De Rossi freme ed anticipa il ritiro
Daniele De Rossi non vede l'ora di cominciare la nuova stagione alla guida della Roma.
Il tecnico giallorosso sarà alle prese con il suo primo ritiro pre-stagionale come allenatore, essendo subentrato in corsa sia alla Spal che a gennaio scorso con la Roma. Un'esperienza vissuta diverse volte da giocatore e che adesso stuzzica e rende impazienze il mister, desideroso di iniziare il lavoro per la nuova stagione.
Per questo motivo De Rossi ha deciso di far radunare i giocatori a Trigoria già domani alle 17. I ranghi ovviamente saranno ridotti, mancando i vari nazionali, con molti talenti della Primavera chiamati per essere valutati. I giocatori convocati dormiranno direttamente nel centro sportivo giallorosso, così da poter cominciare lunedì mattina il lavoro sul campo.
Per la prima settimana dovrebbero essere previste doppie sedute ogni giorno, con un test amichevole direttamente a Trigoria al termine della settimana lavorativa. Non si ha certezza sull'avversario, che secondo delle prime indiscrezioni dovrebbe essere il Latina.
Roma in amichevole contro il Kosice il 22 luglio
Il 22 luglio, in un giorno speciale per tutti i romanisti, la Roma giocherà un test amichevole in trasferta, contro gli slovacchi del Kosice.
La partita si disputerà alle 19.30 alla Kosice Football Arena: in questa occasione verrà inaugurato il nuovo impianto e sarà un vero e proprio evento per i tifosi locali. I giallorossi torneranno in questa località dopo 15 anni: l’unico precedente risale al playoff di Europa League 2009-10.
De Rossi e la Roma insieme fino al 2027. "Non vedo l'ora di ricominciare il lavoro quotidiano"
De Rossi su Instagram ha voluto scrivere un breve pensiero per festeggiare il rinnovo triennale con la Roma.
Queste le sue parole: "Ce lo siamo detto 2 mesi fa ed oggi e’ nero su bianco, ma soprattutto giallo su rosso. Da bambino, da ragazzo, da adulto, da uomo. Per la Roma e con la Roma per altri tre anni.
Grazie della fiducia che sento dal primo giorno. Io ed il mio staff non vediamo l’ora di ricominciare a lavorare per riportare questa squadra dove merita.
Forza Roma. Daniele"
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Josè Mourinho piega la scelta di allenare il Fenerbahce pensando anche alla Roma: "Qui si gioca per vincere, alla #Roma no. E infatti anche quando sono andato via io non è cambiato niente. Si diceva così solo perché c'ero io ma non era vero".
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Giacomazzi a Radio Serie A: "Obiettivo Champions. I Friedkin ci sono vicini, sentiamo fiducia"
Guillhermo Giacomazzi, vice allenatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di Radio Serie A. Queste le sue parole:
Vi state riposando da qualche giorno dopo il finale della stagione. “Sì, siamo tornati dall’Australia tre giorni fa, è stato un viaggio abbastanza lungo, stiamo in questa fase di riposo, ma sempre pensando a quello che verrà per la prossima stagione”.
De Rossi ti ha scelto come vice. Come è nata questa conoscenza con il mister? “Ci siamo conosciuti 4-5 anni fa, con un amico in comune, Alessandro Lucci. Lui era stato al Boca, a fare la sua esperienza da calciatore. Ci siamo incastrati caratterialmente, per il modo di vedere di calcio, siamo rimasti in contatto nel tempo, lui poi ha fatto il collaboratore della nazionale italiana, io ero nella nazionale maltese. Una volta terminate le rispettive esperienze, siamo tornati in contatto, lui ha creato questo gruppo di lavoro. Prima alla Spal e ora alla Roma”.
Com’è lavorare con uno che ha la Roma dentro come Daniele? “Diciamo che in ogni singolo discorso, ma anche prima, quando si tocca l’argomento Roma, c’è un qualcosa di speciale. Pensando h24 a cosa si deve fare in quel posto per lui è speciale e te lo fa capire sempre. Noi che lo conosciamo da tempo, che siamo amici, è veramente un piacere lavorare con lui in questo posto”.
