Il Milan pensa a Sarri per sostituire Gattuso. Conte sempre più vicino alla Roma

Un altro indizio, proveniente dall'Inghilterra, avvicinerebbe Conte alla Roma. Infatti, come riporta standard.co.uk, si allontana il possibile arrivo di Sarri. Il tecnico del Chelsea, per il tabloid inglese, è molto vicino al Milan in caso di esonero di Gattuso. Una decisione però che non è sicura, viste le intenzioni di Sarri di rimanere alla guida dei Blues: "La Premier League e' meravigliosa e voglio restare qui, l'atmosfera negli stadi e' davvero fantastica e sono sicuro che entro due stagioni saremo in grado di lottare con Liverpool e Manchester City".
Ricordiamo che Sarri, come Conte, è stato accostato alla Roma.


Ag. Pastore: "Javier resterà sicuramente a Roma"

Tornato a calcare il campo sabato scorso, Javier Pastore ha ritrovato il gioco ed il gol, facendo vedere ai tifosi che i problemi fisici sono ormai alle spalle. Una nuova vita per il Flaco, che vuole riconquistare la fiducia del pubblico giallorosso. Ad ammetterlo è anche il suo agente, Marcelo Simonian, che ha parlato così a corrieregiallorosso.com: "Javier resterà sicuramente a Roma. Non ho incontrato la Roma e per ora non sono stato contattato dalla società".


Stadio della Roma, Sanvitto accusa la Sais di bancarotta fraudolenta. Pronte azioni legali

L'architetto Francesco Sanvitto ha presieduto il Tavolo della Libera Urbanistica, presentando diverse denunce riguardo lo Stadio della Roma. Una di queste, come riferisce il giornalista Fernando Magliaro sul proprio profilo Twitter, si riferisce ad un'accusa di bancarotta fraudolenta della società Sais che ha venduto ad Eurnova i terreni di Tor di Valle. La Sais annuncia azioni legate contro Sanvitto.

 


INSIDE LIGA - Messi entra e regala il titolo al Barcellona. Zidane ko nel derby contro il Rayo. Atletico ok con il 'solito' 1-0

INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI - Barcellona che come succede quasi sempre al Camp Nou ha tra i piedi il pallone ed è chiamato a cercare un modo per eludere il sistema difensivo dell’avversario di giornata, nello specifico il Levante. I valenciani non si nascondono, gara difensiva e di contenimento, con qualche passaggio di possesso palla per respirare e alleggerire la pressione blaugrana. Messi e Busquets sono in panchina pensando al Liverpool e alla semifinale di Champions League che sta per arrivare e allora Valverde chiede ad Arthur di modulare la manovra e alla coppia Coutinho-Suarez di fare la differenza in zona gol. I numeri dicono che ci sono 6 parate in 25 minuti per il portiere del Levante, con il Barcellona che si sposta sempre più in avanti con le linee per cercare di intrappolare gli ospiti vicini all’area di rigore. Proprio Suarez e Coutinho ci provano più di tutti, ma entrambi non trovano la precisione necessaria, oppure si scontrano contro Aitor Fernández, bravo soprattutto su un colpo di punta del Pistolero che cerca di sorprenderlo con una giocata in area da calcio a 5. All’intervallo però la Liga non è ancora chiusa per il Barcellona e Messi corre negli spogliatoi appena l’arbitro dichiara chiusa la prima parte di gara per uscirne, fascia al braccio, pronto a entrare in campo al posto di Coutinho. Barcellona che sembra fare un po’ più fatica in avvio di ripresa, poi al 62’ Vidal aggredisce un pallone al limite e di testa appoggia a Messi. La Pulce non calcia subito di destro come farebbero quasi tutti gli altri giocatori, ma in uno spazio minimal rientra e con il sinistro appoggia con il piatto dolcemente sul palo lungo per il gol del vantaggio. Il Levante risponde subito, Borja Majoral però non riesce ad alzare il pallone e Ter Stegen in uscita bassa come un portiere di hockey nega il pareggio, poi il portiere tedesco ringrazia Morales che solo davanti a lui spedisce malamente tra le prime file del Camp Nou. Il Levante però ha il coraggio di costringere il Barcellona a lavorare in fase difensiva, non la qualità migliore della squadra di Valverde. Passata l’ondata i blaugrana tornano in acque più tranquille con Vidal e Messi che vanno vicini al raddoppio. Barcellona anche molto fortunato quando all’89’ Bardhi colpisce al volo da dentro l’area e trova il palo interno, prima che Ter Stegen possa raccogliere con un sorriso sulle labbra il pallone tra le mani. Valverde può alzare le braccia al cielo al fischio finale, il Barcellona continua a tiraneggiare nella Liga spagnola. La squadra da battere, per tutti in Spagna, continua a essere quella di Leo Messi e compagni, con la Pulce che al centro del campo solleva l’ennesima coppa di una carriera impressionante sotto ogni punto di vista. Per il campionato discorso chiuso, ma il mosaico del Barca, in uno scenario ideale, prevede altre due tessere: Champions League e Copa del Rey.

