Florenzi, il capitano della rincorsa Champions

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Anche contro l’Udinese, quando Florenzi è entrato in campo, ha dovuto subire i fischi di una parte di curva Sud. Eppure il suo ingresso, in tandem con Pellegrini, ha dato quello sprint in più utile per agguantare una vittoria importantissima. De Rossi sarà ai box nelle prossime settimane, di conseguenza sarà lui il capitano in questa rincorsa Champions. Non ha intenzione di fare passi indietro riguardo le proprie responsabilità in campo, e inoltre dovrà fare gli straordinari da terzino a causa dell’assenza di Karsdorp e Santon. Quello che è certo, è che la Roma ha bisogno del miglior Florenzi per affrontare questo finale di stagione.

 


Dzeko fa il cuoco per hobby e ora ha Balbo nel mirino

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dopo il gol all’Udinese, Edin Dzeko è andato a festeggiare in Croazia, nel nuovo locale di sua proprietà da poco aperto. L’occasione era di quelle speciali: una rete all’Olimpico che mancava praticamente da un anno. Nonostante l’intera stagione sia stata piuttosto avara dal punto di vista realizzativo per uno come lui, il bosniaco ha la possibilità di agganciare Balbo nella classifica dei marcatori della Roma. Quota 86 per Dzeko, una sola lunghezza di distanza dall’argentino. In questo finale di annata proverà a superarlo, poi sarà in stallo al settimo posto assoluto poiché agganciare Montella in queste poche partite rimaste è impossibile. Massara, intanto, ha parlato molto con lui riguardo il futuro, facendogli presente di non aver ancora deciso niente. L’intenzione di Dzeko sarebbe di chiudere la carriera a Roma, dall’altro lato i giallorossi sanno che è l’ultima occasione per monetizzare con lui. Dopo la rincorsa Champions, si vedrà cosa riserverà il futuro.

 


Addio Ciarrapico: con lui esordì Totti

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Re delle acque minerali, proprietario di cliniche private, padrone del celebre Bar Rosati di piazza del Popolo, editore di provincia, parlamentare. Per due brevi stagioni presidente dell’Associazione sportiva Roma. Scomparso ieri all’età di 85 anni, il Ciarra – imprenditore nato fascista, divenuto fedelissimo di Giulio Andreotti, travolto dalle inchieste di Tangentopoli, risorto negli anni Duemila come senatore Pdl – balzò agli onori della cronaca quando, fine aprile del 1991, sotto la sua «stella» Berlusconi e De Benedetti firmarono il lodo Mondadori. Il Divo Giulio lo aveva appena convinto a rilevare la Roma rimasta orfana di Dino Viola, strappandola dalle grinfie del re del grano Pasquale Casillo. Costo dell’operazione: dieci miliardi delle vecchie lire. La prima uscita pubblica da presidente fu una sequenza di gaffe. La più memorabile, quando appena messo piede a Trigoria chiese scusa perché pensava di trovare Dino Zoff in porta. Il primo atto da presidente, invece, fu un gesto di cavalleria. Il 9 giugno 1991, a Genova, concesse a Donna Flora, vedova di Viola, di sollevare al cielo la Coppa Italia appena conquistata. Chi arrivò dopo di lui, ha raccontato di aver trovato a Trigoria uno scenario post-bellico, con giusto un paio di croste lasciate alle pareti. E però sotto la gestione un po’ cialtrona di Ciarrapico, qualcosa di sportivamente memorabile avvenne. Non per meriti suoi, ma resterà per sempre nella storia come il presidente sotto la cui gestione fece il suo esordio in Serie A un giovanissimo talento del vivaio, tal Francesco Totti. Era il 28 marzo 1993. Una settimana prima, Giuseppe Ciarrapico era stato incarcerato a Regina Coeli per bancarotta fraudolenta.


Massara vola da Pallotta: si decide il direttore sportivo

IL TEMPO - BIAFORA - Oggi Massara si imbarcherà sul volo che lo porterà a Boston. Nel Massachusetts l’attuale ds della Roma farà un punto della situazione con Pallotta (e probabilmente Baldini) e prenderà una scelta definitivo sul proprio futuro. Nelle scorse settimane il presidente giallorosso ha incontrato e valutato Campos, Petrachi e Mislintat, uscito dalla lista dei candidati dopo essersi accasato allo Stoccarda. Il preferito del numero uno americano, su suggerimento del fido consigliere Baldini, è il dirigente portoghese, che potrebbe essere assunto mantenendo in carica Massara. Sull’asse Italia-USA sono ore di riflessione sull’avvenire del club di Trigoria, ci sono però da registrare le parole dell'allenatore del Lille su Campos: «Non ho captato nessun segnale che mi faccia pensare che voglia andarsene».


