Totti: "Per me la Roma è tutto, vivo ancora Trigoria come fossi un giocatore"

Francesco Totti ha preso parte all'evento 'Togheter As Roma', workshop organizzato in Qatar dal club giallorosso e rivolto ai propri partner commerciali. Queste le dichiarazioni dell'ex capitano all'emittente Bein Sports:

Com’è l’esperienza da dirigente?
È un’esperienza diversa da quella da giocatore. È un altro lavoro, molto impegnativo, molto passionale e l’ho intrapreso con lo spirito giusto, come se facessi il calciatore. Inizia una nuova avventura e sono molto contento.

C’è più pressione da giocatore o dirigente?
Quando sei dirigente. Da giocatore riuscivi sempre a trovare qualche guizzo all’improvviso, questo nuovo ruolo è diverso: è più difficile.

Cosa le manca della vita da calciatore? Gli spogliatoi, i ritiri?
Non mi manca niente, vado a Trigoria tutti i giorni, vivo lo spogliatoio come se fossi un giocatore. I rapporti con i giocatori, l’allenatore, vado in ritiro con la squadra… Da quel punto di vista non mi manca niente, la cosa che mi manca veramente è spogliarmi la domenica.

I ricordi più belli: lo scudetto nel 2001 e il Mondiale nel 2006. 
Sono due momenti della mia carriera indimenticabili. Ho avuto la possibilità di vincere un Mondiale che non è mai facile, le possibilità sono ridotte e ho avuto la fortuna di poterlo vincere. L’altro è stato il mio sogno fin da bambino, poterlo realizzare con la maglia della Roma è qualcosa di eclatante, soprattutto per averlo fatto in questa città.

Ha avuto un infortunio prima del Mondiale e hai recuperato in tempo record. Con grinta e volontà l’hai giocato e vinto, è una cosa straordinaria. 
Ho avuto questo infortunio quattro mesi prima del Mondiale, un infortunio abbastanza serio e brutto. Non era facile recuperare, invece con la struttura fisioterapica e il professor Mariani, che mi ha operato subito, mi sono rimesso in sesto. Ma soprattutto mister Lippi mi ha sempre stimolato e consigliato, ha sempre voluto che andassi a fare quest’avventura con gli azzurri, ho avuto tanti stimoli e tanta forza per accelerare il recupero.

La parentesi di Bianchi è stata una parentesi, per fortuna, poi è arrivato Zeman. 
Ero impaurito, era un allenatore molto pesante dal punto di vista atletico, noi giocatori eravamo strani da quel punto di vista. Conoscendolo quotidianamente ho apprezzato la persona diversa da tante altre, una persona vera e sincera che ci mette amore in quello che fa.

Capello?. 
È il tipico allenatore che ovunque è andato, ha vinto. È un allenatore vincente, bravo a farsi completare una squadra competitiva che possa lottare per i vertici. Quando lotti tanto in Europa vuol dire che sei un allenatore forte.

Il giorno dell’addio al calcio.
Lasciare la maglia della Roma è stato pesante, ma ho capito che quella giornata sarebbe stata bella. Ho vissuto una giornata intensa, d’amore, di 25 anni di cose belle e brutte con la mia gente, perché i tifosi della Roma sono la mia gente e il mio popolo. Fare quel giro di campo, l’amore che provavo io per loro e loro nei miei confronti... Vedevo delle facce diverse da quando giocavo: cercavo di farli sorridere con i miei gol e i miei assist, invece con quel giro di campo quelle facce si erano capovolte: dal sorriso alle lacrime vere. Lacrime commoventi perché, se ripenso ai 25 anni vissuti con questa maglia, penso sia normale passare quei momenti... Non dico brutti, ma che nessuno avrebbe mai voluto che succedessero. Quella giornata la prendo come un punto di rilancio, perché alla fine per me la Roma è tutto e quella giornata ha significato tanto per me. La mia famiglia, i miei figli, i miei amici, mi sono sempre stati vicini, soprattutto nei momenti difficili e hanno contribuito a poter fare 25 anni serenamente e con tranquillità, dando tutto per questa società e questa città. Potrei parlare per ore… Quella giornata è stata storica per tutti, anche per la gente perché con la fine della mia carriera si è chiuso un ciclo.

