Stadio della Roma, presentato lo studio di fattibilità: "Oggi è solo una prima tappa, continuiamo a lavorare"
La Roma, nella tarda mattinata odierna, si è recata in Campidoglio per presentare lo studio di fattibilità del nuovo stadio da 65 mila posti, che sorgerà in zona Pietralata.
Al termine della presentazione ha parlato l'AD giallorosso Berardi: "Anzitutto volevo scusarmi per il tono di voce ma l'ho persa sabato pomeriggio come potete immaginare, al secondo gol è andata via. E' una giornata molto importante per il club, abbiamo presentato lo studio di fattibilità, a nome di Dan e Ryan Friedkin sono molto orgoglioso di aver presentato questo progetto. Volevo ringraziare anche il Sindaco Gualtieri, è un piacere lavorare con una Giunta di questo livello, c'è stato quello che è un vero lavoro di squadra. Abbiamo presentato una idea di stadio che non sarà solamente per i tifosi della Roma ma sarà uno stadio per tutta la città, non sarà aperto solo per le due o tre ore della partita durante la settimana ma che avrà una vita durante tutto l'anno. Oggi è solo una prima tappa, continuiamo a lavorare".
A fargli eco il sindaco Gualtieri: "Abbiamo appena ricevuto dall'amministratore delegato dell'AS Roma, Pietro Berardi, il progetto di fattibilità tecnica economica del nuovo stadio a Pietralata. Ringraziamo la società per il rispetto dei tempi, la serietà e anche la qualità dell'interlocuzione che ha avuto fino adesso con i nostri uffici e con l'amministrazione per quello che con ogni evidenza un investimento di grandissima importanza per tutta la città. Con altrettanta serietà adesso attiveremo immediatamente la conferenza dei servizi per esaminare e valutare questo progetto".
Cristante: "Siamo stati bravi a ribaltarla. Se giochiamo così sappiamo che possiamo lottare"
Bryan Cristante, centrocampista della Roma, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del match contro l'Inter:
È vero che quest’anno c’è un po’ di sana presunzione?
“Sì, in partite così ci vuole anche quella. Quando senti che nella partita sei superiore ci vuole anche per caricarti e darti più spinta, che fa la differenza”.
Quanto vi stava dando fastidio il fatto che non vincevate gli scontri diretti?
“Negli ultimi anni abbiamo fatto fatica, soprattutto fuori casa. Siamo andati sotto contro l’Inter, ma siamo stati bravi a ribaltarla. Abbiamo meritato di vincere, la prestazione è stata molto buona”.
Sei uno dei giocatori che tutti gli allenatori vogliono.
“Grazie, un abbraccio mister (riferito a Di Biagio, ndr)”.
L’intesa con Matic sta migliorando di partita in partita.
“Matic è un campione, ha giocato tanti anni in Premier, è forte. Più partite si giocano insieme più i meccanismi diventano automatici. Ogni partita ci dà qualcosa in più e così giochiamo meglio e più in sintonia”.
Avete visto Mourinho?
“Era contento”.
Dove era?
“Non si sa, in un luogo segreto”.
È giusto un minimo sognare.
“Bisogna sempre stare nel mezzo senza creare troppo aspettative. Lo scudetto è un po’ troppo, ma non dobbiamo neanche pensare di essere gli ultimi arrivati. Siamo forti, dobbiamo andare avanti di partita in partita, ma se giochiamo così sappiamo che possiamo lottare. L’entusiasmo deve essere sempre nel mezzo”.
Mancini: "Oggi ci sentivamo più forti e l'abbiamo dimostrato"
Gianluca Mancini, difensore della Roma, ha parlato ai microfoni di Dazn al termine del match contro l'Inter:
Questa vittoria cosa vi dà?
“Contro l’Atalanta abbiamo fatto la partita migliore della stagione e abbiamo perso. Siamo venuti a Milano consapevoli di giocarcela e anche dopo il gol in fuorigioco di Dzeko sapevamo di essere più forti. Oggi ci sentivamo così e l’abbiamo dimostrato in campo stando compatti, uniti, lottando su ogni pallone e soffrendo. Facendo partite così si portano a casa questi risultati”.
Hai detto quella frase per caricare il gruppo?
“Chi ha giocato a calcio sente queste emozioni e questa consapevolezza che ci deve essere tutte le domeniche, ma può capitare che a volte venga meno. Oggi ci sentivamo questo. Dopo l’1-1 ho detto questa frase, ma anche loro lo sapevano. A fine primo tempo ce lo siamo ripetuti tantissime volte e oggi la Roma è stata più forte dell’Inter”.
