Champions League. Squalifica di 2 turni a Sergio Ramos
Sergio Ramos squalificato per due turni di squalifica in Champions League. Questo è quanto fa sapere il sito ufficiale uefa.com, poiché lo spagnolo si era fatto ammonire volontariamente nell'andata degli ottavi di finale contro l'Ajax, essendo diffidato. Il difensore del Real Madrid salterà dunque il ritorno contro gli olandesi e anche l'eventuale andata dei quarti di finale.
Moriero: "Avere tanti italiani in squadra è un vantaggio. Credo che la Roma possa rientrare tra le prime 4 e passare il turno in Champions"
Francesco Moriero, ex esterno offensivo della Roma, è stato intervistato da Centro Suono Sport. Queste le sue parole:
“La prima cosa che mi dissero quando firmai il contratto, mi dissero subito 'mi raccomando il derby'. Poi mi resi conto solo entrando all'Olimpico e guardando la Curva Sud cosa volesse dire, cosa significasse il derby in questa città. Ricordo ancora la carica che ci diede mister Mazzone prima del famoso derby vinto per 3-0, tanti giornali ci davano per spacciati, preparammo quella partita sul piano caratteriale, volevamo dimostrare il nostro valore. Mazzone ci attaccò dentro lo spogliatoio gli articoli che ci davano per sconfitti, quando scendemmo in campo le gambe andavano da sole. Fu una partita meravigliosa, molti tifosi ancora me lo ricordano, nessuno si aspettava quella vittoria”.
Quanto pesa questo derby?
"Bisogna pensarci senza fare troppi programmi, perchè il derby ti prosciuga a livello di energie. Può essere fondamentale per la Roma, può dare una spinta incredibile per il prosieguo della stagione. Non si può pensare oltre sabato, il derby non è una partita comune, è il derby soprattutto a Roma. Io ho giocato anche quello di Milano ma è totalmente diverso. A Roma, in ogni angolo della città, tutti ti fermano e ti chiedono di vincere il derby, si vince tutto l'anno, credetemi per un calciatore è bellissimo, è un'emozione che non ho vissuto da nessun'altra parte".
È un vantaggio avere tanti italiani e romani nel derby?
"Per me è un vantaggio, capitò a me di avere Totti, Giannini, Petruzzi etc... tanti ragazzi che sentivano il derby da romani e sapevano trasmettere l'importanza. Nel caso della Roma attuale credo possa essere vantaggio".
La Roma attuale che difficoltà sta attraversando?
"Ho visto la gara di Frosinone, non si può pensare che sia facile affrontare qualsiasi avversario, la Roma c'ha messo un po' di tempo per entrare in partita, credo che poi i valori siano usciti fuori e la Roma abbia meritato la vittoria. È una squadra nuova, credo possa rientrare tra le prime quattro e passare il turno in Champions".
Conte potrebbe allenare qui a Roma un giorno?
"Che si parli di lui in tutte le piazze importanti d'Europa è normale. Lo conosco bene caratterialmente, è un vincente, è un grintoso, non so se verrà a Roma o andrà all'Inter, non sono nella sua testa, però so che è disponibile nel momento in cui c'è la possibilità di vincere. Poi ovviamente chi non andrebbe a Roma, che è una piazza importante? Il discorso riguarda il progetto, che deve essere vincente. La Roma ha comunque un allenatore importante, Di Francesco, che ha saputo affrontare i momenti difficili e lanciare un giovane fenomeno come Zaniolo, sono convinto possa fare grandi risultati".
Dzeko scherza con Totti. Il capitano: “Doppietta domenica?”, il bosniaco: “Meglio sabato Checco!”
