Capello: "Per il tipo di gioco e per come si muove mi piace molto Zaniolo. Ma apprezzo anche Barella"

Fabio Capello, ex tecnico della Roma, ha parlato ai microfoni di Deejay Football Club, rilasciando alcune brevi dichiarazioni riguardo due giovani talenti della nazionale italiana Zaniolo e Barella. Queste le sue parole:

"Per il tipo di gioco e per come si muove mi piace molto Zaniolo. Ma apprezzo anche Barella".

 


Italia-Finlandia, nessun romanista in campo dall'inizio

Questa sera alle 20:45, l'Italia di Roberto Mancini scende in campo per la prima gara di qualificazione ad Euro2020 allo stadio Dacia Arena di Udine senza nessun romanista dal primo minuto. Il ct azzurro aveva convocato 4 giocatori giallorossi ma Florenzi (unico candidato a partire dall'inizio) si è infortunato nei primi giorni e quindi è tornato a Trigoria, mentre Cristante si accomoderà in tribuna per il match con la Finlandia e Zaniolo ed El Shaarawy partiranno dalla panchina. Ecco la formazione ufficiale:

Donnarumma; Piccini, Bonucci, Chiellini, Biraghi; Barella, Jorginho, Verratti; Bernardeschi, Immobile, Kean.


Svezia-Romania. I padroni di casa vincono 2-1 con una grande parata di Olsen nel finale

La Svezia conquista la prima vittoria nel match di qualificazione ad Euro2020. I nordeuropei hanno schierato Olsen dal primo minuto ed il portiere giallorosso è stato determinante nel recupero con un bell'intervento. Le reti sono state di Quaison al 33' e Claesson al 39' per gli scandinavi e ha accorciato le distanze Keseru al 58' per la Romania.


Bosnia-Armenia. Dzeko parte dall'inizio nel match per le qualificazioni ad Euro2020

Edin Dzeko partirà dall'inizio nel match della sua Bosnia Eezegovina contro l'Armenia e valido per le qualificazioni ad Euro2020. Questa la prima di 2 gare per gli slavi, che tenteranno di qualificarsi dopo le delusioni degli ultimi anni.


InsideRoma Daily News | Stadio Roma. Indagato ad Acea - Under potrebbe tornare col Napoli - Nessun romanista in campo nel match dell'Italia

NOTIZIE DEL GIORNO | 23 marzo 2019

QUI ROMA

Fabio Capello, ex tecnico della Roma, ha parlato ai microfoni di Deejay Football Club, rilasciando alcune brevi dichiarazioni riguardo due giovani talenti della nazionale italiana Zaniolo e Barella. Queste le sue parole:

"Per il tipo di gioco e per come si muove mi piace molto Zaniolo. Ma apprezzo anche Barella".

- Si allarga l'inchiesta della procura di Roma sullo stadio della Roma. L’amministratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma, è stato perquisito e iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta che ha portato nei giorni scorsi all’arresto di Marcello De Vito, ex presidente dell’Assemblea capitolina.

L’ipotesi di accusa nei confronti di Donnarumma è di corruzione in relazione a due sponsorizzazioni, da 25 mila euro ciascuno, che Acea fece per i concerti di Natale 2017 e 2018 che si tennero presso l’Auditorium di via della Conciliazione.

Gli inquirenti sospettano che dietro questa dazione di denaro ci sia il frutto della corruzione in virtù di un accertato rapporto di conoscenza tra il manager e De Vito ma in realtà Donnarumma - secondo ambienti della difesa - si sarebbe limitato a dare l'ok a una spesa, peraltro irrisoria, che era stata decisa dal presidente dell'Azienda.

- Nonostante l'addio di Monchi la Roma continua il proprio percorso di scouting in cerca di talenti da aggiungere alla rosa. Massara, che ha preso il posto dello spagnolo, ha messo nel mirino il giovane Soumarè. Il centrocampista centrale classe '99, in forze al Lille, ha giocato solo 79' minuti in campionato in 11 presenze; ma si è messo in mostra nelle due coppe nazionali con 4 presenze. Poche per l'ex giovanili del PSG, che però sono bastate a far attirare le attenzioni da parte dei grandi club. Infatti oltre alla Roma il francese piace anche a JuventusTottenhamMonacoBorussia Dortmund e Valencia.

