Mondiali. Sì all'ampliamento a 48 squadre già da Qatar 2022

Il progetto di ampliare il format dei Mondiali da 32 a 48 squadre già dalla prossima edizione di Qatar 2022 ha ricevuto l'approvazione del Consiglio della Fifa riunitosi oggi a Miami. Ben 36 voti favorevoli che permetteranno di andare avanti con uno studio di fattibilità (già fatto dall'ente mondiale del calcio), che dovrebbe coinvolgere anche altri paesi come il Kuwait e l'Oman, prima del voto del Congresso Fifa in programma a Parigi in giugno. In quell'occasione la proposta verrà messa ai voti e se vincerà il Sì il Mondiale diventerà a 48 squadre da subito, come desidera il presidente della Fifa, Gianni Infantino. Queste le sue dichiarazioni:

"Se decideremo di allargare il format dei Mondiali, anche altri Paesi dovranno ospitare delle partite. Quindi ora dobbiamo analizzare e capire quali possono essere queste nazioni pronte per i Mondiali del 2022. La decisione finale spetterà al Congresso, quando le 211 federazioni nazionali affiliate voteranno la proposta".

A proposito del coinvolgimento di altri Paesi, va ricordato che il Qatar non ha relazioni diplomatiche con Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Maldive e Yemen, e anche questo è oggetto dello studio della Fifa. A riferirlo è l'agenzia di stampa ANSA.


Mourinho: "Milan, Inter e Roma distanti pochi punti. ll derby milanese dirà molto sulla prossima Champions"

José Mourinho, ex tecnico del Manchester United, è stato intervistato da  Russia Today. Questa la parte riguardante la serie A e la corsa Champions

"Il derby di Milano sarà importante non solo per la partita ma anche per i primi 4 posti. L'Inter è partita ad inizio anno con l'obiettivo di finire il più in alto possibile ma in questo momento sta lottando per mantenere la quarta posizione. Il Milan invece è cresciuto molto durante la stagione e ora è terzo ma l'Inter è quarta e la Roma quinta, sono tutti distanti un punto. Questo derby di Milano sarà importante perché dirà molto sulla prossima qualificazione in Champions League". 


Monchi ad un passo dal ritorno al Siviglia (Foto)

Sembra cosa fatta il ritorno al Siviglia per Monchi. L'ex ds della Roma avrebbe già parlato con il presidente andaluso Castro, che ha confermato come la trattativa sia molto vicina a concludersi. A supportare questa tesi, ci sarebbe anche Josep Pedirol. Il giornalista de El Chiringuito spiega come manchi solo l'ufficialità tramite il suo account Twitter:

"Buona fortuna per il tuo ritorno al Siviglia, caro Monchi".

 


Serie A. Il Cagliari vince 2-1 sulla Fiorentina

Il Cagliari si impone per 2-1 sulla Fiorentina e si allontana dalla zona calda della bassa classifica, ora distante 9 punti anche se con una giornata in più. La gara si sblocca nella ripresa grazie alla rete di Joao Pedro, che va in gol al 52'. Raddoppio di Ceppitelli al 66', che sembra chiudere i giochi ma Chiesa realizza il gol che riapre il match all'88' ma poi i Viola non riescono a completare la rimonta. Gli uomini di Pioli hanno una battuta d'arresto sulle rivali per la lotta alle posizioni europee. 


19/06/1955 – Cinquina a Ferrara nel segno di Ghiggia

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI - Ultima partita della stagione 1954/1955.

La Roma del tecnico di Liverpool Jesse Carver si reca a Ferrara per disputare il match contro la Spal di Biagini, già retrocessa, e tentare di ottenere la qualificazione alla Mitropa Cup della stagione seguente.

L'allenatore giallorosso schiera così il proprio undici: Albani, Stucchi, Losi, Bortoletto, Cardarelli, Giuliano, Ghiggia, Cavazzuti, Galli, Venturi, Nyers.

I biancocelesti rispondono con: Persico, Boldi, Pugliese, Costantini, Ferraro, Russi, Busnelli, Olivieri, Genovesio, Broccini, Bernard.

4.000 i tifosi presenti sugli spalti presso lo Stadio Comunale di Ferrara.

Arbitra il signor Piemonte.

La Roma prende in mano le redini del gioco sin dalle prime battute.