Il derby? Vincendolo andata e ritorno la stagione è salva… 
Quando ero giovane la gente pensava più ai derby piuttosto che vincere uno scudetto o una Supercoppa.

Salah. 
Ha fatto bene ad andare al Liverpool, è una delle società più importanti d’Europa. E' giusto che un top player come lui sia andato a giocare lì. Ci sentiamo, sono contento di poter dire che ho conosciuto una grande persona e un grande giocatore.

Quando ci sarà un’anti-Juve? Quanto durerà il dominio dei bianconeri? Ogni anno la stessa storia...
Purtroppo è la verità. Speriamo che dal prossimo anno questa cosa possa fermarsi. Sarà difficile perché la Juve è strutturata per vincere, come società e come squadra. Va presa come esempio in determinati modi e in determinati momenti della stagione: quando una squadra vince sempre ,vuol dire che è forte in tutto. È una squadra completa, ha uno stadio personale, ha più disponibilità, può vendere e comprare e rispetto ad altre è facilitata. Il campo dà la sentenza definitiva e dice che è la più forte d’Italia e una delle più forti d’Europa. Ci sono squadre in Europa ancor più strutturate, ma ha comprato Ronaldo e i top del top, sono tanti anni che non vincono la Champions e l’obiettivo principale per loro è questo.

Con Mancini sta tornando la Nazionale: una squadra giovane, con Zaniolo e Cristante… Ci aspetta una squadra migliore?
Mancini sta facendo un buon lavoro, ha la possibilità di allenare questa nazionale piena di talenti giovani. Fortunatamente ci sono parecchi giocatori della Roma: Cristante, Pellegrini, El Shaarawy, Florenzi, Zaniolo… Giocatori per noi fondamentali e la Roma è contenta di avere questi nazionali, che possono rappresentare i nostri colori in tutto il mondo. Abbiamo una nazionale che può far bene e deve far bene, deve tornare sul tetto del mondo.

È la vostra prima visita in Qatar. 
Ci ero stato solo di passaggio, non l’ho visitata quotidianamente. Ho avuto questi 2-3 giorni la possibilità di visitare un po’ di cose, sono rimasto basito. Anche se dicono tutti che sei nel deserto ed è diverso da una città normale, ma tra palazzi, grattacieli, monumenti… Sono cose piacevoli da vedere, col Mondiale avrò l’occasione di vedere più cose.

Cosa pensa del Mondiale del 2022 in Qatar?
È un’esperienza bellissima soprattutto per questa città e questo Paese. Ospitare un Mondiale è gratificante, non è una passeggiata ma è un lavoro h24. Si devono dare tante possibilità alle squadre e agli abitanti, ma questo Paese lo prospetta e sarà un mondiale bellissimo. Sono contento si possa fare qui.


Mancini: "Spero che Zaniolo continui a crescere e che rispetti chi gli ha dato fiducia"

Roberto Mancini, allenatore della nazionale italiana, ha partecipato all'evento "Radio Italia con la Nazionale". Il ct ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardo Nicolò Zaniolo e il suo futuro: 

"Zaniolo farà le sue scelte, è abbastanza grande per farlo. Deve avere rispetto di chi ti da fiducia quando sei un ragazzino, spero solo che continui a migliorare".


Serie A. Il Bologna vince 3 a 0 contro il Chievo ed alimenta le speranze di salvezza

L'ultimo match della 31ª giornata di serie A si gioca a Bologna, dove si giocava lo scontro salvezza tra la squadra di Sinisa Mihajlović ed il fanalino di cosa Chievo. Vincono gli emiliani per 3 a 0 grazie a due rigori, realizzati entrambi da Pulgar e sul finire da una rete di Dijks.


Sopresa Roma, la lotta Champions potrebbe non esser chiusa

INSIDEROMA.COM -MASSIMO DE CARIDI - Il gol di Daniele De Rossi a Genova contro la Sampdoria può non esser solo un bagliore nel buio. Mercato inadeguato per i soldi spesi, qualche sbaglio tecnico sia di Di Francesco che di Ranieri (anche se quest'ultimo ha avuto solo 5 gare a disposizione), qualche decisione arbitrale avversa, guai fisici a ripetizione ed errori sotto porta clamorosi hanno impedito alla Roma di ripetere quantomeno i piazzamenti delle ultime 5 stagioni. 