Elisabetta Bavagnoli, allenatrice della Roma Femminile, ha parlato ai microfoni di Roma TV alla vigilia del match contro l'Atalanta Mozzonica:

"Siamo molto felici della stagione che abbiamo fatto fino ad ora. La partita di domani sarà molto difficile, ma proprio per questa ragione proveremo a fare risultato. Mozzanica bestia nera delle grandi? Penso proprio di sì, abbiamo grande rispetto per questa squadra. Le faccio anche i complimenti, perché ha fatto un grandissimo percorso, un grande recupero. Mi aspetto una squadra molto tosta e competitiva, non concederanno nulla e verrano qui per fare risultato. Stessa cosa faremo noi, per questo sarà una bella partita".

- Dopo due mesi di stop Cengiz Under è pronto per il rientro in campo. L'esterno turco, che ieri si è sottoposto a risonanza magnentica con esito negativo, è pronto a tornare in campo ed allenarsi con i compagni. La lesione al retto femorale è ormai un ricordo lontano ed Under proverà ad esserci già domenica prossima contro il Napoli.

Beatrice Vio, anche nota come Bebe, è stata intervistata da Sky Sport a cui ha confessato la sue fede giallorossa: 

"Io mi firmo Totti 10 dopo gli assalti, mi porta bene perché da quando ho iniziato a farlo sono andata bene per tutte le gare. Io sono romanista, tra l’altro". 

Totti lo sa? 

"Non lo so, l’importante è che altri non inizino a farlo al posto mio".

- Le vicende legate all'arresto di De Vito potrebbero causare ulteriori rallentamenti circa la realizzazione del futuro Stadio della Roma. Una possibile soluzione la propone Fabrizio Baldovini, presidente del Roma Club Portus di Fiumicino. Queste le sue parole riferite dal sito ilfaroonline.it:

"Visto che c’è un evidente problema politico che mette ogni volta un ostacolo nuovo sulla strada del progetto per la Roma e visto che a Fiumicino esiste una zona già predisposta per ospitare nuove cubature, il cosiddetto Quadrante Ovest, perché non bypassare il Comune di Roma e dare a Fiumicino questa opportunità? Non si tratta di cementificare perché la zona di cui parlo è già inserita nel piano regolatore per ospitare case, negozi e strutture varie, con cubature già definite".

- Questa sera alle 20:45, l'Italia di Roberto Mancini scende in campo per la prima gara di qualificazione ad Euro2020 allo stadio Dacia Arena di Udine senza nessun romanista dal primo minuto. Il ct azzurro aveva convocato 4 giocatori giallorossi ma Florenzi (unico candidato a partire dall'inizio) si è infortunato nei primi giorni e quindi è tornato a Trigoria, mentre Cristante si accomoderà in tribuna per il match con la Finlandia e Zaniolo ed El Shaarawy partiranno dalla panchina. Ecco la formazione ufficiale:

Donnarumma; Piccini, Bonucci, Chiellini, Biraghi; Barella, Jorginho, Verratti; Bernardeschi, Immobile, Kean.

Florenzi ha lasciato i connazionali nel ritiro di Coverciano. Nella giornata di ieri ha salutato i compagni ed è tornato a Trigoria in attesa di ulteriori valutazioni mediche ma già la situazione non appariva facile. Dopo gli ultimi controlli è emersa una lesione del soleo sinistro con una prognosi che va dalle 2 alle 3 settimane di stop.


Qualificazioni Euro2020. La Bosnia vince 2-1 contro l'Armenia

La Bosnia Erzegovina raccoglie i primi 3 punti del girone di qualificazione ad Euro2020 grazie alle reti dell'empolese Krunic al 33' e del subentrato Milosevic all'80' con gli ospiti che accorciano le distanze su rigore al 93' con Mkhitaryan. Dzeko può così festeggiare la vittoria casalinga contro l'Armenia.


Qualificazioni Euro2020. L'Italia batte la Finlandia 2-0, gol di Barella e Kean

Primi 3 punti per l'Italia di Roberto Mancini nelle qualificazioni ad Euro2020. Gli azzurri sono nel gruppo J e hanno vinto 2-0 alla Dacia Arena di Udine grazie alle reti messa a segno dal cagliaritano Barella al 7' del primo tempo e dello juventino Kean al 74'. Fra 3 giorni ci sarà la seconda gara, sempre in casa ma contro Liechtestein allo stadio Tardini di Parma. Esordio in Nazionale maggiore per Nicolò Zaniolo, che ha giocato gli ultimi 4 minuti di gara più recupero, mentre Stephan El Shaarawy è rimasto in panchina.