De Rossi si è fatto notare anche per la sua capacità comunicativa… “Lui ha questo dono, questa capacità di comunicare, di rapportarsi con la stampa verso i media, di esporsi. Lui è così, è trasparente, si rende credibile. A me piace tantissimo. Per me è un top allenatore sotto questo punto di vista. Ed un vantaggio anche nel gruppo con i calciatori, sapendoci parlare nel modo giusto”.
L’idea è sempre quella di riportare la Roma in Champions League? “Il nostro obiettivo è quello di migliorarci, migliorarci come squadra, avere continuità nelle prestazioni, sicuramente la Champions League sarà un obiettivo della società, nostro, così continuare fare dei risultati anche in Europa come negli ultimi anni, non sarà semplice, però è una bella sfida”.
Com’è il vostro rapporto con la famiglia Friedkin? Sono sempre vicini alla squadra, come vivono la Roma? Parlano poco, però sono sempre dietro di voi. “Che loro parlino poco è una scelta loro. Noi li vediamo spesso, li sentiamo vicini. Io sono un collaboratore, faccio parte dello staff, è Daniele ad avere questo filo diretto con la proprietà, con la società, i dirigenti. Daniele si sente sostenuto, protetto, al centro del progetto, per chi fa questo come lavoro ti fa lavorare con serenità. Lavoriamo a Trigoria, in una struttura sportiva all’avanguardia. Non si può chiedere di più. Credo che loro siano il top come società”.
Alcuni giocatori con la precedente gestione li avete fatti rinascere. Si potrebbe citare Svilar su tutti… “Non rinascere, magari alcuni attraversavano un momento poco positivo, ma poi si sono ripresi. Svilar non aveva avuto continuità nei mesi precedenti. Ma va ringraziato anche Rui Patricio. È stato un top player, un grandissimo professionista, ha sempre aiutato il compagno e lo staff, restando a disposizione del gruppo”.
Lavorate tante ora a Trigoria durante il giorno, creando un bel gruppo di lavoro anche con i calciatori. “Sì, ci stiamo tanto tempo. Ed è normale quando subentri perché devi capire bene ogni dinamica, di campo, societaria, logistica. Arriviamo alle 7.45 di mattina, andiamo via alle 20. Ma lo facciamo con grande piacere, è bello lavorare così”.
C’è più soddisfazione o anche un piccolo rammarico per questo percorso fatto finora? Magari si può pensare alla semifinale di Europa League. “I risultati sono sempre merito dei calciatori. Noi siamo esigenti come tecnici nella richiesta di allenamento, ma poi in campo ci vanno i calciatori. Dybala attacca così, Lukaku che dà profondità, Mancini che difende in quel modo. Noi dobbiamo dare loro la possibilità di riconoscere alcuni momenti della partita, di dare loro più chiavi di interpretazione”.
rado serie a
Ago per sempre
INSIDEROMA.COM - ALESSANDRO CAPONE -
Cosa vuol dire essere tifosi della Roma?
Perché…“ci sono i tifosi di calcio e poi ci sono i tifosi della Roma“. E’ qualcosa che viene dal profondo dell’anima, che fa battere il cuore e riempie il corpo di un sentimento che manda fuori giri la ragione. Cose che non si possono spiegare a parole ma che qualcuno, come lui, nel suo esserlo dentro è riuscito ad insegnare.
E allora come si fa ad insegnare qualcosa che non è possibile spiegare?
Forse sta tutto nella naturalezza con cui i grandi rendono facili le cose difficili. In quelli proprio come lui che non vogliono insegnare nulla ma sono un esempio per tutti. Portano il vessillo e indicano una strada, spesso anche complicata, ma che arriva sempre ad una destinazione dove tutti possono comprendere il senso del viaggio che è stato.
E quindi…cosa vuol dire essere tifosi della Roma?
In tutto quello che non può essere ne scritto ne descritto ma che senti come qualcosa di innato ed hai imparato a viverlo da chi nel tempo lo ha insegnato e ha condotto sempre la nave in porto nel mare in tempesta. “La Roma è il cuore antico di questa città, antica come è antico il mondo” e forse è tutto qui. E’ tutto in quel ragazzo semplice che ammirava e batteva le mani a chi sostiene questa maglia perché il tifoso della Roma lo sente suo e lo difende. Sta in quelle esultanze spontanee , in quelle braccia al cielo con gli occhi che dicono tutto, anche quando tutto sembra andare male. Ha risollevato due generazioni da rovinose cadute passate e quelle stesse generazioni gli hanno regalato l’immortalità nei ricordi di chiunque ami questi colori. E l’immortalità nei ricordi è una cosa concessa a chi lo merita davvero, a chi lascia segno del proprio passaggio e che indica la strada verso il futuro.
