Col 4-3-3 una sola maglia per De Rossi e Nzonzi

GAZZETTA DELLO SPORT - A Verona è toccato a Nzonzi giocare in regia, con il Porto è stato il turno di De Rossi. L’impressione è che con il ritorno al 4-3-3 ci sia davvero posto per solo uno dei due: il capitano è preferito per l'adattabilità al ruolo e il francese che ha dalla sua maggior freschezza e integrità fisica.

Questione che in passato Di Francesco non si era nemmeno posto, ma è tornata d'attualità con il rientro di De Rossi con il Milan. «De Rossi e Nzonzi hanno caratteristiche differenti, ma sono i nostri equilibratori. Nei tre Nzonzi può giocare, ma in modo diverso», aveva detto giorni dopo quella partita. Con il Bologna dovrebbe toccare ancora al numero 16.


DiFra frena Zaniolo: “Numero 10? E' presto”

REPUBBLICA - FERRAZZA - Bologna e Frosinone (polverizzati in meno di dieci minuti i circa 800 biglietti del settore ospiti dello stadio ciociaro) non dovrebbero spaventare più di tanto una Roma capace di imporsi in Champions contro il Porto (2-1). Eppure l’andamento stagionale contro le “piccole” preoccupa parecchio Di Francesco.

Tredici sono i punti persi nel girone di andata con le squadre inferiori, con la trasferta di Bolognache si può indicare come uno dei punti più deludenti finora dell’annata giallorossa: al Dall'Ara, infatti, De Rossi e compagni persero 2-0, infilando solamente 2 punti in sei gare, per un crisi che anche in quell’occasione portò alla contestazione. Un girone dopo, con l’esplosione di Zaniolo, la speranza è che si trovi un po’ di continuità. E a proposito di Zaniolo, ieri Di Francesco in un incontro alla Luiss per parlare del ruolo del Team Manager - ha spiegato: “Bisogna mantenerlo con i piedi per terra, perché non si smette mai d’imparare. Di dargli la maglia numero 10 non mi importa, non conta nella sua crescita. E comunque va guadagnata e c’è ancora tanta strada”. Intanto il tecnico recupera Under, che dovrebbe essere convocato anche per il Bologna in programma lunedì sera.


L'affare stadio merce di scambio: "Così Lanzalone influiva sui 5S"

REPUBBLICA - SALVATORE, SCARPA - La scalata di Luca Lanzalone, l’avvocato ligure arrivato a Roma per affiancare la sindaca Virginia Raggi e poi arrestato per corruzione, è stata fulminea. Prima è stato presentato agli ingegneri di Eurnova e a mezza dirigenza del M5S, «Bergamo, Berdini, Frongia, Ferrara e De Vito», come il «referente del Comune» per il progetto del nuovo stadio della Roma. Poi è diventato «l’interlocutore di Parnasi e Baldissoni».Parola di Simone Contasta, collaboratore del costruttore finito a sua volta in manette per l’inchiesta su Tor di Valle. Infine, nominato presidente di Acea, Lanzalone ha fatto leva sulla sua posizione per ripagare i professionisti a lui vicini. È questa l'accusa della procura.

Ed è lo stesso Lanzalone a raccontarlo nell’interrogatorio dello scorso dicembre ai pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli: «Ho girato il curriculum di Fabio Serini al sindaco, in quanto mi aveva richiesto qualche nominativo» per l’Ipa, l'istituto di previdenza e assistenza dei dipendenti del Campidoglio. Se ora Lanzalone si difende dalle accuse, sostenendo di aver segnalato Serini per la sua esperienza, per gli inquirenti il lavoro di mediazione da parte di Lanzalone nei confronti della sindaca aveva ben altro fine: ha permesso al Mr. Wolf del Campidoglio di farsi assegnare due incarichi proprio da parte dell’Ipa, di cui Serini era diventato commissario e gestore. Ecco lo scambio.

