Dieci piccoli indiani giallorossi: Zaniolo a rischio per il polpaccio, Ranieri è nei guai

CORRIERE DELLA SERA - Lo spavento è stato grande, il nervosismo è rimasto, la presenza contro l’Empoli è a forte rischio. Tanti, troppi gli infortuni alla Roma per vivere con serenità il problema al polpaccio destro di Nicolò Zaniolo, che ieri mattina si è svegliato con il muscolo indolenzito per i 120 minuti di fatica contro il Porto e ha segnalato il problema prima dell’allenamento. Per non correre rischi è stato portato a Villa Stuart e sottoposto a un’ecografia che ha escluso lesioni. [...] Come in «Dieci piccoli indiani» di Agatha Christie, tutti hanno paura di essere il prossimo. [...] Claudio Ranieri potrebbe portarlo in panchina, lunedì sera contro l’Empoli, ma la prudenza è d’obbligo: il polpaccio è un punto delicato, l’eventuale stop sarebbe lungo.

A Trigoria ne sanno qualcosa perché a Porto, ultima di Di Francesco, giocare i tempi supplementari ha causato un tracollo fisico con tre infortuni muscolari. Due al soleo: De Rossi, out un mese; Manolas fuori tre settimane. Pellegrini si è fermato per un problema alla coscia da 20 giorni. Pastore e Cengiz Under non sono recuperabili per domani; Dzeko, Kolarov e Fazio sono squalificati; Schick non è al top, ma dovrà stringere i denti. L’incredibile record al contrario della gestione Di Francesco parla di 38 infortuni stagionali. Situazione molto simile a quella di due anni fa al Sassuolo, quando gli emiliani erano impegnati in Europa League.


La Roma degli opposti

IL TEMPO - AUSTINI - E adesso, cosa rimane dopo lo tsunami? Un allenatore esonerato, uno che ritorna per tre mesi e mezzo e poi cambierà ruolo, un direttore sportivo in fuga, un altro messo al suo posto al momento solo pro-tempore, un medico e il capo dei fisioterapisti licenziati. Questo solo per restare alla cronaca degli ultimi giorni, perché da poche settimane Pallotta aveva cambiato l'ennesimo amministratore delegato e spostato il direttore generale fuori dall'area sportiva eleggendolo vice-presidente esecutivo. La Roma di oggi è una società ribaltata dalla testa ai piedi e alla ricerca di nuovi equilibri, in attesa di un nuovo rimpasto in estate.

Chi comanda nella Roma di oggi? Chi la dirigerà dal prossimo anno e quale allenatore sceglierà? Perché Monchi se n'è andato? Cosa fa di preciso Baldini e quanto incide? Totti è davvero cresciuto come dirigente o è una foglia di fico? Sono le domande che agitano le notti dei romanisti e degli osservatori neutrali, per cercare un filo logico a questo caos apparente. Dando uno sguardo ai fatti, non può sfuggire come dopo l'addio di Monchi il club abbia chiaramente aumentato il livello di esposizione di Totti. E' stato lui - fanno sapere dalla Roma - a telefonare a Ranieri, indirizzato dall'ad Fienga e dal diesse Massara, al termine di lunghe riflessioni seguite al derby. Lo stesso Totti che si era preso cura dell'amico Di Francesco fino all'ultimo minuto in cui la Roma era ancora «sua». O ancora quello che comunicò a Nainggolan lo scorso anno che non sarebbe stato convocato per la gara con l'Atalanta. Insomma Totti c'era anche quando non si vedeva, se non inquadrato in tribuna alle partite o sporadicamente davanti alle telecamere, e ora il suo spazio di manovra è cresciuto negli spazi lasciati vuoti da Monchi, dal quale ha provato a imparare qualche trucco del mestiere. Nessuno come lui ha una forza mediatica tale da calmare i bollenti spiriti della tifoseria, Totti è più forte della Roma grazie al credito illimitato che si è guadagnato sul campo ed è l'unico ad essere creduto quando parla.