Perché provate a giocare nella metà campo avversaria solo dopo aver subito un gol? Mi piacerebbe vedere una squadra che offende anche sullo 0-0.
“Hai ragione. La partita non l’avevamo preparata come i primi 10/15 minuti. Non siamo andati a prenderli subito alti e questo è un nostro limite che ci portiamo dietro da troppo tempo. Il mister l’ha preparata in modo da andarli a prendere alti e lasciare Acerbi libero di giocare. Non l’abbiamo fatto, infatti Foti ci ha richiamati. Dopo il gol l’abbiamo fatto, anche con l’Atalanta siamo stati più aggressivi, ma solo dopo il gol subito. Dobbiamo migliorare questo limite, ma non dipende dalla situazione tattica del mister perché la prepara in un altro modo. Siamo noi calciatori a dover migliorare. Quando abbiamo aggredito l’Inter è andata in difficoltà, quando non lo abbiamo fatto ci siamo schiacciati troppo e con la qualità che hanno ci potevano creare dei pericoli”.
Come avete preso la formazione iniziale senza attaccanti?
“Questa settimana abbiamo lavorato senza i nazionali. Il mister ci aveva mascherato la formazione, ma prima di partire verso lo stadio ce l’ha comunicata. L’abbiamo presa in maniera normalissima, sappiamo di avere degli attaccanti fortissimi. Chi ha iniziato ha fatto benissimo, anche Abraham quando è entrato ci ha dato una grande mano. Quando vuoi raggiungere degli obiettivi devi avere una rosa di giocatori forti e pronti a dare il massimo sia dal primo minuto sia dalla panchina. Complimenti a tutta la squadra”.
C’è un lavoro specifico sulle palle inattive?
“Ci lavoriamo in settimana. Per me due cose fondamentali sono chi le calcia e chi va a saltare. Avendo Smalling che è alto 195 cm, Ibanez 190 cm, io 190, Cristante, Zaniolo e Abraham è chiaro che diventa difficile per gli avversari. Anche per noi era difficile perché l’Inter ha dei colossi. Chi deve difendere deve farlo fino alla morte per non concedere un gol. Perdere per un gol su palla inattiva fa sempre rosicare”.
Smalling: "Sono molto felice, era troppo importante vincere questa partita"
Chris Smalling, autore del gol vittoria questa sera contro l'Inter, ha parlati ai media al termine del match:
SMALLING A DAZN
Partita da grande Roma?
“Sì, sono molto felice per la vittoria. Questa partita era troppo importante da vincere, dobbiamo continuare così perché giovedì abbiamo il Real Betis”.
Percepisci una crescita dal punto di vista mentale contro le big?
“Sì, abbiamo lottato fino all’ultimo minuto tutti insieme, abbiamo mostrato spirito di squadra”.
Le palle inattive iniziano a diventare un fattore per te.
“Spero di poter continuare così e fare altri gol”.
Tante partite fino al 13 novembre: avete le risorse fisiche per gestire questo periodo?
“Sì, non abbiamo solo undici giocatori perché tutta la squadra è forte. Abbiamo grandi obiettivi da raggiungere”.
Hai detto qualcosa a Dzeko alla fine?
“Sì, l’ho salutato”.
Inter vs Roma 1-2 | La Roma espugna San Siro in rimonta
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Asllani, Calhanoglu, Dimarco; Dzeko, Lautaro.
A disposizione: Onana, Botis, D’Ambrosio, Acerbi, Darmian, Bellanova, Gosens, Mkhitaryan, Gagliardini, Correa, V. Carboni.
Allenatore: Inzaghi.
Indisponibili: Dalbert, Cordaz, Lukaku, Brozovic.
Squalificati: Brozovic.
Diffidati: nessuno.
ROMA (3-4-2-1): Rui Partricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik, Cristante, Matic, Spinazzola; Zaniolo, Pellegrini; Dybala.
A disposizione: Svilar, Boer, Zalewski, Vina, Kumbulla, Camara, Matic, Bove, Shomurodov, Volpato, El Shaarawy, Belotti.
Allenatore: Mourinho (squalificato, in panchina Foti).
Indisponibili: Wijnaldum, Karsdorp, Darboe.
Squalificati: nessuno.
Diffidati: nessuno.
