Manolas: "E' stata una brutta sconfitta contro un avversario che ha meritato il risultato, stavano meglio di noi in tutto"

Kostas Manolas, difensore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita contro il Napoli. Queste le sue parole:

MANOLAS IN ZONA MISTA

La Roma sembra già in vacanza. Oggi cosa è successo? 
“In vacanza non lo posso dire. Abbiamo dato tutto però abbiamo trovato una squadra più forte di noi in campo”.

Quali cambiamenti vedi con l’arrivo del nuovo allenatore? 
Mi sono allenato poco con il nuovo allenatore, lui ha tanta esperienza. Non bisogna dare la colpa all’allenatore, la colpa è di tutti”.

Vista questa situazione credete ancora alla corsa Champions?
“Finché c’è la matematica ci dobbiamo sempre credere perché siamo la Roma”.

Sotto quale aspetto vi sentite più in difficoltà? Tattico? Atletico? Tecnico? 
“In questo momento si può dire di tutto”.

Quale sarà il tuo futuro? 
“Non lo so, lo sa solo Dio. Vediamo”.

MANOLAS A ROMA TV

Partita difficile da analizzare… 
“Si, è stata una brutta sconfitta contro un avversario che ha meritato il risultato, stavano meglio di noi in tutto”.

I tifosi si aspettavano una reazione nervosa nel secondo tempo… 
“Difficile se sei sotto dopo due minuti, difficile reagire. Poi abbiamo pareggiato e abbiamo ripreso il secondo gol nuovamente presto, poi tutto è stato complicato”.

La squadra ha la forza di rimanere in gruppo in classifica? 
“La forza la dobbiamo trovare, non è che posso pensare che la Roma stia fuori dall’Europa, non lo posso proprio pensare”.

Che messaggio si manda adesso?
“Che non dobbiamo mai mollare e dare tutto in campo, fino all’ultimo. Dobbiamo per forza stare in Europa, se non in Champions in Europa League. Ora è una situazione difficile ma non dobbiamo mollare”.

MANOLAS A SKY SPORT

Tre elementi: limiti di lanci, fragilità mentale e gol incassati dalla difesa. Qual è l’aspetto che ti preoccupa di più? 
“E’ che nel secondo tempo non abbiamo avuto nessuna reazione. Abbiamo tanti infortuni e questo non aiuta, non stare bene fisicamente non aiuta la squadra”.

Non c’è la necessaria aggressività tipica del calcio di oggi. Come mai? 
“Il Napoli sta in salute, gioca meglio di noi”.

Si è verificato tante volte… 
“Sì, ma la squadra è stata poche volte completa in campo. Abbiamo avuto tanti infortuni, non possiamo sempre essere al 100%. Così non trovi mai la condizione fisica”.

Sta diventando una costante, perché così tanti infortuni? Vi siete fatti un’idea?
“Non sono un preparatore fisico, chiedi a chi è responsabile di questo”.

Ne avete parlato tra di voi?
“Sì, ma io non dico che è colpa dei preparatori. La risposta ce l’hanno loro, io sono un giocatore e devo fare il mio lavoro in campo”.

Sembra che in campo pensi: “Mi tocca giocare con questi che non sono alla mia altezza”...
“No, io cerco sempre di aiutare la squadra. Alla Roma ci sono giocatori forti, io mai ho fatto vedere una cosa del genere. Non sono d’accordo”.


Pallotta: "Niente più alibi per nessuno, il tempo delle scuse è finito"

James Pallotta ha parlato al termine del match di Roma-Napoli. Queste le sue parole: 

"Tutti sanno cosa è andato storto in questa stagione ed è per questo che abbiamo dovuto fare dei cambiamenti, ma il tempo delle scuse è finito. La performance contro Spal non era accettabile e oggi è stata anche peggio. Bisogna avere le palle, non più alibi per nessuno. "


Allenamento Roma. Squadra a Trigoria domani alle 11

La Roma tornerà ad allenarsi domattina alle 11 in vista del match di mercoledì allo stadio Olimpico con la Fiorentina. I giallorossi sono reduci dalla pesante sconfitta interna per 4-1 contro il Napoli e sono in cerca di riscatto coi viola per sperare ancora in una posizione Champions.


