Tonali: "Mercato? A me interessa solo giocare. Magari divento una bandiera del Brescia"

Sandro Tonali, centrocampista del Brescia, ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il giocatore ha parlato anche del suo futuro e dell’interesse nei suoi confronti di diversi club, tra i quali figura anche la Roma. Queste le sue parole:

Ha confermato che è incedibile.
Resto volentieri. Magari divento la bandiera del Brescia.

Inter, Juve, Milan, Roma. Preferenze?
A me interessa solo giocare.

E se arriva la chiamata dall’estero?
Tutto è possibile, ma in Italia si gioca il calcio che mi piace.

 

Arrivano sorrisi dall’infermeria, Florenzi e De Rossi ok per la Juventus

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Nel giorno della depressione quasi totale dei tifosi della Roma per le dichiarazioni di Conte, per Ranieri le buone notizie sono due: De Rossi è tornato ad allenarsi in gruppo e contro la Juventus ci sarà, salvo sorprese, così come Florenzi, che ha riportato solo un affaticamento alla coscia e lavorerà per poter giocare dal primo minuto. Difficile, invece, che ce la faccia Perotti, alle prese con il suo calvario personale fatto di continui infortuni muscolari, mentre Fazio, che pure non è al 100% vuole esserci.


Spediti verso i 50mila biglietti, il record sarà polverizzato

LA GAZZETTA DELLO SPORT - I prezzi sono tutto tranne che popolari e per ogni tasca, il momento della Roma è quello che è, ma i romanisti scelgono di non lasciare sola la squadra, soprattutto nella partita contro Cristiano Ronaldo e i rivali di sempre. Viaggia spedita verso i 50 mila spettatori la prevendita di Roma-Juventus di domenica, arrivata a 48mila presenze certe tra abbonati (23mila) e biglietti venduti. In ogni caso, in campionato, è già record stagionale: mai, infatti, quest’anno, erano stati venduti, oltre agli abbonamenti, almeno 25 mila biglietti.


Tenersi i big? La Roma cerca 45 milioni di plusvalenze

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma vuole trovare le risorse economiche senza cedere i suoi pezzi più pregiati. I giallorossi allora devono sfruttare quel tesoretto costituito dagli esuberi sparsi in prestito in giro per l’Italia e per il mondo. Il primo che viene in mente è Gerson, che potrebbe essere ceduto defintivamente per una quindicina di milioni, cifra con la quale i capitolini valutano anche Gonalons. Più difficile la situazione legata a Defrel: per produrre una plusvalenza dalla sua cessione, il club di Pallotta dovrebbe venderlo a 20 milioni. Diverso il discorso per Sanabria o Tumminello, che potrebbero rimanere rispettivamente al Genoa e all’Atalanta (in questo caso i bergamaschi dovrebbero pagare 5 milioni) oppure tornare a Trigoria a fronte di un corrispettivo. C’è poi Ponce, in prestito all’Aek, che ha un diritto di riscatto a 6 milioni più il 30% di una rivendita o 7 milioni senza percentuali. Ci sono infine diversi giovani con i quali la Roma potrebbe arrotondare, come Verde, Sadiq, Antonucci, Seck e Soleri.


Da colpaccio a boomerang: è il rischio da non correre

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La disgraziata stagione della Roma ha vissuto tanti momenti durissimi, ma quanto successo nelle ultime 48 ore se la batte solo con la due giorni che ha sancito l'esonero di Di Francesco e le dimissioni di Monchi. Se con quegli addii dopo l'eliminazione col Porto si è sfarinato il progetto di questa stagione, il pareggio a Genova che allontana la Champions e il «No grazie» di Antonio Conte, gelano i sogni per il prossimo anno. Con il seguito di accuse e polemiche. Destino beffardo: l'ambizioso e concreto tentativo, che nessun tifoso si sarebbe aspettato, di portare a Roma un top coach con ingaggio mostruoso, si è rivelato un boomerang. Perché la motivazione del no di Conteagli occhi dei tifosi più critici, dimostrerebbe che la società non ha un progetto vincente e dunque convincente. (...) Il tecnico avrebbe voluto rifare ex novo la difesa, cambiare l'attacco e ritoccare il centrocampo (l'unico reparto di suo gradimento). Una spesa secondo lui impossibile, per consentirgli di coltivare la sua malattia: la vittoria. Conte ha dato appuntamento a «prima o poi allenerò la Roma» non sapendo che quella promessa già sentita spesso da Ancelotti tra i tifosi assetati di presente, non va più di moda. Ora impera la delusione e qualsiasi piano B - che forse nella testa del club era il vero piano A - sembra un ripiego. Anche se si parla di Sarri (altra trattativa complicata, lunga e rischiosa) o di Gasperini, tecnico della super Atalanta. Che solo a pensare di essere considerato una scelta di riserva drizza il pelo come i gatti. (...) La società ora aspetterà un po' prima di sedersi a un altro tavolo, non può sbagliare o rischiare altri no. Ci si può permettere un anno senza Champions ma non la disaffezione del proprio pubblico. Far disamorare un romanista è un'impresa più difficile che vincere uno scudetto: ma quest'anno la Roma tra errori, sfortuna e scelte altrui, sembra le stia tentando tutte per riuscirci.


