In Curva Sud sarà spettacolo

IL TEMPO - SCHITO - La Roma cerca l'abbraccio dei suoi tifosi nel momento più importante della stagione. Dopo le contestazioni delle settimane passate, archiviate solo durante la partita d'andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto, in casa giallorossa si spera in un derby deciso dalla spinta del cuore pulsante del tifo. Il supporto non è mai mancato nei momenti delicati della stagione e la stracittadina riscalda da sempre gli animi. In casa giocherà la Lazio, ma la curva Sud proverà a trascinare i
suoi beniamini e sarà colma da cima a fondo. Nella settimana che ha preceduto il big match è già cominciato lo sfottò con gli ultras della curva Nord che, attraverso un video pubblicato su una pagina Facebook riconducibile alla parte più calda della tifoseria biancoceleste, hanno parzialmente svelato la coreografia ideata dai giallorossi in vista della partita di questa sera, accompagnandolo con la scritta «Nun ve sfugge niente... Ops». Immancabili le battute diffuse sui social: «Vabbè non si capiscono quando sono finite, figuriamoci mentre la fanno, ma loro lo sapranno che è». Quello che è certo è che in Sud ci sarà una scenografia, come accaduto anche nel derby di andata, mentre in Nord prosegue la consueta protesta della curva nei confronti della società. Al di là delle scenografie, non mancheranno il calore, i cori e gli sfottò tipici delle stracittadine in quello spettacolo che fa sempre il giro del mondo. In un derby che vale tanto anche in classifica - la strada per la Champions passa da qui -, l'Olimpico si veste a festa e dà il via allo spettacolo.


Totti: "Vi voglio vedere così... sempre con voi. Forza ragazzi. Forza Roma" (Foto)

Francesco Totti carica la Roma a poche ore dal derby. L'ex capitano giallorosso ha scritto un post su Instagram con tanta di sua foto per incitare i compagni in vista della stracittadina di questa sera. Ecco le sue parole: 

"Vi voglio vedere così... sempre con voi. Forza ragazzi. Forza Roma.

 

 
 
 
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Vi voglio vedere così....sempre con voi...forza ragazzi.forza Roma

Un post condiviso da Francesco Totti (@francescototti) in data: Mar 2, 2019 at 1:57 PST


Dubbio Immobile per il derby di stasera

Ciro Immobile rischia di saltare il derby di questa sera. L'attaccante laziale ha infatti accusato una ricaduta al flessore già infortunato nelle scorse settimane e potrebbe così dover dare forfait per la stracittadina. Eventualmente, il suo sostituto sarebbe Felipe Caicedo, provato oggi a Formello in coppia con Correa nell'attacco biancoceleste. 


Roma Primavera sconfitta 2-1 in casa dall'Atalanta

La Roma Primavera perde 2-1 in casa con l'Atalanta e non riesce così ad accorciare sulle prime e si allontana dalla vetta. Per gli orobici vanno a segno Delprato al 40' e Gyabuaa al 69', ma i ragazzi di De Rossi hanno un moto d'orgoglio e trovano la rete al 72' con Sdaigui ma non quella del pari. Gli ospiti, primi in classifica, allungano sui giallorossi ed ora la lotta alla vetta si fa durissima.


Lazio-Roma, i convocati di Inzaghi

Simone Inzaghi, allenatore della Lazio, questa mattina dopo la rifinitura a Formello ha diramato la lista dei convocati in vista del derby di questa sera contro la Roma. Il tecnico biancoceleste ha chiamato 23 giocatori, c’è Ciro Immobile. Questa la lista completa:

Portieri: Strakosha, Proto;
Difensori: Acerbi, Bastos, Guerrieri, Luiz Felipe, Lulic, Marusic, Patric, Radu, Romulo;
Centrocampisti: Badelj, Cataldi, Correa, Durmisi, Jordao, Leiva, Milinkovic-Savic, Parolo, Luis Alberto;
Attaccanti: Caicedo, Immobile, Neto.


