De Rossi riparte un girone dopo

IL MESSAGGERO - CARINA - Da Napoli al Napoli per un totale di appena 430 minuti.Nemmeno 5 partite in un girone. È questo il desolante resoconto delle presenze di De Rossi dal 28 ottobre, giorno nel quale si fermò per un problema di lesione cartilaginea al San Paolo. Non il massimo per un 35enne, reduce da mille battaglie e oltre 58mila minuti nelle gambe in carriera per un totale di 752 gare, nazionali minori incluse. Tre mesi di stop per poi rientrare e farsi nuovamente male nella sciagurata serata di Oporto (6 marzo). Stavolta il problema è muscolare, al polpaccio, molto di moda a Trigoria. A tal proposito, ieri esami per El Shaarawy: lesione di primo grado al gemello mediale del polpaccio sinistro. Almeno 20 giorni di stop. Più o meno il periodo che De Rossiè fermo. Entro sabato potrebbe però tornare a lavorare in gruppo. Tardi per averlo a disposizione con il Napoli ma in tempo per iniziare a rivederlo, part-time, tra Fiorentina e Sampdoria. Anche perché Ranieri ha le idee chiarissime: quando staranno bene, nel suo 4-4-2, la coppia dei due centrali di centrocampo sarà formata da lui e Pellegrini.

FUTURO DA SCRIVERE - «Beati i popoli che non hanno bisogno di eroi», amava raccontare il drammaturgo tedesco Brecht. Una massima che non va di moda a Trigoria. Perché la Roma ha bisogno del suo eroe calcistico, del suo capitano, anche a mezzo servizio. Daniele ne è consapevole ma non può accelerare il rientro. Una ricaduta equivarrebbe infatti a chiudere in anticipo la stagione nella quale «ho rischiato di smettere - ha raccontato qualche tempo fa - questo è stato l'infortunio più grave della mia carriera». Che ora è a un bivio: continuare o lasciare. Una margherita che De Rossi non vorrebbe sfogliare. Il centrocampista ha deciso di rimandare ogni discorso a maggio quando avrà un quadro più chiaro delle sue condizioni fisiche. E chissà che il possibile ritorno di Paolo Bertelli, ora al Chelsea (al netto di quello che accadrà con Sarri), non possa essere la molla che lo convinca a continuare. La Roma, attraverso la mediazione di Totti, sta provando a convincere il preparatore fiorentino, offrendogli un incarico di supervisore atletico dalla prima squadra alle giovanili.

BURDISSO A TRIGORIA - Il presente, però, si chiama Napoli. Bisogna vincere per restare in zona Champions. Quella Champions che nell'intervallo del match di ritorno al Do Dragao gli fece azzardare una battuta ai compagni: «Aho, fatela giocare un'altra partita in Champions a sto' vecchietto». Appello caduto nel vuoto. Ma questo non vuol dire che Daniele non possa ambire a giocare quella della prossima stagione. Quattro punti separano la Roma dal Milan che diventano 5 considerando gli scontri diretti. Non facile. Ma Ranieri e De Rossi sono specializzati nelle cose difficili. Il tecnico lo attende. Lo conosce, lo ha allenato, sa cosa può dare a livello di qualità, personalità e carisma. Caratteristiche che aveva anche Burdisso, ora ds del Boca Juniors, presente ieri a Trigoria, per la seconda volta in 10 giorni. Un saluto proprio a Daniele, suo vecchio compagno di squadra, ma soprattutto un incontro con il ds Massara per discutere di futuri accordi sui ragazzi del settore giovanile del Boca. E per parlare di Perotti, obiettivo numero 1 degli Xeinezes.


Under, prove di recupero con il Napoli

LEGGO - BALZANI - All'andata al San Paolo fu decisivo con un assist per il gol del momentaneo vantaggio di El Shaarawy. E' stato quello uno dei momenti più belli della stagione (deludente) di Cengiz Under che da ieri è tornato ad allenarsi in gruppo a più di due mesi dall'infortunio muscolare patito contro il Torino. Il turco ha subito una ricaduta al flessore e ha così dovuto allungare i tempi di recupero. Ranieri capirà in questi giorni se potrà contare contro il Napoli su Under dal primo minuto, ma viste le assenze forzate di El Shaarawy e Florenzi le possibilità aumentano. Solo 3 gol in 18 partite fin qui per Cengiz che a giugno dovrà ridiscutere il suo contratto con la Roma. Ad oggi, infatti, il turco guadagna solo 1 milione a stagione. Sul mercato però il suo cartellino si è svalutato. Se un anno fa la Roma chiedeva 60 milioni, oggi ne basterebbero 40. Arsenal e Bayernrestano alla finestra, ma non sono più così convinte.

