Greggi: "Grandissima emozione esser capitano. Con la Fiorentina sarà complicato"
Giada Greggi, calciatrice della squadra giallorossa femminile, è stata intervistata da Roma TV. Queste le sue dichiarazioni:
Che partita è stata?
"È stata una partita molto difficile, anche perché la Roma CF è una squadra molto aggressiva. Nonostante questo, siamo riuscite a giocare come volevamo noi, anche se inizialmente abbiamo fatto un po' di fatica. Siamo contente di aver portato questo risultato a casa. Incontreremo (probabilmente, ndr) la Fiorentina che ha giocatrici di altissimo livello e dovremmo mettercela tutta, sarà complicato".
L'emozione di essere capitano?
"Un'emozione grandissima, perché essendo romana e romanista è un onore grandissimo per me. Riceverla da Elisa Bartoli poi è ancora più emozionante, lei è un capitano insostituibile. Ringrazio lei, il coach e tutte le ragazze per questa opportunità".
Sugli impegni con l'Under 19?
"Saranno gare impegnative da affrontare, una volta finita la sosta sarà complicato tornare ad allenarsi insieme, ma noi ce la faremo perché siamo la Roma".
A. De Rossi: "La squadra ha fatto un’ottima partita. Qualcosina è mancata, altrimenti avremmo potuto passare il turno"
Alberto De Rossi, allenatore della Primavera giallorossa, ha parlato ai microfoni di Roma TV. Queste le sue parole al termine della gara persa contro il Midtjylland:
“A parte gli episodi che si sono succeduti dopo il nostro vantaggio la squadra ha fatto un’ottima partita, ha sofferto un po’ a inizio ripresa, poi mi sembra che abbia tenuto bene il campo. Qualcosina è mancata, altrimenti avremmo potuto passare il turno. I rigori fanno parte della gara, erano tanti anni che non perdevamo ai rigori. Qualcosa non è andato per il verso giusto, qualcosa in più dovevamo fare, essere più cinici sotto porta. Dietro abbiamo difeso bene, ci ha messo in difficoltà questa palla sempre calciata, ma tutta la squadra globalmente ha fatto una buona gara".
Cosa è mancato?
"Onestamente dico che sotto porta qualcosa in più potevamo fare, a memoria non abbiamo creato molto. La linea difensiva ha fatto bene come poche volte quest’anno. Abbiamo fatto un’ottima partita”.
Riccardi: "Perdere ai rigori col Midtjylland ci può stare ma c'è rammarico. Mancata cattiveria sotto porta"
Alessio Riccardi centrocampista della Primavera giallorossa, è stato intervistato da Roma TV dopo la sconfitta ai rigori contro il Midtjylland. Queste le sue parole:
“Ci può stare perdere ai rigori, si possono sbagliare. Ci alleniamo sempre, li calciamo spesso. C’è rammarico, siamo andati in vantaggio e potevamo chiuderla".
Esperienza?
"L’anno scorso la finale dell’europeo fu una partita ribaltata, prendemmo gol all’ultimo e perdemmo ai rigori. Sono esperienze che ti porti dentro, con la nazionale gioco spesso queste partite, oggi era una di quelle. Potevamo anche vincere".
Cosa è mancato per chiudere la gara?
"Cattiveria sotto porta, ci siamo adagiati sul risultato. Non era una partita semplice, si è visto come è andata”.
Bavagnoli, all. Roma femminile: "Semifinale di Coppa Italia? Abbiamo disastrato di meritarcela. Subentrata un pò di stanchezza nel finale"
Elisabetta Bavagnoli, tecnico della squadra femminile giallorossa, è stato intervistato da Roma TV in merito alla qualificazione alla semifinale di Coppa Italia ottenuta battendo 3-1 la Roma CF. Queste le sue dichiarazioni:
Sulla qualificazione?
"Ringrazio il pubblico prima di tutto, è sempre un'emozione venire qui a giocare. Oggi ci siamo tolte una bella soddisfazione, ottenendo questa qualificazione. Credo che nei 180 minuti abbiamo dimostrato di meritarcela, anche se mi sono dovuta arrabbiare oggi in alcune occasione, potevano farmi soffrire un po' di meno le mie ragazze (ride, ndr).