Già al 2' Persico deve affrettarsi ad uscire sui piedi di Ghiggia, ben imbeccato da Galli.

Un minuto dopo, l'1-0 giallorosso: da circa venti metri, Giuliano lascia partire un potente rasoterra verso la porta avversaria, il difensore ferrarese Boldi ci mette la punta del suo piede sinistro e compie il più classico degliautogol.

Al 6', la Roma va addirittura sul 2-0: Bortoletto serve Cavazzuti, abile a sfilare dietro i difensori biancocelesti, e batte Persico senza difficoltà.

A questo punto, rallentano i ritmi della sfida, che torna a vivere un'emozione soltanto al 44', quando Nyers si allarga sulla destra, evita dapprima Pugliese, poi Russi ed infine impegna Persico con uno splendido tiro.

Si va al riposo sullo 0-2.

Al 2' della ripresa, acuto Spal: Olivieri, al termine di una sontuosa sgroppata, impegna Albani con una bella staffilata da media distanza. Sull'angolo seguente, è sontuoso Losi a salvare sulla linea di porta una conclusione avversaria a botta sicura.

Reagisce la Roma, col solito Nyers. L'attaccante ubriaca l'intera difesa avversaria, prima di essere steso in area: calcio di rigore. Dal dischetto va lo stesso Nyers, che batte Persico. 0-3.

Trascorrono quattro minuti ed accade l'imprevedibile: prima Genovesio e poi Olivieri su rigore accorciano le distanze e portano la sfida sul 2-3.

La Roma ora soffre, ma riesce a portare a casa la sfida con due reti nel giro di sei minuti (tra il 68' ed il 74'): dapprima è ancora Nyers, che raccoglie in corsa un bel cross di Cavazzuti e batte il portiere ferrarese con uno spettacolare tiro al volo, il marcatore; poi tocca a Ghiggia mettere il sigillo, grazie ad un meraviglioso pallonetto realizzato su suggerimento di Nyers.

Finisce così 2-5.

Complice il pareggio del Bologna all'Olimpico contro la Lazio, i giallorossi chiudono la stagione al secondo posto e disputeranno la Mitropa Cup.


SPAL-Roma, arbitra Rocchi. I precedenti, dalla sviolinata di Rudi Garcia al 3-1 nel derby del settembre scorso

INSIDEROMA.COM – ILARIA PROIETTI – La partita tra SPAL e Roma, valida per la 28esima giornata di Serie A, sarà arbitrata da Gianluca Rocchi della sezione di Firenze. Gli assistenti di gara saranno Di Liberatore e Tolfo, Nasca IV uomo. VAR e AVAR affidate rispettivamente a Giacomelli e Ranghetti. Il match è in programma sabato 16 marzo alle 18:00 presso lo stadio Paolo Mazza.

I PRECEDENTI – Il fischietto toscano, classe ’79, è tra gli arbitri di maggiore esperienza in Serie A; la Roma lo ha incontrato ben 40 volte negli ultimi 14 anni. Lo score è positivo, con 16 vittorie, 12 pareggi e 12 sconfitte. Due precedenti nel campionato in corso: il derby del 29 settembre, vinto 3-1 grazie alle reti di Lorenzo Pellegrini, Fazio e Kolarov, e il pareggio tra Roma e Inter dello scorso 2 dicembre. La gara è terminata con un 2-2: Under ha risposto al momentaneo vantaggio nerazzurro con Keita Balde e Kolarov, su rigore, ha riportato la situazione in parità dopo il 2-1 firmato da Icardi. Un episodio da ricordare, avvenuto sotto la direzione di Rocchi, è il famoso Juve-Roma 3-2, datato ottobre 2014, terminato con la “sviolinata” di Rudi Garcia.

Soltanto due i precedenti con la SPAL. La vittoria nel derby dello scorso 3 marzo contro il Bologna, 1-0 grazie alla rete di Grassi, e il pareggio contro il Verona nel dicembre del 2017.


