Conferenza Stampa Tiago Pinto: "Vogliamo rendere la Roma vincente, al di là di chi compriamo o vendiamo "

Tiago Pinto, GM della Roma, è intervenuto in conferenza stampa per parlare del mercato appena concluso:

Titolo al mercato? Retroscena? Quale l'offerta più alta arrivata?
"Mi fa piacere fare questa conferenza, è un'opportunità per chiarire tutto. Ho imparato che non devo più dare un voto al mio mercato perchè vengo frainteso. Per il titolo al mercato è lo stesso. Sulle offerte ci sono cose che preferisco non dire. Il calcio è molto dinamico ma è sempre la stessa cosa. I giocatori che rendono di più hanno offerte maggiori. La cosa importante è che nelle ultime finestre siamo sempre riusciti a tenere i migliori, preferisco non parlare di numeri. Il mercato è sempre pieno di retroscena, magari in futuro ne parlerò. Ma ho sempre un po'di timore a parlare del dietro le quinte. Qui tutti vivono il mercato intensamente, con passione, questo mi colpisce. Cerco di essere metodico, magari un giorno racconterò qualcosa".

Il rinnovo di Zaniolo? Sarà uno dei primi con cui intavolare un incontro?
"Ricordo che una settimana dopo la fine del mercato estivo la conversazione era la stessa, c'erano giocatori che dovevano rinnovare. Questo è il momento del collettivo, di concentrarci sui risultatati della squadra e di aiutare la squadra e il mister a portare a casa gli obiettivi. Non è il momento di parlare del mercato estivo, dei rinnovi. E' chiaro che il collettivo è fatto dai singoli, ma ora dobbiamo pensare a dare tutto come squadra, come famiglia, per ottenere il meglio da questa stagione".

Volevo chiedere il voto al mercato ma è stato chiaro. Il mercato ha accorciato il gap con la zona Champions?
"Sul voto fai tu. L'obiettivo di ogni sessione è quello di rendere la squadra più forte. Abbiamo portato a casa due giocatori che migliorano la squadra. Il mercato di gennaio è particolare, bisogna capire cosa manca e vedere se si è capaci di portare a casa giocatori pronti da subito. Abbiamo fatto un lavoro molto interessante con il mister e con lo scouting per capire le mancanze e i ruoli da rinforzare. Abbiamo fatto un lavoro veloce e per fortuna i ragazzi hanno migliorato la squadra da subito, come ha detto anche il mister".

C'è voglia di riscattare a giugno i due acquisti?
"Come detto c'è molto tempo per pensare a rinnovi e calciomercato estivo".

Come pensa di risolvere il problema della liquidità?
"Una delle cose più belle di questo progetto è il modo allineato in cui lavoriamo. Il nostro allenatore è un direttore d'orchestra, a cui ci affidiamo. Il nostro lavoro è unire la parte finanziaria, strategica e calcistica. Non ho paura del futuro, stiamo facendo il lavoro giusto per rendere la Roma più forte anche economicamente. Nei prossimi 3 mesi con la proprietà e Mourinho faremo quello che abbiamo già fatto, stabilire un piano per essere più forti a settembre".

Si manterrà la linea di non cedere i migliori?
"Domanda interessante, riflette quello che è il calcio. Bisogna fare scelte per migliorare, al di là di chi si vende. Vogliamo rendere la Roma una squadra vincente, la prossima finestra di mercato sarà in questa ottica, al di là di chi compriamo o vendiamo".

Voto più alto per il mercato in entrata o in uscita?
"Non posso. In entrata è come ho detto. Siamo stati veloci e pratici a capire cosa dovevamo prendere e a che condizioni, e abbiamo fatto tutto velocemente. Gli obiettivi sono stati centrati. Uscite: se i giocatori non giocano gli obiettivi per l'uscita sono 3. Rendere la squadra più compatta, trovare un percorso giusto per chi va via, e avere un guadagno economico. Abbiamo fatto alcune uscite, altre non sono arrivate: sono genericamente soddisfatto".

Diawara ha bloccato il mercato? Chi è stato il centrocampista più vicino?
"Diawara non ha bloccato nulla. E' successo che il calcio a volte è come il matrimonio, le cose si fanno se tutte le parti lo vogliono. Non è vero che il terzo acquisto non è avvenuto perché Diawara non è partito. Chiedo scusa perché ci sono cose che non capisco: noi al 12 gennaio abbiamo portato Oliveira. Poi tutti abbiamo detto che il mercato era chiuso. Io, il mister e nessun altro può dire che è chiuso al 100% perché può succedere qualsiasi cosa. Ma era sostanzialmente chiuso. Poi qualcuno di voi ha iniziato a fare nomi: addirittura Joao Moutinho che era uno scherzo sui social diventato notizia. Vi lamentate che noi da dentro non parliamo. Tutti i nomi fatti non hanno avuto riscontri su una trattativa. I nomi fatti sono stati tutti bugie, anche Kamara. Un giorno posso anche spiegare il dossier Kamara, non ora. In futuro capirete meglio. Non voglio essere arrogante, voglio condividere i miei pensieri. Tutti i ragazzi di cui si è parlato non hanno mai avuto trattative con noi. Poi qualcuno dice che questi sono obiettivi sfumati. Anche se abbiamo smentito categoricamente. Su questo non posso farci nulla".

Anche Zakaria una bugia? Perchè non è andato in porto?
"No, per lui è diverso. Questo dimostra la mia sincerità. Quando tratti un calciatore tante cose possono andare storte. Non voglio commentare il caso specifico, ma in passato avevo detto che lo seguivamo. Magari il direttore sportivo è scarso, ma lo scouting lavora bene".

Siete preoccupati di perdere Abraham per il diritto di riacquisto?
"No, il diritto scatta nel 2023, ma non sono preoccupato. Sta giocando bene, e come ha detto il mister può fare anche meglio. Per essere il suo primo anno in Italia sta facendo bene, ma non mi preoccupa il diritto di riacquisto del Chelsea".

