Allenamento Roma. Giallorossi di nuovo a Trigoria martedì alle 11

La Roma tornerà ad allenarsi al centro Fulvio Bernardini di Trigoria martedì alle ore 11 in vista della sfida di domenica 5 maggio alle 18 contro il Genoa a Marassi. I giallorossi sono reduci dalla bella vittoria casalinga per 3-0 contro il Cagliari e la settimana prossima affronteranno un altro avversario dai colori rossoblu, sperando che possa esser lo stesso esito per gli uomini di Ranieri.


Obiang di nuovo nel mirino della Roma

Pedro Obiang nuovamente nel mirino della Roma. Questo è quanto riferisce il tabloid inglese in versione digitale mirror.co.uk, in merito al giocatore spagnolo naturalizzato equatoguineano, che a fine stagione potrebbe abbandonare gli Hammers per lasciare il posto a Dani Ceballos i cui intermediari hanno aperto alla possibilità di un suo trasferimento nel club londinese. Obiang ha già giocato nella nostra serie A con la maglia della Sampdoria ed era stato seguito dai giallorossi già nel mercato di gennaio.


Serie A, Inter-Juventus 1-1. Nerazzurri momentamente a +5 dal quinto posto

L'Inter non riesce a superare una Juventus sazia per esser campione d'Italia e fuori dalle coppe. Finisce 1-1 a San Siro tra gli uomini di Spalletti ed i bianconeri, con i padroni di casa passati in vantaggio al 7' grazie al gol di Nainggolan. Nella ripresa, ci pensa CR7 a rimettere il punteggio in parità al 61'. Ora i nerazzurri sono momentaneamente a +4 dalla Roma quarta e a +6 da Milan ed Atalanta, quinte ma che devono ancora giocare tra domani e lunedì rispettivamente con Torino ed Udinese. 


Roma-Cagliari, arbitra Manganiello. Con lui giallorossi imbattuti in campionato, ma è anche l'arbitro del 7-1 in Coppa Italia

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - Sarà Gianluca Manganiello della sezione di Pinerolo a dirigere il match dell'Olimpico tra Roma e Cagliari, in programma domani pomeriggio alle 18. Assistenti saranno Galetto Di Vuolo, mentre Pairetto sarà il IV uomo. In cabina VAR ci saranno Di Bello e Di Iorio. 

I PRECEDENTI - In campionato la Roma ha fatto en plein: 4 vittorie nei 4 precedenti con il fischietto di Pinerolo. Ultimo incrocio la partita contro il Frosinone del febbraio scorso: i giallorossi, dopo una partita al cardiopalma, riescono a strappare la vittoria all'ultimo respiro grazie al gol di Edin Dzeko. Manganiello ha diretto anche il successo con il Parma, del 29 dicembre scorso, 2-0 firmato da Cristante e Under, oltre alle vittorie interne con Benevento e Crotone della passata stagione. Unica - dolorosissima - macchia per i giallorossi con Manganiello è l’umiliante sconfitta per 7-1 in Coppa Italia contro la Fiorentina dello scorso 30 gennaio. 

Sono 9, invece, i precedenti con il Cagliari5 vittorie per i sardi, un pareggio e 3 sconfitte. In stagione, la squadra di Maran è stata diretta dall'arbitro di Pinerolo nella vittoria contro il Parma dello scorso 16 febbraio e nel 3-1 subìto proprio all'Olimpico con la Lazio lo scorso dicembre. 


Ceppitelli: "Sbagliato l'approccio alla partita. La Roma ci ha sorpreso"

Luca Ceppitelli, difensore del Cagliari, ha parlato in mixed zone al termine del match perso 3-0 all'Olimpico contro la Roma. Queste le sue parole:

"Abbiamo sbagliato l’approccio alla partita. La Roma ci ha sorpreso, ha attaccato e ha messo in mostra tutta la sua qualità e questo non possiamo permettercelo. Dopo l’uno-due nei primi sette minuti, piano piano siamo entrati in partita anche noi, abbiamo cambiato qualcosa ma ormai la gara era già indirizzata, troppo tardi per pensare di recuperarla".

