Fonti Qatar: "C'è interesse per la Roma"

"Ci sono state delle trattative, non attraverso canali ufficiali, ma privati. A che punto siano, non si sa". Così una fonte qualificata dell'emirato riassume all'Adnkronos settimane, se non mesi ormai, di indiscrezioni e smentite, riguardo ad un interesse in Qatar per l'As Roma. I contatti, spiega la fonte, non sarebbero avvenuti con il Qatar Sports Investment, il fondo dell'emirato per gli investimenti sportivi, ma con un "ente privato".

E qui, riferisce la fonte, sarebbero sorti dei contrasti tra "autorità ufficiali" e "privati". Non è chiara in questo scenario la posizione del presidente del Qatar Sports Investment, Nasser Al-Khelaifi, che è anche presidente del Paris Saint-Germain. "Lui vuole avere l'ultima parola, tentenna", riferisce la fonte, che ribadisce: "Trattative ci sono state, ma non si sa dove siano arrivate". Ne al momento è possibile sapere se le sorti in campionato della squadra di James Pallotta possano aver influenzato la trattativa. La Roma, da par suo, continua a smentire ogni interessamento.

La vicenda del possibile connubio tra Qatar e AS Roma è stata anche scherzosamente oggetto dell'incontro dello scorso 3 aprile tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, in occasione della visita del premier a Doha. "Ho sentito che state per comprare la Roma", avrebbe chiesto Conte all'emiro, secondo quanto riferito da un'altra fonte qatariota presente all'incontro. Al Thani, forse sorpreso, se la sarebbe cavata con un sorriso.


Serie A. Nel posticipo, l'Inter vince 2 a 0 contro il Chievo

Vittoria per i nerazzurri nel posticipo della 36^ giornata di Serie A, 2-0 al Chievo già retrocesso nel segno di Politano e Perisic. Vantaggio al 39' del numero 16 che s'infortuna nella ripresa (distorsione alla caviglia sinistra). Espulso Rigoni al 76', palo del croato che raddoppia nel finale. Spalletti ritrova il successo dopo 3 pareggi di fila e si riappropria del 3° posto in classifica: 66 punti a +4 dalla coppia Milan-Roma


L'ultimo spiraglio Champions

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma batte 2-0 la Juventus ma la Champions rimane un miraggio. Troppe occasioni sprecate nel corso della stagione, troppe gare pareggiate o perse contro squadre nettamente inferiori. Una statistica post-Genoa parlava di una decina di punti persi negli ultimi 5 minuti di partita dovuti a stanchezza, errori dei singoli o mancanza di concentrazione. Con questi presupposti, come si può sperare di recuperare negli ultimi 2 incontri ciò che si è buttato al vento nel resto del campionato? La vittoria contro i campioni d'Italia può esser considerata una soddisfazione per i tifosi e per i calciatori scesi in campo ma concentramente nulla di più. Milan ed Atalanta hanno fatto il loro dovere contro Fiorentina e Genoa e questa sera l'Inter affronterà l'ultima della classe. Gli scontri diretti con tutte e 3 deve gli uomini di Ranieri in svantaggio e quindi non basterebbe arrivare a pari merito ma si dovrà finire il campionato sopra almeno a 2 di loro per raggiungere la zona Champions. 

L'unica cosa da fare è vincere le rimanenti 2 sfide che rimangono e vedere cosa dirà la classifica. Con altri 6 punti in cascina, la certezza sarebbe l'ingresso in Europa League ma bisognerà capire chi vincerà la Coppa Italia per sapere, nel caso, se l'anno venturo i giallorossi dovranno partire da luglio con i preliminari della competizione europea meno affascinante o se staccheranno il visto già per i gironi eliminatori. Tutto dipenderà, appunto, dalla vincitrice della Tim Cup: se mercoledì i bergamaschi si imponessero sulla Lazio, anche il settimo posto garantirebbe un posto in Europa, che altrimenti spetterebbe di diritto ai biancocelesti, che potrebbero "permettersi il lusso" anche di arrivare ottavi. 