Pioli: "Roma squadra forte anche se in difficoltà. Non dobbiamo smettere di dare il massimo"

Stefano Pioli, tecnico della Fiorentina, è stato intervistato da Sky Sport al termine della sfida pareggiata in casa 1-1 con il Torino. Tra i vari argomenti, gli è stato chiesto un parere anche sulla Roma, prossima avversaria in campionato. Queste le sue dichiarazioni:

"Non dobbiamo smettere mai di dare il massimo a cominciare dalla prossima trasferta contro la Roma, che è una squadra forte, anche se in difficoltà. Dobbiamo ritrovare entusiasmo e l’entusiasmo lo si trova attraverso le vittorie".


Martedì conferenza stampa di Ranieri

Claudio Ranieri, mister della Roma, sarà presente martedì in conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti in vista della sfida del giorno dopo contro la Fiorentina, in programma alle ore 21 allo stadio Olimpico.


Sarri: "Posso capire le critiche ma voglio restare al Chelsea"

Maurizio Sarri, tecnico del Chelsea più volte accostato alla Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita vinta contro il Cardiff. Questo un estratto delle sue parole:

"Posso capire le critiche, ma forse sarebbe stato meglio aspettare la fine della partita per parlare, ma oramai mi sto abituando a questo. Devo lavorare per cambiare la loro opinione. Voglio restare qui. Quando sono arrivato questa squadra era quinta a 30 punti dal City, voglio restare per migliorare la situazione".


Serie A, Bologna-Sassuolo 2-1. Destro porta a casa la vittoria al 96'

Finisce con una vittoria in extremis la gara delle 18:00 tra Bologna e Sassuolo. I padroni di casa passano in vantaggio al 68’ di gioco grazie alla rete di Pulgar. Nell’extra time il Sassuolo accorcia le distanze con il gol di Boga, inizialmente annullato, ma poi confermato dal VAR al 92’. Quando ormai il cronometro segna il 96’ Mattia Destro la chiude consegnando la vittoria alla squadra di Mihajlovic.


Serie A, Inter-Lazio 0-1. Biancocelesti a tre punti dal quarto posto con una gara da recuperare

Alla Lazio basta un gol di Milinkovic-Savic al 13’ di gioco per battere l’Inter a San Siro. Gli uomini di Inzaghi agganciano l’Atalanta, superano la Roma e si portano a tre punti dal quarto posto con una partita in meno.


Roma-Napoli, quanti doppi ex!

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – Geograficamente tanto vicine, un tempo con tifoserie addirittura gemellate, in grado di dare vita a splendide coreografie durante i cosiddetti ‘derby del sole’: Roma e Napoli, contraddistinte storicamente da un rapporto di amore e odio, hanno visto anche molti calciatori e allenatori avvicendarsi con le casacche o sulle panchine di entrambe.

Su tutti, probabilmente, il caso più rilevante porta al ‘Fornaretto’ di Frascati Amedeo Amadei. Nella Capitale era l'idolo della folla, tanto veloce sulla bici con la quale sbrigava le consegne da ragazzino, quanto sul campo di calcio. In giallorosso visse praticamente tutta la sua carriera, dal '36 al '48, vincendo uno scudetto e segnando la bellezza di 116 gol. Famosa fu la sua richiesta all'Inter di non schierarlo contro la sua ex squadra, qualora quest'ultima avesse navigato in acque torbide, quando si rese necessaria la sua cessione ai nerazzurri. Quello che però non farà a Milano, finirà col realizzarlo negli anni partenopei, dove si trasferì nel 1950 per chiudervi la carriera sei stagioni più tardi. Nel mezzo si ritrovò a decidere proprio un Napoli-Roma, il 9 marzo 1954. Ma nessuno gliene fece una colpa.

Negli anni vissuti alle pendici del Vesuvio, Amadei si ritrovò oltretutto in compagnia di un altro doppio ex, che con lui aveva alzato il tricolore nella Città Eterna. Rispondeva al nome di Naim Krieziu, probabilmente una delle ali più forti si siano mai viste da queste parti. A Roma era arrivato dalla sua Tirana nel '39, per restarvi otto anni, finché il Napoli non mise sul piatto la bellezza di 18 milioni di lire, che nell'estate del 1947 ne decretarono il cambio di casacca. Fu una parentesi di cinque stagioni, le ultime, prima di appendere gli scarpini al chiodo e tornare a vivere in quella Capitale che ormai era diventata più di una seconda casa.