Se è subentrata un po' di stanchezza dovuta agli impegni?
"Credo proprio di sì. Di solito non sono contenta che arrivi la sosta, ma in questo momento sì. Speriamo di ritrovare alcune ragazze infortunate e di ricaricare le pile".
Sulla scelta di dare la fascia di capitano alla Greggi?
"La scelta è stata presa dal capitano stesso, avvalorata da me e da tutta la squadra. Se lo merita. Si è commossa quando ha ricevuto la fascia. L'ha onorata nel migliore dei modi".
Gruppo unito?
"Sì, voglio che si dimostri sempre. Molte volte le partite ed i campionati si vincono dentro gli spogliatoi. Ci deve essere uno spirito di unione e sono contenta per aver recuperato Cunsolo".
Sampdoria, club cinesi e di Dubai interessati a Pastore
Javier Pastore potrebbe lasciare la Roma al termine della stagione. Secondo quanto riporta il sito calciomercato.com, sull'argentino ci sarebbe l'interesse di alcuni club cinesi, di Dubai e della Sampdoria e soprattutto Walter Sabatini vorrebbe riavere alle sue dipendenze il suo pupillo.
Cunsolo: "Speriamo di mantenere il quarto posto e puntiamo alla finale di Coppa Italia"
Eleonora Cunsolo, calciatrice della Roma femminile, ha parlato ai cronisti presenti al Tre Fontane dopo la qualificazione in semifinale di Coppa Italia ai danni della Roma CF. Queste le sue dichiarazioni:
“Siamo felici, è stato un primo tempo un po’ complicato, hanno voluto fare la partita, ma siamo un gran gruppo. Abbiamo fatto un bel gioco, segnando il primo gol. Contenta per la prima partita, anche grazie alle mie compagne. Ero due anni che non stavo in campo, sono contenta per la vittoria. Finalmente siamo in semifinale".
Il rientro?
"Si sente la mancanza del campo, siamo una squadra molto unita e riusciamo a fare tanto. Jenny Bitzer mancava da sei mesi, io ero in gruppo, ma sto recuperando. Sono contenta".
Obiettivi?
"Speriamo di mantenere almeno il quarto posto, ma ambiamo a posizioni più alte. Puntiamo alla finale della Coppa Italia, ce la meritiamo”.
Allenamento Frosinone. Parzialmente in gruppo Dionisi, differenziato per Simic e Ariaudo, terapie per Ghiglione
Oggi, il Frosinone si è allenato in vista del match di sabato contro la Roma. Questo il report apparso sul sito ufficiale dei ciociari, frosinonecalcio.com:
"Seduta pomeridiana per i giallazzurri alla Città dello Sport. La squadra ha svolto un lavoro in palestra, delle esercitazioni tecnico tattiche ed una partitella a campo ridotto. Parzialmente in gruppo Dionisi, differenziato per Simic e Ariaudo, terapie per Ghiglione. Domani alle 14:30 si torna a lavorare a Ferentino".
Allenamento Roma. Domani la squadra lavorerà a partire dalle ore 11
La Roma tornerà ad allenarsi domattina alle ore 11 in vista del match di sabato al Benito Stirpe contro il Frosinone. Gli uomini di Di Francesco sono chiamati a vincere contro i ciociari per prepararsi al meglio in vista del derby e del match al Do Dragao contro il Porto.
Hall of Fame calcio italiano. Oltre a Totti, presenti anche Amadei e Viani
La Roma porta 3 suoi ex elementi di spicco nella Hall of Fame del calcio italiano. Oltre a Francesco Totti, di cui si è parlato nei giorni scorsi, anche Amedeo Amadei e Gipo Viani faranno parte di questo gruppo di personalità che tanto hanno dato al nostro campionato. Questo quanto pubblicato dal sito ufficiale giallorosso, asroma.com:
"Francesco Totti è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano.
Istituita nel 2011 dalla FIGC e dalla Fondazione Museo del Calcio, la Hall of Fame è stata creata per celebrare giocatori, allenatori, arbitri e dirigenti capaci di lasciare un segno indelebile nella storia del calcio italiano.
Francesco Totti, che ha concluso il 28 maggio 2017 la sua incomparabile carriera romanista con 786 presenze e 307 gol realizzati in competizioni ufficiali, è stato eletto nella categoria “Calciatori italiani”.
