Europa League, ufficializzata la lista Uefa
E' stata ufficializzata la lista Uefa da parte della Roma per la seconda parte di stagione che vedrà i giallorossi partire dai sedicesimi di Europa League, con avversario il Gent. Oltre ai nuovi, fatta eccezione per Ibanez, entra tra gli utilizzabili in Europa anche Cetin. Escluso invece Juan Jesus oltre a Zappacosta. Queste le scelte di mister Fonseca:
Portieri: 13 PAU LOPEZ, 83 MIRANTE, 45 CARDINALI*
Difensori: 6 SMALLING, 11 KOLAROV, 15 CETIN, 18 SANTON, 20 FAZIO, 23 MANCINI, 37 SPINAZZOLA, 61 CALAFIORI*
Centrocampisti: 4 CRISTANTE, 7 LOR. PELLEGRINI, 14 VILLAR, 21 VERETOUT, 27 PASTORE, 42 DIAWARA, 77 MKHITARYAN
Attaccanti: 8 PEROTTI, 9 DZEKO, 17 ÜNDER, 19 KALINIC, 31 PEREZ, 53 RICCARDI*, 99 KLUIVERT
* giocatori Under 21 nella Lista B
Moreno Longo è il nuovo allenatore del Torino
Secondo quanto riportato dal sito torinofc.it il Presidente Urbano Cairo e l’allenatore Walter Mazzarri, dopo una approfondita analisi sull’insieme di situazioni venutesi ormai a creare, hanno condiviso la decisione di concludere anzitempo il rapporto professionale.
Il Torino Football Club comunica pertanto di aver risolto consensualmente il contratto con Walter Mazzarri. La Società desidera ringraziare il tecnico e tutto il suo gruppo di lavoro per la dedizione, la correttezza e la professionalità mostrate in questi due anni in granata.
Il Torino Football Club comunica di aver affidato la conduzione tecnica della Prima Squadra al signor Moreno Longo.
Zeman: "Fonseca? L'unica partita bella è stata contro la Lazio, che purtroppo non abbiamo vinto"
L’ex allenatore della Roma, Zdenek Zeman è intervenuto sulle frequenze dell’emittente radiofonica CSS per parlare del momento della squadra giallorossa. Queste le sue parole:
Perché non sono arrivati i risultati sportivi in questi anni?
"Oggi per le società il calcio conta sempre di meno, contano di più le finanze. E nonostante contino di più le finanze, si riesce a fare comunque debito. Io non sono riuscito a fare quello che volevo."
E perché?
"Io ero praticamente sotto equipe medica che decideva cosa potevo e non potevo fare. Io avevo Ferola, e l’equipe gli diceva che non poteva toccare i giocatori. Lo staff medico dava quattro giorni per un torcicollo ad un giocatore che per me, con una manipolazione, giocava in cinque minuti. I giocatori davano più retta a staff medico e dirigenziale che a me."
Ha il rimpianto di non aver giocato quella finale di Coppa Italia, a cui comunque lei ci ha portato?
"Eh sì, il rimpianto c’è. Ci credevo. La Coppa Italia era sempre qualcosa da vincere, sia per me che per la società."
Cos’è successo con il calcio femminile?
"Io pensavo di aiutare le donne che devono emanciparsi. Non era per offendere le donne, anzi il contrario. A me il calcio femminile non mi ha mai disturbato e sono contento che cresce. La domanda era ‘Perché il calcio femminile in Italia è arrivato dopo?’ Io ho risposto che era per la mentalità italiana che vedeva la donna in cucina e basta."
Mi racconta Lorenzo Pellegrini?
"Io l’avevo visto già in Primavera e già si distingueva. Oggi nella Roma è importante perché sa vedere il gioco. Pellegrini è un centrocampista per me, una mezzala. Nella Nazionale per me lui deve fare la mezzala, il ruolo di regista spetta a Verratti. Non do consigli a nessuno, però per me, per come vedo il calcio, questi sono i ruoli."
Florenzi?
"Io l’ho fatto riscattare da Crotone. Andare a Valencia è stata una sua scelta, secondo me. Con me lui giocava mezzala sinistra. Per me l’ha fatto bene: in fase difensiva lavorava anche per Totti e in fase offensiva approfittava delle giocate di Totti."
