia. Nel frattempo si attende inoltre che il Comune completi la stesura della Convenzione sullo stadio. Un altro affare fondamentale per il futuro della Roma. Che sia di Pallotta o di Friedkin.
Chierico: "Al primo posto c'è la salute di tutta l'umanità. Prima le cose essenziali, poi il calcio"
Odoacre Chierico, ex centrocampista della Roma dal 1981 al 1985 ed ex collaboratore di Alberto De Rossi nella Primavera giallorossa, ha rilasciato un'intervista sulle pagine de Il Tempo per parlare del momento che si sta vivendo in Italia e della ripresa del campionato:
Pensi che la stagione possa riprendere?
"Mi auguro che la vita possa tornare ad essere felice per tutti in breve tempo. Non soltanto per il calcio. Dobbiamo ancora tenere duro, soffrire tanto e lottare, credo per tutto aprile. Poi spero che le cose possano migliorare. Penso e spero che a metà maggio il calcio possa riprendere, perché vorrebbe dire che questa situazione sarebbe finita. Ma il calcio non è la cosa più importante, al primo posto c’è la salute di tutta l’umanità".
Cosa ne pensi di chi spinge per tornare a giocare?
"È una vergogna. Pensare ai propri interessi è proprio quel tipo di ragionamento che ha avuto l’umanità e che ci ha portato a stare come stiamo oggi. Inviterei tutti a riflettere. Aver fatto giocare Liverpool-Atletico Madrid è stata una follia, stessa cosa per Atalanta-Valencia".
Pensi sia giusto annullare la stagione?
"Assolutamente sì. Prima le cose essenziali, poi il calcio. Dobbiamo aiutare e supportare chi in questo momento è meno fortunato. La corsa di qualche società allo scudetto è una cosa che non si può pensare. Ha ragione Cellino, se qualcuno vuole lo scudetto diamoglielo".
I calciatori dovrebbero ridursi lo stipendio?
"Certo, tutti quanti noi dobbiamo rinunciare a qualcosa e ci dobbiamo adeguare. Ribadisco tutti quanti, ad esempio i politici. Un ridimensionamento degli ingaggi, arrivati a cifre astronomiche, è giustissimo, senza che qualcuno faccia il furbo".
Dzeko: "L'impegno della Roma nel sociale è sempre stato costante. Siamo una famiglia e sei mesi fa ho scelto di non lasciarla"
Edin Dzeko, attaccante e capitano della Roma, ha rilasciato un'intervista sulle pagine de La Repubblica a cui ha parlato delle sue giornate e delle iniziative della Roma:
Come vivi la quarantena?
“Intorno alla mia abitazione, per esempio, non ci sono balconi, il rito di quei canti delle 18 non l’ho mai vissuto in prima persona. Ma con i social, si sa, ormai siamo a un metro dai condomini di tutta la città e, tra un telegiornale e l’altro con cui informarmi sull’evoluzione del contagio, è bello vedere la gente cantare dalle finestre l’inno della Roma e distribuire speranze. Se puoi essere ottimista tu, devo esserlo anche io. Cerco di guardare al lato positivo di questa emergenza: costretti in casa, abbiamo trasformato il campo e rivisto le regole, abbiamo tanto tempo da dedicare ai nostri figli, lo riempiamo con i giochi. Hanno scoperto che con mamma e papà dentro casa si sta benone. A proposito della loro mamma: ho invaso la sua palestra! Allenandomi a Trigoria raramente avevo sfruttato lo spazio che lei aveva attrezzato per sé, ma adesso per rispettare il programma che ci ha dato la società mi divido tra il giardino – a proposito di privilegi – e appunto la sua palestra”.
Sulle iniziative di Roma Cares
“In queste ore così difficili la società ci ha coinvolto in diverse iniziative al fianco della sua fondazione, Roma Cares. L’impegno del club nel sociale è sempre stato costante, ma in questa circostanza la Roma ritengo si sia davvero distinta: non solo per la capacità di raccogliere fondi, ma per la disponibilità a rimboccarsi le maniche ed essere operativa a fianco delle istituzioni. L’ultima che hanno fatto è davvero forte: bussare alle porte dei nostri abbonati più anziani per consegnare loro delle mascherine e beni di prima necessità. Questo significa essere una famiglia. Ed è anche per questo che sei mesi fa ho scelto di non lasciarla.”
