Povero Pallotta, gli hanno fatto una Totòtruffa chiamata Stadio

IL FATTO QUOTIDIANO - PADELLARO - Forse se gli avessero fatto vedere, in tempo utile, il mitico Totòtruffa 62 chissà, James Joseph Pallotta dettoJim avrebbe capito al volo in che razza di trappolone stava per ficcarsi con lo stadio di Tor di Valle. Perché la vecchia commedia alla romana, da Steno a Camillo Mastrocinque appunto, ci ha già raccontato tutto sulle solenni fregature prese (e date) dagli ammericani a Roma. I malcapitati in cadillac spediti da Alberto Sordi-Nando Mericoni ner burone della marranella, causa difficoltà linguistiche ("all rightall right"). Masoprattutto il paisà Decio Cavallo a cui la coppia con destrezza Totò-Nino Taranto "vendono" la Fontana di Trevi ("con dieci milioni te la cavi", "sì è proprio un bel bisiniss!"). Si, è stato tutto scritto. L'americano con la grana che nell'immaginario giallorosso avrebbe solcato l'oceano col leggendario valiggione zeppo di dollari per costruire una squadrona più bella e più superba che pria. La retorica declamatoria sullo scudetto prossimo venturo di Tom Di Benedetto, il primo è un po' stralunato presidente paisà ("Roma non è stata costruita in un giorno"), che un bel giorno puff scomparve dalla città dei papi, come il marziano Kunt di Flaiano.

Promesse impietosamente rinfacciate notte e dì sulle radio della capitale dai tifosi imbufaliti dopo otto anni in cui "non si è vinto niente li mortacci loro". Nelle vesti di Totò e Nino Taranto le giunte Alemanno e Marino che ricambiano la sòla dello scudetto che non viene "vendendo" a James autorizzazioni, permessi, ponti e varianti che non hanno. Per poi salire sull'otto volante di Virginia Raggi: prima no, poi sì, quindi forse. Che adesso è diventato un boh, l'interiezione preferita all'ombra dei Fori. E, nel frattempo, ecco i proclami multipli con festose cerimonie annesse. La più gettonata quella di Virginia, stremata dopo una nottata in bianco poro stella a tagliare cubature e che al fine annuncia: ce l'abbiamo fatta Roma avrà il suo stadio (Quando? Boh). Con accanto l'avvocato Mauro Baldissoni, plenipotenziario di Pallotta, con quella faccia un po' così di chi non sa ancora come la prenderà il padrone, che da tempo qualcosa ha subodorato. Precisamente il giorno in cui egli scoprì dai giornali che l'area di Tor di Valle - luogo desolato, discarica a cielo aperto, habitat di zoccole (nel senso dei ratti ma non soltanto) - si era improvvisamente trasformata nella Persepolis dell'Agro romano, scrigno di inestimabili tesori archeologici, ancorché da stimare. E che, in sovrappiù, per le loro fregole da bisiniss gli americani rischiavano di mettere a rischio la mirabile pensilina della tribuna dell'ippodromo, chiuso da anni, progettata dall'architetto Julio Lafuente. Un capolavoro dell'architettura moderna il cui stato di abbandono non aveva emozionato nessuno finché James detto Jim non era apparso all'orizzonte (ma qui siamo dentro Febbre da cavallo). Per non parlare del pericolo di apocalittiche inondazioni del vicino Tevere, che perfino i più romani de Roma irresponsabilmente ignoravano.

A Boston, insomma, a qualcuno cominciano a girare le scatole anche perché con gli amici di Unicredit era stato chiaro quando si erano rivolti a lui, uomo forte del RaptorFund, comproprietario dei Boston Celtics (basket), affinché si accollasse una gloriosa società piena di debiti (con la banca) e sull'orlo del disastro. In soldoni: io di calcio non so nulla e della Roma neppure ma se mi fate fare i lo stadio, ok il prezzo è giusto. Ok rispose Unicredit sempre in soldoni: visto che gli porti un investimento da un miliardo di euro e migliaia di posti di lavoro, in Campidoglio vedrai ti accoglieranno come il messia. E per rendergli tutto più facile insieme ai buffi della As Roma gli accollarono anche il costruttore Luca Parnasi e i terreni con le zoccole.

