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Ufficiale Artem Dovbyk (la 9 resta ad Abraham), ieri primo allenamento, primo gol a Trigoria e oggi può giocare qualche minuto a Rieti contro l'Olympiacos. I tifosi già sognano.

 

Fonte - ilromanista


Artem Dovbyk: "Ho scelto la Roma perchè è uno dei miglior club d'Italia"

Artem Dovbyk nella sua prima intervista ai canali ufficiali del club giallorosso.

*Ciao Artem, benvenuto a Roma. Cosa provi in questo momento?*

“Ti ringrazio molto per le tue parole. Sono molto felice, finalmente questa trattativa si è conclusa e non vedo l’ora di vivere i primi giorni con la squadra. Sono felicissimo in questo momento”.

*Dan e Ryan Friedkin hanno avuto un ruolo chiave in questo affare. Cosa ti hanno detto per convincerti?*

“Ho parlato con Dan e Ryan. Non avevo mai parlato con il presidente prima di un trasferimento. Tutto questo mi ha convinto a venire qui. Ci tengo molto a ringraziare la famiglia Friedkin”.

*Perché hai scelto l’AS Roma?*

“Perché è uno dei migliori club italiani, con un progetto che considero importante e in cui credo molto. Spero che riusciremo a fare qualcosa di interessante nella prossima stagione”.

*I tifosi hanno pubblicato molti post sui social su di te in questi giorni. Questo ha influenzato la scelta di venire qui?*

“Sì, ho visto qualche video, alcuni divertenti, altri più seri, che mi hanno fatto capire quanto la gente ami il calcio qui. Ringrazio i tifosi per questo”.

*Ti aspettavi una stagione del genere al Girona?*

“La scorsa stagione è stata straordinaria per me, ma anche per il Girona che per la prima volta nella sua storia ha conquistato un posto in Champions League. La scorsa stagione è stata fantastica, la squadra mi mancherà, ma per me è arrivato il momento di un altro passo in avanti”.

*Hai detto che nel Girona non hai subito pressioni. Senti di dire la stessa cosa qui?*

“Penso di no perché ora sono in un club diverso, il Girona è un piccolo club in Spagna, la Roma è una società molto importante, con una grande storia. Non posso dire che sia la stessa cosa. So che c’è molta pressione su di me, ma il calcio senza pressione non è calcio”.

*Negli ultimi 5 anni, i capocannonieri della Liga sono stati Messi per due volte, Benzema, Levandowski e poi tu. Come ti senti se ci pensi?*

“È straordinario, perché ho conquistato per la prima volta il titolo di capocannoniere della Liga. Vorrei ringraziare i miei compagni, perché hanno creato molte opportunità per me. Segnare molti gol è il mio lavoro, per cui è stata una bellissima sensazione”.

*Questo tuo successo crea molte aspettative sui tifosi. Senti questa responsabilità?*

“Sì, sento la responsabilità, ma è un onore giocare qui in Italia, per cui cercherò di mostrare il mio calcio migliore, voglio riuscire a farlo proprio in Italia”.

*Sai giocare bene anche fuori dall’area di rigore, ma il meglio lo dai dentro l’area.*

“Sì, avere il giusto feeling nell’area di rigore è molto importante per un attaccante. Nella scorsa stagione e anche in quella precedente ho segnato molti gol in area. Spero di fare altrettanto qui alla Roma”.

*Giocando con tanti calciatori di qualità accanto, senti di poter migliorare ancora?*

“Sì, certamente, perché si tratta di top players, che hanno grandissime qualità. Tutti conoscono bene le loro doti, spero che possano creare molte opportunità per me. Io cercherò di trasformarle in gol”.

*Hai parlato con Daniele De Rossi?*

“Sì, ho parlato con Daniele De Rossi. Mi ha spiegato qualcosa a livello tattico, poi mi ha parlato un po’ del Club. Dopo questa sensazione, ho sentito un’emozione positiva ed è anche per questo che ho fatto questa scelta”.

*Chi è il tuo idolo calcistico?*

“Direi Shevchenko, che è stato il miglior giocatore ucraino. Ha giocato anche in Italia, come ho detto è il stato il miglior calciatore ucraino, per questo dico lui”.