La Juventus si è rinforzata più della Roma? Vi affidate all'algoritmo per cercare i giocatori?
"Devo concentrarmi su quello che facciamo qui, non su quello che fanno gli altri. Non giochiamo da soli, certo, dobbiamo stare attenti agli altri, ma io non perdo tempo a guardare quello che fanno gli altri. Sull'algoritmo: ora ho più fiducia in voi e spero voi in me. Non capisco dove sia nata la storia dell'algoritmo. Nel calcio c'è il rischio grande di prendere un giocatore sbagliato. Spendere e non avere indietro la performance. Cerchiamo informazioni su tante cose, per ridurre il rischio al minimo. Ma mai abbiamo preso un giocatore per l'algoritmo. Per prendere El Shaarawy non servono algoritmi, così come Rui Patricio. Reynolds? Magari è una scelta sbagliata di un direttore sportivo sbagliato, ma non l'algoritmo. Noi dobbiamo avere il maggior numero di informazioni possibile per fare la scelta giusta. L'algoritmo non ti dice prendi questo o quello, ma non possiamo dimenticare che i dati sono importanti, anche per il lavoro di Mourinho. Match analysis, gps e così via. Non si può prendere un giocatore solo perché l'ha detto l'algoritmo. Quando le cose vanno bene o male, la responsabilità è mia, non dell'algoritmo".

La Juve si è quasi ripagata Vlahovic con le cessioni, nel calcio servono i rapporti. In questo senso come è messa la Roma? Trova le porte aperte sul mercato? E' più difficile alla Roma rispetto al Benfica?
"E' diverso. All'esempio che hai fatto posso rispondere con esempi diversi. Quando sono arrivato qui Pau Lopez era in panchina, magari aveva un valore di mercato di 0. Ha giocato, ha recuperato poi si è infortunato. Io ho bussato alla porta del Marsiglia e 6 mesi dopo uno che faceva panchina a Mirante ha portato 12 milioni di euro. Under? Caso simile. Possiamo parlare di giocatori che alla Roma non giocavano e ora giocano. Il denaro viene dopo. Non capisco cosa intendi per rapporti. Io parlo con tutti i club, quelli che conosco e quelli che non conosco. Sono anche conosciuto per privilegiare il rapporto con i club rispetto a quello con gli agenti. E comunque la Roma è importante. Se qualcuno non apre la porta a Pinto di sicuro la apre alla Roma".

Può garantire che Zaniolo sarà alla Roma il prossimo anno?
"Non posso io, come nessuno".

Come mai non è arrivato un regista tra la sessione estiva e quella invernale? E' un obiettivo?
"Se non sbaglio Mourinho aveva detto che riteneva il mercato non chiuso, ma che non si aspettava più nessuno. L'estate è lontana. Quando finisce il mercato per noi comincia un'altra stagione. Questo è il momento del campo, in cui dobbiamo concentrarci su cosa fare per migliorare. Abbiamo portato musicisti all'orchestra, ora dobbiamo migliorare l'intesa tra di loro per regalare ai tifosi la sinfonia che meritano. Nei prossimi mesi capiremo con Mourinho e la proprietà dove lavorare per fare la Roma più forte".

Si aspettava un mercato di gennaio genericamente così ricco? Come se lo spiega in questo momento di crisi?
"Credo che è vero che ci siano state trattative con molto denaro, ma sono state circoscritte. Al di là del tema economico c'è sempre quello sportivo. I club quando hanno problemi devono reagire, e magari questo provoca i movimenti di denaro. Dopo il Covid aspettiamo che il mercato si rigeneri, si risollevi. Non posso dirti che questo o quel trasferimento mi abbia sorpreso, ci sono sempre sorprese. Sapevo che qualcosa si sarebbe mosso, ma nelle prossime finestre il mercato tornerà ad essere più simile a quello degli anni passati. Non credo però che tornerà mai uguale al passato, ora c'è molto più equilibrio nella gestione economica del calcio".


Mourinho: "Grande risultato, ma complimenti all'Empoli"

Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato a Dazn al termine del match vinto contro l'Empoli:

Raccontavamo le sue esultanze dopo il terzo ed il quarto gol, più sentite dei primi due. Si aspetta una Roma che potesse controllare meglio?
"Sì, ma è un grande risultato. Non è facile vincere ad Empoli, 4-2 è un grande risultato per noi. Prima della partita sappiamo del pareggio tra Lazio e Atalanta e del pari della Fiorentina. Quindi era molto importante per noi vincere e lo abbiamo fatto. Per voi è fantastico il secondo tempo: col 5-0 la gente spegne la tv, così l'audience è rimasta alta. Complimenti ai miei, ma anche all'Empoli che nel secondo tempo, dopo un 4-0, era vivo e ci credeva".

Da sottolineare la mossa di Mkhitaryan su Ricci: con questa mossa la Roma ha vinto la partita. Da lì sono partite belle giocate.
"Sì, è una zona del campo che conosci bene. Abbiamo analizzato bene Ricci, Mkhitaryan ha fatto bene. Nel secondo tempo abbiamo abbassato l'intensità della pressione e Mkhitaryan ha sentito che anche gli attaccanti abbassano la pressione. Loro hanno fatto molto bene e solo quando noi abbiamo cambiato con Sergio e Veretout a chiudere gli spazi interni abbiamo controllato meglio. Ma l'inzio del secondo tempo fino al 4-2 abbiamo sentito qualche difficoltà. Ma non mi piace parlare in queste situazioni dei nostri problemi, ma delle qualità dell'avversario".

Sergio Oliveira?
"È diverso dagli altri, ma non è il regista come lo definite in italiano. Non è questo, lo sapevo perfettamente perché il calcio portoghese entra in casa mia ogni giorno. Sapevo cher dava differenza dal punto di vista fisico, delle decisioni, senza essere un fenomeno tecnicamente ma difficilmente prende una decisione sbagliata. Poi ha personalità, sa gestire i tempi e prendere falli. Non dico che abbia un'esperienza diversa ma quando giochi in un club che lotta per vincere il campionato assumi un altro atteggiamento e un'altra mentalità di cui noi abbiamo bisogno".

