Conferenza Stampa Gasperini: "Abbiamo giocato contro una squadra forte. ma abbiamo avuto carattere"
Giampiero Gasperini, allenatore dell'Atalanta, ha parlato in conferenza stampa dopo il match vinto contro la Roma:
Avevi chiesto un paio di domeniche fa di conservare la maglia rosa fino alla sosta, quanto pesa questa vittoria?
"Ci speri sempre di fare i tre punti, è chiaro che il livello di difficoltà della partita fosse alto. Aver vinto questa gara ci dà una classifica fantastica, arriviamo alla sosta primi in classifica. Stiamo facendo un po' di rodaggio, la squadra è cambiata molto. Se penso all'anno scorso, a parte Duvan, Djimsiti, Palomino, Zappacosta, è andato via Ilicic, è andato via Freuler, è andato via Pessina. È un rimpasto di cui magari non ti accorgi, ma c'erano ragazzi giovani. Aver vinto questa partita è fondamentale, è chiaro che dobbiamo crescere, non possiamo arrivare chissà dove così, ma carattere, fase difensiva e voglia di portare a casa il risultato sono caratteristiche importanti".
Avete la migliore difesa del campionato, inviolata in trasferta. È un cambio di filosofia?
"Sportiello è stato determinante, ci sono state altre partite in cui non ci tiravano in porta e prendevamo gol al primo tiro. Oggi potevamo prendere gol, non siamo stati così ermetici, ma abbiamo giocato contro una squadra forte. C'era bisogno di questo tipo di partita, dobbiamo fare meglio nel disimpegno e in alcune uscite. Dovevamo essere più pericolosi perché c'era la possibilità di farlo. Quando vinci, il moraleti aiuta".
Assist e gol di due 2003, cosa cercavi cambiandoli all'intervallo?
"Non li ho cambiati per demerito. Non so ancora che ruolo avrà Scalvini, ma è un ragazzo di prospettiva ed è determinante vicino all'area, con la lucidità dell'ultimo passaggio. Il problema è che nel finale di primo tempo la Roma aveva preso il sopravvento nel primo tempo. Con de Roon in mezzo al campo e Koopmeiners la Roma la Roma ha avuto vita meno facile. Per Hojlund non era facile, l'esperienza di Muriel ci ha fatto uscire qualche volta in più".
Quale aspetto ti lascia più soddisfazione?
"È chiaro che se davanti hai Ederson e Pasalic finti attaccanti, sono dei centrocampisti. Sul piano delle distanze, del recupero palla, del palleggio, della fase difensiva, dei raddoppi, ottieni dei risultati maggiori. Abbiamo giocato la partita contro il Real Madrid in dieci per settanta minuti e non hanno mai tirato, ci siamo trovato a gestire queste partite. Se avremo delle opportunità offensive diverse, se vuoi stare lassù devi fare un altro tipo di calcio. Se vuoi vincere devi fare gol, l'anno scorso a un certo punto abbiamo perso l'opportunità perché non siamo stati capaci di vincere certe partite in casa e questo non ci ha permesso di raggiungere risultati, poi se esageri ti scopri. Il mio obiettivo non è quello di difesa e contropiede, così non vinci. Questo è sempre stato il mio ragionamento. A volte ci sono complimenti eccessivi, ma l'Atalanta precedente faceva un sacco di punti. Questa cosa fa parte della cultura italiana del calcio".
A prescindere da quello che potrà fare l'Atalanta, questa "rivoluzione" ha fatto rinascere un certo entusiasmo e una voglia di giocare per la Dea.
"È molto importante. È una motivazione a volte sottovalutata, ma la fine del campionato scorso, dove ci sono state delle colpe in certe partite da parte nostra, dove abbiamo pagato l'Europa League, abbiamo pagato i quarti di finale col Lipsia. Ci sono state delle situazioni clamorose contro l'Atalanta. Ma quest'anno dal 4 luglio ho visto del rosico dei giocatori nel voler ripartire, questa è stata la nostra benzina".
Ha iniziato un filone tattico nuovo, in cui si sono infilati tanti allenatori, come Juric, Alvini, Palladino. Si sente inorgoglito di questo?