Roma, l’insostenibile peso del “piano B”

CORRIERE DELLA SERA - Il day after è sempre il più difficile. Le parole rilasciate da Conte alla Gazzetta dello Sport hanno spento le illusioni dei tifosi ed hanno fatto molto male. Le aspettative della piazza si erano tarate su quel tipo di tecnico, ora ogni altro nome rischia di essere vissuto come un ripiego. Maurizio Sarri è il candidato di Franco Baldini, ma è sotto contratto con il Chelsea che ha appena portato in Champions League. Gianpiero Gasperini è senza dubbio l’allenatore dell’anno, ma chiederebbe un contratto alla Conte. Se il calcio fosse logica, Marco Giampaolo sarebbe il nome più adatto per un progetto di valorizzazione della rosa e crescita dei migliori giovani, però è il più inviso alla tifoseria. La dirigenza della Roma ha sperato che il famoso “piano B” potesse essere Claudio Ranieri: raggiungere il quarto posto avrebbe legittimato la sua candidatura, ma adesso quel risultato è molto lontanto


Panchine obbligate: il vero mercato lo fanno gli allenatori

CORRIERE DELLA SERA - La parola più indicata per descrivere il caos calmo che avvolge le panchine dei maggiori club italiani è surplace. Immobili sui pedali della bici in attesa di scattare e polverizzare gli avversari. Tutti in realtà aspettano le mosse della prima della classe, ovvero l’esito dell’incontro fra Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri che,a tre giornate dal termine del campionato, ancora non è stato fissato. Oggi il presidente della Juventus sarà a Nyon mentre domani sarà impegnato a Milano negli uffici della Lega. (...) In caso di divorzio,a oggi improbabile,Fabio Paratici porterebbe di corsa a Torino Antonio Conte che in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ieri però è stato evasivo su un ritorno imminente. «Un domani non si sa mai». L’ex c.t. è il sogno proibito di Beppe Marotta, ben conscio che se sulla stagione attuale non sono a lui attribuibili responsabilità personali essendo arrivato a Milano a dicembre, il prossimo campionato porterà il suo timbro (...)  Le mosse del Milan sono ancor più avvolte nella nebbia, visto che a 270 minuti dalla fine del campionato, la squadra di Gattuso ancora non sa se parteciperà alla Champions o a ll’Europa League, con gli introiti ridotti che ne conseguono. Diminuiscono le speranze di arrivare a un tecnico à la page come Pochettino, non si è mai proceduto a contattare un maestro come Sarri mentre si studiano profili giovani come Di Francesco (ieri a Milano, nei giorni scorsi avrebbe avuto un contatto con Leonardo)e Giampaolo. Il tecnico della Sampdoria ha già comunicato ai liguri di voler lasciare Genova anche nell’eventualità di un imminente cambio societario. La Roma, sotto choc dopo l’annuncio di Conte di voler declinare la corte di Francesco Totti,cerca un sostituto di Ranieri. Maurizio Sarri o Gian Piero Gasperini i possibili sostituti. Ma per ora tutti in surplace.


