Serie A - l’Atalanta batte la Spal ed aggancia la Roma. Vincono Torino e Frosinone

Tutti i risultati e i marcatori di questo turno:

GIOVEDI’

Ore 20.30
Lazio-Empoli 1-0 (41′ rig. Caicedo)

VENERDI’

Ore 20.30
Chievo-Roma 0-3 (9′ El Shaarawy, 18′ Dzeko, 51′ Kolarov)

SABATO

Ore 18.00
Fiorentina-Napoli 0-0

Ore 20.30
Parma-Inter 0-1 (79′ Lautaro Martinez)

DOMENICA

Ore 12.30
Bologna-Genoa 1-1 (17′ Destro, 33′ Lerager)

Ore 15.00
Sampdoria-Frosinone 0-1 (25′ Ciofani) 
Atalanta-Spal 2-1 (7′ Petagna, 57′ Ilicic, 79′ Zapata) 
Torino-Udinese 1-0 (33′ Aina) *

Ore 18.00
Sassuolo-Juventus

Ore 20.30
Milan-Cagliari


Ilicic e l'offerta di Monchi: "Mi volevano, normale volerci andare...ma sono felice all'Atalanta"

"Sono un professionista, c'è stato quel momento. Se ti viene a cercare una squadra come la Roma è normale ed anche giusto volerci andare. Ma sto bene qui, sono felice qui all'Atalanta e provo a fare il massimo". Queste le parole rilasciate da Ilicic, al termine del match tra l'Atalanta e la Spal. Il retroscena che raccontava di come Monchi si era fatto sotto con la Dea, presentando un offerta di 13 milioni di euro, era stata rilanciata dal portale di Gianluca Di Marzio, nel primo pomeriggio di oggi.


Kluivert: "Voglio rendere ancora più grande il mio nome" (video)

Justin Kluivert, giocatore della Roma, ha rilasiato un'intervista ai microfoni della Uefa:

"Se sento il mio cognome, Kluivert, quello è mio padre. Ha reso grande il suo nome, io voglio renderlo ancora più grande. È speciale giocare con un nome del genere. Non ho mai avuto la sensazione di dover essere migliore né provato alcuna pressione. Adoro giocare a calcio e gioco sempre molto liberamente. Questo è anche uno dei miei punti di forza, penso".

Queste, invece, le sue parole a ESPN:

 

Perché ho scelto la Roma?
"Il livello dei giocatori è molto alto in Italia ed è per questo che ho scelto di venire qui alla Roma. Ora mi aspetto molto da me stesso, voglio migliorare ogni giorno. Credo che quando senti di essere pronto a fare il prossimo passo, allora devi farlo. E sentivo di essere pronto per questo".

 

Differenze tra l'Olanda e l'Italia?
"Qui si difende da squadra e anche il ruolo di esterno è diverso. In Olanda si prende la palla e si va diretto all'uno contro uno. Qui invece si deve fare più movimento, bisogna attaccare gli spazi, un modo di giocare che mi porta a migliorare. Ho imparato molto, spero di poter giocare in tutti i ruoli dell'attacco in futuro".

 

I compagni di squadra?
"Manolas è il più veloce in campo, ma di sicuro è anche il più pazzo... fa sempre scherzi. De Rossi mi ha aiutato in tutto di quando sono qui, fin dal primo giorno. Parla un ottimo inglese. È davvero bello quando qualcuno come lui ti mostra così tanto rispetto e cerca sempre di aiutarti: l'accoglienza perfetta".

 

La vita a Roma?
"Ho comprato una piccola utilitaria da quando sono qui, ma guidare a Roma è impossibile, cercano sempre di sorpassarti e poi è pieno di buche, se non si sta attenti si rischia di bucare una gomma... Ma è qualcosa che ti tiene sull'attenti. Come in campo: bisogna sempre farsi trovare pronti".

 

Il calcio olandese?
"Siamo in crescita, invecchiando miglioriamo e vedrete che anche l'Olanda tornerà ad alti livelli, credo che possiamo migliorare molto. De Jong? È incredibile, un trasferimento da sogno al Barcellona. Per uno che ama il calcio e pensa solo a giocare, il Barcellona è il club ideale".

 

Il gol di mio padre in finale di Champions League?
"Non è qualcosa da tutti, è un momento davvero speciale della sua vita. Io mi sto impegnando a segnare molto di più".

 

 


Serie A, Juve batte Sassuolo 3-0 e torna a +11 sul Napoli

Il primo posticipo di Serie A si è concluso con il successo in trasferta della Juventus sul campo del Sassuolo. Un 0-3 senza repliche aperto al 23' da Khedira con un tiro potente. Nella ripresa al 70' raddoppia Cristiano Ronaldo con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner. Chiude il match all'86' Can con un diagonale preciso.