Lazio-Roma, le probabili formazioni dei quotidiani. Manolas titolare, primo derby per Zaniolo

INSIDEROMA.COM – E’ tempo di derby nella Capitale. All’andata i giallorossi si sono imposti 3-1, oggi vincere è ancora più fondamentale. Dopo la sconfitta dell’Inter sul campo del Cagliari, vincere stasera significherebbe agganciare i nerazzurri. Non si può sbagliare, Di Francesco potrà contare sul fondamentale Kostas Manolas, che stringerà i denti e partirà titolare, al suo fianco è ballottaggio tra Fazio e Jesus. Alessandro Florenzi e Aleksandar Kolarov saranno i terzini. Il centrocampo sarà tutto azzurro, spazio a De Rossi, Pellegrini e Cristante.  Edin Dzeko guiderà l’attacco, completato da El Shaarawy e Zaniolo, al suo primo derby.

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Olsen; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Cristante, De Rossi, Pellegrini; Zaniolo, Dzeko, El Shaarawy.

LA REPUBBLICA

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IL TEMPO

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Primavera, A. De Rossi: "Oggi dovevamo mettere in campo più qualità, si è vista una buona determinazione, ma nulla di più”

Alberto De Rossi, allenatore della Roma Primavera, ha parlato al termine della sconfitta contro l’Atalanta. Queste le sue parole a Roma TV:

Il primo gol è arrivato nel vostro miglior momento?

“No, non credo. Nel primo tempo hanno fatto meglio loro, palleggiando bene. Abbiamo perso troppi duelli, non riuscendo mai a portare la pressione giusta sui loro portatori di palla. Nei primi quarantacinque minuti ripartivamo a fatica, senza arrivare quasi mai alla conclusione. Nel secondo tempo invece si è vista una vera squadra, ma più di cuore che di qualità”.

Il modulo nel secondo tempo con il doppio attaccante?

“Quella è l'ultima mossa, mettendo due attaccanti, a Palermo Estrella era entrato bene, oggi doveva dare una mano a Celar che lì davanti si è trovato un po' solo, senza riuscire mai a concludere verso la porta avversaria. Oggi dovevamo mettere in campo più qualità, si è vista una buona determinazione, ma nulla di più”.

Come si riparte?

“Sarebbe facile dire che si pensa alla prossima partita, ma questa è la terza opportunità di agganciare la vetta che abbiamo avuto da inizio stagione e l'abbiamo fallita. Probabilmente ancora ci manca qualcosa. Ora torniamo a Trigoria, ci alleniamo e pensiamo alla gara contro l'Inter che dopo oggi ha acquisito ancora più importanza”.

Sui 4 centrali infortunati?

“Diciamo che è tutta la stagione che non ci dice bene, ma noi ci arriveremo in cima alla classifica, adesso cerchiamo di recuperare qualche giocatore per poter fare più scelte. Oggi sono stato quasi costretto nelle scelte. Buttaro è un ragazzo interessante".


Cafù: "Ho giocato tanti derby ma quello tra Roma e Lazio esprime una rivalità unica"

Marcos Cafu, ex calciatore e terzino della Roma, ha parlato del derby al portale ESPN. Queste le sue dichiarazioni:

"Quel sombrero a Nedved lo ricorda ancora tutto il mondo. Non è stato premeditato, è successo tutto molto velocemente e naturalmente, un sombrero contro il giocatore più forte della Lazio in quel momento. Non volevo certo prenderlo in giro. Nel corso degli anni siamo diventati amici”.

Derby?

“Ne ho giocati tanti, ma quello tra Roma e Lazio esprime una rivalità unica".


Empoli-Parma, finisce con il pareggio

La sfida tra Empoli e Parma si è conclusa con un pareggio 3-3. L'ex romanista Gervinho ha regalato, al 13', il gol che ha aperto le danze. Dell'Orco prende in mano la situazione e pareggia al 18'. Rigoni segna il 2-1 del vantaggio con un colpo di testa per il Parma. Dopo 60 minuti di gioco Caputo porta la squadra in casa al 2-2. Gli ospiti emiliani salgono a 3-2 con un gol di Bruno Alves, con il finale di Silvestre al 91.
L'Empoli ora si posiziona con 22 punti e il Parma con 30.


