Rosella Sensi: "Sono contenta che nella società attuale ci siano persone capaci e appassionate come Ranieri, Totti e Bruno Conti"

Rosella Sensi, ex presidente della Roma, ha parlato ai microfoni di Teleradiostereo. Queste le sue parole:

"Stimo molto Ranieri, così come stimo Di Francesco. Quando ha vinto la Premier League col Leicester gli ho fatto i complimenti. Claudio è molto attaccato ai colori, così come Eusebio. La sua timidezza a volte nasconde le sue qualità”. 

Totti?

“Dopo due anni ancora non riesco a vederlo seduto in tribuna come dirigente. De Rossi invece lo vedo allenatore per il carattere. Nel calcio non ci sono cose semplici, soprattutto per quanto riguarda la Roma. Sono contenta che nella società attuale ci siano persone capaci e appassionate come Ranieri, Totti e Bruno Conti. Non voglio dare consigli alla nuova proprietà, perché sono una tifosa. A me sono stati dati consigli sbagliati, mi auguro solo che ci sia senso di responsabilità nei confronti dei tifosi".


Ag. Ilicic: "Sarebbe perfetto per la Roma"

Amir Ružnič, procuratore di Josip Ilicic, ha rilasciato un’intervista al portale gianlucadimarzio.com, confermando l'interesse della Roma per lo sloveno. "Sarebbe perfetto per la Roma", le sue parole. Il fantasista dell’Atalanta era anche negli interessi dell’oramai ex ds Monchi, già nello scorso mercato di gennaio.


Roma, da comparse a protagonisti: la rivincita di Kluivert e Schick

LAREPUBBLICA.IT - PINCI - "Oggi come ieri, buona fortuna mister Ranieri", era il messaggio di ieri dei tifosi. Ne ha avuta, se a tempo scaduto il Var ha trasformato l'amaro che la sua Roma pareva costretta a bere in un dolce da gustare fino in fondo. Ma nella serata che apre con i tre punti la nuova gestione di Trigoria, a brillare sono stati tre attaccanti dalle storie strane. Tre esclusi a Oporto e determinanti ieri, in una logica del contrappasso che premia il cambiamento. Utile sabato a presentarsi in casa della Spal con l'occasione, vincendo, di portarsi nel peggiore dei casi a un solo punto dal 4° posto.

La rivoluzione ha volti e nomi che fino a ieri parevano caduti in un oblio tecnico. Kluivert lo stadio Do Dragao l'aveva visto immalinconito dalla tribuna, Ranieri gli ha affidato la fascia sacrificando addirittura Perotti. Ne avrà sorriso papà Patrick, che giusto qualche settimana fa di fronte a una domanda sull'ormai ex allenatore della Roma s'era fatto una risata.

L'olandesino ha giocato un tempo di elettricità in cui l'egoismo ha diluito gli effetti nuovamente devastanti del suo talento. Tornato lucido dopo mesi di melanconica opacità. Più che il gol di El Shaarawy, ormai una costante se in questo campionato è già il nono, a colpire è stato quello di Patrick Schick. L'ultima volta in cui aveva lasciato il segno era il 26 dicembre dello scorso anno, c'era Di Francesco e di Ranieri a Trigoria non aveva mai sentito parlare nessuno. Settantacinque giorni dopo ha benedetto il proprio 2019 - fermo sin qui alla doppietta non esattamente esaltante contro l'Entella - con il gol vittoria, sfruttando il fondamentale meno sviluppato del proprio portafoglio e forse l'unico su cui il nuovo tecnico non aveva messo l'accento alla vigilia.

Le sue parole però un effetto devono averlo prodotto, se due comparse decidono alla prima notte con lui di offrire un campione dei motivi per cui Monchi spese cifre sconvolgenti per loro. L'aggiustatore insomma ha aggiustato prima gli ingranaggi che scricchiolavano di più. Compresa forse la difesa: in difficoltà, graziata da imprecisioni avversarie e letture arbitrali. Ma capace di piegarsi alla fine solo a un autogol scellerato: nelle ultime tre partite aveva preso 8 gol facendosi maltrattare pure da Ciano e Pinamonti, Caicedo e Cataldi"Ho detto ai giocatori che davanti un gol prima o poi lo facciamo, dobbiamo pensare prima a registrare la difesa", ha spiegato Ranieri. Una missione ancora da completare. Intanto, quella del rilancio è iniziata.