"Devo dire che per tanti anni è stato quasi incompreso. Il Genoa arrivava dalla C, in Serie A ha sfiorato la Champions. Era una squadra da cui sono nati Motta, Palladino, Juric, così come Paro e Bocchetti. Finché siamo rimasti a Genova, nonostante risultati straordinari, quel calcio non passava. Si parlava di calcio antico. Ci sono state difficoltà all'Inter, sono stato bocciato perché giocavo con la difesa a 3, poi l'Inter ha vinto con la difesa a 3, il Chelsea ha vinto con la difesa a 3, Mourinho ora gioca a 3. In quel momento sono stato bocciato, tutte le altre sono fantasie, poesie. All'Atalanta ho avuto la consacrazione perché l'Atalanta è andata in Champions per tre anni di fila, ha fatto proseliti. La mia speranza è che qualcuno di questi vada in qualche big a portare questa idea di calcio, visto che io magari non ci arriverò più. Spero che qualcuno di questi, che lo merita, possa arrivare. Intanto Palladino oggi ha vinto".
Conferenza Stampa Mourinho: "E' andata male perchè abbiamo perso. Ma soddisfatto del gioco e per lo spirito"
José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa al termine del match perso contro l'Atalanta:
Partita nata male con l'infortunio di Dybala, cosa è successo?
"È andata male perché abbiamo perso una partita che potevamo vincere facile per come abbiamo giocato. L'infortunio di Dybala è muscolare, è dura per lui e per la squadra, è successo mezz'ora prima della partita. Se possiamo immaginare questo dominio nell'ultimo terzo, con tante palle gol create, si può fare un po' di speculazione, se Dybala avesse giocato sarebbe stato diverso. Si può dire, ma questa non è stata la partita perché Dybala non ha giocato. Chi ha giocato ha fatto abbastanza per vincere facile. Purtroppo non abbiamo segnato e per questo abbiamo perso. Non ci piace aver preso 0 punti, ma ci piace il gioco, lo spirito. Abbiamo un problema con Pellegrini che ha sentito tirare al flessore, sull'1-0 non è voluto uscire, ha voluto andare fino alla fine come capitano, come uno che voleva aiutare e questo è un problema per noi. Vediamo se 15 giorni sono sufficienti per recuperare Pellegrini e Dybala".
Al di là della partita in se e delle occasioni. Vede Abraham sempre concentrato rispetto all'anno scorso? Al di la della partita di oggi.
"Abraham è un ragazzo straordinario, che lavora bene e vuole fare bene. Quando non ci riesce soffre. In questo momento, tra infortuni e partite non perfette, è un pò infelice. Ma zero critiche. Rimane un grande professionista che è venuto a Roma per migliorare e fare bene. Passerà".
L'Atalanta è stata in grande difficoltà, non la si vede così in difficolta da anni all'Olimpico. Cosa ha studiato sull'Atalanta per giocare così? Poi un commento sugli episodi contro Zaniolo.
"L'Atalanta l'abbiamo studiata come sempre, come facciamo con tutti. Oggi si è abbassata molto e non pressava alto. Avevamo studiato la partita con Dybala, ma alla fine ha dovuto giocare Matic ed ha cambiato un pò i compiti degli altri giocatori. Ma abbiamo dominato e non ho feeling negativo verso i miei giocatori. Ci è mancato solo il gol. Questa era la partita dove abbiamo dominato, dove dietro è stato tutto facile per Smalling e Mancini. Ma a volte il calcio è così. Io ho chiesto, prima di venire qui, all'arbitro perchè non ha dato rigore su Zaniolo. Io dico ai miei giocatori di non buttarsi mai. L'ho chisto proprio a Chiffi, perchè se mi diceva che era rigore se si buttava allora dirò ai miei di buttarsi sempre. Ma non mi ha risposto ed i suoi collaboratori mi hanno detto che dipende dal criterio. Quindi non mi hanno risposto".
La sosta può essere utile per capire dove si può arrivare in prospettiva?
"E' una sosta dove molti andranno in nazionale. Dybala e Pellegrini sono infortunati, mentre recupereremo El Shaarawy e Kumbulla. Lavoreremo su Belotti e Camara per farfli recuperare sul piano fisico. Ci saranno alcuni giorni liberi. Avrei preferito Pellegrini e Dybala giocassero in nazionale, ma torneranno per la prossima partita".
Roma vs Atalanta 0-1 | La Roma perde tra le proteste
ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik, Cristante, Matic, Spinazzola; Pellegrini, Zaniolo; Abraham.
A disposizione: Boer, Svilar, Dybala, Belotti, Shomurodov, Vina, Camara, Bove, Zalewski, Volpato, Tripi, Faticanti.
