Conferenza Stampa Ranieri: "Il pezzo da 90 deve essere la Roma. Abbiamo bisogno dei tifosi"

Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo il successo contro l'Empoli:

La cosa migliore che ha visto e la cosa peggiore da cambiare
"La cosa migliore il risultato, la cosa peggiore ne parlerò con la squadra. Ma era importante vincere, soprattutto perchè eravamo senza punti di riferimento e pezzi da novata. La vittoria aiuta l'utostima e la voglia di migliorarsi. Ma dobbiamo fare meglio".

Cosa ha chiesto di diverso viste le parole di El Shaarawy?
"Lo chiederò a lui (ride). Forse di diverso gli chiedeva di stare più larghi, ma giocavano con il 4-3-3. Io chiedo che quando si ha la palla si stia compatti".

Una sua impressione sul VAR
"Sono sempre stato favorevole, come dissi quando mi chiesero in Inghilterra. E' un aiuto per gli arbitri che con il calcio moderno non possono vedere tutto. Per esempio sul gol nostro, loro hanno fatto blocco. In Inghilterra è permesso, lo fanno sempre e non lo fischiano mai. In Italia ho chiesto e mi hanno detto che non è regolare, infatti aspettavo la VAR ma non è arrivato. Ma sono favorevole al VAR".

Complimenti per la vittoria. Ha detto che la Roma deve ritrovare i pezzi da 90. Chi è questo pezzo da 90?
"La Roma. Il pezzo da 90 deve essere la Roma ed i nostri tifosi. In questo bisogno abbiamo bisogno di loro e spero vengano in gran numero a Ferrara. In questo momento siamo con la bombola d'ossigeno e abbiamo bisogno di tutti i dottori possibili".


In campionato arriva altro k.o. «Sfortunati»

LA GAZZETTA DELLO SPORT – SCANO - Soffre e non si rialza. La Roma Primavera crolla ancora e lo fa nella trasferta più importante di questa fase della stagione, contro l’Inter. A Sesto San Giovanni i ragazzi di De Rossi perdono ancora in rimonta: 3-1, secondo k.o. consecutivo in trasferta in un mese, come il 4-3 incassato dal Chievo, sempre in un match partito col dominio giallorosso, lo scorso 8 febbraio. E l’amarezza di mister De Rossi è evidente: «Purtroppo appena gli avversari spingono ci mettono in difficoltà, i ragazzi si impegnano e si sacrificano ma dobbiamo cercare di indirizzare meglio la palla e non prendere gol. Abbiamo provato il 4-3-1-2 che è andato bene. Resta il fatto che siamo molto sfortunati. Insisteremo e ci alleneremo di più: non ci fanno dei gol irresistibili, non dobbiamo concedere occasioni e sudare le sette camicie».


Ranieri già in salita. Roma a pezzi, a rischio pure Zaniolo

LA GAZZETTA DELLO SPORT – PUGLIESE - Ieri, scherzando, qualcuno a Trigoria malediceva il posticipo di domani sera. «Ma con l’Empoli non si poteva giocare oggi?». Già, perché nel frattempo la Roma perde un giocatore al giorno e il timore che possa succedere ancora qualcosa è un piccolo incubo. L’ultimo a far tremare i polsi è stato Nicolò Zaniolo, che ieri si è recato a Villa Stuart per un problema al polpaccio destro. Gli esami strumentali, per fortuna, hanno escluso lesioni, si tratta solo di una risentimento muscolare legato alla fatica della lunga battaglia di Oporto. Se potrà contarci o meno, però, Claudio Ranieri lo saprà solo in extremis, valutando le sensazioni del giocatore. Il fatto però che non ci sia un danno, fa ben sperare.