Arbitro: Massa.
Assistenti: Passeri e Costanzo.
Quarto Ufficiale: Ghersini.
VAR: Mazzoleni.
AVAR: Longo.
Julio Sergio: "Contro l'Inter è sempre una partita difficile. La Roma è ancora in costruzione"
Julio Sergio, ex portiere della Roma dal 2006 al 2013 con una parentesi in prestito al Lecce, ha parlato ai microfoni di IMInter.it della sfida di questa sera tra i capitolini ed i nerazzurri; toccando ache ricordi del passato:
Che partita si aspetta?
"E' sempre una partita difficile da giocare, a cominciare proprio dai due allenatori. L'Inter mi piace tanto a partire da Handanovic, Dumfries e Mkhitaryan che ha fatto molto bene. La Roma ha fatto un bel mercato ma è ancora in fase di costruzione. Sicuramente sarà una gara abbastanza dura, però vediamo alla fine. Mancherà Lukaku e sarà più difficile per loro anche se ci aspettiamo una bella gara".
Come arrivano i Nazionali a questa gara? Avresti preferito andare in Nazionale che ti da energia oppure rimanere ad Appiano o Trigoria per preparare al meglio la sfida di campionato?
"Tutti i giocatori vogliono andare in Nazionale. C'è la fatica e la tensione, non è semplice. Questa non è una gara facile perché i calciatori sono rientrati mercoledì, giovedì. Questo può fare la differenze tra le due squadre, cioè la fatica anche se ci sono cinque cambi a disposizione".
Che effetto fa San Siro?
"L'Inter per me è stato il bene e il male. Ho vissuto sia l'1-1 nel 2009 dove Ranieri mi ha confermato da titolare, con lui ho giocato sempre. Abbiamo perso Coppa Italia e campionato anche se erano due squadre fortissime. Con la maglia giallorossa c'è tanto dell'Inter in me a San Siro".
Cosa è mancato per vincere in quegli anni?
"Io penso che il campionato era più vicino a noi, abbiamo sbagliato solamente una partita. Abbiamo fatto una fatica per rimontare l'Inter, li abbiamo battuti anche se poi abbiamo perso quella con la Sampdoria dove vincevamo 1 a 0. La finale di Coppa Italia invece era uguale, anche se quello era l'anno di Milito, che ha segnato in Coppa Italia, campionato e Champions League. L'Inter aveva due squadre, noi solamente 14-15 calciatori e quello ha fatto la differenza".
Chi sarà decisivo domani?
"A questi livelli la tensione è fondamentale. Mi piacciono molto Zaniolo e Dybala, che sta facendo bene. La Roma dovrà stare attenta a Dumfries, che attacca sempre la fascia. Non trovo giuste poi le critiche ad Handanovic, che mi piace dai tempi dell'Udinese".
Un pensiero su Mourinho?
"Io non penso che un altro allenatore potesse vincere la Conference League. Si diceva che era un trofeo senza significato, invece non è così. Mourinho così come Guardiola è uno dei migliori al mondo. Anche Ranieri e Garcia mi hanno insegnato tanto, anche se con l'allenatore francese non ho mai giocato un minuto".
Cosa ne pensi di Handanovic e dell'alternanza con Onana?
"Questa è una scelta dell'allenatore, anche se per me ha poco senso perchè è un ruolo di fiducia. E' successo anche con Alisson e Szczesny a Roma. Handanovic ha tanto da dare e può fare ancora bene anche se questo dipenderà dalla società".
Cosa ne pensi del calcio italiano di oggi?
"Oggi sta cambiando, in giro ci sono più soldi, lo abbiamo visto in Francia. Nel campionato italiano a differenza degli altri ci sono le piccole che pensano di più alla tattica. La struttura del calcio italiano è indietro, anche se si sta rilanciando piano piano".
Cosa ne pensi del Mondiale? Si vocifera che sia l'ultimo di Messi e Neymar. Cosa significa giocare questa competizione per un brasiliano?
"C'è una differenza tra il trattamento di un calciatore in Europa e uno del Brasile. Qui non ricordiamo nulla del passato ma pensiamo solo al presente. Neymar è un grande calciatore forse se fosse stato più concentrato avrebbe vinto qualche Pallone d'Oro anche se quest'anno è partito benissimo proprio in vista del Mondiale. Mi farebbe molto piacere che un calciatore come lui vincesse questa competizione considerata l'importanza, anche se non sarà facile visto che ci sono altre squadre forti. Rispetto al passato il Brasile oggi è più completo".
