Conferenza Di Francesco: "Andare lì a difendere il risultato sarebbe l'errore più grande"

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Porto:

Nel finale che cosa è successo? Il gol del Porto ha spaventato la squadra?
"Credo un insieme di cose, Pellegrini aveva perso lucidità, aveva corso tanto e bene. A livello psicologico quel gol fortunato gli ha dato forza, abbiamo difeso bene come squadra e compattezza, quel gol è stato fortunato ma ci ha tolto qualcosa vivendo gli incubi del nostro passato. Abbiamo avuto anche la palla del 3-1, meritavamo un gol in più di vantaggio contro una squadra difficile da affrontare".

In vista del ritorno immagina una Roma che non subisce gol o che va a segnare? Cosa è successo con Conceiçao? 
"Mi immagino una Roma che faccia gol con una grande fase difensiva, se andiamo per difendere il risultato facciamo l’errore più grande. Con Conceicao abbiamo avuto qualcosa da ridire, succede in partita. Finisce tutto lì".

Nel secondo tempo 7 tiri e un palo, cosa ha determinato questo miglioramento nella ripresa? 
"Siamo cresciuti come pressione e siamo andati meglio nel palleggio, meglio le mezz’ali nella qualità delle giocate. Le due squadre si vedeva che si stavano studiando. Abbiamo preso un palo anche nel primo tempo, è stato buono. Nel secondo abbiamo avuto maggiore determinazione in zona gol".

Grande attenzione alla fase difensiva, avete avuto troppo rispetto nel primo tempo? 
"Dobbiamo aver sfrontatezza, a volte siamo criticati per la troppa. Abbiamo fatto la partita che dovevamo fare, per rimanere corti è fondamentale avere interni ed esterni. El Shaarawy e Zaniolo hanno fatto un’ottima fase difensiva. Florenzi aveva il cliente più scomodo, dal punto di vista mentale è stata preparata bene dai ragazzi. La squadra mi è piaciuta, una delle migliori prestazioni dal punto di vista del sentirsi squadra".

Diventa difficile gestire il momento di Zaniolo? 
"Parlatene meno. E’ giusto che venga esaltato, ha fatto bene. Sta facendo un percorso di crescita oltre le aspettative, anche le partite non giocate bene sono un motivo di crescita. Sento gente prendersi meriti su Zaniolo, poi sono io ad allenarlo. Ora serve avere equilibrio, specialmente chi è intorno a lui".

Karsdorp e Schick?
"Schick è una casualità, Karsdorp ha avuto la tendenza a farsi male dopo l’infortunio al ginocchio. Si è fatto male mentre facevamo sviluppi, non in partitella. Spero lo stiramento non lo tenga lontano a lungo, è un giocatore con grandissime potenzialità".


Allenamento Roma, giovedì alle 11 la ripresa

Dopo la vittoria per 2-1 contro il Porto nell'andata degli ottavi di Champions League, Eusebio Di Francesco ha concesso una giorno di riposo alla squadra. I giallorossi torneranno ad allenarsi a Trigoria giovedì mattina alle 11 per iniziare a preparare la gara di campionato contro il Bologna in programma lunedì 18 febbraio.


Buffon esalta Zaniolo: “Talento incredibile"

Gianluigi Buffon ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria del PSG sul Manchester United

“Non ho ancora visto bene, prima di esprimere un giudizio mi piace guardarli per un po’ i giocatori. Sicuramente può avere le stigmate del predestinato. Il papà era un combattente, se ha preso da lui ed ha anche la voglia di migliorare sotto l’aspetto tecnico e del temperamento, stiamo parlando di un talento incredibile”. 


El Shaarawy: "Grande vittoria e prestazione positiva. Peccato per il gol subito"

Stephan El Shaarawy, esterno offensivo giallorosso, ha parlato ai media al termine del match contro il Porto. Queste le parole del Faraone a Roma Tv:

Vittoria importante…
"Grande vittoria e grande prova, peccato per il gol nel finale che condiziona la partita di ritorno ma è stata una prestazione positiva di tutta la squadra e siamo contenti".

