Icardi-Roma? Bello e impossibile... E su Dzeko niente sconti all'Inter
GAZZETTA DELLO SPORT - CECCHINI - Bello e impossibile. È questa la sensazione che si percepisce parlando con la Roma della suggestione dello scambio Dzeko-Icardi (più conguaglio a favore dell’Inter), che al momento non ha margini per decollare. Da Trigoria, infatti, fanno sapere che non esiste nessuna trattativa e che è l’Inter - per cercare una conveniente asta - a far filtrare la notizia. Perché in realtà una decina di giorni fa il club nerazzurro, al tavolo con quello giallorosso per definire il trasferimento di Dzeko, ha proposto anche di mettere sul piatto Icardi e naturalmente non c’è nessuna società al mondo che non ci avrebbe riflettuto su. Lo ha fatto anche la Roma, com’è ovvio, capendo però che i margini per l’impresa sarebbero stati risicatissimi, anche per la volontà del centravanti argentino. Non è un caso, forse che stamattina Wanda Nara abbia postato (e poi cancellato) una faccina che ride. Che il centravanti argentino sia tra i più forti al mondo, d’altronde, nessuno lo discute, così come il fatto che farebbe gola per qualsiasi rifondazione, ma il club al momento ha questa attualità: 1) è senza i circa 70 milioni di partecipazione alla Champions, 2) ha la necessità di tagliare il monte ingaggi arrivato a oltre 160 milioni, 3) la trimestrale di bilancio appena uscita parla di un “rosso” di oltre 24 milioni per cui la proprietà ha deciso di intaccare le cosiddette riserve (che dovranno essere ripristinate), 4) l’Inter dà a Icardi una valutazione di 80 milioni 5) l’argentino che vuole circa 7 milioni di stipendio all’anno e vuole giocare la Champions dopo averla assaggiata solo una volta in carriera. Insomma, alla luce di tutto questo, imbastire un colloquio è complicato, se non impossibile.
NIENTE SCONTI - E allora la Roma, sottolineando come all’Inter non farà sconti per Dzeko, vuole rimanere coi piedi per terra per non farsi male, sperando in qualcosa di più abbordabile e di sicuro gradimento per il probabile nuovo allenatore Fonseca. Ovvero: spesa allo Shakhtar, con Ismaili, Taison e il baby Marcos Antonio in prima fila. Certo, faranno sognare meno di Icardi, ma rientrano in una logica stringente.
Galtier, il tecnico del Lille ha rifiutato la panchina giallorossa per la mancata qualificazione in Champions
Continua, nonostante l'accellerata verso Fonseca, il toto-allenatore per la panchina giallorossa della prossima stagione. Nelle ultime ore era tornato di moda il nome del tecnico del Lille, Christophe Galtier. Secondo quanto riportato dall'emittente radiofonica di TMC, però, il francese avrebbe declinato la proposta visto che la squadra capitolina non è riuscita a qualificarsi per la prossima edizione della Champions League.
Bartoli:" I sacrifici e le soddisfazioni mi hanno aiutata ad andare avanti, così come le vittorie e le sconfitte. Non mi interessa cosa dice la gente, ma dispiace che ci sia una mentalità ancora così piccola diciamo"
Domani, in Francia, cominciano i mondiali calcistici femminili che si concluderanno il rpossimo 7 luglio. A poche ore dal match inaugurale, Elisa Bartoli, capitano della Roma e giocatrice della Nazionale, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sky Sport, nel programma "Sorelle d'Italia un sogno mondiale". Ecco un estratto:" Diventare calciatrice è strano, quando ho iniziato io non pensavi di poterlo fare come lavoro o comunque avere tutto questo successo. In questi ultimi tre anni il movimento è cresciuto molto, ma ancora faccio fatica a sentirmi una calciatrice, mi sento ancora quella ragazza che ama giocare a calcio anche sotto il cortile della nonna. I sacrifici e le soddisfazioni mi hanno aiutata ad andare avanti, così come le vittorie e le sconfitte. Non mi interessa cosa dice la gente, ma dispiace che ci sia una mentalità ancora così piccola diciamo, ma non mi è mai importato nulla, sono sempre andata avanti per la mia strada facendo ciò che amo".
