Conte, Sarri, DiFra: che "A" sarebbe...

GAZZETTA DELLO SPORT - DI CARO - Lo scorso mercato fu quello dell'arrivo alla Juve del marziano, Cristiano Ronaldo, con Messi il più forte giocatore al mondo. Quasi impossibile avvicinarsi di nuovo a un colpo simile per la nostra serie A. Ma la prossima sessione estiva potrebbe comunque rivelarsi esaltante ed essere ricordata come quella del ritorno dei grandi allenatori sulle nostre panchine. (...)  rumors su Conte sono incessanti. Roma e Inter lo corteggiano. I giallorossi, dopo aver incassato l'iniziale gradimento del tecnico, aspettano che sciolga le riserve e dia una risposta: se affermativa comincerà la trattativa vera e propria su ingaggio e programmi. Ma la Roma sa già cosa chiede Conte, e Conte conosce già il progetto della società. Ma a premere c’è anche l’Inter che vede in lui l’unica alternativa a Spalletti. Pesano però per le casse nerazzurre il cumulo di ingaggi e le possibili richieste sul mercato dell’ex tecnico di Juve e Nazionale, che guarda anche all'estero (Psg e Bayern). In alternativa a Conte la Roma, che ha contattato diversi tecnici e non esclude la conferma di Ranieri, pensa a Sarri che potrebbe lasciare l’Inghilterra e piace molto al Milan se Gattuso non verrà confermato. Oltre all’ex tecnico del Napoli, crescono le quotazioni rossonere di Di Francesco, sponsorizzato da Arrigo Sacchi che lo considera un «giovane maestro». A metà maggio si scioglieranno molte riserve. Di certo, oltre ai grandi giocatori, per aumentare la qualità del nostro campionato servono tecnici con idee, innovativi e coraggiosi. Caratteristiche comuni a Conte, Sarri e Di Francesco...


Ranieri all'attacco: Dzeko ed ElSha sono le certezze

GAZZETTA DELLO SPORT - Dzeko ci sarà, esattamente come El Shaarawy. Loro due sono delle certezze, poi bisognerà invece capire chi gli girerà intorno. Già, perché domani pomeriggio Claudio Ranieri avrà a disposizione l’intera batteria di attaccanti, tutti mediamente in buone condizioni. (...) Di certo c’è, appunto, che si parte da Dzeko ed El Shaarawy, gli uomini che dopo i litigi di Ferrara stanno tenendo in vita la Roma nella corsa verso la Champions. Con i gol, ma non solo, perché El Shaarawy è fondamentale nei ripiegamenti difensivi e Dzeko, come al solito, lavora anche da regista offensivo. La gara con l’Inter, in tal senso, è stata esplicativa, quasi un manuale calcistico dei tanti movimenti che può mandare in scena il centravanti bosniaco durante una partita. «A San Siro, contro l’Inter, penso che Dzeko abbia dimostrato qual è il suo habitat naturale – dice Ranieri –. È un centravanti a cui piace venire incontro, partecipare alla manovra, essere un riferimento per i compagni di squadra che poi si possono inserire negli spazi. Gli può anche giocare accanto una punta, ma quella punta deve capire il suo gioco e inserirsi al momento giusto». (...) A sinistra, invece, ci sarà El Shaarawy, che non è solo il capocannoniere della Roma ma anche uno dei giocatori più in forma. «Sa fare gol e aiuta con delle ottime diagonali nella fase offensiva. Perotti, invece, non ha i 90 minuti nelle gambe». Dall’altra parte, a destra, dovrebbe invece esserci spazio per Kluivert, che Ranieri tiene sempre in ottima considerazione in virtù della sua velocità. L’alternativa, in caso, sarebbe Under. 