Dopo il gol del Porto non vi siete disuniti…
"Non abbiamo perso le distanze continuando a difendere bene, questo è un fatto molto positivo per noi. Dobbiamo riconfermarci partita dopo partita e sappiamo che lì non sarà facile perché sono una squadra tosta e dobbiamo mettere più cattiveria e determinazione. Oggi però abbiamo fatto una prova di sacrificio e abbiamo sofferto con umiltà".

Siete in crescita…
"Dobbiamo continuare ad avere la stessa mentalità tutte le partite, di non rilassarci e tenere alta la concentrazione per 90 minuti. Gestire bene la palla e difenderci bene. Oggi l’abbiamo fatto in maniera quasi perfetta, peccato per il gol preso ma abbiamo fatto una prova molto positiva".


Cristante: "Al ritorno dobbiamo ripeterci"

Queste le dichiarazioni di Bryan Cristante, centrocampista della Roma, rilasciate alla stampa al termine del match con il Porto. Queste le parole dell'ex Atalanta ai microfoni di Roma Tv:

Vittoria importante, ma tutto aperto per il ritorno...
"Sì, in Champions è spesso così. L'importante è stato vincere qui in casaPeccato per il gol sfortunato ma dovremo ripetere questa partita in casa loro".

Partita molto fisica?
"Sapevamo che erano una squadra fisica e tosta. Siamo stati bravi e abbiamo risposto belli tosti, bravi ad andare sul 2-0".

Può condizionare il gol subito?
"Sicuramente era meglio non prenderlo. Ora abbiamo due risultati su tre, ci va bene anche il pareggio. L’importante era vincere".

Cosa è successo con Conceiçao? Cosa voleva?
"Non ho ben capito sinceramente, 2-3 minuti di discussione ma nulla di che".

Liìsi è infiammata la partita, la Roma ha avuto anche una maggiore spinta dei tifosi..
"Si, quando il Porto era messo male siamo stati bravi a dare le fiammate giuste per fare male loro".


Coppa e tulipani: Karsdorp e Makkelie, è Champions orange

LEGGO - BALZANI - Confidare nei Paesi Bassi per «entrare in Porto col vessillo» e continuare a sognare in Europa. La Roma domani sera disputerà per la 5ª volta nella sua storia gli ottavi di finale di Champions, ma la serata dell'Olimpico potrebbe tingersi d'arancione. Le tonalità rischiano però di essere diverse. Da una parte Karsdorp e Kluivert dall'altra l'arbitro Danny Makkelie. Quattro K e tanta Olanda. Di sicuro sarà una serata speciale per il terzino al debutto assoluto dal primo minuto in Champions e reduce da un mese di inaspettata rinascita. Karsdorp (oggi è il suo 24° compleanno) è il terzino destro titolare della Roma, dopo essere stato per settimane il primo nome sulla lista dei partenti e sull'elenco delle delusioni firmate Monchi. Due presenze tra agosto 2017 e gennaio 2019, colpa dei tanti infortuni ma non solo. In meno di un mese ne ha giocate cinque di fila tra campionato e coppa Italia.

La luna è cambiata, Karsdorp pure. Il tatuatissimo Rick prima era estraneo al gruppo, a Roma viveva male, non capiva le idee di Di Francesco e ha avuto bisogno di parecchi colloqui con Monchi e il team manager De Sanctis. Un lavoro certosino quello dei due dirigenti che ha portato risultati insperati. Senza trascurare il fatto che a giugno la splendida moglie Astrid Bell gli donerà il suo primo figlio. La bella prestazione col Torino è stata l'inizio della risalita anche se deve ancora recuperare la piena forma fisica. Deve ripartire (quasi) da 0 invece il connazionale Kluivert, che domani sera potrebbe trovare spazio visto il forfait di Schick e la flessione di Florenzi. Ma, come dicevamo, c'è pure l'altra faccia del tulipano. Ad arbitrare il match col Porto di domani, infatti, sarà l'ispettore poliziotto Danny Makkelie. Ovvero il direttore di gara della partita di andata col Barcellona nei quarti della scorsa stagione. Finì 4-1 tra enormi polemiche visto che l'olandese (nato in una colonia venezuelana) non concesse due rigori alla Roma. Clamoroso quello su Dzeko spinto e sgambettato in area da Semedo. Non c'era il Var, che esordirà proprio domani sera in Champions.