Ci sono ancora tante motivazioni...
"Non può essere una sconfitta a cambiare i nostri obiettivi. Vogliamo continuare ad esprimere il nostro gioco come abbiamo fatto finora, raggiungere la salvezza matematica e poi cercare di ottenere qualcosa di più. In settimana ci eravamo allenati benissimo, le motivazioni sono ancora forti. Non vogliamo mollare. Quello di oggi è stato solo un episodio isolato da non ripetere; ricominceremo subito a lavorare, è il modo migliore per ripartire subito".


Roma-Cagliari tra campo e mercato

INSIDEROMA.COM – SARA BENEDETTI – Domani sera all'Olimpico la Roma affronta il Cagliari in una delle ultime tappe che portano al traguardo Champions. Ma la Roma ha già incontrato il Cagliari in più di un'occasione nelle ultime settimane. Per parlare di mercato ovviamente. La trattativa più avanzata porta ad Alessio Cragno che sabato potrebbe affrontare i giallorossi per l'ultima volta da avversario. Il portiere 24enne ha detto sì già da tempo e i contatti con l'agente Battistini servono giusto a limare gli ultimi dettagli su un contratto quadriennale da 1,5 milioni a stagione. Anche il prezzo del cartellino è quasi definito e si aggirerà sui 18 milioni. La Roma, quindi, con molta probabilità avrà di nuovo un portiere titolare italiano dopo Szczesny, Alisson e la parentesi negativa Olsen (destinato alla Premier, con il Watford interessato ndr). Come secondo resterà Mirante. Ma il vero obiettivo sardo del ds Massara è un altro, da tempo. Di nome fa Nicolò come Zaniolo, di cognome fa Barella ed è già una delle stelle assolute della nazionale di Mancini. Operazione complessa vista la concorrenza, ma la Roma ha fatto passi in avanti importanti sopratutto col giocatore che preferirebbe la capitale a Milano (sponda Inter). L'ingaggio dovrebbe aggirarsi sui 2,5 milioni a stagione, ma ovviamente ora c'è da lavorare col Cagliari che fin qui ha chiesto 50 milioni. Una cifra alta che può essere limata grazie all'inserimento di diversi giovani. La Roma è intenzionata a offrire un altro anno di prestito con diritto di riscatto a favore dei sardi per Luca Pellegrini che piace molto a Maran oltre a quelli di Riccardi e Pezzella. Determinante, ovviamente, sarà l'accesso in Champions. E lo sarà pure per trattenere Manolas. Nonostante la forte spinta della Juve, infatti, il greco non sembra intenzionato a lasciare Roma dove la famiglia si trova benissimo e dove è nata la sua seconda figlia. A patto che arrivi l'aumento: da 3 a 4 milioni a stagione. 

RANIERI VA SUL SICURO – Per una partita decisiva, mister Ranieri decide di affidarsi a chi nell’ultimo periodo gli ha dato più certezze. Dzeko ci sarà, esattamente come El Shaarawy. Poi bisognerà invece capire chi gli girerà intorno. Già, perché domani pomeriggio Claudio Ranieri avrà a disposizione l’intera batteria di attaccanti, tutti mediamente in buone condizioni. Di certo c’è, appunto, che si parte da Dzeko ed El Shaarawy, gli uomini che dopo i litigi di Ferrara stanno tenendo in vita la Roma nella corsa verso la Champions. Con i gol, ma non solo, perché El Shaarawy è fondamentale nei ripiegamenti difensivi e Dzeko, come al solito, lavora anche da regista offensivo. La gara con l’Inter, in tal senso, è stata esplicativa, quasi un manuale calcistico dei tanti movimenti che può mandare in scena il centravanti bosniaco durante una partita. «A San Siro, contro l’Inter, penso che Dzeko abbia dimostrato qual è il suo habitat naturale – dice Ranieri –. È un centravanti a cui piace venire incontro, partecipare alla manovra, essere un riferimento per i compagni di squadra che poi si possono inserire negli spazi. Gli può anche giocare accanto una punta, ma quella punta deve capire il suo gioco e inserirsi al momento giusto». A sinistra, invece, ci sarà El Shaarawy, che non è solo il capocannoniere della Roma ma anche uno dei giocatori più in forma. «Sa fare gol e aiuta con delle ottime diagonali nella fase offensiva. Perotti, invece, non ha i 90 minuti nelle gambe». Dall’altra parte, a destra, dovrebbe invece esserci spazio per Kluivert, che Ranieri tiene sempre in ottima considerazione in virtù della sua velocità. L’alternativa, in caso, sarebbe Under. Tre punti, importanti per mettere pressione a Milan e Atalanta, impegnate tra la trasferta di Torino contro i granata e la gara in casa dell’Udinese, a caccia di punti per tenere lontano l’Empoli, terzultimo in classifica.