Luca Pellegrini, la Sardegna come trampolino: il futuro un rebus

GAZZETTA DELLO SPORT - Luca Pellegrini sa di essere atteso da una gara speciale. Calcio, testa e personalità. L’Olimpico, la Roma e la corsa verso la zona Champions. Il Cagliari, una salvezza oramai blindata e la voglia matta di cogliere quota 50. Il numero 3 ha dalla sua la fiducia di Rolando Maran e dei tifosi. Al rientro – con Pisacane e Barella – da un turno di stop per squalifica, il mancino può essere la chiave tattica a sinistra. Con una prova che può rivelarsi utile anche per dare uno sguardo al futuro. Il club rossoblù lo terrebbe volentieri. E la società di Pallotta deve fare il prezzo. Si vedrà. (...)  Il difensore ha collezionato in rossoblù – frenato da un fastidio al ginocchio – 9 presenze e 671’. Dai dati Opta emergono 37 palle recuperate, 33 giocate di testa, 15 lanci positivi e 12 respinte difensive. Dal singolo al collettivo, gli almanacchi raccontano di una sfida che non sorride ai sardi. La Roma ha colto in casa 32 punti, il Cagliari lontano dalla Sardegna ha racimolato solo 10 punti. «Luca Pellegrini ci piace, è un talento. Cercheremo di tenerlo, dovremo convincere la Roma a rinnovare il prestito» ha detto di recente il patron rossoblù, Tommaso Giulini. Il Cagliari lo scorso gennaio, dopo una serie infruttuosa di tentativi per coprire la fascia sinistra, ha preceduto la Spal nella corsa al terzino di Cinecittà cresciuto nella cantera della Roma. Buttato da subito nella mischia da Maran, il difensore ha colto nel segno. Corsa, determinazione, piede ben educato e quella voglia di mangiare erba e pallone che fa impazzire gli allenatori. (...)


I baby ad Empoli a caccia del secondo posto

GAZZETTA DELLO SPORT - Cinque punti di distanza dal 2o posto in classifica. La Roma Primavera vola in trasferta a Empoliper avvicinarsi all’Inter e alla qualificazione diretta delle semifinali scudetto. Dopo la cinquina rifilata al Torino sabato scorso, i ragazzi di De Rossi, in Toscana, cercano una continuità che li porterebbe momentaneamente al 3o posto, ai danni proprio dei granata (in attesa del match col Chievo di lunedì). (...) La Roma vive un momento ottimo sia per la forma fisica, con Celar capocannoniere da 25 reti, che mentale. «I ragazzi stanno facendo delle partite che rasentano la perfezione (Genoa e Torino, ndr), si stanno togliendo qualche difettuccio che ci è costato dei punti», ha detto de Rossiche vuole vendicare il 4-1 dell’andata.


Ranieri, avviso alla Roma: "Abbiamo tutto da perdere"

CORRIERE DELLA SERA - Roma-Cagliari avrà un sapore speciale per Claudio Ranieri. Il tecnico è consapevole in ogni caso che si tratta di una gara fondamentale in ottica quarto posto, quando ormai sono 5 i match che separano i giallorossi dalla fine del campionato: «Bisogna rispettare ogni avversario, ma la squadra sta lavorando bene per restare in corsa per questa benedetta Champions. Il Cagliari lotta e ha ottimi giocatori come Pavoletti e Cragno». (...) Dovrà, come sempre, far fronte a diverse assenze tra squalifiche e infortuni: «Pastore lo vedo bene, è motivato. Ma non so se potrà essere titolare. Perotti non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, resto convinto che Schick possa diventare un campione. Under? Da lui mi aspetto molto».


Roma, Nura non ha l'idoneità sportiva. E si pensa a un ruolo in società

GAZZETTA.IT - ZUCCHELLI - Walter Sabatini se ne era innamorato cinque anni fa, vedendolo giocare a La Spezia insieme ad un altro ragazzo, Sadiq. Dei due, Abdullahi Nura, era quello che più lo aveva colpito, perché vedere un terzino destro di 17 anni con quei mezzi fisici non era cosa da tutti i giorni. Lo aveva portato a Trigoria per 2.5 milioni, convinto che presto sarebbe esploso. Così non è stato e Nura, in questi anni, il campo non lo ha praticamente mai visto. Problemi alle ginocchia e, soprattutto, al cuore, che infatti hanno frenato anche il prestito al Perugia. Per questo adesso la sua carriera sta per finire: a 21 anni Nura non riesce più ad ottenere l’idoneità sportiva, e quindi sta lavorando con la Roma alla rescissione del contratto che scade nel 2020