Spunta un nuovo nome per il centrocampo giallorosso, la Roma vira su Drinkwater

La Roma avrebbe messo nel mirino il centrocampista del Chelsea Danny Drinkwater. Questo è quanto riferisce il portale specializzato calciomercato.com, col giocatore dei Blues che con Sarri sta trovando pochissimo spazio. A fare il nome di Drinkwater, secondo il sito, sarebbe stato proprio il neo allenatore della Roma, Claudio Ranieri, che ha avuto alle sue dipendenze il centrocampista, ai temi del Leicester.


Ipotesi suggestiva per la panchina giallorossa, Di Biagio allenatore con Ranieri DT

La Roma è alla ricerca di un nuovo tecnico, ma anche dei nuovi dirigenti. Secondo quanto riporta il sito tuttomercatowebb.com, la coppia Sabatini-Osti sarebbe in vantaggio, con uno fra Sarri - ma dipenderà dal Chelsea - Giampaolo o Gasperini in panchina, c'è una nuova possibilità all'orizzonte e caldeggiata da Franco Baldini. Una soluzione che andrebbe verificata dai risultati ottenuti da Claudio Ranieri in queste settimane: il tecnico giallorosso andrebbe a occupare la scrivania del direttore tecnico, con in panchina Gigi Di Biagio: ex romanista, da calciatore, è ora alla guida dell'Under21 dal 2013: sarebbe una soluzione "interna" e che farebbe risparmiare un ingaggio pesante come quello di un altro tecnico.


Allenamento Spal. Possibile recupero di Lazzari per la gara contro la Roma

C'è ottimismo per la presenza in campo dell'esterno Manuel Lazzari. Questo è quanto riporta il sito estense.com. Ha svolto allenamento differenziato invece per il convalescente Murgia, che indossate le scarpe da tennis si è cimentato in numerose ripetute di corsa e allunghi per riprendersi dall’influenza che lo aveva reso indisponibile per la trasferta di Milano e che ora sembra essere solo un brutto ricordo, tant’è che il ragazzo sta bene e si sottoporrà alle prossime sedute insieme al resto dei compagni. Seduta di scarico senza palla infine per i vari Fares, Floccari, Kurtic, Schiattarella, Missiroli, Bonifazi e Vicari, reduci dalla partita persa con l'Inter, mentre dalle parti di via Copparo non si sono visti VivianoPetagnaValoti (squalificato per la sfida contro i giallorossi, ndr.) e Felipe, che con tutta probabilità hanno concordato un ulteriore giorno di riposo con lo staff tecnico e già da domani saranno agli ordini di mister Semplici.


Champions League. Tripletta di Ronaldo e la Juve passa ai quarti di finale, goleada del City che vince 7 a 0 contro lo Schalke 04

Erano due le gare del martedì di Champions League, partite che valgono l’accesso ai quarti di finale: Manchester City-Schalke e Juventus-Atletico Madrid. Grazie ad una tripletta di Ronaldo la Juve conquista l'impresa più importante della sua stagione, vincendo per 3 a 0 contro l'Atletico di Simeone. Stravince il City che passa per 7 a 0 contro lo Schalke 04. 

Tabellino completo

  • Manchester City-Schalke 04 7-0 (35' e 38' Aguero, 43' Sané, 56' Sterling, 72' Bernardo Silva, 78' Foden, 84' Gabriel Jesus - Tot. 10-2)
  • Juventus-Atletico Madrid 3-0 (27', 49' e 86' rig. Ronaldo - Tot. 3-2)

Ranieri dà la scossa ad un Roma in piena emergenza

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma vince 2-1 contro l'Empoli in un match sofferto ma con tanto cuore. I giallorossi conquistano i 3 punti a fatica sia per le decisioni arbitrali un pò sui generis sia per i tanti indisponibili sia perché la squadra non vive neanche un grande stato di forma psicofisico.

Il primo incontro di Claudio Ranieri sulla panchina romanista è stato complicato esattamente come ci si aspettava. Troppe assenze, troppi giocatori fuori condizione o in via di recupero e qualche elemento forse non proprio all'altezza della situazione. 

Bravo l'ex mister del Leicester dei miracoli a fare di necessità virtù nonostante avesse a disposizione realmente solo 13-14 giocatori più tanti ragazzi della Primavera. Ranieri è ripartito dalle basi: cercare la solidità difensiva con pochi fronzoli e davanti affidarsi al valore dei singoli.