Perché siete arrivati tardi in campo nel secondo tempo?
"Non ricordo se fosse contro Cagliari e Lecce, è successo che il nostro avversario era arrivato tardi ed è una cosa che non mi piace. C'è un orario, devi entrare in campo nel momento giusto. È stata colpa mia, ho perso tempo ad analizzare la partita con il mio match analyst. Non mi piace e mi sono scusato con l'Empoli e con il quarto uomo".

Non ha freddo?
"No, ho una giacca di qualità e poi l'adrenalina. Adesso dormirò sul treno (ride, ndr)".


Abraham: "Nella ripresa eravamo rilassati. Dobbiamo farne tesoro per le prossime volte"

Tammy Abraham, attaccante della Roma, ha parlato a Dazn al termine del match vinto contro l'Empoli:

Doppietta per te oggi, la volevi davvero.
"Mi hanno preso per segnare e aiutare la squadra con gol e assist. Per fortuna io e la squadra nell'ultimo periodo siamo stati proficui, dobbiamo continuare così".

Mancini ti ha detto qualcosa?
"L'importante era fare gol, avevo visto che la palla aveva superato la linea ma non volevo rovinare i suoi festeggiamenti".

Cos'è successo nel secondo tempo dopo il primo tempo perfetto?
"Nella ripresa siamo scesi in campo con l'atteggiamento sbagliato, può capitare quando sei avanti 4-0, siamo scesi in campo rilassati. Loro sono una buona squadra, peccato perché il mister ci aveva avvisato e purtroppo è successo. Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza, perché la prossima volta potrebbe finire 4-4".


Empoli vs Roma 2-4 | Partite dalle due facce, ma la Roma porta a casa i tre punti

EMPOLI (4-3-2-1): Vicario; Fiamozzi, Ismajli, Tonelli, Marchizza; Zurkowski, Ricci, Bandinelli; Bajrami, Henderson; Pinamonti.
A disposizione: Ujkani, Furlan; Romagnoli, Cutrone, Benassi, Fazzini, La Mantia, Asllani, Rizza, Pezzola, Viti.
Allenatore: Andreazzoli.
Indisponibili: Luperto, Di Francesco, Parisi, Ekong, Baldanzi, Haas.
Squalificati: -.

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Karsdorp, Oliveira, Cristante, Mkhitaryan, Maitland-Niles; Zaniolo, Abraham.
A disposizione: Fuzato, Boer, Vina, Kumbulla, Bove, Zalewski, Veretout, Felix, Perez, El Shaarawy, Shomurodov.
Allenatore: Mourinho.

Indisponibili: Spinazzola, Lor. Pellegrini, Diawara, Darboe.
Squalificati: -.

Arbitro: Michael Fabbri di Ravenna.
Assistenti: Alassio – Rocca.
Quarto Ufficiale: Giua.
VAR: Abisso.
AVAR: Prenna.


Conferenza Stampa Mourinho: "Sarà una gara molto difficile, ma vogliamo aprire un ciclo"

Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro l'Empoli:

Il gruppo è ancora immaturo. Che tipo di immaturità ha la squadra? Che soluzione ha?
"Prima di tutto volevo mandare un abbraccio alla famiglia di mister Di Marzio. Tu ricordi i momenti in cui abbiamo fatto male, per me è più facile parlare dei momenti belli, come i 70 minuti contro la Juve o il secondo tempo contro il Lecce. La gara con la Juve è lontana, abbiamo parlato a sufficienza. Noi non ci nascondiamo dietro le scuse, tra di noi abbiamo parlato molto. Contro il Lecce la responsabilità del primo tempo è mia, ho pensato all'Empoli e non ho aiutato la squadra, mettendola in campo in un modo diverso, con 3 giocatori di centrocampo tutti sulla stessa linea. Per fortuna ero consapevole di questo già prima della gara, avevo in panchina giocatori che permettevano di cambiare le cose in corso"

Come sta Smalling?
"Sta bene, magari non benissimo ma si è allenato due giorni con la squadra, si era allenato giovedì da solo e i giorni in cui è stato a casa ha lavorato in modo limitato chiaramente. Se deve giocare lo farà, abbiamo tutti e 4 i centrali a disposizione. Kumbulla 2 mesi fa non aveva la mia fiducia totale, ma ora l'ha conquistata con umiltà, lavoro ed apertura totale alle critiche. Forse non avevo mai avuto 4 difensori a disposizione"

Dove può arrivare Abraham?
"Dove possiamo arrivare noi con lui e viceversa. Non sta facendo male essendo la prima stagione, con un cambio di cultura calcistica. I numeri sono lì, non calcia rigori e ha preso tanti pali. Onestamente mi aspetto di più, ha margini per migliorare, anche a livello qualitativo in area di rigore. Giocando ogni partita, e lavorando come sta facendo, mi aspetto sempre di più. Siamo tutti insieme, e speriamo che la sua crescita sia insieme a quella della squadra"

Quante squadre in Italia hanno una rosa migliore della Roma secondo lei?
"Penso che la classifica sia giusta, siamo lì. La classifica in questo momento rispecchia la prime 4-5 del campionato, che hanno un potenziale strutturale, di rosa e di esperienza che gli consente di stare lì. Possiamo arrivare lì? Sì. La prossima stagione con il lavoro assolutamente sì. Guarda il tempo di costruzione delle altre squadre, ma noi siamo lì".