L’obiettivo dell’Atletico Madrid in questo finale di stagione di fatto può essere solo quello di rimandare il più possibile la festa per il titolo del Barcellona, per farlo però serve intanto iniziare a vincere le proprie partite e poi osservare a distanza la squadra di Valverde capolista. Missione compiuta contro il Valladolid, ma la prestazione della squadra di Simeone è tutto meno che brillante o convincente, con la squadra di proprietà del Fenomeno Ronaldo che per larghi tratti della gara se la gioca alla pari con la seconda in classifica, nonostante una situazione complicata in zona salvezza. Come spesso succede però in Liga tutti cercano di arrivare ai risultati attraverso le proprie idee e allora il primo portiere a intervenire è Oblak sul sinistro dal limite di Sergi Guardiola. Griezmann non raddrizza il sinistro e mette il pallone sul fondo sulla sponda di Morata, mentre su punizione va vicino a un gran gol, ma trova solo un calcio d’angolo. Valladolid che però continua a giocare, mentre Simeone si accorge che i suoi non hanno approcciato troppo bene la gara e con le mani dalla panchina chiede calma e lucidità in campo. Il gol che vale la vittoria arriva invece grazie a un pizzico di malizia e un po’ di fortuna: al 66’ infatti Joaquin Fernandez si tuffa di testa e mette di testa in rete, alle sue spalle però se la ride Griezmann, che forse sbilancia l’avversario prima dell’intervento, perché la porta è quella del Valladolid e l’Atletico Madrid ha sbloccato il punteggio. Il solito Oblak deve andare sotto la traversa a togliere un gol che sembra quasi fatto per il Valladolid con la botta da fuori di Oscar Plano, ancora una volta decisivo per l’Atletico il portiere sloveno. All’ 86’ episodio dubbio nell’area dell’Atletico: il Valladolid infatti protesta per un fallo di mano di Arias su colpo di testa di Valero, il VAR richiama l’arbitro che controlla al monitor, ma decide che si ricomincia da calcio d’angolo. Ospiti che ci provano fino alla fine, al 91’ Miguel di destro dentro l’area ci prova dopo che Savic interviene male, ma ancora Oblak a mano aperta dice di no. Simeone si tiene stretta vittoria e secondo posto di fatto assicurato, il Valladolid resta preoccupato per la propria classifica.

Finisce 0-0 tra Leganes e Celta Vigo, altro pareggio anche nell’altra gara di sabato, con Athletic Bilbao e Alaves che chiudono sull’1-1. Vantaggio dei padroni di casa con la splendida punizione di Beñat al 41’, ma già prima dell’intervallo l’Alaves rimette a posto il punteggio con la rete di Borja Gonzalez al 45’ da dentro l’area dopo una mischia e una corta respinta.
 