Ranieri: "Cosa mi rimane dell'ultima esperienza nella Roma? Mi rimarrà per sempre l'abbraccio del pubblico e l'orgoglio di aver guidato la mia squadra del cuore"
Claudio Ranieri è tornato a parlare della sua Roma. L'ex tecnico testaccino, in una intervista rilasciata a Sky Sport, ha parlato del presente e del futuro della squadra giallorossa. Ecco le sue parole: "Cosa mi rimane dell'ultima esperienza nella Roma? Mi rimarrà per sempre l'abbraccio del pubblico e l'orgoglio di aver guidato la mia squadra del cuore. Percezioni sul futuro della Roma americana? Io credo che molto dipenda dallo stadio, perché aumenterebbe gli introiti. È logico che una società voglia fare le cose per bene, rispettando le regole che il Fair Play Finanziario impone. Stanno lavorando bene, come ho detto, è normale che il pubblico voglia vedere i risultati sul campo. È importante ora trovare il direttore sportivo, l'allenatore e remare tutti dalla stessa parte. Quarto posto la massima ambizione? Io me lo auguro che possa lottare per il quarto posto. Non si può fare di più? Il calcio è bello perché nulla è scritto, il Leicester lo ha dimostrato, da tifoso lo spero. Consigli da dare a Totti? No, abbiamo parlato a lungo, sa come la penso e gli faccio i miei migliori auguri. Se lui incide dentro la Roma? Scegliendo me ha inciso molto. C'era chi voleva Paulo Sousa e lui ha scelto me. Consigli a De Rossi? No, ho parlato anche con lui. Daniele vuole giocare e gli auguro il meglio. Sull'articolo di Repubblica? MI è sembrato un articolo fatto da chi voleva creare un po' di caos. Da dove parte? Lo sappiamo tutti, lo sanno anche i tifosi. Il mio futuro? Aspetto un buon progetto, una squadra dove gettare basi solide per il futuro"
Pelonzi (PD): " La Raggi si è impantanata sulla questione stadio della Roma"
Ieri si è svolto il tavolo tecnico tra Comune e proponenti sulla questione nuovo stadio della Roma. A tal proposito, tramite il suo profilo Twitter, il consigliere capitolino del Partito Democratico Giulio Pelonzi ha così commentato: "La Raggi sul progetto stadio della Roma non sa come uscire dal pantano in cui si è infilata. La delibera taglia-cubature=taglia-opere pubbliche un disastro. E ora? Inizierà una manfrina per giustificare la ‘stadio-exit’ e poi ennesimo scaricabarile sul fallimento".
Lo Shaktar vuole una clausola pari a 3 milioni per liberare il tecnico Paulo Fonseca
Una complicazione arriva sulla strada che dovrebbe portare l'allenatore Paulo Fonseca sulla panchina della Roma. Secondo quanto riportato dal sito Gianlucadimarzio.com, infatti, lo Shaktar Donetsk, attuale squadra del portoghese, non intende fare alcuno sconto ai giallorossi. Il dg del club ucraino, dopo aver parlato con il presidente, ha comunicato agli agenti del tecnico portoghese (via telefono e mail) che l'unico vantaggio che la società è al momento intenzionata a concedere è uno sconto sulla clausola prevista sul contratto che è di 5 milioni. La cifra richiesta oggi è di 3 milioni.
Le parti sono comunque al lavoro per trovare la soluzione migliore e la negoziazione continua, sperando di raggiungere l'intesa entro il weekend. Tra Fonseca e la Roma l’accordo invece è già totale, raggiunto nel vertice di Madrid di due giorni fa, al quale aveva partecipato anche lo stesso allenatore.
