Serie A, il Milan torna al successo. Genoa battuto 2-1

Nell'ultimo anticipo di campionato il Milan torna al successo, battendo il Genoa a Marassi per 2-1.
Ma in vantaggio sono passati i rossoblu al 41' con Schone che da punizione batte Reina non esente da colpa. Infatti il portiere non trattiene e la palla si insacca alle sue spalle. Al 47' espulso Saponara dalla panchina per proteste.
Nella ripresa al 51' il Milan pareggia con Hernandez e sei minuti più tardi passa in vantaggio grazie al rigore di Kessiè assegnato dopo il consulto contro il VAR. Nell'occasione espulso Biraschi. Anche il Milan riceve un cartellino rosso con Calabria, dopo il secondo giallo.
Al 93' si ripete il duello Schone-Reina dal dischetto, ma questa volta vince il portiere rossonero che intuisce il penalty e mette in corner. Al 94' espulso Castillejo dalla panchina per proteste.


Fonseca sfida l'emergenza

IL MESSAGGERO - TRANI - Oggi come ieri. E come negli ultimi anni. L'emergenza sembra davvero infinita: la Roma perde pure Zappacosta, rottura del crociato anteriore e stagione compromessa, nel primo allenamento a Trigoria dopo il viaggio in Austria. Fonseca, alla vigilia della gara contro il Cagliari, conta i giocatori a disposizione. Sono sempre di meno. La scelta è ridotta in ogni reparto. Meno male che arriva la sosta per gli impegni delle nazionali. Subito dopo è previsto qualche recupero. Ma così è difficile andare avanti. Il portoghese, al suo primo anno in Italia, non riesce a lavorare come vorrebbe. Deve cambiare interpreti in ogni partita. E non sempre per preservarli durante la full immersion di impegni. La formazione base, ormai è un dato di fatto, non esiste. E la rotazione obbligatoria incide sulla ricerca dell'identità di squadra.

ECCE BOMBER La Roma, domani pomeriggio, riparte da qualche punto fermo. Il principale è Dzeko, tenuto a riposo a Graz. Il centravanti, 5 reti in 7 partite (più altri 2 gol con la Bosnia), fa la differenza. Solo se c'è lui, il 4-2-3-1 dà garanzie. Finalizzatore e rifinitore. La sua presenza, ricordarlo è come scoprire l'acqua calda, rende più efficace la squadra. Segna lui e giocano meglio i compagni.

VERIFICA IN CORSO Fonseca, con Dzeko, ritrova anche altri titolari: il portiere Pau Lopez e i big Smalling e Kolarov. Certezze per il sistema di gioco dell'allenatore che, però, deve prendere di petto la situazione di precarietà nei vari settori. Il nuovo turnover sarà condizionato, oltre che dagli infortuni, anche dalle condizioni fisiche di alcuni giocatori. In difesa, pur potendo contare sui 4 centrali, c'è da scegliere il terzino destro. Florenzi ha la febbre alta (influenza intestinale) e Spinazzola, deludente contro il Wolfsberger, rischia di non essere confermato. L'unica soluzione è di dare di nuovo spazio a Santon, tra i più lucidi nella partita di Graz.

RUOLO DA ASSEGNARE Il rebus più complicato da risolvere è alle spalle di Dzeko. Fonseca cerca il trequartista migliore tra quelli rimasti in rosa. Lo stop di Pellegrini, in questo senso, è pesantissimo. Anche perché Pastore, titolare in entrambe le gare di Europa League, ha steccato giovedì sera, fallendo la grande chance in Austria. Fisicamente e tatticamente, contro il 4-3-1-2 di Maran, non è presentabile. Il più pronto per quella posizione è Zaniolo. Ma anche gli esterni alti scarseggiano: sono out Mkhitarian, Under e Perotti e a loro si è aggiunto Florenzi. Sui lati sembra scontata, dunque, la presenza di Kluivert e di Zaniolo. Restano solo Cristante e Veretout. Se l'allenatore dovesse rispettare il piano iniziale, giocherebbero in mediana uno accanto all'altro. Diawara, però, ha funzionato contro il Wolfsberg. Così il principale candidato a prendere il posto di Pellegrini diventa Veretout che, nel finale del match di Lecce, è stato provato proprio dietro al centravanti. Il 4-2-3-1 della Roma sarebbe sicuramente più aggressivo e compatto. Pure Cristante può avanzare, ma il portoghese spesso preferisce abbassarlo davanti alla difesa nel 4-1-4-1, a far da schermo nella fase di non possesso. La vera alternativa a Veretout, insomma, rimane Zaniolo. In quel caso Spinazzola potrebbe fare l'esterno alto a sinistra e Kluivert restare sulla fascia destra. E l'escluso a centrocampo sarebbe Diawara.