Serie A, Milan batte Cagliari 3-0 e scavalca la Roma tornando quarto

Il posaticipo serale di Serie A ha visto il Milan trionfare per 3-0 sul Cagliari.
Ad aprire il match un autogol di Ceppitelli al 13'. Nove minuti più tardi arriva la prima rete rossonera di Paqueta che al volo calcia e trova la sua prima gioia italiana. Chiude il match al 62' Piatek con un facile tap-in.


In ‘Porto’ col vessillo

INSIDEROMA.COM – MATTEO LUCIANI – La Roma di Eusebio Di Francesco sbanca la Verona clivense con un secco 3-0 e si prepara così psicologicamente al meglio in vista della gara di andata contro i lusitani del Porto, valevole per il passaggio ai Quarti di Finale di Champions League.

Dopo la batosta subita in quel di Firenze, che sembrava realmente poter condurre a un cambio di guida tecnica, i giallorossi hanno sorpreso nuovamente tifosi e addetti ai lavori; pareggio nello scontro diretto per la qualificazione all’Europa che conta contro il Milan di Gennaro Gattuso, in una sfida che i capitolini hanno però sostanzialmente dominato e avrebbero meritato di vincere e, appunto, il tris contro il Chievo di mister Di Carlo, ottenuto in modo autorevole e senza grossa sofferenza.

Cosa aspettarsi, dunque, dal prestigioso confronto con il Porto dell’ex laziale Sergio Conceiçao? Difficile effettuare un pronostico, vista la Roma totalmente incostante di questa stagione 2018/2019.

Per quanto concerne la forma psico-fisica, entrambe le compagini giungono all’appuntamento non al top. La squadra di mister Di Francesco soltanto una decina di giorni fa è stata sull’orlo dell’ennesima crisi di nervi e ha mostrato segnali di risveglio di portata non tale da poter pensare che possa partire con i crismi della favorita. Come se non bastasse, l’allenatore abruzzese sarà costretto a fare a meno del portiere titolare Olsen e di Patrik Schick, apparso finalmente in buono stato durante le ultime apparizioni.

Dal canto suo, il Porto, che comunque comanda la Primeira Liga portoghese, è reduce da tre pareggi nelle ultime quattro uscite, tra campionato e coppa; soprattutto, la formazione di casa allo stadio O Dragao deve rinunciare a due pezzi da novanta del proprio undici titolare, come il centravanti Marega e, con ogni probabilità, anche il funambolo messicano Jesus Corona, uno di coloro che ci ‘purgò’ nel tremendo 0-3 subito all’Olimpico nell’estate del 2016 nella gara di ritorno dei preliminari di Champions League.

Proprio questo precedente tanto vicino temporalmente quanto nefasto, aleggia sulla sfida e per gli amanti della cabala non è certo di buon presagio.

Scaramanzie a parte, ripensando alle formazioni che la Roma avrebbe potuto pescare nell’urna di Nyon lo scorso dicembre, di certo non ci si può lamentare: contro i portoghesi non si parte favoriti, ma senza dubbio neppure con la connotazione di ‘vittime sacrificali’ come sarebbe potuto accadere nel caso di sorteggi differenti.

Qualora la Roma ‘facesse la Roma’, espressione molto in voga soprattutto nei momenti di defaillance della squadra capitolina, avrebbe ottime chance di superare il turno e di finire dritta nella Top 8 dei club europei per il secondo anno di fila; tuttavia, c’è da confrontarsi con una squadra che dall’avvento di Sergio Conceiçao in panchina sembra non perdere colpi e, soprattutto, è anche storicamente più abituata a partite di questo tenore.

Oltre alla qualità tecnico-tattica necessaria per poter sopraffare l’avversario, mai come in questa circostanza i giallorossi dovranno essere in grado di ‘tirare fuori gli attributi’ e mettere in campo quella grinta che spesso gli è stato rimproverato di non avere.

Lo Stadio Olimpico farà la sua parte, con oltre 50.000 presenze previste sugli spalti nonostante il clima di aperta contestazione con squadra e società; la speranza è che i protagonisti sul terreno di gioco possano fare altrettanto per poter, parafrasando una frase pronunciata poco prima dello Scudetto del 1983 dal mai dimenticato Agostino Di Bartolomei, arrivare in ‘Porto’ col vessillo.


