L'evoluzione di Mancini, meno gialli e pi— sicurezza

Il difensore giallorosso è migliorato tanto in questa stagione tra tecnica e carattere. 

Mancini è stato ammonito solo 8 volte tra campionato e coppe. La scorsa stagione a questo punto era già a 19. Mourinho lo loda: "Grande crescita". 

Corriere dello Sport


Edoardo Bove a Dazn: "Con la Juve Š stato tutto bello. Mou? Un grandissimo"

Nel corso di Supertele – Leggero come un pallone, programma di Dazn, è intervenuto Edoardo Bove. Il centrocampista della Roma ieri ha disputato circa 20 minuti nella vittoria (1-0) contro la Juve. Di seguito le parole del 20enne giallorosso.

Sulla vittoria con la Juventus.

“È stata una partita molto complicata, abbiamo lottato su ogni pallone. Abbiamo avuto un grandissimo atteggiamento, i minuti finali sono stati concitati ma siamo stati contenti per la vittoria. Non dovevamo mollare fino alla fine, la Juventus aveva alzato il baricentro e siamo stati bravissimi a reggere e portare a casa il risultato. Questo tipo di partite si vince con i dettagli, con la forza del gruppo abbiamo portato a casa una grandissima vittoria”.

Com’è essere allenati da Mourinho?

“È un grandissimo stimolo, ti aiuta in un modo clamoroso sia come atteggiamento negli allenamenti che in altro. Posso solo ringraziarlo, io e tutti i giovani. L’atteggiamento è fondamentale nelle nostre partite, se caliamo mentalmente possiamo andare in difficoltà. Con la Juventus non è successo e abbiamo vinto”.

Lo Stadio Olimpico?

“La partita con la Juventus è stata bella, c’è stata una bellissima coreografia inizialmente. È difficile da descrivere ogni volta che vieni avvolto da questo amore”.

Il gol contro l’Hellas Verona dell’anno scorso?

“Lo rivedo spesso, penso che l’avrò rivisto cento volte”.

Quale giocatore in squadra arriva in ansia pre-derby?

“Più che ansia, parliamo di pressione positiva. Noi romani la trasmettiamo ai nuovi arrivati, Pellegrini è un esempio in questo. È una grandissima ispirazione per me, è una grandissima persona e calciatore”.

Com’è allenarsi con Dybala?

“È una cosa magnifica, è un grandissimo campione. Al di là delle sue doti, è una grandissima persona e ci tengo a sottolinearlo”.

Come ha vissuto Mourinho la situazione della sua squalifica?

“C’è un processo in corso, non me la sento di dire nulla”.

Averlo in panchina fa la differenza?
“Averlo è molto importante, ti dà una grandissima carica. È eccezionale”.

Gli elogi di Mourinho nei tuoi confronti?

“Mi ha dato del cane malato ma nell’accezione positiva del termine, posso solo ringraziarlo. Mi sta aiutando tanto in questo mio percorso, sono cresciuto molto e penso che debba crescere ancora di più”.

Dazn


Zaniolo, Š fatta col Galatasaray: il giocatore sta andando in Turchia

Zaniolo-Galatasaray: confermate le anticipazioni di ieri sera, il giocatore è in viaggio per Istanbul. Conferme anche sulle percentuale alla Roma tra il 10 e il 15 per cento sulla clausola. A proposito: clausola da 35 milioni la prossima estate, 28-30 nel 2024 e 23-25 nel 2025.


Errori arbitrali continui: l’Uefa che fa? E’ forse ora di ripensare il sistema

(Avv. Marco Valerio Verni - INSIDEROMA) - Prima l’arbitraggio a dir poco discutibile contro la Roma, nella finale di Europa League dello scorso 31 maggio, poi quello contro la Fiorentina, in quella di Conference, di qualche giorno più tardi, poi, ancora, quello contro l’Italia Under 21, nella prima partita del campionato europeo di categoria contro i cugini transalpini. Che succede? Che l’Uefa, invece di chiedere scusa e correre ai ripari, decida, da una parte,di squalificare per il prossimo anno Mou per quattro giornate, vietare la trasferta ai tifosi capitolini, ordinare la chiusura parziale dell'Olimpico e multare la Roma che dovrà anche ripagare i danni della Puskas Arena; dall’altra, di sorvolare, sostanzialmente, sul caso della Fiorentina (è normale, a quanto pare, che un calciatore venga colpito da un oggetto, durante una partita, rimanendo ferito) e, per quanto riguarda l’Italia U21, pensare di introdurre con urgenza, ed in corso di torneo, la VAR.