Ma c'è un altro fatto, che la Roma ridimensiona, circoscrive e comunque non nega, a rendere la situazione intricata: Pallotta continua ad avvalersi della consulenza di Franco Baldini, a chiedergli consigli, spesso a dargli retta, ad utilizzarlo come tramite per parlare con presidenti, allenatori, dirigenti e procuratori di mezzo mondo, nonostante questo dovrebbe essere il lavoro del direttore sportivo pagato dalla Roma. Baldini non è stipendiato dal club, formalmente ha un rapporto diretto col presidente e lo aiuta a distanza, al momento dal Sudafrica dove passa quattro-cinque mesi dell'anno senza la minima intenzione di farsi vivo a Trigoria. Oltre agli inevitabili imbarazzi creati da questa figura, che ha inciso sull'addio di Sabatini e Monchi, il nodo mai risolto e il rapporto fra Totti e Baldini. Anzi, un problema riesploso con la pubblicazione della biografia dell'ex capitano, in in cui il dirigente toscano viene accusato di essere stato il suo "esecutore" negli ultimi anni da calciatore. Lette quelle pagine, Baldini si è dimesso dal comitato esecutivo della Roma (in realtà non c'è mai stata traccia nei documenti ufficiali del suo ingresso), ma il legame con Pallotta è rimasto strettissimo. Tanto che da ottobre era Baldini a suggerire l'esonero di Di Francesco, proponendo Paulo Sousa, mentre Monchi difendeva e confermava l'abruzzese. Alla fine si è trovato una sorta di compromesso: ha vinto in ritardo la linea del cambio in panchina ispirata dal Sudafrica, ma si è scelto Ranieri, facendolo chiamare e accogliere da Totti. Eppure fonti molto, molto, molto informate assicurano che prima fosse già arrivata una telefonata all'allenatore da Baldini, ricostruzione che la Roma smentisce.

In tutto questo Massara ha accettato di fare il direttore sportivo senza sapere se sarà confermato il prossimo anno o di nuovo retrocesso a vice, Baldissoni non ha più voce in capitolo sulla squadra e si dedica principalmente al progetto stadio, Fienga è l'uomo forte del momento, un decisionista che non si è fatto scrupoli a licenziare e imporsi, Balzaretti e De Sanctis sognano di salire nelle gerarchie e tanti altri, con ruoli minori, si chiedono che fine faranno. E, soprattutto, chi sarà a deciderlo.


Roma-Empoli, attesi oltre 30.000 spettatori

Saranno più di 30.000 gli spettatori che domani saranno presenti allo Stadio Olimpico per il match tra Roma ed Empoli, che vedrà il ritorno sulla panchina giallorossa di Claudio Ranieri. Lo riporta Il Romanista.


Roma Cares, all'asta la maglia di El Shaarawy indossata durante Roma-Real

All’asta la maglietta indossata da Stephan El Shaarawy per Roma-Real Madrid, dello scorso 27 novembre. L’asta è un’iniziativa per Roma Cares e, come riportato su Twitter sul profilo ufficiale del club, si concluderà il 12 marzo.


La Roma esprime il suo cordoglio per il disastro della Ethiopian Airlines

La Roma, tramite il proprio profilo Twitter ufficiale, ha condiviso un messaggio per esprimere il cordoglio del club per la tragedia aerea che ha coinvolto 157 persone su un volo della Ethiopian Airlines. Questo il post:

"Siamo profondamente rattristati dalle notizie sul disastro aereo dell’Etiopia e dalla tragica perdita di vite di tutti coloro che sono a bordo. I nostri pensieri sono alle famiglie, agli amici dei passeggeri e dell’equipaggio". 


Conferenza stampa Iachini: "Sarà una gara difficilissima, dovremo avere una grande personalità. Ranieri? Un maestro”

Giuseppe Iachini, allenatore dell’Empoli, questo pomeriggio ha parlato in conferenza stampa in vista della gara di domani sera contro la Roma. Queste le sue parole riportate dal sito empolichannel.it:

La Roma ha esonerato Di Francesco…
“Mi dispiace molto per Di Francesco, nel calcio pagano gli allenatori. Ritrovo Ranieri che per me è stato un maestro, un grande tecnico e un grande uomo. Ha segnato la mia storia calcistica, è competente e serio. Ha grande determinazione, questo fa sì che la Roma inizi un nuovo corso con un bravo allenatore. Sarà una gara difficilissima”.

Gol subiti? 
“Concediamo poco, ma prendiamo tanti gol. Da un certo punto di vista vuol dire che la squadra è cresciuta, ma i numeri parlano chiaro. In certe situazioni basta un niente per vanificare tutto, basti pensare alla gara col Parma. I miei tre difensori sono stati bravissimi, ma abbiamo concesso sulle palle inattive. Dobbiamo essere più furbi e smaliziati, ci stiamo lavorando. E’ fondamentale alzare la soglia di attenzione, le statistiche dicono che dovevamo prendere 38 gol e invece ne abbiamo subiti 51: dobbiamo crescere alla svelta”.