Comincia bene l'era Ranieri bis, con un occhio al futuro

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Primi 90 minuti, nuovamente, al timone della Roma. E' cominciata l'era del "Ranieri bis" e non poteva che partire in modo migliore: con una vittoria. Mai così pochi tiri in porta concessi agli avversari. Meno rischi nel palleggio. Il baricentro abbassato e le linee compatte. Concetti semplici, quasi elementari che sono bastati alla Roma per battere l'Empoli, seppur faticando. La cura Ranieri ha portato i primi riscontri sul campo, senza effetti speciali e con la sostanza che serviva. In fondo, questo ha chiesto la società al tecnico romano, una missione lunga dodici partite basata sulla concretezza per riportare la squadra in Champions. La prima è andata come si sperava, contava solo il risultato ed è arrivato, ora sotto con la prossima prima di fermarsi due settimane. Ranieri è tornato a dieci anni di distanza dalla prima chiamata e adesso non deve raggiungere uno scudetto miracoloso bensì agguantare il quarto posto distante solo tre punti. Il suo vantaggio rispetto ai tanti ex che sono rispuntati in questi anni a Trigoria è innanzitutto non portarsi rancori dal passato. Con nessuno. Giocatori, tifosi, componenti della societa o giornalisti. Con le dimissioni del 2010, Ranieri cancellò in un colpo le difficoltà di quel secondo anno e il ricordo lasciato e rimasto positivo per tutti. Partendo da questa base, in pochi giorni si è messo a lavorare iniziando, per usare le sue parole, "dall'abc". Ha notato i tanti gol subiti in stagione scaturiti da passaggi sbagliati e ha chiesto ai giocatori di non farsi problemi a lanciare lungo verso il centravanti, saltando la costruzione dal basso. Ha suggerito alla squadra di passare poco per la zona centrale del campo e di puntare più sugli strappi degli esterni Kluivert ed El Shaarawy. Ai difensori ha spiegato che è molto più importante "sentire" l'uomo in marcatura piuttosto che concentrarsi a tenere una linea difensiva corretta. Ovviamente, il risultato non è stato perfetto, la Roma si è comunque fatta gol da sola con Juan Jesus ma in tutta la partita, pur senza dominarla mai, ha rischiato meno.

E SI GUARDA ALLA PROSSIMA STAGIONE - Diverse le certezze, tanti i punti di domanda ed i giocatori che saranno messi in discussione. Di profili, da tempo, ne stanno studiando diversi. In Italia più che all'estero. Ma se si prende tempo per l'allenatore, urgente e inderogabile diventa la ricostruzione della rosa. Non da migliorare, ma da riqualificata. Semplicemente da rifare. E non per ridurre il gap in Serie A con la Juve (distacco attuale: 28 punti ndr), quanto per tornare a competere. Qualche giocatore finirà sotto esame nelle prossime 11 giornate. I ruoli scoperti, però, sono chiari. Largo a nuovi titolari e non ad altre comparse. Almeno 6: portiere, terzini destro e sinistro, centrale difensivo, regista e centravanti. Giovani e magari italiani come Cragno, Mancini, Izzo, Barella, Tonali, Sensi, Locatelli e Belotti sono già nell'elenco. La Roma, dunque, deve rifondare completamente la difesa. Ha, invece, qualche certezza in più a centrocampo per l'affidabilità di Pellegrini, Cristante e Zaniolo. In parte pure in attacco: El Shaarawy è la garanzia, Kluivert e Schick danno segnali di ripresa. Ma in ogni reparto c'è qualche problema da prendere di petto: la clausola (bassa) di Manolas, la conferma (in bilico) di Nzonzi, il rinnovo (incerto) di Dzeko e la cessione (probabile) di Under. L' ingaggio di Zaniolo andrà rivisto. Ma la priorità, a prescindere dal nuovo tecnico e dal piazzamento finale, sono quei 6 acquisti. Imprescindibili.


Roma, con il 4-4-2 e Kluivert studia per essere Mahrez

GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Al Leicester a destra c’era un certo Rihad Mahrez a fare la differenza. Un po’ prima, con il Monaco, che in Francia vinse la Ligue 2 aveva invece Ferreira Carrasco, anche se dall’altra parte, a sinistra. Insomma, nel suo classico 4-4-2 Claudio Ranieri gioca sempre con un esterno dei due molto offensivo e così sarà anche nella Roma. Se non, addirittura con tutti e due. Ad iniziare da Justin Kluivert, uno in cui Ranieri apprezza velocità e capacità di contropiedista. Il volto nuovo del Ranieri 2.0 è lui.