Nel frattempo, però, il danno è fatto, perché il nostro calcio ha subito pesanti conseguenze a seguito degli arbitraggi di cui sopra sia nel suo insieme (e forse qui, sarebbe stato opportuno un maggior piglio da parte delle nostre autorità sportive e calcistiche nazionali), sia nei casi singoli (la Roma e la Fiorentina hanno perso le rispettive finali, mentre l’Italia è uscita sconfittadal suo esordio contro la Francia, trovandosi ora un percorso pericolosamente in salita per la sua qualificazione alla fase successiva).

Nessuna ammissione di colpa vera, che peraltro a nulla sarebbe valsa, visto che il regolamento attuale non prevede alcuna possibilità, generalmente parlando, di rigiocare una partita, seppur viziata, nel suo risultato finale, da evidenti e gravi errori dei fischietti, valutati tali, se non in campo, neanche da una disamina ex post.

Anzi, per rimanere in casa giallorossa, la beffa è che il contestatissimo Taylor è stato addirittura inserito nella lista degli arbitri Elite, un gruppo in cui sono presenti le eccellenze dei direttori di gara europei e che viene stilato al termine di ogni stagione dall’Uefa stessa.

Stiamo al paradosso: chi si lamenta per evidenti errori, viene punito. Chi sbaglia, per quegli stessi evidenti errori, non solo non subisce alcuna conseguenza, ma viene addirittura premiato.

Beninteso: c’è modo e modo di protestare, e forse Mourinho ha esagerato, così come- lo si è detto in altra occasione- lo han parimenti fatto alcuni tifosi romanisti all’aeroporto di Budapest, quando lì, all’indomani della finale in discussione, hanno incontrato l’arbitro inglese in questione (già maltrattato dallo Special One il giorno prima, sia in conferenza stampa che nel sottopancia dello stadio ungherese) con la sua famiglia. Ma vi è anche il discorso del cane che si morde la coda: in gioco ci sono emozioni, sacrifici, e denari; per una società di calcio, vi sono anche risvolti finanziari importanti.

E vi è, intorno a tutto ciò, un indotto, fatto anche di immagine di un Paese, come il nostro, contro ilquale viene anche il dubbio di pensare che ci sia un atteggiamento alquanto ostico, per usare termini eufemistici.

Si sa, oggi il calcio non è più solo l’undici contro undici che si vede in campo: non lo è mai stato, chiariamoci, ma ai tempi odierni vuol dire molto di più, potendo sottendere anche finalità di altra natura, al di là di quelle meramente sportive, anche a causa degli assetti societari delle stesse società, alcune delle quali quotate addirittura in borsa, con proprietà delle stesse sempre più in mano a imprenditori stranieri o a sponsor che travalicano, ed anche di molto, i confini nazionali.

Tramite le quote societarie di una squadra di calcio si possono, nel bene e nel male, influenzare molte altre situazioni, ed è l’indotto di cui pure si parlava più sopra.

E veniamo al punto:stante quanto sopra, è ora di ripensare al sistema. In un’epoca iper-tecnologica in cui l’arbitro è affiancato dal(l)a VAR, e che può rivedere più e più volte un episodio dubbio o contestato, oltre alla intramontabile moviola del post-partita, pur’essa sempre più all’avanguardia, non è più ammissibile l’errore grave e, magari, ripetuto. L’assunto secondo il quale un errore di valutazione, essendo soggettivo, non possa portare, magari, alla ripetizione di una partita, poteva essere certamente vero dieci anni fa, quando il giudice di gara non era sicuramente nella miglior condizione per poter vedere una azione da mille angolazioni; ma oggi, come detto, che la tecnologia ha raggiunto livelli molto alti e dettagliati, sia durante che dopo un match, questo discorso non può più valere in assoluto. Un arbitro che sbaglia in maniera grave ed oggettiva, deve subire le giuste conseguenze e la squadra che perde a causa del suddetto dovrebbe poter avere una seconda possibilità o, se questo proprio non fosse possibile, la relativa società, almeno, dovrebbe avere la chance di chiedere ed ottenere un risarcimento di natura civilistica.