A proposito di mercato: da segnalare l'interesse per Fernando dello Spartak Mosca, il centrocampista brasiliano ex Sampdoria è stato avvistato nella capitale qualche giorno fa complice pure una visita a Villa Stuart.


Il giallo dello stadio, la Raggi in Qatar. Troverà Totti e i vertici della Roma

IL MESSAGGERO - CANETTIERI - Il viaggio, segretissimo, è rimasto in sospeso fino alla fine: troppi i preparativi in Campidoglio per la visita del Papa. Poi alla fine ieri mattina Virginia Raggi ha detto sì. E, come anticipato dal sito del Messaggero, è partita nel pomeriggio con due componenti del suo staff alla volta del Qatar. Oggi a Doha arriveranno i vertici dell'As Roma: Fienga, Calvo, Baldissoni e anche Totti. Nell'emirato infatti va in scena il «Together AS Roma», un workshop organizzato dal club, a cui sono invitati i premium partner della società giallorossa. Una coincidenza che ha messo subito in «imbarazzo» il Campidoglio.
Balla infatti lo stadio di Tor Di Valle sul quale Raggi ha più di un dubbio, tanto che sta cercando il modo per mollare la pratica. Su questo punto anche i vertici M5S sono più che cauti. Stefano Patuanelli, capogruppo in Senato del M5S, giusto ieri si è sfogato un collega (romanista): «Dopo quello che è successo, mi dispiace, va bloccato tutto, occorre attendere gli esiti della magistratura non si possono commettere ulteriori forzature o accelerazioni». La vicenda è molto complicata: in ballo c'è un parere dell'Avvocatura che prevede penali milionarie in caso di naufragio del progetto. James Pallotta, patron del club, dice che vuole «iniziare i lavori entro il 2019». Ma i dubbi, oggi come non mai, regnano in Campidoglio. Ecco perché appena ieri si è diffusa la notizia della visita di Raggi in Qatar è scoppiato il caso. La grillina prima di imbarcarsi ha messo subito le mani avanti: «La mia visita è già stata tutta scalettata con impegni istituzionali e bilaterali. Non ci sarà modo e spazio per altro, nemmeno per un caffè».
La visita della pentastellata, con ritorno previsto a Roma giovedì notte, è il secondo tempo del 20 novembre 2018. Quando l'emiro del Qatar S.A Sheikh Tamim Bin Hamad Al Thani fu ricevuto da lei, dal vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo e dall'allora presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito in Campidoglio. In quell'occasione - all'interno di una più corposa visita istituzionale in Italia con tanto di pranzo di Stato al Quirinale - si gettarono i presupposti per un'azione di mecenatismo nei confronti delle mille bellezze dell'Urbe da ristrutturare. Oggi Raggi parteciperà all'inaugurazione del museo nazionale del Qatar ed è pronta a «rafforzare scambi» con i musei capitolini.

LA POLEMICA - Ma il caso è nato intorno alla presenza dei vertici giallorossi, con l'emiro (e suo fratello) da sempre particolarmente attento al business del calcio, come dimostra anche l'accordo tra la Roma e Qatar Airways, anche in vista dei Mondiali del 2022 che si giocheranno nell'Emirato. La missione della grillina, che si porta nel trolley tutti i problemi per l'inchiesta di Tor di Valle, è diventata subito un caso. Con tanto di polemiche. Il Pd, con il consigliere Marco Palumbo, va subito dritto al problema: «Perché la Raggi incontra in Qatar e non nelle sedi opportune i dirigenti del Club dopo tutto quello che è successo?». E anche il deputato dem Roberto Morassut batte su questo tasto: «Cosa va a fare? Mentre Roma è paralizzata, con tre fermate della metropolitana del centro storico chiuse e non ha più impianti per il compostaggio dei rifiuti, la sindaca se ne va in Qatar per rafforzare sedicenti rapporti di collaborazione in ambito culturale».
La risposta del Campidoglio, colto un po' in contropiede, è sulla difensiva: «Gli incontri con i referenti del progetto dello stadio a Tor di Valle si svolgono esclusivamente nelle sedi istituzionali proprio per evitare qualsiasi tipo di interpretazione».