Kalinic?
"Io penso che il ragazzo ha problemi. Alla Fiorentina segnava ogni tanto, oggi quando entra non si vede."
Fonseca le piace?
"Io capisco che un allenatore che viene dall’Ucraina possa trovare delle difficoltà, però c’è una differenza tra quello che dice e quello che si vede in campo. L’unica partita bella è stata contro la Lazio, che purtroppo non abbiamo vinto, poi però non ha dato seguito."
Allenamento Roma, lavoro in gruppo per Mkhitarian. Differenziato per Diawara, Zaniolo e Zappacosta
La Roma è tornata sui prati di Trigoria in vista del match contro il Bologna. La squadra che si è divisa tra lavoro in palestra e sul campo. Parziale rientro in gruppo per Mkhitarian, mentre hanno svolto ancora differenziato Diawara, Zaniolo e Zappacosta.
Nuovo incontro tra la Roma e il Friedkin Group per il passaggio di proprietà
Nel corso della giornata odierna, presso la sede dell'AS Roma all'EUR, si sono svolti nuovi incontri per il passaggio di proprietà della società giallorossa dall'attuale preseidente, James Pallotta, ad un altro magnate americano: Dan Friedkin.
Per il Friedkin Group sono presenti sia il presidente, Marc Watts, sia il vicepresidente Eric Williamson. Con loro anche Brad Beinart (Director, Finance & Asset Manager), Brian Walker, (Director of Strategy and New Ventures) e Derrick Burnett (Stratey & New Ventures).
A rappresentare la Roma, invece, il CEO Guido Fienga e il ds Gianluca Petrachi, accompagnato dal suo vice Cavallo.
Giudice Sportivo, Pellegrini squalificato per una giornata. Anche Poli salterà Roma-Bologna
Il Giudice Sportivo ha reso note le decisioni prese in seguito alla terza giornata del girone di ritorno del campionato di Serie A. Lorenzo Pellegrini è squalificato per un turno per aver rimediato una doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti di un avversario. Nel Bologna non ci sarà Poli, ammonito essendo sotto diffida e quindi non disponibile per la sfida di venerdì sera contro la Roma.
Nuovi test fisici per Diawara, continuerà ancora con la terapia conservativa
Amadou Diawara, infortunatosi nel corso del match contro la Juventus, aveva riportato un trauma distorsivo del ginocchio sinistro con interessamento del comparto esterno. Il prof. Mariani aveva raccomandato l'operazione, ma sia il giocatore sia lo staff giallorosso si erano opposti perchè ciò avrebbe comportato l'impossibilità per il centrocampista di tornare a giocare nel corso della stagione. Diawara, in questi giorni, si è sottoposto a nuovi test fisici per valutare le sue condizioni dopo le due settimane di terapia. In seguito a questi esami si è deciso di proseguire con la terapia conservativa: tra sette/dieci giorni verrà rifatto il punto della situazione.
Kluivert: "Voglio vincere la Champions con la Roma. A chi mi critica chiedo di darmi del tempo"
Justin Kluivert ha rilasciato un'intervista a DAZN. Queste le sue dichiarazioni:
Il debutto in prima squadra:
"Il mio debutto con l'Ajax, ero felice perché il sogno che avevo da bambino si stava realizzando, nessuno avrebbe potuto rovinare quel giorno, o quella stagione. Ero felissimo, il telefono era impazzito. Anche mio padre ha esordito giovanissimo con la maglia dell'Ajax che ci sia riuscito anche io è meraviglioso, non riesco neanche a immaginare come sarebbe se ci riuscisse anche mio figlio, un giorno. Per arrivare a quel momento ho speso un sacco di energie, sangue, sudore e lacrime come dice la canzone di André Hazes che si sente all'Amsterdam Arena: bloed, zweet, en tranen, ed è veramente tutto quello che devi dare. La dedizione è importante ed è per questo che ho avuto questa opportunità".