Zaniolo, Under e Schick: con la gestione Ranieri la linea verde è appassita

CORRIERE DELLA SERA - La rosa della Roma, dal punto di vista del rendimento, ha vissuto una stagione sulle montagne russe, con pochi alti e molti bassi. Con Claudio Ranieri in panchina le cose non sono cambiate. Da una parte il tecnico di SanSaba ha migliorato il rendimento di alcuni componenti «anziani», come Fazio e, ma solo in parte, Kolarov e Nzonzi,più un giovane come Justin Kluivert, che ha trovato un po’ di spazio in più e qualche buona giocata. Dall’altra parte, però, è innegabile che altri stiano attraversando, per ragioni diverse, un periodo di grande difficoltà. A guidare il partito degli insoddisfatti c’è Nicolò Zaniolo, che Ranieri non «vede»come trequartista nel suo 4-2-3-1: meglio Lorenzo Pellegrini, in quel ruolo. Zaniolo, così, non è più il titolare che era con DiFrancesco, anche perché dopo aver speso (e dato)tantissimo nella prima parte della stagione, sta accusando un calo fisiologico. Il suo rinnovo sarà una delle questioni da affrontare non appena sarà fatta chiarezza in società: se dovesse rimanere Ranieri,il suo status potrebbe non essere più  quello di incedibile. È finito in un cono d’ombra anche Cengiz Under. A inizio stagione i tifosi erano preoccupati perché sembrava dovesse essere lui la prossima plusvalenza, con squadre come il Bayern Monaco pronte a sborsare 60 milioni di euro. (...) Impresa che non è riuscita nemmeno a Patrik Schick, che pure era partito bene con il tecnico romano. (...)


Roma scaricata e di nuovo divisa: l'addio di Ranieri unica certezza

LA REPUBBLICA - PINCI - E ora? La domanda circola insistente: perso Conte, cosa farà la Roma? La fine delle speranze di ingaggiare l’ex ct azzurro ha fatto crollare in uno stato di profonda delusione una città intera. Non il club, già proiettato sulla ricerca di un altro tecnico di alto profilo. Il piano B è uno soltanto: Maurizio Sarri. La Roma - lo documentò Repubblica - è in contatto con lui da mesi, tempo e risultati però sembrano averne consolidato la posizione al Chelsea, che ha riportato in Champions e a un passo dalla finale di Europa League. Non piace ai tifosi e ad alcuni giocatori, ma non saranno loro a scegliere. La sua priorità è rimanere a Londra, se come sembra il club lo confermerà. Per questo la strada che porta a Sarri - e che alla Roma mette tutti d’accordo - non è per nulla semplice. È sulle eventuali alternative che la questione si complica. Perché i dirigenti romanisti, dal Ceo Fienga al vice presidente Baldissoni passando per Totti e il ds Massara (forse in uscita, però) sono convinti che serva un tecnico capace di ribaltare lo spogliatoio con carisma e autorevolezza. Caratteristiche che evocano nomi suggestivi, come quello di un certo Marcelo Bielsa. Ma quella “cattiveria” che avrebbero voluto da Conte, oggi i dirigenti romanisti la rintracciano in Gasperini: con lui ha già parlato Gianluca Petrachi, ds in pectore della società di Trigoria. Ma liberarlo dall’Atalanta che sta portando in Champions e con cui si giocherà la finale di Coppa Italia (curiosamente, a Roma contro la Lazio) non è per nulla banale. Lui stesso avrebbe garantito al presidente atalantino Percassi che con la Champions resterebbe a Bergamo. E rimangiarsi la promessa, con la consapevolezza tra l’altro di non rappresentare la prima scelta dei giallorossi, non lo entusiasma. Situazione che pare disegnata per favorire ancora una volta decisioni esterne a Trigoria. Veicolate dal consulente ombra di Pallotta, l’ex dg della Roma Franco Baldini, pronto a suggerire nomi diversi. C’è chi assicura di contatti recentissimi effettuati da mediatori per conto della Roma con Paulo Fonseca, tecnico dello Shakhtar che i giallorossi eliminarono lo scorso anno dalla Champions e famoso per essersi presentato in sala stampa vestito da zorro. Oppure di un interesse per Laurent Blanc, seguito da Baldini già nel 2013, prima di lasciare la carica di dg del club. Persino per Thomas Tuchel, oggi al Psg ma in balia degli umori dello sceicco Al Thani, che lo ha scelto personalmente. E Ranieri? Con la Champions avrebbe forse avuto qualche chance. Senza, e pare lo scenario più probabile, la sua avventura finirebbe qui.