Roma-Cagliari - precedenti, statistiche e curiosità

INSIDEROMA.COM – FEDERICO FALVO - Dopo il pareggio a Graz contro il Wolfsberger, la Roma si ributta a capofitto nel campionato. Domani, infatti, si ritorna già in campo contro il Cagliari. Sarà out Zappacosta, operato in mattinata per la lesione del crociato.
In conferenza stampa, mister Fonseca, non vuole svelare nulla a livello di formazione; augurandosi che chiunque andrà in campo riuscirà ad avere la meglio contro un Cagliari in grande forma. Ma l’ambizione della Roma, di voler vincere contro qualsiasi avversario, non cambia; e domani si scenderà in campo con questa convinzione. Ovviamente c’è un po’ di pressione, ma per Fonseca non deve essere un problema ma uno stimolo. La pressione fa parte del calcio e chi non riesce a gestirla, forse, dovrebbe pensare a non fare il professionista ma altro. Tornerà tra i pali Pau Lopez, mentre Florenzi è ancora out per influenza.
In casa Cagliari, mister Maran, vuole che la sua squadra in ogni partita mantenga forte la sua identità di gioco a prescindere dall’avversario. Domani ci sarà la Roma, una squadra che il mister considera completa e con uno tra gli organici migliori della Serie A. Una Roma che, nonostante gli impegni, ha tanto valore e vuole che suoi siano bravi a contenerne la manovra. Il Cagliari dovrà giocare da squadra e con il giusto atteggiamento, solo così si potrà fare bene domani.

I PRECEDENTI – Sono 39 i match giocati all’Olimpico tra Roma e Cagliari, con i giallorossi che hanno vinto 20 volte. La scorsa stagione i padroni di casa si imposero con il 3-0 firmato da Fazio, Pastore e Kolarov. Fu il quarto successo di fila contro i sardi tra le mura amica. Prima di questa serie di vittorie, durante la stagione 2013/14, vi fu il pareggio per 0-0, il 15esimo della contesa. Solo quattro i successi del Cagliari, che non espugnano l’Olimpico dalla stagione 2012/13, con il 4-2 firmato da Nainggolan, l’autogl di Goicoechea, Sau e Pisano (per la Roma in gol Totti e Marquinho). Questo fu il secondo successo di fila per i sardi.
La miglior vittoria casalinga della Roma contro il Cagliari è il 5-1 di stagione 2004/05, mentre i sardi all’Olimpico hanno fatto registrare il miglior successo nella stagione 1968/69 con il 4-1. E’ di 1-1 il risultato più frequente, verificatosi sette volte.
Sarà la prima volta di Fonseca contro il Cagliari, mentre Maran ha affrontato già 11 volte la Roma. Ma in 11 precedenti, solo una vittoria per Maran contro i giallorossi, quando allenava Catania. Nei restanti 10 precedenti, cinque pareggi e cinque sconfitte.
L’arbitro del match sarà Massa di Imperia., che ha arbitrato la Roma già 18 volte con un bilancio di otto vittorie, sette pareggi e tre sconfitte. Otto i precedenti con il Cagliari; che con Massa ha collezionato quattro sconfitte, tre vittorie ed un pareggio.