Siparietto simpaticisimo, infatti sotto una foto postata da Edin Dzeko sul suo profilo Instagram, Francesco Totti ha lasciato il commento “Doppietta domenica?“. Ma subito dopo è arrivata la risposta del bosniaco: “Meglio sabato Checco!“, in riferimento al fatto che il derby contro la Lazio si giocherà sabato alle 20.30 e non domenica
Malagò: "Spero sia uno spettacolo anche sugli spalti"
Su Il Romanista di domani, venerdì 1° marzo, l'intervista di Tonino Cagnucci e Daniele Lo Monaco a Giovannì Malagò, presidente del Coni. Così il numero uno dello sport italiano, grande tifoso romanista, ha voluto commentare l'imminente derby tra Roma e Lazio: "Inutile dire per chi tifo. Spero che tutti si comportino bene: sugli spalti è giusto dare spettacolo e supportare la propria squadra. Più diamo uno spettacolo di qualità e più cresce il calcio nella nostra città, a prescindere dalla squadra che si tifa. Lo dico con grande franchezza".
Si svuota l'infermeria. Di Francesco può scegliere la formazione migliore per derby e Porto
INSIDEROMA.COM - ANDREA FOTI - Il ritorno degli infortunati. Questa la notizia migliore in vista del derby di sabato anche se non ci saranno proprio tutti, visto che Under ha avuto una piccola ricaduta giovedì scorso e sarà out contro la Lazio ed in forte dubbio per la gara degli ottavi di Champions League con il Porto. Di Francesco, però, potrà nuovamente contare su Karsdorp, Schick e sul recupero lampo di Manolas.
Edoardo Lubrano avrebbe detto: "La domanda sorge spontanea", chi far giocare? E' giusto rischiare il difensore greco anche se in un match così importante come la sfida con i rivali cittadini ma a soli 4 giorni dall'incontro da dentro o fuori con gli uomini di Conceicao? In realtà, il problema sono le alternative all'ex Olympiacos. Marcano non è andato malissimo contro il Frosinone ma confermarlo contro i biancocelesti appare un azzardo; Fazio non sta dando minimamente le garanzie dello scorso campionato ed anche in Ciociaria il suo ingresso non è stato proprio positivo; Juan Jesus appare il più affidabile ma viene da un paio di mesi di stop.
Altro aspetto da considerare è il numero di diffidati, diventato molto ampio. Ad oggi, sono ben 5 i calciatori a rischio squalifica (Dzeko, Florenzi, Fazio, Manolas e Zaniolo). Se è vero che dopo il derby i giallorossi affrontano l'Empoli in casa, è altrettanto vero che perdere contemporaneamente così tanti calciatori non è un bel segnale. Anche questo sarà da valutare, chi e quanti è corretto che si facciano ammonire non dando però alibi, sottovalutando così i toscani, che come tutte le squadre della parte destra della classifica, in questo campionato stanno creando seri grattacapi alla formazione giallorossa.
A centrocampo, De Rossi è l'enigma principale. Il capitano della Roma può giocare 2 partite così impegnative a livello fisico e nervoso senza avere conseguenze? Nel caso in cui la risposta fosse no, quale delle 2 fargli giocare? Nzonzi non ha dimostrato di poter sostituire il numero 16 romanista senza farlo rimpiangere ma è lui l'unica alternativa possibile. Cristante e Pellegrini saranno gli scuderi del mediano di Ostia o del francese in entrambi gli incontri e, nonostante la giovane età, sarà un bel banco di prova per loro, a meno che non si voglia arretrare Zaniolo in una delle 2 gare (anche nel corso del match).
Davanti, l'unica certezza si chiama Edin Dzeko. Il centravanti bosniaco è sempre al centro dei pensieri dei romanisti, sia tifosi che opinionisti che cambiano spesso idea sul suo conto a seconda della gara che ha fatto. L'importanza di un campione del suo calibro non sembra esser riscontrata con estrema convinzione neanche in società, che non considera una priorità rinnovargli il contratto per una questione d'età. La politica di ringiovanimento del club può esser anche giusta ma accanto a giocatori come Pellegrini, Zaniolo, Under e Cristante è necessario avere gente del calibro di Manolas, Kolarov, De Rossi e Dzeko come sarebbe stato più utile conservare Strootman e Nainggolan, perché l'esperienza è determinante quando il gioco si fa duro.
