Sempre Zaniolo. Roma sul podio, il Napoli in calo
LA REPUBBLICA - AZZI - I nervi più saldi della Roma hanno prevalso su quelli scoperti del Napoli, al termine di una girandola di prodezze ed errori che hanno tenuto comunque in bilico il risultato fino alla fine, con il recupero allungato a dismisura da Rocchi (sei minuti) per colpa dell'inevitabile sospensione della partita nel secondo tempo, imposta dagli insistiti cori discriminatori scanditi dalla curva giallorossa. Non erano serviti nemmeno gli avvertimenti attraverso l'altoparlante e dunque al direttore di gara non è rimasta altra scelta: stop durato due minuti. E' stata l'unica macchia di una sfida zeppa di emozioni, in cui la squadra di Fonseca ha prevalso di misura (2-1) grazie alle reti di Zaniolo e Veretout, ma a conti fatti certamente con merito.
Ancelotti deve fare invece i conti con la peggior partenza degli azzurri nelle ultime cinque stagioni. Sono infatti addirittura sette - dopo sole undici giornate - i punti in meno rispetto a un anno fa. Era pure uno scontro diretto per la zona Champions League, e la vittoria della Roma ha dunque un peso specifico ancora maggiore, come ha sottolineato con grande soddisfazione Fonseca. "Avevamo di fronte un avversario forte e tutto sommato abbiamo sofferto davvero soltanto nella fase finale del primo tempo". I giallorossi a quel punto erano già avanti grazie a un bel gol di Zaniolo, ma il rigore parato poco dopo da Meret a Kolarov (mani di Callejon visto dal Var) aveva restituito entusiasmo al Napoli, partito invece malissimo e incapace di scrollarsi di dosso le polemiche del post Atalanta. Ieri mattina Ancelotti si era presentato davanti ai giudici della Corte d'Appello Federale nella speranza, vana, di farsi cancellare la squalifica. Poi ha assistito dalla tribuna alla partita e ai vani tentative degli azzurri di riaprirla subito prima dell'intervallo, con la traversa di Milik e il palo colpito da Zielinski.
La Roma ha barcollato, ma è rimasta in piedi. Merito di Fonseca, che ha trovato ancora una volta gli antidoti giusti per l'emergenza (bravo Mancini a centrocampo) e nella ripresa ha rimesso le cose a posto con l'aiuto del secondo rigore fischiato da Rocchi: netto mani di Mario Rui e trasformazione di Veretout. Il Napoli non ha invece mai dimostrato equilibrio, nemmeno nei suoi momenti migliori. Non a caso il portiere più impegnato è stato Meret. Si è sentita troppo l'assenza di Allan e la rete nel finale di Milik e servita dunque soltanto a placare i cori della curva giallorossa, ripresi purtroppo subito dopo il fischio finale.
Roma, allungo Champions
IL MESSAGGERO - TRANI - L'allungo è prepotente e rumoroso. In campo e in classifica. Il 2-1 all'Olimpico contro il Napoli è il messaggio inviato al campionato dalla Roma. Che, con il 3° successo di fila, passa la notte al 3° posto, in attesa del risultato di Atalanta-Cagliari, lunch match di oggi a Bergamo. Fonseca, insomma, accelera in zona Champions e stacca proprio Ancelotti che, dopo aver perso terreno nella corsa scudetto (-11), adesso è scivolato al 7° posto con 4 punti di ritardo dai giallorossi.
PERCORSO COINVOLGENTE - La Roma, dunque, fa sul serio. Il tris di vittorie acquista più valore per il modo in cui è stato presentato. Evidente la crescita nelle ultime 3 partite. Tatticamente e caratterialmente: la prestazione di sostanza contro il Milan, quella in pieno controllo a Udine e la promozione nell'esame di maturità contro il Napoli, partito all'inizio del torneo come principale sfidante della Juve e già in frenata (appena 2 punti in 3 gare). Batterlo, quindi, nello spareggio Champions dà un senso al lavoro di Fonseca, ormai al centro del pianeta giallorosso. Il gioco lo fa lui.