LA SITUAZIONE Insomma, la ripartenza di Ranieri in giallorosso rischia di essere davvero tutta in salita. Perché ai tre squalificati (Fazio, Kolarov e Dzeko) si sono andati aggiungendo da mercoledì in poi tutta una serie di infortunati (De Rossi, Pellegrini e Manolas), tenendo poi conto anche di Under (fuori oramai dal 19 gennaio scorso) e Pastore (risentimento muscolare successivo al derby, sfida in cui ha litigato anche con Di Francesco). Il turco e l’argentino anche ieri hanno lavorato a parte, domani sera se andranno in panchina dovrebbe essere solo per un pro-forma. Ed anche tra i 14 arruolabili ci sono giocatori che non sono al massimo della condizione fisica: Zaniolo appunto, ma anche Marcano e Schick, che nei giorni scorsi hanno avuto entrambi piccoli contrattempi. Nonostante tutto, ieri Ranieri non ha avuto comunque modo di perdere la sua positività. «La forza del mio carattere è combattere, lottare sempre, non arrendersi mai – ha detto il tecnico –. Io do tutto me stesso e pretendo che chi mi è vicino faccia lo stesso. L’errore ci sta, però non mi piace piangermi addosso. Bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare da capo».

la rivoluzione Che poi molto della Roma di domani sera dipenderà proprio dalla presenza di Zaniolo o meno. Con Nicolò, infatti, Ranieri può schierare il 4-2-3-1, che è anche il modulo preferito dalla squadra. Senza dovrebbe virare sul 4-4-2, con Perotti a girare intorno a Schick ed El Shaarawy e Florenzi a presidiare le due fasce. Perché poi la rivoluzione che Ranieri ha in mente passa sostanzialmente da tre passaggi chiave: 1) tenere Zaniolo sempre più nel vivo del gioco, in posizione centrale, dove può toccare più palloni. Insomma, con Ranieri sarà difficile vedere Nicolò giocare da esterno; 2) impostare una difesa bloccata, sicuramente più accorta rispetto al concetto di Di Francesco di giocare con la linea alta, volta al recupero della palla per poi far male con le ripartenze; 3) sfruttare esterni d’attacco che però diano equilibrio e che garantiscano anche la fase difensiva. In tal senso, El Shaarawy resta anche per Ranieri (come per Di Francesco) una scelta privilegiata. In attesa poi di capire tutto il resto, questi sono i concetti base da cui Sir Claudio vuole ripartire per cercare di traghettare la Roma almeno al quarto posto e, quindi, nella prossima Champions League. Dovesse riuscirci, sarebbe un piccolo capolavoro. Anche se... «Niente mi potrà ripagare dello scudetto sfiorato a Roma, neanche la Premier vinta con il Leicester – chiude Ranieri – Eravamo campioni fino a mezz’ora dalla fine, fino al gol dell’Inter a Siena. Sarebbe stato uno scudetto vinto con la squadra che ami e una cosa del genere non te la ripaga nessuna vittoria». La ripartenza è tutta in salita, ma il cuore è sempre lo stesso...


Massara-bis, il nuovo d.s. stavolta è più maturo

LA GAZZETTA DELLO SPORT – PUGLIESE - Gli era già successo ad ottobre 2016, quando dopo le dimissioni di Walter Sabatini toccò a lui fare il d.s. della Roma. La storia ora si ripete, con Frederic Massara – per tutti solo Ricky – che prende il posto di Monchi. Fino a giugno, poi si vedrà. Di certo c’è che sarà proprio Massara, fresco 50enne, a impostare le trattative di mercato della Roma che sarà, anche se poi la qualificazione o meno alla futura Champions è un discrimine importante anche per il mercato. A lui, però, nel frattempo toccherà anche gestire la «grana» dei rinnovi contrattuali. Ballano quello di De Rossi (in scadenza a giugno), El Shaarawy e Dzeko (2020), Under e Zaniolo (ad entrambi è stato promesso da tempo un adeguamento).

Chi è Insomma, l’anima sportiva della Roma di questi ultimi mesi stagionali sarà proprio la sua, lui che iniziò sul campo con il Torino per poi distinguersi in Serie A con il Pescara. Dopo aver tentato la carriera di allenatore, nel 2008 (a Palermo) iniziò a lavorare con Sabatini, che poi lo portò con sé alla Roma nel 2011 (anno in cui Massara superò anche il corso di direttore sportivo). Qualsiasi cosa ci fosse da fare, l’ex d.s. si rivolgeva proprio a Massara. «Ricky!!!» lo sin sentiva urlare spesso a Trigoria, per cercare il suo fedele collaboratore. Che si è occupato di scouting, di Primavera e dei giovani in prestito, per poi crescere a Trigoria nella considerazione di tutti. Uomo educato, quasi timido, vive di poche parole e non ama le ribalte. Parla le lingue (il francese come l’italiano, con la mamma che lavorava al Louvre, poi spagnolo, inglese e un po’ di tedesco) e sa ascoltare. Nel 2017 andò al gruppo Suning (tra Inter e Jiangsu), per poi tornare in giallorosso come braccio destro di Monchi. Nell’unico mercato fatto da d.s. ha portato Grenier, non certo uno che ha lasciato il segno. Ma Massara fu decisivo anche nell’arrivare a Rudi Garcia. Uno, invece, che a Roma il segnò lo lasciò eccome.