COME CAMBIA A Ferrara, sabato prossimo, la Roma andrà a caccia di un’altra vittoria sul campo della Spal. Per riuscirci Ranieri dovrebbe passare dal 4-2-3-1 utilizzato con l’Empoli al 4-4-2 (modulo peraltro già utilizzato nel finale anche contro i toscani). «Perché Schick e Dzeko non possono, ma devono giocare insieme», ha detto il tecnico giallorosso nella sua prima conferenza. Ma per far giocare le due punte, Ranieri dovrà inevitabilmente sacrificare gli esterni. La Roma di Di Francesco era costruita su di loro e sulla loro capacità di giocare con il piede invertito, sul lato opposto. La Romadi Ranieri tenderà invece a schierarli sul lato del piede forte. Più che rientrare per provare l’uno-due, la giocata o il tiro, dovranno andare sul fondo e crossare per le punte. Insomma, per Kluivert ma anche El Shaarawy, Under e Perotti cambia un po’ tutta la vita.

IN VELOCITà Tra questi quello che sembra poter beneficiare di più della cura-Ranieri è proprio il giovane olandese, che già contro l’Empoli ha trovato la fiducia del nuovo allenatore, ripagandola con una buona prestazione. A Ferrara dovrebbe essere confermato, lui a destra ed El Shaarawy a sinistra, anche perché Zaniolo potrebbe essere non rischiato, visto il fastidio muscolare al polpaccio sinistro. Kluivert, invece, ha dimostrato di poter fare male con la sua velocità ed in un 4-4-2 che punta anche sulla compattezza a livello difensivo, può essere un’arma letale in fase di transizione. Ranieri lo sa e gli ha dato subito fiducia proprio per questo, per capire anche di che pasta è fatto il ragazzo. Le risposte gli sono piaciute e lo hanno fatto schizzare di colpo nella scala gerarchica degli esterni d’attacco. Anche perché Perotti continua a trascinarsi qualche affanno ed Under anche ieri era ancora sul lettino delle terapie (lo si rivedrà solo dopo la sosta delle nazionali, oltre due mesi dopo l’infortunio del 19 gennaio scorso). Kluivert invece no, sta bene. E ora vuole spiegare davvero le ali...

 

 


La signora De Rossi «Daniele presto deciderà cosa fare»

GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Della privacy e della riservatezza hanno fatto il loro stile di vita. Ogni tanto però Daniele De Rossi e, soprattutto, sua moglie Sarah Felberbaum, si concedono una deroga. Lei, che ha un profilo Instagram ufficiale («Mentre Daniele ne ha uno con uno pseudonimo che usa con qualche amico»), pubblica immagini di coppia e con i figli e nelle interviste, pur senza esagerare, parla anche del futuro suo e del marito. Lo ha fatto a «Vanity Fair» che le ha dedicato la copertina in occasione dell’uscita del film «Bentornato presidente»: «Tra un po’ Daniele dovrà prendere la decisione più difficile della sua vita: cosa fare da grande. È una delle persone più sagge che conosco: il lavoro non lo porta a casa, le difficoltà non passano attraverso la porta se non per un confronto. Ne ha passate di tutti i colori, anche nella vita personale. Eppure in quest’ultimo periodo, con davanti la fine della carriera, mai una volta l’ho visto depresso. Gli lascio libertà totale».

NUOVA VITA? Se De Rossi smetterà ora, o tra dodici mesi, non lo sa nessuno, neppure la persona che gli è più accanto. Ha giocato 19 partite in questa stagione, combattuto con un’infiammazione al ginocchio e ora è ai box per una lesione al polpaccio, e la sensazione è che la decisione finale sarà presa, davvero, solo a fine anno. «Un’esperienza all’estero, perché no? Lui si fa molti più problemi, è molto legato alla sua famiglia. Io sono diversa, dico: prendiamo i bambini e andiamo» — ha ammesso Sarah. De Rossi potrebbe farlo, non ha mai nascosto che provare una nuova cultura (sportiva e non) gli piacerebbe, ma tagliare il cordone con roma e la roma non sarebbe semplice. Per la famiglia, come ha detto sua moglie, ma anche per il legame con i tifosi: appena due anni dopo Totti, i romanisti non sono pronti a un altro addio.