Ma non è solo così che si sostanzia il mercato delle nomine svelato dalla procura. Stando a quanto raccontato dallo stesso Lanzalone nell’interrogatorio, le proposte a Serini, conosciuto a Livorno, non si sarebbero fermate qui. Una volta diventato presidente Acea, racconta il legale, «chiesi a Serini disponibilità per un’eventuale candidatura come revisore dei conti di Elettricità Futura (l’associazione di categoria delle società del mondo elettrico, dr), ma non so come sia andata a finire. Diede la disponibilità ma contattai anche altre persone, era un incarico gratuito». Una nomina non formalizzata, invece, è quella di cui Lanzalone paria il 16 maggio 2017 con il suo collega di studio, Luciano Costantini. Il dubbio è se garantire a Serini il ruolo di sindaco di una controllata Acea. «Le cariche di Serini, amministratore dell’Ipa e componente del collegio sindacale non avrebbero potuto cumularsi. Era inopportuno», chiosa il legale. Un’apologia, quella di Lanzalone, che porta comunque alla luce il potere che era riuscito a ritagliarsi in seno all’amministrazione.

D’altra parte anche Simone Contasta, ingegnere di Eurnova, sentito dai pm a novembre, non ne fa mistero: «Parnasi mi aveva parlato della sua intenzione di coinvolgere Lanzalone sul progetto di Marino, Ecovillage, con un incarico professionale (per la procura sarebbe una mazzetta mascherata da consulenza, dr)». E poi: «Il valore aggiunto della sua nomina derivava dalle sue capacità e dalla sua vicinanza al M5S». Messaggi del genere, prima del racconto ai pm, venivano scambiati da Parnasi e dai suoi collaboratori nella chat WhatsApp “FamoStoStadio”. 

Non solo i verbali degli interrogatori. Dal tribunale arrivano anche altre notizie: il rinvio a giudizio di Parnasi e altri 14 tra tecnici e politici sarà deciso in aula il 4 aprile. Intanto, mentre a Boston la Roma e Eurnova hanno stilato il contratto per la vendita ai giallorossi dei terreni di Tor di Valle, in Campidoglio le opposizioni affilano le armi. Il parere del Politecnico di Torino verrà inviato da Marco Palumbo, presidente PD della commissione Trasparenza, al Consiglio superiore dei lavori pubblici.


Da Bologna a Bologna, torna l’incubo delle più «piccole»

CORRIERE DELLA SERA - «Dovevamo essere secondi, o al massimo terzi ma a pochi punti dal Napoli». James Pallotta, il giorno dopo Roma-Porto, non ha nascosto il suo disappunto per il campionato. La sua Roma invece è quinta, a 14 punti dagli azzurri. La «colpa» sta nei troppi punti persi nel girone d'andata contro le ultime sette della classifica: 13 su 24 disponibili.

Adesso bisogna accelerare il passo. Lunedì arriva il Bologna è sarà un banco di prova molto significativo. All’andata i giallorossi hanno toccato uno dei punti più bassi della stagione, tanto che Pallotta a fine gara si era detto «disgustato» le voci su un possibile esonero di Di Francesco si erano fatte molto pesanti.


Prossima settimana decisiva per il rinnovo di Riccardi

Alessio Riccardi e la Roma sempre più vicini ad un accordo. Il centrocampista della Primavera giallorossa incontrerà il ds Monchi nel corso della prossima settimana per discutere il prolungamento del contratto. Le parti sono sempre più vicine e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la fumata bianca, come riportato da Il Corriere dello Sport.


Torna Olsen, Klulvert chiede spazio

IL TEMPO - AUSTINI - Qualcuno da far riposare c'è, ma è il momento di spingere sull’acceleratore. Lunedì contro il Bologna Di Francesco proporrà una Roma non troppo distante da quella che ha battuto il Porto in Champions.

Pienamente recuperato il solo Olsen, Perotti si è allenato per due giorni con i compagni e può andare al massimo in panchina, mentre Under ha a disposizione le sedute di oggi e domani per rientrare in gruppo e strappare la convocazione. Restano fuori Karsdorp e Schick, il primo può farcela per sabato prossimo a Frosinone mentre il ceco «galleggia» tra derby e ritorno di Champions al Do Dragao il 6 marzo.