STRAPPO DECISIVO - L'identità è riconoscibile nell'organizzazione di squadra. I giocatori sanno che cosa fare in campo: corti nei reparti, alti nella linea difensiva, sereni nel palleggio, assatanati nel pressing offensivo ed efficace dentro e fuori l'area di rigore. L'approccio, insomma, è per lasciare subito il segno. La famiglia Ancelotti, con il 4-4-2 che è l'assetto di casa, si è presto arresa davanti alla traccia essenziale e propositiva del portoghese: Carlo in tribuna (respinto in mattinata dalla Corte d'Appello Federale il ricorso d'urgenza per il turno di squalifica), e Davide in panchina. Ai 7 assenti. Fonseca ha fatto l'abitudine: il 4-1-4-1 è nato in piena emergenza, piazzando alle spalle di Dzeko sia Veretout, straordinario nel dinamismo, che Pastore, superbo per la qualità. E, sull'onda del guardiolismo, ha fatto la differenza nell'ultimo periodo. Solo 2 novità dopo il turno infrasettimanale, in difesa: Cetin per lo squalificato Fazio e Spinazzola al posto di Santon. Ribadito lo spartito: Mancini fa il play basso, lo stopper aggiunto e il motivatore scelto. Aiuta i compagni, a cominciare da Cetin, alla prima da titolare. Il lancio di Mancini, in stile Bonucci, per Spinazzola a destra, è il timbro sul vantaggio. Palla a rimorchio del terzino e sinistro terra aria di Zaniolo per il 4° gol consecutivo. A Rocchi sfugge il tocco di mano di Callejon. Ci pensa Aureliano: Var e rigore. Meret respinge il tiro di piatto del mancino Kolarov. La Roma si blocca dopo lo spreco. Il Napoli ne approfitta: sono 20 minuti di fuoco e 7 occasioni: Smalling salva sulla linea e in acrobazia dopo il colpo di testa di Di Lorenzo, Insigne di sinistro sull'esterno della rete, Milik di destro fuori, Insigne di destro e volo di Pau Lopez, traversa di Milik e palo di Zielinski nella stessa azione, rigore in movimento di Mertens in cielo.
AGGIUSTAMENTO IN CORSA - Fonseca sistema la Roma nell'intervallo. Avanti in pressing e partenza nella ripresa come quella di inizio match. Show sotto il diluvio. Ora il braccio è di Mario Rui. Rocchi vede e interviene: rigore. Veretout trasforma e raddoppia (10° marcatore in 14 gare). Traversa di Kluivert e ancora spettacolo. L'arbitro, dopo il richiamo dello speaker, sospende per 1 minuto la partita: cori della Sud contro i partenopei. Dzeko lo aiuta, ma i giallorossi si fermano di nuovo, come se il match non fosse ripreso. Lozano, dentro per Callejon, regala il 5° gol in 4 partite a Milik (6° in 5, contando quello con la Polonia) e l'apprensione finale ai giallorossi. Cetin scivola sul più bello. Ecco Perotti per Kluivert, Under (dopo 2 mesi) per Zaniolo e Santon per Pastore. Annullata la rete di testa di Dzeko (fuorigioco). Espulso, doppio giallo, Cetin a fine recupero. Ma il 3° posto rimane al sicuro (ultima volta il 20 maggio 2018).
Il segno di Zaniolo: "Felici e vincenti, puntiamo in alto"
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - La Roma allunga il passo, lasciandosi il Napoli alle spalle con quattro punti di distanza. E piazzandosi comodamente in zona Champions. Una vittoria (la terza consecutiva) fatta di convinzione (2-1) ed equilibri ritrovati, una prova di maturità per un gruppo che cresce a vista d'occhio, nonostante le tante difficoltà legate a infortuni e arbitraggi. "Sono felicissimo per il periodo che sto attraversando e per il mio gol — è euforico di Nicolò Zaniolo, alla sua quarta rete consecutiva (Europa compresa) nel giorno in cui battezza la sua presenza numero 50 in giallorosso — ma soprattutto lo sono perché abbiamo battuto il Napoli, avversario che ci contende l'Europa. Ora continuiamo ad allenarci sperando di raggiungere qualcosa di grande".
