Con Mancini squadra sempre più tinta d'azzurro
GAZZETTA DELLO SPORT - Il sogno di vedere una Roma giovane e molto italiana lo aveva disegnato Monchi a gennaio scorso, quando aveva di fatto messo le mani su Gianluca Mancini per la difesa e pensava anche ad Andrea Belotti per l’attacco del futuro. Quel sogno lì, però, resta d’attualità anche oggi che il d.s. giallorosso è cambiato e le manovre sono tutte nelle mani di Gianluca Petrachi, ex Torino. Ed a confermarlo è stato il primo acquisto di questa estate, il terzino Leonardo Spinazzola. Italiano, giovane e azzurro. (...) Negli ultimi tempi la Roma è tornata a mettere gli occhi sul difensore dell’Atalanta, che però a Bergamo continuano a valutare circa 25 milioni di euro. Per la Roma sono tanti ed allora continuano a pensarci su. Anche perché le prime scelte per la difesa sono due giocatori stranieri: Bartra del Betis Siviglia e Lyanco del Torino. Alle loro spalle, però, c’è appunto l’opzione Mancini, un giocatore che piace molto a Paulo Fonseca – il tecnico portoghese che ha il compito di far rinascere la Roma – ma che in realtà non convince fino in fondo Petrachi. E allora ci si aggiornerà, tra qualche giorno, anche per capire se ci sarà la possibilità di limare qualcosa sul prezzo finale. (...) Con la Juventus, di fatto la Roma è la squadra che fornisce più giocatori agli azzurri. E la sfida per il futuro è proprio questa, cercare di creare una squadra giovane, dinamica, aggressiva. E che abbia un’identità, in modo tale che quella giallorossa e quella azzurra finiscano quasi con il coincidere. Da qui a fine mercato, poi, vedremo se Petrachi ci sarà davvero riuscito o meno.
Calciomercato Roma: Perotti nel mirino del Torino
GAZZETTA DELLO SPORT - Ultima idea per l'attacco in casa Torino. Nelle ultime ore è spuntato nell’orizzonte granata Diego Perotti. E’ un profilo che può piacere a Mazzarri. E anche la Roma, cioè Petrachi, conosce tale gradimento. Definiamola per ora una semplice suggestione. Il Toro si rende perfettamente conto che in questa fase sarebbe molto difficile ottenere il sì dell’argentino e condizioni di acquisto favorevoli da parte della Roma. Occorre pertanto aspettare gli eventi. A Mazzarri piace pure El Shaarawy, per la verità, ma con i tesori in arrivo dall’Oriente il Faraone oggi non può essere considerato. Resta sullo sfondo, lontanissimo. (...)
Gerson che fai? Il passaggio alla Dinamo è bloccato
GAZZETTA DELLO SPORT - Il ragazzo ha sicuramente un cuore d’oro, visto che in Brasile raccontano di come non perda occasione di finanziare strutture a favore dei bambini. Ma, altrettanto sicuramente, il bambino che sognava la maglia n.10 di Totti e voleva vincere il Pallone d’oro, ha anche un carattere particolare. Il nome è quello di Gerson, che la Roma pensava (e sperava) di cedere alla Dinamo Mosca per 10 milioni piu una percentuale su una futura rivendita. Ma al momento il centrocampista brasiliano sembra destinato a restare a Trigoria: l’affare con la Dinamo (che gli offriva un ingaggio superiore ai 2 milioni) è bloccato perché suo padre, l’onnipresente Marcao, prima ha firmato la procura ad un agente italiano e poi ha chiuso con la Dinamo grazie ad un intermediario brasiliano. E, al momento, nessuno riesce a mettersi d’accordo con nessuno. (...)
Fonseca progetta l'estate giallorossa
GAZZETTA DELLO SPORT - Paulo Fonseca è pronto ad immergersi a 360 gradi nell’avventura romanista. Senza fretta cercherà casa e all’inizio potrebbe dormire in hotel o direttamente a Trigoria. Oltre agli allenamenti ha programmato colloqui individuali e di gruppo. (...) La prossima settimana sarà presentato alla stampa. L’appuntamento per tutti i nazionali, tranne Pellegrini e Zaniolo che hanno partecipato all’Europeo, è per lunedì mattina alle 9 a Villa Stuart e martedì prenderà il via la stagione con le prime due sedute di allenamento. Per i primi giorni è probabile che la squadra resti a dormire al Centro Sportivo. L’idea è quella di evitare viaggi stancanti e di spostarsi soltanto per le amichevoli, qualcuno vicino e qualcuna all’estero. (...) A meno che Fonseca non decida di trascorrere qualche giorno al fresco in montagna. Vorrebbe lavorare con entusiasmo e per questo spera che tutte le situazioni in bilico, come quella di Nzonzi e Dzeko, vengano chiarite il prima possibile.