A fine gara il bosniaco usò parole molto dure nei confronti del fischietto olandese: «Il rigore? Avrebbe cambiato sicuramente il senso della partita, ma l'arbitro deve avere coraggio per assegnarlo in casa del Barcellona...». I due si troveranno faccia a faccia domani. Makkelie ha 36 anni compiuti a gennaio (praticamente coetaneo di De Rossi che li compirà il 24 luglio) ed è stato incoronato miglior fischietto d'Olanda tanto da partecipare all'ultimo mondiale. Ma già nel 2016 era finito nell'occhio del ciclone per un calcio di rigore inesistente assegnato allo scadere in Ajax-Utrecht. Un rigore definito uno scherzo dall'ex fischietto van der Ende (altro nome famigerato in casa Roma), per il quale Makkelie si è poi scusato tramite Instagram. Nel 2017, invece, la federazione calcio olandese ha sanzionato Makkelie dopo aver scoperto di un prestito di 35 mila euro ricevuto dall'ex collega, nonché suo allenatore e amico Jaap Uilenberg, membro della commissione arbitri dell'Uefa.


Un anno fa il Piedone di Peres spianò la strada verso i quarti

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Ci sono ottavi e ottavi, e la Roma lo sa alla perfezione. Tipo quello della passata Champions, per fare un esempio. Un anno fa, più o meno di questi tempi, la squadra di Eusebio Di Francesco - orgogliosa e rinfrancata dal primo posto nel girone davanti a Chelsea e Atletico Madrid - cominciò in trasferta, nel gelo di Kharkiv, la seconda fase della sua Champions. Avversaria lo Shakhtar Donetsk di Paulo Fonseca, squadra forte ma non irresistibile. Temibile soprattutto a domicilio, come tradizione. E, non a caso, gli ucraini conquistarono il successo, rimontando la rete iniziale di Cengiz Under. Un risultato che, però, consentiva alla Roma di continuare a sperare concretamente nella qualificazione.

Era, quella, una Roma assai diversa da quella attuale, con Alisson, Nainggolan e Strootman titolari, e Defrel, Gerson e Bruno Peres panchinari subentranti. Sei uomini che oggi sono altrove, chi più e chi meno rimpianto. Facciamo un nome: Bruno Peres. Nella Capitale, probabilmente, non c'è un solo tifoso che stia maledicendo la cessione al San Paolo dell'esterno brasiliano. Ma se uno racconta un episodio della partita di Kharkiv, Brunetto Peres fa scattare un sorriso.Ricordatevi questa scena: Roma sotto nel punteggio e in affanno, occasionissima per i padroni di casa, Alisson battuto ma Peres, non si sa ancora bene come, riesce a sventare la minaccia di Ferreyra azionando il piedone addirittura da terra.

QUESTIONE DI AUTOSTIMA C'è qualcuno, adesso, che non sta sorridendo? Proprio quel piedone di Brunetto aiutò vistosamente la Roma a passare il turno grazie al successo di misura, firmato Dzeko, nella gara di ritorno all'Olimpico. E nel post partita la squadra giallorossa celebrò il successo postando sui social la foto del piede di Peres. Non c'è dubbio, riavvolgendo il nastro, che l'eliminazione dello Shakhtar, e quindi la qualificazione ai quarti, diede un'enorme spinta al gruppo di EDF. Gli diede una maggiore convinzione nei propri mezzi, ad esempio. Una qualità che, ripensandoci oggi, aiutò la Roma ad affrontare poi in quel modo in casa prima il Barcellona e infine il Liverpool.

Già, il Liverpool. Tutti sanno che da domani, per la prima volta nella storia della Champions, entrerà in campo la moviola, la Var. E il pensiero di qualsiasi tifoso della Roma di buona memoria va esattamente alla partita dell'Olimpico contro i Reds. Perché se in quell'occasione ci fosse stata la Var, la Roma - probabilmente, forse, chissà - sarebbe arrivata in finale. Minuto numero 66, risultato sul 2 pari: il terzino Alexander Arnold para sulla linea bianca un tiro di El Shaarawy, ma l'arbitro Skomina non vede niente. Ci fosse stata la Var, sarebbe stato calcio di rigore e rosso per l'inglese. Con mezzora di partita ancora da giocare. Una partita, vale la pena ricordare, terminata 4-2 per i giallorossi.