In 180' si decide la stagione di tante squadre. Ben 6 lottano per un posto in Europa ed altrettante per non esser la terza a retrocedere in serie cadetta. Poi ci sono squadre come il Sassuolo, il Napoli o la Juventus, che hanno già raggiunto i loro obiettivi ma che faranno da arbitro o quelle come l'Empoli, piena lotta salvezza, che affronterà 2 concorrenti per l'Europa come Torino ed Inter. Insomma, non sarà più il campionato più bello del mondo, il livello qualitativo, il numero eccessivo delle squadre e la formula adottata sono quantomeno rivedeibili ma a 2 match dalla fine, mantiene ancora il suo fascino e chissà che come lo scorso anno, non si decida tutto negli ultimi minuti dell'ultima giornata.

 


Roma, ultima chance davanti ai campioni

IL MESSAGGERO - TRANI - Almeno, come è spesso successo anche nel recente passato, la Juvenon festeggia lo scudetto all'Olimpico. Stasera, alle ore 20,30, entra in campo già campione per l'8° anno di fila e viene qui solo in rispetto del calendario. Minima e al tempo stesso triste consolazione per la Roma e per il suo pubblico. La classifica, però, inquadra perfettamente il flop giallorosso in questa stagione: sono 30 i punti di distacco dalla capolista, con il misero raccolto di 59 punti che è il peggiore dal campionato 2012-2013 quando addirittura, a 3 turni dalla fine, fu di 58. In più, dopo il successo dell'Atalanta a Bergamo contro il Genoa, il 4° posto dell'Inter, domani impegnata a San Siro nel posticipo contro il Chievo, ora è distante 4 punti. La prossima Champions, insomma, è sempre più lontana, anche perché ormai il traguardo è vicinissimo.

PERCORSO COMPLICATO - Nemmeno con l'en plein, cioè battendo i bianconeri, il Sassuolo e il Parma, Ranieri avrebbe la certezza di andare a dama prima di lasciare la panchina all'erede che il management di Pallotta deve ancora individuare: Gasperini attualmente è quello con più chance. Ma la famiglia Percassi è pronta a far muro: l'allenatore, tentato dalla proposta giallorossa, ha ancora 2 anni di contratto.

ALTO RISCHIO - Solo la cornice, attesi 50 mila spettatori, è da big match. Il risultato conta solo per la Roma che vuole comunque partecipare alla volata per la zona Champions: parte al 6° posto e adesso insegue pure il Milan (+ 3) e non più solo l'Atalanta e l'Inter. E chi la precede, si può anche permettere l'arrivo a parità di punti, essendo comunque in vantaggio: i rossoneri negli scontri diretti e le due squadre nerazzurre nella differenza reti. Il quadro è desolante, tenendo presente che il vero pericolo, come sanno bene a Trigoria, è di rovinarsi l'estate, ripartendo dai preliminari di Europa League (andata 25 luglio), e quindi di stravolgere la preparazione. Perché, guardando l'attuale classifica, solo con il 5° posto sarebbero evitati se la Lazio dovesse vincere mercoledì prossimo la Coppa Italia. La Juve, invece, è nella Capitale solo di passaggio. E gioca esclusivamente per il suo fuoriclasse: Cristiano Ronaldo, 21 gol nel suo 1° anno in serie A, punta a raggiungere Quagliarella, in testa con 25 reti, per essere il re dei finalizzatori. CR7, al momento, ha davanti pure Zapata con 22 gol.