LE STATISTICHE – La Roma è quinta in campionato, con 11 punti ed 11 reti segnate (terzo attacco del torneo). Da rivedere la difesa, che con nove reti subite è la quinta peggiore del torneo.
Un punto in meno (10) per il Cagliari, che ha avuto un avvio di campionato sorprendente e di alto livello. Nove le reti segnate dai sardi, con sei subite e reduce dal pareggio casalingo contro il Verona. I sardi, nell’ultima trasferta al San Paolo, hanno battuto il Napoli.
Negli ultimi 10 precedenti contro la Roma il Cagliari non ha mai vinto, perdendo le ultime quattro partite all’Olimpico senza segnare nel fortino giallorosso da cinque trasferte. Ma in questa stagione i sardi in trasferta hanno sempre vinto, mentre la Roma all’Olimpico ha vinto solamente contro il Sassuolo.

Un match che vede entrambe le squadre in emergenza e con tanti giocatori out. Ma ciò non deve essere un alibi, con la Roma che deve vincere per allungare in campionato e non perdere il treno per la Champions League. Ma occhio al Cagliari, che sta onorando il suo 100esimo anno di vita nel migliore dei modi con un avvio sopra ogni aspettativa. Un Cagliari che non va sottovalutato ma che, come nell’ultima partita, potrebbe subire un calo di concentrazione che la Roma potrebbe sfruttare a proprio favore.


Un pareggio formula 2

IL MESSAGGERO - TRANI - La Roma di scorta fa solo il compitino a Graz: 1 a 1, sciatto e sbiadito, contro il Wolfsberger che, anche se imbattuto da 9 partite e comunque terza forza della Bundesliga austriaca, è al 177° posto del ranking Uefa. Fonseca, anche pensando alla partita di domenica contro il Cagliari, va al risparmio in Europa League, dove è al comando proprio con i Lupi di Carinzia nel gruppo J. Le riserve, però, penalizzano la sua strategia, non garantendo la stessa competitività dei titolari. Prestazione, dunque, a strappi.

TURNOVER DA RECORD - Il turnover più ampio della stagione rallenta, insomma, la Roma: sono 8 i cambi, imitando Ancelotti (quota toccata due volte dal Napoli in campionato), dopo il successo di domenica a Lecce. Confermati solo Mancini, Diawara e Kluivert. Meglio preservare qualche titolare arrivato in Austria non al meglio come Florenzi e Smalling. Entrambi non vanno nemmeno in panchina, dove si siede Pau Lopez per il fastidio al polpaccio. In più riposano i big sempre presenti, proprio con il portiere, Kolarov e Dzeko. Il 4-2-3-1 è inedito e, dunque, da verificare. L'impatto è decente, anche se la rotazione incide sullo stile di gioco. Il palleggio, almeno inizialmente, è però disinvolto. Così il Wolfsberger rivede il suo piano: meno aggressività e maggiore prudenza. Il 4-3-1-2 di Struber, pur restando dinamico, è più basso nel baricentro.

TRACCIA SCOLORITA - La Roma è in controllo davanti a Mirante che debutta in questa stagione. Se riparte, è efficace. Pastore, però, passeggia da trequartista. Ma trova sempre la disponibilità a destra di Kluivert e a sinistra di Zaniolo. Nel rombo offensivo, la novità è Kalinic che parte per la prima volta dall'inizio. Il centravanti fatica. E' da coinvolgere. Da dietro lo aiutano, scendendo sui lati, Santon e Spinazzola, in mezzo lo sollecitano Cristante e Diawara. Pastore, da corner, disegna almeno l'assist per il vantaggio di Spinazzola: doppio colpo di testa, il primo respinto da Ritzmaier, per indirizzare la sfida. In precedenza paratona di Mirante proprio su zuccata di Ritzmaier.