Si parte subito forte il 9 mattina
IL TEMPO - BIAFORA - Tra meno di una settimana prenderà ufficialmente il via la stagione della Roma. Fonseca e il suo staff hanno fissato per la mattina del 9 luglio il primo allenamento della nuova gestione tecnica, stabilendo che le sedute di martedì prossimo saranno due, in modo da iniziare subito a lavorare forte. La vera novità è che non si tratterà di un vero e proprio ritiro: i giocatori avranno la possibilità di tornare a dormire a casa al termine delle giornate passate tra i campi e la palestra di Trigoria. Tale scelta è stata resa
necessaria dall’annullamento forzato della partecipazione all’International Champions Cup negli Usa, che costringerà i giallorossi a svolgere oltre quaranta giorni di allenamenti al Bernardini, oltre alle solite amichevoli, prima del weekend di esordio del campionato. Si tratterà quindi di un periodo di preparazione fatto di sudore ed intensità, ma che ricalcherà le modalità di programmazione di una normale settimana nel bel mezzo della stagione. Al
raduno e alle visite mediche del giorno precedente, saranno regolarmente presenti il ritardatario Nzonzi e i giocatori impegnati con le nazionali ad inizio giugno: Cristante, Dzeko, El Shaarawy, Florenzi, Kolarov, Mirante, Olsen, Schick ed Under. E prevista qualche ora di vacanza in più dopo l'Under 21 per Zaniolo e Pellegrini, che hanno giocato l’ultima partita dell'Europeo il 22 giugno. L’unico assente giustificato sarà Diawara, qualificatosi con la Guinea agli ottavi di finale della Coppa d'Africa, la cui finale è fissata per il 19 luglio.
Caccia aperta all'erede di Dzeko: il colpo che non si deve sbagliare
MESSAGGERO - ANGELONI - Va bene il regista (fondamentale), decisamente indispensabile il difensore centrale, o forse pure due, specie dopo la partenza del migliore che avevi, Manolas. Necessario il portiere, visto che Olsen, lo abbiamo capito, non dà garanzie nemmeno al nuovo allenatore. Ma il vero nodo dell'estate è il centravanti. Dal nome del puntero capiremo di che pasta sarà fatta la Roma, quale sarà l'obiettivo dichiarabile. Perché un conto è se arriva il Pavoletti di turno, Lammers o Petagna, un conto è se arriva uno alla Higuain o Icardi. Diversi sono i costi, diversa è l'ambizione di partenza.
OBIETTIVO PIPITA - Higuain e Icardi sono due spese diverse. Gonzalo è un calciatore da ricostruire, nel morale e nel fisico. Va tirata fuori la voglia di riscatto e gli vanno dati parecchi soldi. Il Pipita ha un ingaggio monstre rispetto ai canoni di un club che ha come obiettivo l'abbassamento del tetto-stipendi. La questione Dzeko è la dimostrazione pratica: calciatore di una certa età, che guadagna tanto, quindi arrivederci. A proposito, ma l'arrivederci (o l'addio) è reale? Al momento tra Inter e Roma non c'è pace, le due società si fanno i dispetti (Barella) e non si vengono incontro come avvenuto nell'anno scorso e nel passato più remoto. Al momento Fienga-Paratici e Marotta-Ausilio non trovano l'accordo: a Trigoria, per Edin, vogliono 20 milioni, con giocatore del vivaio da scegliere (oppure D'Ambrosio). A Milano, forti dell'accordo con il calciatore, tirano la corda. I giorni passano, la Roma sta per radunarsi e Dzeko rischia di ritrovarsi a Trigoria, come quattro anni fa a Manchester, da separato in casa. A Milano c'è il problema inverso con Icardi, che Conte prova a spingere via a tutti i costi e lui invece vuole presentarsi in ritiro. Facile, ad oggi, pensare che Dzekosi accaserà all'Inter, e Icardi andrà via, specie ora che arriva Lukaku. La Roma per prenderlo deve fare l'investimento grosso, anche più di quanto aveva previsto di spendere per Barella. Maurito varrà intorno ai 60-70 milioni, e guadagna più di Higuain. La differenza è che la Roma, con Gonzalo rischia di fare una spesa rischiosa, mentre Icardi è un assegno circolare. E lo vuole anche la Juve.