La Roma come arriverà a questa gara? 
“Un cambio di allenatore dà sempre una scossa emotiva, ne abbiamo parlato con i ragazzi. Dobbiamo fare una grande partita, la Roma ha delle defezioni ma quando si parla di grandi squadre come quelle vuol dire poco. Se manca un giocatore ne entra un altro dello stesso livello. Dovremo fare una gara di grande personalità”.

Monday Night? 
“Non cambia niente giocare dopo gli altri, pensiamo a noi stessi e a spingere al massimo fino all’ultima giornata. Dobbiamo insistere dove c’è da migliorare e cercare di commettere qualche errore in meno”.

Il modulo della Roma? 
“Non so come giocheranno, ma con la squadra ne ho già parlato. Rispettiamo molto i nostri avversari e sappiamo che ci possono creare più di un pericolo. Dovremo fare una gara sopra le righe”.

Leader? 
“Il nostro leader deve essere il gruppo”.


Serie A, Bologna-Cagliari 2-0. A segno Pulgar e Soriano

Si conclude il lunch match della 27esima giornata di campionato tra Bologna e Cagliari. Successo interno per gli uomini di Mihajlovic, che si sono imposti per 2-0 grazie alle reti di Pulgar (33’) e Soriano (76’). Grazie a questo risultato il Bologna si porta a -1 dalla zona salvezza.  


Valoti ammonito contro l'Inter, salta la Roma

Mattia Valoti, salta la Roma. Il centrocampista della SPAL era diffidato e nella sfida di oggi contro l'Inter è stato ammonito e quindi non ci sarà nella sfida di sabato a Ferrara contro i giallorossi.


Semplici, all. SPAL: "Con la Roma gara difficilissima ma proveremo a far punti"

Leonardo Semplici, tecnico della SPAL, era presente in conferenza stampa dopo il match perso per 2-0 contro l'Inter. Questo uno stralcio delle sue dichiarazioni:

"Sono sempre gli episodi a fare la differenza, oggi a favore ne abbiamo pochi. Il tiro di Politano senza la deviazione non andava in porta... Non ci possiamo però attaccare alla fortuna o alla sfortuna. In casa abbiamo vinto una volta sola e questo ha pregiudicato il nostro cammino. Ora una gara difficilissima contro la Roma contro cui proveremo a fare punti".


Spalletti: "Massara ds Roma? Merita questo ruolo per tutta la gavetta che ha fatto"

Luciano Spalletti, tecnico dell'Inter, è stato intervistato da Sky Sport e ha commentato anche la nomina di Frederic Massara quale nuovo ds della Roma al posto di Monchi. Questo il suo pensiero:

Massara merita questo ruolo per tutta la gavetta che ha fatto. È un conoscitore di giocatori per tutto il mondo e un grande professionista”.


Conferenza stampa Ranieri: "Voglio una squadra sorridente e che lotta, chi ha problemi deve lasciarli a casa. Deciderò la formazione dopo l'allenamento di oggi"

DA TRIGORIA GABRIELE NOBILE - Claudio Ranieri, nuovo tecnico della Roma, incontrerà per la prima volta i giornalisti in questa sua seconda avventura giallorossa. Dopo l’esonero di Eusebio Di Francesco, Ranieri prenderà le redini della squadra fino alla fine del campionato, con l’obiettivo tassativo di centrare almeno il quarto posto per permettere così ai giallorossi di accedere alla prossima Champions League. La conferenza stampa pre-Empoli, banco di prova dell’allenatore romano, si terrà presso il centro sportivo di Trigoria oggi alle 14:30. 

Come sono le sue emozioni oggi rispetto a quelle di 10 anni fa? 

“Le emozioni sono sempre belle, diciamo che continuo a fare questo lavoro perché mi dà proprio un’emozione. Già quando si cambia società è un qualcosa in più, il ritorno a Roma fa sentire qualcosa di speciale, per noi tifosi Romani soprattutto. E’ un momento difficile però sono pronto, sono pronto a lottare”.

Ha diretto solamente due allenamenti, quali indicazioni ha ricavato? Ha capito dove intervenire? 