Roma, rosa al suolo

IL MESSAGGERO - TRANI -  Ranieri, ritornato a Trigoria dopo 8 anni, conosce bene il suo compito da qui al traguardo che non è poi lontano (26 maggio): motivare, aggiustare e normalizzare. E con lo stesso obiettivo chiesto da Pallotta a Di Francesco: deve piazzarsi almeno al 4° posto. La Roma non ha altro a cui pensare fino alla conclusione della stagione. Rimangono 11 tappe (e 33 punti) per tentare la rimonta: l'Inter quarta e il Milan terzo sono avanti rispettivamente di 3 e 4 punti (domenica c'è il derby, i giallorossi giocano invece sabato a Ferrara contro la Spal). Corsa Champions, dunque, ancora aperta. Parallelamente, però, al lavoro del nuovo allenatore, diventa altrettanto decisivo quello della società. In particolare del management che vive accanto alla squadra. Sono i professionisti scelti dalla proprietà Usa per la sfera tecnica: il ceo Fienga, il ds Massara (promosso dopo l'addio di Monchi) e Totti che, pur senza avere alcuna carica nell'organigramma del club, è ultimamente più coinvolto nella programmazione.
FASE CRUCIALE - Il presente, insomma, non è solo il campionato, con il piazzamento da (ri)conquistare. In contemporanea si giocano anche altre partite. Fuori del campo, ma comunque impegnative. Sono le trattative per assicurarsi i rinforzi per la prossima stagione. Il mercato è adesso. Bisogna intervenire subito per non farsi poi prendere dalla fretta e per il collo nelle negoziazioni se le stesse vengono posticipate. Ranieri, battezzato traghettatore, si farà da parte a fine torneo. Andrà scelto l'erede. Chissà se toccherà a Massara indicarlo: il nuovo ds ancora non sa se il suo incarico è definitivo o a tempo. Baldini, da Città del Capo o da Londra fa lo stesso, si confermerà di suggeritore di Pallotta. Ma Fienga, in sintonia con Totti (e con Conti), vuole quantomeno essere interpellato, vivendo la realtà della Capitale, quando sarà il momento di decidere chi mettere in panchina. Sarri è il tecnico che dovrebbe/potrebbe mettere d'accordo ogni collaboratore del presidente. Non è sicuro, però, che lasci il Chelsea. Ecco perché non è l'unico candidato.
RICOSTRUZIONE RADICALE - Di profili, da tempo, ne stanno studiando diversi. In Italia più che all'estero. Ma se si prende tempo per l'allenatore, urgente e inderogabile diventa la ricostruzione della rosa. Non da migliorare, ma da riqualificata. Semplicemente da rifare. E non per ridurre il gap in serie A con la Juve (distacco attuale: 28 punti), quanto per tornare a competere. Qualche giocatore finirà sotto esame nelle prossime 11 giornate. I ruoli scoperti, però, sono chiari. Largo a nuovi titolari e non ad altre comparse. Almeno 6: portiere, terzini destro e sinistro, centrale difensivo, regista e centravanti. Giovani e magari italiani come Cragno, Mancini, Izzo, Barella, Tonali, Sensi, Locatelli e Belotti sono già nell'elenco. La Roma, dunque, deve rifondare completamente la difesa. Ha, invece, qualche certezza in più a centrocampo per l'affidabilità di Pellegrini, Cristante e Zaniolo. In parte pure in attacco: El Shaarawy è la garanzia, Kluivert e Schick danno segnali di ripresa. Ma in ogni reparto c'è qualche problema da prendere di petto: la clausola (bassa) di Manolas, la conferma (in bilico) di Nzonzi, il rinnovo (incerto) di Dzeko e la cessione (probabile) di Under. L' ingaggio di Zaniolo andrà rivisto. Ma la priorità, a prescindere dal nuovo tecnico e dal piazzamento finale, sono quei 6 acquisti. Imprescindibili.