Nel 1997 molti dei giocatori in campo al "Vallecas" di Madrid erano bambini. Alcuni, appena nati. Risale, o meglio risaliva, a quell'anno l'ultima vittoria del Rayo Vallecano in Liga contro il padrone di Madrid, quel Real che con la sua presenza ingombrante fagocita molte delle altre velleità cittadine. L'inaspettato accade in una domenica di fine aprile: il Rayo, dopo 17 k.o. di fila, batte finalmente i Blancos, e lo fa con un 1-0 che tiene viva la speranza di salvezza. Tanti esperimenti per Zinedine Zidane: d'altronde, il Real non ha più niente da chiedere alla stagione, essendo quasi sfuggito anche il secondo posto. In porta ritorna Courtois (alla prima con Zidane in panchina), in difesa gioca Vallejo, mentre la cerniera di centrocampo vede Llorente al posto di Casemiro. In avanti non c'è Benzema, ma Mariano, mentre Ceballos rileva Isco. Il Rayo è in una situazione disperata di classifica, e non può che vincere: 4-2-3-1 e difesa alta, niente calcoli. Ne viene fuori una partita godibile, con occasioni sin dai primi minuti. Il primo squillo è di Marcelo, che impegna Garcia alla respinta in angolo. Risponde Pozo con un sinistro da buona posizione, Courtois è reattivo sul suo palo. Il Real Madrid è in difficoltà anche perché il Rayo gioca rapidamente a due tocchi e manda in tilt la prima pressione merengue. Poi ci si mette anche Modric, che scivola sul campo bagnato e manda in contropiede Pozo, Courtois esce alla disperata e salva in angolo. Dopo un'occasione sprecata da Bale, arriva l'episodio che decide la partita: al 22' Vallejo stende in area Javi Guerra, l'arbitro Gonzalez Fuertes inizialmente lascia correre, due minuti dopo concede il rigore con l'ausilio del Var. Dal dischetto Adri Embarba spiazza Courtois, e il Rayo tiene vivo il suo sogno, legittimandolo con una prestazione coraggiosa, senza timori reverenziali. Modric perde sette palloni in 45': non gli capita spesso, segno che il pressing dei padroni di casa è pungente ed efficace. La risposta del Real è tutta in un colpo di testa largo di Ceballos, schierato in attacco. Ma è un'azione estemporanea, quasi casuale. La squadra di Zidane non porta nessun pericolo frutto di una manovra ragionata. Anche perché il Rayo non la fa ragionare. Le Merengues iniziano il secondo tempo quantomeno alzando il baricentro e tirando in porta: ci prova subito Bale, Garcia blocca in due tempi. Ma la dinamica della partita non cambia: il Rayo fa il Real, il Real fa il Rayo, i protagonisti del derby leggono il copione di solito riservato all'altro, e il portiere che deve compiere l'intervento più difficile rimane sempre Courtois, che si deve allungare per dire di no a Bebe. Zidane manda in campo Brahim Diaz, reduce dalla grande prestazione contro il Getafe, al posto di uno spaesato Ceballos. Poi è il turno di Isco, che rileva un applaudito Modric. Cambia poco, perché al di là degli uomini, è la differenza di motivazioni che determina il risultato. Così il Rayo tiene botta, il Real impensierisce Garcia solo con una punizione centrale di Bale. Dopo sei minuti di recupero, il "Vallecas" esplode come se la squadra si fosse salvata. Il pubblico canta "Se puede!": si può. La classifica dice 31 punti, sei da recuperarne sul gruppo composto da Levante (prossimo avversario), Celta Vigo e Girona. Difficile, ma il sogno rimane vivo. Il Real, invece, incamera la decima sconfitta in Liga: non succedeva dal 2004. Zidane, che continua a non vincere in trasferta, ha molto su cui lavorare. 

Il Girona batte il Siviglia con un gol di Portu al 62'. Gli andalusi sprecano un'altra chance nella corsa al quarto posto, rimanendo a 55 punti con il Getafe, ma dietro agli Azulones per gli scontri diretti. Il Girona va a 37 e scavalca il Valladolid, ora in zona retrocessione.

Il Getafe perde in casa della Real Sociedad ma rimane al quarto posto. Baschi in vantaggio con un rigore al 21' realizzato da Willian José, Oyarzabal raddoppia con una bella girata al volo al 53'. A poco vale il 2-1 firmato all'89' da Saiz, con un destro a giro. 

Seconda sconfitta consecutiva per il Valencia. Santi Mina fallisce il gol del vantaggio, e un minuto dopo, al 93', passa l'Eibar con una rete di Charles. La squadra di Marcelino non approfitta delle sconfitte di Getafe e Siviglia, e resta sesto con 52 punti. 

Il Sottomarino Giallo è quasi al sicuro, a +5 sul Valladolid terz'ultimo, grazie all'1-1 casalingo contro l'Huesca: vantaggio dei padroni di casa al 30' con una "rabona" di prima di Fornals. L'Huesca, oramai spacciato (-7 dalla salvezza), pareggia al 78' con una bella girata al volo di Avila.