Il mercato in entrata è chiuso? Sulle uscite?
"Forse ho sbagliato a dire che era chiuso, il mercato fino al 31 è aperto. Io non mi aspetto qualcosa di più, ma il mercato è aperto. Per quanto riguarda le cessioni sembra che un giocatore ogni volta che va in panchina o gioca meno debba essere ceduto, se è così è complicato. Veretout è stato in panchina una volta e sembra già in vendita, lo stesso Carles Peres: non è così. I giocatori che sono andati via erano parte di una strategia strutturale della nostra squadra. In questo momento questa è la rosa che avremo fino alla fine del campionato. Abbiamo cambiato 4 giocatori con pochissimi minuti e abbiamo preso 2 giocatori che in due partite hanno già fatto più minuti rispetto a loro. Oliveira ci da un'opzione a centrocampo, Maitland è un alternativa a Karsdorp e Vina. Sono contento, perchè il 10 gennaio avevamo già fatto i nostri acquisti. Peres ha giocato 8-9 volte da titolare, non esce"

Il gol preso contro il Lecce è un errore di Maitland-Niles?
"Intanto complimenti al Lecce, loro hanno avuto molto coraggio. Si guarda sempre chi sbaglia e non chi fa bene. Mailtand doveva essere al limite dell'area sul gol del Lecce, doveva entrare e non è entrato, ma sono stati molto bravi loro a trovare un giocatore che entrava da fuori area senza marcatura".

La partita di domani? El Shaarawy ci sarà?
"El Sha convocato. Unici assenti Spinazzola e Pellegrini. Apparentemente è una partita facile, dici bene. Apparentemente, e l'apparenza non esiste, vedi Milan-Spezia, Inter-Empoli in Coppa, l'apparentemente della Serie A si sta avvicinando a quello della Premier e questo è molto bene. L'Empoli sta facendo un ottimo campionato, un lavoro fantastico per qualità del gioco. Non c'è nessun apparentemente, sono sicuro che non sarà facile. Per vincere dobbiamo giocare bene. Guardiamo i numeri: hanno una media di più di 2 gol per partita nelle ultime partite. Fanno gol in tutte le partite e difendono anche bene. Se non sbaglio, nelle ultime 10 solo una volta non hanno segnato. Ora giocano con l'ambizione di vincere e di finire più in alto in classifica. Queste squadre che stanno tra le qualificazioni europee e la salvezza, giocano senza pressione ed è molto facile giocare così. Quindi sarà una gara molto difficile"

Domani sarà simile alla partita con il Lecce? Con quattro gol in più la Roma sarebbe sopra all'Atalanta o vicino?
"Non credo il Lecce e Empoli si assomiglino. Lecce è una buona squadra, ma di B. Empoli è una buona squadra, ma di A. Hanno punti comuni, ma giocano con moduli diversi e atteggiamenti diversi. L'Empoli gioca con due punte e un trequartista o una punta e due trequartisti. Gioca sempre con la difesa a 4, sempre con grande stabilità. Per me è una buona squadra. Loro non sono preoccupati dalla classifica, quindi giocano in modo sereno. Però, andiamo lì per provare ad aprire un ciclo di vittorie, di partite positive. Vorremmo arrivare a tre vittorie di fila".


Conferenza Stampa Mourinho: "Primo tempo da dimenticare, atteggiamento sbagliato"

Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo il match contro il Lecce:

In TV ha analizzato la partita della Roma. Quali sono le note positive?
"Il secondo tempo. Nei primi 45 minuti atteggimento sbagliato e troppo rilassato. Nel secondo tempo storia completamente diversa, col il palo di Zaniolo dopo un minuto grazie all'0intervento ottimo di Gabriel. Poi due gol ed un'occasione sbagliata. Volevo dare riposo a Mkhitaryan, ma non abbiamo altri rimpiazzi la. Con lui e Zaniolo in campo la partita è cambiata subito".

Nel primo tempo pressioni sbagliate. Colpa dell'atteggiamento o altro?
"Alcune cose non hanno funzionato, ed è solo colpa mia. Nè colpa di Veretout o Felix o altri. Solo colpa mia. Poi con i cambi ci siamo riassestati soprattutto al centro, dove nel primo tempo c'era un buco. Potevamo avere un atteggiamento migliore e giocare meglio, ma pensavo di far riposare alcuni giocatori e le cose non hanno funzionato al meglio. Sapevo delle difficoltà ma ho pensato a domenica e risparmiare alcuni giocatori".

Ha chiaro il sistema di gioco con cui giocherà la Roma?
"Dipende tutto dalle difficoltà che abbiamo. Partita dopo partita, vedendo chi è in forma e come gioca l'avversario ci adatteremo".


Roma vs Lecce 3-1 | La Roma rimonta lo svantaggio e strappa il pass per i quarti di finale

Ottavi di Coppa Italia per la Roma, che fa il suo debutto nella competizione contro il Lecce.
Per questsa sfida Mourinho non opta per un turnover massiccio, limitandosi a sostituire gli squalificati e lanciando Carles Perez dal primo minuto. Torna Karsdorp a destra, con Maitland-Niles che prenderà la corsia di sinistra nei quattro dietro. Centrali Ibanez e Kumbulla, che faranno da guardia a Rui Patricio. In mediana agiranno Cristante e Veretout, con Oliveria avanzato a trequartista. Carles Perez e Felix esterni offensivi che affiancheranno la punta Abraham.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Ibanez, Kumbulla, Maitland-Niles; Cristante, Veretout; Perez, Oliveira, Felix; Abraham
A disposizione: Boer, Fuzato, Vina, Bove, Mkhitaryan, Shomurodov, Zaniolo, Volpato, Zalewski.
Squalificati: Mancini.
Indisponibili: Diawara, Darboe, Smalling, Pellegrini, Spinazzola.
Diffidati:
Allenatore: Mourinho.

LECCE (4-3-3): Gabriel; Gendrey, Calabresi, Lucioni, Gallo; Faragò, Blin, Helgason; Strefezza, Coda, Rodriguez.
A disposizione: Bleve, Vera, Dermaku, Hasic, Samooja, Barreca, Bjorkengren, Hjulmand, Gargiulo, Majer, Listkowski, Olivieri, Di Mariano.
Squalificati:
Indisponibili: Tuia, Paganini, Pisacane.
Diffidati:
Allenatore: Baroni.