Dopo la vittoria a Genova con la Sampdoria ed il concomitante pareggio interno della Lazio e  quello esterno del Torino, i giallorossi sono risaliti al sesto posto in classifica ad un solo punto dalle quarte Milan ed Atalanta. Nella lotta Champions, solo gli uomini di Ranieri hanno fatto bottino pieno e dopo 3 partite in cui avevano portato a casa la miseria di un punto, è finalmente arrivata la seconda vittoria del tecnico romano. E' vero, i biancocelesti hanno una gara in meno da disputare tra 9 giorni in casa contro l'Udinese, i bergamaschi ospiteranno l'Empoli ma proprio la truppa di Simone Inzaghi avrà lo scontro diretto a San Siro con i rossoneri e questa potrebbe esser l'occasione per superare 2 pretendenti ai posti della massima competizione europea e non perdere terreno sugli uomini di Gasperini. 

Dopo il deludente pari interno contro una Fiorentina che ormai appare in disarmo (vedi la sconfitta al Franchi contro il Frosinone), in pochi avrebbero scommesso un solo centesimo sulla vittoria della Roma contro i blucerchiati ed i risultati che si sono concretizzati in questa giornata. A questo punto, i capitolini devono dimostrare di voler realmente tornare a sentire "la musichetta" pre-gara della Champions League e vivere emozioni come quella del 10 aprile dello scorso anno e non solo a parole ma combattendo su ogni pallone per quest'obiettivo e provando a racimolare più punti possibili nelle ultime 7 giornate di campionato.


InsideRoma Daily News | Contatti tra la Roma e Mislintat. Giampaolo favorito per la panchina giallorossa. Karsdorp out 4 settimane. Candela: "La Roma andrà in Champions"

NOTIZE DEL GIORNO | 8 aprile 2019

QUI ROMA

La squadra di Ranieri torna a Trigoria, in mattinata i giallorossi hanno seguito il seguente programma di lavoro: palestra, riscaldamento, lavoro tecnico-tattico e partitella conclusiva. Seduta individuale per Santon, Florenzi, Perotti e PastoreKarsdorp, invece, svolgerà esami nel pomeriggio per far luce sull'infortunio subìto sabato sera durante Sampdoria-Roma. Assente De Rossi, che ha preso parte all'incontro tra club e arbitri in Lega. La Roma si ritroverà domattina alle ore 11 al centro Fulvio Bernardini di Trigoria per una nuova sessione di allenamento in vista della sfida interna contro l'Udinese in programma sabato alle ore 18. Claudio Ranieri terrà la conferenza stampa di rito giovedì alle 10.30.

Rick Kasdorp rimarrà fuori dai campi di gioco per 3-4 settimane. Questo l'esito della risonanza magnetica effettuata oggi dallo staff medico della Roma in seguito alla lesione al bicipite femorale destro occorsagli ad inizio del secondo tempo nel match di sabato scorso vinto 1-0 contro la Sampdoria al Luigi Ferraris.

La Roma pensa a Sven Mislintat a prescindere da chi sarà il nuovo direttore sportivo, poiché abituato a lavorare in gruppo. Secondo quanto riporta il sito tuttomercatoweb.com, nei giorni scorsi l'ex Borussia Dortmund ed Arsenal sarebbe stato presentato a James Pallotta ed ora sono in corso le riflessioni del caso.

Marco Giampaolo, attuale allenatore della Samp, sarebbe il favorito nel toto-nomi per la panchina della Roma. Secondo quanto riporta tmw.com, però, molto dipenderà anche dal futuro societario della Sampdoria. Negli ultimi giorni si è parlato infatti di una possibile cessione del club da parte di Massimo Ferrero. Con il cambio di proprietà, management e staff tecnico lascerebbero i blucerchiati.