Bisognerà dunque capire se la linea «nemmeno un caffè» con i vertici giallorossi terrà. Di sicuro, il Campidoglio deve prendere una decisione complicata. Anche perché la seconda parte dell'inchiesta non ha messo solo fuorigioco De Vito. Al momento, si cerca di capire anche il futuro di Daniele Frongia, assessore allo Sport «congelato» in quanto indagato per corruzione per presunti favori chiesti al costruttore Luca Parnasi. La sua posizione, come trapela dai suoi legali, volge verso l'archiviazione. E così regna la cautela. Che fa il paio con quella sullo stadio, la grande opera su cui anche Luigi Di Maio inizia ad andare con i piedi di piombo.


E per De Vito una seconda indagine: «Danno erariale»

IL MESSAGGERO - ALLEGRI - Non c’è solo l’inchiesta penale ad appesantire le spalle dell’ex presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, finito in carcere insieme al suo socio, l’avvocato Camillo Mezzacapo, per corruzione e traffico di influenze. Ora, anche la Corte dei conti ha aperto un fascicolo sul giro di tangenti e favori che si nascondeva dietro ad alcuni dei più importanti progetti edilizi della Capitale: dal Nuovo stadio della Roma, a Tor di Valle, agli interventi di riqualificazione degli ex Mercati generali, dell’ex Fiera di Roma e dell’ex Stazione di Trastevere. Il sospetto del procuratore Andrea Lupi, infatti, è che il danno per le casse pubbliche sia da capogiro. E il politico, in caso di condanna, potrebbe dover risarcire di tasca propria l’amministrazione.

LE TANGENTI - Per l’accusa, De Vito avrebbe ottenuto tangenti dai costruttori Luca Parnasi, Claudio e Pierluigi Toti, e Giuseppe Statuto. Le mazzette sarebbero state corrisposte sotto forma di incarichi di consulenza intestati allo studio di Mezzacapo. In cambio, il politico avrebbe aiutato gli imprenditori influenzando, dall’interno del Campidoglio, le votazioni delle delibere legate a quattro progetti di primo piano. In primis, la realizzazione dello Stadio della Roma, fiore all’occhiello del gruppo Parnasi. L’imprenditore aveva chiesto aiuto anche per ottenere il via libera alla realizzazione di uno stadio del basket nei locali della ex Fiera di Roma. Era stato proprio Parnasi, arrestato lo scorso giugno per associazione a delinquere, a raccontare ai pm i rapporti opachi con De Vito e con altri politici. Il gruppo Statuto, invece, avrebbe pagato 24mila di euro per avere agevolazioni nella trasformazione dei manufatti della vecchia stazione di Trastevere in un albergo di lusso. Mentre, per i pm, i fratelli Toti avrebbero corrisposto 110mila euro in relazione al progetto di riqualificazione degli ex Mercati generali.


Under verso il recupero, rientro dopo due mesi. Domenica il Napoli: allerta sulla sicurezza

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Mentre su Internet girano le anticipazioni della prima maglia per la prossima stagione (sul collo a V e sui bordini delle maniche compare un motivetto rosso a zigzag) e tutta la dirigenza giallorossa - con Totti in cima - si è trasferita a Doha per l'annuale meeting con gli sponsor, Ranieri ha cominciato a preparare la gara col Napoli di domenica pomeriggio.

La prima di tre partite in sei giorni (Fiorentina e Sampdoria subito dopo il match con i partenopei), con una buona notizia che sembra farsi largo nell'affollata infermeria romanista:Under ha svolto ieri una parte di allenamento in gruppo. Un rientro parziale, che però, lascia ben sperare, per quello che sarebbe un recupero fondamentale per il ko di El Shaarawy. Under è fuori da più di due mesi e nel girone di ritorno non si è praticamente mai visto. Per l'attaccante sono anche settimane importanti per quanto riguarda il futuro, visto che a fine stagione il club di Trigoria dovrà rifargli il contratto, adeguandogli l'ingaggio a fronte delle tante offerte che il manager del ragazzo riceve. Al momento la priorità resta però, quella di riaverlo a disposizione il prima possibile, magari proprio contro il Napoli.