Il segreto della svolta passa per Genova, dalla prova sottotono contro la Sampdoria. "Ci siamo parlati dicendoci che dovevamo fare di più e ritrovarci dopo lo scorso anno, e ce la stiamo facendo". Da quella trasferta la Roma è cambiata, ha voltato pagina improvvisamente, trovando un'identità all'interno dei tanti infortuni. "Abbiamo parlato con Fonseca e con il direttore Petrachi e dopo la Samp siamo cambiati", conferma Edin Dzeko, sempre più capitano in campo, con la maschera nel primo tempo, senza nella ripresa perché troppo fastidiosa. Il bosniaco ha anche calmato i tifosi, incitandoli a sostenere la Roma e a fermare i cori di discriminazione razziale, e contro i napoletani, che avevano costretto l'arbitro a sospendere la partita. "Tutti insieme stiamo diventando più forti — la spiegazione di Fonseca — i giocatori hanno capito che è un momento in cui dobbiamo lottare più che mai e per me la cosa più importante è l'atteggiamento della squadra. Ma ricordiamoci che non abbiamo vinto niente e dobbiamo pensare solo alla prossima partita".
La vittoria contro il Napoli cambia la stagione dei giallorossi, ed esalta Zaniolo e Jordan Veretout, al suo primo centro nella capitale. Il francese è stato preciso su rigore, dopo l'errore dal dischetto di Kolarov. Impressionante la crescita di Javier Pastore, uscito tra gli applausi dell'Olimpico, bravo a far dimenticare i fischi presi a inizio stagione. "Sono momenti belli perché i tifosi ci seguono sempre — le parole dell'argentino — tutto dipende da ciò che facciamo in campo e la squadra ora sta facendo cose belle. Io sento tanto la vicinanza della società e del mister, la loro fiducia mi ha aiutato".
Paulo smorza l'euforia e incorona Mancini
IL MESSAGGERO - CARINA - «Non abbiamo vinto nulla». Fonseca vola basso. Per una notte (almeno) la Roma è terza ma il tecnico frena gli entusiasmi. È appena arrivato ma dà l'idea di aver già capito tutto: «I ragazzi stanno capendo che insieme sono più forti. Dzeko, ad esempio, non ha fatto gol ma ha lavorato tanto per la squadra. La prova di Mancini? Dà un equilibrio importante, è un calciatore molto intelligente tatticamente, sta facendo un lavoro importante. Abbiamo fatto una bella partita, battuto una grande squadra, ma bisogna capire che non abbiamo vinto ancora niente. Sono tuttavia felice perché nelle difficoltà la squadra s'è ritrovata». Analizza la gara: «Dopo il primo rigore abbiamo smesso di pressare alto e il Napoli e ha iniziato a giocare sul corridoio sinistro. Lì serviva che Mancini si abbassasse più vicino ai difensori. Nella ripresa non ce n'è stato bisogno, abbiamo pressato meglio sulla loro prima costruzione e non abbiamo avuto problemi. Se possiamo dare fastidio a Juve e Inter? Sono due squadre molto forti, pensiamo alla prossima gara di giovedì».
LA GIOIA DI NICOLÒ - Copertina per Zaniolo, al quarto gol consecutivo: «Spero di segnarne tanti altri. Abbiamo grandi mezzi, dovevamo ritrovarci dopo la scorsa stagione e lo stiamo facendo». Poi rivela: «Nell'intervallo Fonseca ci ha detto che il secondo tempo avremmo dovuto affrontarlo come i primi 25 minuti, noi lo abbiamo seguito. Sono felicissimo per questo periodo che sto attraversando». Palla a Pastore, ancora una volta tra i più positivi: «Abbiamo corso un'altra volta tantissimo. Cosa è cambiato con Fonseca? Mi ha dato molta più fiducia. Ha parlato molto con me all'inizio del campionato. Ha gestito molto bene i miei allenamenti, adesso sto bene. L'errore da non commettere? Di pensare che abbiamo già vinto qualcosa». Veretout affida invece a Twitter la sua gioia: «Finalmente è arrivato! Il mio primo gol in giallorosso. La settimana è perfetta! Tre partite, 9 punti e la consapevolezza di essere forti». Di altro tenore le parole di Insigne: «Non era facile scendere in campo dopo quello che è successo con l'Atalanta. I rigori? Contro la Roma ne è stato fischiato uno grazie alla tecnologia, cosa che non è accaduta a noi. Il Var deve funzionare per tutti. Ora testa al Lipsia, è una finale».