“Di allenamento vero ne ho fatto uno soltanto, eravamo 12 giocatori. Tutti gli altri stavano recuperando dalle fatiche di Oporto. Oggi sarà il primo allenamento con un pochino più di giocatori. Sono curioso, parlerò con loro. La cosa più importante è la motivazione. Voi che siete qui siete in un momento negativo, io vengo da fuori e dico che la Champions è vicina. Saranno importantissime le prossime due partite. Sarà importantissimo il pubblico, da solo non ce la faccio a portare la squadra in Champions, con l’aiuto del pubblico mi sento più sicuro. Se hai il pubblico romano che ti soffia dietro tutto può accadere. Da tifoso romanista chiedo l’aiuto a me stesso, visto che sono tifoso”.

Come valori tecnici cosa le ha colpita positivamente della squadra di quest’anno? La fase difensiva è la priorità? 

 “Mi sembra che abbiamo fatto 49 gol, per cui vuoi o non vuoi il gol lo riesce a fare. Per la fase difensiva bisogna essere tutti quanti propensi a rientrare. Quando ho potuto ho seguito la squadra, molti gol sono venuti in fase di costruzione, palla a noi, palla persa, transizione e gol. Se tu perdi palla e questa palla persa porta al gol fa sentire colpevole il giocatore che ha perso palla. E’ importante non perdere palla, parlerò con i ragazzi e studieremo la soluzione più idonea per non perdere molti palloni in fase di uscita”.

Per crederci a cosa si deve aggrappare Claudio Ranieri? 

“Io mi aggrappo ai tifosi. I giocatori devono saper reagire, per farlo si devono sentire amati dai propri tifosi, è brutto giocare in casa e avere paura di giocare. Chiedo ai tifosi questo lasciapassare, stateci vicino”.

Ci dice una sua frase tipica? 

“Non mi vengono, sono un istintivo, quello che sento gli dico. Forse sono credibile proprio per questo, esterno tutto senza paura e timore. Noi vogliamo vedere la squadra arare il campo, voglio vedere gente che sprizza rabbia e determinazione. Accettiamo l’errore, ma prima devi morire sul campo”.

Come vede tre giocatori: Florenzi è un terzino? Zaniolo deve giocare in mezzo o sull’esterno? Schick e Dzeko possono giocare insieme? 

“Florenzi è un giocatore universale, può giocare sia dietro che più avanti con le stesse caratteristiche, dipende dall’avversario e dalla situazione tattica. L’importante è che si riprenda, è romano e lo capisco, ogni suo errore gli pesa di più. Lui deve tirare fuori la romanità giusta, si può sbagliare, ma deve tirare fuori il petto. Il vostro rebus è dove deve giocare Zaniolo, Schick, Dzeko e tutto. Zaniolo giocando centrale fa il suo ruolo. Dipende se centralmente ho 2-3 Zaniolo devo vedere chi può giocare aperto. Magari gli tolgo un 20% a questo giocatore e all’altro do il 100%. Questo mio dubbio lo scioglierò soltanto parlando con loro, deve capire chi mi può dare di più come esterno. Devo avere uno al 100% e uno all’80%, non uno al 100% e uno al 50%. Dzeko e Schick per me devono giocare insieme. Ho visto Schick entrare ad Oporto con una rabbia e una volontà! Ha una qualità incredibile, è velocissimo, è tecnico. Se si sblocca, ed è vicino a sbloccarsi, i tifosi si innamoreranno di questi ragazzi”.

Che impressione ha avuto su Pastore? 

“Io non l’ho visto quest’anno qui alla Roma, le poche partite che ha giocato non le ho viste. E’ un giocatore di classe sublime quello che ho visto a Palermo e Parigi. Io adesso ho gente che dimostri di fare la differenza, non guardo nomi o ingaggi. Dobbiamo essere una squadra. Chi si impegna dall’inizio alla fine ha più probabilità di giocare. Parlo in generale, di tutti, non di Pastore. Tutti devono dare di più, se siamo in questa situazione è perché non tutti hanno dato il massimo. Ha pagato Eusebio, adesso devono rispondere loro sul campo. Io aiuterò loro, ma loro devono aiutare me e farci vedere quello che sanno fare”.

Ha firmato per dodici partite, le era mai successo? 

“No”.

Dove si vede il 1 luglio? 

“Io mi vedo adesso qui con voi e domani sera in panchina. Non vado oltre, un’altra società non l’avrei mai presa, se la Roma chiama io devo rispondere sì”.

I cambiamenti a Trigoria hanno avuto un impatto sull’umore della squadra?