Volata Champions: la Roma ora è pronta

IL TEMPO - BIAFORA - La cura Ranieri ha rimesso in piedi la Roma. Le due vittorie consecutive, con zero gol al passivo, hanno riportato i giallorossi sulla giusta carreggiata dopo lo sbandamento che ha causato l'esonero di Di Francesco e l'addio di Monchi. I capitolini, momentaneamente quinti con 54 punti a -1 dal Milan, giocheranno però gran parte dello sprint finale senza De Rossi, uscito per un problema muscolare al flessore nel secondo tempo del match con l'Udinese. Le sensazioni del capitano, che oggi svolgerà gli esami strumentali, non sono buone: la paura è quella paura è quella di aver terminato in anticipo la stagione (mancano 41 giorni all’ultima gara) o di poter tornare a disposizione solo per un paio di partite. L'assenza di DDR è un duro colpo per la Roma, visto che giocando con lui e Cristante davanti alla difesa la squadra ha dimostrato molto più equilibrio e compattezza tra i reparti, subendo un solo tiro dagli avversari dopo il gol di Dzeko. Al suo posto, a meno di un arretramento di Pellegrini in mediana con conseguente spostamento di Zaniolo nella zona centrale della trequarti, ci sarà Nzonzi. Il francese, out coni friulani per un problema al ginocchio, si è sottoposto ai controlli medici di rito, che hanno dato esito negativo, e cercherà perciò di allenarsi in gruppo sin dai primi giorni della settimana che porta alla gara con l'Inter. Quella con i nerazzurri è la partita più importante da qui a fine anno, visto che davanti a sé i capitolini hanno un calendario che prevede poi le sfide con Cagliari, Genoa, Juventus, Sassuolo e Parma. I bianconeri saranno già sazi per la praticamente certa vittoria dello scudetto, mentre le piccole hanno un leggero margine sulla zona retrocessione: la lotta salvezza pare riguardare più Empoli, Bologna e Udinese. La sconfitta con la Roma ha messo in difficoltà la squadra di Tudor, che sarà costretta a dare il massimo con la Lazio nel recupero della venticinquesima giornata, in programma mercoledì. I biancocelesti sono a cinque punti di distanza dai ragazzi di Ranieri e, con una vittoria che manca dal 31 marzo, rischiano di perdere il treno Champions League. Oltre al Milan, che sarà impegnato con Parma, Torino, Bologna, Fiorentina, Frosinone e Spal, l'avversario che più viene temuto dalle parti di Trigoria è l'Atalanta. Gli orobici non perdono da sei partite di fila e recuperano Zapata per il match di stasera, che gli metterà davanti l'Empoli. Grazie ad un successo gli uomini di Gasperini aggancerebbero i rossoneri, sorpassando nuovamente la Roma e avendo davanti a sé i confronti con Napoli, Udinese, Lazio, Genoa, Juventus e Sassuolo. La bagarre per raggiungere il traguardo dell'Europa che conta è aperta, nessuno si può più permettere errori.


Ciarrapico, da patron giallorosso una coppa e tanti flop

IL TEMPO - Giuseppe Ciarrapico, tra le sue molteplici attività, è stato anche il presidente della AS Roma dal 1991 al 1993. Fu però spesso croce e raramente delizia per il popolo giallorosso. Il vulcanico imprenditore viene ricordato soprattutto per aver condotto la società sul baratro del fallimento. Comunque sia sotto il suo regno esordì Francesco Totti ed i giallorossi vinsero una Coppa Italia in finale contro la Sampdoria. Tra le sue intuizioni migliori si ricorda quella dell’acquisto di Sinisa Mihajlovic, allora solo un giovane riccioluto sconosciuto. In occasione di un Roma-Milan di Coppa Italia si presentò allo stadio in pigiama dopo “un’evasione” da un ospedale ed una fuga in taxi. Lasciò Trigoria all’alba di Tangentopoli, quando stava per essere travolto dalle inchieste giudiziarie. Dopo di lui arrivò Franco Sensi.


Da De Rossi a Marcano, il nuovo spirito di squadra per credere alla Champions

CORRIERE DELLA SERA - Ranieri nelle ultime due gare ha riscoperto un gruppo in grado di soffrire per portare a casa il risultato. Un tasto, quello dell’unità, su cui il tecnico ha puntato fin dal primo giorno grazie anche ai senatori. Da capitan De Rossi fino a Dzeko, autori degli ultimi due gol vittoria, passando anche per Florenzi, Manolas, El Shaarawy e Fazio. A questo elenco vanno aggiunti anche Ivan Marcano e Juan Jesus. Entrambi nell’ultima gara si sono sacrificati giocando in un ruolo non loro viste le numerose assenze. La Roma adesso è spinta anche da un grande pubblico che non a caso Ranieri ha sempre invocato. L’anello di congiunzione tra la Roma e la sua gente è Daniele De Rossi, tifoso e allenatore in campo, un ruolo che è la perfetta sintesi di quello che vuole il mister. Contro l’Udinese però è uscito anzitempo per un problema muscolare ai flessori della coscia destra: oggi farà gli esami, ma si teme un lungo stop. La Roma non vuole e non si può permettere di perdere il suo capitano in questa corsa finale per la Champions.