Qualificazioni Euro 2020, tutti gli impegni dei giallorossi con le nazionali

INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – La pausa nazionali è arrivata con i suoi pro e i suoi contro. Per la Roma, forse, le qualificazioni di Euro 2020 sono una manna dal cielo, data l’ennesima prestazione sconcertante fornita dai giallorossi. SPAL-Roma 2-1, Ranieri furioso e la squadra che continua a non funzionare. Ben venga uno stop di due settimane per schiarirsi le idee prima della partita contro il Napoli di domenica 31 marzo. Sir Claudio, però, continuerà a lavorare con un gruppo assai limitato, circostanza che si verifica da quando è tornato a Trigoria a causa dei tanti (troppi) infortunati.

Un folto gruppo di giallorossi ha lasciato la Capitale per i ritiri delle rispettive nazionali, compresi gli acciaccati Aleksandar Kolarov e Kostas Manolas. Nonostante la situazione sembrasse meno grave, tanto da poter puntare la partita contro il Portogallo, il terzino giallorosso ha deciso di rientrare a Roma giovedì, per prepararsi alla sfida contro il Napoli. Manolas, dopo le valutazioni mediche, ha invece da subito lasciato il ritiro della Grecia a causa del solito problema al polpaccio. La sua presenza nella partita contro gli uomini di Ancelotti è fondamentale e Ranieri farà di tutto per recuperarlo. Dalla giornata di martedì il difensore ha iniziato le terapie presso il centro sportivo di Trigoria.

Quattro maglie giallorosse nel ritiro di Coverciano. Mancini ha voluto in gruppo Alessandro Florenzi, Bryan Cristante, Nicolò Zaniolo e, finalmente, Stephan El Shaarawy. L’Italia sarà impegnata sabato sera contro la Finladia e martedì 26 marzo contro il Liechtenstein. Uno tra i due match potrebbe essere l’occasione di Zaniolo per esordire con la nazionale maggiore. Brutte notizie, invece, per Florenzi: il jolly giallorosso ha dovuto lasciare gli Azzurri dopo un fastidio al polpaccio sinistro. Gli accertamenti hanno rivelato una lesione che lo terrà fermo per minimo tre settimane. 

Di seguito vediamo gli impegni degli altri giallorossi:

Robin Olsen, con la nazionale svedese: Svezia-Romania 23/3 (18:00) e Norvegia-Svezia 26/3 (20:45).

Edin Dzeko, con la nazionale bosniaca: Bosnia-Armenia 23/3 (20:45) e Bosnia-Grecia 26/3 (20:45).

Patrik Schick, con la nazionale ceca: Inghilterra-Repubblica Ceca 22/3 (20:45). Il match si è concluso con un netto 5-0 per gli uomini di Southgate. Ancora da giocare Repubblica Ceca-Brasile, il 26/3 (20:45).

Justin Kluivert, con la nazionale olandese U21: Olanda-Stati Uniti 24/3 (17:00) e Olanda-Egitto 26/3 (15:00).


Montuori: «Chi è solo indagato non lasci, dovremmo essere garantisti»

IL MESSAGGERO - DE CICCO - "Io sono garantista, chi è indagato non dovrebbe lasciare o dimettersi. Vale per Daniele (Frongia, ndr), vale per tutti", dice mentre infila le scalette del Campidoglio, da un’entrata laterale, appena smontato dall’auto di servizio. Luca Montuori, nonostante le ac- que agitate attorno alla giunta grillina, ha la faccia tranquilla. L’altro ieri, poche ore dopo l’arresto di Marcello De Vito, è stato sentito in Procura come persona informata sui fatti. La sua capo-staff, Gabriella Raggi, dirigente di lungo corso, invece è indagata, sempre per corruzione.