Nello stesso arco temporale di Amadei e Krieziu, anche Bruno Pesaola scorrazzava per l'Italia in cerca di successo e a portalo dall'altra parte del Mondo fu proprio la Roma, che nel 1947 lo acquistò dal Sportivo Dock Sud di Avellaneda. Soprannominato "Petisso", per la sua statura ridotta, in giallorosso visse tre stagioni, volando poi a Novara e approdando successivamente a Napoli, nel '52. Alla città partenopea Pesaola si legherà più di qualunque altro luogo, tanto da arrivare a definirsi un "napoletano nato all'estero" e di ritornaci per ben tre volte durante una carriera da allenatore ben più importante da quella passata sul campo, con la conquista di uno storico scudetto a Firenze e un altrettanto epocale Coppa Italia proprio in quella Napoli che ne aveva rapito il cuore. 

Diversi anni più tardi, la doppia esperienza toccherà ad Andrea Carnevale, nativo di Latina e cresciuto al Fondi, dal quale poi pellegrinerà per diversi anni, prima di trovare l'affermazione in terra borbonica. Lì Carnevale approdò nell'estate del 1996, vivendo in pieno l'epoca Maradona e vincendo due scudetti, una Coppa Uefa e una Coppa Italia. Quando gli azzurri decideranno di privarsene approdò a Roma, raggiungendo quell'Ottavio Bianchi che da Napoli aveva dovuto far i bagagli appena una stagione prima, in aperto contrasto con il Pibe de Oro, alias Diego Armando.

Alla lista va aggiunto anche il nome di Roberto Policano, svezzato dal Genoa e tornato nella Capitale dal quale era partito come soprannome di "Rambo" e la fama di non lesinare mai nei contrasti. Non lo fece neanche in giallorosso, così come a Torino poi e a Napoli ancora dopo, dove incrociò la strada di un altro futuro romanista: Daniel Fonseca.

Condotto in Italia dal Cagliari, in maglia azzurra l'uruguagio trascorse solo due stagioni, ma fece in tempo a restare nei ricordi per la prestazione con la quale consentì al Napoli di battere il Valencia in Coppa Uefa. Risultato finale 5-1, unico marcatore proprio il "Conejo". A Roma arrivò invece nel '94, pagato la bellezza di 17,5 miliardi di lire più il cartellino di Benito Carbone. Per un altro doppio ex come Carlo Mazzone era la pedina ideale da inserire in attacco insieme a Balbo e Cappioli. "Er Magara" fu profetico e tutti e tre decisero un derby mai dimenticato. Fu la stracittadine del "tre" di Peppe Giannini sotto la Sud, appena prima di lasciare la sua Roma e passare anche per Napoli, così come con qualche anno di anticipo avevano fatto Sebino Nela e Francesco Moriero.

A questi poteva aggiungersi anche Bruno Conti, per tanto tempo corteggiato da un certo Maradona, che in lui vedeva un partner ideale e una possibile spalla con la quale alzare trofei. Sicuramente aveva ragione l'argentino, ma da Roma Bruno non si è mai mosso. Lì sarebbe stato solo Conti, qui era anche MaraZico.


InsideRoma Daily News | La Roma perde 4-1 con il Napoli. Martedì la conferenza stampa di Ranieri pre-Fiorentina. Manolas: "Napoli superiore a noi in tutto"

NOTIZIE DEL GIORNO | 31 marzo 2019

QUI ROMA

La Roma perde in casa contro il Napoli per 4-1. Milik punisce i giallorossi dopo appena due giri di lancette e, nonostante il momentaneo 1-1 alla fine del primo tempo, raggiunto grazie al rigore trasformato da Perotti, una bruttissima Roma crolla sotto i colpi di Mertens, Verdi e Younes che chiudono il conto. La Roma perde quota in classifica e compromette forse definitivamente la possibilità di arrivare tra le prime quattro a fine campionato.

Manolas, ammonito nel corso della gara, salterà la partita di mercoledì sera contro la Fiorentina.