Il Milan punta su Lorenzo Pellegrini. Questo è quanto riporta il sito tuttomercatoweb.com, che spiega come ancora non ci sia un accordo tra la Roma e l'entourage del calciatore per cercare di togliere la clausola rescissoria di 30 milioni di euro presente attualmente nel contratto e che potrebbe esser considerata proprio dai rossoneri ma non solo. La proposta che potrebbe pervenire da Leonardo è quella di quindici milioni da pagare subito, quindici da versare l'anno successivo. Sarebbe un'operazione che avrebbe il placet di Gazidis, perché giovane e italiano, senza eccedere con le spese. Sul centrocampista ex Sassuolo ci sarebbero anche Inter e Juventus ma al momento appaiono più fredde.

INTERVISTE

Totti: "Per me la Roma è tutto"

Candela: “In Champions andrà la Roma e salverà la stagione"

Amelia: "Ranieri ha salvaguardato Olsen in un momento difficile. Sarri adatto a tutte le piazze"


“La notte dei Re”, protagonisti Totti e Figo. Il dirigente: “Il Real Madrid è l’unica squadra in cui sarei andato”

Presso la location del Parco dei Principi Gran Hotel, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’evento La Notte dei Re”. I protagonisti della mattinata sono stati Francesco Totti e Luis Figo. All’evento era presente anche Mauro Baldissoni, vice presidente della Roma. Di seguito uno stralcio del dibàttito:

Qual è il tuo rapporto com l’ospedale Bambin Gesù? 
Totti: ” Il rapporto parte da quando ero giovane. Questi bambini sono meno fortunati di noi è avendo la possibilità di dargli un sorriso lo faccio. Ti fa stare bene”.

Il CT?
Totti: “Ho già un’idea ma.non lo voglio dire. È un allenatore che ha vinto”.

In Cina hai vinto il titolo come miglior giocatore del torneo… 
Totti: “Pensa gli altri come stanno”.

Chi scegliete?
Totti: “Lui va un Po meglio, tra Real è Barcellona. Cassano lo abbiamo scelto entrambi ma tanto lui giocherà con me. Il mio nome di grido è Candela. Sta qua davanti a me e glielo devo dire. Uno che fa la differenza nel calcio a 6 è Pirlo”.

Avete già fatto le squadre?
Figo: “Ci dobbiamo riunire per non chiamare gli stessi giocatori”.
Totti: ” Adesso è difficile trovare giocatori in forma (ride)”.

Hai avuto voglia di tornare a giocare? 
Totti: “Dalla tribuna tutto è più facile. Ora capisco quando mi criticavano perché non facevo una cosa. Sono sensazioni belle anche queste però”.

Mostrano un video su Francesco Totti, poi interviene l’ex numero 10: “25 anni con un’unica maglia sono tanti. Evito di guardare le immagini del ritiro (ride)”.

Potevate anche giocare insieme…
Totti: ” Diciamo di si. Il Real Madrid è l’unica squadra in cui sarei andato se fossi andato via da Roma”.

Figo sostiene di averti rubato il pallone d’oro…
Figo: “Ho avuto la fortuna del momento perché non è unicamente il talento. Sono condizioni che non si possono controllare. Poteva vincere facilmente Francesco”.

Che sfide ricordi contro Francesco?
Figo: ” Per me è facile ricordare i gol che facevo perché sono pochi, per lui è più difficile. Lo considero come un amico ed è sempre un piacere tornare qua e avere questa bella gente. Si tratta di beneficenza, un motivo spettacolare. Ringrazio l’organizzazione”.

Chi ha vinto più sfide tra voi?
Figo
: Più volte io.

Totti: Con Real Roma era più facile.


Le esultanze social dei giallorossi dopo Samp-Roma. Manolas: "Forza Roma sempre". Kluivert: "Continuamo così"

La Roma, con la vittoria di stasera con la Sampdoria, rimane in corsa per la lotta Champions League. I giocatori giallorossi hanno esultato per il risultato sui propri profili social. Zaniolo, ha postato una foto che lo ritrae esultare con De Rossi, ha espresso così tutta la sua contentezza: "Magica Roma!". Felice anche Manolas che ha condiviso il messaggio: "Complimenti a tutti !! Grande vittoria! Forza Roma sempre!!". Si uniscono al coro di esultanze anche Pellegrini e Kluivert che hanno scritto rispettivamente: “Daje ragazzi!” e “Continuiamo così”.