 


Mancini: "Zaniolo voglio rivederlo. Riccardi ha grande tecnica"

Si è aperto oggi lo stage della nazionale italiana a Coverciano, con il CT Mancini che ha parlato in conferenza stampa anche dei giovani giallorossi Zaniolo e Riccardi: "Nicolò aveva saltato altre convocazioni, Moise (Kean ndr.) c’era già stato. Abbiamo chiamato tanti giovani e volevo rivederlo. Oltre ad alcuni più esperti che non avevamo fatto in tempo a vedere. Riccardi e Salcedo hanno grande tecnica ma sono molto giovani, dobbiamo capire anche il loro ruolo. Potrebbero coprire tutti i ruoli offensivi".


Cairo: "Con Petrachi non ho mai parlato dell'ipotesi Roma"

Urbano Cairo, presidente del Torino, è tornato a parlare ai microfoni di Radio24 del DS Petrachi e del possibile accordo con la Roma:

"Se ne parla ma mi stupisce la cosa perché ha un contratto con noi. Ieri l’ho abbracciato al secondo gol, con lui non ho mai parlato dell’ipotesi Roma. Dobbiamo pensare solo alle 4 partite prossime puntando al migliore risultato possibile".

Champions?

"Ricordiamoci che siamo dietro la Roma e l’Atalanta gioca stasera. Non facciamo piani in anticipo che portano solo sfortuna".


Riccardi: "Un sogno essere con la nazionale dei grandi. Ringrazio Di Francesco"

Alessio Riccardi, giovane giocatore della Roma che sta partecipando allo stage della nazionale, ha parlato ai cronisti presenti in zona mista dal ritiro di Coverciano:

"Un'emozione molto bella, ero a Trigoria e mi hanno detto che sono stato convocato. Un sogno essere con la Nazionale dei grandi"

Il ruolo?
"Fino ad ora ho giocato in parecchi ruoli, ma dove mi trovo meglio è da mezzala o trequartista".

La Roma?
"Sono tutti molto disponibili, non c'è qualcuno in particolare. Per il prossimo anno vedremo, ancora non si sa niente. Fino a ora è stata una bellissima stagione, dal punto di vista tecnico non ho dato il meglio di me in alcune partite ma cerco di tornare. Ringrazio tantissimo Di Francesco, gli sarò sempre grato per la fiducia".

L'Europeo?
"Come lo scorso anno che abbiamo perso in finale, sarà una bellissima esperienza. Spero nel campionato con la Primavera e l'Europeo"

Zaniolo?
"Magari mi favorisce anche quello, essere qui è un sogno. Mi godo questo momento. Cerco di dare il massimo per farmi vedere dal mister".


De Rossi si allena per tornare in campo. Come lui anche Schick, Karsdorp, Santon e Marcano

Dopo aver saltato i match contro Inter e Cagliari, il capitano De Rossi vuole abbreviare i tempi del suo rientro in campo. Il centrocampista non ha voluto usufruire dei due giorni di riposo concessi da Ranieri, allenandosi sia ieri che oggi a Trigoria. Il suo obiettivo è lasciarsi alle spalle la lesione di primo grado al bicipite femorale della coscia destra e tornare a disposizione della squadra. Quest'oggi insieme a lui si sono allenati Schick, Karsdorp, Santon e Marcano. Domani alle 11 la ripresa ufficiale in vista del Genoa.


Roma Primavera. La sfida con la Fiorentina si disputerà il primo maggio alle 15 anziché alle 13

La gara tra Fiorentina e Roma Primavera, in programma il prossimo primo maggio, si giocherà alle 15 anziché alle 13. Questo è quanto ha comunicato la Lega serie A tramite il proprio sito.


Ieri nuovo incontro tra Conte e la dirigenza romanista

Ieri Conte ha incontrato nuovamente la dirigenza romanista. A dare la notizia è stato Ilario Di Giovanbattista dalle frequenze di Radio Radio, dopo che proprio in quella giornata una tifosa giallorossa aveva incontrato a Fiumicino l'ex ct dell'Italia chiedendogli se sarebbe venuto alla Roma e ricevendo come risposta un: "vediamo", che non sa nè di conferma nè di smentita ma che non chiude all'ipotesi cosa che invece ha fatto parlando della Juventus. Conte era all'aeroporto perché stava tornando a Torino, dove in serata avrebbe assistito alla sfida tra i granata ed il Milan ed in molti hanno parlato anche di un colloquio con Gianluca Petrachi che, nonostante le dichiarazioni di Cairo, dovrebbe a breve diventare il prossimo ds giallorosso ed è amico e conterraneo di Conte. 