Massara a Boston, viaggio nel futuro

CORRIERE DELLA SERA - Un viaggio per decidere la Roma del futuro. Oggi Frederic Massara volerà a Boston per un incontro con James Pallotta. Questo è un viaggio programmato da tempo, Monchi lo faceva con cadenze regolari. Insieme al ds giallorosso ci dovrebbe essere anche Franco Baldini: tutti e tre parleranno delle strategie della Roma che sarà, anche se ovviamente l’ultima parola spetta al presidente. Il nodo principale riguarda il ruolo di Massara all’interno della direzione sportiva, visto che ormai l’ipotesi di un nuovo ds sta perdendo quota. Ci sono due opzioni: la prima riguarda la coppia Massara-Totti; la seconda invece il duo Campos-Massara. Il dirigente portoghese intriga molto Pallotta, che lo ha incontrato nelle scorse settimane, e potrebbe svolgere un ruolo da consulente nella sua residenza a Montecarlo oppure stabilirsi a Trigoria. Soluzione questa ovviamente non gradita a Massara, visto che per lui si tratterebbe dell’ennesimo ridimensionamento. Per l’allenatore il nome che metterebbe tutti d’accordo è quello di Antonio Conte, ma il suo ingaggio diventerebbe impossibile senza Champions League. Fuori portata Mourinho, tra le alternative c’è Sarri che ormai è ai ferri corti con il Chelsea. Staccati ci sono Gasperini, Gattuso e Giampaolo.


Pezzella, è il sosia di Pjanic ma vuole essere il nuovo De Rossi

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Il nuovo Pjanic sta crescendo nella Primavera della Roma e si chiama Salvatore Pezzella. Classe 2000, romano, un play di centrocampo che abbina qualità a quantità, oltre ad avere un buon tiro da fuori. I più lo ricorderanno per il selfie che si fece con lui Nainggolan, giocando poi proprio con la somiglianza fisica evidente con Pjanic. «Tanta gente mi dice che gli somiglio fisicamente, io preferisco il paragone tecnico», ha precisato, tempo fa, lo stesso ragazzo che è considerato uno dei talenti del calcio italiano. Pezzella non ama, quindi, che la gente lo fermi identificandolo con il centrocampista della Juventus, preferendo, semmai, ispirarsi a Daniele De Rossi, che da sempre è il suo idolo calcistico. Salvatore ha mosso i primi passi nella Vigor Perconti, ma già a 7 anni è entrato nel settore giovanile giallorosso e adesso è al secondo anno nel gruppo di Alberto De Rossi, padre del suo idolo. Si è messo in evidenza anche durante la Youth League, attirando il corteggiamento (rifiutato) dell’Arsenal, Pezzella, è un leader in mezzo al campo e gran parte del gioco passa per i suoi piedi. È destro, ma sa giocare anche con l’altro piede. È un regista nel 4-2-3-1, oppure il vertice basso o la mezzala del 4-3-3. Vista l’emergenza, è stato convocato con altri Primavera da Ranieri per Roma-Empoli. È stata la sua prima convocazione con i grandi, per Pezzella, che ha realizzato 5 gol in 22 gare quest’anno. Il nuovo Pjanic deve crescere dal punto di vista della continuità.


