Mancini: "Spinazzola sta tornando. Pellegrini sono convinto possa giocare esterno offensivo"

Roberto Mancini, CT della nazionale italiana, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro Malta parlando anche dei giallorossi Pellegrini e Spinazzola:

Come ha visto Pellegrini e Spinazzola?
"Contro l'Inghilterra Spinazzola ha mostrato progressi importanti, sta tornando. Pellegrini sono convinto che possa giocare come esterno offensivo: è uno dei ruoli che può interpretare al meglio perché ha le giuste caratteristiche per farlo".


Abraham in crisi. Per Mourinho ora il titolare è Belotti

Cinquantaquattro minunti giocati in totale tra Juventus, Real Sociedad e Lazio. Due mesi fa l’ultimo gol, nei sette stagionali messi a segno.

La crisi di Tammy Abraham è prima di tutto nei numeri. E da qualche settimana anche nelle scelte di José Mourinho che sembra aver scelto Andrea Belotti come attaccante titolare. Quest’anno l’inglese non riesce ad ingranare ed è ormai preda di una crisi realizzativa inaspettata dopo la prima annata in giallorosso. A marzo 2022 era già a quota 23 gol e veleggiava spedito verso il record personale di 27. Quei momenti sembrano ora un lontano ricordo. 

La Repubblica


Il giorno dopo...

INSIDEROMA.COM - ALESSANDRO CAPONE - Si è vero. Forse il giorno dopo è ancora più dura. Si, perché se ieri la delusione era a caldo oggi lucidamente ti rendi conto che non è andata come pensavi. Hai ancora nella testa quel rumore che ti arriva alle orecchie al sessantacinquesimo. Lo senti sbiadito, un po come sbiadito del resto è quello che vedi davanti a te. Ti rimane quell’urlo strozzato in gola quando per un momento hai pensato di averla ripresa. Questione di attimi. Quello che passa fra uno stop sbagliato e un cartellino rosso, fra un intercetto e un anticipo mancato, fra un palo che accompagna la palla nella tua porta invece di respingerla e un passo in avanti fatto troppo presto. Non è e non potrà mai essere una partita come altre anche perché, inutile a dirlo, non è solo una partita di calcio. Perché ci sono si gli attimi, in campo, quelli sportivi, quelli che determinano i risultati. Ma poi ci sono gli attimi, quelli che porti dentro. L’attesa, gli sguardi, i cori che accompagnano e scandiscono il pomeriggio un secondo dopo l’altro. Quei colori, quelli della città, che ti avvolgono come a farti da scudo e a darti coraggio. Gli stessi che oggi di proteggeranno da quel senso di inquietudine che ovviamente ti porterai dietro ma che ti daranno la forza di guardare ancora avanti come sempre perché comunque le differenze, per fortuna, rimangono sempre tante, le stesse, in campo e fuori a prescindere da ogni risultato. Tutto è ancora possibile, tutto è ancora da decidere. Il giallo ocra e il rosso pompeiano torneranno a sventolare in Italia e in Europa (a proposito di differenze…) e fra poco si potrà tornare a macinare chilometri anche nei confini nazionali. Fa male perdere un derby, fa malissimo perderne due, ma questo certamente non cambia il senso delle cose, non cambia quello che sei e quello sono. Rimane l’amaro al triplice fischio ma con il privilegio e il vanto di aver provato a spingere quel pallone in rete fino alla fine, con la voce e con il cuore come sempre. Bandiere al vento e braccia tese al cielo per la Roma ogni secondo di ogni partita. Ora più di altri momenti bisogna stringersi un po e ripartire verso traguardi che sono ancora li, alla portata, partita dopo partita, minuto dopo minuto, chilometro dopo chilometro, coro dopo coro. Oggi forse ti sentirai incudine ed è anche giusto. Un pizzico di rabbia che però ti da la carica per ripartire uniti e compatti e guardare oltre un facile disfattismo perché la vittoria stavolta non sarà arrivata sul campo ma rimane in quell’attesa, in quell’avvicinarsi. In quei passi e quei brindi. Nelle risate ma soprattutto in quegli sguardi, quelli di chi c’era ieri, c’è oggi e ci sarà domani per tenere in alto i colori e continuare ad accompagnare un sogno che fai ad occhi aperti da quando sei bambino, un’ideale a cui ti senti di appartenere facendo la tua parte, una passione che ti accompagna ogni singolo giorno, una fede che dal millenovecentoventisette viene difesa e tramandata di generazione in generazione. Oggi un po di più… avanti Roma … avanti Romanisti. Che poi… a pensarci bene… alla fine, è vero, citazione in parte corretta…voi… dall’altra parte… anche oggi… felici (comunque) pochi… Caro cugino… ci rivediamo fra qualche mese…  