Allenatore: Mourinho.
ATALANTA (3-4-2-1): Musso; Toloi, Demiral, Scalvini; Hateboer, De Roon, Koopmeiners, Maehle; Ederson, Pasalic; Hojlund.
A disposizione: Rossi, Sportiello, Okoli, Muriel, Boga, Lookman, Mailovsyi, Ruggeri, Soppy.
Allenatore: Gasperini.
Arbitro: Chiffi.
Assistenti: Vecchi e Mastrodonato.
Quarto Ufficiale: Ayroldi.
VAR: Di Paolo.
AVAR: Carbone.
AS Roma C5, ingaggiato l'Under19 azzurro Guerini
L’AS Roma C5 è lieta di annunciare l’ingaggio di Alessio Guerini. Il classe 2004 arriva dalla SS Lazio C5 e si aggregherà alla squadra di Mister Di Vittorio per la Serie A2 2022/2023. Il talento nato a Roma è già nel giro della Nazionale Italiana, avendo vestito la maglia dell'U19.
“Sono pronto e motivato, - ha detto Guerini nella sua prima intervista da giallorosso - cambiare aria mi ha fatto bene. Mister Di Vittorio mi ha fatto capire com'è il gioco della squadra, spero di dare una grande mano”.
La società AS Roma C5 ringrazia, inoltre, la SS Lazio C5 per la buona riuscita dell’operazione.
Benvenuto Alessio!
Ufficio Stampa AS Roma C5
AS Roma C5, ingaggiato l'ex Roma Cantarelli
L’AS Roma C5 è lieta di annunciare l’ingaggio di Flavio Cantarelli. Il laterale classe 2003 arriva dallo United Pomezia, dopo un passato nelle giovanili della AS Roma, e si aggregherà alla squadra di Mister Di Vittorio per la Serie A2 2022/2023.
“La squadra è giovane e forte, - ha dichiarato Cantarelli nella sua prima intervista da giallorosso - mi ha dato belle sensazioni. Spero di aiutare questo grande Club, facendo un buon minutaggio e qualche gol”.
La società AS Roma C5 ringrazia, inoltre, lo United Pomezia per la buona riuscita dell’operazione.
Benvenuto Flavio!
Ufficio Stampa AS Roma C5
Conferenza Stampa Camara: "Diversi club si erano interessati a me, ma quando si è fatta viva la Roma non ho avuto dubbi"
Mady Camara, neo acquisto della Roma con già quattro presenze all'attivo, si è ufficialemnte presentato alla stampa come nuovo giocatore giallorosso. Apre la conferenza, come di consueto, il GM Tiago Pinto: "Buongiorno a tutti, oggi sono doppiamente felice perché presentiamo Mady e perché è l'ultima presentazione (ride, ndr). Scherzi a parte, avete visto Camara in qualche partita, purtroppo con tante partite non abbiamo avuto il tempo di presentarlo. Abbiamo avuto l'infortunio di Wijnaldum e la capacità di trovare velocemente la soluzione per portare alternative alla squadra e all'allenatore. Per Mady è una sfida importante, ha fatto una buona settimana, ci aiuterà tanto dentro e fuori dal campo, il suo atteggiamento è importante".
PAROLE CAMARA
Cosa ti ha sorpreso della Roma?
"La cosa che mi ha sorpreso di più è l'ambiente familiare che si respira qui".
Qual è il compagno che ti sta aiutando di più nell'inserimento?
"Nessuno in particolare, ma tutti: mi hanno accolto benissimo come un fratello, da parte mia devo ripagare mettendomi a disposizione".
Quanto ha influito Mourinho? La trattativa?
"Diversi club si erano interessati e avevo anche esitato, ma quando si è fatta viva la Roma non ho avuto dubbi, ho parlato con il mister che mi ha spiegato il progetto e ho subito deciso di venire qui. Come mia abitudine sono qui per dare tutto e aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi".
Manolas ti ha parlato della Roma? Le differenze tra la tifoseria dell'Olympiakos e della Roma?
"Sì, ho parlato con Manolas in particolare dopo l'accordo raggiunto con la Roma, mi ha parlato benissimo della Roma, di quanto fosse grande il club e del calore che si respira e che ho potuto riscontrare. L'Olympiakos ha una tifoseria magnifica, con tifosi molti caldi e quelli della Roma non sono da meno. Spero di essere accolto con lo stesso calore con cui sono stato accolto in Grecia".