Trigoria, sette calciatori sono in cerca di autore

IL MESSAGGERO - LENGUA - Ci sono calciatori che con l’arrivo di Claudio Ranieri sperano nel riscatto, dopo essere stati accantonati per motivi tattici, atletici e comportamentali. Sono sette i giocatori utilizzati con il contagocce a Trigoria per due motivi: perché considerati non funzionali al credo tattico di Di Francesco o perché infortunati di lungo corso e quindi inutilizzabili. Per tutti, l’arrivo di Ranieri potrebbe significare occasione di rilancio, anche se il nuovo tecnico, nei prossimi tre mesi dovrà principalmente pensare a condurre la Roma verso la qualificazione alla prossima Champions.

IN TROPPI OUT - Già lunedì sera, con sette calciatori out per infortunio (di cui 6 titolari) ci sarà comunque spazio per chi ha accumulato uno scarso minutaggio. È il caso di Karsdorp (9 presenze, 598 minuti giocati, 17 milioni spesi per acquistarlo) tenuto in naftalina, oltre che per gli infortuni anche per la scarsa capacità difensiva: l’olandese dovrebbe partire titolare contro i toscani e provare a incantare Ranieri. Restando in difesa Marcano (10 presenze, 786’) sfrutterà il momento nero di Fazio (domani squalificato) per insidiargli il posto, com’è accaduto con Porto (l’argentino era infortunato) e Frosinone. Santon, invece, potrebbe dare il cambio a Kolarov (pure lui squalificato), che oltreutto è il giocatore più utilizzato della stagione (2937’). A centrocampo Ranieri potrebbe provare a recuperare Pastore (14 presenze, 644’, 24,7 milioni), ricadute al polpaccio permettendo. Non sarà Coric, invece, a cambiare la stagione dei giallorossi anche se in prospettiva potrebbe tornare utile. In attacco Schick (25 presenze, 1512’, 42 milioni) potrebbe affiancare Dzeko (altro squalificato) nel 4-4-2 del tecnico romano e trovare finalmente la continuità di cui ha bisogno. Stesso obiettivo lo avrà Kluivert (25 presenze, 1262’, 17,25 milioni) che con Di Francesco non ha mai legato. E che con Ranieri ricomincia da zero.


Primavera ancora battuta

CORRIERE DELLA SERA - La stagione della Primavera di Alberto De Rossi non decolla. I giallorossi sono stati sconfitti per 3-1 in rimonta nel big match contro l’Inter in casa dei nerazzurri, secondo ko consecutivo dopo quello subito in casa contro l’Atalanta. [...] La Roma scivola così al quinto posto in classifica.

 


Riccardi e Greco, forze fresche per riempire la panchina giallorossa

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Il morale è basso, non ci sono dubbi. Il momento che sta passando la Primavera proprio prima della sosta del campionato, non è affatto dei migliori: la squadra non riesce a vincere dal 16 febbraio, dal 5-1 sul Napoli al Tre Fontane. [...] Intanto, i ragazzi di Alberto De Rossi hanno l’occasione di rispondere alla chiamata di Claudio Ranieri e fare il salto, seppure temporaneo, in prima squadra. Il tecnico ha trovato una rosa decimata dagli infortuni all’esordio della sua seconda avventura sulla panchina giallorossa. E per questo conterà sulle forze fresche e giovani della Roma di Alberto De Rossi. [...] Per la sfida di domani contro l’Empoli è costretto a chiamarne qualcuno per «riempire» la panchina.

Non a caso Alessio Riccardi e il portiere Stefano Greco non sono stati convocati per la trasferta milanese. Il centrale e l’estremo difensore, già chiamati e tenuti sotto stretta osservazione da Eusebio Di Francesco, sono rimasti a Trigoria a disposizione della prima squadra. Potrebbero andare in panchina [...]. Sempre che stiano bene. Il dubbio per Riccardi è legittimo: ieri pomeriggio infatti anche lui ha varcato i cancelli di Villa Stuart, insieme a Zaniolo. Ha effettuato degli esami strumentali per un dolore alla caviglia, ma l’esito non ha rilevato alcuna lesione.