La squadra riprenderà gli allenamenti domani mattina alle 11, mentre Claudio Ranieri interverrà in conferenza stampa nella giornata di martedì 2 aprile.

INTERVISTE

Ranieri: "E' difficile aiutarli a lavorare. Stiamo cercando di fare di tutto"

Manolas: "E' stata una brutta sconfitta contro un avversario che ha meritato il risultato, stavano meglio di noi in tutto"

 


Roma-Napoli è anche Barella

INSIDEROMA.COM – SARA BENEDETTI – Autore di una grande prestazione ieri sera nella vittoria corsara del suo Cagliari a Verona, Nicolò Barella sembra far appetito a molti club, tra questi sicuramente Roma e Napoli. Ecco perché la sfida alla Roma non è solo sul terreno dell'Olimpico, ma anche sul mercato. Il Napoli non ha mai mollato Nicolò Barella: ma, la presa sul ventiduenne sardo non l'hanno attenuata né la Roma né l'Inter. Ancelotti, anche dopo la chiusura del mercato, ha continuato a manifestare tutto il suo gradimento per il calciatore, si è mosso per far comprendere la bontà del progetto Napoli, ponendo a garanzia la sua stessa presenza. In tal senso, il Cagliari non rappresenta un ostacolo: il club del presidente Giulini è consapevole di perdere il centrocampista a fine stagione. Vero che l'idea è di portare sull'isola circa 60 milioni, ma non è detto che l'accordo non si possa trovare con l'inserimento di contropartite che abbassi la cifra cash. Lo scoglio sul quale si sta scontrando il desiderio di Ancelotti di portare Barella alle sue dipendenze è legato ad una forte perplessità del mediano ad accettare Napoli: Barella ha spiegato al suo entourage, capeggiato dall'agente Alessandro Beltrami, che vuol restare in Italia (spegnendo le sirene della Premier, sponda United e Chelsea ndr), ma che preferisce Milano o Roma. Ad oggi Napoli non è piazza gradita. Se il salario proposto dal Napoli sarà superiore a quello di Inter e Roma, potrebbe iniziare a cambiare qualcosa.

UN PREDESTINATO – Appena 22 anni eppure già con le spalle larghe. Dal gol in Nazionale contro la Finlandia fino al suo Cagliari. In questa stagione con la maglia degli isolani un gol e due assist e tanta tanta personalità. Sempre presente in ogni fase di gioco, dalla costruzione dell’azione fino al recupero palla dove risulta uno dei migliori nell’intera Serie A. La Roma studia il modo per arrivare a Barella e nelle ultime ore si è paventata anche la possibilità di cedere Lorenzo Pellegrini. Come riferito da Radio Radio per il giocatore il club giallorosso avrebbe già presentato un'offerta da 35 milioni al Cagliari, derivanti dalla cessione di Lorenzo Pellegrini. La chiave per arrivare al centrocampista sarebbe, oltre alla cessione del numero 7 giallorosso, l’equivalente della metà del valore del cartellino di Luca Pellegrini e più il 50% del valore del cartellino di uno dei giovani della Primavera. Una cosa è certa, prima di cedere Lorenzo Pellegrini la Roma ci penserà bene. Non è da escludere che si tenti il colpo Barella, anche senza privarsi del talento consacratosi a Sassuolo con Eusebio Di Francesco.


Batistuta: "Volevo vincere uno Scudetto, per questo ho lasciato la Fiorentina per la Roma"

GAZZETTA DELLO SPORT - Il Re Leone all’ombra del David. Tutto è pronto per la festa dei 50 anni di Gabriel Batistuta,domani in piazza Signoria. «Ho dato tanto ai fiorentini ma Firenze ha dato di più a me. Volevo vincere lo scudetto con la maglia viola e conquistare il Mondiale con la Selección. Sono stato tanti anni arrabbiato con me stesso per aver fallito questi due traguardi. Ora ho ritrovato un pizzico in più di serenità e mi godo la vita» (...)

E dello scudetto vinto a Roma?

«Se avessi conquistato il titolo a Firenze non me ne sarei mai andato. Ma volevo vincere uno scudetto e ho accettato la sfida della Roma. Dimostrando a me stesso che potevo essere importante anche in un club che aveva tanti grandi giocatori».