PECCATO DI SUPERFICIALITA' - La ripresa inizia con il Wolfsberger più intraprendente e coraggioso. E con il regalo di Spinazzola che, non controllando l'appoggio laterale di Cristante, acchitta sul sinistro di Lendl, gran tiro da fuori, il pallone del pari. La Roma sbanda e diventa più statica. Pochi minuti e si sistema meglio, uscendo dal pressing di Weissman, Niangboo e Liendl. Pastore, ormai fuori dal coro, ha sul destro la chance per tornare avanti su torre di Kluivert: conclusione strampalata e larga. Cristante per Zaniolo che si è appena scambiato la corsia con Kluivert: sinistro, però, a lato. Prima presenza anche per Antonucci, fuori Pastore nel finale: 23° giocatore utilizzato da Fonseca in 8 partite stagionali. Zaniolo va a fare il trequartista, con Antonucci che si presenta bene a sinistra. Escono anche Spinazzola per Kolarov e Cristante per Veretout. Festeggia solo il Wolfsberger: il pari ha il sapore del successo.


Fonseca, difetti da turnover: «Ma io sono soddisfatto»

IL MESSAGGERO - TRANI - «Avremmo potuto segnare cinque o sei gol. Spesso, però, sono state sbagliate le nostre scelte negli ultimi trenta metri». Fonseca, insomma, promuove la Roma di Graz, nonostante il pari che certo non è entusiasmante, soprattutto andando ad analizzare la prestazione di squadra e quella dei singoli. «Sapete che io sono contento solo se vinco, ma so che affrontare il Wolfsberger non è facile. Eppure abbiamo dominato». Deve, dunque, accettare il verdetto del Liebenau stadion.

QUESTIONE FISICA - «Io non mi diverto a mandare in panchina i giocatori: il turnover è necessario. E in questo periodo ho anche diverse assenze». Il portoghese si riferisce all'esclusione dei big Kolarov e Dzeko. Ma non per questo vuole sminuire chi li ha sostituito. «Sono soddisfatto dal comportamento dei nuovi». Non va oltre per non infierire su qualche riserva che ha deluso. I sostituti, quindi, non sono pronti. Fonseca lo dice chiaramente quando commenta la prova di Kalinic: «Non sta ancora al massimo della condizione, ma non è stato ben assistito. Ha fatto quello che poteva». E fa quasi lo stesso discorso per Pastore: «Ci ha dato qualità in alcuni momenti della partita. Gli manca l'intensità, avendo avuto poco spazio ultimamente. Ha avuto molti infortuni e deve recuperare i ritmi di gioco. Ci sarà utile». Fa il punto sui giocatori esclusi per precauzione: «Pau Lopez sta bene, Smalling pure, Florenzi ha avuto l'influenza intestinale e vedremo se recupererà. Under è vicino al recupero, così come Perotti: loro due spero di riaverli dopo la sosta».

GRUPPO DELUSO - «Ho sbagliato troppo». Spinazzola non riesce a festeggiare il 1° gol in giallorosso (a segno dopo 5 anni). Infinita la lista degli errori in partita, con 37 palloni regalati agli avversari. Compreso quello per il pari di Liendl: «Sono stato fortunato, quando ho realizzato la rete del vantaggio. Dopo ho commesso una serie di ingenuità, a cominciare da alcuni appoggi semplici che avrei dovuto gestire meglio. Sono molto dispiaciuto per il pareggio». E' sincero quando ammette: «Mi è mancata la lucidità mentale. Peccato, perché avevamo lo spazio per far meglio. L'uno contro uno è sempre stata la mia specialità e invece non sono mai riuscito a saltare l'avversario. Un blocco di testa». Insoddisfatto anche Kuivert: «Mi è dispiaciuto non vincere, dovevamo essere più concreti».

DS INFURIATO - Sfogo di Petrachi, nel prepartita, sul possibile deferimento: «Purtroppo, dopo la conferenza stampa di Mkhitaryan, non ho fatto smentite perché credo fosse lampante che avessi avuto un lapsus, ho detto maggio anzichè luglio. C'è gente che specula. Quando sarò chiamato risponderò di tutto. Poi se si vuole montare un caso inutile va bene, ma ce ne sono di più seri nel calcio. Sono sereno. In 30 anni di carriera non ho mai avuto alcun problema».