ASSETTO VARIABILE - Ranieri recupera De Rossi, ma studia da qualche giorno come mettere a proprio agio il capitano che, fuori negli ultimi 3 match (ultima presenza il 13 aprile contro l'Udinese all'Olimpico), non è al top della condizione atletica. Ecco perché, nelle esercitazioni del fine settimana, ha provato sia il 4-2-3-1 che è il sistema di gioco preferito dal gruppo e il più utilizzato dal tecnico nelle sue 9 partite sia il 4-3-3 che esclude la presenza del trequartista. Il ballottaggio è, dunque, tra Cristante, preferito a Nzonzi e titolare accanto a De Rossi se sarà confermato il 4-2-3-1con Pellegrini dietro a Dzeko, e Zaniolo, schierato da mezzala in caso di passaggio al 4-3-3. In attacco torna dall'inizio Kluivert, nel tridente con Dzeko ed El Shaarawy. Convocati 24 giocatori, compresi Santon e Perotti.

OUT BONUCCI - La Juventus, invece, ha assenze pesanti, con Allegri che, nell'elenco dei 20 giocatori chiamati per la gara dell'Olimpico, non inserisce in extremis nemmeno Bonucci. Mancano anche Rugani, Douglas Costa, Kean e lo squalificato Bernardeschi che si aggiungono a Perin, Khedira e Mandzukic. Ma nessuno stasera ci farà caso.


Benitez la nuova suggestione di Pallotta ma è Gasperini il principale candidato

IL MESSAGGERO - CARINA - La Champions ridotta ad una chimera, costringe la platea giallorossa all’esegesi delle parole di Gasperini: «Ho un grande rapporto con il presidente Percassi. Lui conosce i miei pensieri e le mie idee. Non so che futuro avrà l’Atalanta, ma oggi, il mio, è l’ultimo dei pensieri». Per lui sarà forse l’ultimo, non per la Roma che dopo il no di Conte - e vedendosi arenata sul versante Sarri - ha virato sul tecnico piemontese. Che però, con un quarto posto da difendere e una coppa Italia da vincere, adesso si fa attendere. Attesa è la parola d’ordine che vige a Trigoria. Anche sul versante ds.

L’incontro tra Cairo e Petrachi è in agenda in settimana. Gelo tra le parti con il presidente del Torino che, al netto delle ultime dichiarazioni, è infuriato con il proprio dirigente. Il divorzio è certo: sono da decidere la tempistica e i modi. Cairo, infatti, chiederà a Petrachi di rinunciare alle ultime mensilità e ai premi (eventuali) per il traguardo europeo mentre dalla Roma vorrà un indennizzo (un elemento della Primavera). Per intenderci: sulla falsa riga di quanto accadde con DiFrancesco e il Sassuolo. Discorso dunque ancora da definire. Come le possibili altre candidature nel caso in cui né Sarri, né Gasperini siano disponibili. Al domino delle panchine europee, prossimo a prendere il via, potrebbe aggiungersi anche una vecchia conoscenza del calcio italiano: si tratta di Benitez, in uscita dal Newcastle.


Questa sera serve l’orgoglio

IL MESSAGGERO - LIGUORI - Non ci sono tante possibilità per prevedere e descrivere la partita di oggi all’Olimpico: semplicemente, la Roma dovrà dimostrare di avere la forza e l’orgoglio per vincere. Altri risultati non servono a nulla e, ancora una volta, tutto sarà esclusivamente nei piedi e nelle teste dei giocatori. Certo, Claudio Ranieri in queste settimane ha fatto di tutto per assecondare la consapevolezza della squadra. Siamo soli, la Champions dell’anno prossimo dipende esclusivamente da voi. Di più ad un allenatore appassionato e perbene non si può chiedere, dice la verità anche conoscendo il rischio di farlo in un ambiente societario saturo di ipocrisia.