Fifa, arrestato il vicepresidente Ahmad. L'accusa è di corruzione
La Fifa, il massimo organismo calcistico mondiale, viene scossa da un nuovo arresto eccellente. Poche ore prima dell'inizio del mondiale femminile in Francia, infatti, è stato arrestato a Parigi il vicepresidente, nonchè presidente della Caf (la Confederazione africana) Ahmad Ahmad. Secondo le informazioni, il dirigente sarebbe inquisito per corruzione. «La Fifa non è a conoscenza dei dettagli relativi a questa indagine e pertanto non è in grado di esprimere alcun commento specifico», la nota della Federcalcio mondiale ricordando di essere «pienamente impegnata a sradicare tutte le forme di illecito». A riportare la notizia è l'agenzia ANSA.
Frongia: " È confermata la volontà politica di andare avanti per lo stadio. Entrambe le parti vogliono arrivare a una decisione congiunta e concordata "
Daniele Frongia, assessore allo sport del comune di Roma, è intervenuto sulle frequenze di Rete Sport ed ha parlato del futuro del nuovo stadio della Roma. Queste le sue dichiarazioni:
“È confermata la volontà politica di andare avanti, come espresso dalla sindaca Raggi, ribadendo l’importanza di avere le opere infrastrutturali antecedenti alla realizzazione dello stadio, posizione espressa anche dalla maggioranza 5 stelle. Entrambe le parti vogliono arrivare a una decisione congiunta e concordata e per questo si rivedranno entro un paio di settimane. A quel punto avremo un aggiornamento”.
Sullo stadio Flaminio: “Continuano i lavori del Dipartimento Ingegneria della Sapienza e relazioni con altri soggetti pubblici coi quali stiamo per chiudere un accordo e questo permetterà di partire con una soluzione condivisa del progetto del futuro del flaminio”.
Frongia parla anche di Campo Testaccio: “Sono stati fatti diversi interventi di bonifica, adesso ne verrà effettuato un altro per cui sono stati stanziati 250 mila euro, poi passerà al Municipio e sarà possibile utilizzarlo come campo sportivo”.
Infine chiude sull’idea del “Parco De Falchi: “La settimana scorsa a margine di una giunta il capogruppo Pacetti ne parlava con me e il vicesindaco Bergamo. Credo che l’idea stia andando avanti”
La Sampdoria pensa a Di Francesco per il dopo Giampaolo
Dopo il suo addio alla Roma, Eusebio Di Francesco è ancora senza panchina e cerca un nuovo impiego. Una chance potrebbe averla dalla Sampdoria, che sta per salutare Giampaolo e cerca un nuovo tecnico. Il numero uno per il DS Osti, come riferisce alfredopedulla.com, rimane Pioli; ma ieri sera a cena avrebbe incontrato Di Francesco per sondarne il terreno. Ricordiamo che il tecnico abruzzese è ancora sotto contratto con la Roma.
Sirigu: "Io alla Roma? Non ho sentito nessuno. Cairo mi chiamerebbe in caso di offerte"
Salvatore Sirigu, portiere del Torino, è finito nel mirino della Roma che cerca un estremo difensore per il dopo Olsen. Sirigu, attualmente in ritiro con la nazionale, ha parlato del suo futuro ai microfoni di Rai Sport:
È vero che c'è un'offerta dei giallorossi?
"Non so se sia vero che Cairo abbia detto di no alla Roma per me. Non ho sentito nessuno, però il presidente è un uomo di mondo. Conosce bene le regole del mercato e sono sicuro che se dovesse ricevere un’offerta per me, mi chiamerebbe lui in primis per poterne parlare. È una persona aperta a tutto".
Dopo Parigi, anche Roma non sarebbe male.
"Roma è una bellissima città, ma ne parlerò nel momento in cui dovessi ricevere una proposta di qualsiasi tipo senza problemi".