Insieme all'ex City, dovrebbe avere un posto garantito (almeno contro la Lazio) Stephan El Shaarawy, non solo perché è tuttora il capocannoniere della squadra con 8 reti, non solo per lo stop e l'assist geniale nel finale di gara a Frosinone ma anche per l'utilità nei raddoppi in fase difensiva, l'aiuto che dà alla squadra quando è in difficoltà e perché è sempre il primo a far ripartire le azioni pericolose della Roma.
L'altro posto, appunto, se lo giocano Perotti e Zaniolo. Il talentino di Massa Carrara partirà dal primo minuto in entrambe le gare e molto probabilmente da esterno destro offensivo anche coi laziali e dal suo lato avrà Radu in prima battuta e Lulic in appoggio e se riuscirà a superare pure 2 dei più arcigni marcatori della serie A, avrà compiuto un ulteriore passo avanti. Dovesse giocare l'argentino, l'ex Inter si posizionerebbe come interno di centrocampo al posto di Cristante come gioca Paquetà nel Milan, che contro i biancocelesti è stato un pericolo costante. El Monito giocherebbe a sinistra in avanti con Il Faraone spostato a destra, come avvenuto dal 25' del match col Frosinone, con la squadra che ha avuto più sbocchi offensivi ed è andata meglio anche in fase di contenimento.
Sabatini: «Il Flaco mi imbarazza, tiri fuori il carattere»
IL MESSAGGERO - Il rendimento di Javier Pastore è una delle cause che ha spinto il presidente Jim Pallotta a riconsiderare il mercato estivo di Monchi. Il centrocampista ha collezionato appena 13 presenze in stagione per un totale di 620 minuti in campo: «Il suo rendimento mi imbarazza, non posso vederlo giocare così. Deve attingere al suo carattere argentino e all’orgoglio, altrimenti si dedichi ad altro», così Walter Sabatini (a Trs). L’ex ds romanista, che lo ha portato al Palermo, non si spiega l’involuzione degli ultimi mesi: «Ho avuto la fortuna di vederlo dominare in campo e di abbagliare la gente con giocate soprannaturali. Gli ho visto disputare partite epiche,mi dà grande dispiacere vederlo giocare così. È un playmaker a tutto campo, bisogna rimuovere l’idea che possa essere un trequartista», è il giudizio del dirigente. Sabatini, poi, racconta il perché ha acquistato Dzeko nel 2015: «L’idea è nata pensando che se la Roma non avesse avuto un nuovo eroe dopo Totti avrebbe fatto fatica. Tutte le squadre hanno bisogno del mito e del sogno che rassicuri i tifosi».
Manolas a piccoli passi, Under recupero lento
IL MESSAGGERO - CARINA - Avanti a piccoli passi. Aspettando la nuova visita fissata per domani a Villa Stuart, Manolas ieri ha continuato la sua personale rincorsa verso il derby. Terapie e lavoro personalizzato ai quali poi si è poi aggiunta anche la parte tattica alla quale il greco ha presenziato senza partecipare attivamente. Oggi si attende uno step successivo, ossia iniziare a lavorare effettivamente sul campo per capire come reagirà la caviglia destra alle sollecitazioni. Intanto l'arto s'è sgonfiato e la paura è rientrata: due buoni segnali. A tal punto che ieri a Trigoria c'era anche chi off record azzardava che in giornata Kostas potrebbe alternare esercitazioni con il gruppo a quelle individuali: da verificare. È chiaro che sia oggi che in previsione di sabato a fare la differenza saranno le sensazioni del calciatore che ha patito un infortunio simile con la nazionale greca a metà novembre. Anche in quel caso la Roma aveva in calendario una gara di campionato (a Udine) e tre giorni dopo un'altra in Champions. All'epoca Kostas preferì non rischiare nella trasferta friulana (persa poi dai giallorossi per 1-0) per essere in campo contro il Real Madrid. Stavolta l'importanza del derby può fare la differenza e far pendere l'ago della bilancia verso una sua presenza.