 


Saluto a Sabatini, gol e speranza. De Rossi: "Ora siamo squadra"

IL TEMPO - BIAFORA - Non molla mai. Daniele De Rossi come un condottiero (copyright Ranieri) guida la Roma alla vittoria, nella prima delle otto battaglie rimaste da qui a fine campionato. Il capitano, autore della prima rete stagionale in campionato dopo quella in Champions Leaguecontro il Porto, ha regalato tre punti fondamentali ai giallorossi nella corsa al quarto posto, ora distante solo un punto dopo il ko di ieri del Milan all’Allianz Stadium. In attesa delle partite di oggi di Lazio e Atalanta il numero 16 si gode il successo ritrovato a Marassi contro la Sampdoria dopo sei anni: “Fa bene alla classifica, ma anche al morale della squadra e della gente, erano entusiasti. Siamo contentissimi, si devono portare a casa più punti possibili”. La foto della serata di De Rossi è senza dubbio quella dell’esultanza sorridente sotto al settore occupato dai tifosi romanisti, accompagnato dall’abbraccio scatenato di Zaniolo. Dopo l’esplosione di gioia vissuta insieme agli oltre mille fan, si è palesato qualche istante di timore per l’intervento del VAR. Guida ha però poi confermato la posizione regolare: decisiva la mancata salita di Gabbiadini sul corner impattato da Schick e poi ribadito in rete da DDR. “Ben venga il fatto che l’arbitro controlli e che non si subisca un furto - il commento del match-winner sulla tecnologia -. Si sono eliminati tanti problemi, ingiustizie e polemiche. Quando esulti credi sempre di fare la figura da scemo se lo annullano. Penso che in pochi anni arriveremo alla perfezione”. De Rossi autore di una prestazione fatta di tanto cuore e spirito di sacrificio, soprattutto nel finale tutto targato Sampdoria, ha scaricato la rabbia di una stagione travagliata andando ad esultare nuovamente sotto allo spicchio di Marassitutto tinto di giallorosso. Il capitano ha parole di elogio per tutti i compagni, bravi a tirare fuori gli attributi nella terza partita della settimana, e manda un avvertimento alle avversarie: “Magari non giochiamo benissimo, ma i punti si fanno così e ce li teniamo stretti. Per gli altri non sarà facile venire all'Olimpico a passeggiare come è successo in passato”. Il mediano di Ostia, durante il riscaldamento pre-partita, ha avuto un gesto di grande sentimento nei confronti di Sabatini, suo ex direttore sportivo, accolto con calore anche da Manolas: “Lo saluto sempre con affetto, ci siamo promessi di fare un pranzo nel prossimo futuro. Mi fa piacere che stia bene”. Dopo la sudata vittoria De Rossi ha dribblato le insistenti domande su un possibile futuro da tecnico, visto che la voglia di giocare è ancora tanta. Il numero 16 della Roma ha lasciato all’amico fraterno Totti, che ha parlato a pochi minuto dal fischio di inizio, l’incombenza di rispondere sul domani: “Se dovesse fare l’allenatore, incitare ed esultare non sono le cose migliori da fare. Sappiamo tutti il suo carisma ed essendo romanista ha qualcosa di più. La sua veemenza verso questi colori risalta da questi risultati. Ci piace vederlo così”. Parole quasi profetiche per come è andata poi la partita.


Per diesse e allenatore continuano le "primarie"