La figura del padre
"È il mio idolo, la guida che ho sempre seguito fin da bambino. Ha fatto così tante cose nella sua carriera... tutti abbiamo un modello da seguire. Per un compleanno mi regalò una mela di vetro e mi disse che la mela non cade mai lontano dall'albero. Per me fu una cosa speciale. Anche lui aveva bei numeri (a Justin viene fatto vedere qualche gol del padre ndr). Sono molto diverso da lui, però vedendo questi video penso di aver ereditato qualche giocata. Al Barellona fu una bella parte della sua carriera. Io dopo le partite potevo correre in campo e giocare con i miei fratelli, siamo in due dalla stessa madre, due da un'altra. Con i miei fratelli giocavamo ovunque, che fosse in uno stadio enorme o per strada".
Cosa ti disse Mourinho dopo quel match contro il Manchester United?
"Quando ho giocato contro di lui è venuto da me e mi ha detto fosse felice di vedermi giocare con la maglia dell'Ajax, perché mi ha visto crescere quando era nello staff del Barcellona. Non ha provato a comprarmi (sorride ndr).
A Kluivert vengono mostrati dei filmati di suoi gol da giovanissimo
"Anche de Ligt mi disse che volesse esultare come facevo io (estrarre la bandierina usandola a mo di mitra e sparare ai compagni ndr), ma non riusciva a estrarre la bandierina dal terreno e lo prendevamo in giro. Nel video ci sono lui e Malen (attaccante del PSV) che segna di testa. È bellissimo vederli arrivati così in alto. La gente pensa che sia tutto facile e si crea un'opinione negativa subito. Per me è sbagliatissimo, se uno a 20 anni arriva alla Juventus non è così strano che abbia bisogno di imparare: arrivi in un Paese nuovo, devi arrangiarti da solo, è tutto diverso. Il gruppo è diverso: anche de Ligt ha giocato 10 anni con l'Ajax, lo è anche per me. La gente non capisce le difficoltà, se può ti critica. Dovete darci del tempo, non credo sia chiedere troppo"
Il tuo modo di giocare è cambiato rispetto a quando eri più giovane?
"Mi piace ancora andare in dribbling, provare a fare fuori 4 o 5 uomini, ma non è più così facile. Non ci riesco più come prima, ma è ancora la mia ideaa vincente di calcio".
Torino-Roma, esordio in giallorosso:
"Il mio esordio con la Roma, non lo dimenticherò mai. Servire quell'assist per Dzeko, che poi segna un gol del genere (tiro di sinistro al volo ndr) è da sogno. Arrivare in un nuovo club ed essere subito determinante è stupendo, non potrei dimenticare quel momento".
van Basten era l'idolo del padre, il tuo? Hai una foto con il tuo idolo?
"Sai che non lo so, beh con mio padrei sì, ma non con quello cui mi ispiro, per quello che è dentro e fuori dal campo. Per me è Cristiano Ronaldo, lo ammiro da quando sono piccolo. Ho anche esultato come lui in una gara Ajax vs PSV, era una partita molto importante, ho segnato il gol del 3-2- e l'ho fatto".
Viene mostrato un video del fratello piccolo, appassionato durante una partita di calcio:
Mio fratello è troppo divertente, gioca con la U13 del Barcellona e sta andando alla grande. Molti pensano che io giocassi nell'Ajax e lui nel Barcellona grazie a mio padre, ho sempre risposto di venirmi a vedere a giocare... Questo mi ha reso il giocatore che sono oggi, era qualcosa che mi bruciava dentro".
Ora Fonseca loda la tua visione difensiva, è strano per un attaccante.
"Sì, è vero, quando sono arrivato qui ero terribile in fase difensiva quindi mi sono focalizzato molto su questo. Nella fase di non possesso avevo molti problemi e in Italia devi saper giocare anche per gli altri: se non difendi non vai in campo. Devi dimostrare di essere all'altezza quando hai il pallone, ma anche quando devi recuperarlo".