IL FUTURO — Ma il club giallorosso, che in questi anni si è legato al ragazzo (soprattutto il d.s. Massara, che lo portò a Roma con Sabatini), ha deciso di non lasciarlo solo. E quindi per aiutarlo, e soprattutto sostenerlo in un momento così difficile della sua vita, sta pensando ad un ruolo in società che gli consenta di continuare a lavorare a Trigoria. Probabilmente sarà nel settore giovanile, perché forse stando in mezzo ai ragazzi come lui, e anche più piccoli, Nura potrà riuscire a dimenticare quanto la sorte sia stata dura nei suoi confronti.


Ranieri ancora una volta nonno

Claudia, figlia di Claudio Ranieri e moglie dell'attore Alessadro Roja, ha dato alla luce una bambina. Ad annunciarlo è lo stesso attore su Instagram. Dopo Orlando, dunque, nuova nipotina per Ranieri, che prepara la sfida contro il Cagliari con un sorriso in più.


Incrocio di destini con il Cagliari: Cragno e Barella per la linea giovane

REPUBBLICA - PINCI - Tra presente e futuro la parola più ricorrente alla Roma è una: giovani. E l’appuntamento di domani contro il Cagliari pare quasi un incrocio di destini. Giovani sono gli obiettivi di mercato che il club insegue per ricostruire dopo le delusioni di quest’anno. Quelli che già ci sono però sono i giocatori che, in questo tentativo di riemergere dall’abisso tecnico raggiunto negli ultimi tre-quattro mesi, sta trovando più difficoltà. Zaniolo, Ünder, Schick, Kluivert: nella Roma di Ranieri il quartetto sta faticando a trovare una propria dimensione tecnica, a prescindere dal gap generazionale che li divide di quasi mezzo secolo dall’allenatore. Il paradosso, però, è che per lui domani sarà impossibile fare a meno di loro. Tolto Zaniolo, squalificato, almeno due degli altri tre dovranno scendere in campo per completare una squadra in cui mancheranno pure Cristante e Pellegrini. Certo è che i segnali di insofferenza da parte dei ragazzi terribili — ultimamente, non proprio in senso gratificante — iniziano a ripetersi. Dopo la sostituzione all’intervallo di San Siro contro l’Inter, il turco Ünder era furioso. Bocciato dopo un tempo in cui era stato costretto a rincorrere Perisic e Asamoha più che a proporre la propria azione, attività decisamente più congeniale alle sue qualità. Discorso più o meno sovrapponibile per Zaniolo che lo ha sostituito. Ma pure per Kluivert che, dopo la bella prestazione contro la Fiorentina, s’è dovuto accomodare in panchina due volte su tre. Di Schick invece si sono quasi perse le tracce: gol all’esordio del nuovo allenatore e nulla più, né da solo né in coppia con Dzeko, come potrebbe essere riproposto domani all’Olimpico contro il Cagliari. Dove giocano altri due “giovani” che presto potrebbero aggiungersi a quelli che sono già a Trigoria: il portiere Cragno, che a dire il vero a 24 anni giovane non è, e il 22enne Barella, autentica star che piace a tutte le big e che Conte vorrebbe poter allenare. E la Roma, che sull’allenatore sta lavorando con forza, vorrebbe accontentarlo. Idee che dovrà provare a soddisfare il futuro ds Gianluca Petrachi. Cairo permettendo. La situazione interna al Torino è diventata esplosiva, dopo gli stracci lavati in pubblico. Petrachi si è promesso alla Roma, il presidente granata non l’ha presa bene e fa muro. Potendo contare su validi argomenti: in fondo il ds ha ancora un anno di contratto col Torino, che non vuole mollarlo senza guadagnarci nulla. Una partita che rischia di finire a carte bollate: a meno di non trovare una soluzione che accontenti tutti. Anche in questo senso, il mercato potrebbe aiutare.