Il problema fu che insieme all'estroverso palazzinaro James dovette accollarsi in blocco la sua catena di affetti (per ritrovarci in mici miei manca solo il cane Birillo). Comprese le mazzette e i favori che l'estroverso palazzinaro distribuiva generosamente, previa comunicazione telefonica. In modo che alla magistratura non sfuggisse neppure un sospiro. Un fattivo contributo alla giustizia che lo accomuna all'ex presidente del consiglio comunale, il grillino Marcello De Vito, pure lui finito dietro le sbarre poiché assai facondo nell'esporre i desiderata al sodale Mezzacapo (un nome daTotò, Peppino e... la malafemmina). Insomma: altro che Fontana di Trevi, provate voi a comprare il nulla del nulla - neppure una pietra, un'impalcatura, che so una staccionata - per 73 milioni di euro. Tanto ha scucito in otto anni l'americano contribuendo, si presume, alla prosperità di numerose famiglie. Comprensibile che adesso James minacci di vendere la Roma al primo arabo che passa (l'ultimo, Al Qaddumi, meriterebbe un film a parte: firmò un preliminare con Pallotta per entrare in società ma poi si scoprì che era l'unico sceicco squattrinato in circolazione). E siccome Virginia tentenna, assediata dalla rivale Roberta Lombardi che pretende lo stop allo stadio, Baldissoni evoca il danno erariale, con relativo processone. Ma qui siamo dentro Un giorno in pretura.


Sampdoria, Giampaolo: "La Roma? Sogno il Barcellona. Ne ho viste di tutti i colori, non vado più dietro a certe cose"

LA STAMPA - D'ORSI - In una lunga intervista al quotidiano, Marco Giampaolo, allenatore dellaSampdoria, tra i temi toccati ha affrontato anche le indiscrezioni di mercato che l'hanno accostato alla Roma per la prossima stagione. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni:

I prossimi talenti della Samp in vetrina?
«Nessuno, altrimenti saremo sempre visti come un club di passaggio. Senza fidelizzare giocatori e tecnico non si vince».

Le fa piacere l’interesse della Roma?
«Per me vale lo stesso discorso».

D’accordo, però sogna ancora di guidare una grande o ci ha messo una pietra sopra?
«Il mio sogno è allenare il Barcellona, ma siccome ne ho viste di tutti i colori non vado più dietro a certe cose».

Colleghi che apprezza?
«Di Gattuso mi colpisce la comunicazione: è schietto, diretto, non si nasconde. Mi piace anche Spalletti, dal caso Totti al caso Icardi eppure ne esce sempre alla grande. E Ancelotti: dopo Sarri, il Napoli poteva allenarlo solo lui».


Olsen: "Il pareggio con la Norvegia è duro da digerire. Mercato Roma? Non ne so nulla"

Robin Olsen, portiere della Roma e della nazionale svedese, ha disputato ieri sera il match tra la sua Svezia e la Norvegia. Il derby scandinavo si è concluso con un 3-3, l’estremo difensore ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita:

"Un campo disastroso, imbarazzante. Ma le condizioni erano le stesse per entrambe le squadre, inutile stare qui a lamentarci. Fosse finita 2-2 saremmo rimasti soddisfatti. Non possiamo esserlo dopo aver subito il gol del pareggio all'ultima azione, è dura da digerire".

Sulle voci di mercato che ti vorrebbero lontano dalla Roma?

"Non ne so nulla".


Ranieri in conferenza stampa venerdì alle 10:30

Claudio Ranieri, tecnico della Roma, interverrà in conferenza stampa venerdì mattina alle ore 10:30, in vista del match di domenica pomeriggio contro il Napoli. L’allenatore incontrerà i giornalisti presso la sala stampa di Trigoria.  


Ausilio vicino al rinnovo con l'Inter

In casa Roma si pensa a chi prenderà le redini della direzione sportiva dopo il forfait di Monchi. Tra in nomi fatti – Massara come soluzione interna o Petrachi del Torino – era spuntato anche quello di Piero Ausilio, attualmente all’Inter. Secondo quanto riporta Il Giornoil ds presto potrebbe raggiungere un accordo con la società nerazzurra per un prolungamento per almeno due o tre stagioni, visto il contratto in scadenza nel 2020. In caso di mancato accordo tra le parti, Ausilio potrebbe considerare come altre ipotesi solo esperienze all'estero.


Cairo: "Petrachi rimarrà il nostro uomo-mercato"

Urbano Cairo, presidente del Torino, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il numero uno granata torna a blindare Gianluca Petrachi, da giorni accostato alla Roma come possibile successore del dimissionario Monchi. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:

«Noi un d.s. già lo abbiamo: è PetrachiHa un contratto fino al 2020 e quindi siamo già coperti. Non è il momento di perdersi in altre strategie sul futuro, c’è una stagione in corso e obiettivi in ballo. Massima concentrazione solo su quelli».