Speranza Dzeko: un gol per restare. Massara a Boston

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Nel weekend in cui la Roma ritrova Dzeko, la società stringe il cerchio intorno al suo futuro. Oggi il ds pro-tempore, Massara, volerà a Boston per incontrare Pallotta e pianificare le strategie legate alla scelta degli uomini per la prossima stagione. In particolare direttore sportivo e allenatore. La Roma, con le due vittorie consecutive — Sampdoria e Udinese — ha riaperto la corsa alla zona Champions, ritrovando il gol di Dzeko in casa (il primo in campionato), dopo un anno di astinenza. Torna a sorridere, il bomber bosniaco, mentre ai vertici del club giallorosso il tempo è agli sgoccioli per capire come sarà strutturata la società. Tutto sembra convergere su Luis Campos, attualmente al Lille, nelle vesti di consulente esterno di mercato, che lavorerebbe proprio insieme a Massara, confermato, in questa ipotesi, come riferimento dentro Trigoria. Sarebbe successiva la scelta dell’allenatore, visto che in questo vertice sarebbe preminente la decisione sul nuovo ds, incontro al quale parteciperà anche Baldini, oltre al presidente giallorosso. Un blitz decisivo, dopo il quale la Roma svelerà il nome al quale affidare la costruzione della squadra della prossima stagione. Dzeko resta in attesa: vorrebbe restare nella capitale, ma a giugno entrerebbe nel suo ultimo anno di contratto e il club non sembra intenzionato a prolungargli il matrimonio giallorosso. Ma l’arrivo di un tecnico con potere decisionale, potrebbe cambiare il destino del centravanti che, al momento, sembra segnato dal corteggiamento di Inter e West Ham. Dovrà rinnovare il suo contratto anche Zaniolo, in attesa di vedersi riconoscere un sostanziale aumento dell’ingaggio. «Deve decidere da solo il suo futuro — il consiglio di Batistuta in diretta alla Rai — Deve fare quello che sente e perché se resta alla Roma solo perché i tifosi lo vogliono, non funziona». Lo sa bene il ragazzo, che con Ranieri sta faticando, non tanto a trovare una maglia da titolare, quanto a trovare un ruolo definitivo. «È una mezzala che può giocare a tutto campo», la spiegazione tecnica di Ranieri. «Non posso farlo giocare nel suo ruolo perché utilizzo solo due centrocampisti che governano la squadra». Come trequartista, il tecnico romano preferisce Pellegrini, il cui ingresso è stata la chiave decisiva per battere l’Udinese. «Pellegrini è più agile — ammette Ranieri — anche se Zaniplo riesce a sopperire in un ruolo non suo con doti tecniche, di sacrificio e fisiche». La morte ieri dell’imprenditore Giuseppe Ciarrapico (patron della Roma dal ’91 al ’93) è stata annunciata dalla società con un tweet: “La Roma esprime il proprio cordoglio per la scomparsa dell’ex presidente del club, Giuseppe Ciarrapico”. Flora Viola, vedova di Dino, gli consegnò una coppa Italia nel 1991 a simboleggiare il passaggio di consegne tra le due proprietà. Ciarrapico fu arrestato due anni dopo per bancarotta fraudolenta.


Bayern Monaco, Salihamidzic: "Zaniolo? Ne riparliamo a fine stagione"

Hasan Salihamidzic, direttore sportivo del Bayern Monaco, ha commentato le voci che vorrebbero il suo club sulle tracce di Nicolò Zaniolo, tanto da avere pronta un’offerta da 50 milioni di euro. Queste le sue parole a Sky Sport:

"Ultimamente stiamo trattando vari profili. Conosciamo tanti giocatori, aspetteremo la fine della stagione, successivamente faremo i nostri compiti e vedremo cosa fare. Vogliamo rinforzarci, è chiaro, ma aspettiamo la fine della stagione, poi ne riparliamo".


Tor di Valle, sul pubblico interesse M5S va alla conta in commissione

IL MESSAGGERO - La delibera che annulla l'interesse pubblico sullo stadio della Roma entra in Campidoglio, oggi, ore dieci e trenta, e andrà dritta in Commissione Sport. È un ingresso rumoroso che porta con sé il no gridato ad alta voce dal Municipio IX , guidato dal Movimento 5 stelle. E se a Tor di Valle, anche i consiglieri municipali di maggioranza, non vogliono lo stadio a Tor di Valle diventa molto complicato andare avanti. Diversi pentastellati vogliono azzerare tutto. In Commissione Sport ci sono già due consiglieri M5S contrari a questa controversa operazione calcistico-immobiliare. Sono Gemma Guerrini e Carlo Maria Chiossi. Ma in commissione siedono anche il capogruppo Giuliano Pacetti e Angelo Diario che dovranno sondare il terreno ad oggi non molto fertile per riprendere l'iter amministrativo a cuor leggero. Oggi i due consiglieri potrebbero farsi sostituire e dimostrare un pacato no, che diventerebbe un no assordante in Assemblea, oppure rivelare il loro dissenso che comunque si somma a quello di almeno altri cinque colleghi di maggioranza.

L'ORDINANZA - Per loro fa fede l'ordinanza del giudice che ha scritto parole molto chiare su Tor di Valle. «Nel corso delle attività sono state ricostruite una serie di operazioni delittuose, finalizzate all'ottenimento di provvedimenti amministrativi favorevoli alla realizzazione del Nuovo Stadio della Roma». È questo un passaggio dell'ordinanza di arresto dell'ex presidente dell'Assemblea capitolina che diversi consiglieri conoscono ormai a memoria e ripetono fino alla nausea ai colleghi che parlano di iter amministrativo non inficiato dalle indagini.