Quest'anno avremo una situazione particolare visto il Mondiale a breve. Secondo te qualche giocatore tirerà indietro la gamba? E cosa può fare una società?
"Ci sono delle regole. Si possono fare degli accordi e in una partita importante si può trovare un compromesso tra Nazionale e club. Poi è chiaro che i calciatori vogliono tutti giocare il Mondiale, cosa che può far bene proprio al club di appartenenza visto che un calciatore da una valutazione di 5-10 può passare a 30-50 milioni come è successo ad James Rodriguez, preso dal Real Madrid. I calciatori ora sono meno stanchi, non penso che si risparmino, come diceva Serginho il dolore non va via si sposta e quindi conosciamo bene il nostro corpo e i nostri problemi".
Cosa pensi della convocazione di Ibanez con il Brasile?
"Ibanez mi piace, sta crescendo. Ha fatto qualche errore negli anni passati ma può migliorare ancora tanto grazie proprio alla fiducia della Selecao".
Che ricordo hai di Spalletti? Ex di entrambe le squadre
"Spalletti quando sono arrivato a Roma mi ha insegnato tanto. Io avevo l'allenatore dei portieri, Bonaiuti che è stato anche all'Inter ma che non mi vedeva. Loro mi hanno preso perchè pensavano che ero importante solo per lo spogliatoio anche se non giocando mi allenavo lo stesso al 100%. Spalletti e Bonaiuti non avevano fiducia in me quindi poi ho giocato l'ultima gara e lui è andato via. Anche se mi ha sempre rispettato, mi ha fatto rinnovare il contratto, lo devo ringraziare e resta un grande allenatore. Quando allena però per 4-5 stagioni nello stesso club qualche problema si crea".
Quanto è stato importante per te Julio Cesar, uno dei primi portieri brasiliani al pari di uno come Gigi Buffon?
"E' iniziato con Taffarel anche se non possiamo dimenticare Dida, che ha fatto molto bene con il Milan. Sono un fan di Julio Cesar, abbiamo caratteristiche simili, siamo non tanto alti di statura ma reattivi. Lui è un fuoriclasse ma è anche una persona buona, tranquilla. Ha dato un contributo fondamentale all'Inter visto che è stato uno dei portieri più forti al mondo per 5 anni".
Ecco la "Dybala Collection", dedicata al campione giallorosso
E' arrivata la “Dybala collection”, la nuova linea di prodotti di abbigliamento dedicati al numero 21 giallorosso, già idolo dei tifosi.
È disponibile in tutti gli AS Roma Store e nello store online: comprende t-shirt (uomo e bambino) e un cappellino ispirati al giocatore.
Inoltre, è stato predisposto uno spazio ad hoc creato nell’AS Roma Store di Via del Corso dove sarà possibile scoprirla e vederla da vicino.
AS ROMA C5, sconfitta in casa contro l'Eurmassimo. Di Vittorio: "Dobbiamo ripartire dagli errori. Siamo una squadra giovane e ci sarà tempo per crescere"
Sconfitta nella prima partita casalinga per l’AS Roma C5 contro l’Eurmassimo. Gli uomini di Di Vittorio costretti a piegarsi con il risultato di 3-5, complice un arbitraggio non sempre impeccabile. In rete per i giallorossi sono andati Caique Da Silva, al minuto 1 e al 14', e Jose Bobadilla, al 7’.
Nel post partita di AS Roma C5-Eurmassimo, prima giornata di Serie A2, ha parlato il mister giallorosso Emanuele Di Vittorio.
Emanuele Di Vittorio ai canali ufficiali del Club
Come ha visto la squadra? Da cosa si deve ripartire?
"Ho visto una squadra con due volti. Il primo tempo abbiamo fatto molto bene, a parte un paio di errori individuali. Nel secondo tempo non mi è piaciuto l'atteggiamento della squadra: troppi errori in uscita dalla pressione e un paio di gol che si potevano evitare. Dobbiamo ripartire dagli errori perché in questa categoria, come abbiamo visto, gli errori vengono pagati a caro prezzo".
C'è qualcosa che l'ha sorpresa della sua squadra?
"Abbiamo fatto gol su cose per cui ci alleniamo. Sotto quel punto di vista, sono contento. Dobbiamo lavorare su ciò che è stato sbagliato: lo sappiamo, lo sanno anche i ragazzi e da lì dobbiamo ripartire. Il campionato è duro e noi siamo una squadra giovanissima, quindi ci sarà tempo per crescere, ma dobbiamo farlo velocemente perché altrimenti tutte le partite possono complicarsi".