La dedica dopo un gol al suo amico Nouri (a 20 anni crolla a terra in campo per una aritmia che gli provoca danni permanenti):
"La sua storia è un qualcosa che non puoi capire se non eri là. Lo conosco bene era, un piccolo idolo per me. Il quell'Ajax era il migliore, un leader, un gentleman nonostante la sua età. Lo rispettavano tutti. Quel gol contro il Viktoria Plzen con la Roma, come tutti gli altri che ho segnato, sono un po' anche per lui e questo era un gol importante, perché sono diventato il calciatore più giovane ad aver segnato un gol in Champions per la Roma. È fantastico che il mio nome sia nella storia del club, ma è solo l'inizio, di gol ne voglio fare molti altri in tutte le competizioni e sono certo che ci riuscirò"
Pairetto: i cartellini segnale di debolezza
IL MESSAGGERO - Deludente tecnicamente e da rivedere caratterialmente. Questa la sintesi di Pairetto, arbitro di Sassuolo-Roma, che si conferma fanalino di coda tra i direttori di gara. Nella sfida di sabato sera tra emiliani e giallorossi, in una gara tutt'altro che cattiva, ha estratto 8 cartellini gialli, di cui 3 trasformati in rosso. Segnale di scarsa personalità e gravi lacune tecniche.
Fonseca ha la rosa appassita
IL MESSAGGERO - Si parla di un Petrachi furioso a seguito della pesante sconfitta della Roma a Reggio Emilia. Il ds, senza mandarle a dire, ha richiamato i giocatori alle loro responsabilità, colpevoli soprattutto dell'atteggiamento avuto contro il Sassuolo e non per il fatto di non essere scesi in campo. Messa in dubbio anche la grande prestazione nel derby contro la Lazio, che appare ad oggi casualità. C'è anche da dire che il mercato non ha influito. Lo stesso Petrachi, che con la proprietà Friedkin sarà sotto la lente di ingrandimento, ha fatto scena muta nell'ultima sessione invernale. La Roma, nel 2020, si è fermata. Fonseca, come i suoi predecessori, ha chiesto rinforzi. E a gennaio sono arrivati solo giovani, come Villar e Perez, non quello che si aspettava il portoghese al posto degli infortunati DIawara e Zaniolo. La rosa della Roma non è solo incompleta, ma sbilanciata, basti guardare la difesa: ci sono 6 centrali, e sui lati la carestia dopo la partenza di Florenzi e con Zappacosta non ancora pronto.
Da Pjanic a Salah e Alisson: l'indebolimento è costante
IL MESSAGGERO - Alla Roma manca qualità. È questo il messaggio lanciata da Dzeko, e in precedenza più volte da Fonseca, nel post partita contro il Sassuolo. I rinforzi sperati dal tecnico non sono arrivati, e come ha ribadito lui stesso i nuovi (Villar, Perez e Ibanez) sono acquisti mirati al futuro, non all'immediato. La Roma negli anni ha abbassato sempre di più l'asticella della competitività, sostituendo spesso volentieri veri e propri assi, con mancate promesse. Dalla partenze di El Shaarawy, mai sostituito, a quella di Salah, sostituito da Schick. Errori di Monchi come quelli legati ai successori dei vari Alisson, Nainggolan e Strootman (sostituiti da Olsen, Pastore e Nzonzi). Un altro esempio della stagione attuale è la rinuncia ad un vice Dzeko di valore. Manca inoltre un centrocampista, vista la situazione di Diawara.
Lorenzo, l'ultimo erede
IL MESSAGGERO - La Roma va in bambola, e con lei Lorenzo Pellegrini. Il giocatore è apparso teso, nervoso. Sarà la voglia di primeggiare che lo porta a strafare, oppure l'infortunio di settembre che si fa sentire sulle gambe. O anche la partenza di Florenzi, che lo rende l'ultimo dei romani, primo dei capitani del futuro. Un 2020 cominciato in salita per il numero 7, omaggiato ancora una volta da Totti e con un Europeo da giocare da protagonista. Da lui ci si attende troppo. Sa che deve migliorare, soprattutto dal punto di vista dei tiri e dei gol. Contro il Bologna non ci sarà per squalifica, l'occasione per ricaricare le pile. Nei prossimi invece comincerà a discutere con la futura società del suo rinnovo: si punta a togliere la clausola da 30 milioni. Impensabile pensare ad un allontanamento, è legatissimo alla ROma.