Gasperini in conferenza stampa: "Su questi campi la partita è difficile. Turnover? Penso solo a domani"

Gian Piero Gasperini, alla vigilia di Rangers-Roma, ha parlato in conferenza stampa.

Di seguito le sue dichiarazioni. 

Come sta Dovbyk, anche in virtù dei tanti infortuni in attacco? È per lui il momento decisivo?

“Sta bene, per fortuna non è tra quelli infortunati. È a disposizione, non c’è mai un momento decisivo in assoluto, ogni momento ha la sua importanza. E questo è importante domani per l’Europa League”.

Che tipo di partita si aspetta? E cosa pensa dell’atmosfera dello stadio?

“Come sempre, su questi campi, la partita è molto difficile. Trovi ambienti sempre carichi, caldi, squadre dinamiche. Il Rangers, dopo il cambio di allenatore, ha fatto due ottime gare. Ci aspettiamo una partita impegnativa sotto l’aspetto atletico. Dovremo stare molto bene per fare un’ottima gara”.

L’obiettivo è ancora quello di entrare tra le prime 24 della fase campionato o c’è la speranza di classificarsi tra le prime otto?

“C’è intanto da conquistare quello che è possibile. Ovviamente le due partite in casa ci costringono ad avere molta attenzione. Nelle prossime cinque partite dobbiamo vincerne almeno 3 per raggiungere la qualificazione, però le partite sono tutte complicate, difficili, le squadre in Europa sono molto preparate. Lo abbiamo visto, per le squadre del calcio italiano ci sono delle difficoltà a giocare con ritmi più alti rispetto al nostro campionato”.

La preoccupa il fatto che la Roma produca diverse occasioni per segnare e realizzi ancora poco? Ad esempio, nella finale di Dublino con l’Atalanta il dato dei vostri expected goals era basso, eppure vinceste 3-0.

“Sono partite diverse. Quella finale andammo in vantaggio, alla seconda azione facemmo il 2-0. Non si possono comparare partite, quando sei in svantaggio è diverso. Però è evidente che abbiamo una percentuale realizzativa inferiore rispetto a quello che produciamo. Ma già il fatto di essere pericolosi, di creare situazioni, è qualcosa di positivo. Sarebbe preoccupante il contrario”.

Il mister interviene dopo una domanda fatta a Mancini sul gol subito a Milano contro il Milan. La domanda del cronista verteva sul posizionamento del 23 giallorosso in quell’azione.

“Perché non rimproverate Pavlovic sul fatto che sia salito fino a là per fare gol? Allora lasciamo i difensori lì, comunque non era una situazione così pericolosa e dove eravamo messi male. Assolutamente. Cosa è stato sbagliato in quel momento? Intanto, bisogna considerare la bravura dell’avversario. Guardate da dove parte Pavlovic e va a concludere. Non sempre si può spiegare tutto, bisogna avere anche un po’ di coraggio”.

Quanti cambi ha intenzione di fare in questa partita?

“Penso solo alla partita di domani, a quella di domenica penseremo domenica. Su cosa dovrei ragionare? Sul far riposare?”.

Per esempio, non potrebbe riposare Cristante?

“Che significa riposare? Per quale motivo? Stanotte riposiamo, domani quando si gioca non riposeremo. Faccio fatica a comprendere questa cultura del riposare…”.

Non le piace il turnover, insomma.

“No, questo è un altro discorso. Se intende il turnover, ovvero far giocare qualche altro giocatore è diverso. Ma sul riposare proprio… Si riposa a casa. Su chi giocherà vedremo. Sicuramente non giocherà Dybala, sicuramente non giocare Bailey. Siamo 17-18 giocatori di movimento, abbiamo portato anche Romano, siamo in tanti…”.

Abbiamo visto a inizio stagione El Aynaoui più avanzato, alla luce dei recenti infortuni è possibile rivederlo in quella posizione?

“Potrebbe. In questo momento siamo numericamente risicati, anche se a me piace quando gioca 20 metri più indietro, ma può stare anche più avanti”.

Ha notato una leggera flessione di Soulé nelle ultime partite? E secondo lei come gioca quando ha Dybala accanto?

“Soulé ha fatto delle ottime prestazioni, ma per gli attaccanti non è sempre facile avere continuità. Lui ha giocato sempre, in alcuni occasioni è stato più stanco ed è stato sostituito. In ogni caso è un valore per questa squadra. Non credo alla cosa di Dybala, anzi. Lui è un riferimento tecnico importante, aiuta non solo se stesso a giocare meglio, ma anche quelli che gli stanno vicino”.


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