La rotta di Fonseca: «Mentalità giusta, ma senza esaltarsi»
GAZZETTA DELLO SPORT - Alla fine Fonseca si gode ovviamente la terza vittoria consecutiva in campionato, quella che proietta lui e la Roma temporaneamente al terzo posto, in attesa di vedere cosa farà oggi l’Atalanta con il Cagliari. Ma, soprattutto, non perde occasione per sottolineare una cosa: «Non abbiamo vinto niente, dobbiamo continuare a giocare con questo atteggiamento e pensare solo alla prossima partita». Lo ripete quasi come un mantra, perché quello è l’obiettivo. Tenere basso l’entusiasmo, evitare che ci siano voli pindarici, impedire che si alzi l’asticella e non si resti con i piedi per terra. [...]
Se Cetin, all’esordio da titolare, chiede scusa via social per l’espulsione, anche ieri a giocare una partita strepitosa è stato Gianluca Mancini, capace di dare anche un paio di palle meravigliose, con il contagiri. «Mancini ci sta dando un equilibrio importante, è tatticamente molto intelligente e si carica un lavoro fondamentale per la squadra». E Cetin? «Per me ha fatto una grande partita, non dobbiamo dimenticarci che era la prima volta che giocava e che è un ragazzo che ha poca esperienza».
[...] Buona notizia per la Roma: Cristante non si opererà ma farà una terapia conservativa (60 giorni) per il problema al tendine del pube. [...]
«Vesuvio lavali col fuoco». E Rocchi ferma il match
IL MESSAGGERO - Al minuto 68' di Roma-Napoli mentre i giallorossi erano in vantaggio 2-0 è in piena fase offensiva, l'arbitro Rocchi ha sospeso la partita perché dalla Curva Sud si è alzato il becero coro: «Vesuvio lavali col fuoco», segnalato da Koulibaly e indirizzato ai tifosi partenopei. Una decisione presa dopo che lo speaker dell'Olimpico aveva avvisato il pubblico che se fossero continuati i cori a sfondo razzista l'arbitro avrebbe potuto fermare il match.
NUOVE REGOLE - In effetti il nuovo regolamento prevede che già al primo annuncio il direttore di gara può fermare il gioco, di sua iniziativa o su suggerimento del responsabile dell'ordine pubblico designato dal ministero dell'Interno, dei collaboratori della Procura federale o, in loro assenza, del delegato della Lega Serie A. Così è stato, perché le due squadre sono state chiamate a centrocampo e ci sono rimaste per circa un minuto e mezzo durante il quale capitan Dzeko ha chiesto alla Curva di sostenere esclusivamente la squadra, senza insultare gli avversari. Rocchi lo ha ringraziato stringendogli la mano e ha fatto ricominciare la partita. Tutto è filato liscio fino al termine della gara, ma quando le squadre erano ormai negli spogliatoi qualche tifoso ha ricominciato con gli stessi cori.
PROVVEDIMENTI - Cosa rischia la Roma? Si va da una multa, fino alla squalifica del settore, con sospensiva, per una giornata. Da segnalare che mentre la Curva cantava il coro di discriminazione razziale il resto dello stadio fischiava per esprimere la propria disapprovazione. In conferenza stampa Fonseca racconta come ha vissuto quel momento: «Devo dire che non avevo capito cosa fosse successo. Sono contro qualsiasi discriminazione, ma succede in molte partite e in tutto il mondo. Per me è stato più importante che il nostro capitano abbia parlato con i tifosi e loro non lo hanno più fatto». Infine, per Rocchi (di Firenze) i complimenti del suo concittadino e leader di Italia Viva, Matteo Renzi: «Conosco Gianluca Rocchi da anni - è il tweet dell'ex premier -. Fin dal settore giovanile ha sempre dimostrato di essere un grandissimo arbitro. Oggi bloccando la partita all'Olimpico per i cori contro la città di Napoli ha dimostrato a tutti di essere anche una grandissima persona».