Negli stessi giorni, l’AS Roma ha fatto circolare, senza smentite, una giostra di possibili e improbabili allenatori del futuro. Una tale ridda di nomi, da Conte a Sarri, tale da far pensare ad un patologico masochismo: che gusto c’è a far montare titoli e mezze notizie, per farsi dire inevitabilmente: grazie no, a Roma non c’è un progetto? Ovvio, tutti questi allenatori superpagati sono abituati a squadre che comprano talenti, la Roma di Pallotta vende chiunque e, se non si fermano, quest’anno è pronta a vendere perfino giovani campioni, oltre a quelli già affermati. Non serve fare nomi, sarebbe mettere il dito nella piaga, basta pensare al peggio e, con Pallotta, si va sempre molto vicini al vero. Però noi siamo tifosi, non proprietari e possiamo fino ad un certo punto. L’unica domanda è: se ridimensioniamo, perchè cacciare Ranieri? Non prevediamo risposte dagli stessi che non hanno mai spiegato il licenziamento di Di Francesco.


Florenzi: “È l’ultima chance. Mai così male in sei stagioni”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Alla fine l’onestà paga sempre. Ed allora Alessandro Florenzi non si nasconde e lo ammette candidamente: «Questa è la nostra peggior stagione tra le ultime sei...». Ed allora, per provare a darle un senso, serve una vittoria oggi. «Ci dobbiamo provare, perché il pari di Genova ci ha tolto un pezzo di Champions. E stasera, forse, è la nostra ultima speranza di farcela».

 


La missione di Ranieri e l’ombra di Gasperini

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Istruzioni per l’uso: quando il futuro diventa più importante della sfida con la Juventus, c’è qualcosa che non va. (...) Perciò, al momento, il minimo comun denominatore tra Roma e Juve è uno solo: l’incertezza per quanto riguarda il prossimo allenatore. Chi sarà? Di certo qualcuno che eviterebbe di giocare i preliminari di Europa League, che potrebbe complicare la preparazione (e la tournée in Usa). Perciò con la Juve la sfida vale, a prescindere.

Sfumato il sogno Conte, a Trigoria si punta con decisione su Giampiero Gasperini, che però al momento è concentratissimo sulla sua Atalanta. (...) Sbaglierebbe, però, chi pensasse a Gasperini come un uomo disposto ad accontentarsi. Giustamente (e il risultati lo dimostrano) si considera un numero uno e quindi a una big – come in fondo la Roma è – chiederebbe anche un mercato adeguato alle attese della piazza, con giocatori adatti al suo progetto. Ad esempio, a Trigoria circola anche il nome di capitan De Rossi in questa chiave: è una risorsa (e quindi c’è il contratto da allungargli) o un problema (e quindi magari fargli cominciare l’avventura da allenatore delle giovanili, a meno che non ci sia qualche sirena straniera a sedurlo?).

(...) Detto che Sarri al momento vorrebbe fortemente restare in Inghilterra, è proprio dall’estero che si fanno nomi per possibili alternative. Pochettino ha fatto capire che potrebbe lasciare il Tottenham, ma sia per ingaggio che per ambizioni è difficile che le sue esigenze possono sposarsi con quelle giallorosse. Più concreta può essere la pista che porta a Rafa Benitez, ora al Newcastle. (...) Altro nome monitorato è quello del portoghese Paulo Fonseca, ora allo Shakhtar Donetsk. Nella lista, poi, c’è anche un vecchio pallino, Laurent Blanc, che da calciatore ha masticato parecchia Serie A.