I convocati da Di Biagio per l'Europeo Under 21. Presenti Pellegrini e Zaniolo (foto)
Luigi Di Biagio, CT della nazionale Under 21, ha scelto i 23 giocatori che prenderanno parte all'Europeo di categoria. Il torneo, che inzierà il 16 giugno e si giocherà tra Italia del nord e San Marino, vedrà gli azzurrini come testa di serie.
Per la Roma sono due i giocatori convocati. Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo.
Ecco la lista completa pubblicata sul profilo Twitter dedicato alla nazionale:
#U21Euro
I #Azzurrini convocati da Gigi #DiBiagio per l’#Europeo #Under21 organizzato dal #Italia e #SanMarinoL'articolo https://t.co/bx2O8eYXC9
16-30 #giugno 2019#VivoAzzurro #U21 #WeAreYourope @weareyourope pic.twitter.com/IQHTtP9rvb
— Nazionale Italiana (@Vivo_Azzurro) 6 giugno 2019
Lo saluteremo con leggerezza, ma è stato uno dei più grandi
INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI - La stagione sportiva appena terminata, con ogni probabilità, verrà ricordata come l'ultima di Edin Dzeko con la maglia della Roma. Il centravanti bosniaco, infatti, con il contratto in scadenza nel 2020, è pronto ad accasarsi all'Inter di Antonio Conte, da sempre suo grosso estimatore, tanto che nel bollente gennaio del 2018 fu proprio il mister salentino a provare a portarlo in tutti i modi nell'allora suo Chelsea: un tentativo sfumato a un passo dalle firme, principalmente per volontà dell'attaccante ex City e della sua famiglia, che fece infine virare i Blues sul francese Giroud.
Peccato che il commiato durante Roma-Parma sia stato consumato in modo non adeguato rispetto a quanto Dzeko ha rappresentato per i colori giallorossi nei suoi quattro anni di militanza: un'uscita dal campo polemica nei confronti di Claudio Ranieri, reo di averlo sostituito troppo presto secondo il bosniaco, condita inizialmente pure da qualche ingeneroso fischio, subito coperto, tuttavia, dagli scroscianti applausi della maggioranza del pubblico capitolino.
L'avventura romanista di Edin Dzeko è stata sostanzialmente un lungo percorso quadriennale sulle montagne russe.
Tutto inizia nell'estate del 2015. Nonostante le dichiarazioni infuocate di mister Rudi Garcia nei confronti della dirigenza del club e del suo modus operandi in sede di calciomercato, la Roma effettua operazioni in entrata davvero sontuose, tra cui quelle inerenti all'egiziano 'Momo' Salah (reduce da sei mesi eccezionali alla Fiorentina), al portiere Wojciech Szczęsny dall'Arsenal, all'esterno Iago Falque (proveniente dal Genoa e da un campionato superbo con tredici gol all'attivo), al centrale difensivo tedesco Antonio Rudiger, al terzino sinistro Lucas Digne (fortemente voluto dal tecnico romanista, che lo aveva già avuto alle proprie dipendenze in quel di Lille) e appunto a Edin Dzeko.
La trattativa per strapparlo al Manchester City è tutt'altro che semplice, ma alla fine l'allora ds della Roma Walter Sabatini raggiunge un accordo con i Citizens: quindici milioni di euro complessivi (quattro versati subito e i restanti undici nell'estate seguente per il riscatto obbligatorio) e il bosniaco diventa il nuovo centravanti giallorosso.
I tifosi romanisti sognano, d'altronde un vero centravanti di tale levatura non si vedeva dalle parti di Trigoria probabilmente dai tempi del 'Re Leone' Gabriel Omar Batistuta. Dzeko sbarca a Fiumicino sommerso dall'affetto del suo nuovo pubblico, che si reca in massa ad accoglierlo all'aeroporto. Il debutto all'Olimpico, nell'amichevole di presentazione della squadra contro il Siviglia del futuro direttore sportivo della Roma, Monchi, è da sogno: passano soltanto pochi minuti e l'ex City 'spacca' la porta con un destro al fulmicotone. "È arrivato l'uomo giusto" pensa il popolo giallorosso.