Si ferma anche Zaniolo, in dubbio con l'Empoli. Ranieri: "Battiamoli"

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Quarantesimo problema muscolare per la rosa. Rivoluzione nello staff sanitario. E la partita con l'Empoli di domani sera da preparare. Tanti i grattacapi per Ranieri, fresco di panchina, ma già stanco di dover contare le assenze: oltre a quelle ereditate da Di Francesco, il tecnico è in apprensione per il fastidio al polpaccio avvertito nell'allenamento di ieri da Zaniolo. Cadono come mosche i giocatori a Trigoria e adesso le dita sono incrociate per il baby talentuoso al quale i giallorossi pensavano di aggrapparsi in questo, ennesimo momento di emergenza. La corsa preoccupata di ieri a Villa Stuart sembra aver scongiurato quantomeno la presenza di una lesione, ma il dubbio sulla presenza di Zaniolo contro l'Empoli potrà esser sciolto solamente nelle prossime ore.

Il rischio della sua assenza si somma alle già sicure defezioni di Pellegrini, De Rossi, Under, Manolas e Pastore. E alle squalifiche di Dzeko, Fazio e Kolarov. Mezza squadra ko, con il morale sotto i piedi e il timore di dover affrontare un Olimpico inferocito dopo l'eliminazione dalla Champions e la rivoluzione che in meno di ventiquattro ore è stata fatta dentro Trigoria. Oltre a Di Francesco, infatti, la società giallorossa —con la supervisione di Francesco Totti — ha dato il benservito al medico Del Vescovo e a Damiano Stefanini capo dei fisioterapisti della Roma ormai da tanti anni (e con loro ad altre sei persone dello staff sanitario). Una ristrutturazione in corsa, resa necessaria da quella quarantina di infortuni muscolari che stanno condizionando la stagione, trasformando le cronache da Trigoria in un bollettino medico continuo.

"Mi è dispiaciuto subentrare a Eusebio dopo la sconfitta in Champions — rivela Claudio Ranieri —ma sono contento di essere tomato alla Roma e intendo riprendere la corsa per il quarto posto battendo subito l'Empoli. Bisogna sempre rimboccarsi le maniche e cominciare da capo, tutti insieme".


Spalletti: «Icardi come Totti? Faccio solo il bene dell'Inter»

IL MESSAGGERO - RIGGIO - L'Inter continua a lavorare a fari spenti per il rientro di Icardi. In corso Vittorio Emanuele (ieri 111 anni del club) si augurano che l'argentino possa essere disponibile già giovedì contro l'Eintracht, nel ritorno degli ottavi di Europa League. C'è, invece, chi si accontenterebbe di riaverlo a disposizione nel derby contro il Milan (17 marzo) e chi è convinto che tutto possa risolversi dopo la sosta del 23-24 marzo. «Non sono stato molto aggiornato, ma chi meglio di Beppe Marotta può portare avanti questa situazione. Ci sono cose che vanno chiarite, per l'esperienza che ha tutelerà tutte le parti sicuramente, è giusto che chiediate a lui», ha dichiarato Luciano Spalletti durante la conferenza stampa della vigilia contro la Spal (oggi in tribuna ci sarà Steven Zhang). Poi, c'è ancora chi lo incalza sul paragone su quanto successo a Roma con Francesco Totti: «Io non tratto, utilizzo la mia professionalità in base al mio ruolo, cercando di fare il meglio dell'Inter». Un concetto già espresso quando il capitano giallorosso era stato allontanato da Trigoria nel febbraio 2016 («Ho provato grande dispiacere nel pensare a questa soluzione, ma ci sono ruoli e regole da rispettare. A me dispiace, io non voglio alcun duello, voglio solo il bene della squadra. Se rispetto uno non rispetto gli altri 25. Voglio solo che la Roma faccia risultato», le dichiarazioni di quel periodo per giustificare la scelta).