Psg chiama, Inter al sicuro. È Dzeko il regalo Champions

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ma di là c’è però una società che sta già costruendo il futuro. L’incrocio chiama in causa Icardi, il Psg, Dzeko e Lukaku. Marotta e Ausilio governano una partita nella quale si è già deciso chi non sarà il protagonista. Icardi è fuori dall’Inter. (...) E chi si avvicina sempre di più è Edin Dzeko. Cosa c’entra il Psg? La storia è questa. Il club parigino ha sondato il terreno negli ultimi giorni con il bosniaco: un contatto, anche sceso nei dettagli, per valutare la disponibilità al trasferimento. Il Psg è una rivale accreditata. Ma l’Inter mantiene la pole position, perché a vantaggio di Marotta e Ausilio giocano le tempistiche dell’affare. Il Psg avrebbe infatti in testa un’operazione lunga e complicata, che prevede la cessione di Cavani – non facilmente piazzabile, anche in considerazione di un ingaggio elevatissimo – e l’ingresso di Dzeko. L’Inter invece va dritta alla soluzione. E in questo senso può trovare la sponda della Roma, così da mettere in piedi un’operazione che faccia comodo a tutti per motivi di bilancio entro il 30 giugno.

(...) L’accelerazione è prevista alla fine del campionato, è probabile che per avvicinare le parti su una valutazione in partenza differente – 20 milioni la Roma, 10-12 l’Inter – nell’affare possa essere inserito un giovane. Di sicuro le possibilità di una permanenza di Dzeko a Roma, lui che ha il contratto in scadenza nel 2020, sono scese sensibilmente dopo lo stop nella trattativa Conte e per colpa di una qualificazione Champions ormai quasi irraggiungibile. L’incrocio con Parigi è però anche su un altro nome. Romelu Lukaku mette d’accordo tutti all’Inter. Il club che peraltro sondato anche la fattibilità dell’operazione con Pastorello. (...) E qui entra in gioco proprio il Psg: francesi e nerazzurri si scontrano anche su questo centravanti, che il club parigino ha messo nella lista della spesa.


Roma-Juve, un ballo triste per 50mila

CORRIERE DELLA SERA - Questa sera, davanti a oltre 50mila spettatori che rappresentano il record stagionale in campionato, andrà così in onda uno dei più tristi Roma- Juventus che la storia del calcio ricordi. Quella tra giallorossi e bianconeri non è mai stata una sfida banale, ma questa volta sono più i motivi di insoddisfazione che di sano entusiasmo. È vero che la Juve ha vinto l’ottavo scudetto consecutivo, ma l’eliminazione in Champions

League - il vero obiettivo, quello per cui era stato acquistato Cristiano Ronaldo - ha smorzato la festa, come se lo scudetto fosse un atto dovuto. La Roma, quasi sicuramente, dovrà accontentarsi dell’Europa League.

Accomuna i due club anche la situazione di incertezza sul futuro allenatore: Agnelli e Allegri si incontreranno a breve, Ranieri ha già salutato in anticipo.
(...) Ranieri, come sempre, ha tenuto per sé i dubbi di formazione. Il più importante, anche per le strategie future, riguarda naturalmente Zaniolo. Potrebbe giocare esterno alto a destra, cioè fuori ruolo, oppure lasciare il posto a Kluivert. Il ragazzo ci tiene molto a giocare contro la Juve, che lo corteggia, ma il discorso valeva anche per Inter-Roma e Nicolò è andato in panchina.


De Rossi tra passato e futuro. Continuare in giallorosso o fare coppia in Usa con Ibra

CORRIERE DELLA SERA - Se stasera scenderà in campo, il capitano proverà a trascinare i suoi compagni ad una vittoria, che però potrebbe non servire nella corsa al quarto posto, l’ultimo che qualifica per la prossima edizione di Champions League. Per De Rossi non sarà comunque una partita come un’altra, perché potrebbe essere l’ultima contro un’avversaria che ha attraversato la sua carriera e che ha affrontato 28 volte, ottenendo 6 vittorie, 8 pareggi e ben 14 sconttfie. Daniele, però, non penserà al passato ma a un presente che dovrà aiutarlo a capire come può essere il suo futuro, visto che il suo contratto con la Roma scadrà il 30 giugno prossimo.