Le nuove disposizioni dall'International Association Board

Niente più volontarietà nel fallo di mano. L'International football association board, o Ifab, si è ritrovato a discutere sulle norme di gioco ad Aberden nel 133esimo meeting annuale. Come riporta l'Ansa, non è più permesso che un tocco anche non intenzionale con mano o braccio consenta di fare gol o metta in campo un'occasione per farlo. Sarà automatico il fallo e, in caso il giocatore si comporti in maniera antisportiva, ci si può aspettare l'uso del cartellino da parte dell'arbitro. In Scozia sono state annunciate altre disposizioni come il divieto dei calciatori di stare in barriera durante la battuta di una punizione in favore della loro squadra. Mutata anche la rimessa da parte dell'arbitro, che verrà concessa in determinate situazioni se la palla colpisce lo stesso durante l'azione di gioco. Per concludere, si è deciso che il portiere sarà obbligato ad avere un solo piede sulla linea di porta quando si batte un rigore. A favore di una diminuzione dei tempi morti, l'associazione ha deciso che i giocatori sostituiti dovranno uscire dal campo nel punto a loro più vicino senza attraversare il campo. L'arbitro avrà il diritto di usare cartellini gialli e rossi anche nei confronti degli allenatori e dello staff tecnico, qualora lo ritenga opportuno.


Roma-Lazio – i molti, doppi ex

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI - A Milano o a Torino negli anni è divenuta pressoché un’abitudine, basti pensare ai casi dei vari Collovati, Pirlo, Seedorf, Helveg, Coco, Guly, Ganz (sponda meneghina) oppure Gabetto, Bruno, Balzaretti, Quagliarella, Ogbonna, Zaza (sponda torinese); a Roma, c’è voluto il serbo Kolarov per tornare a parlare dopo decenni di un calciatore che abbia vestito sia la maglia giallorossa che biancoceleste.

Ne scaturisce che qui, nella città eterna, attraversare il Tevere è cosa rara e malvista. Eppur, non sono stati pochi i casi di ideale passaggio da una sponda all’altra del fiume che bagna la Capitale.

Iniziò Attilio Ferraris, che nel '34 fu il primo a cambiare casacca all'interno della stessa città. Una pugnalata, inferta oltretutto da chi era stato un simbolo della Roma testaccina e campione del Mondo con l'Italia di Vittorio Pozzo, nonché romanista della primissima ora, passando in giallorosso direttamente da quella Fortitudo che insieme all'Alba e al Roman avevano dato origine al sodalizio nato il 22 luglio 1927. In biancoceleste visse una sola stagione, prima di tornare alla casa madre, da dove era stato inizialmente ceduto per 150.000 lire. Al momento di firmare il contratto, la Roma chiese però di fissare una clausola che avrebbe impedito al giocatore di affrontare il derby, pena il pagamento di 25.000 lire. La Lazio accettò, ma alla prima occasione non si fece scrupoli a pagare, scatenando un curioso siparietto: una tifoseria gridava a Ferraris "venduto, venduto", l'altra "comprato, comprato", mentre neanche la sorella Jolanda aveva il coraggio di battergli le mani.

Trent'anni più tardi toccò a Ciccio Cordova compiere lo stesso tragitto, ma qui gli strascichi furono maggiori. Romagnolo di ForlìCordova a Roma era arrivato nell'estate del 1967, con la fama dell'ala giovane e scattante, che però non aveva ancora avuto occasione per dimostrare il proprio valore. Lo face nella capitale, dove in un colpo solo trovò gloria e amore, sposando Simona Marchini, la figlia del presidente Alvaro. Talentuoso ma indolente, capace di portare dalle stalle alle stelle e ritorno uno stadio intero con le sue giocate, in giallorosso alzò un Coppa Italia e indossò anche la fascia di capitano, salvo poi consumare il proprio tradimento nell'estate del '76, quando mal digerì la decisione di Gaetano Anzalone, intenzionato a cederlo al Verona, accettando viceversa di passare alla Lazio

Il viaggio contrario lo fece invece Selmosson, il Raggio di Luna che illuminò entrambe le facce della capitale. A Roma lo condussero proprio i biancocelesti, che però tre stagioni più tardi dovettero piegarsi al corteggiamento dei rivali cittadini, accettando un assegno 135 milioni di lire. Un cifra quasi fuori mercato. I laziali non la presero affatto bene, mentre i romanisti si sfregarono le mani. Lo svedese, da professionista quale era, non fece torti a nessuno, segnando sia nei derby vissuti su una sponda che in quelli giocati sull'altra.