Oltre allo storico numero dieci anche altri due ex giallorossi sono tra gli undici ingressi eccellenti nella Hall of Fame del calcio italiano del 2018. È stato infatti assegnato il Premio alla Memoria ad Amadeo Amadei, che ha indossato la maglia della Roma tra il 1937 e il 1948 totalizzando 234 presenze e 111 gol, e a Gipo Viani, tecnico giallorosso che riportò la squadra in Serie A nella stagione tra i cadetti del 1951-52.
Tra gli altri premiati dell’edizione 2018 anche Javier Zanetti nella categoria riservata ai giocatori stranieri e Massimiliano Allegri per quella degli allenatori".
La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo maggio a Firenze e, come da tradizione, i vincitori saranno chiamati a consegnare un cimelio simbolico della loro carriera che andrà ad arricchire il Museo del Calcio".
Zaniolo: “Sarebbe un sogno fare quello che hanno fatto Totti e De Rossi"
MATCH PROGRAM - Nicolò Zaniolo, calciatore della Roma, ha rilasciato una lunga intervista al portale ufficiale del club giallorosso. Queste le sue parole:
Quali sono i tuoi primi ricordi legati al calcio?
Avevo tre o quattro anni, non ero ancora iscritto a una scuola calcio, ma appena vedevo una cosa per strada la prendevo a calci. Poi quando sono cresciuto ho iniziato ad andare a vedere mio padre Igor che giocava e lì è nata definitivamente la passione: mi piaceva vedere i tifosi esultare ai gol, vivere il campo la domenica.
Dove giocava tuo padre quando eri piccolo?
È stato in diverse squadre, ma ricordo bene quando giocava alla Carrarese, perché era vicino casa. E anche qui alla Cisco Roma, spesso venivamo qui per vederlo giocare. Mi emozionavo quando segnava un gol.
Chi erano i tuoi idoli calcistici da bambino?
Il mio idolo è sempre stato Kakà, mi appassionava il suo stile di gioco, era bello da vedere quando toccava il pallone.
A che età hai capito che avresti fatto il calciatore professionista?
Non saprei, ho sempre pensato a divertirmi e a giocare. Nella mia carriera tra le giovanili non ho avuto certezze, anzi: più delusioni. Non c’è un momento in cui ho pensato “ce la faccio”. Nemmeno adesso ci sto pensando, ti dico la verità. Voglio solo allenarmi e giocare.
Ci racconti gli esordi della tua carriera?
Ho iniziato al Genoa e poi sono andato alla Fiorentina, partendo con gli Esordienti. Sono arrivato fino agli Allievi e alla preparazione estiva con la Primavera. Poi mi hanno comunicato che non c’era posto per me…
Quell’episodio ti ha demoralizzato?
Sì. Dopo sette anni trascorsi lì mi ero fatto i miei amici, mi sentivo in famiglia. È stata una doccia fredda e ci ho pianto una settimana intera. Poi mi sono rimboccato le maniche. Sono andato all’Entella, vicino casa e alla mia famiglia, e da lì è nato tutto.
C’è stato un momento in cui hai pensato che non saresti riuscito a fare il calciatore?
Sì. Nel primo mese alla Virtus Entella. Ero in Primavera e non giocavo, dovevo ancora ambientarmi, ero arrivato a preparazione già finita. Mi ritrovai nel bar di mio padre a La Spezia, che piangevo. Gli dicevo “se non riesco a giocare qui, forse devo fare qualcos’altro nella vita”. E lui mi rispose: “Fai l’ultima settimana, a mille, fatta bene, senza pensare”. L’ho fatta e da lì non sono più uscito”.
Proprio con l’Entella hai fatto il tuo esordio in Serie B. Che ricordi hai di quel momento?
Era già nell’aria. Una volta ci sono andato vicino e ancora me lo ricordo. Eravamo a Vicenza, vincevamo 1-0 il mister mi disse “scaldati che fra poco tocca a te”, poi abbiamo preso gol e ha scelto di mettere un difensore. Poi a Benevento, un giorno prima del compleanno di mio padre, è arrivato l’esordio. È stata un’emozione incredibile, non ci credevo: era passato meno di un anno dallo scarto della Fiorentina e stavo esordendo tra i professionisti.