Fuzato: "La situazione è difficile ma seguiamo le indicazioni. Alisson è un riferimento"
Daniel Fuzato, portire della Roma dal 2018 ma con zero presenze all'attivo con la prima squadra, ha rilasciato un'intervista per Globoesporte a cui ha parlato di come sta affrontando l'emergenza in Italia e del suo connazionale Alisson:
Come va la situazione in Italia?
“Qui in Europa le cose sono tristi e difficili. Noi abbiamo seguito tutte le indicazioni dall’inizio. Sfortunatamente ci sono molti casi qui in Italia, ma la popolazione ha rispettato tutte le misure precauzionali. Spero che questa situazione finisca presto. Io e la mia ragazza usciamo una volta alla settimana per andare al mercato e indossiamo maschere e guanti. Ci laviamo sempre bene le mani e cerchiamo di rimanere calmi”.
Ti stai allenando a casa?
“Sì, continuo ad allenarmi. La Roma è molto attenta in questo. Sono sempre in contatto con lo staff del club. Abbiamo un preparatore atletico che svolge le attività ogni giorno e abbiamo sempre un programma diverso”.
Cosa ne pensi di Alisson?
“Ho ancora molto da imparare e su cui lavorare, ma mi sto preparando molto per quando avrò una possibilità. Sono stato felice quando ha parlato di me. Lui è un riferimento per tutta la nostra generazione. E che uno come lui faccia un commento del genere su di te non capita tutti i giorni”.
La trattativa con Friedkin potrebbe saltare. Pallotta pensa ad un piano triennale per rilanciare la Roma
Il passaggio della Roma da Pallotta a Friedkin è in fase di stallo. Da affare quasi certo, oggi la trattativa rischia di saltare.
Per questo motivo, come riferisce Sky Sport, Pallotta si è rimesso al centro della gestione giallorossa con un piano triennale da attuare in tre passaggi:
1 - In primis Pallota vuole sottoscrivere un nuovo aumento di capitale in favore del club.
2 - Intervenire sulla rosa del club senza stravolgerla come successo nelle passatte stagioni. I "big" non verranno ceduti con Zaniolo che sarà intoccabile. Si attuerà un alleggerimento del monte ingaggi con annesso svecchiamento della rosa, mantendo in squadra i leader come Dzeko e Kolarov. Piena fiducia a Fonseca alla guida della squadra, mentre sul fronte cessioni si lavorerà per l'uscita definitiva degli attuali prestiti ed eventuali esuberi.
3 - Massimo impegno sul fronte stadio.
Azzardo calendario: Apertura e Clausura modello Sudamerica
LA REPUBBLICA - Visto il proseguo dell'emergenza Coronavirus, il calcio può ripartire solo con la revisione obbligata delle date di tornei nazionali e internazionali per club. Oltre alle opzioni sul tavolo di Fifa e Uefa, alcuni club europei e alcuni agenti di calciatori starebbero studiando proprio la rivoluzione: programmare da qui al giugno 2023, per ogni lega nazionale, due stagioni di campionati di Apertura e di Clausura per liberare spazio a una Champions allargata (più posti fissi per le big), salvaguardare gli impegni delle Nazionali, rendere meno stressante e pericoloso il calendario per la salute dei giocatori, offrire ai broadcaster un pacchetto di diritti tv e web ancora più appetibile. Meno partite, ma più interessanti. E nuovi introiti, in una fase che può costare all’azienda calcio il 40% di contrazione degli utili.
Per la corsia difensiva sinistra piace Junior Firpo. Ma occhio all'Inter
La Roma continua a lavorare in ottica futuro per migliorare la propria rosa. L'ultimo nome sul taccuino del DS Petrachi, come riferisce sport.es, è il terzino sinistro Junior Firpo.
Il 23enne, nato nella Repubblica Dominicana ma nazionale spagnolo, è stato acquistato dai blaugrana la scorsa estate dal Betis Siviglia per 18 milioni. Un salto di categoria notevole per Junior Firpo, che però non ha giocato molto in stagione collezionando solo 17 presenze tra campionato e coppe per meno di 1200 minuti giocati.