Roma, tiro al bersaglio prima della Champions

GAZZETTA DELLO SPORT - La Capitale ha parlato, Milano risponderà? Anche la Roma ha fatto quel che doveva: bracca la Lazio, si prende almeno un paio di notti al quarto posto mettendo altra pressione all’Inter e sperando in una frenata del Milan, lancia l’operazione Championsscaldando Dzeko, sempre più attaccante di squadra, totale: un gol (il 5° in campionato, tutti in trasferta), un assist, il 4-0 sfiorato due volte. Manifesta superiorità di qualità, per la Roma: altri impegni diranno se è stata vera gloria. Ma intanto: tre gol, due legni(il totale sale a 12), capacità nella sua imperfezione di leggere i momenti per colpire un Chievo che ha detto un altro importante addio ai suoi sogni. Benino a tratti, mai bene bene, quasi sempre male dietro con l’8° gol beccato nel primo quarto d’ora, in totale nove nelle ultime tre partite, e per la prima volta dopo cinque partite un digiuno in casa: così è dura salvarsi. Il primo gol della Roma è stato un torto dei suoi a Di Carlo, che li aveva scongiurati di non ricadere in certe distrazioni difensive: un colpo di testa centrale di Nzonzi è diventato assist per El Shaarawy (7° gol personale al Chievo), stavolta impietoso nel leggere un errore difensivo collettivo, riassunto dal ciapanò di Bani e Frey. Tutti messi, o usciti, male e in ritardo: più che un buco una voragine. Un regalo, più che altro. Invece il secondo gol, quello del 2-0 (23° nei primi tempi in campionato: record), se l’è fatto da solo Dzeko, con un gol capolavoro per lettura, costruzione (uno-due richiesto a Karsdorp) e soluzione finale: sterzata su Hetemaj che lo sta ancora cercando e traiettoria disegnata in spazi ristretti, sul palo lontano. Il terzo gol porta la firma di Kolarov che si inchina ai tifosi giallorossi. 


El Shaarawy rispetta la tradizione: ancora gol e vittoria

IL MESSAGGERO - Ieri Edin Dzeko ha indossato la fascia di capitano al braccio, come quel pomeriggio di fine gennaio a Bergamo quando si sbloccò segnando due gol. Come contro l’Atalanta anche ieri ha segnato Stephan El Shaarawy. Il Faraone è l’ammazza Chievo: settimo gol in carriera e undicesimo successo più due pareggi contro i veronesi. I giallorossi così ritornano al quarto posto anche complice la pochezza del Chievo, una sola vittoria dopo 23 giornate di campionato. A conti fatti, non varrebbe neppure la pena esaltarsi per il clean sheet se non fosse che è arrivato con la coppia Fazio-Marcano lì dietro. Da sottolineare che Zaniolo, impiegato da mezzala sinistra, ha beccato la terza ammonizione nelle ultime tre partite ed è entrato in diffida.


Dzeko: «Serata tranquilla? Con noi è difficile…»

IL MESSAGGERO - Dzeko sente profumo di Champions, che ha lasciato con quei cinque gol nel girone. Cinque, come le reti che avrebbe potuto fare al Chievo, ma alla fine ne arriva solo una. Cinque come quelle in campionato. Serata da 10. Poi c’è il numero 83, che rappresenta il numero di gol con la maglia della Roma, tanti quanti Delvecchio. Lui però non è soddisfatto: «Dopo la partita contro la Fiorentina non eravamo contenti nemmeno noi. Speriamo di riavere i nostri tifosi con il Porto, solo se siamo uniti ce la possiamo fare. E’ sempre difficile per noi avere serate tranquille: Mirante ha fatto una grande parata sul due a zero… Con il Milan abbiamo fatto vedere di essere forti e che possiamo essere una squadra compatta, con il Chievo abbiamo dato continuità con il risultato, non è mai facile vincere fuori casa in Serie A».


Kolarov, fischi dopo l’inchino. Ma Di Francesco: “Un gran gesto”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Aleksandar Kolarov, terzino della Roma, ha siglato il terzo gol del match con il Chievo. Il serbo dopo la rete messa a segno si è inchinato al settore ospiti romanista, il risultato? Una pioggia di cori al segno di “bastardo” e altre amenità. “Credo che Kolarov abbia fatto un gran gesto – ha ammesso Di Francesco – all’altezza della grande professionalità del calciatore. Ribadisco che ha giocato per un mese col piede rotto”. 


Di Francesco loda Kolarov: «Ci mette dal nostro inviato la faccia»

IL MESSAGGERO - Torna la Champions e la squadra conferma la sua crescita. Di Francesco può sorridere: «E’ fondamentale l’apporto degli attaccanti per stare in campo in questo modo. Nella gestione della gara possiamo fare meglio, ma nell’insieme generale mi è piaciuto l’approccio della squadra. Dzeko? Ci esalta con grandi giocate, spero si sia tenuto qualche gol per martedì». Eusebio si sofferma sul caso Kolarov e sul suo inchino di pace verso il settore ospiti: «Sta rispondendo sul campo, con atteggiamenti e prestazioni. Credo che l’inchino fosse un gran gesto per chiedere scusa.Questo ragazzo ha giocato con le infiltrazioni per un mese, non riusciva a camminare. Delle volte si sbaglia ma ci ha sempre messo la faccia. Spero dia continuità alle prestazioni,ma non ho mai messo in discussione l’uomo».


Porto, torna Pellegrini. Olsen e Manolas stringeranno i denti?

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Martedì prossimo all’Olimpico si presenterà il Porto. Lorenzo Pellegrini recupererà senza dubbio per il match di Champions League. Ancora qualche incertezza per Olsen e Manolas alle prese coi rispettivi infortuni al polpaccio e, per il greco, alla schiena e al pube. L’impressione è che entrambi possano stringere i denti.