Questa è l'occasione più importante della tua carriera a 25 anni? Che sensazioni ti dà lavorare con Mourinho?
"Sì, è motivo di grande orgoglio essere al servizio di uno dei migliori allenatore della storia del calcio, se non il migliore. Sono qui per sfruttare questa occasione, imparare e crescere. È una bella occasione, è importante mettersi a disposizione, lavorare e non porsi mai limiti".
A centrocampo c'è tanta concorrenza. Qual è il tuo obiettivo nella Roma?
"Sono arrivato qui con l’obiettivo di restare a lungo, sarebbe il mio sogno e il mio intento, cercherò di lavorare per farlo. Condividere lo spogliatoio con campioni del calibro di Matic, Cristante, Pellegrini, Wijnaldum e lo stesso Bove è un motivo di grande orgoglio. Come ho già detto c’è massima umiltà da parte mia, voglia di mettermi a disposizione, ascoltare e aiutare il club a raggiungere gli obiettivi".
Che impressione ti ha fatto il campionato italiano a livello tattico e di intensità di gioco?
"Esistono differenze tra il campionato greco ed italiano, ma ogni campionato ha una sua identità e cultura, anche quello francese dove ho giocato, sta a me adattarmi. La squadra ha tutte le qualità per fare bene, dovrò lavorare per ambientarmi al meglio e mettere le mie qualità a disposizione di questo gruppo già molto buono".
Mourinho ha detto che non sei al 100%, quanto ti manca per raggiungere la piena forma fisica?
"Come ha detto il mister non sono al 100%, sto lavorando giorno per giorno per raggiungere la forma ideale per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi collettivi che sono quelli miei personali, non mi pongo limiti".
Hai caratteristiche diverse dai giocatori in rosa, cosa ti chiede Mourinho?
"Il mister mi sprona sempre a continuare a lavorare con intensità per aiutare la squadra a raggiungere gli obiettivi e a vincere le partite, mi dice questo in continuazione".
Roma vs HJK Helsinki 3-0 | Una Roma a due facce ottiene il suo primo successo in Europa League
ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Ibañez, Viña; Karsdorp, Cristante, Matic, Spinazzola; Zaniolo, Pellegrini; Belotti.
A disposizione: Svilar, Boer, Smalling, Abraham, Shomurodov, Celik, Camara, Dybala, Bove, Volpato, Tripi, Faticanti.
Allenatore: Mourinho.
HELSINKI (3-5-2): Hazard; Hoskonen, Tenho, Raitala; Soiri, Lingman, Väänänen, Hetemaj, Browne; Abubakari, Hostikka.
A disposizione: Tannander, Niemela, Arajuuri, Toivio, Halme, Boujellab, Peltola, Terho, Murilo, Olusanya, Tanaka, Yli-Kokko.
Allenatore: Koskela.
Arbitro: Petruscu.
Assistenti: Ghinguleac e Grigoriu.
Quarto Ufficiale: Birsan.
VAR: Van Boekel.
AVAR: Dankert.
Roger Ibanez: dalla panchina alla convocazione con il Brasile
Dal suo arrivo all’AS Roma, nella stagione 2019/20, Roger Ibanez da Silva ha disputato un totale di 108 partite con la maglia giallorossa, passando dall’essere un giocatore dal poco utilizzo all’essere un titolare inamovibile di Jose Mourinho. Grazie a questa sua crescita si è guadagnato, lo scorso 5 settembre, la convocazione con la nazionale del Brasile.
Nato a Canela (Brasile) il 23 novembre 1998, Ibanez arriva in Italia nel 2019 grazie all’Atalanta che lo acquista per 4,15 milioni dalla Fluminense. Con la Dea disputa 12 partite, tra Serie A, Champions League ed Europa League, prima di approdare, in prestito per 18 mesi con obbligo di riscatto ad 8 milioni più 2 di bonus, all’AS Roma. Ai giallorossi trova come allenatore Paulo Fonseca che all’inizio lo utilizza con il contagocce poi, dalla stagione 20/21, il suo utilizzo aumenta grazie alle buone prestazioni effettuate. Nella sua prima stagione “vera” a Roma, Ibanez gioca 40 partite tra campionato, Europa League e Coppa Italia, realizzando 2 reti e 2 assist. Con l’arrivo di Jose Mourinho, la scorsa stagione, è arrivata la consacrazione del difensore brasiliano con 51 partite giocate per un totale di 4257 minuti in campo, rispetto ai 2998 della stagione prima. Nel campionato in corso è l’unico giocatore giallorosso ad aver disputato tutte le partite ufficiali dell’AS Roma. Grazie a questa sua crescita esponenziale, negli ultimi 2 anni, il CT della nazionale del Brasile, Adenor Leonardo Bacchi lo ha convocato per le partite amichevoli in preparazione del mondiale in Qatar con la Tunisia ed il Ghana strappandolo, definitivamente, alla nazionale italiana di Roberto Mancini, visto il triplo passaporto brasiliano-uruguaiano-italiano di Ibanez.