RIALZARSI - La telenovela Icardi, inoltre, rischia di offuscare i tre impegni dell'Inter prima della sosta. Si inizia oggi contro la Spal (attesi 60-65mila spettatori), si prosegue giovedì contro l'Eintracht e domenica contro il Milan. In campionato Lautaro Martinez è diffidato, mentre sarà squalificato per il ritorno degli ottavi di Europa League: «Quando si giocano gare ravvicinate, come prima cosa conta sempre il risultato più vicino. Poi, certo si fanno ragionamenti e valutazioni. Quella raccomandazione a Lautaro è stata fatta subito dopo l'ammonizione precedente, non ora. Come detto, dovrebbe evitare di togliersi la maglia...». L'Inter potrebbe giocare con Dalbert terzino sinistro e Candreva esterno (nella lista dei convocati ci sono anche Keita e Perisic). Resta fuori Nainggolan, a rischio per il derby contro il Milan: «Difficile che Radja recuperi per quella partita. Ci aveva abituato a recuperi sensazionali, ma valuteremo strada facendo. La differenza lo farà il recupero quotidiano».


Ranieri in ansia anche per Zaniolo

IL MESSAGGERO - CARINA - Due allenamenti per prendere visione dell'umore della squadra, per far capire al gruppo che si riparte da zero e forse per perdere Zaniolo. Parte subito in salita l'avventura di Ranieri che, oltre alle sette defezioni al momento della firma del contratto (i tre squalificati, Fazio, Kolarov e Dzeko, più gli infortunati Pellegrini, De Rossi, Under e Manolas), domani rischia di dover fare a meno anche del talento di Massa. Ieri il centrocampista ha avvertito un problema al polpaccio. Per non correre rischi s'è recato a Villa Stuart dove si è sottoposto agli esami di rito che hanno escluso lesioni. L'affaticamento del muscolo comunque rimane. Lo staff medico della Roma proverà a recuperarlo e farlo figurare così nella lista dei convocati per la gara contro l'Empoli. Sull'impiego o meno del 19enne, l'ultima parola spetterà però a Ranieri. Che normalmente non è un tecnico che ama rischiare un calciatore se non sta bene. Dovendo considerare che prima della sosta c'è anche il match con la Spal e in mediana ha già out De Rossi(molto contrariato per l'allontanamento del fisioterapista Stefanini) e Pellegrini, se non riceverà rassicurazioni lo lascerà a riposo.

IL NORMALIZZATORE - Sir Claudio non è tipo da scomporsi, abituato in carriera a tirarsi fuori da situazioni anche più complicate di quella che ha ora tra le mani. Lo ha ricordato ieri in un passaggio dell'intervista rilasciata al match program del club: «La forza del mio carattere è combattere, lottare sempre, non arrendermi mai e credere sempre nella positività. Credo negli altri. Io do tutto me stesso e pretendo che chi mi è vicino faccia lo stesso. L'errore ci sta, sbaglia l'allenatore, l'arbitro e i giocatori. Però stare lì e piangersi addosso a me non piace». Di certo l'ecatombe di defezioni con la quale si sta rapportando non lo aiuta. Tra l'altro, oltre a trovare un gruppo scarico mentalmente lo ha visto giù anche a livello atletico. Una semplice esercitazione introdotta ieri dal suo staff, è stata completata dai calciatori con grande affanno. Nei primi due allenamenti non ha accennato a rivoluzioni tattiche, rimandando il tutto ad oggi pomeriggio, quando saprà realmente su chi potrà contare in vista del match di domani. L'impressione è che non si discosti dalle cose semplici: 4-4-2 di partenza che all'occorrenza, alzando i due esterni in mediana e abbassando il partner di Schick può trasformarsi in 4-2-3-1, il modulo che la squadra più volte durante la stagione ha fatto intendere a Di Francesco di preferire.

TABÙ IACHINI  - A proposito di Eusebio: «Mi è dispiaciuto subentrargli dopo la sconfitta in Champions League - ha spiegato Ranieri - Adesso sono qui, mi hanno chiamato e sono contento di essere tornato a Roma. Quando lasciai la panchina giallorossa non immaginavo che un giorno sarei potuto ritornare, anche se il calcio mi hai insegnato a pensare mai dire mai». L'Empoli, prossimo avversario, non lo ha mai incrociato sedendo sulla panchina giallorossa (lo ha fatto invece allenando Juventus e Fiorentina: 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta), contro Iachini in due gare non ha mai vinto. Ranieri riparte da 47 vittorie, 16 pareggi e 21 sconfitte in 84 partite con la Roma: media 1,86 punti a gara. La proiezione, mantenesse questo trend anche nelle ultime dodici gare di campionato, è di 22 punti che sommati ai 44 attuali porterebbe il totale a 66. Con questo punteggio, negli ultimi 7 tornei, soltanto l'Udinese (64 punti) è riuscita a qualificarsi per la Champions. Una sfida in più per Sir Claudio.