ECCO SCHICK E KARSDORP - Se De Rossi continua nella sua gestione settimanale, oggi si capirà se Karsdorp e Schick saranno della stracittadina. I due infatti proveranno a forzare leggermente i ritmi: se non avranno problemi (l'attaccante è out per una lesione al bicipite femorale della coscia sinistra mentre l'olandese s'è fermato alla vigilia del match con il Porto) si riaggregheranno in gruppo. Da valutare, poi, la loro condizione atletica. Il discorso riguarda soprattutto l'ex Samp fermo ormai da 19 giorni. Anche Kolarov ieri ha lavorato a parte: programmato da tempo. Diverso il discorso relativo a Under: purtroppo arrivano conferme negative sul suo conto. Solo terapie per l'attaccante che giovedì scorso ha avvertito nuovamente fastidio al retto femorale (che lo ha costretto allo stop 39 giorni fa, il 19 gennaio). A questo punto, bypassato il derby, anche vederlo con il Porto appare molto difficile. Incontro tra vecchi amici per Di Francesco: ieri dopo aver ricevuto a Trigoria Zeman e Gautieri, ha poi pranzato con loro in un ristorante dell'Eur.
Orario derby: oggi l'ufficialità
LEGGO - A tre giorni dal derby resta in sospeso l’orario in cui giocheranno Roma e Lazio anche se tutto lascia pensare che resterà alle 20,30. La Questura continua a spingere per anticipare la sfida alle 15 o alle 17 per via dell’ordine pubblico, ma i tempi per un cambio orario sembrano troppo stretti. L’ultima parola spetta al prefetto Basilone, con una decisione che va presa necessariamente entro oggi.
De Rossi al bivio
LEGGO - BALZANI - Un capitano da gestire e due partite che valgono una stagione. La Roma tra sabato e mercoledì prossimo sfiderà Lazio e Porto, senza possibilità di errore soprattutto per quanto riguarda la sfida di Champions. Due partite da Daniele De Rossi per esperienza, intensità e livello tecnico. Ma il numero 16, come ha confermato a più riprese Di Francesco, «va gestito» a causa delle condizioni della cartilagine del ginocchio destro che lo ha costretto ai box per 3 mesi e mezzo. Tant'è che due partite di fila De Rossi non le gioca addirittura da settembre, guarda caso proprio con Frosinone e Lazio. Se aggiungiamo quella col Porto diventerebbero tre, troppe e troppo rischiose per il ginocchio di Daniele che a Frosinone ha provato ad autogestirsi nella speranza di una partita meno complicato salvo poi dover dare il fritto fino al 95'.
Ma un De Rossi poco teso perde tanto del suo potenziale come dimostra l'errore sul primo gol di Ciano. Che fare quindi? Vedere un derby senza De Rossi è quasi un delitto. E dal 2004 ad oggi (in un totale di 29 derby) è accaduto solo due volte: all'andata e al ritorno della stagione 2015-2016, entrambi terminati con i tre punti a favore dei giallorossi. Vincere un derby senza De Rossi (14 vittorie per Daniele in 30 precedenti di campionato e la ricerca del primo gol decisivo) è quindi possibile, ma di questi tempi la presenza del capitano appare indispensabile. La possibilità più alta è che possa iniziare il derby in panchina e magari entrare nella ripresa per poi farsi trovare al massimo nella gara della rivincita col Porto. In caso di assenza, con la Lazio Di Francesco potrebbe ricorrere di nuovo al 4-2-3-1 schierando Lorenzo Pellegrini al fianco di Nzonzi. «Se starò bene fisicamente continuerò a giocare, l'ho sempre detto. Con la giusta gestione del minutaggio sento di poter continuare», ha detto recentemente De Rossi.