*Cosa ti aspetti dallo stadio Olimpico e dalla passione dei tifosi?*

“È uno stadio meraviglioso, ho visto molte partite giocate all’Olimpico. Ci sono 70mila persone, è straordinario giocare davanti a così tanti tifosi. Penso che uno stadio così ti dia quell’energia in più, grazie ai tifosi”.

*Sei entusiasta di vivere a Roma?*

“Sì, sono stato qui una volta, ma non ho visto nulla a causa del coronavirus. So che è una bellissima città ed è la capitale d’Italia per cui vorrei visitarla”.

*Vuoi concludere con un messaggio ai tifosi?*

“Saluto i tifosi della Roma, sono molto felice di essere qui, non vedo l’ora di vedervi allo stadio. Daje Roma daje”.


Contatti per Arthur Theate del Rennes

Sacha Tavolieri lancia l'indiscrezione: la Roma avrebbe avviato i contatti con il Rennes per Arthur Theate, difensore belga. La trattativa sembra essere concreta e potrebbe arrivare ad un accordo vicino ai 18 milioni di euro più bonus per un contratto quinquennale.


Felicità Soulè. Ha conquistato tutti a Trigoria

Matias Soulè si è inserito nel migliore dei modi.  L'argentino subito in sintonia con la squadra e con lo staff tecnico. "Fiero di indossare questa maglia". Domani a Rieti farà il suo esordio giallorosso nel test contro l'Olympiakos.

Fonte - corrieredellosport


AS Roma e adidas presentano il nuovo kit Away 24/25

AS Roma e adidas presentano il nuovo kit Away per la stagione 2024/25, il cui design attinge dalla scena artistica del quartiere capitolino di Testaccio.

La maglia presenta una base bianca su cui compare a contrasto un disegno arancione che richiama lo spray delle bombolette utilizzate per la creazione dei murales. La stessa gradazione di colore del disegno sulla parte frontale è replicata sulle tre strisce applicate sulle spalle e le maniche.

Sul petto compaiono a destra il logo di adidas di colore rosso intenso e a sinistra il Lupetto di Gratton, inscritto in un cerchio a quattro archi, che cita la tecnica dello stencil utilizzata dagli street artist. Il colletto è ideato con una forma a V.

L’anfora, simbolo ed icona artistica del rione testaccino, compare sulla maglia come un dettaglio applicato nel retrocolletto.

Pantaloncini e calzettoni - sempre su base bianca - completano il kit.


SportMediaset - Calabria più soldi per Abraham: ecco la proposta del Milan

Sportmediaset lancia l'indiscrezione sull'affare Abraham: il Milan vorrebbe inserire una contropartita tecnica più il cash per chiudere l'affare e l'ultima idea, su richiesta di Daniele De Rossi, sembra essere il terzino destro rossonero e capitano Davide Calabria. La Roma ci pensa.


Opera d'Artem

Martedì il blitz in Spagna di Ghisolfi, ieri l’arrivo a Girona della Ceo Lina Souloukou, dopo un lungo braccio di ferro la fumata bianca è arrivata. La Roma verserà agli spagnoli 30,5 milioni più 5,5 di bonus e il 10% della futura rivendita. Dovbyk sbarca nella Capitale


Incontro nel pomeriggio con il Girona per provare a chiudere Dovbyk

Nel pomeriggio (ore 15:00 circa) incontro con la dirigenza del Girona, ci sarà anche Lina #Soulokou.
L’obiettivo è tornare in serata a #Roma con il centravanti ucraino Dovbyk.
Fonte - Gianluca di Marzio

De Rossi vede il futuro: Pisilli indica la strada

Non solo i grandi colpi di mercato il tecnico giallorosso lancerà anche tanti giovani.

Pisilli, Joao Costa, Sangarè. Graziani, promesse da prima squadra. Ma ci sono anche Nardin e Cama.

Fonte - corrieredellosport 


Brignardello sulla preparazione: "Andare in montagna ha effetti non a lungo termine"

Inizia su asroma.com una serie di interviste dedicata agli uomini dello staff tecnico del mister Daniele De Rossi.

Nella fase di preparazione al campionato, il primo di questi colloqui è con il preparatore atletico giallorosso, Giovanni Brignardello. Classe 1967, da oltre 20 anni professionista nel calcio. Ha lavorato in Serie A, Premier League, anche nello staff della nazionale italiana.