E per la sfida di domenica, all'Olimpico, è stata vietata la vendita dei biglietti per i residenti a Napolie provincia, sia del settore ospiti, sia degli altri settori. Resta comunque una partita ad alto rischio sul fronte dell'ordine pubblico, visti i pessimi rapporti che ci sono tra le due tifoserie. Nel tavolo tecnico, che si terrà in Questura nei prossimi giorni, si decideranno le misure di sicurezza da adottare in prossimità della gara.


E sul progetto stadio cresce la fronda tra i Cinque Stelle

LA REPUBBLICA - D'ALBERGO - Ora c'è anche l'hashtag, la parola d'ordine da rilanciare sui social: #Stopstadioroma. A cinguettarla ieri su Twitter è stata Carla Ruocco, deputata grillina dell'ala ortodossa: «II parere del Politecnico (sulla mobilità a Tor di Valle, ndr) dipinge scenari catastrofici: arresti per corruzione, interesse pubblico forse viziato, viabilità paralizzata. Una domanda alla giunta capitolina: chi ci guadagna?». La presa di posizione ricalca quella che Roberta Lombardi, ex onorevole 5S e attuale consigliera regionale, ha affidato a Repubblica. E ieri è stata ripresa anche dal senatore pentastellato Nicola Morra: «Una pausa di riflessione mi sembra doverosa. L'impianto si potrà fare, ma sempre in trasparenza». II triplo colpo allo stadio della Roma complica ancor di più uno scenario già devastato dall'arresto del presidente del consiglio comunale Marcello De Vito, irritando i vertici del Movimento nazionale.

I big 5 Stelle vogliono lo stadio, e così anche il premier Giuseppe Conte. Ma devono fare i conti con i dubbi dei consiglieri capitolini: con cinque defezioni salta la maggioranza. II futuro di Tor di Valle, quindi, dipende tutto dagli umori grillini. I tecnici del Campidoglio, intanto, vanno avanti: si chiuderanno positivamente i controlli sull'iter richiesti dalla sindaca Virginia Raggi (volata ieri in Qatar, dove sono anche i dirigenti della Roma) e oggi ci sarà un nuovo incontro con i giallorossi sulla convenzione urbanistica da portare in aula Giulio Cesare prima delle ferie estive. II voto sarà preceduto da quello sulla delibera dell'ex 5S Grancio e di Fassina di Sinistra per Roma: chiedono la revoca dell'interesse pubblico sull'impianto. Offrendo a chi tra i pentastellati non tifa per lo stadio l'occasione per dare seguito alle uscite di Lombardi, Ruocco e Morra.


La preparazione fa flop. Pronta la rivoluzione

GAZZETTA DELLO SPORT - Head of Performance. [...] E' il ruolo che la Roma sta cercando per la prossima stagione, la casella da riempire per evitare di sbagliare ancora. In buona sostanza, capo della preparazione. Ma per gli americani anche qualcosa in più. Supervisore, riferimento per un’altra mini rivoluzione atletica, dopo quella di 4 anni fa con lo sbarco a Trigoria di Darcy Norman ed Ed Lippie, i preparatori voluti direttamente dal presidente giallorosso. [...] Un ruolo per cui la Roma un’idea ben precisa e chiara in testa ce l’ha ed è quella che porta al nome di Paolo Bertelli. Già, proprio lui, il preparatore fiorentino che a Trigoria è già stato ai tempi del primo Spalletti e che poi ha lavorato con la Juventus, la Nazionale e il Chelsea (dove è ancora tutt’oggi). Sempre portato con sé da Antonio Conte, l’uomo che aveva deciso di affidargli i muscoli dei suoi giocatori.

[...] Stavolta James Pallotta vuole una scelta importante. Senza però commettere errori come in passato. Ecco perché ha pensato a Bertelli, su suggerimento di Franco Baldini, parere suffragato poi anche da quello di Francesco Totti, uno che con Bertelli ci ha lavorato a lungo e continua ad avere anche un ottimo rapporto personale. [...] Bertelli al Chelsea oggi sta lavorando con Maurizio Sarri, uno dei nomi caldi per la panchina della Roma del futuro. [...] In più, a Trigoria, Bertelli dovrebbe occuparsi di tutto ciò che riguarda la preparazione atletica. Non solo della prima squadra, ma anche di tutte le altre squadre in qualità di coordinatore dei preparatori delle squadre giovanili (dalla Primavera a scendere) e di quella femminile, oltre ovviamente alla seconda squadra, nel caso – come sembra – che la Roma decida davvero di allestirla.