La formazione è stata disegnata su un 4-4-2 "basic" con Florenzi terzino destro e Santon sul lato opposto e con Juan Jesus centro-destra e Marcano centro-sinistra. A centrocampo, i 2 centrali erano Nzonzi e Cristante e sulle fasce Kluivert a destra ed El Shaarawy a sinistra con Zaniolo a sostegno di Schick, centravanti di giornata. 

Qualche buona notizia è arrivata da 2 calciatori molto discussi sino a questo momento: Justin Kluivert e Patrick Schick. L'olandese ha dato ampiezza e profondità nelle ripartenze, mostrando anche delle discrete doti tecniche, mentre il ceco ha segnato un gol da attaccante puro e si è dato molto da fare fin quando il fisico lo ha sorretto, poi entrambi sono dovuti uscire per stanchezza e crampi. 

Purtroppo, ci sono state anche delle conferme negative. Una su tutti: Steven Nzonzi. Il centrocampista francese campione del mondo sinora non ha mai dimostrato il suo valore, anzi sono più che altro le sue lacune ad esser venute fuori. Primo tempo disastroso sia in fase di costruzione che di copertura. Sempre in ritardo, passaggi scolastici ed a volte sbagliati anche quelli, mai un'iniziativa o un lancio pericoloso. Nella ripresa ha avuto un moto d'orgoglio e si è fatto vedere un pò di più in fase propositiva, con risultati non eccelsi ma almeno si è notato l'impegno. 

Florenzi ha giocato una discreta partita. Attento in copertura e presente nella costruzione del gioco, mettendoci anche la giusta grinta in diverse circostanze. L'espulsione è apparsa eccessiva sia per il primo giallo arrivato per proteste dopo il gol del pareggio dell'Empoli e da capitano aveva tutto il diritto di parlare con l'arbitro. Nell'episodio del secondo giallo, il direttore di gara Maresca è stato decisamente troppo fiscale per un fallo che tutto era tranne che da ammonizione. 

Migliore in campo, senza ombra di dubbio, Stephan El Shaarawy. Il Faraone aveva guardato tutta la partita di ritorno col Porto dalla panchina ed è stato un vero peccato perché è sembrato anche contro i toscani uno dei più in forma. Il gol di pregevole fattura lo ha caricato e ha giocato da vero leader sia in copertura che quando si spingeva avanti. Sempre pronto a dare una mano in raddoppio e a far ripartire l'azione. Negli ultimi 10 minuti, è diventato anche capitano della squadra, giusto riconoscimento per un ragazzo che ha bisogno della fiducia di tutti per rendere al meglio e quando si sente circondato dall'affetto di ambiente e compagni, è un elemento fondamentale su cui puntare. L'ammonizione ricevuta è un'altra macchia sulla pessima prestazione dell'arbitro partenopeo, che invece di assegnare una punizione dal limite ai giallorossi, ha dato fallo contro per una simulazione inesistente.

L'episodio che deve servire da scossa e svolta all'ambiente romanista arriva all'87'. Gli uomini di Iachini entrano in area di rigore con Oberlin che si catapulta addosso a Juan Jesus in maniera scomposta e lo travolge, in più tocca la palla con il braccio e se ne avvantaggia, il pallone arriva poi sui piedi di Bennacer che scarica su Krunic, che segna la rete del 2-2. Maresca assegna il gol ma il VAR lo richiama ed il direttore di gara va a vedere le immagini ed annulla giustamente. Non è stato sanzionato il fallo sul difensore brasiliano della Roma ma il tocco con il braccio, che forse tra i 2 episodi è quello più discutibile. Ancora una volta, l'arbitro non si è dimostrato all'altezza della situazione in un match non certo scorretto. 

Dopo tante decisioni contrarie in questo periodo ma anche nella stessa sfida con l'Empoli, una a favore non può che far piacere ma servirà continuare a lottare tutti insieme e che magari la buona sorte (sia in campo che per quanto riguarda gli indisponibili, ieri ben 8) assista la formazione giallorossa. 


Florenzi "universale" con chance di riscatto

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Ripartire dalla difesa non è una scelta, ma una necessità. Claudio Ranieri lo sa, ma sa pure che oggi avrà tre titolari su quattro fuori tra infortuni e squalifiche. Manolas, Fazio e Kolarov non ci saranno, Florenzi è l’unico reduce e toccherà a lui guidare un reparto a dir poco inedito. Ma Alessandro dovrà anche guidare una squadra alla ricerca di se stessa, di cui lui è l’emblema. Ecco perché ieri, pubblicamente, Ranieri ha indossato i panni dello psicologo: «Florenzi è un giocatore universale, può giocare sia dietro che avanti, con caratteristiche uguali. Dipende dalla partita, dall’avversario, dalla situazione tattica. L’importante è che Alessandro si riprenda, essendo romano capisco cosa sta passando. Ogni errore che fa pesa più che ai suoi compagni. Deve tirare fuori la romanità giusta, stare petto in fuori. Non c’è niente di male a sbagliare e ammettere l’errore. Poi c’è un’altra palla da giocare, un’altra partita da giocare. Mi aspetto tanto da lui».