Iniziamo dai primi passi della sua carriera.

“Ho quasi sempre lavorato nello sport. Sono stato per qualche anno preparatore della nazionale italiana di pallanuoto. Vivevo a Genova, dove avevo un centro di fisioterapia frequentato da diversi calciatori della Sampdoria e del Genoa, venivano lì a curarsi.

Proprio sulla scorta di questa esperienza, nel 2002, poi, mi chiamò Beppe Marotta – allora direttore generale della Sampdoria – per propormi di entrare nello staff di Walter Mazzarri. Ho iniziato come addetto al recupero infortunati, con il tempo sono diventato preparatore atletico anche nel calcio”.

Ha menzionato la pallanuoto, probabilmente uno degli sport più completi e dispendiosi proprio dal punto di vista fisico.

“Completo no perché avviene in un ambiente unico, ma sicuramente unico e dispendioso”.

Qualche principio dell’esperienza nella pallanuoto lo ha mutuato anche nel suo lavoro nel calcio?

“È uno sport di squadra, uno sport di situazione, da questo punto di vista si possono paragonare, quindi partendo da una preparazione generale del gruppo. Mentre su altri aspetti sono discipline decisamente lontane”.

Nel calcio il fattore fisico sta diventando sempre più preponderante. In questo senso, il ruolo del preparatore atletico assume un’importanza maggiore rispetto al passato?

“Non la metterei da questo punto di vista. Io penso che il ruolo degli staff diventi fondamentale. Non basta solo il preparatore che lavora sulla condizione della squadra.

Faccio un esempio. Un allenatore che recepisce molto bene alcuni principi generali del lavoro atletico è molto più preparatore fisico di un preparatore fisico. Se tutte le situazioni tattiche sono proposte in forma analitica, a bassa intensità, il preparatore fisico può lavorare quanto vuoi, ma non si raggiungerà mai un obiettivo soddisfacente.

Se un allenatore, invece, propone stimoli con concetti tecnici importanti, tattici importanti, ma anche in un contesto di impegno fisico, questo diventa determinante nella buona riuscita del lavoro”.

A proposto di tecnico, il suo rapporto con mister De Rossi nasce dalla sua esperienza in Nazionale tra il 2016 e il 2018?

“Sì, esattamente. Ci siamo conosciuti in quel periodo. C’è sempre stato un rapporto di stima reciproca tra noi. Da lì, poi, è nato poi il rapporto professionale”.

Da calciatore che atleta era Daniele?

“Io ho conosciuto Daniele nell’ultima parte. Come tutti i calciatori, ha avuto un’evoluzione nel corso della carriera. Era un atleta di alto livello, che conviveva con alcune situazioni fisiche. Era ben conscio e attento del suo status. Ho sempre conosciuto una persona molto responsabile”.

Sul fatto che a volte ci si alleni ad alte temperature, questo problema come lo si affronta?

“Si beve di più, semplicemente. Si cerca di raffreddarsi appena possibile, di recuperare dopo le sedute in ambienti condizionati, con tutti i comfort. Agli orari da noi decisi, non si tratta di temperature insostenibili”.

Quindi, sta smontando il mito della preparazione in montagna.

“Ripeto, il lavoro in altura ha senso quando devi preparare delle competizioni che si svolgono in un determinato periodo, a breve termine. Se si prepara una maratona, la partecipazione alle Olimpiadi, potrebbe avere senso andare in montagna. Nel calcio il lavoro fisico è molto più a lungo termine”.

Passando al lavoro che state facendo in questi giorni a Trigoria, com’è allenarsi in questo centro sportivo?

“Allenarsi qui è fondamentale. La proprietà con i suoi investimenti ha messo a disposizione dei giocatori un centro davvero all’avanguardia, dove non manca nulla. La struttura è importante sia per il modo di lavoro, sia per i messaggi indiretti che mandi ai giocatori.

Faccio un esempio, se hai una palestra molto ben attrezzata, significa che per te il lavoro in palestra è importante. Se tu hai una zona di recupero con piscine e altre strutture di primo livello, significa che per te la fase di recupero è importante. Qui c’è tutto, di questo siamo assolutamente soddisfatti”.