INSIDE LIGUE 1 - Clamoroso tonfo Psg, la Coppa di Francia va al Rennes. Ko interno per Garcia. Lille esagerato. Lione di rimonta

INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI - Quattro vittorie consecutive in Coppa di Francia tra il 2015 e il 2018, poi l'inatteso stop in una finale condotta per 2-0 fino al 40' del primo tempo. Finisce così la lunga storia d'amore del Psg con il trofeo che nel 2019 entra nella bacheca del Rennes, che lo solleva per la terza volta della sua storia dopo i successi del 1965 e del 1971. E lo fa dopo una notte pazza a Saint-Denis, decisa dopo 120 minuti di grande emozione e ben 12 rigori.

Il Psg parte subito forte con una girata di Neymar al 2' e pallone largo di poco. I campioni di Francia insistono con Mbappé e soprattutto un ispiratissimo Dani Alves, ed è proprio il brasiliano a sbloccare il punteggio con una gemma al 13': calcio d'angolo Psg, sulla bandierina Neymar cerca direttamente il terzino fuori area e quest'ultimo premia il suo assist con un destro al fulmicotone che finisce la sua corsa all'angolino. Il vantaggio non accontenta il Psg, che continua ad attaccare e spreca anche qualcosa: al 15' Mbappé viene infatti pescato in area e ha il tempo di prendere la mira e concludere di destro, ma Koubek lo mura. Il portiere ceco però nulla può fare al 22', quando su un errato disimpegno dei suoi ancora Dani Alves piomba su una palla vagante, la serve a Di Maria e l'argentino lancia in profondità Neymar, che supera il portiere in uscita con un delizioso pallonetto. Per la stella verdeoro è il primo gol dal 19 gennaio (ne fece due in campionato nel 9-0 dei suoi sul Guingamp) dopo la lunga assenza per infortunio. Il primo tempo continua su questa falsariga: al 32' arriva un'altra azione ariosa del Psg, con Mbappé che apre alla destra per Alves, sul cross preciso dell'ex juventino Neymar viene anticipato sul più bello. Poi all'improvviso si sveglia il Rennes: al 38' Niang stoppa elegantemente di petto, si gira e libera un gran sinistro che però va a sbattere contro il palo. E al 40' i bretoni riaprono clamorosamente la partita: gran parte del merito è di Traoré, che con un cambio di passo sulla destra lascia sul posto Bernat, poi va al cross e Kimpembe arriva per primo sul pallone, spedendolo però alle spalle di Areola con una goffa deviazione di tibia.

Sembra un episodio isolato, e infatti il Psg continua a rendersi pericoloso fino all'intervallo (Koubek dice di no a Mbappé e Dani Alves con due parate strepitose). Nella ripresa invece va in scena una partita completamente diversa: il Rennes torna in campo con un piglio completamente diverso e fa di tutto per cercare il pareggio. Ci prova il solito Traoré con un cross molto interessante al 52', poi è provvidenziale Areola: al 58' infatti Verratti sbaglia l'appoggio su Di Maria, Bourigeaud ruba palla e percorre metà campo di corsa, quindi libera un bolide su cui il portiere dei parigini è prodigioso. I rossoneri però insistono: al 65' Ben Arfa si rende protagonista di una grande iniziativa sulla destra e crossa sul secondo palo, dove Bourigeaud viene murato all'ultimo secondo da Dagba. Sul successivo corner però arriva il perfetto terzo tempo di Mexer, che sbuca in mezzo a quattro difensori del Psg e di testa realizza l'incredibile 2-2. Il minuto è il 66', e clamorosamente il Psg deve ricominciare da capo. Si aggrappa quindi alle sue stelle, ma Neymar con la botta da fuori area e Mbappé sottomisura non hanno fortuna. Nel finale il Rennes si chiude e il Psg non riesce a sfondare: all'85' Mbappé trova il fondo sulla sinistra e crossa al centro per Neymar, che non ci arriva anche per l'efficace marcatura di Bensebaini. Poi il brasiliano non sfrutta un paio di occasioni da fermo e si va ai supplementari.