Dal suo arrivo in giallorosso ha collezionato 108 presente, realizzato 7 reti ed ha fornito 2 assist facendo lievitare il suo valore di mercato dai 2 milioni di inizio 2020 agli attuali 25.
Di Mirco Monda (insideroma.com)
Conferenza Stampa Mourinho e Zaniolo: "L'Helsinki è una squadra organizzata, domani non sarà facile per niente"
Josè Mourinho e Nicolò Zaniolo, rispettivamente allenatore e giocatore della Roma, hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di Europa League contro l'Helsinki:
PAROLE MOURINHO
Dopo la vittoria di Empoli ha parlato della partita del Tottenham, la sua importanza è nella formazione utilizzata o perché la considera un riferimento?
"La considero un riferimento perché il Tottenham è sicuramente la squadra più forte affrontata in stagione, ovviamente era un'amichevole ma è una squadra forte, e perché abbiamo giocato contro una squadra poderosa e non abbiamo avuto problemi difensivi. Abbiamo difeso come squadra, per voi tante volte il focus è sul gol è responsabilità di un giocatore A o B. Siamo stati sempre in controllo della situazione e per 90', l'atteggiamento era molto molto forte, per questo è una partita di riferimento".
E la considera tale perché non l'ha visto nelle partite successive?
"Per 90' no".
Ha avuto occasione di notare qualche curiosità dell'Helsinki, qualche giocatore ha attirato la sua attenzione?
"L'allenatore ha attirato la mia attenzione: quando una squadra gioca con organizzazione e idee di gioco è perché l'allenatore è bravo. Mi piace la squadra, ho fatto l'analisi e i compiti. È una squadra organizzata, anche con bellezza nel modo di costruire il gioco. Il risultato col Betis è falso, poteva essere completamente diverso. Per me è la conferma di una grande evoluzione negli ultimi anni della qualità del calcio scandinavo: le squadre sono organizzate, il livello tecnico è migliorato e sono sempre state fisiche. La partita è difficile. Magari la gente legge o sente che sia facile, ma non sarà facile per niente".
Dopo Empoli ha definito Zaniolo un esempio, questo Zaniolo è quello che sta cercando? È pronto per giocare?
"Gioca. Ripeto: è stato un infortunato senza tranquillità, voleva tornare il più presto possibile, ha lavorato forte con il dipartimento medico e con i preparatori atletici, voleva essere a disposizione e anche rischiare perché nella partita prima si metteva a disposizione quando tutti noi sapevamo che non era ancora pronto. In questa ultima partita era preparatissimo per giocare, ho deciso di cambiare sul 2-1. Domani gioca, non so se avrà i 90’ ma sono sicuro che sarà ad un livello alto. La testa è importante, è pieno di motivazioni e fiducia. Stava giocando molto molto bene prima dell'infortunio e domani torna".
Secondo lei Pellegrini perde qualcosa a centrocampo dal punto di vista delle finalizzazioni?
"L'anno scorso ho parlato di tre Pellegrini e tutti sarebbero titolari nella nostra squadra perché può fare tre ruoli diversi e in tutti i ruoli che fa è un grande giocatore e anche per la sua età ha margini di miglioramento. È un giocatore top e importante in tutte le posizioni. È un peccato che sia solo uno, mi piacerebbe avere tre Pellegrini. Cerchiamo di dargli ruoli in cui si sente a sui agio, non può far tutto insieme ed è normale ma non voglio alimentare questa cosa. La squadra è la cosa più importante e come capitano Lorenzo è il primo a sapere che un giocatore deve stare a disposizione. Ha un'importanza totale al di là della posizione in cui gioca. È super importante per noi".