PRESTITI E GOL - La Roma prenderebbe Higuain in prestito, pagando solo l'ingaggio. Ma la Juvenon è d'accordo e tratta: chiede, ad esempio, due giovani come Cangiano e Riccardi oppure è disposto a cederlo in prestito oneroso. Di mezzo, come noto, c'è Zaniolo, che sta trattando con la Roma il rinnovo e tutti conoscono le proposte che gli sono arrivate da Torino. Insomma, il panorama è vasto, il centravanti quest'anno non può essere sbagliato, perché Dzeko non è facilmente sostituibile, non a caso lo lo vuole Conte. Ma se dovesse arrivare un big, che ne sarà di Schick, che la Roma fatica a cedere per il rischio minusvalenza? Patrik vivrebbe un'altra stagione all'ombra, con il rischio di svalutarsi definitivamente. Se non giocava con Dzeko davanti, figuriamoci con Higuain o Icardi. Lo possono salvare i vari Lammers, Pavoletti o Petagna, e torniamo alla partenza. Forse. Per non saper né leggere né scrivere, intanto, dalla Germania qualcuno si è fatto avanti, almeno così scrivono da quelle parti. Borussia Dortmund e Schalke 04 hanno messo Patrik nel mirino. Lo vogliono in prestito.
La Roma aspetta: Zaniolo ed ElSha sono in stand-by. E Lopez si avvicina, offerti 18 milioni
GAZZETTA DELLO SPORT - Le grandi manovre possono ancora attenere un po’. Non molto, è ovvio, anche perché la pazienza e l’attesa non sempre vanno a braccetto. Ma per Gianluca Petrachi, il nuovo d.s. giallorosso, i rinnovi contrattuali non sono adesso una priorità assoluta. Nel senso che si può aspettare ancora un po’, li affronterà più avanti. Ecco perché ieri ha poi deciso di annullare l’incontro che aveva in agenda con Claudio Vigorelli, l’agente di Zaniolo, per un rinnovo «obbligato», in cui la Roma dovrà già pagare un conto più salato per la lunga attesa. (...) Con Vigorelli ci si vedrà più avanti, ma è ovvio che più passa il tempo e più i club internazionali si avvicinano al giocatore. Dall’Inghilterra, ad esempio, sempre ieri è rimbalzata la notizia di un Tottenham pronto a presentare un’offerta di circa 40 milioni di euro, offrendo alla Roma il cartellino del difensore belga Alderweireld (in scadenza nel 2020) più un conguaglio di una quindicina di milioni. Insomma, l’obiettivo per la Roma deve essere quello di chiudere la partita il prima possibile, onde evitare qualsiasi tentazione esterna. Le parti, però, sono sempre ferme sulle proprie posizioni: un fisso di 2 milioni più bonus la richiesta del giocatore, una base di 1,3 più bonus (per arrivare a 2) l’offerta del club. Che avrà da fare anche con El Shaarawy, la cui richiesta balla intorno ai 4 milioni (oggi il Faraone ne guadagna circa 3, bonus inclusi) contro un’offerta di 2,7 più bonus. (...) Intanto si avvicina sempre di più Pau Lopez, portiere del Betis Siviglia, per il quale ieri Petrachi ha avuto un nuovo aggiornamento, arrivando ad offrire 18 milioni di euro e rinunciando anche alla percentuale sulla eventuale cessione di Sanabria. (...)