Vecchio capitano, nuovo dirigente: inizia ora il Totti II

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Quando una foto dice più di mille parole. Nell’immagine in cui Claudio Ranieri entra a Trigoria scortato a destra da Francesco Totti e a sinistra da Guido Fienga, c’è tutto il senso di questa nuova Roma di primavera. Una volta capito che con Di Francesco non c’era più nulla da fare – e Totti è stato davvero dalla sua parte fino all’ultimo –, lo storico capitano ha dato il parere decisivo per la chiamata a Ranieri. La telefonata di Baldini c’è stata ma, per la prima volta da quando ha smesso di giocare, Totti è stato davvero coinvolto nel progetto tecnico. [...]

In questi due anni senza scarpini, Totti ha vissuto alti e bassi. [...] Ha studiato da Monchi, è stato sempre accanto a Di Francesco, ma non ha mai avuto incarichi ufficiali. Sulla carta non li ha neppure adesso, ma presto le cose potrebbero cambiare. Intanto, è cambiato il suo ruolo dentro Trigoria: Fienga, che ha ereditato le deleghe sportive, lo vuole accanto a sé non solo per il nome che porta, ma anche per le idee che ha. [...] Sarà il collante tra lo spogliatoio e la società [...].

Francesco non dovrà confrontarsi necessariamente con Franco Baldini, diretto consulente del presidente, ma i suoi referenti saranno i dirigenti italiani. Il vice presidente Baldissoni, che però lavora tanto all’Eur e meno a Trigoria, il direttore sportivo Massara e il Ceo Fienga. [...] Tra le persone che Francesco avrà a fianco, sempre prodigo di consigli per lui, c’è Bruno Conti: ha il contratto in scadenza a giugno, ma sembra difficile che la Roma non glielo rinnovi e si privi di uno dei suoi simboli. [...] A Totti l’esonero di Eusebio ha fatto male [...]. Anche l’addio di Monchi gli è dispiaciuto, ma non l’ha colto di sorpresa. [...]


Ranieri: «Nemmeno la Premier vale uno scudetto con la Roma»

CORRIERE DELLA SERA - La prima conferenza stampa di Claudio Ranieri da allenatore della Roma non sarà una presentazione. Saranno già parole di vigilia, a un giorno e mezzo dalla prima di 12 partite in cui la Roma dovrà salvare la faccia. Ranieri, però, ha già avuto l’occasione di raccontare l’emozione di tornare a Trigoria a distanza di otto anni. [...] «L’impresa con il Leicester ha fatto il giro del mondo- ha raccontato al Match Program della Roma -, ma niente mi può ripagare di quello scudetto mancato per mezz’ora. Vincevamo a Verona e l’Inter pareggiava a Siena. Uno scudetto con la squadra che ami e di cui sei tifoso non te lo può ripagare nessuna vittoria». [...] «Chiederò alla squadra di aiutarsi. Il risultato è importante, ma per me è determinante che i ragazzi, nei 90 minuti, diano tutto quello che hanno a disposizione. L’aspetto su cui lavorerò prima di tutto è quello psicologico, anche perché arriviamo dall’eliminazione in Champions League [...]».

[...] L’ultima vittima della maledizione degli infortuni muscolari è Nicolò Zaniolo, da cui ovviamente Ranieri si aspetta tanto. Dopo l’allenamento, Zaniolo si è recato a Villa Stuart per verificare l’entità di un dolore al polpaccio accusato poche ore prima a Trigoria. Nessuna lesione, soltanto un affaticamento, ma vista la situazione generale la prudenza non è mai troppa: probabile, quindi, che vada in panchina. [...] Si riparte da un orologio che, per Ranieri romanista, si è fermato il 20 febbraio del 2011. Roma avanti 3-0 a Genova, ma poi sconfitta 4-3.