De Vito ora parla: a 30 giorni dall'arresto faccia a faccia con i magistrati

LA REPUBBLICA - A 48 giorni dall’arresto, l’ex presidente del Consiglio comunale Marcello De Vito, in carcere per corruzione, è pronto a rendere dichiarazioni spontanee ai pm. L’audizione è fissata per domani. De Vito che finora si è professato innocente, aveva anche indirizzato una lettera aperta ai consiglieri 5S, rivendicando la bontà del proprio operato, la propria innocenza e lamentando l’espulsione dal movimento. Nella missiva del 13 aprile, recapitata anche alla sindaca Virginia Raggi, De Vito aveva anche ribadito la propria volontà di rimanere in carica sostenendo che la circostanza della propria detenzione andava considerata come un legittimo impedimento. Aveva poi riservato una frecciata all’indirizzo di Luigi Di Maio, alludendo all’atteggiamento tenuto dal Movimento in occasione del voto per il sì all’immunità di Matteo Salvini di fronte alla richiesta di autorizzazione a procedere per il caso Diciotti. Il politico sarà ascoltato nel carcere di Regina Coeli dove si trova dal 20 marzo scorso. L’inchiesta che lo coinvolge è uno dei filoni scaturiti dall’indagine sulla realizzazione del nuovo stadio a Tor di Valle. Insieme con l’avvocato Camillo Mezzacapo, anche lui arrestato, De Vito avrebbe operato per agevolare gli interessi del costruttore Luca Parnasi, al vertice della triangolazione per l’edificazione dell’opera. A De Vito è contestato anche di aver piegato il proprio ruolo pubblico agli interessi dei costruttori Toti e Statuto, interessati ad altri lavori che avevano come partner imprescindibile l’amministrazione comunale. Si tratta dell’ex stazione di Trastevere, la ex Fiera e la riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali dell’Ostiense. Finora De Vito non ha mai reso dichiarazioni a verbale. Nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Francesco


Conte e il gran rifiuto. I tifosi: “Tradimento”

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - È possibile rimpiangere chi non si è mai avuto? Sì, se quel qualcuno si chiama Antonio Conte, e a sperare fino all’ultimo nel suo arrivo sono i tifosi della Roma. Il “no” dell’ex ct azzurro alla panchina giallorossa – attraverso le pagine della Gazzetta dello Sport – ha fatto andare in tilt la città, quella che vive di Roma e che sperava nel salto di qualità con l’arrivo del tecnico più conteso del momento. Una tegola in testa, un fulmine a ciel sereno che gela i sogni della gente, a secco di trofei da undici anni, immergendo il popolo giallorosso in uno psico-dramma collettivo. «Non è tanto il rifiuto di Conte a pesare, quanto il fatto che non consideri vincente il progetto del club», la voce di un ragazzo in una delle decine di dirette radiofoniche e di messaggi vocali che sommergono le radio locali. C’è chi spinge Pallotta a una reazione («Dimostri che vuole vincere davvero alla faccia di Conte, facendo una grande squadra»), e chi coinvolge Totti, aspettando una presa di posizione dell’ex numero 10, «L’unico della società che si è esposto pubblicamente e che deve chiarire cosa è successo». In pochi sperano ancora che la Roma possa andare su un allenatore di livello, convinti che – in attesa di giocarsi le pochissime possibilità che restano di andare in Champions – si sia entrati in un’inevitabile fase di ridimensionamento. Conte o non Conte, nella delusione di un ambiente sull’orlo della depressione calcistica, è Ranieri a lavorare tutti i giorni a Trigoria con un gruppo che lo ha deluso tanto a Genova, tradendo l’attenzione che il tecnico, arrabbiatissimo, sta mettendo in questo suo traghettamento. Almeno per la partita con la Juventus di domenica sera (ore 20,30) allo stadio Olimpico, il tecnico potrà riavere a disposizione De Rossi. È la terzultima di campionato e, al momento, la terzultima da giocatore per il capitano, che ha il contratto in scadenza. Al momento nessuno ha preso di petto la situazione, lasciandola scivolare via, un po’ nell’inerzia di un periodo di passaggio, con un ds ad interim (Massara) e un allenatore a scadenza (Ranieri). Intanto Daniele prepara il suo ritorno in campo – ieri si è allenato in gruppo – davanti a 50mila spettatori (tantissimi saranno juventini) e forse anche qualcosa in più. Ci sarà anche Florenzi, che non ha riportato lesioni muscolari a Genova.


Altro no alla delibera per bloccare lo stadio

IL TEMPO - Terzo stop alla proposta Grancio/Fassina di revocare la delibera Raggi sul pubblico interesse allo Stadio della Roma di Tor di Valle. Ieri pomeriggio la Commissione Ambiente del Comune ha bocciato la proposta, dopo che già le Commissioni Urbanistica e Lavori Pubblici avevano espresso pareri simili. La proposta Grancio/Fassina è attesa oggi in mattinata al voto nella Commissione Sport, dove quasi sicuramente incasserà un’altra bocciatura. Rimarrà poi solo il parere della Commissione Mobilità, non ancora convocata. A quel punto la delibera potrebbe approdare al voto in Consiglio comunale. Con queste premesse, sarà un voto di rigetto.