Roma revolution. Portiere, centrali ed esterni: Petrachi ricostruisce la difesa
LEGGO - BALZANI - Il vero colpo in casa Roma arriverà tra centrocampo e attacco anche se probabilmente non sarà né Barella (sempre più vicino all'Inter) né Higuain che continua a rifiutare la destinazione nonostante l'accordo con la Juve per un prestito biennale. Nel frattempo, però, Petrachi sta ricostruendo da capo la difesa. Il reparto maggiormente sotto accusa nell'ultima stagione (46 gol subiti) subirà una vera e propria rivoluzione. A cominciare dalla porta che molto probabilmente parlerà spagnolo. E' sempre più vicino, infatti, Pau Lopez che dovrebbe sostituire il partente Olsen (direzione Watford). Il 25enne di Girona piace parecchio a Fonseca soprattutto per l'abilità nel far ripartire l'azione coi piedi e avrebbe già detto sì a un quadriennale da 2 milioni a stagione. Col Betis Siviglia, invece, si tratta su un'offerta da 18 milioni più la concessione di una parte della percentuale di rivendita di Sanabria. Un affare da 20 milioni. E non dovrebbe essere l'unico col club andaluso visto che per il dopo Manolas si pensa a Marc Bartra. L'ex Barcellona può partire per 20 milioni pagabili in due soluzioni. Ma Petrachi vuole consegnare a Fonseca almeno un altro difensore centrale. Per questo ha alzato il pressing su Mancini dell'Atalanta, valutato 28 milioni ma prendibile con la stessa formula di Cristante (prestito oneroso, riscatto e bonus) per non gravare troppo sul bilancio. Attenzione a una forte candidatura salita nelle ultime ore ultime ore. Petrachi è molto affascinato dall'ipotesi Alderweireld. Il difensore belga può giocare in più ruoli, ha il contratto in scadenza nel 2020 col Tottenham e darebbe quel tasso di esperienza internazionale che manca al reparto. Un ostacolo è lo stipendio: circa 4,5 milioni a stagione. Passiamo alle fasce: a sinistra è già arrivato Spinazzola che si giocherà il posto con Kolarov ma che all'occorrenza può giocare pure a destra dove Florenzi non è così sicuro della conferma. Il nuovo capitano, tornato a Roma per il matrimonio di un amico, sa di essere sulla lista dei cedibili e aspetta l'offerta dell'Inter. Anche Dzeko attende il rilancio dei nerazzurri e nel frattempo si aggregherà (scontento) al ritiro ufficializzato al 9 luglio mentre per Schick si è fatto sotto lo Schalke. A centrocampo, in caso di flop Barella, si pensa a Pulgar. Affari minori: Sadiq oggi passa in prestito al Partizan Belgrado mentre Gerson ha messo in stand by la Dinamo Mosca e valuta le nuove offerte di Nizza e Werder Brema. Auguri, infine, al vice presidente Baldissoni diventato ieri papà della piccola Aria.
Da Totti a Vieri sfida tra vip a padel
REPUBBLICA - RIGO - Fino a sabato a Sabaudia, in piazza del Comune, è di scena lo sport e il divertimento con la “Gillette Padel Vip Cup 2019”. Per l’occasione tutti possono prendere lezioni gratuite di padel e assistere a esibizioni, nell’attesa del gran finale della sfida tra giocatori amatoriali e personaggi celebri. In campo campioni e celebrità come Francesco Totti e Giovanni Malagò, (sopra insieme in foto) Bobo Vieri, Roberto Mancini, Antonio Cabrini, Ciro Ferrara, Luca Marchegiani, Vincent Candelà, Francesca Cantini e tanti altri. Domani le 15 coppie finaliste, 9 maschili e 6 femminili, si affronteranno nel master conclusivo per andare in finale contro i Vip. Venerdì alle 16,30 in campo le celebrità per le semifinali e alle 20 Rossella Brescia, madrina della kermesse, illustrerà la campagna di raccolta fondi per l’assistenza domiciliare ai pazienti ematologici, seguita dalla sfida con Francesco Totti. Sabato ultime gare per decretare la coppia vincitrice.