Fazio si riprende il posto, Marcano sfida Jesus

IL MESSAGGERO - CARINA - Smaltita la squalifica, Fazio è pronto a tornare. Ha ancora 11 gare per dare un senso ad una stagione che lo ha visto spesso e volentieri il peggiore del reparto. Una difesa più bassa, bloccata sui terzini e coperta da un mediano, potrebbe agevolarlo. A Ferrara, Ranieri si affiderà a lui. Se in coppia con Marcano o Jesus, la decisione è ancora da prendere. Con Di Francesco ci sarebbero stati pochi dubbi: spazio al brasiliano.Con il tecnico di San Saba, le gerarchie potrebbero essere diverse. Dopo i primi allenamenti, Ranieri ha mostrato di apprezzare l’ex Porto. Lo ritiene un marcatore affidabile che sa giocare semplice e nel fraseggio sbaglia meno di Jesus. Per questo motivo, le quotazioni dello spagnolo per sabato crescono. Reparto che, con la squalifica di Florenzi, apre un buco sul versante destro. Lunedì,nel momento dell’espulsione, al posto dell’azzurro è subentrato Karsdorp. Ma questo,perché Santon era già operativo sulla fascia sinistra.Con il rientro di Kolarov dalla squalifica,è probabile che a destra possa slittare proprio l’ex interista. Anche perché in avanti,viste le numerose defezioni (potrebbe recuperare solo Pastore per la panchina) è probabile una conferma di Kluivert. E l’asse con il terzino olandese, regala ben poche certezze difensive.


Ranieri: «Dzeko e Schick fatti per stare insieme»

LEGGO - BALZANI - Proveranno a incontrarsi di nuovo, sperando che stavolta scocchi davvero il colpo di fulmine. Dzeko e Schick, la coppia impossibile, rappresenta una delle sfide più intriganti della corta gestione Ranieri. Il tecnico - che parlerà oggi in conferenza anziché domani - non ha usato giri di parole: «Mi chiedete se possono giocare insieme? Devono farlo!. A cominciare da sabato contro la Spal visto che il bosniaco ha scontato la squalifica rimediata nel derby». Non era dello stesso avviso Di Francesco che in 20 mesi e su 65 partite a disposizione li ha impiegati insieme dal primo minuto solamente otto volte in campionato: 5 la scorsa stagione e 3 in quella attuale. Il risultato? Un mezzo fallimento. Il bilancio parla infatti di 3 vittorie (due col Chievo, 1 col Sassuolo) 4 pareggi e 2 sconfitte con appena 3 gol messi a segno dalla strana coppia: 2 da Dzeko e 1 da Schick. Colpa del modulo di Di Francesco? Forse, anche perché solo in un'occasione hanno giocato sulla stessa linea. Eusebio vedeva Patrik più come esterno o come rifinitore, una spalla di Dzeko più che un vero e proprio compagno di area di rigore. Diverso il pensiero di Ranieri che vuole due torri in grado di farsi sentire in area di rigore un po' come accadeva nell'anno della sua prima gestione giallorossa quando a dividersi l'attacco erano Toni e Vucinic (con l'apporto di Totti). Proprio la rinascita di Schick è uno dei pallini di Ranieri e soprattutto della dirigenza che deve rivalutare un cartellino da 42 milioni caduto in disgrazia. Il ceco sembra cambiato e pure nella sfida col Porto poteva diventare decisivo se solo l'arbitro Cakir fosse andato a rivedere al Var il rigore netto nei suoi confronti. Merito del mental coach assunto sotto Natale (un consiglio dato indirettamente da Leggo dopo un'intervista all'esperto Corapi), ma soprattutto merito dell'amore. Quello per la ventenne Hana Behounková che finora ha vissuto più a Praga che a Roma, ma che da qualche settimana ha deciso di farsi vedere di più nella capitale tanto da stringere un bel rapporto con le altre wags. Un aiuto per Schick che nel suo primo anno romano era spesso ai margini del gruppo. Proprio lei poi è l'artefice del cerchietto rosso portafortuna indossato da Schick contro l'Empoli. La mia fascetta era a Trigoria - ha ammesso il ceco nel post partita - così la mia fidanzata me ne ha portata di corsa una che avevo a casa. Ma torniamo alla coppia sul campo. Dzeko e Schick, infatti, avranno 11 partite a disposizione. Forse le ultime di Edin in giallorosso visto che il suo rinnovo di contratto non è tra le priorità del club. L'addio a fine stagione è probabile, a meno che la coppia non faccia boom. Ad aiutarli ci sarà pure Zaniolo per il quale non sono stati necessari nemmeno gli esami e che sarà a disposizione con la Spal nonostante ieri abbia svolto solo lavoro individuale. Ancora out, invece, Under che dovrebbe tornare dopo la sosta.