Tuchel si gioca l'artiglieria pesante e getta nella mischia Cavani al posto di Draxler, ma già al 92' Neymar prova a risolvere la partita da solo, e dopo aver ricevuto palla da Mbappé sfida in velocità tutta la retroguardia del Rennes, ma si allarga troppo e il suo destro non spaventa Koubek. Poi è Dani Alves che prova a sfondare a destra, ma il Rennes non si scompone e mantiene il pareggio. Quindi Neymar prova il colpo a sorpresa da 40 metri, ma sbaglia completamente la misura. Ancora più pericoloso è Mbappé, che in pieno contropiede viene servito da Neymar e colpisce il palo. Koubek è provvidenziale anche al 103', con due interventi in pochi secondi su un pezzo di bravura di Mbappé e sul tentativo sottomisura di Cavani. Nel secondo supplementare, al 110', è quindi Ben Arfa a trovarsi sul sinistro il pallone della vittoria del Rennes, ma lo scaglia oltre il palo lontano con Areola in ritardo. I rigori si avvicinano e il Psg li deve affrontare senza Mbappé, che al 119' viene espulso con un rosso diretto per un pazzesco intervento a gamba tesa su Damien Da Silva.

Dal dischetto segnano Niang, Ben Arfa, Grenier, Lea-Siliki, Bensebaini e Sarr per il Rennes; Cavani, Dani Alves, Paredes, Bernat e Neymar per il Psg. Nkunku, dodicesimo rigorista, calcia però il pallone alle stelle e a festeggiare sono i bretoni. In grado di confezionare uno scherzetto ai campioni di Francia, in vantaggio per 2-0 fino al 40'.

Il posticipo domenicale di Ligue 1 termina con il successo del Nantes in casa del Marsiglia. La formazione di Rudi Garcia, dopo due vittorie di fila, rimedia il dodicesimo ko in campionato e rimane al quinto posto della classifica della massima serie francese a quota 54 punti, perdendo una buona occasione per avvicinarsi alla zona Europa. Il Nantes, invece, trova il quarto successo consecutivo e sale in dodicesima posizione a quota 43 grazie al 2-1 rifilato in trasferta alla squadra marsigliese. Ospiti in vantaggio al 22' minuto del primo tempo con la rete di Moutoussamy e pareggio immediato di Mario Balotelli dopo appena tre minuti. A inizio ripresa, il gol di Girotto per il definitivo 1-2. Novanta minuti di panchina per Strootman.

Il Saint Etienne consolida il quarto posto: grazie al 2-0 sul Tolosa firmato Beric (doppietta), i Verts salgono a quota 59, tornando a -3 dal Lione terzo. La formazione di casa riesce a trovare i tre punti grazie ai due gol realizzati da Beric nei primi dieci minuti dell'incontro. Nel secondo tempo, calcio di rigore sbagliato dal Tolosa con l'errore di Gradel dagli undici metri.

 

Con una goleada casalinga al Nimes, il Lille consolida il suo secondo posto nella Ligue 1 francese, dietro il Psg gia' campione. Finisce 5-0, con le reti tutte nella ripresa: Remy al 6', Bamba al 19', Celik al 25', Pepe al 35' e Fonte al 48'. Netta vittoria interna anche per il Nizza di Patrick Vieira, che si impone per 3-0 sul Guincamp con una tripletta di Atal. In zona retrocessione, il Caen batte in casa per 1-0 il Dijon e lo supera in classifica: decisiva la rete di Fajir al 22' della ripresa. Due pareggi nelle altre due gare del pomeriggio domenicale: 0-0 tra Amiens e Strasburgo e 1-1 tra Angers e Reims (ospiti in vantaggio al 28' del secondo tempo con Cafaro, pari di Manceau al 26').


Giudice Sportivo. Curva Nord Lazio chiusa per un turno con la condizionale per cori razzisti

Il Giudice Sportivo ha deciso di chiudere la Curva Nord della della Lazio per un turno ma con la condizionale di un anno per "discriminazione razziale". Questo è quanto si legge sul sito legaseriea.it in riferimento a quanto accaduto nella semifinale di ritorno di coppa Italia quando sono partiti cori razzisti nei confronti dei giocatori rossoneri Kessiè e Bakayoko.