Alessandro Capone


Lazio vs Roma 1-0 | La Roma, in 10 per oltre un'ora, lotta e cerca la rete. Ma purtroppo deve cedere il passo

LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj; Milinkovic-Savic, Cataldi, Luis Alberto; Pedro, Felipe Anderson, Zaccagni.
A disposizione: Maximiano, Adamonis, Patric, Gila, Radu, L. Pellegrini, Lazzari, Basic, Marcos Antonio, Romero, Cancellieri, Immobile.

Allenatore: Sarri

ROMA (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibañez; Zalewski, Cristante, Wijnaldum, Spinazzola; Dybala, Pellegrini; Belotti
A disposizione: Svillar, Boer, Celik, Llorente, Bove, Tahirovic, Camara, Matic, Solbakken, Volpato, Abraham.

Allenatore: Mourinho

Arbitro: Massa.
Assistenti: Alassio e Imperiale.
Quarto Ufficiale: Maresca.
VAR: Di Paolo.
AVAR: Rapuano.


Real Sociedad, Alguacil: "Crediamo nella rimonta. Si può fare"

Alla vigilia della sfida tra Real Sociedad e Roma (ritorno degli ottavi di finale di Europa League) ha parlato in conferenza stampa il tecnico degli spagnoli Imanol Alguacil

Credete nella rimonta?
"Chiaramente è una cosa possibile, senza dubbio, anche se sarà complicato. Dobbiamo creare un'atmosfera spettacolare, una tempesta. Dobbiamo essere coraggiosi e uniti possiamo riuscirci. Non posso che essere orgoglioso di questa squadra. Come allenatore, sono consapevole del fatto che possiamo ancora migliorare e io sono con loro".

Perché crede nella rimonta?
"Perché ci credono sia i giocatori, sia voi che siete qui, sia il 90% dei tifosi che verranno, per tutte le ragioni che questa squadra ha dato negli ultimi tre anni e mezzo. Sarà difficile, ma te la devi giocare. Devi generare la tempesta perfetta, creare onde di 30 metri e surfarle. Ci saranno momenti in cui l'onda ci raggiungerà, ma supereremo tutto uscendo e combattendo insieme".

La chiave del match?
"Ovviamente segnare nei primi minuti, ma se l'1-0 arriva al 70', da lì alla fine immaginate cosa potrebbe accadere. Sarà importante non subire gol, c'è tempo, ma è meglio realizzare l'1-0 il prima possibile".

Cambierà qualcosa rispetto all’andata?
"Ci possono essere dei piccoli cambiamenti, ma non dico la formazione. Vedremo come andrà la partita domani. Ci saranno fasi, momenti, dettagli che dobbiamo correggere".

Che gara si aspetta?
"Vorrei iniziare bene. Il punteggio è importante da rimontare, ma l'importante è la fine del match. Vediamo. Si giocheranno 97-98 minuti e poi chissà. Vediamo se è possibile rimontare. Siamo consapevoli che la partita può essere lunga e non c'è niente di sbagliato nell'arrivare al 70’ sullo 0-0. È importante che il sostegno dei tifosi sia sempre presente e loro non falliranno perché non lo fanno mai. Vogliamo dar loro una gioia".

Ha provato i rigori?
"I rigori non mi piacciono, provarli potrebbe sollevare dei dubbi nei giocatori".


InsideRoma vola a San Sebastián per Real Sociedad - Roma!