Arbitro: Volpi.
Assistenti: Saccenti e Scatragli.
Quarto Ufficiale: Cosso.
Var: Sozza.
Avar: Peretti.


Conferenza Stampa Mourinho: "Dopo due sconfitte ho rivisto personalità, ma abbiamo sbagliato molto sotto porta"

Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa al termine del match contro il Cagliari:

Una vittoria che serviva? Parere su Oliveira?
"Il rigore non è la dimostrazione della personalità di Oliveira. Oggi quando parlavo con i rigoristi tutti volevano tirarlo. Poi ha tirato lui, bene, ed abbiamo vinto. In fase sia offensiva che difensiva è stato importante per noi. Anche senza palla ha fatto molto bene. Ha dimostrato personalità è per me non è una novità, conoscendo bene il campionato da dove proviene. Un colpo di mercato che non mi aspettavo. Potevamo vincere 4-5 a zero, magari arriva Walter e dice che era una partita da 1-1. Nelle situazioni di superiorità numerica in attacco per me è già mezzo gol, ma abbiamo sbagliato molto. Il Cagliari gioca così e lo sapevamo. Dobbiamo controllare meglio la partita, ma dopo due sconfitte ho visto una partita di personalità. Una bella squadra".

Questa capacità di chiudere la partita è il limite principale della squadra?
"Abbiamo tanti limiti e diversi problemi. Oggi come contro la Juve se non prendevamo Maitland-Niles eravamo morti, in estrema difficoltà. Ancora in alcune posizioni siamo in difficiltà. Vina a sinistra è da solo. A centrocampo oggi dovevamo avere Veretout in panchina ed avere uno come lui in panchina piace, perchè è un'alterniva in più. Magari a lui non piacerà, ma a me piace. Si palra che abbiamo problemi a livelli difensivo, se il Cagliari avesse segnato tutti avrebbero cercaro l'errore del singolo dietro. Ma non abbiamo un problema difensivo. Non valuto i casi isolati, ma tutto l'insieme".

Parlava delle occasioni sbagliate in superiorità. Alcune di queste create da Mkhitaryan, come valuta la sua partita?
"Oggi Mikhitaryan avrebbe dovuto giocare dietro con Sergio, perchè volevo mantenere sempre il controllo. Meglio se vincevamo con più gol ma volevo tenere palla. Mi è piaciuto come ha giocato più avanti e lo sa fare e lo sappiamo. Mi è piaciuto molto Kumbulla oggi. Gli ho chiesto di stare alto e lo ha fatto, controllando bene palla. Sono contento di tutta la squadra, ma se devo scegliere il migliore dico lui. Avevo perso fiducia in Kumbulla dopo Bodo ma lui ha lavorato molto e mi ha convinto stasera. Per me il migliore è lui".


Roma vs Cagliari 1-0 | La Roma torna al successo in campionato. Esordio con gol per Oliveira

ROMA (4-3-3): Rui Patricio; Maitland-Niles, Mancini, Kumbulla, Vina; Mkhitaryan, Oliveira, Veretout; Zaniolo, Abraham, Felix.
A disposizione: Boer, Fuzato, Karsdorp, Perez, Shomurodov, Bove, Zalewski, Volpato, Oliveras, Keramitsis.
Allenatore: Mourinho.
Indisponibili: Spinazzola, Smalling, Diawara, Darboe.
Squalificati: Cristante, Ibanez.

CAGLIARI (3-5-2): Cragno; Goldaniga, Altare, Carboni; Zappa, Marin, Deiola, Pereiro, Dalbert; Joao Pedro, Pavoletti.
A disposizione: Radunovic, Lolic, Nandez, Gagliano, Lykogiannis, Cavuoti, Obert, Ladinetti, Desogus, Iovu.
Allenatore: Mazzarri.
Indisponibili: Grassi, Bellanova, Lovato, Aresti, Ceppitelli, Keita, Caceres, Oliva, Ceter, Strootman, Walukiewicz, Rog.
Squalificati: -.

Arbitro: Maggioni di Lecco.
Assistenti: De Meo e Muto.
Quarto Ufficiale: Volpi.
Var: Pairetto.
Avar: Carbone.


Conferenza Stampa Mourinho: "Ci siamo preparati bene per domani. Contento del mercato fatto"

Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Cagliari:

Domani una partita più difficile di quanto dice la classifica. Il Cagliari viene da 2 vittorie di fila e aspetteranno gli errori della difesa, la sua idea?
"La penso esattamente allo stesso modo. La loro classifica è momentanea, non credo saranno lì a fine stagione. Il Cagliari ha un allenatore e giocatori d'esperienza, hanno trovato il modo di fare punti e sicuramente vengono a Roma per farli. È un momento difficile per loro, ma se non sbaglio hanno battuto la Lazio all'Olimpico, cosa che dimostra che sono capaci di giocare contro squadre con maggior potenziale. Però non è una partita importante, abbiamo perso le ultime 2 e abbiamo fatto 1 punto nelle ultime 3. E come minimo, anche se è il massimo, ora dobbiamo farne 4 nelle ultime gare. Abbiamo lavorato tutta la settimana con tutti i problemi che abbiamo avuto, come si può immaginare dopo l'ultima non è bastato solo il lavoro, c'è stato bisogno di motivare i giocatori a rialzarsi e ad avere coraggio e non è mai facile dopo che perdi in quel modo. Non ci sarà pubblico, solo in 5000 spettatori all'Olimpico è praticamente uno stadio vuoto. Mi dispiace per la squadra e molto di più per la gente che viene sempre allo stadio ed è costretta a restare a casa. Cerchiamo di renderla una motivazione extra: come minimo cerchiamo di dare qualcosa a chi è innamorato della Roma e non può venire allo stadio".