Roma show: Zaniolo e Veretout affondano il Napoli. La Fonseca band sale al 3° posto
GAZZETTA DELLO SPORT - Ma che bella partita, di quelle che riconciliano con il calcio. Così bella che ha resistito al tentativo di avvelenamento: bravissimo l’arbitro Rocchi a sospendere il match per i soliti cori discriminatori. Un Roma-Napoli pieno di gioco e di talento, uno scrigno in cui hanno brillato due ragazzi italiani, Nicolò Zaniolo e Alex Meret. La Roma ha raggiunto una notevole maturità di squadra, con traiettorie definite, ha vinto e in attesa dell’Atalanta si è goduta una notte al terzo posto. [...]
Roma-Napoli è cominciata piano, reciproca diffidenza iniziale, ma due tendenze erano chiare. [...] Mancini, difensore adattato a centrocampista, ha innescato Spinazzola sulla destra, il terzino ha dispiegato la falcata da quattrocentista e ha servito Zaniolo al traino, che ha mirato l’incrocio alla sinistra di Meret e lì ha messo la palla, con tiro potente e preciso. [...] Dopo il rigore sbagliato da Kolarov e parato da Meret il Napoli ha edificato il suo momento migliore, venti minuti in cui ha messo la Roma alle corde, ma se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede benissimo: salvataggio di Smalling sulla linea, gran Lopez su un tiro di Insigne, traversa di Milik, palo di Zielinski. [...] Nella ripresa un altro braccio, stavolta di Mario Rui, ha concesso alla Roma un’altra chance dagli undici metri: stavolta ha tirato Veretout e il francese non ha sbagliato [...].
Quel “vantaggio” di avere Fonseca in panchina
IL MESSAGGERO - FERRETTI - Sostengono, coloro che hanno una Lupa tatuata sul cuore, che la frase più bella al mondo non sia “Ti amo” ma “Roma in vantaggio”. Questo perché, dicono, non c’è nulla di più bello al mondo che vedere la propria squadra avanti di un gol. Al di là delle parole e dei romanticismi, c’è un dato eloquente che accompagna la storia della Roma di Paulo Fonseca: in 14 gare ufficiali, i giallorossi sono andati avanti 11 volte. Una costante, in pratica. In 3 sole circostanze, la Roma o non è proprio andata a segno (Atalanta e Sampdoria) oppure è stata costretta, riuscendoci, a rimontare (Cagliari). Tutte le altre volte è stata abile nel segnare il primo gol della partita. Come accaduto ieri contro il Napoli. Una qualità che non sempre l’ha portata alla vittoria (vedi le partite contro Genoa e Lazio, e le due di Europa League contro Wolfsberger e Borussia M’Gladbach), ma che va analizzato fino in fondo. Dandogli più di un’interpretazione. Tipo: la Roma è una squadra che cerca, sempre e comunque, di fare la partita, di imporre il proprio gioco o la propria qualità. Oppure: Paulo Fonseca è un tecnico che studia con grande attenzione le caratteristiche della squadra avversaria e la strategia di gioco, al punto che gli riesce spesso e volentieri di sfruttare i difetti altrui per trarne un più o meno immediato vantaggio. O ancora: l’approccio mentale alla partita della squadra romanista è sistematicamente positivo. Rovesciando il discorso, del resto, non può essere casuale che in 14 partite la Roma sia andata sotto soltanto 2 volte (Atalanta e Cagliari).
NICO IL RIPETITORE - Contro il Napoli ci ha pensato ancora una volta Nicolò Zaniolo, al quarto gol di fila tra campionato e coppa, a stappare la partita. Come era accaduto a Udine, ad esempio. Una botta di sinistro praticamente all’incrocio dei pali per battere Meret e confezionare la rete numero 11 con la maglia giallorossa, la decima allo stadio Olimpico. Nicolò sta crescendo di gara in gara e ultimamente ha cominciato a inquadrare la porta come mai gli era riuscito in passato. Fonseca continua a impiegarlo da esterno a destra, e questa - al di là di tutte le considerazioni che vengono fatte sul ruolo del ragazzo - sembra essere la sistemazione tatticamente migliore per esaltare le sue qualità tecniche e atletiche. Quando riesce a prender palla, a girarsi e a puntare la porta avversaria, Zaniolo diventa spesso immarcabile. E la Roma, con gioco, gol e tanto cuore, va.