Fonseca: «Turnover? Non c'era scelta»

IL TEMPO -BIAFORIA - Diciannove tiri, di cui soltanto cinque nello specchio, non sono bastati alla Roma per abbattere il fortino eretto dal Wolfsberger davanti alla porta difesa da Kofler. Il pareggio in terra austriaca non può lasciare sicuramente felici in ottica qualificazione, ma Fonseca vede il bicchiere mezzo pieno, impuntando alla squadra un'eccessiva imprecisione in fase di rifinitura: "Loro sono una buona squadra, ma penso che abbiamo dominato tutta la partita. Abbiamo sbagliato l’ultima decisione, ma soprattutto abbiamo sbagliato l’ultimo assist. Gli avversari hanno fatto un gran gol, ma avevamo l’occasione per fare un altro risultato. Potevamo fare tanti gol, almeno 3-4. Abbiamo cambiato molti giocatori, penso che possiamo fare meglio nell’ultima parte di campo". I giallorossi in particolare hanno sofferto, come era già successo in occasione del ko contro l'Atalanta, il pressing ultra-offensivo degli uomini di Struber, capace di chiudere ogni linea di passaggio nella zona centrale, ma soprattutto sulle fasce, neutralizzando in particolare Spinazzola, scelto come terzino di spinta da Fonseca: "Il loro pressing alto - ha spiegato il mister giallorosso - è stata una chiave del match, in alcuni momenti non è stato facile uscire da questa pressione. Soprattutto sulle fasce. Dovevamo far girare la palla velocemente durante la pressione. Non avevamo tutte le linee di passaggio che dovevamo avere. Tecnicamente abbiamo sbagliato in certi momenti. Abbiamo facilità di giocare nella metà campo offensiva, ma ci è mancata concretezza nell’ultima decisione". Fonseca ha poi difeso la scelta della formazione iniziale, che ha visto ben otto uomini diversi rispetto all'undici titolare che ha vinto contro il Lecce: "La verità è che non avevamo altra scelta. È difficile far giocare sempre i giocatori che giocano normalmente. Penso che l’atteggiamento è stato buono da parte di tutti. Sono soddisfatto di chi ha giocato per la prima volta. Molti sono stanchi, già domenica abbiamo un'altra partita. Non è possibile farli giocare sempre". Chiaro il riferimento a Dzeko e Kolarov, sempre mandati in campo da titolari, prima di oggi, dal tecnico portoghese. Più che sorridente Struber, allenatore degli austriaci, tornato da Graz a Wolfsberg in testa al girone a braccetto con la stessa Roma: "Abbiamo un spirito di gruppo straordinario. Giochiamo così bene perché non siamo mai passivi. Potevamo vincere e ho fatto i cambi per questo. Non abbiamo vinto, ma mi prendo anche questo punticino".


Florenzi influenzato: è a rischio per il Cagliari

IL TEMPO -BIAFORIA - Smalling e Pau Lopez stanno bene, mentre Florenzi è a rischio per il Cagliari. All’indomani del pareggio con il Wolfsberger, Fonseca, che oggi alle 11 dirigerà il primo dei due soli allenamenti prima della sfida con gli ex Olsen, Nainggolan e Luca Pellegrini, deve fare la conta dei giocatori disponibili per l’ultima partita prima della sosta. Il portiere è rimasto a riposo in Europa League per il leggero risentimento muscolare avvertito nei minuti finali della gara con il Lecce, ma domenica tornerà regolarmente a difendere i pali. Tutto ok anche per il centrale, a cui è stata risparmiata la terza partita consecutiva in otto giorni ed è stato mandato in tribuna. Saranno invece da valutare le condizioni di Florenzi, costretto al forfait all’ultimo minuto per un pesante attacco influenzale (ha lasciato lo stadio di Graz visibilmente sofferente). Sulla via del recupero Under e Perotti: il turco è atteso in gruppo tra una decina di giorni e punta la Sampdoria.