Rivoluzione a giugno, ipotesi partenza per Pastore, Karsdorp, Olsen e Nzonzi

La rivoluzione in casa Roma continua. Dopo l'allenatore e il ds nessuno è sicuro di una conferma per la prossima stagione. Tra i giocatori i principali indiziati alla partenza in estate ci sono: Javier Pastore, Rick Karsdorp, Robin Olsen e Steven Nzonzi. Pastore interessa in Cina all'Hebei Fortune; per il terzino olandese, invece, si pensa al prestito. Per Nzonzi si aspetta un'offerta adeguata, che potrebbe provenire dalla Francia o dall'ex Siviglia. Nel caso partisse Olsen in pole position ci sarebbero Cragno e Sirigu. Riporta tutto tmw.com.


Allenamento Roma, palestra poi lavoro tecnico-tattico in campo. Kolarov parzialmente in gruppo

La Roma prosegue la preparazione in vista del match di domenica pomeriggio contro il Napoli. In attesa del rientro di tutti i nazionali, la squadra ha iniziato la sessione mattutina in palestra. Il gruppo si è poi spostato in campo per svolgere il lavoro atletico per poi concentrarsi sulla tattica. Lavoro individuale per De Rossi, Manolas, Pastore e Pellegrini. Kolarov ha iniziato a parte per poi unirsi al gruppo. 


Vidal: "Monchi mi voleva alla Roma. Il direttore trasmette sempre buone sensazioni"

Aleix Vidal, giocatore del Siviglia, ha rilasciato un'intervista a Mundo Deportivo. Il centrocampista spagnolo ha raccontato di quando militava nel Barça e Monchi lo voleva portare in giallorosso, queste le sue parole:

Monchi mi voleva alla Roma, ma aveva le sanzioni FIFA e voleva giocare con i migliori. Già ho parlato con lui, come sempre. Trasmette sempre buone sensazioni e ti dà la tranquillità. Abbiamo totale fiducia in lui, siamo tutti felici”.


Allenamento Napoli, Meret, Luperto, Mertens e Milik sono rientrati dagli impegni con le Nazionali

Seduta mattutina per il Napoli al Centro Tecnico di Castelvolturno. Come riferisce sscnapoli.it gli azzurri preparano il match contro la Roma in programma domenica 31 marzo all’Olimpico per la 29esima giornata di Serie A (ore 15). Sono rientrati dagli impegni con le Nazionali: Meret, Luperto, Mertens e Milik, in anticipo sul programma. La squadra ha svolto attivazione in avvio con l’ausilio di ostacoli bassi.


Caudo: "Se fosse rimasto Marino, l'impianto della Roma era già in costruzione"

Giovanni Caudo presidente del III municipio intervistato da Alessio Di Francesco di Radio Radio è tornato a parlare del progetto Stadio della Roma a Tor di Valle 

Presidente Caudo, lei può essere definito il papà dello stadio della Roma a Tor di Valle, in un suo intervento sull’Huffington Post ha rivelato che se l’Amministrazione Raggi avesse voluto,  avrebbe potuto recedere dal procedimento che avevate incardinato. E’ corretto?

Noi abbiamo lavorato perché  lo stadio si facesse. Avevamo davanti 5 anni, dopo 2 anni e 4 mesi siamo andati via e quindi si è interrotto un percorso. Io ho rappresentato l’iter nel momento in cui siamo andati via e che cosa si poteva fare. Chiaramente noi eravamo impegnati per farlo e gli impegni che avevamo preso erano esattamente costruiti con questo obiettivo.

Da urbanista e da accademico, a questo punto si può davvero interrompere l’iter alla luce degli ultimi accadimenti oppure è un processo irreversibile?

Troppi piani che si incrociano, mi pare che la confusione sia altissima e qualsiasi cosa dicessi in questo momento sarebbe inopportuna perché l’unica cosa che si capisce è che c’è uno "STADIO” confusionale.

Se non fosse caduto Marino è plausibile pensare che i lavori sarebbero già iniziati?

Con i se non si fa la storia, quindi non lo so,  ma quello che noi avevamo costruito l’avevamo costruito con rigore e solidità con un iter procedurale chiaro trasparente, tutti quanti hanno potuto partecipare e dire la loro nel bene e nel male, perché le cose così complesse o si fanno con rigore serietà e lungimiranza o non si fanno e non conviene neanche cominciare. Probabilmente avevamo buone chanche di essere a buon punto. Però il punto di partenza che era stato già come doveva essere fatto, nel migliore dei modi.

 


Stadio della Roma, la commissione urbanistica del Municipio IX vota l’annullamento dell’interesse pubblico

La commissione urbanistica del Municipio IX ha espresso parere favorevole all’unanimità alla delibera Grancio-Fassina, che prevede l’annullamento del pubblico interesse allo stadio della Roma. Come riporta Centro Suono Sport, adesso l’iter passerà al Comune, infatti lo scorso febbraio, l’ex consigliera M5S Cristina Grancio assieme al collega di Sinistra per Roma, Stefano Fassina aveva presentato la delibera di annullamento in Campidoglio.