Qualcosa in più su Sergio Oliveira? Può giocare anche come costruttore di gioco e non solo come mediano o mezzala? Poi la questione dei rigori: finora 3 penalty sbagliati su 4, Oliveira ne ha realizzati 16 su 18 in carriera. Può diventare la prima opzione come rigorista?
"Non ci ho ancora pensato, non lo so, è una cosa che dobbiamo decidere. Vediamo ma adesso non posso dirlo, abbiamo lavorato su tante cose in settimana che sul caso specifico del rigore non abbiamo affrontato nulla. Abbiamo cercato di dare un po' più di conoscenza tattica a Sergio e a Maitland-Niles. Ma non solo a loro, anche agli altri che sono qui da tanto e non sono ancora vicini ad essere perfetti dal punto di vista tattico. Su Oliveira, prima di tutto non ho mai pensato che sarebbe stato possibile prendere Oliveira a queste condizioni. Non era un nome che ho messo sul tavolo perché conoscendo il nostro profilo di mercato e l'importanza di Sergio, che giocava in una squadra che lotta per vincere campionato e l'Europa League come il Porto. Non pensavo fosse possibile, quando Pinto me ne ha parlato come di una possibilità concreta, ovviamente ho detto subito di sì. Non perché lui è un regista o perché è un centrocampista 'posizionale' in grado di migliorare l'organizzazione della squadra. No, è un giocatore diverso, con un carattere, una mentalità e una personalità di cui abbiamo bisogno. Conosco bene la sua mentalità, per la sua personalità e per come si comporta in campo pensavo fosse importante per noi. E' un giocatore multifunzionale, che sa giocare, sa arrivare in attacco e tira anche da fuori, che ha esperienza e ci migliora. A poco a poco miglioriamo la rosa e le opzioni, per noi questa finestra di mercato è stata positiva, abbiamo preso giocatori prima di tutto presto, perchè il mercato chiude il 31 gennaio e abbiamo chiuso subito per merito del direttore. E poi ci migliorano tanto le nostre opzioni. Finora abbiamo fatto 7 mesi solo con un terzino destro, era un dramma ogni volta che Karsdorp aveva qualche problema, con l'Inter abbiamo messo una formazione sbilanciata per l'assenza di un terzino destro. Maitland-Niles ha giocato con la Juve senza problemi, può giocare anche a sinistra e può darci una mano in alcune posizioni anche difendendo a tre. Oliveira può fare tutto, non è un vero e propria regista, non è il giocatore giusto per giocare da solo davanti alla linea difensiva ma può fare tutto. E' importante migliorare le nostre opzioni a poco a poco e i loro arrivi ci danno più equilibrio. Abbiamo 6 mesi davanti, speriamo di andare avanti in Conference, ci saranno tante partite da giocare, con il loro arrivo e le uscite di giocatori che hanno giocato poco. Per noi è importante avere queste opzioni".

Le condizioni di El Shaarawy?
"Sono stato già abbastanza simpatico a fare la conferenza stampa alle 14, per questa ragione non posso dare una risposta che avrei dato alle 19. L'ufficio stampa mi ha detto che sarebbe stato meglio parlare alle 14, magari può chiamare più tardi. Non si è mai allenato con noi, se oggi ci riuscirà sarà in panchina. Non abbiamo opzioni, penso che non avremo i soliti 12 giocatori in panchina, saranno aggregati 3-4 o magari 5 Primavera. Se uno come Stephan arriva all'ultimo momento, inteso come l'allenamento di oggi, sicuramente sarà in panchina. Però non ne sono sicuro".

Chi sono gli indisponibili, senza spiegare magari cosa abbiano?
"Non posso dirli ora, ma alcuni giocatori non si sono allenati con noi, abbiamo la seduta alle 17 per questo motivo, per dare loro un po' di tempo e sentire lo staff medico. Sapete già degli squalificati, poi ci sono El Shaarawy, Smalling e Karsdorp che non si sono allenati con la squadra, vedremo oggi".

La situazione di Veretout? Sembra un po' appannato e sta vivendo un'involuzione. Da cosa dipende? Lo considera ancora uno dei suoi pilastri?
"Guardi, se vede la nostra rosa e il numero di partite giocate, può essere una rosa grande nei numeri ma nella pratica ci sono 15 giocatori che giocano sempre quasi tutti i 90'. Questi giocatori diventano super-importanti e in condizioni normali nessun giocatore dovrebbe essere così importante. Fino alla scorsa settimana Karsdorp era indispensabilissimo, ora già non lo è più. Più la squadra è brava ed ha opzioni, più i giocatori diventano meno indispensabile ed imprescindibili. Ora a centrocampo con Cristante, Oliveira, Pellegrini, Veretout, Bove che poco a poco sta crescendo, Mkhitaryan che abbiamo reinventato in mediana siamo abbastanza equilibrati e possiamo dare ossigeno e riposo ai giocatori, non facendoli giocare sempre per tutti i minuti. Veretout sarà sempre importante per noi, è un giocatore di qualità ma sono d'accordo con lei, nelle ultime partite non è andato benissimo, non ha giocato al suo livello. Ma resta un giocatore importante per noi".

Chiaramente è soddisfatto del mercato. Ora giudica la rosa completa o manca ancora qualcosa?
"Sono contento perché conosco il profilo del mercato che possiamo fare, riconosco e ringrazio lo sforzo della società e il lavoro fatto dal direttore per migliorare la rosa. Sono intelligente ed equilibrato, abbiamo fatto un buon mercato in funzione di ciò che siamo. Fare mercato adesso è complicato per tutti, immaginatevi per noi. Ma prendere due giocatori in prestito, giocatori che sono già pronti per giocare quando di solito si aspetta per altre opzioni, due opzioni che ci migliorano. Se pensiamo a quanto hanno giocato Calafiori, Mayoral e Villar, in termini di minutaggio, per noi è un miglioramento. Un terzo acquisto? Non me lo aspetto, penso che abbiamo fatto il possibile e Tiago Pinto ha lavorato presto, già dal 1 gennaio. Ha fatto il più presto possibile e sono contento per com'è andata".