Quindi niente rischi per la sua carriera, ma pure la consapevolezza di poter fare un piccolo sacrificio in due partite così per poi riposare lunedì 11 con l'Empoli magari proprio gestendo il minutaggio sui 180' (e forse passa) minuti. Ancora da valutare pure le condizioni della caviglia di Manolas che però già ieri dava segni di miglioramento tanto che il greco tra oggi e domani tornerà ad allenarsi in gruppo. «Sto bene, penso di farcela», ha confidato fuori Villa Stuart. In caso di assenza di dolore sarà a disposizione già con la Lazio. Discorso diverso per Under che anche ieri ha svolto solo terapie. Alcuni rumors parlano di una ricaduta al flessore destro nonostante le smentite del club. In questo caso lo stop sarebbe di almeno 10 giorni.
L'ItalRoma nasce con un tacco
IL MESSAGGERO - TRANI - Il derby d'andata, lo scorso 29 settembre, ha indicato la nuova via alla Roma. Di oggi e anche di domani. Il tacco di Pellegrini al posto di quello di Pastore. La sostituzione in campo, nella finalizzazione e anche nella stagione. Perché, quel pomeriggio, Di Francesco ha scelto il giovane del vivaio e scarta il big spesso infortunato. Proprio contro la Lazio, insomma, è ufficiale la promozione del centrocampista di Cinecittà e l'accantonamento del Flaco. Ma la virata appartiene alla squadra e non al singolo. Perché, da quel giorno, la squadra diventa più italiana, con il coinvolgimento di chi è cresciuto nella Capitale o comunque nel nostro Paese. L'allenatore, in sintonia con Monchi, ha deciso gradualmente di dar spazio, anche in contemporanea, a Luca Pellegrini e non solo a Lorenzo, a Santon, Zaniolo, Cristante, El Shaarawy, mettendoli spesso accanto ai capitani De Rossi e Florenzi. Pure Mirante, approfittando di qualche stop di Olsen, è stato titolare. E in Coppa Italia ha debuttato il pischello Riccardi, centrocampista classe 2001.
NUOVO CORSO - Di Francesco, dunque, è arrivato a utilizzare 10 italiani nelle 34 partite stagionali, dando forza al progetto del ds che in estate ha allargato il gruppo azzurro con Cristantee Zaniolo (in più ha preso Mirante e Santon come ricambi). Monchi potrà anche dire addio a giugno, interrompendo con 2 anni d'anticipo il suo rapporto con il club giallorosso per trasferirsi all'Arsenal, ma di sicuro lascerà al suo successore (tra i candidati non va escluso Ausilio) il piano per la Roma che verrà. Già bloccato il difensore centrale Mancini dell'Atalanta: sarà lui il prossimo azzurro che sbarcherà a Trigoria. Non l'unico: trattative in corso per i centrocampisti Locatelli e Sensi del Sassuolo, Tonali del Brescia e magari pure per Barella del Cagliari. E, sempre della squadra di Maran, piace anche il portiere Cragno. Obiettivi di primo piano e anche complicati da centrare. Questo sta significare che l'attuale sterzata non sarà certo azzerata in futuro. L'allenatore, giovani o senatori che siano, si fida. E lo ha dimostrato quando ha chiamato in causa i 10 italiani di una rosa che, contando pure i giovani Fuzato e Bianda (non l'ex Strootman che comunque ha giocato il 1° match di questo torneo), accoglie 16 stranieri e, da gennaio, non ha più Luca Pellegrini, girato in prestito al Cagliari.