Una provocazione, si dirà: beh, se consideriamo che la stessa Lega Calcio, in Italia, è stata portata in tribunale per una decisione del(la) VAR, poi rivelatasi errata, per aver fatto perdere l’introito di una scommessa ad un privato cittadino (che, però, era anche avvocato), allora forse, a maggior ragione, la strada indicata potrebbe essere- perché no- ed al netto delle necessarie riflessioni- ci mancherebbe- del tutto percorribile.

A meno che non si segua, anche qui, l’italico pensare secondo cui chi è chiamato a giudicare della vita e dei destini delle persone (e anche l’arbitro, a suo modo, fa questo, stante pure tutto quanto sopra detto) non debba esser chiamato a rispondere direttamente dei suoi eventuali errori gravi.

La Roma, dal canto suo, e per venire “a casa nostra”, dovrebbe forse alzare la voce proprio a livello societario: il nervosismo della panchina capitolina, probabilmente, che pure sembra aver avuto la sua importanza nella comminazione delle pesanti sanzioni dell’Uefa accennate all’inizio, è derivato anche da questo. Chi non si sente difeso, è costretto a farlo da solo. E non è possibile che, a metterci la faccia, come si suol dire, in questi lunghi mesi, sia stato sempre e solo l’allenatore, perché poi il terribile rischio è quello che, al dunque, si è trasformato in tragica realtà: una squalifica lunghissima del mister che, certamente, bene alla squadra non farà.

Non ci si può, dunque, che unirsi alla sua richiesta di assumere in servizio permanente effettivo una figura che pensi lui a togliere le castagne dal fuoco al suo posto.

Quindi, cari Signori Friedkin, l’augurio è che corriate presto ai ripari, perché la miglior rosa di calciatori immaginabile non potrà mai essere sinonimo di successo se, a livello arbitrale, di decisioni sportive e di sistema, la Roma continuerà ad essere martoriata. E la squadra a non sentirsi difesa. Senza dimenticare i tifosi: sempre devoti, certo, ma che, a maggior ragione, non meritano certe ingiustizie.

Avv. Marco Valerio Verni


Michael Brucelee: "Nello sport come nella vita, sacrificio e passione per arrivare in alto"

(Francesca Ceci)  - Di sè dice di essere sereno, deciso ed equilibrato, doti che gli sono alleate anche quando combatte. Insideroma torna ad incontrare i Campioni dello sport: questa volta abbiamo intervistato Michael Bruceleee che ci ha raccontato cosa alimenta la sua passione e, soprattutto, dove vuole arrivare. Con tanto sacrificio e una sana, costruttiva ambizione che, ne siamo sicuri, lo porteranno ancora più in alto.  

 

 

Michael sei un Campione in una disciplina certamente conosciuta ma non tra le più “scontate” : perché hai scelto proprio questo sport?

 

Il Muay Thai e la kick boxing sono due discipline antiche che si fondano sull'equilibrio e sulla disciplina personale. Quello che agli occhi di alcuni può apparire solo violenza è invece frutto di autocontrollo e gestione della rabbia. Nel combattimento la prima cosa che impara è il rispetto per l'avversario. Questo è forse il vero motivo per il quale mi sono avvicinato a questi sport e li ho praticati sempre con maggiore passione e sacrificio

Puoi raccontare ai nostri lettori la gioia più grande ma anche la delusione che ti ha insegnato di più?

Sicuramente l'essere oggi un kickboxer e thai boxer Italo-Egiziano campione italiano MTE e 4 volte campione italiano K-1Rules e Campione TROFEO LUTADOR DE ELITE e vincitore del campionato italiano 2022 national champion sono le grandi soddisfazioni. Di contro la delusione più grande ad oggi è stata quella di essere stato scartato per gli incontri per professionisti a livello mondiale, ma la mia tenacia non mi fa arrendere e continuo a lavorarci a testa bassa

Se dovessi scegliere tre aggettivi per descriverti quali sceglieresti?
Sereno, equilibrato e deciso.

C’è una persona o più persone alle quali devi dire grazie?
Ai miei maestri, Manuele e Milo Raini del Raini Clan. Devo a loro quasi tutto di quello che so e sono

Se un giovanissimo ti chiedesse un motivo per avvicinarsi allo sport che hai deciso praticare cosa gli consiglieresti?