Trequarti di Champions

MESSAGGERO - ANGELONI - E alla fine, una speranza - anche se non dal primo minuto - la culla anche Pastore, che non si vede in campo dal derby (era il 2 marzo, prima di allora sette panchine consecutive). Quel giorno, uno spezzone di gara quasi in trasparenza e un litigio in panchina con Di Francesco, che gli è costato l'allontanamento (con infortunio al seguito) da Porto-Roma. Mandato via DiFra, per Javier è cambiato davvero poco, anzi forse la situazione è pure peggiorata: cinque partite saltate per infortunio e due in panchina, totale dal suo arrivo a oggi, quattordici presenze - 644 minuti complessivi - due gol e un assist. Pochino per chi doveva ribaltare il centrocampo nel segno della qualità, delle idee. La mezz'ala non è riuscito a farla, il trequartista nemmeno, lo abbiamo visto anche (e male) da centravanti di movimento, sempre senza continuità. Ora, per mancanza di avversari, torna alla ribalta il suo nome per il ruolo che sente suo, quello dietro le punte: assenti Cristante, Zaniolo più De Rossi, chi gioca sulla trequarti nel 4-2-3-1? Oppure Ranieri valuterà l'idea di rimettersi 4-4-2 (o 4-4-1-1) con una seconda punta vicino a Dzeko e non un trequartista? Il dibattito è aperto. Vediamo le varie opzioni, con i pro e i contro.

OCCHIO A FLORENZI - Pastore, senza dubbio, è un'opzione in corsa, Ranieri lo sta studiando e valutando in questi giorni. Lui è a posto fisicamente e una chance pensa di meritarla. Ma Ranieri, che non vuole fare esperimenti in questa fase decisiva della stagione, ieri è stato chiaro e sta studiando altre soluzioni possibili. L'alternativa giusta. L'ipotesi più facile, anche se in passato non ha dato risultati entusiasmanti, è riproporre Schick vicino a Dzeko, in una sorta di 4-4-1-1 (quello contro la Spal, tanto per ricordare). Schick o Pastore (in corsa) per il Cagliari, insomma: la strana coppia da recuperare e rivitalizzare. Ranieri, appena arrivato, aveva puntato molto sul ceco, che ha risposto solo a intermittenza, come spesso gli è accaduto durante tutto il soggiorno romano. L'occasione si ripresenta e la scelta potrebbe cadere su di lui, magari pensando a Dzeko più trequartista che centravanti, con Schick a fare la punta. Patrik nelle sette gare con Ranieri, solo due volte è rimasto a guardare, con Fiorentina e Inter, le altre in un modo o nell'altro è sempre stato impiegato, segnando pure un gol, che sembrava ben augurante, nella prima ranieriana contro l'Empoli. Con la presenza di una seconda punta al fianco di Dzeko, il resto dell'attacco dovrebbe essere composto da El Shaarawy e Under, oppure Kluivert.
Un'altra ipotesi, provata in questi giorni, per non cambiare troppo fisionomia della squadra e lasciare un po' tutti al loro posto è: alzare in mediana Florenzi e schierare il tridente classico, composto da Under, Dzeko ed El Shaarawy. In questo 4-3-3 difranceschiano, Pellegrini agirebbe da mezz'ala, pronto ad alzarsi dietro le punte in alcune fasi della partita, Nzonzi sarebbe il centrale. Jesus ha già dimostrato di poter, all'occorrenza, fare il terzino destro (l'ha fatto con l'Udinese), e Florenzi si è sempre reso disponibile ad agire in vari ruoli, questa poi è la posizione che ricopriva all'inizio della sua avventura in giallorosso. Meno probabile vedere Perotti - che non ha ancora i 90 minuti nelle gambe - dietro Dzeko, così come El Shaarawy (con uno tra Diego e Kluivert nel ruolo di esterno sinistro alto). E Coric? Ranieri è stato chiaro: non viene preso in considerazione per l'undici titolare, come sempre in quest'annata piena di contraddizioni, cominciate proprio con i tanti trequartisti acquistati a un allenatore che non sapeva cosa farsene.