Il recupero di Spinazzola? In fase di non possesso mancano le marcature, come avvenuto nel gol di Dybala domenica. Vorrebbe maggiore attenzione?
"Chiedo esattamente il contrario di ciò che hanno fatto, chiedo sempre pressione sulla palla e copertura in diagonale del giocatore a centrocampo. Con Dybala è successo la seconda volta, l'altra mezza opportunità è arrivata prima del gol ed è stata una situazione in fotocopia. Su Spinazzola, mi sarebbe piaciuto sapere chi è stato il fenomeno che ha detto che sarebbe rientrato a novembre, sarebbe stato un pazzo. Lo ha detto lui? E' stato pazzo anche lui, iperottimista ma lo hanno motivato in modo sbagliato, è una lesione impossibile da recuperare in pochi mesi. Ogni partita in cui mi arriva migliorato sono contento. Se rientrerà ad aprile o a maggio sarò contento, è una lesione difficile e il recupero non è mai una linea retta. Per questa ragione sono tranquillo. Lui soffre questa situazione ma gli dico sempre che manca un giorno di meno. Capisco la domanda, ma con lui lavoriamo con tranquillità e cerchiamo di trasmettergli il messaggio corretto".

Dopo Roma-Juve ha descritto molto bene il profilo psicologico della sua squadra. Come hanno preso le sue parole? Come si può migliorare quest'attitudine ad uscire dalla partita, visto che anche in coppa il fattore psicologica conta?
"Penso che le abbiamo preso bene. Non si saranno sentiti bene, ma gente che vuole migliorare e che si fida della mia esperienza la vedo sempre molto positiva quando ci si confronta. Tutto quello che dico alla stampa non è diverso da quello che dico alla squadra, ovviamente con loro vado molto di più a fondo. Lo abbiamo fatto, ho sentito gente che vuole migliorare. Non sono permalosi o scontenti per le critiche, per questo mi fa piacere lavorare con loro. I giocatori sono aperti, la situazione psicologica è stata ovvia per tutti ma per dare l'esempio del nostro profilo in quel periodo lì in cui abbiamo subito 3 gol abbiamo fatto un solo fallo. Se fossi stato in campo io ne avrei fatti da solo almeno 4. Siamo un pochino naif. Anche Oliveira ha notato che ci sono tanti giovani qui, anche i giocatori importanti sono giovani. Ci vuole pazienza, poco a poco".

Una settimana un po' difficile perchè il risultato di Roma-Juve offusca 70' giocati bene. Qual è stato il focus del suo lavoro durante la settimana? Su Oliveira, le ricorda qualcuno che ha allenato in precedenza? Le sue indicazioni che gli darà in vista di domani?
"Mi ha fatto talmente tante domande che mi sono perso. Ha detto e bene che il risultato ha offuscato 70' giocati bene. Li ha offuscati fuori, non per noi che lavoriamo dentro e non possiamo dimenticarli, anzi, dobbiamo prenderli ed analizzare quanto di buono abbiamo fatto. Potrei dire che più o meno nella nostra analisi dopo Roma-Juve, in 45' di meeting, abbiamo parlato 35' su quei fantastici 70'. Li abbiamo analizzati di più del disastro fatto in quei dieci minuti. Abbiamo fatto bene tante cose che non possiamo dimenticarcele, voi si. Per voi e per i tifosi è importante il risultato, il dolore che abbiamo sentito era per quello, ma abbiamo fatto bene tante cose: la gestione della palla, il pressing, l'ingresso in campo nel secondo tempo, l'atteggiamento dopo il gol subito. Abbiamo fatto bene tante cose. Ogni volta che la squadra sbagliava lo abbiamo analizzato. Nel primo tempo ci sono stati errori di base, giocatori bravi non si fanno attrarre ne dalla palla e ne dall'uomo. Sul secondo abbiamo riflettuto sugli errori in costruzione, non c'è stato solo un collasso mentale ma errori individuali in tutti e due i gol. Ho parlato della mancata chiusura di Shomurodov, ma c'erano anche errori individuali sulle seconde palle. Immaginatevi parlarne dopo 48 ore con ancora quel peso. Ma i giocatori hanno risposto bene. Riguardo il Cagliari, conosco Mazzarri come lui conosce me. E' una squadra competitiva, verranno per strappare un punto ma vorranno avere la possibilità di prenderne 3. Ci siamo preparati anche ad affrontare una squadra che gioca in questo modo. Anche a noi servono punti: siamo preparati per prenderceli".


Conferenza Stampa Oliveira: "Arrivo qui per aiutare. Voglio dimostrare il mio livello"

Giorno di presentazioni ufficiali in casa Roma con Sergio Oliveira che incontra la stampa.
Apre la conferenza il GM Tiago Pinto: "La vita è così, ci sono tanti cambiamenti. Due anni fa nessuno poteva credere che saremmo stati qui insieme, abbiamo lottato tante volte contro. Come ho detto ieri, il mercato di gennaio non è facile, servono giocatori che sappiano aiutare subito la squadra. Sergio non ha bisogno di presentazioni, è un centrocampista di livello internazionale".

PAROLE OLIVEIRA

Ti senti pronto ad aiutare da subito la Roma?
"Ho 29 anni, ho già dimostrato il mio valore, arrivo in un'età matura in cui sento la responsabilità di aiutare la Roma. Sul tema della personalità, è normale che il mister faccia così, la Roma ha grandi giocatori, con personalità, mi sento uno in più, che arriva qui per aiutare"

La freddezza sui rigori. In questa stagione su 4 se ne sono sbagliati 3, ti aspetti di diventare rigorista?
"E' vero, li calcio molto spesso ma questa è una decisione che spetterà al mister. Ha giocatori di grande qualità a partire da Pellegrini e Veretout che sanno calciare"

Cosa ti ha convinto a venire alla Roma?
"Sono un calciatore a cui piacciono le sfide, sono grato al Porto e al suo allenatore per avermi portato a questi livelli. Venivamo da un periodo di 5 anni insieme, alla fine della scorsa stagione, la migliore a livello collettivo e individuale, avevo voglia di una nuova sfida. Non è un problema arrivare qui in prestito perché voglio dimostrare il mio livello sia in partita che in allenamento"