Dopo il successo ottenuto nel match di andata per 2-0, la Roma vola a San Sebastián per il ritorno degli ottavi di Europa League contro la Real Sociedad in programma giovedì 16 marzo allo ore 21 alla Reale Arena.

Dopo avervi raccontato da Tirana la finale di Conference League dello scorso anno, InsideRoma seguirà gli uomini allenati da José Mourinho anche in questa delicata trasferta in terra basca arrivata nel momento cruciale della stagione e che può regalare la qualificazione ai Quarti di Finale del torneo.

Daniele Mattioli sarà il nostro inviato a San Sebastián, mentre il la direttrice Francesca Ceci, Massimo Papitto e Federico Falvo saranno impegnati in redazione. Seguiteci qui sul sito e sulla nostra pagina Facebook con aggiornamenti ogni ora per non perdere nessuna informazione su questa importantissima sfida europea.


Roma vs Sassuolo 3-4 | Una Roma mai doma paga l'uomo in meno

ROMA (3-5-2): Rui Patricio; Kumbulla, Smalling, Ibanez; Zalewski, Wijnaldum, Matic, Bove,, Spinazzol; El Shaarawy, Abraham.
A disposizione: Svillar, Boer, Kumbulla, Celik, Llorente, Karsdorp, Pisilli,Bove, Tahirovic, Camara, Volpato, Belotti.
Allenatore: Salvatore Foti (Mourinho squalificato).
Indisponibili: Darboe, Solbakken, Pellegrini.
Diffidati: Mancini.
Squalificati: Cristante.

SASSUOLO (4-3-3): Consigi; Zortea, Erlic, Tressoldi, Rogerio; Frattesi, Lope, Henrique; Berardi, Pinamonti, Laurentié.
A disposizione: Russo, Pegolo, Obiang, Marchizza, Toljan, Alvarez, Harroui, Ceide, D’Andrea, Throstvedt, Ferrari, Defrel, Bajrani.
Allenatore: Alessio Dionisi.
Indisponibili: Muldur, Romagna.
Diffidati: Tressoldi, Thorstvedt, Zortea.
Squalificati:-.

Arbitro: Fabbri.
Assistenti: Capaldo e Prenna.
Quarto Ufficiale: Giua.
VAR: Pairetto.
AVAR: Nasca.


Mou Š la vera certezza. E sogna un altro trofeo

Il tecnico è il punto di riferimento per la squadra e per i tifosi. 

Lui sogna un altro trofeo: "Grande impresa vincere qui una coppa e mezza. E ho tempo per conquistarne un'altra". Giovedì il Servette per blindare il primo posto in classifica. Josè sarà in tribuna per la squalifica.  

Corriere dello Sport


Conferenza Stampa Mourinho: "Questo è solo il primo tempo, manca il secondo tempo a San Sebastian"

Josè Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria contro la Real Sociedad:

Le partite all'Olimpico vanno sempre alla stessa maniera, non può essere un caso.
"In casa abbiamo perso con Atalanta, Lazio e Napoli, pareggiato con il Torino. Non abbiamo tante opzioni offensive, non facciamo tanti gol, però possiamo cambiare sulle fasce. I giocatori sono freschi e hanno gamba, El Shaarawy ha giocato bene così come Spinazzola. Qualche gol può fare differenza, poi è entrato Belotti per Abraham, avevo solo lui in panchina. Solbakken è infortunato, ma comunque non poteva giocare in Europa. Siamo stati organizzati, abbiamo un'organizzazione dove 11 giocatori lavorano tanto, dove non c'è spazio per lavorare con 9 o 10, lavorano tutti. Siamo organizzati, analizziamo bene l'avversario e facciamo quello che possiamo. Sono tranquillo dopo le sconfitte e le vittorie, l'ho imparato con l'esperienza. La prossima settimana è pericolosa, è pericoloso a San Sebastian. Giocare contro la Lazio è lo stesso di giocare contro Milan, Juventus e un altro avversario, ma in questa città non è così. Non voglio andare a San Sebastian pensando al derby, se facciamo così perdiamo. Loro sono forti, hanno qualità e creatività, dobbiamo andare lì con tutto. Questo è solo il primo tempo, manca il secondo tempo".