I tre centrali di difesa saranno costretti a giocare entrambe le partite domani e contro l'Atalanta o è possibile un piano B domani?
"Piano B domani: dei tre ne giocano due e adesso lascio aperto il piano B".
A che punto è la condizione di Camara? È pronto per giocare 90'?
"Non per 90'. Quando è arrivato qui non giocava da un mese, stava pensando di andar via e sicuramente non ha lavorato al meglio. Quando è arrivato aveva qualche difficoltà fisica. Sta migliorando dal punto di vista fisico e dal punto di vista tattico sta imparando. Domani giocherà sicuramente".
Come procede la crescita di Bove? Domani giocherà Svilar in porta?
"Gioca Rui Patricio perché non mi piace una competizione per un giocatore e un’altra per un altro. Non è questo il caso. Svilar ha giocato l'ultima e giocherà di nuovo. Pensiamo che un giovane portiere di grande qualità non possa stare tanto tempo senza giocare, giocherà di nuovo ma non significa che giocherà tutte le 6 di Europa League. Bove cresce: ricordo che quando siamo arrivati giocava con la Primavera. È un ragazzo intelligente, un professionista che prende le cose seriamente, migliora e prende ogni opportunità che arriva, cresce. È difficile dire che succederà come Zalewski, ma cresce sì".
Continuerà a lasciar decidere ai giocatori chi calcerà un rigore? Perché in generale sembra una cosa più emotiva che non si possa decidere prima?
"Decidiamo sempre prima della partita chi è la prima opzione, la seconda e la terza. Poi ovviamente il primo deve sentire se in quel momento ha la fiducia, se si sente bene, poi può decidere di dare l'opportunità al compagno di tirare. In ogni partita c'è il primo e contro l'Empoli è stato Lorenzo (Pellegrini, ndr). Magari domani siete interessati a sapere chi sarà il primo e la mia decisione: domani è Lorenzo".
PAROLE ZANIOLO
Perché hai cercato di metterti subito a disposizione dopo l'infortunio?
"Perché non è mai bello stare fuori, l'ho vissuta come un'ingiustizia: con la spalla infortunata puoi allenarti ma non cadere. Il mister mi ha chiesto la disponibilità ed io per la squadra, per la Roma e per il mister mi sono sentito di andare ad Empoli ed ero pronto ad entrare".
Estate particolare per te? Vuoi continuare a lungo con la Roma?
“Non ho vissuto un’estate particolare, sono abituato alle voci ma alla fine resto sempre qua. Sono più voci della stampa che cose che veramente penso. Per quanto riguarda la preparazione la faccio sempre perché per gli infortuni che ho avuto voglio farmi trovare pronto. Per quanto riguarda il contratto non è il momento per parlarne, domani c’è l’Helsinki poi l’Atalanta e sono focalizzato per giocare”.
A che percentuale sei fisicamente?
"Gli infortuni mi hanno fatto crescere, mi sento più maturo. Mi sento al 100%. Domani c'è una partita e dobbiamo vincere".
L'anno scorso partivi spesso da destra, mentre ora dato che c'è Dybala spesso ti sposti dall'altro lato. Cosa cambia per te?
"Non cambia molto, i compiti sono simili all'anno scorso. Quest'anno devo attaccare maggiormente la profondità per allungare le squadre e avendo giocatori di qualità come Pellegrini e Dybala possiamo fare male agli avversari".
Quanto sei cresciuto mentalmente grazie al mister? La società ti dà la sua stessa sicurezza?
"Lo devo ringraziare perché anche l'anno scorso, quando le cose andavano meno bene dal punto di vista personale, mi ha sempre aiutato e dato nuove possibilità in campo. Mi sta facendo crescere sia dal punto di vista personale sia da quello calcistico. E' un grande allenatore e una grandissima persona. Sono molto contento di averlo come allenatore".
La Roma rispecchia le tue ambizioni?
"Ogni anno aggiungiamo un tassello. Quest'anno siamo forti, possiamo dire la nostra in tutte le competizioni. Ogni giocatore ha il sogno di vincere trofei e per fortuna sono riuscito a farlo qui. E' stato favoloso e vorrei vincerne tanti altri qua a Roma".
Che ricordi hai della Finlandia?
"Ho un bel ricordo, abbiamo disputato un grande Europeo con l'Under 19. Inoltre ricordo che c'erano 24 ore di sole e non riuscivo a dormire. Eravamo un bellissimo gruppo. Ho tutti ricordi positivi".