A diciotto mesi di distanza, dopo essere passato per l’Inter, è arrivato l’esordio in Champions League contro il Real Madrid. In quel momento cosa hai pensato?
Il mister fece la riunione tecnica alle 11. Non annunciò la formazione, ma mi disse che voleva parlarmi a fine riunione. Lì mi comunicò che avrei giocato, mi chiese se ero pronto. Io gli ho detto di sì. Invece di riposare, sono stato tutto il giorno in camera a guardare il soffitto. Poi una volta arrivato allo stadio, ho pensato solo a giocare e a fare quello che sapevo. Quando sei in campo pensi solo a quello.
Quanto ti hanno aiutato i compagni?
De Rossi è venuto a dirmi di stare tranquillo. Di giocare come sapevo, a due tocchi. Anche Totti è venuto a dirmelo.
Com’è cambiata la tua vita dopo quella partita?
Sono cambiate le attenzioni nei miei confronti. E anche nei confronti delle persone che mi stanno attorno. Però voglio che si parli molto di più di me e di quello che faccio in campo, rispetto a quello che c’è fuori. A me piace molto il calcio, questa è la mia passione. Sono contento della mia stagione e spero che continui così.
Dopo cinque mesi sono arrivati i due gol in Champions contro il Porto e ora tutto il mondo parla di te. Come ti sei sentito dopo quella doppietta all’Olimpico?
È un’emozione che ancora adesso non riesco a descrivere. Forse non ho ancora realizzato quello che è successo la scorsa settimana. Ora però devo allenarmi, penso a quello: andare forte sul campo per avere altrettante soddisfazioni.
Che cosa pensi quando la gente ti descrive come il nuovo Totti o come la speranza per il futuro del calcio italiano?
Fare paragoni con lui è davvero una forzatura. Sono onorato anche solo dell’accostamento, ma io ancora non ho fatto niente.
Ai tifosi della Roma ha fatto piacere sentire che vorresti giocare per tutta la carriera qui. Lo pensi davvero o lo hai detto perché eri davanti a una telecamera?
Alla fine giocando in squadra con De Rossi e Florenzi, o vedendo a quello che ha fatto Totti, capisci quanto si può essere attaccati a questa squadra e a questi tifosi. Sarebbe un sogno fare le stesse cose. Io ora penso ad allenarmi e a giocare.
Il tuo esordio in Serie B è arrivato poco tempo prima dell’addio al calcio di Francesco Totti. Ti piaceva come calciatore? Ti capita di chiedergli qualche consiglio?
Era troppo forte, vedeva la giocata due ore prima degli altri, era impressionante. Io sono timido, mi vergogno ad andare a parlarci e per questo non gli ho mai chiesto niente direttamente, ma è sempre venuto lui a darmi dei consigli.
Kolarov ha detto che hai la testa sulle spalle ma che sarebbe il primo a tarparti le ali se ti vedesse troppo su di giri. Che ne pensi?
Alex è esperto, fortissimo, conosce le dinamiche. Sa cosa può succedere a un ragazzo che è sulla bocca di tutti. Se dovesse vedermi con la cresta alzata farebbe bene a tirarmela giù. Lui è un esempio nello spogliatoio e in campo. Ha ragione.
Da chi apprendi di più durante gli allenamenti?
Dove ti giri ti giri ci sono i campioni. Mi ispiro ai più esperti, ai senatori, a De Rossi, Manolas, Kolarov, Dzeko. Sono i miei esempi.
Qual è stato il miglior consiglio che hai ricevuto finora in carriera?
Mio papà mi dice che si fa presto ad andare in alto, ma ci si mette ancora meno ad andare in basso. Me lo ripete in continuazione, “non montarti la testa”, soprattutto adesso. E mi dice anche “ricordati come stavi quando la Fiorentina ti ha mandato via.
Il Club ha creduto tanto in te, tenendoti in rosa dopo il mercato estivo. C’è stato un momento in cui hai pensato che saresti andato fuori a farti le ossa?