RECORD IN EUROPA - Sembra lontanissima la notte del 31 agosto, quando a San Siro contro il Milan, Di Francesco schierò De Rossi accanto a 10 stranieri. Il capitano e basta. E' vicina invece quella del 12 febbraio, all'Olimpico nell'andata degli ottavi di Champions contro il Porto, con 7 italiani nella formazione di partenza (l'ultimo fu Conte con la Juve, sempre 7 e ancora nella prestigiosa coppa continentale, per la partita a Copenaghen del settembre 2013). Il primato stagionale nella sfida più importante, a conferma di quello che è il nuovo percorso. Apprezzatissimo dalla gente e dal ct Mancini. Titolari, contro la squadra di Coinceçao, sono stati Mirante, Florenzi, Cristante, De Rossi, Lorenzo Pellegrini, Zaniolo ed El Shaarawy. E, nel finale, dentro Santon, cioè l'ottavo, anche se al posto di Zaniolo. L'Italia, dunque, al centro della Roma. Che, anche sabato contro la Lazio, in campo continuerà a parlare più la nostra lingua che le altre. Possibile l'en plein di centrocampisti: De Rossi insieme con Cristante e Pellegrini. E con Zaniolo che, al debutto nel derby, è pronto a sistemarsi a destra, da esterno alto. A loro si aggiungono altri 2 azzurri: Florenzi in difesa ed El Shaarawy in attacco.
Sabatini sincero: «Pastore mi imbarazza, deve cambiare»
LEGGO - BALZANI - «Pastore mi imbarazza. O cambia atteggiamento o si dedichi ad altro». La mazzata all’ex pupillo arriva direttamente da Sabatini che portò El Flaco in Italia ai tempi del Palermo. L’attuale ds della Sampdoria ieri, ai microfoni di Teleradiostereo, si è soffermato a lungo sull’argentino: «Non posso vederlo così, mi imbarazza moltissimo. Lui dominava il campo e abbagliava la gente. Deve attingere alla garra, all’orgoglio argentino se ce l’ha. È un playmaker a tutto campo, bisogna rimuovere l’idea che possa essere un trequartista. Lui si sposerebbe alla grande con il gioco di Giampaolo però non mi fate andare avanti perché sennò vengo frainteso». Sul suo rapporto con la Roma: «Un ritorno? Ma no, fatemi lavorare in periferia. La Roma è stato il mio destino, non è stato solo un fatto sportivo. Arriverà in Champions». Poi su Dzeko: «L’ho preso perché avevo la sensazione che la Roma dovesse avere un nuovo eroe dopo Totti». Infine, su Zaniolo: «Non sono stato io a scoprirlo, né ho aiutato a portarlo alla Roma. Monchi ha il merito di averlo portato in giallorosso».
DiFra e la lotteria a centrocampo
LA GAZZETTA DELLO SPORT - De Rossi sarà il perno. Con la speranza che oggi e domani riesca ad allenarsi senza problemi. Il resto, per Di Francesco, è ancora tutto da decidere, anche se l’allenamento di oggi alle 11 sarà quello più importante in vista del derby. La Roma potrebbe giocare col modulo preferito dal suo allenatore, ma potrebbe mettersi anche 4-2-3-1, qualora Di Francesco decidesse di non rinunciare a Nzonzi. Di certo non è facile neppure rinunciare a Pellegrini e Zaniolo che, per motivi diversi, in questo momento vivono sulle nuvole. Lorenzo è al settimo cielo, tra la futura paternità e il doppio infortunio muscolare messo alle spalle, Nicolò continua ad essere il talento più cristallino del calcio italiano. Chi potrebbe partire dalla panchina, se la Roma giocasse con il 4-3-3 è Cristante, sempre che Di Francesco, con El Shaarawy, non decida di mettere uno tra Perotti e Kluivert in attacco. Se invece i due dovessero restare fuori - il loro stato d’animo fisico e mentale non è esattamente lo stesso di Zaniolo e Pellegrini - Cristante giocherebbe a centrocampo, e l’ex Inter sarebbe invece dirottato in attacco. Non è il suo ruolo, ma giocare più vicino alla porta gli piace e, soprattutto, in questo momento sembra pronto a fare tutto.