IL TEMPO - BIAFORA - È ancora nebuloso il cielo sulla poltrona di direttore sportivo della Roma. Domani sarà un mese esatto dalla rescissione consensuale dell’accordo con Monchi e non è ancora chiaro chi sarà l’uomo chiamato a raccoglierne la pesante eredità. I nomi che vengono fatti con maggiore frequenza, in vista di una decisione finale attesa entro aprile, sono quelli Massara, Campos e Petrachi. Le quotazioni del dirigente del Torino sono in calo negli ultimi giorni, la volontà di Cairo infatti sembra quella di non liberarlo per il salto in una big. Restano quindi due i candidati in pole position: l’attuale diesse giallorosso e l’uomo mercato del Lille. Dal Portogallo è rimbalzata la notizia della presenza di una clausola rescissoria da tre milioni di euro nel contratto di collaborazione che lega Campos ai francesi, impegnati nella corsa alla Champions League in Ligue 1. I «mastini» hanno quattro punti di vantaggio sul terzo posto del Lione e mantenendo la seconda piazza raggiungerebbero la qualificazione diretta al torneo europeo, con la partecipazione ai gironi di Champions che manca dall’epoca Garcia. Il piano del dirigente portoghese è quello di pensare prima a raggiungere l’obiettivo con il suo club attuale per poi dedicarsi ad ogni eventuale trattativa per un approdo in giallorosso o in qualsiasi altra società. Oltre all’interesse della Roma, sotto la regia di Baldini, c’è da segnalare quello di Chelsea (nei Blues il ruolo è vacante dalla rottura con Emenalo) e Marsiglia, che potrebbe perdere il ds Zubizarreta, attratto dalla proposta dell’Arsenal. Detto di Campos, non è da sottovalutare la posizione di Massara, promosso nuovamente direttore sportivo dopo l’addio di Monchi alla Capitale e il contestuale ritorno a Siviglia. Il «sabaudo», come lo definiva Sabatini, ha portato a termine il rinnovo fino al 2023 del giovane Riccardi, si sta occupando del contratto di Zaniolo e ha avviato numerose trattative in entrata e in uscita. Non è certamente da scartare l’ipotesi di una sua conferma, magari affiancato da Totti nella veste di direttore tecnico. Situazione in stand-by pure sul fronte allenatore. Conte (cercato da tutte le big italiane) e Sarri sono i profili preferiti, Gasperini, Giampaolo e Gattuso le opzioni di riserva. Difficile fare previsioni: tranne il salentino sono tutti allenatori con un contratto anche per la prossima stagione e prima di qualche  settimana risulta difficile parlare di accordi  chiusi. Per quanto riguarda i movimenti di mercato dei calciatori, è in forse il riscatto di Defrel da parte della Samp. I blucerchiati hanno acquistato a titolo definitivo Gabbiadini a gennaio e non sembrano intenzionati a spendere i 12,75 milioni di euro (un milione già pagato per il prestito oneroso annuale) previsti per completare l’acquisizione della punta di proprietà dei giallorossi. Da tenere d’occhio la situazione legata a Dzeko, che piace in Premier League e all’Inter, che ha messo gli occhi pure su Lorenzo Pellegrini. Il centrocampista di Cinecittà ha una clausola di 30 milioni di euro pagabile in due rate che fa gola a più di una squadra. Tutti i nodi saranno però sbrogliati solo dopo la nomina definitiva di un ds e di un allenatore.


Roma, c'è ancora speranza

IL MESSAGGERO - TRANI - Improvvisamente la Roma. Che, a 7 tappe dal traguardo, riappare nella corsa Champions. La vittoria di Marassi contro la Sampdoria (0-1), dopo il ko del Milan allo Stadium contro la Juventus, è pesantissima. Basta guardare la classifica per rendersene conto: Ranieri sale a - 1 dal 4° posto. De Rossi, ritrovando il gol in serie A dopo 13 mesi, riapre dunque la stagione dei giallorossi che, tornando a vincere in trasferta dopo 3 ko di fila (compreso quello di Oporto), riescono finalmente a uscire dal campo imbattuti. L'ultima volta due mesi fa, l'8 febbraio al Bentegodi contro il Chievo (0-3).

MODULO SCHERMATO - La prestazione è da provinciale, ma di sostanza. Con equilibrio e carattere. Senza mai scoprirsi. Il successo è costruito sulla pazienza e sull'attenzione. E con la distribuzione delle energie fisiche e mentali. L'ingresso di Dzeko per Pellegrini, a metà della ripresa, risulterà decisivo. In partenza Ranieri, pur cambiando la metà dei giocatori di movimento dopo il pari inutile di mercoledì contro la Fiorentina, ha riproposto lo stesso sistema di gioco, cioè il 4-2-3-1. Ma sempre truccato. Perché, in fase di non possesso palla, è sempre scattato il programma più gettonato in questo periodo: indietro tutta. Baricentro basso, Zaniolo e Kluivert in linea con De Rossi e Cristante, Pellegrini qualche passo dietro Schick a guardare a vista il play avversario Viera o al massimo a salire su Tonelli, i 4 quattro difensori appostati davanti all'area di rigore, con Karsdorp e Kolarov sentinelle sui lati del fortino e con Manolas e Fazio a presidiarlo in mezzo. Dietro di loro, il cannone caricato a salve: Mirante obbligato a calciare sempre oltre la metà campo, sempre su Schick che fa il possibile per controllarlo o indirizzarlo. Entrano, dunque, in 5: Karsdorp, Manolas, De Rossi, Pellegrini e Schick. Infortuni e impegni ravvicinati impongono la rotazione. Il 4-3-1-2 della Sampdoria è abbastanza organizzato, ma senza Ekdal la gestione è senza ritmo. Solo Saponara, chiamando il fluidificante Murru in avanti, prova ad accelerare.