Non ho fatto la preparazione estiva con la squadra perché ero impegnato nell’Europeo e nemmeno la tournée. Quando sono tornato ero il nono centrocampista e l’idea di andare sei mesi o un anno a farsi le ossa c’era. La Società ha creduto in me, però, e anche il mister. Devo ringraziarli per questo. Spero di continuare a dimostrare che la fiducia data non è stata persa. Di Francesco ogni giorno mi dà consigli, mi dice come muovermi, anche fuori dal campo. Lo ringrazio per tutte queste possibilità.
Nello spogliatoio sei circondato da calciatori come De Rossi e Nzonzi che hanno vinto un Mondiale. Ci pensi mai?
Giusto ieri parlavo con Daniele delle emozioni vissute con la vittoria del Mondiale. E mi è venuta la pelle d’oca. Questi sono giocatori da cui devo prendere spunto per far bene. Un giorno, magari, spero di riuscirci anch’io. Ma non ci sto pensando ancora.
A volte i calciatori più grandi sostengono che i loro colleghi più giovani pensano troppo ai social media e poco al calcio giocato. Cosa ne pensi? Ti rivedi in questa descrizione?
Sono nato nell’era dei social media ed è difficile non utilizzarli. Ti ci diverti, ma so che bisogna stare attenti. La gente è andata a ripescare dei post che ho fatto cinque anni fa quando avevo tredici anni.
Qual è una giornata tipo di Nicolò Zaniolo?
Mi sveglio, faccio colazione con mia mamma. Mi porta all’allenamento e mi viene a riprendere. Poi ogni tanto ultimamente vedo la mia ragazza, che ho conosciuto qua. E niente, così.
Niente videogiochi?
No, non mi piacciono.
Il tuo hobby preferito al di fuori dal calcio?
Uscire con gli amici, parlare di cavolate e scherzare con loro.
Sei diventato famoso?
Non famoso, ma sono sotto gli occhi di tutti sì. So che sono giovane, sto facendo bene in una piazza così importante. Devo essere bravo a gestire tutto questo.
Hai ancora gli stessi amici di sempre?
Sì sì. A Capodanno ho preferito restare con loro, piuttosto che andare in vacanza. Ho fatto una cena con loro a La Spezia, siamo stati bene.
Chi è il tuo migliore amico nel calcio?
Giuseppe Caso, che gioca nel Cuneo. Fino a quando ero piccolo, ai tempi del Canaletto e poi l’ho ritrovato alla Fiorentina.
Hai un messaggio per i tifosi della Roma che già ti adorano?
Li ringrazio per il sostegno. Spero di continuare così e centrare assieme a loro i nostri obiettivi.
Siviglia-Lazio 2-0 - La squadra di Inzaghi è fuori dall'Europa League
Finisce l'avventura della Lazio in Europa League. La squadra di Inzaghi, dopo aver perso 1-0 l’andata dei sedicesimi di finale all’Olimpico contro il Siviglia, perdono anche in Spagna con il punteggio di 2-0 grazie alle reti di Ben Yedder e Sarabia.
Cena AIRC,con Nzonzi, Bianda e Massara. Parla il dirigente: “Siamo tutti felici di essere qui”
Questa sera presso il Park Hotel Mancini si è tenuta la tradizionale cena dell’AIRC1927. Presenti anche due calciatori della Roma: il centrocampista Steven Nzonzi e il giovane difensore William Bianda, oltre al responsabile dei rapporti con i Roma Club, Marco Seghi, e a Frederic Massara.
Queste le parole di Massara:“Grazie a tutti voi e all’associazione italiana Roma Club per questa accoglienza e per l’affetto che ci state portando tutti i giorni e anche questa sera. Siamo molto felici di essere qui e condividere questa serata con voi, siamo felici e porto il saluto di tutta la società, del presidente Pallotta, del vicepresidente Baldissoni, di Guido Fienga e del direttore Monchi. Tutta la Roma è molto fiera dell’affetto che tutti voi ci riservate. Abbiamo qui due giocatori importanti, un campione del Mondo, Steven Nzonzi, e un giovane molto forte, Nazionale U19 francese come William Bianda. Sono anche loro molto felici di essere qui ed hanno accolto il vostro invito con entusiasmo. Vi ringraziano, non parlano ancora molto bene l’italiano ma il vostro affetto lo percepiscono”
Queste invece le parole di Nzonzi: “Grazie a tutti, grazie al presidente, sono molto felice di essere qui con voi, e forza Roma“.