C'è anche il ritorno in Nazionale che ti ha spinto qui? Un parere sul Portogallo che sfiderà l'Italia negli spareggi
"Il mio obiettivo e la mia volontà è di tornare in Nazionale. Il Portogallo deve innanzitutto vincere la prima partita e poi probabilmente sfiderà l'Italia. Ma il Portogallo ha tutte le carte in regola per arrivare al Mondiale"

Nella prima intervista col club ti sei definito un giocatore box to box. Ma dov'è che pensi di esprimerti meglio?
"La mia posizione preferita se giochiamo a 3 è fare la mezzala, l'8, se giochiamo a 2 quello un po' più arretrato. Ma gioco dove vuole il mister e voglio mettere a disposizione le mie qualità per la squadra"

Sei andato in prestito più volte. Come ti spieghi questa esplosione così tardiva?
"E' normale, non tutti siamo Mbappè che a 20 anni è campione del Mondo. E' stata una crescita graduale, ci sono state difficoltà nel percorso ma credo di aver imparato moltissimo sia dentro che fuori dal campo. Non cambierei nulla nel mio percorso perché non sarei il giocatore e la persona che sono oggi"

Hai incrociato la Roma in amichevole. Che sensazione ti ha dato? E a che traguardi pensi possa ambire?
"E' stata una semplice amichevole estiva, è una partita che volevano vincere Roma e Porto ed è stata più dura di una solita amichevole. Ho seguito la Roma da quel momento sia per Mourinho che per Tiago Pinto, da quella partita ho stretto rapporto con Lorenzo Pellegrini. E' importante concentrarsi partita dopo partita e avere questa mentalità vincente senza subire la pressione che arriva dall'esterno. Rispettare il lavoro dei giornalisti ma proseguire sulla nostra strada"

Perché il 27?
"Perché è da sempre il mio numero, mi ci sento bene"

Sono tre giorni già che sei qui. Qual è la cosa che ti ha colpito di più a Trigoria?
"Mi ha colpito la qualità della squadra, si lavora molto bene, le infrastrutture sono eccellenti, sono stato accolto nel modo migliore da tutti e per questo li ringrazio. Seguivo la Roma come ho detto e anche seguendola da fuori si capiscono quali movimenti fare in campo e stiamo lavorando su questo. Col passare del tempo sono sicuro che mi troverò sempre più a mio agio e le cose seguiranno il proprio corso".


Conferenza Stampa Maitland-Niles: "Sono concentrato sul raggiungere il quarto posto, lavorando tutti insieme"

Giorno di presentazioni ufficiali in casa Roma con Maitland-Niles, già in campo domenica scorsa contro la Juventus, che incontra la stampa.
Apre la conferenza il General Manager Tiago Pinto: "È un calciatore pronto per aiutare la squadra subito, sapete che il mercato di gennaio è così. È giovane, che può giocare in più ruoli e viene da un campionato impegnativo come la Premier League. Mi fa piacere dire che mi ha aiutato tanto per far sì che questa trattativa sia stata possibile".

PAROLE MAITLAND-NILES

Ti senti di passaggio in Serie A e nella Roma o pensi in questa fase della tua carriera di poter rimanere per qualche anno?
"Sono concentrato in questo momento sul presente piuttosto che sul contratto. Sono concentrato nel raggiungere gli obiettivi che la Roma persegue in questo momento che è un piazzamento tra le prime quattro".

Che idea ti sei fatto dei 7' con la Juve e delle contraddizioni in Serie A e nella Roma?
"Gli alti e bassi fanno parte del calcio, ci sono costati cari e la vittoria. C'è stato un calo di concentrazione. Dobbiamo lavorare per cambiare la nostra mentalità e avere la regolarità per 90' e per gli eventuali minuti di recupero. L'obiettivo si raggiunge lavorando tutti insieme".

Che impressione hai della Serie A?
"La Serie A è un campionato importante, molto diverso dalla Premier, più tattico e mi è sembrato molto tecnico. Bisogna mantenere la concentrazione altissima dal primo all'ultimo minuto".

Tu e Sergio Oliveira potete aiutare per la mentalità vincente?
"Sì, certamente. Sono convinto che abbiamo la capacità di trasmettere questa volontà per aiutare la squadra e tutti insieme a vincere le partite. Il calcio chiede questo, se non vinciamo non siamo contenti motivo per il quale dobbiamo tornare a farlo il prima possibile per tornare a sorridere".

Sei il terzo giocatore inglese, conoscevi Abraham e Smalling? In campo e in allenamento parlate inglese o ti fai aiutare dal traduttore?
"Conoscevo Tammy (Abraham, ndr) prima di arrivare qui, non conoscevo così bene Chris (Smalling, ndr) e ho avuto il piacere di conoscerlo qui. Capisco la lingua del calcio, anche se il mister parla in italiano riesco a seguire le sue istruzioni perché riesco a contestualizzarle. Per le sfumature mi dà una mano Claudio (il traduttore, ndr)".

La tua più grande caratteristica? Dove devi migliorare di più?
"Ritengo di essere polivalente, di buona corsa e molta energia in campo. Sono rapido, forte, abile tecnicamente e con una buona lettura del gioco. Adesso devo metterle in pratica affinché le mie prestazione siano sempre di un livello elevato. Posso migliorare la regolarità del rendimento che mi permetta di non accontentarmi di prestazoni sufficienti e far sì che ogni azione possa essere incisiva".

Come sono stati questi primi allenamenti in campo? Mourinho?
"Il primo giorno è stato frenetico, c'erano tante cose da fare e da sistemare. Ho avuto un solo allenamento prima di giocare la prima partita, che volevo giocare perché sono qui per questo. Il rapporto con compagni e con il mister si è rafforzato, ci conosciamo sempre meglio e anche il mister mi ha potuto vedere all'opera".