Conte, due settimane per dire si (o no) al presidente Pallotta

MESSAGGERO - CARINA - Ranieri non arretra. Tuttavia da professionista navigato e fine conoscitore degli alti e bassi mediatici che albergano in città, decide di far chiarezza. Il motivo è semplice: il tecnico è il primo a sapere che soltanto nel caso in cui la Roma non riuscisse a centrare uno dei prestigiosi obiettivi sui quali sta lavorando per la panchina del prossimo anno – Conte e subito a ruota Sarri – potrebbe tornare clamorosamente in corsa. Inutile quindi esporsi adesso. Della serie: vediamo prima cosa accade. Bisognerà considerare per il futuro anche l’eventuale piazzamento Champions. Tuttavia il piazzamento non viene considerato una ‘conditio sine qua non’ da Conte. È ciò che la Roma gli ha già proposto che farà la differenza. Senza andare troppo indietro nel tempo: nell’ultima sessione estiva, Monchi ha speso la bellezza di 145 milioni (senza considerare i bonus). Cosa sarebbe accaduto affidandoli a Conte? Una domanda alla quale il tecnico salentino s’è preso tempo per rispondere. L’attesa non dovrebbe superare le due settimane. Tempo necessario per giocarsi anche la carta Petrachi.


Cagliari, 1990: la filosofia di Ranieri «Il mio calcio che si ispira al basket»

MESSAGGERO - FERRETTI - Ultimo giorno di febbraio del 1990. Claudio Ranieri, 39 anni, allenatore emergente del calcio italiano, è alla guida del Cagliari appena portato dalla Serie C alla serie B e in procinto di salire in Serie A. In Sardegna tre anni solo di successi, prima del salto al Napoli. Lo raggiungiamo al Poetto, dove la squadra in quel periodo si allenava tra mille difficoltà (e su un campo di pozzolana...), per farci spiegare il suo calcio. Ranieri, terminato un allenamento molto ventoso (strano...), ci invita a salire sulla sua Volvo station vagon scura. «Ci andiamo a prendere un caffè e parliamo un po'?». Perfetto. E così, intorno a un tavolino del bar dell'hotel Mediterraneo, Claudio cominciò a raccontare e a raccontarsi. Un'ora abbondante di calcio, di ricordi, di sogni, di ambizioni. Come riportato su Il Messaggero del primo marzo. Un'intervista da leggere con attenzione, anche ventinove anni (abbondanti) dopo. Eccola. «Il compito di un allenatore oggi è soprattutto quello di entrare in sintonia con i propri giocatori, conquistare la loro fiducia. Capirsi. I moduli tattici servono a poco se non c'è, rispetto, se non esiste un feeling che guidi il lavoro. Se i ragazzi si fidano di me, giocano esattamente come voglio io. In caso contrario, avviene l'opposto. La vera forza di un allenatore è avere ragazzi che credono in lui. E poi è fondamentale dare l'esempio. Di un allenatore conta solo il comportamento. Inutile bluffare, perché i giocatori sanno esattamente tutto di chi li guida. Ai ragazzi io dico sempre: voi pensate a divertirvi, lo stress lasciatelo a me. Tanto alla fine pagano soltanto gli allenatori. Ecco perché vado avanti con le mie idee. Come è tatticamente il mio calcio? Due punte sempre, difesa in linea a quattro, e spesso anche un libero dietro, marcature a uomo alternate a quelle a zona che è creativa e che fa emergere le qualità dei singoli».