Motivi per essere impensieriti, insomma, ce ne sarebbero, eppure l’assessore all’Urbanistica della giunta Raggi, quello che in fin dei conti deve gestire la grana Tor di Valle, pur con «l’amarezza» per la situazione, si dice «sereno». Per sé stesso e per la tenuta dell’amministrazione pentastellata. «È ovvio che a oggi il quadro non è chiaro, dobbiamo ancora capire cosa succederà nei prossimi giorni». Si nota un po’ di mestizia per quanto successo in queste ore tormentate. Per quanto si è sco- perto, nelle carte della Procura. «Mi viene da dire solo che questa è una città che ha bisogno di spe- ranze e non di queste cose, fanno male a Roma». «Io mi sento tranquillo - aggiunge l’assessore all’Urbanistica, in carica da marzo del 2017 - Credo che alla fine, più di ogni cosa, per un amministratore pubblico parlino gli atti, non quello che si sono dette delle persone intercettate e che poi alla fine è tutto da dimostrare. Perché bisogna sempre vedere se le cose dette al telefono sono accadute sul serio». «In questi ultimi giorni ho sentito tante storie, i Mercati Generali, ad esempio». Per i pm, De Vito avrebbe fatto pressioni a favore dei Toti, in cambio di tangenti. «Ma la nostra delibera è limpida - dice Montuori - e anche sull’altra operazione di cui ho sentito parlare, l’albergo al posto dell’ex stazione di Trastevere, i nostri uffici avevano appena spedito, a febbraio, un preavviso di diniego, quindi di che stiamo parlando?». Secondo la Procura, anche per quell’affare De Vito si sarebbe mosso indebitamente, sempre in cambio di soldi dai privati. «Ma con De Vito parlavamo solo di aspetti politici, non dell’iter am- ministrativo dei progetti». Il suo collega Frongia, da ieri, è indagato. E si è autosospeso, deleghe rimesse alla sindaca. «Io sono garantista, chi è indagato non dovrebbe dimettersi», dice Montuori. E va a parlare con Raggi.


Roma, ostacoli tecnici

IL MESSAGGERO - TRANI - Il futuro della Roma rimane ancora in stand by. La proprietà Usa è nella fase di valutazione/riflessione per capire quali saranno gli interventi da fare nelle prossime settimane per la stagione che verrà. E a prescindere dal piazzamento finale in campionato che comunque inciderà sull'ennesima rivoluzione tecnica: senza la partecipazione alla Champions, ogni investimento va pesato più che negli ultimi anni (possibile pure la rinuncia alla squadra B). Come il monte ingaggi: l'attuale diventerebbe improponibile. Di conseguenza qualche big uscirebbe dalla rosa. La priorità di Pallotta, però, è il completamento dell'organigramma della società, nominando il nuovo ds (Petrachi sfida Massara). Perché con il successore di Monchi, sempre ascoltando il suggeritore Baldini, il presidente deve individuare l'erede di Ranieri.

TENTAZIONE UNILATERALE - Lungo il percorso stanno aumentando gli ostacoli. La situazione non è allarmante, Ma bisogna essere realisti con quanto sta accadendo attorno alla Roma. Le idee sono chiare e anche intriganti. Le certezze, invece, mancano. Oggi, e non c'è da stupirsi, è più facile arrivare alla scelta del nuovo allenatore che alla disponibilità dello stesso. Così, passando da Sarri a Gasperini e tenendo in corsa Conte, non va dato per scontato il sì dell'eventuale interlocutore.

SOLUZIONE DI SCORTA - Il Grande Rebus è sulla scrivania di Pallotta. Che, a quanto pare, è stato già relazionato sui contatti avuti con gli interessati. Baldini è quello che lo tiene informato sul rapporto di Sarri con il Chelsea. L'allenatore è ormai in bilico, addirittura i tifosi vogliono disertare Stamford Bridge e vendere gli abbonamenti delle ultime gare dei Blues. Ma Sarri non è più convinto, come fece capire due anni fa a Baldini, di trasferisi a Trigoria. Al Napoli avrebbe voluto soprattutto Manolas e Dzeko (anche El Shaarawy, per la verità). Adesso è stato pre-allertato: il difensore e il centravanti non sono sicuri di restare qui. Il tecnico è stato ultimamente chiamato anche dalla Fiorentina. Non si è, però, ancora impegnato con nessuno. La doppia pista italiana è, dunque, il suo piano B. In questo senso è più semplice puntare su Gasperini che, pur essendo sotto contratto con l'Atalanta fino al 2021, avrebbe avuto la garanzia da Percassi di potersi liberare nel caso fosse chiamato da un grande club. Gasperini, però, è considerato il re di Bergamo: per la piazza è il vero artefice dell'exploit nerazzurro più di quanto lo sia la proprietà. Così, se si qualfica per l'Europa League, non è detto che non resti all'Atalanta. È, insomma, combattuto. Anche recentemente ha ammesso, a chi lo ha avvicinato in privato, di essere tentato dall'avventura nella Capitale dove troverebbe giovani da migliorare e e big da rivalutare. Ma sa in partenza che si complicherebbe la vita.