Zaniolo, il predestinato cala il poker: "Ora pensiamo in grande stile"
GAZZETTA DELLO SPORT - [...] Calcisticamente parlando, forse, Nicolò Zaniolo sta mettendo d’accordo tutti. [...] D’altronde, come non santificare questo Zaniolo che, nel giorno della 50a presenza in giallorosso, segna il suo 4° gol di fila in altrettante partite , portando il bilancio a 5 stagionali e 11 complessivi? [...] «Abbiamo ritrovato un’anima – spiega Nicolò –. Siamo felicissimi per questa vittoria. Era uno scontro diretto che dovevamo vincere per forza e l’abbiamo fatto. Ora, continuiamo ad allenarci per vincerne altrettanti per fare qualcosa di grande». [...]
Florenzi resta solo in panca. E in Coppa può rientrare
GAZZETTA DELLO SPORT - Si sbraccia e abbraccia, tifa ed esulta, ma vederlo in panchina così spesso, obiettivamente, stupisce. Parliamo di Alessandro Florenzi [...].Una cosa è certa: da quando è tornato a disposizione dopo la brutta influenza che lo ha colpito – cioè nelle ultime 5 partite –, il jolly della Roma ha giocato titolare solo una volta, contro la Sampdoria, non brillando neppure troppo. Negli altri casi è subentrato (non benissimo) contro il Borussia Moenchengladbach e poi non è stato neppure utilizzato come cambio quando i giallorossi hanno giocato contro Milan, Udinese e Napoli. [...] L’impressione, però, è che Fonseca voglia recuperarlo al più presto. Magari già giovedì contro il Borussia. [...]
Pastore è rinato: "Prima non mi sentivo importante"
GAZZETTA DELLO SPORT - [...] Erano anni che Javier Pastore non si sentiva così bene e il riferimento non è solo alla prima stagione con la Roma, ma anche all’ultima con il Psg: il fisico dà le risposte giuste, la testa viaggia a mille e non può essere un caso che contro il Napoli abbia recuperato 11 palloni, come non gli accadeva in Serie A da 9 anni. Era ottobre 2015, indossava la maglia del Palermo, di fronte aveva la Fiorentina e ne recuperò 15. [...] «La scorsa stagione non mi sentivo considerato, ora è tutto diverso». [...]
Rocchi ferma il match, Dzeko stoppa la Sud
GAZZETTA DELLO SPORT - Il primo alert è arrivato poco prima del 20° della ripresa, con l’altoparlante dell’Olimpico ad avvertire il pubblico della possibile sospensione della gara. Il secondo al 23’, esattamente quando l’arbitro Gianluca Rocchi ha preso il pallone, interrompendo la gara per un minuto e minacciando di concluderla. Il motivo? «Cori di discriminazione territoriale», quell’inaccettabile «Oh Vesuvio lavali con il fuoco» che la curva Sud ha cantato più volte. Rocchi non ci ha pensato un attimo, era pronto a mandare tutti negli spogliatoi. A quel punto ha parlato con Dzeko, il capitano della Roma, che si è rivolto ai tifosi che avevano ripetuto il coro dopo il primo avvertimento (subendo i fischi del resto dello stadio) chiedendogli di incitare la squadra e di non insultare. E così è stato fino al fischio finale, quando poi il solito spaurito gruppo si è immolato nuovamente nel coro, quasi a sfidare il divieto subito durante la gara.
Nel post-partita i dirigenti della Roma hanno parlato con Rocchi, esemplare nella gestione della partita e dell’episodio incriminato. Sottolineandogli, tra l’altro, l’errore di chi era all’altoparlante, che ha parlato di cori di discriminazione razziale e non territoriale. [...]