Sicuramente il mio sport insegna ai giovani a gestire la rabbia, ad avere rispetto degli altri e a sapersi difendere dove sia assolutamente ,l'ultima possibilità rimasta dopo il dialogo.

Quali sono i prossimi appuntamenti che ti vedranno impegnato?

Sto lavorando sulla preparazione fisica e alla ripresa di una frattura ad una costola che ho riportato in un allenamento. L'obiettivo è sempre quello di accedere alle gare professionistiche

InsideRoma.com


Josè Mourinho lascia la Uefa Football Board

Una decisione drastica quella di Josè Mourinho, che tramite una mail inviata a Boban ha comunicato la sua decisione immediata di lasciare la Uefa Football Board.
Di seguito la mail, sia tradotta in italiano che nella versione originale in inglese:

TRADUZIONE

Caro Mr. Boban,
Nel ringraziarvi per l'invito che mi avete rivolto a diventare membro del Uefa Football Board, mi dispiace informarvi che, con effetto immediato, rinuncerò alla partecipazione in questo gruppo.
Le condizioni in cui ho creduto così fortemente quando ho aderito non sono più valide e mi sono sentito in dovere di prendere questa decisione.
Le chiedo gentilmente di comunicare la mia decisione anche al Presidente Mr. Aleksander Čeferin.

Cordiali saluti,
Josè Mourinho

ORIGINALE

Dear Mr. Boban,
In thanking you for the invitation you extended to me to be a member of the UEFA Football Board, I regret to inform you that, effective immediately, I will be renouncing to my participation in this group.
The conditions which I so strongly believed in when I joined are no longer standing and I felt the obligation to take this decision.
I kindly ask that you also communicate my decision to the President Mr. Aleksander Čeferin.

Kind regards,
Jose Mourinho


L'effetto Mourinho accende il tifo: il sold out Š garantito

L'uomo di Setubal ha stregato la gente da quando è arrivato elogiando sempre lo stadio e chiamandolo spesso "a giocare" insieme alla squadra. 

Il legame che si è creato è fortissimo. Un fenomeno sociale unico. Un amore folle, spontaneo, a prima vista tra il popolo giallorosso e lo Special One: l'onda romanista dall'Olimpico invade anche l'Europa. 

Corriere dello Sport


Mancini leader e ancora pap…

Gianluca Mancini è sempre più centrale nel gruppo romanista. 

E' il vice capitano e si è fatto sentire al Mapei Stadium. Lunedì ha annunciato l'arrivo della terzogenita. 

Corriere dello Sport


Claudio Ranieri riporta il Cagliari in A vincendo i playoff: "Una liberazione per me"

Impresa di #ClaudioRanieri. Il #Cagliari torna in A vincendo a #Bari al 94esimo per 1-0 con gol di Pavoletti fatto entrare dallo stesso tecnico all'88esimo minuto della partita decisiva. L'allenatore romano ha preso la squadra al quattordicesimo posto in classifica in campionato e l'ha condotta in serie A vincendo i playoff.

"Una grande liberazione - Queste le parole di Ranieri - Cagliari per me è tutto. 33 anni fa sono diventato allenatore qui e questa società mi ha permesso di girare l'Europa, sarò sempre grato a questa terra e a questo popolo. Avevo paura di tornare, di sporcare il bel ricordo. Poi mi ha colpito una frase di Gigi Riva ed è scattato qualcosa in più nella mia mente, sarebbe stato egoistico non accettare la proposta del Cagliari che attraversava un momento di difficoltà. Dopo ogni sconfitta avevo male al cuore, era una ferita profonda. Il mio sentimento per questa maglia è autentico, ricordo quando vinsi la Premier League e rivolsi immediatamente un pensiero ai colori rossoblu. Sarò sempre grato a chi mi ha riportato in Sardegna. E voglio rivolgere un pensiero ai nostri tifosi, al nostro popolo e alla nostra gente."


Azmoun e Lukaku, la Roma Š infinita

Mourinho ribalta il Lecce (2-1) tra il 91esimo e il 94esimo. 

Big Rom sbaglia un rigore. Almqvist gela Rui Patricio nella ripresa. Azmoun entra e segna, poi ci pensa il gigante belga: sorpassata la Lazio nella settimana del derby. 