Davanti a Olsen, potrebbe cambiare un elemento della difesa: più facile che riposi Kolarov, con Santon piazzato a sinistra, piuttosto che Fazio o Manolas al centro:in quel caso si candida Juan Jesus.  A centrocampo il dubbio riguarda il play e Nzonzi potrebbe far rifiatare De Rossi, mentre Pellegrini e Cristante sono al momento intoccabili come mezzali nel 4-3-3.  Zaniolo serve ancora in attacco a destra, ma ieri ha svolto un lavoro individuale al pari di Dzeko, Kolarov, Manolas ed El Shaarawy. Si tratta dei giocatori con più carico di lavoro pregresso, possibile quindi che un paio di loro riposi. Oltre a Kolarov, potrebbe essere El Shaarawy a fermarsi: Kluivert chiede spazio a destra. Per tornare protagonista.


Stadio, il padrone ora è solo Pallotta

IL TEMPO - MAGLIARO - Accordo fatto e stretta di mano: James Pallotta sarà il nuovo proprietario dei terreni di Tor di Valle su cui sarà costruito il nuovo Stadio della Roma. Nella tarda serata di mercoledì - notte fonda a Roma i vertici di Eurnova, il presidente Riccardo Tiscinie l’ad Giovanni Naccarato insieme al legale della Società, Roberto Cappelli, hanno raggiuntol'intesa con Pallotta e il suo staff tecnico e giuridico: a Eurnova andranno 105 milioni di euro,appena un filo in più della metà della cifra che Parnasi stava trattando prima del suo arresto. Confermata la caparra di 9 milioni che verrà versata alla firma di questo preliminare di vendita.

L'acquirente, almeno per il preliminare, è la società STDV SpA (Stadio Tor Di Valle, ndr), creata nel 2014 da Pallotta ma il rogito finale potrebbe vedere come compratore un nuovo soggetto. E questo apre scenari interessanti sui possibili accordi commerciali cui il Presidente giallorosso sta lavorando da mesi. Perché il progetto, su carta, oggi ha costi stimati in 800 milioni di euro che dovranno essere finanziati. E perché, oltre i finanziatori, sarà necessario trovare dei partner industriali in grado di edificare in tempi contenuti - 24/26 mesi dalla prima pietra - lo Stadio, la nuova Trigoria con i suoi annessi, l'area commerciale e quella di uffici. Vale a dire, la parte «privata» del progetto che, per altro, è anche la più complessa da un punto di vista tecnico.

Per la parte «pubblica» - via del Mare/Ostiense, ponti, parco e via dicendo - le opere andranno messe a gara d'appalto europea, quindi non sarà la Roma a identificare il costruttore.Insieme alla caparra di 9 milioni, confermato anche il versamento di altri 7 milioni, inclusi nel totale di 105, con cui dovranno essere pagati bonifiche, archeologia preventiva e preparazione della aree ai lavori.

Nella serata di ieri la delegazione di Eurnova è rientrata a Roma (dove è atterrata in mattinata) e, nei prossimi giorni, fra i due partner verranno «scambiate» le bozze del contratto per l’ultimo check prima delle firma finale. Possibile che, al momento della conclusione formale dell’accordo, venga resa nota una comunicazione per la stampa e per la borsa valori (la Roma è comunque una società quotata e, come ha chiarito Pallotta pochi giorni fa, lo Stadio sarà comunque di proprietà della holding della Roma).

A questo punto, Eurnova continuerà ad affiancare come sviluppatore la Roma fino alla conclusione dell’iter amministrativo con il voto in Consiglio comunale su variante e convenzione urbanistica. Proprio per questo, proseguono con frequente cadenza, le riunioni in Campidoglio fra i tecnici comunali e quelli di Eurnova, l’ultima giovedì pomeriggio, la prossima lunedì 18 nel pomeriggio. Le posizioni fra pubblico e privato non sono ancora vicine. Soprattutto la discussione verte circa l’adeguamento delle carte progettuali da parte di Eurnova all’indomani della votazione di variante e convenzione: per il Comune vanno adeguate tutte (oltre 5000 disegni tecnici) peri proponenti solo quelle che vanno a bando di gara (500 tavole). La differenza è enorme sia in termini economici che, soprattutto, per i tempi di esecuzione del lavoro e successivo controllo.