[...] A Londra sta bene, ma a Roma e alla Roma vuole bene. Il presidente Pallotta ha chiesto informazioni su di lui perché il rendimento atletico è sempre stato un suo pallino. [...]


Il futuro della Roma in un mese

IL TEMPO - AUSTINI - Per tre giorni è il padrone di Trigoria. Con allenamenti da seguire, trattative in agenda, alcune già avviate, altre da tenere in stand by in attesa che il «grande capo» sciolga le riserve: Ricky Massara è il direttore sportivo della Roma, operativo al 100% dopo l'addio di Monchi, l'unico rimasto nella Capitale mentre gli altri dirigenti Baldissoni, Fienga, Calvo e Totti sono da ieri sera a Doha per l'evento «Together As Roma» con gli sponsor, ma ancora non è sicuro di poter continuare il suo percorso al vertice dell'area sportiva. Dovrà deciderlo Pallotta e lo farà entro fine aprile. Massara gode della stima di tutti dentro e fuori da Trigoria. E per tutti si intende il resto della dirigenza, Toni incluso, del «consigliere» Baldini, dei giocatori, dell'allenatore, dello staff tecnico, medico, etc.. E degli agenti italiani e stranieri con cui lavora dal 2008, l'anno in cui ha iniziato ad assistere Walter Sabatini prima a Palermo e poi a Roma. Dove lo ha rivoluto anche Monchi al termine dell'esperienza in Cina per Suning. Anche Pallotta ha avuto modo di apprezzare la sua competenza e conoscenza del calcio, ma prima di convincersi a trasformarlo in un "primo violino" vuole capire cosa gli offre il mondo.

Per questo ha parlato nelle settimane scorse con Luis Campos, il portoghese ora al Lille molto legato a Mourinho e al potente procuratore Jorge Mendes. Le quotazioni di Campos sembrano in lieve ribasso negli ultimi giorni, ma la sua candidatura è reale come quella di Petrachi che ha rotto con Cairo al Torino e sarebbe entusiasta di ripartire dal club giallorosso. Ognuno degli aspiranti al trono si presenta con un allenatore da offrire e un progetto tecnico per rilanciare la Roma, poi dalle parole bisogna passare ai fatti e sembra difficile, ad esempio, che Conte possa scegliere la panchina romanista solo perché Petrachi è uno dei suoi migliori amici. A prescindere dal nuovo diesse, la Roma ha individuato in Sarri l'erede ideale di Ranieri e ora attende gli sviluppi del suo rapporto col Chelsea. Il toscano ha fatto sapere alla Roma che non intende rimetterci economicamente: quindi quel contratto da 9 milioni di sterline lordi che gli resta con i Blues per il prossimo anno bisogna pagarglielo in qualche modo. Sarri chiede inoltre chiarezza sui referenti che  avrebbe in società e in questo senso la presenza, seppur a distanza, del suo amico Baldini nella stanza dei bottoni giallorossa potrebbe convincerlo.

Intanto Massara ha delle priorità da onorare a prescindere dal tecnico del futuro, vedi il rinnovo di Zaniolo (appuntamento dopo la gara col Napoli), quello di Riccardi o le cessioni da preparare in vista della scadenza di bilancio del 30 giugno. La società è orientata a salutare Dzeko con un anno d'anticipo rispetto alla scadenza del contratto - oltre all'Inter si cerca un acquirente in Premier - sembra disposta a salutare Under se arriverà un'offerta allettante ed è consapevole che molto probabilmente perderà Manolas a causa della clausola rescissoria da 36 milioni. Paratici è venuto a seguirlo 4 volte all'Olimpico ed ecco che la Juve diventa la principale candidata. Ma Massara pensa anche a comprare. Ieri a Trigoria è stato ricevuto l'ex Burdisso, ora direttore sportivo del Boca dove gioca ad esempio Nandez, centrocampista uruguaiano con passaporto italiano, 23 anni e in scadenza nel 2020. Il profilo giusto, meno costoso di Pavon e Almendra gli altri due del Boca su cui la Roma si è informata. A Buenos Aires prima o poi vorrebbe tornare a giocare Perotti, difficile prima del 2021 quando sarà scaduto il suo contralto da 2.5 milioni netti più premi.