Dybala ha fatto un grande recupero nel secondo tempo. Sta portando questa filosofia in squadra?
"Se vogliamo fare dei risultati, tutti devono lavorare e sacrificarsi. Non conosco una squadra che non giochi come squadra, che poi non abbia successo. Paulo è un giocatore umile, non cerca la giocata individuale, vuole aiutare la squadra e ho capito che posso contare su di lui. Il ruolo che ha lo protegge un po' per avere più freschezza nel portare la palla. La Real Sociedad gioca con un rombo a centrocampo, abbiamo avuto bisogno di chiudere spazi e gli attaccanti si sono dovuti abbassare e hanno fatto un lavoro straordinario. Se cambio Dybala lo faccio per stanchezza ma anche per protezione, perché non ho altri attaccanti, siamo un po' limitati davanti. Non sono invidioso, nel calcio di meno, però ieri nel Bayern Monaco sono entrati Gnabry, Mané, Sané e un po' li ho invidiati (ride, ndr)".

Non ama parlare dei singoli, però vogliamo spendere due parole per Matic? Che leader è diventato in questa squadra dopo pochi mesi?
"C'è solo un leader (ride, ndr). C'è solo uno, nel senso che i giocatori sono tutti uguali, però mettono in campo esperienze di carriera diversa, modi diversi di pensare e questo è fantastico. Abbiamo bisogno di questo, però qui non abbiamo questo tipo di problema, siamo veramente una squadra con un solo leader. È molto importante che dentro il campo esista questo tipo di empatia, per me si dice empatia. Gente che non comunica, gente che non cambia punto di vista, poi si perde una partita e tre vanno sotto la Curva, due a bere acqua, sette nello spogliatoio, ma la nostra squadra nel bene e nel male è sempre stata unita e questo per me è un piacere".

Sarri ha detto che la sua è stata una sospensione alla carriera: vuole rispondere? Quanto è importante avere un leader come lei nel derby?
"Non voglio parlare della squalifica perché c'è un processo in corso, è tutto sospeso. La frase di Sarri? Dipende dal risultato del processo, dopo posso dire qualcosa. Complimenti al Milan, prima squadra italiana ad approdare ai quarti di finale di Champions League. Ne vogliamo di più".


Tattica e velocit…: una cura Special

Ritorno in campo il 17 settembre: il piano. Oltre al recupero degli infortunati servono più intensità e ritmo. La difesa a quattro diventa un'opzione. 

Resta un problema l'inefficacia degli esterni in fase offensiva. 

Corriere dello Sport


Si riprende ad allenarsi marted. Undici nazionali saranno assenti

La Roma tornerà a lavorare martedì, dunque Mourinho ha concesso tre giorni liberi pieni di riposo. Ci sarà Dybala che dovrà recuperare dall’infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori per Roma-Milan.

Assenti invece gli 11 nazionali convocati dalle rispettive rappresentative, compreso il neo acquisto Romelu Lukaku.

Pellegrini, Cristante, Spinazzola e Mancini sono partiti per il ritiro di Coverciano, Bove invece andrà in Under21. Con l’Argentina Paredes. Convocati anche l’ultimo arrivato Romelu Lukaku, impegnato con il Belgio, Celik (Turchia), Rui Patricio (Portogallo) Ndicka (Costa d’Avorio) e Zalewski (Polonia). Convocato anche Aouar, chiamato dall’Algeria, ma le sue condizioni andranno valutate, dopo aver chiesto il cambio durante la gara col Milan per un problema fisico.


La rabbia di Mou pi— solo che mai

Solo un punto in tre partite e la brutta prova con il Milan. Mourinho ha perso la pazienza ma è già in cerca di soluzioni. 

Tra i ritardi sul mercato e la sfortuna ha ancora una Roma a mezzo servizio. Lui aveva avvertito tutti: "ci vorrà tempo."

Da Dybala a Lukaku, i migliori vanno gestiti. Ed è lui a metterci la faccia.  

Corriere dello Sport