Sacchi: "Attenti a non rovinare Zaniolo, con lui serve pazienza"

IL FOGLIO - Il momento d'oro di Nicolò Zaniolo non passa inosservato e c'è chi invita alla cautela, al pari del tecnico della Roma Eusebio Di Francesco. Dello stesso avviso dell'allenatore giallorosso è Arrigo Sacchi, che ha parlato delle ultime prestazioni del giovane centrocampista: "Lo possiamo solo rovinare - il suo pensiero - . Abbiamo una grande capacità a creare un mito e poi ad abbatterlo. Io lo conosco da molto tempo e sono preoccupato. Un ragazzo deve avere dei grandi attributi per resistere a tutta questa pressione, a tutta questa gente che ti racconta che hai fatto un nuovo record, che sei meglio di Totti, che sei un fenomeno. E' in un momento in cui gli va bene tutto, contro il Porto ha fatto due gol, ma non ha giocato una grandissima partita. Bisogna imparare ad avere pazienza"

"E bravo, ha generosità, entusiasmo, passione - prosegue Sacchi -. Deve mantenere questi valori in una squadra difficile, in un ambiente difficile, in una città che ti fagocita. Uno mi dice "che cosa c’entra?". C’entra, l’aspetto sociologico centra: io quando arrivai a Milano mi accorsi che anche gli uomini di 80-90 anni camminavano velocemente... e mi dissi questi il pressing lo hanno nel dna”.


Roma Primavera-Napoli, le formazioni ufficiali

La Roma Primavera si scontra con il Napoli al Tre Fontane. 5 vittorie portate a casa ma indeboliti dagli infortuni, il più recente dei quali Bianda. Oggi farà il suo esordio Daniel Fuzato tra i pali, in prestito dalla prima squadra.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

ROMA: Fuzato; Parodi, Trasciani, Coccia, Semeraro; Riccardi, Pezzella, F. Greco; D'Orazio, Celar, Cangiano.
A disp.: Cardinali, Zamarion, Santese, Nigro, Simonetti, Chierico, Sdaigui, Besuijen, Bucri, Silipo, Estrella.
All.: A. De Rossi.

NAPOLI: D'Andrea; Zanon, Senese, Esposito; Mezzoni, D'Alessandro, Mamas, Zanoli; Gaetano; Sgarbi, Palmieri
A disp.: Piai, Casella, Perini, Labriola, Lovisa, Vrakas, Negro, Bertoli, Manzi, Vrakas.
All.: Baronio.

Arbitro: Miele di Torino. Assistenti: Pacifico e Zaninetti.


Un pallone in prestito

MILANO FINANZA - BERTOLINO - La scalata dell'americano James Pallotta alla Roma, il passaggio Dell'Inter al gruppo cinese Suning, a conquista del Milan da parte del fondo attivista Elliott. Da sempre legata alle fortune delle grandi famiglie imprenditoriali italiane, in questi anni la Serie A ha scoperto i capitali internazionali. Ma la finanza è entrata da tempo nel pallone,un'industria che in Europa vale oltre 20 miliardi di euro (dati Uefa 2017).

Il picco di squadre europee quotate, 36, è stato raggiunto nel 2002. Da allora la borsa sembra diventata meno appetibile per i club del Vecchio Continente che oggi per raccogliere capitali preferiscono rivolgersi al mercato obbligazionario o a banche e fondi privati. Il Barcellona ha così ottenuto in prestito 140 milioni da due fondi americani, mentre il Real Madrid avrebbe ricevuto un finanziamento da 575 milioni da Bank of America e JpMorgan per la costruzione del nuovo stadio (nei giorni scorsi s'era parlato anche del possibile lancio di un bond da 400 milioni).