AS Roma C5, Montanaro: "Contro l'Eurmassimo sarà una gara tosta. Dovremo dare il massimo per portare a casa i tre punti"
A poche ore dalla prima giornata di Serie A2 contro l'Eurmassimo, ha parlato ai microfoni ufficiali del Club Domenico Montanaro, allenatore in seconda dell'AS Roma C5.
Che gara si aspetta?
"Una gara tosta. Essendo la prima giornata, entrambe le squadre arriveranno belle competitive, si dovrà dare il massimo per portare a casa i tre punti".
Come ci arriva la squadra?
"Stiamo lavorando molto bene. Ci arriviamo che abbiamo lavorato tatticamente e fisicamente bene. Ogni allenamento cerchiamo sempre di correggere gli errori. Ci aspetta una gara tosta e proveremo a dare il nostro massimo".
Un giudizio sull'Eurmassimo?
"Come sappiamo, è una squadra che gioca nel nostro stesso campo e sanno, quindi, come muoversi. Arrivano preparati anche loro. Sarà sicuramente una bella partita".
StarCasinò Sport diventa nuovo premium partner del club
L'AS Roma è lieta di annunciare una nuova partnership con StarCasinò Sport, sito di infotainment sportivo, che diviene un nuovo Premium Partner del Club.
Grazie a questa nuova partnership, i tifosi romanisti potranno rimanere aggiornati su tutte le ultime notizie riguardo la propria squadra del cuore e godere di contenuti esclusivi a loro dedicati, come il video “Esperienze Romane” che ha accompagnato l’annuncio.
Le opportunità per gli appassionati giallorossi non si fermano qui: da oggi, infatti, potranno vincere premi esclusivi grazie al concorso “Il nuovo modo di Vivere la Roma”.
“Siamo particolarmente felici di questa Partnership, desideravamo lavorare con la AS Roma sia per la sua importanza che per quel legame unico tra la città e la squadra, identificando i tifosi come i veri protagonisti dell’esperienza calcistica, proprio come fa StarCasinò Sport” ha dichiarato Stefano Tino, Managing Director di StarCasinò Sport. “Inoltre, con l’arrivo della nuova proprietà si è creato un ambiente ancora più ambizioso calcisticamente e si stanno costruendo le basi per un futuro importante a livello mondiale. Siamo certi di ottenere grandi soddisfazioni insieme”.
AS Roma C5, Bortoletto: "Contro l'Eurmassimo sarà dura, ma siamo pronti e vogliamo vincere"
Ai microfoni ufficiali del Club, ha parlato Luis Bortoletto, laterale dell'AS Roma C5.
Le tue motivazioni per questa stagione?
"Sono molto contento di essere ancora qui. Sono pronto per l'A2, è pronta anche la squadra. Speriamo di fare benissimo, abbiamo lavorato tanto. Siamo pronti".
A cosa va prestata attenzione nella gara contro l'Eurmassimo?
"Sarà dura. Ci sono giocatori fortissimi, ma siamo pronti. Abbiamo lavorato tanto, dobbiamo vincere".
Cosa ti aspetti dalla tua gara?
"Spero di fare una bella prestazione, sarà dura ma siamo pronti. Prima di tutto, vogliamo vincere e anche un gol va bene".
Dybala: "Cambiare aria mi ha fatto bene. Sono molto felice alla Roma"
Paulo Dybala, giocatore della Roma, ha parlato direttamente dal ritiro della nazionale argentina:
DYBALA A ESPN ARGENTINA
“Domenica avevo un affaticamento, sentivo che non ero al 100% e i medici lo sapevano. Era necessario saltare una partita prima di saltare un mese. Lo hanno capito, per fortuna poi i risultati degli esami sono andati bene“.
Sulla sua presenza in Nazionale nonostante l’infortunio
"Quando si avvicina il Mondiale si vuole sempre andare in nazionale, non volevo mancare. Tutti lavoriamo per andare al Mondiale, poi sarà il ct che farà la lista. Da argentino c’è sempre l’illusione di voler andare al Mondiale. Personalmente lavorerò nello stesso modo: dando tutto col mio club per il ct mi veda e possa contare su di me"
A Roma sei tornato a sentirti importante?