Calciomercato Roma: prese informazioni su Nandez, Pavon e Almendra del Boca Juniors

IL TEMPO - Ieri la visita dell'ex difensore argentino Nicolas Burdisso, ora ds del Boca Juniors, ha scatenato vari rumors di mercato. La Roma si è informata su tre giocatori degli "xeneizes": Nandez, centrocampista uruguaiano con passaporto italiano, 23 anni e in scadenza nel 2020, Pavon e Almendra. Perotti, invece, ieri in serata ha allontanato le voci che vogliono un suo ritorno al Boca: "Ho ancora due anni di contratto con la Roma e per ora non tornerò".


Lesione al polpaccio anche per El Shaarawy

IL TEMPO - MENGHI - La storia è sempre la stessa: il campionato si ferma, la Roma cerca la cura all'emergenza e si ritrova invece a fare i conti con altri infortuni, altrettanto pesanti. El Shaarawy - e prima di lui Florenzi - è tornato dalla nazionale con un guaio muscolare, certificato dagli esami strumentali svolti ieri: lesione di 1° grado al gemello mediale del polpaccio sinistro e circa 2 settimane di stop. Niente Napoli, quindi, ma nemmeno Fiorentina e Sampdoria. Se ne riparla per l'Udinese, come minimo, e Ranieri dovrà cercare nuovi esterni per il suo 4-4-2.

Uno potrebbe essere Under, anche se il ruolo è tutto da studiare. Ieri il turco è tornato a lavorare in parte con la squadra, svolgendo pure la partitella finale. Se tutto filerà liscio andra quantomeno in panchina. II prossimo candidato al rientro in gruppo è Kolarov, potrebbe essere lui la novità nella seduta di oggi, prevista alle 11, ancora senza i nazionali che faranno sì ritorno nella capitale in giornata ma saranno gestiti dall'allenatore per evitare sovraccarichi muscolari. E ulteriori «incidenti». Restano in dubbio De Rossi, Pellegrini, Manolas e Pastore, che ci proveranno fino all'ultimo a farsi convocare ma saranno valutati quotidianamente. Il prima e il dopo la sosta si somigliano, insomma: l'emergenza c'era e c'è ancora.

Svelata intanto la maglia home della prossima stagione, con la conferma del tema a zig-zag sul colletto e il bordo delle maniche, dettagli che spiccano sul consueto rosso di base. Novità anche tra gli sponsor giallorossi: accordo con Black Arrow, testata multimediale che si occupa di calcio e cultura afroamericana, per la creazione di particolari contenuti digitali.


Pallotta sogna Conte e lo stadio: «Via ai lavori entro il 2019»

CORRIERE DELLA SERA - Sogna in grande, James Pallotta, e gioca su più tavoli. Da una parte il presidente giallorosso è alla ricerca di un nuovo d.s. e di un nuovo allenatore «di primo livello», dall’altra porta avanti il progetto stadio. Per quanto riguarda la gestione sportiva, c’è bisogno di una rifondazione e di un uomo che possa riaccendere l’entusiasmo [...].  Il nome individuato è

quello di un assoluto top manager: Antonio Conte [...]. È lui la prima scelta della Roma, e nei giorni scorsi sono stati avviati i primi contatti.

 

Sondaggi che sono rimasti interlocutori perché Conte, che vuole tornare ad allenare in Italia, è un obiettivo non solo della Roma, ma anche di Inter e Juventus, se Allegri dovesse lasciare. C’è poi il problema dell’ingaggio, che nell’ultima stagione è stato di circa 12 milioni di euro, una cifra che nessuno in Italia può permettersi [...]. A facilitare un po’ le cose potrebbe pensare Gianluca Petrachi, d.s. del Torino e candidato a raccogliere l’eredità di Monchi, dopo l’interregno di Massara. Dire che Petrachi porterebbe sicuramente Conte è una forzatura, dire che potrebbe essere una chiave per arrivarci lo è meno. Gli altri nomi caldi, in ordine di importanza, restano quelli di Sarri, Gasperini e Giampaolo.