EX PERICOLOSO - La Roma rischia meno del solito tant'è vero che chiude con il 6° clean sheet stagionale. L'assetto sembra meglio calibrato negli interpreti. La serata di Manolas e Fazio è chic. L'ex Defrel, schierato da Giampaolo accanto a Quagliarella, calcia da fuori e chiama al volo Mirante. E' la chance più spettacolare del 1° tempo, anche se in avvio c'è la conclusione ravvicinata e pericolosa di Quagliarella a sfiorare la traversa e più tardi quella larga di Cristante. L'unico giallorosso a inquadrare la porta è Kluivert: tiretto sporcato e centrale. Pellegrini sale ad aiutare Schick, ma di testa sbaglia sul più bello.

SVOLTA FINALE - Si fa male, subito dopo l'intervallo, Karsdorp: ecco Jesus. Giampaolo va all'attacco: dentro Jankto e Gabbiadini rispettivamente per Linetty e Saponara. Defrel arretra da trequartista. Ranieri replica con Dzeko per Pellegrini, chiedendo a Schick di mettersi dietro al centravanti. Dentro anche El Shaarawy per Kluivert. Il doppio intervento fa la differenza. Dal corner di Kolarov, spizzata di Schick e respinta di Audero. De Rossi irrompe e accompagna, con gli addominali, la palla in porta per il vantaggio. Mazzoleni ha l'ok dal Var: Gabbiadini tiene in gioco il capitano giallorosso. Che firma il 1° successo esterno con il nuovo allenatore: l'ultimo, un mese e mezzo fa, il 23 febbraio a Frosinone. Gol di Dzeko, simile proprio a quello del capitano.


Schick, dolore e gioia. Mette la testa a posto

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Ci pensa il capitano, il malconcio De Rossi a tenere in vita la Roma verso la zona Champions. Una gran bella storia di sport, se vogliamo, Ed è giusto che la firma sulla vittoria sia quella del simbolo della Roma. Un uomo infinito. Anche di sentimenti, vedi il sincero abbraccio pre gara all’ex Walter Sabatini. Un successo tutto da raccontare, anche per la storia di un protagonista diretto/indiretto dei tre punti: Patrik Schick, prima dolore e poi gioia della gente romanista.

LA METAMORFOSI - Come per magia, Roma - nella prima frazione - più squadra rispetto alle ultime, orribili prestazioni. Un po’di ordine tattico,qualche lampo di gioco, un paio di giocate e l’uomo campa. Solo che, nonostante tutto questo, pochi pericoli per Audero, aitante portieredoriano. E, sotto questo aspetto, non si può non dire qualcosa sulla prestazione di Schick, chiamato a guidare l’attacco con Dzeko (inizialmente) in panchina. Ci si aspettava, per una dose infinita di motivi,che il ceco riuscisse finalmente a proporre una partita vera, da protagonista contro la sua ex squadra; invece, Patrik per un tempo non si è presentato. O meglio; c’era ma non si è visto. E quandosi è visto, è stato solo per alcune giocate al rallentatore o avviate verso l’inutilità. E, allora, uno fa l’ennesima riflessione,stavolta dettata anche dal più o meno recente passato: sta a vedere che ‘sto ragazzo è davvero più un peso che una risorsa per la Roma? Se gioca in tandem con Dzeko non la becca mai; se gioca da solo al centro dell’attacco idem. Da sempre, o quasi. E, quindi, a che cosa serve?E il discorso, proprio perché legato alla partita contro la “sua” Sampdoria, assume una connotazione più critica. Per forza di cose. Non ci possono; anzi, non ci devono essere sempre giustificazioni per analizzare la faccenda. Una domanda, però, sì: ma il suo mental coach è andato in pensione? Poi, però, le partite possono cambiare in un attimo.E tutto quello che è brutto diventa bello. Al volo. Schick nella ripresa diventa un altro, con Dzeko dentro forse sente meno responsabilità si inventa un paio di cose buone nel gioco aereo, si fa vedere, fa capire a compagni e avversari che lui c’è. E la rete di De Rossi nasce proprio grazie ad una sua capocciata, con pallone poi toccato dal capitano alle spalle di Audero. Un miracolo sportivo? No, solo questione di logica. Che nel calcio è spesso illogica.