Il giocatore potrebbe lasciare il Barcellona già in estate ma per una cifra non inferiore ai 20 milioni. La Roma, dopo l'acquisto di Carles Perez, è pronta ad intavolare una nuova trattativa con i catalani; ma deve guardarsi dalla concorrenza dell'Inter e del Napoli. Particolare attenzione va fatta ai nerazzurri, in pole per l'acquisto di Junior Firpo dato l'interesse del Barcellona per Lautaro Martinez; con lo spagnolo che potrebbe essere inserito nella trattativa come contropartita.
FIGC, Gravina: "Non c'è una data definitiva. Mi dispiacerebbe compromettere la prossima stagione per salvare questa"
Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato ai microfoni di TMW Radio circa la possibilità di riprendere il campionato e della situazione in Italia:
Parliamo del centro sportivo di Coverciano messo a disposizione dalla FIGC come centro di assistenza per il COVID-19.
"Mi piace l'idea di partire con questa piccola testimonianza, che è diventata la casa della solidarietà. È questo il sentimento su cui stiamo cercando di poggiare il futuro del calcio italiano. Stiamo cercando di uscire da questo brutto incubo e tutti gli aiuti sono graditi".
Stiamo parlando di qualcosa che non conosciamo, specie sull'argomento ripresa, che sarà graduale e diversa per ogni regione. I calendari che si stanno cercando di anticipare, quanto sono affidabili?
"Nessuno oggi come oggi è in grado di fare previsioni finché l'emergenza sanitaria terrà sotto scacco la società. È un'emergenza unica per il mondo, che ha aggredito ogni settore, anche economico. Superata questa però dovremo ripartire, tracciare un percorso di ripartenza e il calcio si sta interrogando sulle modalità di questa ripartenza, la priorità assoluta è la conclusione dei campionati. È un'esigenza per definire gli organici ed evitare una estate piena di contenziosi legali, ciò non toglie che la federazione deve valutare anche altre ipotesi. Io ho coinvolto il nostro comitato scientifico, ricco di illustri professionisti che conoscono bene questo settore, per capire una procedura che deve essere attuata dalle società per mettere sotto il massimo controllo le nostre società. Fino al 18 aprile ci dovrebbe essere il lockdown, l'ipotesi è partire dal 20 di maggio o in un'ultima analisi con i primi di giugno, potremo a luglio definire i nostri campionati. Sappiamo che sono ipotesi, vogliamo dare un messaggio di speranza a tutti i cittadini, ma sappiamo che il calcio è un settore che passa in secondo piano nella lotta al virus".
Si può andare anche oltre queste date?
"Stiamo procedendo in diverse direzioni e ci sono due fattori: il primo è rispettare le ordinanze del governo e il secondo è l'opportunità che ci stanno dando UEFA e FIFA, di poter andare oltre il 30 giugno. Si parla addirittura di agosto e settembre, io ho precisato che mi dispiacerebbe correre il rischio di compromettere un'altra stagione per salvare questa. Noi siamo attenti e rispettosi, oggi nessuno può fare previsioni, ma programmare è un dovere".
La UEFA sta provando a portare a termine questa stagione, usando anche i mesi estivi. Vi muoverete di comune accordo con loro? Vi siete dati una data oltre cui non andare?
"Non c'è una data definitiva, né per la partenza né per l'arrivo. Io ringrazio la UEFA, anche i massimi organismi internazionali vivono delle nostre incertezze e cercano di offrire una serie di finestre. La priorità assoluta è chiudere i campionati nazionali, oggi è stata adottata una ulteriore decisione, spostare le finestre per le Nazionali liberando la finestra del 1-9 giugno. Abbiamo ulteriore disponibilità di tempo per completare le manifestazioni nazionali. La finestra di fine maggio, fino al 15-31 luglio sarebbe quella che io individuerei, in modo da avere tutto il tempo per iniziare a programmare la stagione 2020-21".
C'è un'ipotesi campo neutro per le squadre del Nord Italia per accelerare il rientro in campo?
"Non è una buona soluzione, ma è un'idea, su cui stiamo lavorando. Stiamo cercando di individuare quattro o cinque destinazioni, così come la UEFA sta provando a definire format diversi non tanto per questo campionato, ma per quelli che seguiranno. C'è un tavolo aperto affinché ci sia una ripartenza e una definizione con protagonista il terreno di gioco".