Corriere dello Sport


Da Taylor al caso Biraghi, cosa è successo alle italiane in Europa? L'INTERVISTA

È passato, ormai, più qualche giorno da "quel" 31 maggio che difficilmente dimenticheremo: la data resterà impressa nella memoria dei tifosi giallorossi come quella del sogno strappato ad una intera città. Una finale, quella di Budapest, che ancora vive degli strascichi velenosi seguiti alle polemiche sulla direzione arbitrale dell'inglese Taylor.

C'è chi chiede una indagine della UEFA,chi la ripetizione della partita e chi auspica di non rivedere più l'inglese Taylor sui campi di gioco,quantomeno a livello internazionale.
Per capire quanto di vero ci possa essere in tutto ciò,abbiamo intervistato l'avvocato Marco Valerio Verni,che  ha risposto alle nostre domande.

Avvocato, sarebbe davvero possibile da regolamento ripetere la finale?

Purtroppo,in questo caso,no,stando alla normativa attuale. Tale eventualità,allo stato, è possibile solo in caso di errore tecnico e non di valutazione,come,in ipotesi,sarebbe avvenuto nel caso della finale scorsa di Europa League.
Mi spiego:l'errore tecnico,che può essere,ad esempio,una espulsione sbagliata (viene espulso Tizio al posto di Caio),in quanto oggettivo, è considerato più grave rispetto ad un errore di valutazione e,ove riconosciuto dall'arbitro nel suo referto e ritenuto poi influente sullo svolgimento regolare della partita dal giudice sportivo, può portare,appunto, alla ripetizione della gara. Non così,invece,nel caso di errore di valutazione (esempio:la palla è stata fallosamente toccata con la mano dal difensore,nella sua area di rigore,ma l'arbitro non ha ritenuto di sanzionare il gesto) che,per quanto possa essere (o essere stato) potenzialmente influente,è comunque soggettivo e, quindi,considerato,in un certo senso,meno grave.

A tal proposito,ne approfitto per chiederLe:ccome commenta la decisione dell'arbitro di Fiorentina-West Ham di far continuare la partita nonostante il lancio di oggetti in campo da parte di alcuni tifosi inglesi ed il ferimento del giocatore viola Biraghi? La Fiorentina può ottenere la vittoria a tavolino?

Sul primo punto,non entro nel merito della decisione, nel senso che l'arbitro ha ritenuto che vi fossero le condizioni per poter continuare a giocare,e così è stato.
Sul secondo punto, però, è da sottolineare la lealtà sportiva dello stesso giocatore della Fiorentina che avrebbe anche potuto chiedere di essere sostituito,dichiarando di non poter continuare a giocare.
Il regolamento attuale,infatti,prevede che la sanzione della sconfitta (o vittoria,a seconda dei punti di vista) a tavolino – che,comunque,non è una decisione che spetta all'arbitro – è ipotizzabile qualora il direttore di gara ritenga che non vi sia la possibilità di far riprendere regolarmente il gioco oppure che il calciatore eventualmente colpito da qualche oggetto (come nel caso di specie) non sia in grado di proseguire la partita per la lesione subita.
Ecco,se Biraghi non avesse potuto continuare a giocare,la squadra viola avrebbe avuto (più) possibilità di chiedere ed ottenere la vittoria d'ufficio.
Così,invece,la vedo improbabile: ma sarà l'apposito organo disciplinare competente a valutare ogni circostanza al riguardo e chissà...
La squadra inglese,dal canto suo,potrebbe comunque subire una squalifica del campo o il dover giocare a porte chiuse per un tot di partite la competizione internazionale in cui sarà impegnata il prossimo anno e una multa molto importante.

Tornando alla Roma ed alla finale dell'altro giorno:delle polemiche molto feroci ci sono state anche in occasione del rigore fatto ripetere al Siviglia,dopo che Rui Patricio aveva neutralizzato il primo tentativo.