«Daniele anima di questa Roma»

IL MESSAGGERO - TRANI - «Daniele ci piace vederlo ancora in campo». L'assist di Totti è no look. Cioè prima del match e di sapere che De Rossi avrebbe firmato il successo della Roma contro la Sampdoria. Francesco, da dirigente, allunga la carriera all'amico. Lo vede sempre giocatore, non c'è fretta di promuoverlo allenatore. Il capitano di oggi dà subito ragione a quello di ieri. E, ritrovando dopo 13 mesi il gol in serie A (l'ultimo contro il Torino il 9 marzo del 2018), rilancia i giallorossi nella corsa per il 4° posto. Segnò lui, la notte dell'eliminazione all'Estadio Dragao contro il Porto, il rigore del momentaneo pari. Quella prima di far centro a Marassi, era stata l'unica rete stagionale. Proprio al momento di dare l'addio alla Champions. Che adesso vuole ritrovare con i compagni. «Abbiamo vissuto questa sfida come una battaglia. Loro, giocano bene. L'intensità doveva essere più alta di quella messa in campo con il Napoli, dovevamo fare di più. Abbiamo lottato e dato tutto quello che avevamo» spiega il protagonista. Che crede nella ricorsa: «Con questi 3 punti tornano l'entusiasmo e la consapevolezza che possiamo fare anche noi partite da squadra vera. Con gli attributi. Il Milan ha perso, c'è Inter-Atalanta e non possono vincere entrambe. Il nostro successo vale il doppio». L'esultanza senza aspettare la verifica del Var: «Pensi di fare la figura dello scemo se poi lo annullano. Però ben vengano questi strumenti che aiutano a sapere se il gol è buono o no, evitando furti e polemiche. Abbiamo esultato poco perché ci siamo un po' trattenuti per la paura che potesse esserci fuorigioco».

RIVINCITA PERSONALE - Dal rosso contro il Genoa, nel torneo scorso, alla rete da 3 punti contro la Sampdoria. De Rossi adesso sorride: «Questo successo fa bene alla classifica, al morale della squadra, della gente. Nel campionato passato ero venuto qui in conferenza spiegando l'espulsione che ci era costata due punti, quest'anno vengo a raccontare un gol che ne è valso due. Ok l'approccio della squadra, si può giocare meglio e ci arriveremo. Dobbiamo portare a casa più punti possibili. Purtroppo c'è mancata la continuità: partite del genere le avevamo già fatte».

NUOVO CORSO - «Non faccio l'allenatore in campo, ma il portavoce: riporto le indicazioni dell'allenatore». Daniele sminuisce il suo ruolo. Ci pensa Ranieri a esaltarlo: «E' il nostro condottiero, l'anima della squadra. Ho bisogno di leader come lui». E' la notte più bella per l'allenatore che, al 5° match, vede finalmente la Roma non subire reti dopo averne prese 9 in 4 partite. Il gol di De Rossi viene da corner: il 21° di questo torneo su calcio piazzato, nessuna squadra in A ha fatto meglio dei giallorossi. «Sono felice per lo spirito del gruppo. Ho visto i giocatori aiutarsi uno con l'altro. Ho chiesto la compattezza e qui l'abbiamo trovata, anche se abbiamo rischiato di prendere gol al novantacinquesimo su rinvio del nostro portiere» ha ammesso. I giallorossi subirono così il pari alla Sardegna Arena contro il Cagliari. A Marassi si è invece riaperta per la zona Champions: «Non guardo la classifica, anche se i ragazzi ci pensano. Facciamo un passo alla volta, poi tireremo le somme alla fine».