Nel caso in cui non si riesca a concludere quali sono le ipotesi? L'annullamento? In Serie B ci sarebbe però una incredibile ingiustizia, visto il vantaggio del Benevento. Stesso dicasi col passaggio della Serie A a 22 squadre.
"Annullare credo sia abbastanza complicato, con un campionato che ha visto la disputa di oltre due terzi del campionato. Ci sarebbe una grave ingiustizia che porterebbe ad una emergenza legale durante una emergenza epidemiologica. Lo scudetto bisogna decidere solo di assegnarlo o meno e la stessa Juventus credo abbia espresso un non gradimento di una soluzione di questo tipo. Poi c'è l'indicazione, di interesse internazionale, sulle società che devono andare in Europa. Non è il momento, ma è chiaro che chi ha il diritto a partecipare ad un campionato diverso, parlo della Serie B, sarebbero le prime due, non certo la terza, che dovrebbe affrontare i playoff. Nessuno può rivendicare la promozione da terza in classifica. Ripeto che comunque farò di tutto per la definizione dei campionati in campo, una estate in tribunale non sarebbe un atto di grande responsabilità".
Uefa, massima priorità ai campionati. A seguire Coppe e Nazionali
In Uefa si sta tenendo una riunione tra il presidente Ceferin ed i 55 delegati delle federazioni.
Da quanto emerso, si vuole dare massima priorità ai campionati e solo al termine degli stessi far disputare le coppe (tra luglio ed agosto). Slitterebbero dunque a settembre, in questa ipotesi, gli spareggi playoffs delle nazionali.
Karsdorp verso il ritorno in giallorosso. Il Feyenoord non può riscattarlo
Secondo quanto riportato dal portale sportivo olandese voetbalprimeur.nl, Rick Karsdorp, nonostante sia stato autore prima dello stop per il coronoavirus di buone prestazioni apprezzate sia da Stam che dal nuovo allenatore Advocaat, nella prossima estate potrebbe far ritorno a Trigoria. Infatti il club di Rotterdam starebbe pensando di riportare alla base il terzino destro Bart Nieuwkoop, di proprietà del Feyenoord, ora in prestito al Willem II.
Serturini: “Da quando ho cominciato a camminare ho iniziato a calciare il pallone"
Annamaria Serturini ha rilasciato un'intervista al programma televisivo Roma Tv per la rubrica Women's Weekly la rubrica settimanale dedicata alla Roma Femminile, in onda ogni mercoledì sul canale tematico giallorosso. Queste le sue parole:
Come stai vivendo questo periodo?
"È un periodo brutto. È difficile da descrivere il momento che stiamo passando, soprattutto la mia Lombardia. Si cerca di non pensarci, ma le notizie arrivano. Bisogna seguire tutte le regole che ci hanno detto di seguire. Dobbiamo stare a casa. Qui possiamo allenarci, stiamo seguendo tutte le indicazioni dello staff atletico, ci sentiamo con lo staff medico e tecnico. Dobbiamo seguire tutte le regole, usare la mascherina per uscire, disinfettare le mani".
La giornata tipo?
"Mi manca tantissimo vivere il campo, lo spogliatoio e le mie compagne. La mattina mi sveglio, faccio colazione, poi allenamento, pranzo, poi qualche serie tv o un film, ancora allenamento e la sera ancora un film o si gioca a carte. Gli allenamenti sono di un'ora e mezza o due, a seconda delle indicazioni".
Cosa ti manca di più della tua vita da calciatrice?
"Condividere lo spogliatoio. Stando a casa ti accorgi che la vita nello spogliatoio ti manca molto".
La prima cosa che farai quando si tornerà alla normalità?
"Tornare dai miei genitori, non sono potuta tornare a marzo per via del diffondersi del virus. Quando sarà possibile tornerò da loro, da mio nonno che oggi mi ha detto che voleva passare la Pasqua insieme, ma ovviamente non è possibile".
Questa emergenza cambierà la tua vita nel futuro?
"Quando ci sarà un weekend libero magari prenderò più spesso l'occasione per tornare a casa e salutare i parenti".
Hai fatto qualcosa di nuovo in questo periodo?