Petrachi: solo un lapsus su Dzeko

IL TEMPO - AUSTINI - In attesa di ricevere la comunicazione ufficiale dalla Figc e di conoscere la data dell'audizione, Petrachi si difende. Il ds della Roma - come anticipato da Il Tempo - è sotto inchiesta della Procura federale per avere, secondo l'ipotesi degli inquirenti, iniziato a lavorare peri giallorossi quando era ancora sotto contratto col Torino. Un'indagine scattata in seguito a una segnalazione della presidenza della Figc delle sue dichiarazioni rilasciate durante la presentazione di Mkhitaryan, in cui disse, a proposito delle trattative per Dzeko, di aver incontrato l’Inter «a maggio». «Dopo quella conferenza stampa - spiega - non ho fatto una smentita perché era palese che avessi avuto un lapsus dicendo "maggio" al posto di luglio. Purtroppo c'è chi specula, l’unico giornale a farmi le pulci è stato Tuttosport (l'inchiesta è partita traendo spunto da un articolo del quotidiano torinese, ndr) che non mi ha mai amato. Quando sarò chiamato, tranquillamente dirò quello che è stato. Montare un caso inutile dispiace, ci sono problemi più seri nel calcio. E giusto che la Procura faccia le sue indagini, ma la mia carriera parla per me». Petrachi deve ancora ricevere dalla Figc la notifica dell'indagine e la data dell'audizione. Oltre a lui potrebbero essere ascoltati Cairo per il Torino e altri dirigenti della Roma, che rischia di essere sanzionata insieme al direttore sportivo: le norme prevedono la possibilità di patteggiare la pena prima dell'eventuale deferimento e anche dopo dinanzi al Tribunale Federale.  Intanto oggi il cda giallorosso si riunirà in videoconferenza con gli Usa per approvare il progetto di bilancio chiuso allo scorso 30 giugno, in perdita di 24 milioni di euro, da sottoporre poi all’assemblea del 28 ottobre. In quella sede verrà anche deliberato l'aumento di capitale per un massimo di 150 milioni di euro. Durante la sosta del campionato, invece, Pallotta aspetta i dirigenti a Boston per fare il punto sui vari settori del club.


Roma sprecona

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma contro il Wolfsberg non va oltre l’1-1 - santificato dalle reti di Spinazzola e Liendl - che le consente sì di mantenere la testa del girone con gli austriaci, però lascia l’amaro in bocca per la differenza tecnica che c’è tra le due contendenti. In segno di abbondanza, Fonseca sceglie di cambiare ben 8 titolari rispetto a Lecce, lanciando per la prima volta dall’inizio sia Santon (molto bene) che Kalinic (deludente). L’aggressività del Wolfsberg, però, costringe difensori e centrocampisti centrali a palleggiare sempre in affanno, tanto che per un tempo Pastore scende spesso a prendere la palla e si mette a galleggiare proficuamente tra le linee, anche se calerà nella ripresa.  Il vantaggio della Roma siglato da Spinazzola al 27' del primo tempo non cambia il leitmotiv della ripresa, con Zaniolo già al 6’ che impegna Kofler in tuffo. Sembra l’inizio della fine, invece al 6’ il Wolfsberg ha l’ultimo - doppio e decisivo - sussulto offensivo. Prima Weissman impegna Mirante, poi Liendl, approfittando dell’ennesima palla sbagliata da Spinazzola, tira fuori dal cilindro un sinistro all’incrocio. Fonseca inverte gli esterni d’attacco e Zaniolo gli risponde rendendosi ancora pericoloso al 27’ e al 30’, ma il calo di Pastore - che al 19’ aveva tirato al lato da buona posizione-non regala ulteriori batticuore, se non una protesta di Kalinic per un presunto rigore per mani di Rnic (46’). Il tenero Antonucci, Veretout e Kolarov non cambiano il match, ma al 49’ è proprio un cross del serbo, non trattenuto da Kofler, a far rimpiangere la presenza di Dzeko. Gioie e dolori del turnover, ma il bagaglio dei rimpianti per la Roma, nonostante il primato, alla fine è abbastanza pesante.