Era la semifinale di ritorno, domani invece ci sarà appena l'ottavo d'andata. Piano, please. Occhio al Porto. E Piedone Peres se ne sta in Brasile. Ma, nonostante quei ricordi, non ce la facciamo proprio a dire che ci manca.


Dragoni senza attaccanti, ma la loro forza è la difesa

LEGGO - BALZANI - Due pareggi e appena un gol realizzato nelle ultime due partite di campionato, quello di Herrera al 90’ che venerdì ha evitato la sconfitta col Moreirense. L’infortunio di Marega sta pesando sulle ambizioni del Porto di Sergio Conceiçao che si ritrova ora il Benfica (ieri 10-0 al National) a -1 e il Braga a -2.

Momento nero quindi per il club portoghese che domani sera affronterà la Roma, in un Olimpico da almeno 50 mila spettatori, tra defezioni e polemiche. Oltre a Marega (out due mesi per una lesione muscolare) mancheranno Aboubakar e Jesus Corona al quale la Uefa ha confermato lasqualifica di due giornate inflittagli per essersi fatto ammonire volontariamente durante la penultima gara del girone contro lo Schalke 04. Tre attaccanti out quindi. Conceiçao si affiderà a Tiquinho Soares (9 gol in 16 partite di Nos Liga) e quel Brahimi, che la Roma ha cercato in più di una finestra di mercato.

La vera forza del Porto, però, sta in difesa: appena 12 i gol subiti in 21 partite in campionato, 6 in Champions di cui tre in una sola partita (quella inutile col Galatasaray). Merito dell’esperienza di Casillas che domani taglierà l’incredibile quota di 100 presenze in Champions. L’ex portiere del Real ha disputato 20 stagioni di fila nella massima competizione europea e affronterà per la decima volta la Roma (5 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte). Davanti a Iker è tornato Pepe, ma gioca soprattutto quel Militao che a fine stagione finirà proprio al Real per 50 milioni.


Basta errori e orrori, debutta la Var. E tocca subito a Irrati

IL MESSAGGERO - AVVANTAGGIATO - Tocca al migliore in assoluto, Massimiliano Irrati, l'onere e l'onore del debutto davanti al video in Champions League. L'italiano, insieme all'olandese van Boekel sarà il primo Var della storia della principale competizione internazionale per club. Così come lo era stato, nel giugno scorso, il primo della storia del Mondiale. D'altronde, come non essere d'accordo con Roberto Rosetti, designatore Uefa e fortemente voluto dal presidente Uefa Ceferinper dare una svolta tecnologica anche alla Champions. Irrati è il miglior Var al mondo e sarà lui ad assistere Orsato (primo big match stagionale per lui) nella direzione di Manchester United-Psg, sicuramente l'ottavo più interessante, affidato ad una formazione tutta italiana, completata da Guida (Avar), Doveri (IV uomo) e dagli assistenti Preti e Costanzo. A Roma, invece, per la gara tra i giallorossi e il Porto, la squadra arbitrale sarà tutta olandese, con Makkelie centrale. Il fischietto tulipano è lo stesso che diresse Barcellona-Roma, gara d'andata dei quarti della scorsa stagione e che non vide un rigore per i giallorossi.

SUL SICURO Nelle sue prime designazioni, Roberto Rosetti ha dunque puntato sull'affidabilità, ovvero sulle squadre che hanno saputo già svolgere egregiamente il compito nell'ultimo mondiale, quello di Russia. «È essenziale avere continuità e uniformità. Dobbiamo parlare una sola lingua», ha spiegato l'ex arbitro italiano, che qualche giorno fa ha incontrato a Francoforte i rappresentanti dei 16 club qualificati per gli ottavi di finali. Incontro nel quale ha spiegato il funzionamento della squadra Var (5 persone in tutto) che sarà tutta in una stanza dello stadio. Rosetti ha spiegato (e ribadito per gli italiani) che saranno controllati errori chiari ed evidenti legati ai gol, ai calci di rigori, ai cartellini rossi diretti e agli scambi di persona, secondo quanto previsto dal protocollo Ifab.