"Ho visto film e serie tv che magari prima non riuscivo a vedere. Io non vedo molta televisione, ma ora per occupare il tempo sono costretta a farlo. Mi sono anche scaricata Disney +".
Cosa hai visto in questo periodo?
"Mi sono vista Narcos, ho visto la serie su Tevez, Vis a Vis e qualche film qua e là. Poi i cartoni Disney la sera prima di andare a dormire".
Come hai iniziato a giocare a calcio?
"Da quando ho cominciato a camminare ho iniziato a calciare il pallone. Già a 3 anni volevo giocare a calcio con i maschi, mio padre mi ha assecondata e da lì ho iniziato a giocare con mio fratello e mio cugino. Giocavo all'oratorio del mio paese, poi sono andata all'Atalanta a 10 anni, poi al Brescia, facendo ogni giorno 150 km. Poi a 18 anni sono andata via di casa e dall'anno scorso sono alla Roma".
Hai segnato il primo gol ufficiale della Roma Femminile e anche il primo gol nel primo allenamento.
"La stagione scorsa con la Roma è stata la mia migliore stagione, ho realizzato 13 reti e ho trovato una continuità di prestazioni, grazie al coach Bavagnoli che mi sta aiutando a crescere. Sono contentissima di aver segnato il primo gol della storia della Roma e spero di segnarne altri. Questa maglia è la mia seconda pelle, voglio vincere qualcosa di importante".
Sei la giocatrice con più presenze nella storia della Roma, hai saltato solo San Marino.
"Si, avevo la febbre. Le mie compagne sono state bravissime, era una partita fondamentale per indirizzare la Coppa Italia".
Il ricordo più bello della tua carriera?
"Non ho un ricordo più bello. Ho tanti ricordi, da quando ero piccola e capitano coi maschi, lo scudetto col Brescia, il campionato primavera vinto col Bari e la mia prima stagione a Roma, coronata col sogno del Mondiale. Non riesco a sceglierne uno".
Al Mondiale eri la più piccola in rosa.
"Bartoli e Pipitone mi hanno aiutato tantissimo. Spesso avevo paura, giocavo con Bonansea che è il mio idolo, con gente che giocava nei grandi palcoscenici e ora giocava con me. È stato un sogno, all'esordio con l'Olanda avevo tanta ansia. Abbiamo mostrato il nostro valore".
Perché hai il numero 15?
"È il primo numero che mi hanno dato da piccola e da lì ho cominciato a portarlo. Solo con Atalanta e Brescia ho avuto il 10, poi in Nazionale mi hanno ridato il 15. L'ho anche tatuato, è il mio numero ormai".
Ricordi del bronzo nel Mondiale U17 del 2014?
"È il mondiale che ho vissuto di più. Non dovevo parteciparvi perché avevo subito un infortunio alla caviglia, alla fine sono risucita a partecipare e ho anche fatto una doppietta allo Zambia. Fu un'emozione indescrivibile. il 2014 è stato l'inizio di qualcosa di indescrivibile. L'anno dopo ho fatto l'esordio col brescia in A".
La ballerina più brava in squadra?
"Andressa e Thomas".
La cantante migliore?
"Siamo in tante ad essere brave, io no però, ma con le mie compagne posso cantare".
La più chiacchierona?
"Se la giocano Casaroli e Coluccini".
La più tecnica?
"Giugliano e Andressa hanno delle doti tecniche che fanno paura. Le osservo in allenamento, come toccano il pallone o come battono le punizioni. Hanno una tecnica superiore".
Roma città?
"Roma per me è la città più bella del mondo. Ormai è una seconda casa. Quando ho qualche giorno libero mi piace passeggiare in centro o andare al mare, anche vedere parti della città meno conosciute. Mi piace conoscere la storia di Roma, di ogni monumento".
Piatto preferito?
"Carbonara, ma non diciamolo al nutrizionista. Quando c'è il pasto libero ogni tanto me la concedo una carbonara, ma avviene poche volte. Dobbiamo seguire un piano nutrizionale ben preciso. Di solito mangiamo tutte insieme a pranzo e per la cena ci danno delle indicazioni. Non sono molto brava a cucinare, ma questa cosa mi aiuta a seguire il piano alimentare".