PLAYMAKER E VIDEO MIX - «Voglio una squadra organizzata, che non faccia mai calcoli, che dia sempre il massimo. La nostra manovra offensiva chiama in causa tutta la squadra, portiere compreso. Per difendere è fondamentale capire prima se siamo, o meno, padroni della situazione. Ai miei ragazzi chiedo intelligenza, chiedo di sapersela sbrigare in qualsiasi situazione. Da ragazzo ho giocato a basket e sto cercando di portare nel calcio la figura del playmaker, che oggi non c'è. Cioè colui che chiama lo schema, che fa il gioco. Ma ogni calciatore deve diventare playmaker quando entra in possesso del pallone. E nessuno deve avere paura di sbagliare. L'importante è provarci, sempre. Il videoregistratore? Ne ho quattro, più una centralina per montare le immagini delle partite. Così preparo dei filmati che faccio vedere alla squadra, con gli errori e pure con le cose belle. Tutto serve». Tutto è servito, sir Claudio.


Milan, Gattuso in bilico: per il futuro c'è anche il nome di Di Francesco

GAZZETTA DELLO SPORT - Il camminino altalenante in campionato, e l'uscita di scena dalla Coppa Italia, ha reso in bilico la posizione di Gennaro Gattuso al Milan. La società rosssonera si guarda intorno per il futuro, e accanto ai nomi dei vari Sarri, Jardim e Giampaolo, c'è anche quello dell'ex tecnico della Roma Eusebio DI Francesco. Dopo l'esonero dai giallorossi, ha ricevuto diverse offerte dall’estero (Russia, Turchia, Emirati Arabi, Siviglia) e un paio pure dall’Italia, ma l’interesse milanista lo inorgoglisce.


Petrachi sempre più vicino. E Manolas congela tutto

GAZZETTA DELLO SPORT - Se il nome del futuro allenatore della Roma è uno dei temi caldi dell’universo giallorosso, quello del futuro d.s. gli naviga a fianco, più o meno con l’ampollina del termometro ferma allo stesso livello. Anche perché dopo lo «strappo» di Petrachi di mercoledì sera, l’attuale d.s. del Torino è oramai in pole per prendere in mano la Roma del futuro. (...) È chiaro che se sarà davvero lui il nuovo d.s. della Roma, toccherà a lui decidere tante cose, ad iniziare anche dall’allenatore, scelta o gradimento che sia. Ma poi ci sono tutta un’altra serie di valutazioni in cui il futuro d.s. entrerà come parte in causa: dal ruolo da assegnare a Francesco Totti alle scelte immediate di mercato, soprattutto quelle in uscita, visto che entro il 30 giugno la Roma ha la necessità di fare circa 40-45 milioni di euro di plusvalenze. (...) Tra i possibili partenti, però, non dovrebbe esserci Nicolò Zaniolo, che la Roma nella prossima stagione vuole avere ancora con sé. Il baby talento giallorosso interessa a tante squadre e sembra che negli ultimi tempi abbiano preso informazioni anche in Inghilterra, tra Tottenham e Chelsea. Ma la Roma è pronta a fare scudo, più facile che a partite siano altri giocatori. Tra gli indiziati numero uno c’è Edin Dzeko ma anche Manolas, che piace in Italia ma pure in Premier League. Il difensore greco, però, negli ultimi giorni ha dato mandato al suo nuovo agente (Mino Raiola) di tenere tutto in stand-by, perché vuole prima capire se alla Roma possa arrivare davvero Antonio Conte o meno. (...)


Juan Jesus: "Il bicchiere è mezzo pieno"

GAZZETTA DELLO SPORT - L’ottimismo non manca. «Il pareggio con l’Inter mi fa vedere il bicchiere mezzo pieno – dice Juan Jesus –. Era importante dare continuità al percorso intrapreso. Sono contento di quello che sto facendo, ma devo migliorare ancora. Dal Porto a oggi ho giocato in 3-4 ruoli diversi, quindi dico che l’importante è dare sempre il 100% e aiutare la squadra. È il nostro dovere». (...)