SOGNO LEGITTIMO - Conte, amico di Petrachi, è l'allenatore di «alto profilo» indicato da Pallotta nel comunicato di lunedì. Non ha nemmeno avuto la necessità di nominarlo. E ha fatto bene. Non è l'ingaggio a frenare la trattativa, quanto l'ambizione dell'ex ct azzurro (ieri prima udienza della causa con il Chelsea: 9 milioni in ballo). Che, pur essendo nel mirino del Tottenham più che dello United, è diventato ultimamente frequentatore di salotti, ristoranti e alberghi meneghini. L'Inter e Marotta sono nel suo destino. Come lo è stato fino a novembre il Milan. La Juve, per l'eventuale ritorno, resta il sogno. Simile a quello della Roma. Che può solo rimanere alla finestra. Non si sa mai.


Dzeko-El Shaarawy, la lite va avanti

IL MESSAGGERO - TRANI - La lite di sabato a Ferrara, Dzeko scatenato nel faccia a faccia con El Shaarawy, rimane d'attualità a Trigoria. Anche se i protagonisti di quel diverbio, esagerato e violento, sono lontani dalla Capitale, essendo stati convocati rispettivamente dalla Bosnia e dall'Italia. Gli strascichi sicuramente non aiutano Ranieri che già lavora con metà squadra (contando i soliti infortunati, anche meno di mezzo gruppo: almeno è tornato Kolarov che ha lasciato il ritiro della Serbia) e nemmeno i dirigenti che si preparano ad affrontare il nuovo caso che non è facile da risolvere.

FARAONE DELUSO - Anche perché, a differenza di quanto si è visto in campo dove Edin ha litigato davvero con il mondo, il più arrabbiato è adesso Stephan. Che ha lasciato Ferrara infuriato con Ranieri che, dopo il diverbio, non lo ha schierato nella ripresa, sostituendolo con Perotti, e risentito anche con la società che non lo ha tutelato dopo l'aggressione del centravanti davanti ai compagni. El Shaarawy non ha compreso soprattutto la scelta dell'allenatore che lo ha lasciato negli spogliatoi e che, secondo il giocatore, con la sua decisione, è come se avesse dato ragione a capitan Dzeko. Ecco perché, oltre ad aver preso male la scelta di Ranieri per l'esclusione a metà tempo, non ha gradito la mancata difesa della dirigenza.

FUTURO INCERTO - Stephan, in ritiro a Coverciano, si concentra per ora sull'Italia. E, a quanto pare, prende tempo con la Roma. Che, da qualche settimana, è pronta a rinnovargli il contratto. Conclusione che, al momento, non piace all'attaccante. Vuole prima confrontarsi con i dirigenti su quanto è successo sabato allo stadio Mazza. La rissa nell'intervallo della partita con la Spal non è stata insomma archiviata a Ferrara: Edin è volato in Bosnia da Bologna con un jet privato e quindi non c'è stato alcun chiarimento con il compagno dopo il match. El Shaarawy, comunque, ne fa una questione di principio, conoscendo le intenzioni del club giallorosso. Che non vuole confermare Dzeko, ma lui.