(...) Finora ha saltato 23 gare sulle 45 disputate dalla Roma. Numeri che ad un calciatore importante come lui, abituato ad essere sempre fondamentale nella propria squadra, impongono una riflessione: continuare o fermarsi? In questi giorni di caos, dopo il rifiuto di Antonio Conte, più di qualcuno tra i tifosi romanisti ha avanzato la candidatura di De Rossi per la panchina giallorossa. Una dimostrazione di fiducia incondizionata, ma anche una forzatura per una decisione che non è ancora stata presa. Il suo contratto è in scadenza, ma se lui se la sentirà di andare avanti la società si metterà seduta intorno ad un tavolo con lui e discuterà il rinnovo.

Il garante è Francesco Totti, che ha dichiarato pubblicamente la sua vicinanza all’amico Daniele: un trattamento che avrebbe gradito anche lui due anni fa, quando invece fu quasi «costretto» a smettere. De Rossi non si troverà di fronte allo stesso bivio anche perché rispetto a Totti, che ha sempre detto di voler chiudere la carriera in giallorosso, lui non ha mai negato di essere intrigato dalla possibilità di fare un’esperienza all’estero, magari negli Stati Uniti, dove i Los Angeles Galaxy potrebbero consentirgli di giocare insieme a Ibrahimovic.


Il modello di Gasperini per ripartire dopo Ranieri

LA REPUBBLICA - PINCI - Nei pensieri della Roma, presenti e futuri, c’è una sola parola: Atalanta. La guarda pensando alla Champions che sente sfumare, ma pure quando immagina come fare per tornarvi. Oggi con la Juve inizierà il lungo finale fatto di separazioni e forse addii dolorosi: De Rossi aspetta di sapere se verrà rinnovato il suo contratto o smettere, Ranieri siederà per la terz’ultima volta sulla panchina romanista. Chi lo sostituirà è la vera incognita che agita i dirigenti romanisti.

Dopo la delusione Conte, con l’ipotesi Sarri quasi impossibile, l’unico “piano B” rimasto porta proprio a Bergamo: citofonare Gasperini. Il futuro ds Petrachi (accordo coi giallorossi chiuso, Cairo permettendo) ha anche parlato con l’allenatore per sondarne la disponibilità: arriverà soltanto tra un paio di settimane, ossia a fine campionato. Il problema è che neppure Gasperini è libero, e anzi il presidente atalantino Percassi ha fatto sapere che vuole tenerlo «a vita», perché «i contratti sono chiari e non abbiamo neanche minimamente affrontato il problema». Fossero confermate le sue aspettative, la Roma sarebbe costretta a ripiegare su soluzioni oggi inimmaginabili, visto che Giampaolo non piace e tenere Ranieri è un’extrema ratio cui nessuno vuole arrivare. Chissà se avrà trasmesso ottimismo la cautela di Gasperini, cui il destino offre l’occasione di tornare in una big per riscattare il flop con l’Inter del 2011. Lui ieri una porta aperta l’ha lasciata: «Non so che futuro avrà l’Atalanta, ma il mio è l’ultimo dei pensieri», ha detto dopo aver battuto il Genoa.

Un risultato che ieri Trigoria ha accolto come un lutto: vincesse con la Juventus, infatti, la Roma sarebbe comunque lontana 3 punti dai bergamaschi. Loro la Juve la affronteranno tra 7 giorni, ma pure arrivare a pari punti manderebbe in Champions i nerazzurri. Insomma, ieri pomeriggio molti tra i dirigenti giallorossi hanno perso le speranze. Piuttosto, a Trigoria si lavora per difetto. Il paradosso infatti sarebbe chiudere al 6° posto, che potrebbe costare i preliminari di Europa League: una zavorra per la preparazione atletica, da anticipare di almeno un paio di settimane, ma pure per la rinuncia inevitabile alla tournée americana incompatibile con le date del 2° turno preliminare, al via il 25 luglio. Anche questo però dipenderà dall’Atalanta: vincesse la Coppa Italia, sarebbe la 7ª in classifica, e non più la 6ª, a giocare i preliminari della discordia.