Nel 2009 Ranieri partì vincendo in extremis

LA GAZZETTA DELLO SPORT - A Ranieri serve una vittoria, firmerebbe in ogni modo per averla, anche in rimonta, anche in extremis. Esattamente come successe, ad esempio, nove anni fa, quando prese la Roma per la prima volta. Subentrato dopo due giornate a Luciano Spalletti, Ranieri esordì sulla panchina giallorossa vincendo a Siena per 2-1. Ma non fu facile, perché i toscani passarono in vantaggio nel primo tempo con Maccarone, con la Roma capace di ribaltare il risultato nella ripresa prima con Mexes e poi con la rete di Riise al 90°. Senza correre troppo, a Ranieri stasera basterebbe portare a casa la vittoria. A tutto il resto, in caso, ci si penserà più avanti. 


Ranieri cala il jolly tifosi: in 30mila all’Olimpico per lui

LA GAZZETTA DELLO SPORT - L’attesa è tutta per Claudio Ranieri. Per lui, che torna all’Olimpico otto anni e un mese dopo l’ultima volta da allenatore della Roma, e per le sue parole, per capire se avranno avuto o meno effetto sui tifosi. Perché se, da una parte il tecnico sarà applaudito, dall’altra non è ancora chiaro come i tifosi si comporteranno con i giocatori. La sensazione è che, almeno all’inizio, non ci saranno baci e abbracci, ma se i tifosi vedranno la squadra «arare il campo» allora i romanisti torneranno a soffiare dietro ai giocatori. Chi conosce bene Ranieri dice che l’idea di tornare all’Olimpico lo emoziona. E sicuramente ci avrà pensato ieri notte, mentre era in ritiro a Trigoria con la squadra. Quando c’era lui la panchina era quella sotto la curva Nord, poi Garcia scelse di cambiare per essere più vicino alla Sud e quindi stasera sarà un piccolo debutto. Ranieri è uno di quelli che sa quanto l’Olimpico possa fare la differenza. Sa che stavolta rispetto al 2010 il compito è più difficile. Stasera sono attesi circa 30mila spettatori, forse qualcuno in più se le parole di Ranieri faranno effetto. Il momento della Roma, e la partita di lunedì sera, non aiutano, ma lo stadio non si è riempito nonostante i prezzi popolari e le tante promozioni.


Roma, la ricetta Ranieri: «Voglio lotta e amore»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Del resto Claudio Ranieri è abituato a fare così, ad essere diretto ed essenziale. Il nuovo allenatore della Roma ha fissato il suo manifesto programmatico in 5 punti: romanismo, motivazioni, ardore agonistico, mutamenti tattici e rilancio delle individualità. Ieri in conferenza stampa ha insistito forte su questi aspetti: «La Champions è vicina, saranno importantissime le prossime due partite. Ma sarà importante anche il pubblico. Questi ragazzi sono in difficoltà, vogliono sentirsi amati. Ai tifosi chiedo questo: sono sincero, da solo non ce la faccio, con il loro aiuto mi sento più sicuro. Da tifoso romanista chiedo aiuto a me stesso». Quando gli chiedono dell’ingaggio, va dritto, così: «È vero, non ho trattato. Ma ho perso di più quando sono andato via dalla Roma di quanto prenderò adesso (circa un milione, ndr). Mi ha portato qui la maglia, non i soldi». Poi Ranieri lancia in un paio di occasioni una parolina che sente quasi magica: motivazioni. «La cosa più importante per rialzarci sono proprio le motivazioni. I giocatori non sono bambini di 4 anni, ma uomini che devono dare il meglio. E se oggi la Roma si trova in questa situazione è perché finora non lo hanno fatto. Ha pagato Di Francesco, per cui ho fatto il tifo e per cui mi dispiace. Ma ora non ci sono più scuse. Voglio una squadra allegra, sorridente, ambiziosa. I problemi li abbiamo tutti, ma vanno tenuti a casa. L’aspetto mentale è fondamentale. E voglio gente che non si arrenda di fronte alle prime difficoltà».