"Sì, gli ultimi anni alla Juve non sono stati facili, cambiare aria mi ha fatto bene. Mourinho mi ha chiamato e in pochi minuti ho deciso. Lui come anche il ds mi hanno parlato del progetto e della voglia di continuare a vincere come hanno fatto lo scorso anno. Essere protagonista in una squadra così mi aiuta tanto"
L’accoglienza dei tifosi?
"È stato insolito. Quando entri allo stadio sei con i compagni, lì ero da solo. Non mi era mai capitato. Il tifoso della Roma è simile a quello argentino per quanto riguarda la passione. Diverso dall’ambiente della Juve, più simile a quello argentino. Hanno una pazzia bella: sento questo affetto, per loro viene prima la Roma che la famiglia. Vivono il calcio come noi"
Dybala ha svelato anche un aneddoto particolare riguardante la scorsa stagione
"A Roma con la Juve stavamo vincendo 4-3 e l’allenatore mi ha tolto. Mourinho si è avvicinato alla panchina per salutarmi e mi dice: «Sei un fenomeno». Questo episodio mi è rimasto in testa, ma non potevo sapere poi cosa sarebbe successo con il rinnovo alla Juve. Quando poi mi ha chiamato la prima volta, lui mi ha chiesto se mi ricordavo di quel momento. E io: «Certo, come potrei scordarmene. È stato un onore». Poi mi ha detto: «Bene, ora devi farlo per me». Mi ha chiamato anche nei giorni successivi ed è stato facile decidere. Lavorare con lui è facile. Con lui parlo di tutto, conosce tutti i giocatori, da quelli di elite alla terza categoria. Ha un gruppo di persone che lavora benissimo. Di Mourinho mi ha sorpreso l’umiltà che ha, tratta tutti allo stesso modo. Certe volte può dare un’immagine diversa per quello che si vede in campo. Poi l’ho visto anche arrabbiato… Sono molto felice alla Roma, quando uno si trova bene è più facile"
DYBALA A TYC SPORTS
Il Mondiale è alle porte. Cosa ne pensi?
"Manca poco ai Mondiali, ci siamo. È strano perché siamo abituati ad un altro periodo, ma averlo così vicino inizia ad avere un gusto particolare. L'ansia è sempre lì. È difficile nasconderlo. Ovviamente si cerca di essere professionali, di lavorarci su per arrivarci nel migliore dei modi, ma è la competizione più bella del calcio e l'ansia cresce. È un altro Mondiale, questo. È un'altra squadra, altri compagni di squadra. Ci sono molti nuovi ragazzi. La verità è che il gruppo è incredibile. Sarebbe stato bello avere più partecipazioni ai Mondiali precedenti, ma è andata così. La squadra ha vinto, ha vinto due titoli, è molto vicina alla gente e la gente è molto eccitata. Tutto ciò rende questa atmosfera bellissima. Il gruppo è bello, la squadra sta bene, con fiducia. Stiamo cercando di mantenerlo così"
E della Roma?
"Sono rimasto sorpreso dalla Roma, non me lo aspettavo. Sapevo che vivono il calcio come noi, come gli argentini, ma sono rimasto senza parole. Durante la presentazione, quando stavo per uscire, sulla scalinata tremavo. È diverso da quello che succede in campo con i tuoi compagni di squadra quando giochi una partita, lì sei per strada e non c'era molto da fare se non salutare la gente e dire due parole: è stato molto bello"
Perché la Roma?
"Ero svincolato e speravo di prendere la decisione migliore. Mourinho mi ha chiamato, abbiamo fatto diversi colloqui. Poi è venuto il ds Tiago Pinto a casa mia, mi ha detto cosa aveva in mente la nuova proprietà e mi ha convinto. Penso che molte cose belle arriveranno. Ovviamente ho pensato alla Nazione in cui giocare. Ho giocato tanti anni alla Juventus ed era difficile per me trasferirmi in un altro club in Italia, ma allo stesso tempo sapevo che non sarebbe stato difficile adattarmi . Un allenatore come Mou dice poche cose ma le dice in modo molto diretto. L'anno scorso ho avuto diverse interruzioni per infortuni. Non ho avuto continuità, ma ho ottenuto buoni risultati anche con i pochi minuti giocati. Sono una persona molto autocritica, cerco sempre di migliorarmi e di dare il massimo. Sapevo che l'anno della Copa América non era stato il mio anno migliore. Sono stato molto contento del risultato"