“E’ difficile, non conosco il dopo e adesso c’è il nuovo. A me tutte queste cose non interessano, non sono bambini di 4 anni, sono uomini e devono dare il meglio, con me, con un altro, con tutti. Non ci devono essere più scuse. La palla e il calcio lo conoscono, se sono stati acquistati è perché lo meritano, altre cose non mi interessano. Io voglio una squadra allegra, sorridente e che lotta. Chi ha problemi se li tenesse a casa, non mi interessa”.

Che cosa ha pensato alla chiamata di Totti? Ha sentito Di Francesco? E’ vero che non ha neanche trattato l’ingaggio? 

“Non mi ricordo come mi ha detto Francesco “Che fa mister? Dove sta?” e io “Sto a casa a Londra” e poi abbiamo trattato. Eusebio non l’ho sentito, capisco l’amarezza di chi viene esonerato, ho fatto un tifo spaventoso per lui, il primo anno e adesso. Tutti facciamo errori, non c’è un allenatore esente. Non ho trattato l’ingaggio, ho perso più quando sono andato via che quando sono arrivato adesso. Sono qui per la maglia, non per i soldi”.

E’ più difficile questa situazione o quella della sua prima Roma? 

“Quella di tanti anni fa era una squadra importante, magari che stava sul viale del tramonto, perché c’erano diversi giocatori di una certa età. Sono riuscito a motivarli il primo anno, meno il secondo, per questo sono andato via. Da tifoso romanista se non riesco a motivare i miei giocatori romanisti devo andare via. Devo prima andare sul campo per rispondere. Ci vuole l’aiuto del pubblico, ma soprattutto dei giocatori, chiederò il massimo a loro. Io sono molto esigente con me stesso”.

Venite in molti a Roma senza porre condizioni, poi uscite con le ossa rotte. Come si spiega questa contraddizione? Su cosa bisogna intervenire di più della squadra? Aspetto mentale o tecnico? 

“Io la scelgo per un fatto che tutti sapete, perché la scelgano gli altri non lo so. Posso immaginare che Roma ti dà delle emozioni che in altri posti non sono così speciali. A Roma si vive 25 ore al giorno di calcio. Ne parlate 25 ore al giorno in tutte le vostre sedi: radio, televisioni e giornali. E’ una squadra che fa notizia, è una delle migliori squadre italiane. C’è una nuova proprietà che cerca di fare del suo meglio, ci sta investendo un sacco di soldi, è logico che poi a fine stagione in parte deve far quadrare il bilancio perché poi sennò non può essere iscritta. L’aspetto mentale è la prima cosa, non ho parlato di caratteristiche tecniche. L’aspetto mentale è la cosa più importante in questo momento. L’aspetto di volere fortemente un obiettivo. Io voglio gente ambiziosa, entrare in Champions non sarà facile, ma non mi arrenderò mai. Se sono un negativo alla prima difficoltà mi arrendo. Se sono un caparbio e non mollo mai alla prima difficoltà aumento, cerco di capire il perché, scavalco il problema, ci vado dentro. Io sono uno che non si arrende”.

Dzeko sta segnando meno rispetto agli ultimi anni, perché? 

“E’ normale che i bomber hanno un anno no. Quando facciamo le squadre tutti gli allenatori guardano i gol e la media gol degli attaccanti. Anche Pruzzo e Batistuta hanno avuto i momenti no. Ci sono ancora 12 partite per Dzeko”.

Chi sarà il portiere domani? 

“Lasciatemi vedere l’allenamento e domani saprete la formazione”.

Una vicinanza maggiore dei tifosi può essere d’aiuto? Dall’Inghilterra ha portato la famosa campanella? 

“Qui ci vuole la campana di San Pietro, non la campanella (ride, ndr). Non mi chiedete cose a cui non so rispondere. In questo momento dobbiamo trovare serenità, rabbia e determinazione”.


Allenamento Roma. Zaniolo in gruppo, individuale per Ünder, Pastore, Fazio e Kolarov

La Roma del neotecnico Claudio Ranieri ha svolto quest'oggi la rifinitura in vista della sfida di domani sera contro l'Empoli. La squadra ha iniziato l'allenamento con una sessione video, per poi passare in palestra. Quindi, i giocatori sono scesi sul terreno di gioco per la parte atletica e tattica, concludendo il tutto con una partitella. Lavoro individuale per Pastore, Fazio e Kolarov, mentre Manolas, De Rossi e Pellegrini si sono sottoposti a terapie. Individuale anche per Ünder ma in campo. Buone notizie, invece, per Nicolò Zaniolo, regolarmente presente con il gruppo.