Raggi: "Prima le opere pubbliche, ma rispetteremo i patti"

GAZZETTA DELLO SPORT - Niente la scuote. Inchieste e polemiche le scivolano addosso quando si parla del nuovo impianto che il club giallorosso vuole costruire a Tor di Valle. (...) “Lo Stadio si farà e sarà un’opportunità per Roma – ha infatti dichiarato la sindaca Raggi in un’intervista ad “Avvenire” –. Ci sono 800 milioni di investimenti privati e c’è un patto che verrà rispettato: prima saranno realizzate le opere per la comunità, poi toccherà allo stadio. Il percorso è segnato, i tempi decisi, l’iter amministrativo va avanti senza rallentamenti. Ma voglio che tutto sia fatto a regola d’arte e ho avviato un’analisi ulteriore affidata al Politecnico di Torino: non era dovuta ma l’ho fatta per dare maggiori garanzie ai miei cittadini“.


Giallorosso nel destino

IL TEMPO - AUSTINI - Giocava nel Perugia di Walter Sabatini che l’ha venduto al Nottingham Forest. Ha segnato contro la Roma in un 3-2 di vent'anni fa subito dopo un gol di Eusebio Di Francesco. Adesso sta per tornare a vestire i colori del suo cuore, in un’altra dimensione. Il giallorosso di Lecce, Gianluca Petrachi, figlio di Bruno celebre cantante folk salentino, è pronto a diventare il direttore sportivo romanista, ma sa che prima dovrà affrontare una battaglia con l'arcigno Cairo, che dopo averlo scaricato e accusato non intende lasciargli vita facile prima di liberarlo dall'ultimo anno di contratto che lo lega ancora al Toro. La scelta di Pallotta sembra quasi fatta, Petrachi si può considerare un dirigente della Roma in pectore e da giorni risponde per cortesia a decine di telefonate provenienti dalla Capitale. Quello che aveva da dire in risposta al presidente granata lo ha dettato mercoledì sera all’Ansa, il resto verrà. A cominciare dalla «reunion» con Antonio Conte, di Lecce come lui, stesso anno di nascita (1969) e una carriera da calciatori iniziata insieme nella squadra della loro città natale. Sono grandi amici, si parlano, si vedono e in questi giorni ragionano sulla possibile esperienza nella Capitale.

Se Petrachi non ha alcun dubbio ad accettare la propo-sta di Pallotta, Conte si è preso qualche giorno per rispondere dopo aver ascoltato i programmi giallorossi: l’idea lo intriga, a inizio maggio dovrebbe sciogliere le riserve per non tirarla troppo per le lunghe e iniziare eventualmente a impostare il futuro, che ovviamente sarà condizionato dalla qualificazione o meno alla Champions. Nel frattempo avrà capito se esiste davvero un'alternativa: Marotta sogna Guardiola o Allegri per l'Inter altrimenti si tiene stretto Spalletti, Agnelli è propenso a confermare il livornese e in caso contrario avrebbe parecchi dubbi a riprendere Conte, il Bayern e il Milan si sono fermati ai sondaggi. Ecco perché il clamoroso arrivo del tecnico salentino a Trigoria è possibile. Trovarsi Petrachi al fianco per lui è una garanzia importante. Il diesse, dopo aver smesso una carriera onesta da calciatore, si è fatto le ossa ad Ancona da team manager, ha creato unbel connubio con Ventura al Pisa, poi ha iniziato l’avventura al Torino partendo dalla Serie B, dalla contestazione feroce dei tifosi già del giorno del suo insediamento al posto del dimissionario Rino Foschi. Proprio con Ventura ha
scritto le pagine più prestigiose al Toro, dove da giocatore non ha entusiasmato i tifosi (entrò nello scambio con Vieri) ma si è fatto perdonare da dirigente riportando i granata in Europa. Belotti, Immobile, Glik, Cerci, Sirigu, Nkoulou, D'Ambrosio e Iago Falque sono tra i migliori giocatori tesserati. Le plusvalenze più importanti le ha realizzate con Maksimovic, Darmian, Zappacosta, Ogbonna e quel Bruno Peres ceduto proprio alla Roma. Tra le inevitabile accuse alcuni flop come Niang, Bremer e Carlao e un profilo talvolta aziendalista. Ma può vantarsi di essere resistito 9 anni al servizio di Cairo. Un record e un premio da riscuotere a Roma. Insieme ad Antonio Conte.