La prima stagione in Serie A, però, è tutt'altro che felice per Dzeko. La Roma di Garcia, dopo un illusorio primato in classifica tra ottobre e novembre, crolla e il centravanti resta sepolto dalle macerie insieme a molti dei suoi compagni, incapace di reagire forse anche a causa di un carattere non proprio da leader.
A gennaio del 2016, Luciano Spalletti torna sulla panchina giallorossa e mostra subito grande fiducia nei confronti di Dzeko, che definisce "il centravanti ideale. Se l'estate scorsa mi avessero chiesto chi avrei voluto al centro dell'attacco, avrei fatto un solo nome: quello di Edin". Dichiarazioni forse anche esagerate da parte dell'allenatore toscano, volte tuttavia a tentare in ogni modo di valorizzare ancora un patrimonio economico e tecnico del club.
Neppure Spalletti riesce inizialmente nel 'miracolo' di rigenerare Dzeko, che finisce la stagione frequentemente in panchina per lasciare spazio al nuovo arrivato Diego Perotti, che giostra nel ruolo di 'falso nueve', poiché il tecnico di Certaldo vede volare la sua nuova Roma senza un centravanti vero.
Un'estate dopo l'arrivo in pompa magna tutto è cambiato e l'ex City finisce al centro di svariate voci di mercato. Alla fine, Dzeko rimane e risulta essere in miglior acquisto possibile per la squadra di Spalletti versione 2016/2017. Dopo un inizio ancora scarsamente incoraggiante, infatti, il bosniaco mette il turbo e non smette più di segnare, terminando la propria annata con trentanove gol in cinquantuno partite.
La separazione da Luciano Spalletti, che avviene durante l'estate del 2017 al culmine di una stagione fatta di sin troppi veleni con Francesco Totti, per Dzeko è un duro colpo. Il calcio di Eusebio Di Francesco, nuovo mister giallorosso, mal si sposa con le sue caratteristiche e il calciatore in principio non ne fa mistero neppure davanti alle telecamere.
Anche se non più a grappoli come nella stagione precedente, i gol arrivano, ma Dzeko, come detto, si ritrova ugualmente a un passo dall'addio a gennaio del 2018: l'ingaggio è troppo pesante per le malandate casse giallorosse e il Chelsea propone una somma che permetterebbe alla Roma di effettuare anche una discreta plusvalenza con il cartellino dell'attaccante. Il bosniaco, però, non è convinto di volare a Londra e sceglie la causa romanista, diventando poi uno dei grandi protagonisti del cammino in Champions League che conduce la compagine capitolina a un passo dalla finalissima di Kiev.
L'ultima, tremenda annata della Roma, però, sembra resettare tutto ciò che Edin Dzeko è stato in grado di mostrare al pubblico giallorosso. Il numero di gol cala sensibilmente (sono comunque quattordici) e spesso a indispettire i fan romanisti è l'atteggiamento in campo dell'ex attaccante del Manchester City. Tornano i fischi della prima annata romana e anche il pensiero, tanto da parte della società, quanto a questo punto dello stesso calciatore, che il percorso in giallorosso sia ormai da considerare concluso.
Edin Dzeko, dunque, si appresta a iniziare una nuova avventura, con ogni probabilità a tinte nerazzurre.
Restano i fischi e le contestazioni subite in giallorosso, ma anche i tanti gol.
Lo saluteremo probabilmente senza troppi rimpianti. Eppure, quando ci guarderemo indietro, scopriremo che Dzeko è stato un attaccante in grado di segnare 87 gol in 178 partite disputate e di entrare nella top ten dei migliori marcatori romanisti di sempre in soli quattro anni: insomma, forse unicamente allora saremo consapevoli che Edin Dzeko è stato uno dei più grandi centravanti della storia della Roma.