Plusvalenze alle stelle: 717 milioni in A
REPUBBLICA - PINCI - Nel report che ogni anno la Federcalcio presenta al pubblico, i conti del calcio sono divisi in due: il fatturato totale e il fatturato senza plusvalenze. La parola magica del mercato: il tappeto sotto cui il calcio italiano nasconde il rosso della propria gestione, contraltare indispensabile ai costi in continua crescita delle squadre attanagliate da un “rosso” di 200 milioni l’anno e 4 miliardi di debiti. Un business da 700 milioni Tra il 1° luglio 2018 e il 30 giugno 2019, i club di Serie A hanno fatto registrare qualcosa come 717 milioni di plusvalenze. Oltre un terzo della cifra l’hanno prodotta due club soltanto: Juventus e Roma, rispettivamente con 113 e 132 milioni, che nel bilancio appena chiuso frutteranno una vera e propria boccata d’ossigeno. E non è un caso: la Juventus è il club che spende di più per pagare gli stipendi ai propri tesserati, la Roma è tra quelle che spendono di più sul mercato, appesantendo il bilancio di costi altissimi per i cartellini. D’altronde, più vendi, per lucrare plusvalenze, più dovrai comprare. Più compri, più appesantisci i conti. Un circolo vizioso che si autoalenta fino a che la bolla non esploderà. Pure il Napoli, che nel 2018 aveva chiuso con soli 6 milioni di passivo, ha prodotto quest’anno 86 milioni di plusvalenze. Lo “scambificio” La via naturale della plusvalenza è il sacrificio tecnico di un gioiello del club: indebolisci la squadra ma salvi i conti. Ci sono però altri metodi per ottenere gli stessi benefici a bilancio senza depauperare la rosa. Uno è lo scambio. L’altro è la cessione e il futuro riacquisto di uno stesso giocatore. Soltanto in questo mercato estivo, i club hanno scambiato calciatori per un valore totale di 150 milioni. Spinazzola a Roma e Luca Pellegrini a Torino, Manolas a Napoli e Diawara a Roma, Brazao all’Inter e Adorante al Parma, Sala al Sassuolo e Sensi in nerazzurro, Lazzari alla Lazio e Murgia alla Spal. Di questo mare di quattrini però si sono mossi realmente soltanto 40 milioni. In pratica, un euro su 4 è stato speso davvero. Il paradosso è Sensi, il cui prestito è stato coperto interamente da un ragazzino come il 20enne Marco Sala, 34 presenze in C con l’Arezzo nell’ultimo anno. Lo scorso anno i nerazzurri fecero lo stesso per Politano e al Sassuoloandò Odgaard, la Roma ricalcò l’operazione per Cristante. L’impegno al riacquisto Quella della cessione dei ragazzini per sistemare i conti è una prassi all’Inter: dal 2014 a oggi, i nerazzurri hanno messo a bilancio 121 milioni di euro di plusvalenze vendendo prodotti del vivaio. Un unicum permesso dai risultati delle formazioni giovanili (24 titoli in 9 anni) ma anche da una rete di rapporti consolidata. Che permette operazioni come quella che ha portato al Genoa Pinamonti in cambio di 18 milioni. Il Genoa li verserà obbligatoriamente tra un anno ma a bilancio vanno subito. E a margine del contratto, si parla apertamente di un “impegno” a riacquistare il calciatore entro due anni (se nel frattempo il Genoa non l’avrà rivenduto) a una cifra leggermente superiore. È già successo con Dimarco (andata e ritorno dal Sion), Gravilon (triangolato tra Benevento e Pescara) e Radu, proprio col Genoa. Il ragazzo ha mosso in due anni 28 milioni per andare e tornare: giocherà in prestito ai rossoblù. La “recompra” modificata La tecnica è stata per un anno legittimata da una norma della Federcalcio: la famosa recompra, sul modello spagnolo, che permette al club, quando cede un calciatore, di fissare già il prezzo per riacquistarlo. La Figc ha fiutato l’aria e ha modificato la norma: ora la cessione con recompra non produce benefici finché non c’è l’esercizio o la rinuncia al diritto. E la recompra, misteriosamente non la utilizza più nessuno.
Roma, quasi fatta per Mancini
IL TEMPO - BIAFORA - Mancini si avvicina, Veretout resta sempre nel mirino, mentre a Barellaè arrivato l’ultimatum di Giulini. Saranno giorni di lavoro densi di impegni per Petrachi, rientrato a Milano, città cuore del calciomercato, dopo una breve tappa a Trigoria.