Dybala: "Dobbiamo andare piano piano e affrontare le gare con la mentalità giusta"
Paulo Dybala, autore del momentaneo vantaggio giallorosso contro l'Empoli, ha parlato ai media al termine del match contro il Castellani:
DYBALA A SKY SPORT
Mi spieghi l'esultanza?
"Con Viña beviamo sempre il mate, ormai la conoscono anche qui in Italia. Lui fa sempre il mate meraviglioso e volevo festeggiare il gol con lui".
Mourinho ti dà grande libertà, è così?
"Oggi più o meno, voleva che io e Abraham fossimo vicini per pressare i loro centrali".
Hai disubbidito?
"Dopo il gol un po' sì, infatti loro hanno trovato più spazi. Dovevo stare più dentro il campo, muovermi e cercare più spazio è una mia caratteristica".
Visto che hai frequentato una squadra vincente, quanto manca alla Roma per avvicinarsi a quel livello?
"L'ho detto nella mia prima conferenza stampa, dobbiamo stare tranquilli. Ovviamente c'è tanta voglia di tutti, c'è uno degli allenatori più forti al mondo, abbiamo dei giocatori incredibili che hanno vinto e hanno tanta esperienza, ma credo che dobbiamo stare tranquilli, giocare ogni partita per vincere, creare questa mentalità vincente perché veniamo da due sconfitte che non ci hanno aiutato. Tutti avevamo dubbi, ma è lì che si vede una grande squadra e si vedono grandi giocatori".
Mourinho ha ringraziato Zaniolo per essere in panchina, anche voi avete sentito la sua voglia di stare insieme alla squadra?
"Sicuramente, prima di queste due sconfitte dovevamo essere più uniti e di squadra per venirne fuori. Sapevamo che per Nicolò sarebbe stato difficile giocare questa partita, ma ha dimostrato professionalità e voglia di stare con il gruppo in questo momento. Il mister lo aveva chiamato e lui è venuto, per noi è un messaggio importante".
Giovedì si torna in campo, è una stagione faticosa. Ne parlate tra di voi? È possibile fare delle previsioni?
"Non voglio dire che puntiamo a vincere qualcosa in particolare, altrimenti il titolo domani sarà 'la Roma vuole vincere l'Europa League, la Roma vuole vincere la Serie A'. Come ho detto prima, dobbiamo andare piano piano, saper affrontare ogni gara con la mentalità giusta. Giovedì dobbiamo vincere per forza dopo la sconfitta della settimana scorsa".
Come hai trovato Belotti?
"Più forte".
DYBALA A DAZN
Bella serata
“Un po’ sofferta, ma a volte è meglio vincere così”.
Cosa significa l’esultanza con il ciuccio?
“La mia ragazza si è spaventata (ride, dr). Era per Viña, beviamo il mate tutti i gironi a colazione, anche con Ibañez”.
Come hai visto Roma? Sei pronto a diventare un leader di questa squadra?
“Si, sto cercando di rimettermi bene in forma, che è fondamentale. Dare continuità ed essere un riferimento per i compagni. Cerco di dare il massimo per me, per la squadra e per i tifosi, che mi hanno accolto in maniera incredibile. Spero di poter essere un leader calcistico più che fuori dal campo, l’importante è dare il massimo in campo”.
Chi tira il prossimo rigore?
“Credo che a volte si decida al momento, io avevo già fatto gol, Lorenzo (Pellegrini, ndr) ancora no e ne aveva bisogno. Giusto che lo abbia calciato lui, se c’è un altro rigore vedremo al momento”.
Quanto avevi bisogno di ritrovare entusiasmo?
“È stata un’estate particolare, non mi era mai successo. Dovevo mantenere la calma e avevo bisogno di allenarmi con una squadra, sapevo che dovevo mettermi bene fisicamente anche in vista del Mondiale. Non ho mai avuto brutte sensazioni, sapevo che avrei trovato il posto migliore per me e l’ho trovato”.
Quando sei tornato a Torino come è stato?
“Ho un grande rapporto con tutta la gente della Juve. Difficile tornare subito alla terza giornata, ma ero concentrato sulla Roma e sul dare il meglio per me e per i miei compagni”.