Diverse società di Serie A, ormai, preferiscono iniziare la pre-season nel proprio centro sportivo, piuttosto che scegliere una località di montagna.

“Su questo aspetto della montagna c’è un equivoco di base. Intanto, l’altura deve rispondere a requisiti precisi. L’altezza deve essere almeno di duemila metri. Poi, il periodo del soggiorno. Se soggiorni in montagna, in quel periodo, hai temporaneamente degli effetti fisiologici. Temporanei, però, che poi andranno a scemare, a sparire.

Per noi, che abbiamo una competizione spalmata su dieci mesi è assolutamente insignificante questo. Secondo, andando fuori non avresti a disposizione tutte le strutture e l’organizzazione che hai in un centro come Trigoria. Terzo, la prima partita a Cagliari sarà il 18 di agosto. Non penso che farà fresco… La scelta di andare o non andare in ritiro è basata su altri principi”.

Quali?

“Noi andremo in Inghilterra, però prima di andare aspettiamo che buona parte dei giocatori si uniscano al nostro gruppo per iniziare un lavoro su tutti gli effettivi. Andare in qualsiasi posto, con 8-9 giocatori non ha molto senso. Ha senso spostarsi quando la maggioranza del gruppo è riunita”.

Fonte - asroma.com


Si vola

Blitz di Ghisolfi in Spagna per chiudere il colpo Dovbyk: ieri la cena col giocatore e oggi l’incontro con il Girona. Si lavora per tornare a Roma già col nuovo centravanti.

Fonte - ilromanista


De Rossi: "Al primo settembre la squadra sarà forte. Questo è poco ma sicuro"

Daniele De Rossi, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa al termine dell'amichevole contro il Tolosa:

La tua prima preparazione da allenatore, quali sono le impressioni e tecnicamente su cosa ti sei basato?
"Nulla di tanto diverso da tutte le preparazioni che ho fatto da calciatore, le sensazioni sono quelle. Si lavora forte, in maniera molto intensa, non c'è mai la paura di arrivare alla partita con le gambe pesanti o con la stanchezza addosso. L'obiettivo è un altro, è molto simile a tutte le altre preparazioni, siamo qui a casa, ne abbiamo fatte già 3-4, stiamo bene. Bello perché è la mia prima esperienza sotto questo punto di vista ma non c'è niente che mi ha colpito così tanto, è tutto normale. Grande affinità con il mio staff, abbiamo già pianificato tutto quanto perciò non c'è nulla di sorprendente. Aspettiamo di avere qualche risposta in più nei prossimi giorni, ora è tutto abbastanza evidente, ho chiesto a un giocatore al 70' come stesse e mi ha detto: "Come all'inizio, morto". E' normale che sia così, non c'è niente di anormale o di sorprendente".

Queste partite chiaramente servono per prepararsi, per poter fare fiato e amalgama col gruppo. Dal punto di vista tecnico però, il Dybala falso nueve è un pensiero che lei ha come soluzione o è ancora figlia della situazione attuale degli attaccanti, più o meno in forma o che devono arrivare?
"E' anche figlio del fatto che è stato fuori 4-5 giorni ed Abraham è stato fuori qualche giorno per un piccolo acciacco. Non volevo fargli fare più di 45 minuti, per alternarli mi andava bene quella posizione lì ma secondo me è una soluzione. Abbiamo in testa di prendere esterni che possano buttarsi alle loro spalle e che possano dialogare con lui anche quando si abbassa come fa solitamente. Oggi ha cercato un paio di volte la profondità, è un ruolo che secondo me lui può fare a patto che la squadra si muova di conseguenza. Se ci si aspetta che lui sia l'attaccante boa o che va in profondità dieci volte per tempo sbagliamo a metterlo lì, se invece ci muoviamo in funzione sua e del fatto che abbiamo un centrocampista in più, un trequartista in più o un esterno in più è una cosa veramente interessante e da riprovare. Ci da molta più copertura sulle fasce, quando incontriamo giocatori più di gamba ed esplosivi".