Sull’agenda del direttore sportivo della Roma è già fissato un appuntamento con Riso, agente che cura gli interessi di Mancini, difensore che quest'anno ha stupito tutti per le prestazioni con Gasperini, soprattutto per la fisicità e la vena realizzativa. I giallorossi, che già a gennaio avevano provato a strapparlo all'Atalanta, hanno messo sul piatto una proposta di poco superiore ai 20 milioni di euro complessivi, mentre la richiesta dei nerazzurri è di 25 milioni abbondanti. Da parte della società di Percassi c'è la piena disponibilità a trattare avendo inserito Mancini e Castagne nella lista dei sacrificabili; sul fronte Roma c'è invece molta fiducia nel portare a termine l'operazione, che potrebbe ricalcare il prestito con obbligo di riscatto con cui è stato acquistato Cristante un anno fa. L'altro faccia a faccia in programma è quello con la Fiorentina per discutere di Veretout, per cui Petrachi ha fatto un ulteriore rilancio nelle scorse ore, arrivando a sfiorare la quota di 3 milioni euro annui di ingaggio. Le maggiori concorrenti per il centrocampista francese so no il Napoli e soprattutto il Milan, che ieri ha incontrato Barone, braccio destro di Commisso, e Pradè, ds dei viola. I due dirigenti in giornata vedranno anche la Roma, che è disponibile a valutare il prestito di Karsdorp per ammorbidire le pretese della Fiorentina. L'altra grande trattativa in cui è coinvolta la Roma è quella per Barella. Ieri mattina Giulini, presidente del Cagliari, ha comunicato al giocatore e al suo entourage che avranno tempo fino a giovedì sera per convincere l'Inter ad alzare l'offerta di 36 milioni più 4 di bonus. Le alternative, in caso di mancato rilancio di Marotta sono due: o Barella dice di sì alla Roma (non intenzionata a compiere ulteriori passi in avanti), oppure resta un'altra stagione in Sardegna, visto che i nerazzurri non si avvicinano minimamente alle cifre dei giallorossi, pronti a cedere Detrel e a bonificare 35 milioni cash sul conto del Cagliari. L'attaccante francese (valutato 18 milioni) ha già detto sì al trasferimento, mentre dalla dirigenza rossoblù non arrivano segnali di nuovi contatti con i nerazzurri, che ieri hanno incontrato
Beltrami, procuratore di Barella e Nainggolan, per cercare di sbrogliare la matassa. Gli altri tavoli su cui sta lavorando Petrachi, atterrato all'ora di cena in Lombardia, sono quelli per il passaggio di Gerson alla Dinamo Mosca, ancora bloccato su alcune problematiche con
l'entourage, e quello per il rinnovo di Zaniolo, per il quale sono state impostate le prime mosse per il rinnovo in un incontro a tarda sera con l'agente Vigorelli. Per la difesa sono leggermente in discesa le quotazioni di Bartra, continua invece a piacere molto Lyanco, che
sarà praticamente impossibile da acquistare a causa delle frizioni con il Torino. La dirigenza continua poi a lavorare per piazzare Nzonzi in Cina, visto che lui non gradisce il Galatasaray e il Lione ha preso Thiago Mendes. Intanto dopo Celar anche Sadiq dice momentaneamente addio alla Capitale: l'attaccante nigeriano ieri ha firmato a Belgrado il contratto con il Partizan, che lo prende in prestito con diritto di riscatto a circa 2 milionì.
Si litiga per Barella, ripicche per Dzeko: tra Roma e Inter soltanto dispetti
CORRIERE DELLA SERA - Alta tensione. La battaglia fra Inter e Roma per Nicolò Barella ha prodotto effetti collaterali. Nonostante l’orientamento del presidente del Cagliari, Tommaso Giulini ad accettare la proposta dei giallorossi di 35 milioni più il cartellino di Defrel, il centrocampista dei sardi ha espresso senza esitazioni la preferenza per Conte e la chance di giocare in Champions. Lo ha ribadito anche ieri l’agente Beltrami a Beppe Marotta e a Piero Ausilio nel colloquio che ha avuto nella sede di Porta Nuova. È ovvio però che nella contesa fra i due club, la trattativa per Edin Dzeko non può non subire ripercussioni. (...) I giallorossi, inflessibili, aspettano il giocatore in ritiro l’8 luglio per le visite mediche. Da Milano fanno sapere che se il prezzo non calerà potrebbero prelevarlo gratis dal febbraio prossimo, cioè a quattro mesi dalla scadenza del suo contratto. Dzeko, in vacanza in Croazia, osserva attonito l’evoluzione della vicenda, un po’ perplesso perché se finora l’Inter non ha badato a spese per Lazaro e Sensi e sta trattando Barella partendo dagli attuali 40 milioni, nel suo caso l’affare si è incagliato per pochi milioni di euro. La Roma, addirittura, non esclude l’ipotesi di presentare all’attaccante un rinnovo del contratto. In questa situazione surreale, con il bosniaco in una fase di stallo, con Lukaku per il momento in stand by (...) Non è solo Barella il centrocampista attorno a cui ruotano i colloqui del ds Petrachi. La Roma è in corsa per il francese della Fiorentina, Veretout, seguito anche dal Milan. Ieri Paolo Maldini e Ricky Massara hanno incontrato Daniele Pradè e Joe Barone per discutere del giocatore 26enne, valutato dai toscani 25 milioni. Sul piatto i rossoneri hanno messo più giocatori come contropartite, da Biglia a Cutrone passando per Borini, Laxalt e Strinic. (...)