Un gol dell'ex lo fece anche Fabrizio Di Mauro, che il suo addio alla Roma proprio non lo aveva digerito. Lui che in giallorosso era nato e cresciuto, dopo un scudetto con la Primavera di Giannini, era stato ceduto alla Fiorentina nel 1992, per un corrispettivo di 7 miliardi. In riva all'Arno rimase appena un anno, prima di tornare nel punto in cui il suo viaggio era iniziato, dove però trovò solamente la Lazio ad abbracciarlo. La ripagò con la rete dell'1-1 che annullò l'iniziale vantaggio di Piacentini, in una delle tante stracittadine incastonata nella lunga saga dei segni x d'inizio anni '90.

Nello stesso periodo nasceva anche la carriera di Roberto Muzzi, al quale la Roma aveva dato l'opportunità di farsi apprezzare e tolto un'aquila dal collo, che al ragazzo di Morena venne intimato di levarsi da Bruno Conti, all'interno degli spogliatoi di Trigoria. Laziale dentro, rimase romanista fuori sino al '94, per poi farsi apprezzare soprattutto tra Cagliari e Udine, abbracciando la sua squadra del cuore solamente negli ultimi scampoli di carriera.

A fine corsa giunse anche Diego Fuser, ma in casa giallorossa. Acquistato da Franco Sensi nel post scudetto, arrivò con le gambe ormai fiaccate dagli scatti sulla fascia fatti con MilanTorinoParma e soprattutto Lazio, della quale divenne idolo sotto le gestioni ZoffZeman ed Eriksson. Restò appena due stagioni, face altrettanti gol, ai quali qualcuno si rifiutò persino di esultare. Insieme a Fuser, nell'estate dopo il tricolore arrivò anche Sebastiano Siviglia, quotato giovane difensore, reduce dall'ottima stagione con l'Atalanta di Vavassori. Prometteva bene, ma concluse poco. Gli andò meglio in biancoceleste, dove rimase dal 2004 al 2010. Lì del suo passato sembrò non importare nulla a nessuno.

Niente a che vedere con Lionello Manfredonia, finito col diventare l'emblema di una rivalità che mal digerisce i salti da una riva all'altra. Classe indiscussa, libero prima e mediano poi, quando Dino Viola scelse di portarlo in giallorosso fu capace di divedere un'intera curva. Sulle sue spalle gravavano la lunga militanza laziale, il coinvolgimento nel calcioscommesse e persino l'aver vestito la maglia della Juventus. Quando la Sud gli comunicò di averlo accettato, in realtà, a quel verbo fecero capire di aver dato un altro macabro significato. 

Nella lista finiscono anche i nomi di Di BiagioColonneseOrsi e Peruzzi, prodotti del settore giovanile di una squadra, ma poi apprezzati con la maglia dell'altra.

Nel giro delle panchine, invece, spuntano Juan Carlos LorenzoErikssonSpinosiZeman e persino Tommaso Maestrelli, che prima di diventare il "Maestro" aveva vestito la maglia giallorossa. A tutti o quasi il passato è sempre stato rinfacciato. La Roma calcistica sarà anche provinciale, ma sicuramente non le fa difetto la memoria.


Marin interessa alla Roma e non solo. Su di lui soprattutto il Milan

Antonio Marin nel mirino della Roma. Il classe 2001 della Dinamo Zagabria interessa a molti club importanti come Milan, Juventus, Manchester City e Ajax. Anche Monchi non se lo vuole lasciar scappare: secondo calciomercato.com, lo segue da vicino. La Dinamo valuta il giocatore tra i 12 e 15 milioni di euro.