Siamo nel periodo di calciomercato, mi toglie una curiosità riguardo Mikautadze. So che ha chiesto diverse posizioni, ma Georges voleva essere un attaccante puro. Non ha fatto abbastanza per essere portato a Roma?
"Non devo parlare di giocatori di altre squadre, non so quanto sia corretto entrare nel merito di quella chiamata. Una c'è stata, ho avuto una sensazione positiva da parte del ragazzo ma non devo parlare di niente che non sia tattico o del contenuto di quella chiamata".

Abraham per voi è ancora un giocatore su cui si può contare, investire e pensare ad un'alternanza con il centravanti che state prendendo? Lo stesso discorso voglio farlo per Bove. Al di là di Soulé o chi per lui, c'è nella vostra testa di prendere un altro esterno?
"Abraham è un giocatore della nostra rosa, un giocatore forte. Poi il mercato ti racconta e ti dice che anche chi pensavi di tenere poi alla fine magari va via e chi pensavi fosse in uscita poi magari a volte rimane e fa delle stagioni incredibili. Abraham è un giocatore importante per noi, potrebbe avere molto mercato, si è ripreso, l'ho visto negli ultimi sei mesi rientrando da un infortunio molto grande. So che quello che ho visto non è il vero Abraham, noi ci puntiamo assolutamente e non c'è nessun problema nel puntare sui giocatori forti. Lo stesso vale per Edoardo, poi io valuto, vedo, parlo col direttore quotidianamente, vediamo anche quali sono le opportunità che possono darci il mercato e quella che è la richiesta dei giocatori. A volte i giocatori hanno bisogno e vogliono più spazio, questo lo capisco e devo accettarlo. Sul mercato in entrata vediamo, può esserci tutto ma a volte per parlare di entrate bisogna parlare anche di uscite, chi esce, chi entra, vedere le opportunità. E' un discorso molto ampio e delicato, a volte dici "Voglio quello, non mi interessa quanti ne ho", a volte invece le opportunità escono fuori durante il mese di luglio e di agosto e ne approfitti".

Lo scorso anno ha guidato in parte la rimonta della sua Roma, la prima che allenerà dalla prima giornata. A livello di percezione, rispetto alle avversarie che ha provato a rimontare lo scorso anno, le percepisce più vicine o più lontane?
"Adesso è troppo presto per fare un bilancio, magari lo facciamo al 1° settembre ma anche lì se mi avessi chiesto lo scorso anno se il Bologna me lo aspettavo sotto o sopra me lo sarei aspettato sotto. Poi però ci sono squadre che sorprendono, altre che vanno al di sotto come il Napoli. Dobbiamo guardare il nostro percorso, il mio percorso, abbiamo fatto 17 partite e 34 punti, una media che non mi dispiace ma dobbiamo migliorarla assolutamente. Stiamo lavorando con la società per portare ancora più qualità all'interno di questa squadra, fare un bilancio adesso sarebbe ingeneroso, mancano delle posizioni da coprire e dei giocatori ma la sensazione è che verranno giocatori forti, la squadra sarà forte al 1° settembre, prima arrivano meglio è però il mercato è così. Anche le altre squadre non si sono mosse con tantissimi ruoli o giocatori, l'anno prossimo per me dovremo cambiare molto meno. E' un percorso di 2-3 anni e non si può volere tutto subito, a volte pure io vorrei dieci giocatori in una botta ma è così e bisogna avere pazienza. Quello che è poco ma sicuro è che la squadra sarà forte al 1° settembre, lo era l'anno scorso e si seguirà il percorso che abbiamo pianificato: ringiovanimento, eccetera eccetera".

Hai chiesto gamba nelle caratteristiche, chiedi pressioni e recupero immediato anche in allenamento come abbiamo visto. C'è abbastanza gamba adesso? E le pressioni?
"Vedo anche lo stimolo in allenamento, alcuni giocatori le hanno già assimilate, forse i primi 15-20 minuti ho visto qualche palla recuperata in avanti bene, ma poi i giocatori sono stanchi, due giorni fa li abbiamo spappolati. Ai miei tempi si facevano le corse prima della partita, queste partite servono, bisogna farle seriamente ma poi alla fine il risultato conta poco, se vinci calmi un po' la gente, se perdi crei un po' più di apprensione ma alla fine stiamo lavorando nella maniera giusta. Se li avessi visti tutti a duemila per novanta minuti mi sarei preoccupato che magari ad ottobre arrivavamo lessi".

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