Spinazzola, gol e regali: "Che rabbia"

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Tanti cambi otto dalla trasferta di Lecce non premiano la Roma, bloccata sull'1-1 dal non irresistibile Wolfsberger. Deludente il pareggio in Austria che poco sposta nella classifica del girone (i giallorossi restano primi), ma restituisce la sensazione di una squadra che ha affrontato l'impegno con leggerezza e con la testa molto probabilmente più al campionato che all'Europa League. Un'occasione sprecata per archiviare, o quasi, la qualificazione ai sedicesimi di finale. Il punto è arrivato dopo il rocambolesco gol trovato da Spinazzola che poi, a inizio ripresa, commette l'errore che regala la rete dell'1-1 al Wolfsberger. E fa subito autocritica: «Ho sbagliato troppo nel secondo tempo. È un pareggio che fa rabbia». Difende invece i suoi Fonseca: «L'atteggiamento dei giocatori è stato buono, sono soddisfatto loro pressavano tanto. Sapevamo che era un avversario non facile. Abbiamo dominato la partita, ma sbagliato troppe occasioni. In alcuni momenti non è stato facile salire dalla loro pressione. Abbiamo cambiato molti giocatori e si sono comportati bene. L'unica strada, viste le tante partite, è far girare i giocatori».

La paura degli infortuni già otto quelli muscolari, più Pellegrini - ha forse condizionato le scelte del portoghese, che non ha voluto rischiare nulla (Smalllng era in tribuna, Florenzi è stato colpito dall'influenza nella notte). Rispetto alla formazione di Lecce sono stati confermati solamente Mancini, Diawara e Kluivert. Negative le prove di Pastore e Kalinic, messo in campo per far rifiatare Dzeko. Eppure Cristante è soddisfatto: «Abbiamo affrontato un'ottima squadra che pressava alto. Potevamo sfruttare qualche occasione avuta e stare più attenti nelle loro ripartenze, ma un pareggio qui da loro va comunque bene». Neanche il tempo di rientrare a Roma, che la squadra dovrà cominciare a pensare al campionato. Dopodomani, all'Olimpico, arriverà il Cagliari (ore 15), ultimo impegno prima della seconda sosta del campionato. E nessuno ha voglia di commettere passi falsi. Il tecnico ripartirà dalle prime scelte, costretto a fare a meno degli infortunati Pellegrini e Mkhitaryan, ma pronto a rimettere Dzeko dal primo minuto.

Si difende, intanto, Petrachi, dall'indagine aperta dalla Procura federale sul suo coinvolgimento con la Roma mentre era sotto contratto col Torino («Ho parlato con l'Inter per Dzeko a maggio», le parole incriminate). «Credevo fosse lampante che avessi avuto un lapsus - spiega il ds - ho detto maggio anziché luglio. Sono sereno, quando sarò chiamato risponderò di tutto».


Allenamento Roma, lavoro a parte per Perotti, Cetin, Pellegrini e Under

La Roma si prepara per il Cagliari. Dopo il pareggio con il Wolfsberg, la squadra di Fonseca torna a Trigoria concentrata sulla partita di domenica all'Olimpico.
Lavoro a parte per Perotti, Cetin, Pellegrini e Under per via degli infortuni; il gruppo è stato diviso tra chi ha giocato ieri e il resto della rosa a disposizione.
L'allenatore dovrà fare a meno di Florenzi per la febbre che l'ha costretto a casa.


Pau Lopez convocato dalla nazionale (Foto)

Pau Lopez è stato convocato dalla nazionale. La Spagna giocherà contro Norvegia e Svezia al prossimo turno: il portiere non era nella rosa a disposizione nella partita di ieri per un risentimento muscolare, ma sarà presente probabilmente domenica contro il Cagliari.