La tendenza è in atto anche in Italia. A Piazza Affari i club quotati sono tre: Juventus, Lazio e Roma. Meno che in Danimarca (sono sei le squadre nel listino di Copenhagen), ma più che in Regno Unito (dopo il delisting dell'Arsenal, a Londra restano Manchester United e Celtic). Un dato sorprendente considerata la ritrosia alla borsa. Il primo club italiano a prendere la via di Piazza Affari è stata la Lazio nel 1998, mettendo sul mercato 33% del capitale. Nell'ultimo anno il titolo ha perso il 12% ed è scesa a una capitalizzazione di 88 milioni, nonostante l'utile di 37 milioni (+227,8% sul 2017) e il fatturato di 127 (+28,4%) registrato al 30 giugno 2018 dal gruppo presieduto da Claudio Lotito (primo azionista con 1167%). A spingere i profitti sono soprattutto le plusvalenze realizzate con la vendita dei giocatori (63,7 milioni), al netto delle quali il risultato operativo lordo rimane positivo, ma in forte calo rispetto all'esercizio precedente: 3 contro 15,7 milioni (-80,9%).

A due anni di distanza dalla rivale capitolina, anche la Roma è sbarcata in borsa a maggio 2000(+3,2% nell'ultimo anno per una capitalizzazione di 334 milioni). Dopo la fine dell'era Sensi, nel 2011 il club è passato nelle mani di una cordata composta da imprenditori statunitensi e Unicredit. Dal 2014, poi, James Pallotta ha assunto il controllo dell'87% della società tramite la Neep Roma Holding, promettendo un rilancio degli investimenti per «rimettere la chiesa al centro del villaggio». Pur avendo raggiunto la semifinale di Champions League, il gruppo As Roma ha accumulato negli ultimi due esercizi perdite per 67 milioni (42 nel 2016/2017, 25 nel 2017/2018). Il bilancio al 30 giugno scorso evidenzia un aumento del fatturato del 43% a 251 milioni (320 includendo le plusvalenze). È salito, però, anche l'indebitamento finanziario netto che ha toccato i 218 milioni (+13,5%), pari a 3,3 volte l'ebitda. A giugno 2017 la Roma ha esteso fino al 2022 il contratto con Goldman Sachs che ha pure incrementato la linea di credito di 55 milioni (da 175 a 230). Il finanziamento è stato concesso a caro prezzo: il tasso applicato al prestito è variabile (Euribor tre mesi, minimo 0,75) con spread del 6,25%. In sostanza,la banca americana ottiene un interesse minimo del 7%, lontano dal rendimento del bond Juventus, ma anche da quelli spuntati in precedenza da altre società calcistiche italiane.

Già nel 2017, 'Inter  di Suning ha emesso un'obbligazione quinquennale da 300 milioni a fini simili a quelli dell'operazione Juventus : prorogare «la scadenza del debito del gruppo» e migliorare «la flessibilità finanziaria». Il tasso pagato dal club meneghino, il 4,875%, è inferiore non solo a quello del prestito alla Roma, ma anche a quello riconosciuto pochi mesi prima dal Milan. A maggio 2017, sotto la gestione Yonghong Li, infatti, la società rossonera aveva emesso due obbligazioni a 18 mesi da 128 milioni complessivi, prima sottoscritte da Elliott e poi rimborsate anticipatamente a settembre 2018 dal fondo stesso, diventato nel frattempo proprietario del club. La cedola offerta era del 7,7%, sicché si può dire che da il derby del bond se l'è aggiudicato l'Inter. Secondo indiscrezioni, comunque, il Milan di Elliott starebbe sondando il mercato in vista di un'altra emissione che, alla luce della ritrovata solidità finanziaria, sarebbe probabilmente più economica.