Sul punto, ormai, la dinamica è nota:il motivo della ripetizione è stato nel fatto che,al momento della battuta del rigore, Rui Patricio si trovava fuori dalla linea di porta con entrambi i piedi, in violazione della Regola 14,co. 1,del regolamento del gioco del calcio,a mente del quale "Quando il pallone viene calciato,il portiere deve avere almeno una parte di un piede a contatto con o dietro la linea di porta".
Una decisione giusta,dunque,che è stata possibile prendere però,grazie alla VAR.
Mi domando allora se, tornando a quanto si diceva più sopra,ed alla luce dei nuovi sviluppi tecnologici,che rendono possibile un controllo oggettivo ed accurato sulle decisioni arbitrali, sia durante che dopo una partita,non si possa allora pensare,rispetto al passato,anche alla possibile ripetizione di una partita,in determinate situazioni di errori di valutazione da parte del direttore di gara di turno.

Alcuni addetti ai lavori hanno criticato Mourinho per il suo comportamento nei confronti dell'arbitro inglese,nel post partita,accusandolo,tra l'altro,di aver ispirato, così facendo,i comportamenti violenti di alcuni tifosi romanisti il giorno dopo,quando hanno incontrato il suddetto all'aeroporto. Peraltro,la stessa UEFA ha aperto,in tal senso,una indagine sull'allenatore giallorosso.

Esatto. La Uefa ha deciso di aprire un procedimento disciplinare nei confronti dell'allenatore della Roma in base all'articolo 15 del suo regolamento disciplinare.
Contemporaneamente, per l'articolo 55 dello stesso (regolamento), ha provveduto alla medesima iniziativa sia contro il Siviglia,accusata di invasione di campo, accensione di materiale pirotecnico, lancio di oggetti e condotta scorretta della squadra,sia a carico della Roma stessa,per la quale le accuse sono di lancio di oggetti, accensione di materiale pirotecnico, atti vandalici e di disturbo e comportamento non regolamentare dei giocatori.
Per quanto riguarda Mourinho,invece,quel che non è piaciuto,in effetti, è il suo comportamento nel post partita:potrebbe rischiare uno stop pesante,con un minimo di due giornate.
Da qui, però,a dire che abbia delle responsabilità per quanto accaduto all'aeroporto nei confronti dell'arbitro inglese ce ne vuole.
Gli animi dei tifosi romanisti erano esasperati dalla conduzione della gara da parte del fischietto inglese,che di certo non sembra aver brillato (ed uso un eufemismo).
Non è un qualcosa che possa giustificare l'accaduto,ci mancherebbe:la critica va bene,le minacce ed i tentativi di aggressione no.
Ma non si possono sottacere gli sforzi fatti da molti,fisici ed economici,per andare a vedere una finale che,se condotta diversamente a livello disciplinare,forse avrebbe visto un esito diverso. Oltre che,da altro punto di vista,i danni,di varia natura, derivati alla stessa società sportiva Roma. In tal senso,sebbene tecnicamente,come si diceva prima, non sia possibile ripetere la partita,non trovo sbagliati gli appelli ad una indagine della UEFA stessa sulla condotta arbitrale,non ultimo quello del vicepresidente della Camera dei Deputati,Fabio Rampelli.

Una ultima domanda per stemperare un po' toni: Lei difenderebbe Mourinho, anche alla luce delle indagini allargate che da Nyon si stanno svolgendo riguardo le numerose espulsioni collezionate dalla Roma nella stagione appena trascorsa, sommando quelle di allenatore e calciatori?

Mourinho certamente avrà già i suoi bravi avvocati o chi per loro. Vorrei ricordare, però,che lo Special One,al di là delle accuse che gli sono state mosse nel caso specifico, è colui che ha anche chiesto ai tifosi della curva sud,durante l'ultima Roma-Sampdoria di campionato,di cessare i cori contro l'allenatore dei blucerchiati. Detto ciò,da romano e romanista,certo che lo difenderei. Ad occhi chiusi. E,da avvocato,a prescindere.

InsideRoma


Servette, Weiler: "La differenza con la Roma Š stata nell'intensit…"

René Weiler, tecnico del Servette, parla in conferenza stampa dopo il ko con la Roma per 4-0. Di seguito le sue parole:

Qual è la differenza tra voi e la Roma?

"La differenza tra noi e loro sta nell'intensità. Abbiamo giocato un buon primo tempo, poi loro hanno aumentato il ritmo dopo il primo gol e si è vista la differenza". 

Come ha trovato la Roma?
"Tra i punti di forza della Roma c'è sicuramente l'efficacia, alla prima occasione hanno segnato e indirizzato la partita. Debolezze? Difficile trovarne dopo aver perso 4-0".