Stadio, indagato Frongia: nuova tegola sulla Raggi

IL MESSAGGERO - ALLEGRI - Non c'è pace per il Campidoglio a Cinquestelle. Nel giorno dell'interrogatorio di garanzia dell'ormai ex presidente del Consiglio comunale, Marcello De Vito, arrestato due giorni fa per corruzione e traffico di influenze per le tangenti incassate dall'imprenditore Luca Parnasi e da altri tre costruttori, un nuovo terremoto giudiziario scuote la giunta pentastellata. Perché sul registro degli indagati c'è anche il nome dell'assessore allo Sport Daniele Frongia, ex vicesindaco, fedelissimo della prima cittadina Virginia Raggi, che in serata ha annunciato di avere rimesso le deleghe e di essersi autosospeso dal Movimento. L'accusa, pure per lui, è corruzione. E la contestazione è riferita, ancora una volta, all'affaire Tor di Valle e a Luca Parnasi, già imputato per associazione a delinquere per il giro di mazzette legato alla realizzazione del Nuovo stadio della Roma. Il fascicolo su Frongia e quello su De Vito sono separati, anche se il nome dell'assessore allo Sport è emerso anche nell'ordinanza che ha portato in carcere il presidente del Consiglio comunale. Il filo conduttore che li lega è proprio Parnasi: entrambe le indagini sono state aperte dopo gli interrogatori dell'imprenditore. Per quanto riguarda l'assessore, il costruttore, lo scorso settembre, ha raccontato all'aggiunto Paolo Ielo e alle pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli di avere chiesto al politico di segnalargli il nome di qualcuno da assumere in Ampersand, una delle società del costruttore, come responsabile delle relazioni istituzionali. Frongia avrebbe suggerito il nome di un'amica trentenne, una collaboratrice del Campidoglio. Ma la cosa non era andata in porto perché Parnasi era stato arrestato. Nello stesso interrogatorio, il costruttore aveva anche specificato che il politico non aveva mai avanzato richieste, né aveva fatto pressioni. «Da informazioni assunte dalla Procura emerge che la posizione del nostro assistito sarà definita a breve con una richiesta di archiviazione», commentano gli avvocati dell'assessore, Emiliano Fauslo e Alessandro Mancori.

LE INTERCETTAZIONI - Nelle conversazioni intercettate con De Vito e con il suo socio Camillo Mezzacapo - pure lui in carcere -, però, Parnasi diceva di conoscere bene Frongia. E De Vito - si legge nell'ordinanza a suo carico - accettando di aiutare l'imprenditore in un progetto parallelo allo stadio, cioè quello sulla realizzazione di un palazzetto del basket nell'area della ex Fiera di Roma, «assicura che provvederà a parlare dell'operazione con il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale, Paolo Ferrara e con l'assessore Daniele Frongia», sottolinea il gip Maria Paola Tomaselli. È il 31 maggio 2018. «Ne parliamo sabato anche con Paolo così lavoriamo un po' sulla maqqioranza... mò riparla adesso con Daniele... rinvialo questo passaggio dell'Eurobasket». E Parnasi: «Glielo sfumo, glielo sfumo. Siccome Daniele è uno che è una volpe, ha una velocità in testa che... io con Daniele ho un buon rapporto lui onestamente è un po'... come si dice a Roma rintorcinato... Non capisci mai». De Vito ride: «Ha la modalità del giocatore di scacchi russo». Interviene anche Mezzacapo: «Anni 70 proprio dell'Unione Sovietica. Capito?».

GLI INTERROGATORI - Intanto, mentre ieri montava l'ennesima bufera politica, De Vito ha deciso, solo per il momento, di non rispondere alle domande del gip. Da Regina Coeli, però, ha detto al suo avvocato Angelo Di Lorenzo di essere pronto a «chiarire tutto nei prossimi giorni. Sono sereno anche se molto dispiaciuto per quanto sta succedendo». Anche Mezzacapo si è avvalso, ma ha dichiarato di «non aver percepito nessuna tangente, ma solo compensi per attività professionali, che nulla avevano a che fare con l'attività politica di De Vito. Curavo transazioni e attività che si svolgono di norma nella pubblica amministrazione». Ha anche precisato che «la Mdl srl non è una società-cassaforte e non è in alcun modo riconducibile» all'ex presidente del Consiglio comunale, come sostenuto dagli inquirenti. Il suo difensore, l'avvocato Francesco Petrelli, ha già annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame. Ha reso dichiarazioni spontanee anche Gianluca Bardelli, imprenditore finito ai domiciliari: «Sono estraneo alla vicenda, non ho mai preso soldi, né mi sono mai stati promessi». A carico di De Vito e Mezzacapo è stato anche disposto il sequestro preventivo di 250mila euro. Altri 95mila euro sono stati sequestrati all'avvocato Virginia Vecchiarelli, indagata a piede libero, e 20mila a Bardelli.