Ranieri: "Io penso solo a quest'anno"

IL TEMPO - BIAFORA - «Non mi sono mai proposto in vita mia. Io mi sento l'allenatore della Roma fino alla fine del campionato, poi Dio vedrà e provvederà. Mi hanno chiamato in un momento di difficoltà, io da tifoso giallorosso ho accettato a scatola chiusa questa parte di stagione. Punto». Ranieri chiarisce il suo ruolo e pensa al presente. «Non prendiamo il Cagliari sottogamba- spiega il tecnico nella consueta conferenza dell’antivigilia - sarebbe da sciocchi». Dopo aver ottenuto quattro risultati utili consecutivi il tecnico avvisa la Roma dei pericoli della gara di domani e oggi nella rifinitura deve sciogliere il dubbio su chi giocherà tra Schick e Pastore a supporto di Dzeko. Il ceco sembra in vantaggio: «Non so se Javier può partire titolare, ma già dall'altra settimana lo sto vedendo bene. Sta recuperando e lo vedo
molto motivato». L'altro grande dilemma di formazione è quello legato a Manolas, che ieri ha svolto un allenamento personalizzato aumentando i carichi di lavoro e oggi proverà ad aggregarsi al resto dei compagni. Un impiego del greco dal primo minuto è ancora incerto, poiché avrebbe sulle gambe una sola seduta con il gruppo. Saranno decisive le sensazioni a poche ore dalla gara. Buone notizie per Karsdorp, vicino al recupero e in odore di convocazione.


Un sotterfugio dietro il divorzio annunciato tra Cairo e Petrachi

REPUBBLICA - GAMBA - La più più bella annata del Toro di Cairo stupendamente bella lo resterà in ogni caso, che i granata vadano in Champions o che restino fuori da tutto. Ma finirà comunque con una strana ombra a sovrastarla. Strana e imprevista. È la rottura dei rapporti, personali e di lavoro, tra il presidente e Gianluca Petrachi, il dirigente che gli sta a fianco da oltre nove anni. E proprio sul più bello,il direttore sportivo se ne andrà. Lo ha cercato la Roma ed è normale che la tentazione sia molto forte, soprattutto dopo un’esperienza così lunga nello stesso club e con un contratto che andrà in scadenza nel 2020. Ha invece meravigliato il modo, con gli stracci che volano, le accuse scambiate in pubblico e il probabile ricorso alle carte bollate, visto che non è affatto scontato che Cairo non pretenda il rispetto della firma che il ds mise. I rumors su Petrachi a Roma circolano da un mese almeno, e non sono campati per aria. D’altronde, a Torino Petrachi ha lavorato bene e s’è fatto di generatore di plusvalenze, rivendendo a molto giocatori comprati a poco (Darmian e Cerci, Glik e Bruno Peres, Ogbonna e Zappacosta) e venduti a molto. Sembrava che andasse tutto bene, ma a Cairo non è andato giù che all’origine del divorzio ci sia stato un sotterfugio. Cairo dovrà cercare un altro uomo di fiducia dopo averne bruciati un bel po’ (Salvatori, Tosi, Antonelli, Foschi) prima di trovare quello giusto. Potrebbe promuovere Massimo Bava, che sta facendo un lavorone alla guida del settore giovanile, rischiando però di aprire una voragine per tappare un buco, oppure rivolgersi ai nomi che girano ma che non lo convincono, Pecini (Empoli) e Faggiano (Parma). O addirittura al personaggio più qualificato e affascinante, Walter Sabatini, che ha appena divorziato dalla Samp. Sia come sia, che triste quest’ombra sul Toro che brilla.