E allora…forse…non c’è bisogno di chiedersi cosa vuol dire essere tifosi della Roma…ma vivere oggi l’emozione e il sentimento dicendo ancora Grazie Ago, figlio di Roma…capitano e bandiera….per essere stato fra quei pochi nella nostra storia ad aver insegnato quello che ancora oggi non riusciamo a spiegare a parole ma che sentiamo nel nostro essere una parte di noi e continuiamo a portare avanti, a sorreggere quel vessillo che hai condotto in porto.
Grazie ancora Agostino gol…sempre e per sempre…oggi i colori sventolano al cielo nel tuo ricordo che non verrà mai dimenticato.
a cura di Alessandro Capone
Empoli, Nicola: "Una delle mie salvezze più belle"
“La salvezza con l’Empoli per il percorso fatto è una delle più belle in termini di estetica del gioco e di voglia di crederci fino alla fine. Sono felice per quanto fatto, per i ragazzi e per la società. Ma anche altri avrebbero potuto prendere quel che abbiamo preso noi“. Lo ha detto a Dazn il tecnico dell’Empoli, Davide Nicola, dopo aver conquistato la salvezza grazie alla vittoria per 2-1 contro la Roma al ‘Castellani’. “Abbiamo accettato l’uno contro uno a tutto campo contro una grandissima squadra che ci ha messo in difficoltà“, ha aggiunto il tecnico.
Empoli, Nicola: "La Roma è forte ma noi giochiamo per la nostra città"
Davide Nicola prima di rispondere alle domande dei giornalisti ha voluto spendere due parole: "Oggi sono qui non solo come guida dell'Empoli ma anche come voce di un gruppo di uomini che hanno dedicato corpo e anima a questa stagione. Io l'ho già detto ai miei ragazzi, ma voglio trasmetterlo a tutti i nostri sostenitori: l'Empoli incarna valori come sacrificio, passione, umiltà, idee. Soprattutto idee. Magari come è stato detto non abbiamo le risorse di certe grandi squadre, ma ciò che ci contraddistingue è il nostro cuore, la nostra identità che abbiamo sempre mantenuto. Domenica scendiamo in campo non solo per noi stessi, ma giocheremo per la nostra città, per la nostra gente, per la società che merita profondo rispetto. Questo è il momento di avere un unico grande cuore, perché solo insieme possiamo raggiungere questo traguardo e fare la differenza. Sarà una sfida durissima, ma nulla si ottiene se non al prezzo di un enorme sacrificio. Siamo pronti a dare tutto per provare un'impresa che sarebbe storica e quindi chiedo a tutto l'ambiente di accompagnarci. Tutti devono fare la loro parte, noi siamo gli ambasciatori di un sogno collettivo".
La rabbia di Udine, il futuro e la Roma
Poi ha proseguito: "Nessuna delusione per la gara di Udine. Solo una sana rabbia. Volontariamente non abbiamo voluto anticipare la gara. La squadra si è allenata, ha risposto, adesso abbiamo solo voglia di fare qualcosa di straordinario. Se il mio futuro è legato alla salvezza? A me interessa solo la partita di domani, poi si faranno altri pensieri". Poi sul tifo: "Quando condividiamo con la gente il nostro lavoro raggiungiamo un valore assoluto. Volevamo trasmettere a tutti la volontà di credere a questo percorso e ci hanno dimostrato che l'hanno capito. Voglio vedere questa simbiosi, per me è importante perché è il massimo per un allenatore". Sulla Roma: "Sappiamo di incontrare una squadra molto forte, che ha qualità e che con De Rossi ha fatto un lavoro straordinario. Dobbiamo essere consci che la volontà possa colmare qualsiasi gap, sappiamo che è dura, ma che è questo che dà valore a tutto".
Roma, interesse per Bellanova per rinforzare la fascia destra
La Roma è interessata a Raoul Bellanova. Al momento non ci sono trattative in corso tra le parti ma il terzino destro (2000) del Torino è uno degli obiettivi dei giallorossi in caso di qualificazione alla prossima Champions League. Notizia di mercato rilanciata da Fabrizio Romano.
Fabrizio Romano