Sul mercato obbligazionario potrebbe infine arrivare anche la Roma. Il sogno, a lungo coltivato, di un nuovo stadio pare vicino a diventare realtà. Il presidente Pallotta avrebbe raggiunto un accordo da 100 milioni per acquistare i terreni su cui sorgerà l'impianto di Tor di Valle. In questo quadro non è da escludere il ricorso a un bond per finanziare i lavori. L'ipotesi è stata avanzata in passato, ma dopo l'ottima accoglienza dell'operazione Juventus potrebbe tornare attuale. Se molte delle grandi di Serie A si sono già mosse, le piccole non sono rimaste ferme. Due club italiani hanno collocato bond retail sulla piattaforma Tifosy, fondata da Fausto Zanetton e Gianluca Vialli: Frosinone (1,5 milioni) e Pescara (2,4 milioni, 8% annuo. Entrambi offrono un rendimento dell'8% (3% del quale in crediti del club) interessante per gli investitori, in tempi di tassi bassi, e per le società, viste le difficoltà di accesso al credito bancario. Entro la fine della stagione, perciò, è atteso il lancio su Tifosy del bond di un altro club di Serie A, stavolta di media dimensione (accanto a uno di Premier League e a uno di Championship, la serie B inglese). Vista la forte domanda registrata dalle precedenti emissioni, la taglia dell'obbligazione potrebbe essere superiore ai 10 milioni. Il rendimento dovrebbe poi attestarsi a (circa) metà fra quello pagato da Frosinone e Pescara (8%) e quello spuntato dalla Juventus (3,5%). La Vecchia Signora ha fatto scuola.


Allenamento Roma, individuale in palestra per De Rossi e Perotti. Terapie per Schlick e Karsdorp

La Roma si allena a Trigoria. In attesa dell'appuntamento di lunedì sera contro il Bologna, i giallorossi lavorano sul campo del Bernardini: inizio con l'incontro in sala video per proseguire in palestra e campo C. Di Francesco ha seguito il riscaldamento e la successiva parte tattica. Lavoro individuale in palestra per Perotti e De Rossi, in campo per Under. Karsdorp e Schick hanno seguito le terapie previste.


Jesus: “Zaniolo? Io e De Rossi ci guardavamo e ci dicevamo che era un giovane diverso dagli altri”

Juan Jesus, difensore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport. Quest le parole del brasiliano:

Firenze ha rappresentato la ripartenza. Dopo quella partita non siete caduti nel baratro ma siete ripartiti
Si sicuramente è stata una partita da dimenticare, che non puó succedere un’altra volta. Siamo ripartiti bene con il Chievo e in Champions, ora dobbiamo continuare così e c’è tanto ancora da migliorare

Avete perso molti punti con le squadre piccole. Perché?
Nel girone d’andata abbiamo perso parecchi punti ma ora abbiamo la possibilità di cambiare. Abbiamo migliorato tante cose e contro il Bologna dobbiamo fare bene mentalmente, tatticamente e tecnicamente perché loro con Mihajlovic sono migliorati tanto. Dobbiamo essere pronti per vincere questa partita importante per noi per dare continuità a quello che stiamo facendo

Che bella la Roma di Champions...Dovete giocare con la stessa mentalità anche con le “piccole”
Dobbiamo fare così perché è il nostro dovere. Giochiamo in una grande squadra e dobbiamo dimostrarlo in ogni partita, dobbiamo giocare tutte le partite con la giusta mentalitá facendo il nostro 100% per vincere tutte le partite

Ti aspettavi questa lotta per il quarto posto?
Si perché tutte le squadre sono grandi squadre, siamo sempre li a lottare per i posti di vertice, è bello anche per il campionato italiano

Zaniolo come’è?
E’ un bravissimo ragazzo, speriamo che continui a fare così perché se lo merita.

Quando vi siete accorti che aveva un qualcosa in più?
Quando è arrivato al ritiro dicevamo: “Questo va forte”, non siamo abituati così coi giovani che arrivano subito al massimo. Ha colto le opportunità al massimo. Io e De Rossi ci guardavamo nello spogliatoio e ci dicevamo che lui era un giovane diverso dagli altri.

Come stai?
Sto benissimo, sono guarito prima di quello che speravo grazie allo staff della Roma e grazie a Dio ora posso aiutare la squadra. Mi sento bene, in allenamento faccio tutto quello che devo fare. Sono pronto e a disposizione per aiutare la Roma