Per quanto riguarda lo stadio di Tor di Valle, ieri il presidente James Pallotta ha risposto attraverso una radio privata alle tante email che gli sono state inviate in questi giorni: «I tifosi vogliono lo stadio per loro e per stare più vicino alla squadra. Vogliamo iniziare i lavori entro il 2019 e dare alla Roma lo stadio che merita».


M5S allo Stadio finale: "Virginia bloccalo"

IL TEMPO - MAGLIARO - Invece di diminuire, le fibrillazioni interne al Movimento 5Stellesulla questione Stadio della Roma, aumentano. E non sempre a proposito. L'ultima è stata Roberta Lombardi, il riferimento di quell'«ala lombardiana» del Movimento i cui esponenti principali in Aula Giulio Cesare sono Marcello De Vito, fino al suo arresto per presunta corruzione presidente del Consiglio comunale, e a Paolo Ferrara, fino al suo coinvolgimento nell'inchiesta Rinascimento, capogruppo dei grillini in Comune. In un'intervista a Repubblica, la Lombardi dice: «Sullo stadio il consiglio comunale dovrebbe annullare in autotutela la delibera, perché, come ha detto la procura, è possibile ci sia stato un vizio nell'individuazione dell'interesse pubblico». In realtà, la Procura non ha mai detto nulla di simile, ma ha ipotizzato che il comportamento di De Vito - uno sui 49 consiglieri - potesse non essere improntato alla corretta valutazione dell'interesse pubblico. E, alla successiva domanda se l'annullamento in autotutela potesse essere un altro danno per Roma, la Lombardi ha risposto: «In questo caso non ci sarebbero penali. E si può lavorare con l'AS Roma per individuare un nuovo sito. Sarebbe invece un danno per Parnasi, arrestato per corruzione, ma che alla firma della convenzione tra Eurnova e comune realizzerebbe una plusvalenza di 80 milioni di euro».

Ora, l'annullamento in autotutela ha dei precisi limiti temporali (18 mesi) e la necessità di illiceità degli atti, cosa che la Procura ha espressamente escluso. Due fattori, tempo e illiceità, che, a oggi, rendono l'autotutela semplicemente improcedibile e a forte rischio risarcitorio. Inoltre, è inutile sottolineare come qualunque altra localizzazione - da Fiumicino a Pietralata o Tor Vergata - imponga la cancellazione dell'attuale progetto e il ripartiamo tutto da zero. Tutte chiacchiere buone solo se si sta all'opposizione, senza responsabilità. A stretto giro, ovviamente, dietro la Lombardi si schiera Carla Ruocco, altro personaggio del mondo 5Stelle non esattamente "vicina" e amica alle posizioni di Virginia Raggi. La senatrice Ruocco in un tweet riprende l'intervista della Lombardi, condita con tre parole d'ordine: «StopStadioRoma», «azzeriamo», «ripartiamo».

In linea con Lombardi e Ruocco - e non potrebbe essere altrimenti - anche Stefano Fassina e Cristina Grancio, autori di una proposta di delibera, giunta alla seconda edizione, per l'annullamento in autotutela del pubblico interesse varato dalla Raggi: nella prima, i due consiglieri comunali volevano annullare anche la delibera Marino. In quest'ultima versione, invece, si limitano solo a quella Raggi. Supportati da una parte di quello che, fra i tifosi è chiamato «l'ambiente romano» - qualche opinionista, qualche radio, qualche giornale, qualche sito internet - in questi giorni si assiste a un colpo di coda degli annullisti" del progetto cui, da Boston risponde direttamente il presidente giallorosso, James Pallotta, che scrive a Teleradiostereo«Vi ringrazio per quello che avete fatto, con le email che vi sono pervenute in radio per quanto riguarda la questione stadio. Non ne ho mai lette tante in vita mia. I tifosi vogliono lo stadio per loro e per stare più vicino alla squadra. Vogliamo iniziare i lavori entro il 2019 e dare alla Roma lo stadio che merita». L'inizio dei lavori entro l'anno è ancora possibile ma, realisticamente, sempre meno probabile: prima vanno conclusi gli accordi tecnici col Comune, poi bisognerà testare la forza della Raggi per portare al voto variante e convenzione.