Abraham: "Dopo due sconfitte era importantissimo ritrovare la vittoria"
Tammy Abraham, autore del gol vittoria questa sera contro l'Empoli, ha parlato ai media dopo il match del Castellani:
ABRAHAM A SKY SPORT
È stata una battaglia
"Avevamo già giocato qui, sapevamo di affrontare un buon avversario organizzato, dopo due sconfitte era importantissimo ritrovare la fiducia e la vittoria".
La migliore qualità della Roma?
"Ci sono molte note positive, ottime prestazioni individuali dei singoli. Al di là del mio gol e di quello di Dybala, Ibanez e Matic sono stati molto importanti, Celik che è un nuovo innesto e sta facendo bene. Ci sono diverse note positive"
Sei soddisfatto della tua prestazione individuale?
"Sì, sto facendo bene e sto facendo sempre meglio, rientravo da un infortunio e sono abbastanza soddisfatto".
Mourinho: "Potevamo vincere con più tranquillità. Complimenti a Zanetti, difficile giocare contro la sua squadra"
José Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato ai microfoni dei media al termine del match vinto contro l'Empoli:
MOURINHO A SKY SPORT
Stavamo guardando il gol di Abraham, ha iniziato lui l'azione.
"Lo deve fare, si deve abbassare sia in fase difensiva deve farlo in fase di costruzione quando la squadra è in difficoltà di uscita. Il problema è che qualche volta questo tipo di giocatore fatica a livello mentale ad arrivare in zona da gol. Non volevamo perdere punti, penso che questa ambizione lo ha fatto arrivare e segnare. Fare gol a Vicario è quasi un miracolo, sembrava il migliore del mondo"
Con sacrificio...
"Potevamo vincere in un altro modo, con più tranquillità. Giovedì giochiamo di nuovo e abbiamo perso la prima vittoria di Europa League e dobbiamo vincere la prossima. Se segniamo il 3-1 prima facciamo una gestione diversa della squadra, che non abbiamo potuto fare. Ma dopo una sconfitta e tre punti persi era importante tornare a vincere. Ovviamente ci piacerebbe farlo con più tranquillità e non nei minuti finali, ma è importante soffrire come abbiamo fatto. Sette minuti di recupero per una squadra che vince sono tanti, ma abbiamo gestito bene con spirito di sacrifico. Voglio fare i complimenti a Zanetti, ha una buona squadra contro cui è difficile giocare ma abbiamo meritato di vincere".
È diventato più difficile gestire il doppio impegno?
"Loro sono più bravi, il modo di lavorare di queste squadre 'secondarie' è cambiato, lavorano come noi. Arrivi in Europa e prima trovavi una squadra scandinava ed era fatta, una dell'Est ed era facile. Oggi è facile allenare come tutti, un po' di Instagram e trovi idee ed esercizi, tutti sanno quelli che sanno i migliori e le squadre più dotate economicamente. È più difficile".
Rispetto alla scorsa stagione la Roma ha un punto in più, non si può dire lo stesso di Inter e Napoli, la rincuora?
"A livello di punti il percorso non è un problema, affrontare l'Udinese fuori casa è sempre difficile ma ovviamente vai lì e pensi di vincere o come minimo prendere un punto. Ma il campionato è una maratona competitiva e dura. Oggi con più sfortuna avremmo perso due punti. A livello di gioco siamo una squadra già con tante difficoltà. La squadra ha iniziato bene: contro il Tottenham è un riferimento, anche le prime due partite, ma quando perdiamo giocatori andiamo in difficoltà. C'è solo uno Zaniolo e ne approfittato per dire cosa gli ho detto: l'ho ringraziato per lo sforzo di stare qui, recuperare e dare una mano alla squadra. Sul 2-1 era pronto per entrare e correre qualche rischio per aiutare, ma ne abbiamo solo uno: senza di lui c'è un cambio dinamico della squadra diverso. Wijnaldum era fondamentale, Cristante e Matic osno grandi giocatori ma insieme non è facile, hanno un profilo simile. Anche adesso con gli infortuni di Zalewski e Karsdorp, non siamo una rosa come le squadre top. Mi piacerebbe. Quando ho visto la squadra finire il campionato e iniziare la prestagione pensavo di più, ma riconosco le difficoltà e che tra due giorni abbiamo una partita che dobbiamo vincere e domenica l'Atalanta e purtroppo per loro non hanno competizione europee. Abbiamo difficoltà che anche le squadre più piccole non hanno. Ma preferisco la difficoltà e stare vivo nelle competizioni, stare qui e stare di nuovo lì giovedì. Tre partite fuori casa"