IL FUTURO Durante questo incontro, al quale hanno preso parte anche alcuni arbitri d'Elite, Rosetti ha anche fatto capire che le decisioni assunte davanti al video potranno (forse tra un paio di anni) essere spiegate dal direttore di gara agli spettatori presenti negli stadi, un pò come accade nel SuperBowl di football americano. I replay dell'azione saranno mandati sui maxischermi dello stadio e l'arbitro, in vivavoce, spiegherà i motivi che l'hanno spinto a prendere la decisione di convalidare o annullare un gol o concedere un rigore.
L'utilizzo della Var in Champions arriva dopo una serie di test tecnologici e allenamenti guidati da Rosetti, incaricato da Ceferin, subito dopo il Mondiale in Russia, di accelerare il processo introduttivo del mezzo tecnologico in campo internazionale. Una necessità avvertita soprattutto la scorsa stagione, quando nelle semifinali di Champions alcuni episodi arbitrali molto discussi hanno probabilmente inciso sull'esito delle due gare. Senza dimenticare, poi, il clamoroso errore di Kassai in Manchester City-Shakthar della fase a gironi di quest'anno, che assegnò un rigore agli inglesi per una caduta in area di Sterling, che in realtà era solo inciampato nel terreno.


Conceiçao senza Marega, Herrera pericolo n°1

IL MESSAGGERO - CARINA - Senza Marega (5 gol nella prima fase) e lo squalificato Jesus Corona, il Porto di Conceiçao (ex Lazio) arriva all’Olimpico forte del primato in classifica nella Liga portoghese (+1 sul Benfica) e di un primo posto nel gruppo D di Champions (16 punti) davanti a Schalke (11), Galatasaray (4) e Lokomotiv Mosca (3). Non proprio un girone dantesco ma tanto è bastato ai lusitani per ottenere l’invidiabile score di 5 vittorie e un pareggio. Squadra ricca di talento che però, senza il centravanti francese (out anche Aboubakar, rottura del legamento crociato) e l’ala destra messicana, perde molto in avanti.

IL DUBBIO Il dubbio della vigilia è legato proprio a chi sostituirà Jesus Corona nel tridente offensivo. In ballottaggio ci sono Otavio e Fernando Andrade: uno dei due andrà a completare l’attacco con Soares e Brahimi. Nel caso Conceiçao optasse invece per il 4-4-2, più facile che possa essere Otavio a scalare in mediana al fianco del trio Danilo Pereira, Herrera (più volte cercato in estate da Monchi) e Torres. Tra i pali l’immortale Casillas, con la difesa a quattro affidata a Militao, Felipe, Pepe e l’ex interista Telles. Il Porto è reduce da due pari in campionato ed è stato eliminato nella coppa di Lega ai rigori dallo Sporting Lisbona ma è comunque imbattuto nella Liga dal 7 ottobre. A Trigoria non si fidano e fanno bene. L’eliminazione nell’agosto del 2016 nel playoff di Champions brucia ancora. Ex di turno: Marcano.


C'è Makkelie alla prima con la VAR

IL TEMPO - MENGHI - «Sono bravi di loro, non hanno bisogno di essere aiutati dall’arbitro»,finiva così l’ultima partita della Roma diretta da Makkelie lo scorso aprile. Quelli bravi erano i giocatori del Barcellona, quelli penalizzati i giallorossi, che dalla pancia del Camp Nou dopo un bugiardo 4-1 chiedevano giustizia con Di Francesco e se la sono poi fatta da soli al ritorno dei quarti all'Olimpico. Lo stesso fischietto olandese è stato designato per l'andata degli ottavi con il Porto e sarà la sua terza volta con la Roma (l’altro precedente è la vittoria per 4-0 due anni fa in Europa League col Villarreal).

Stavolta, però, non sarà «solo», domani sera, per la prima volta in Champions, gli arbitri sarannoaiutati dalla Var e il prescelto al video per la sfida nella capitale è Pol van Boekel. Anche se della scuola olandese negli ultimi Mondiali c'era Makkelie alla Var, che sbarca nella massima competizione europea con l’obiettivo di «ridurre al minimo gli errori», come ricordato dal capo degli arbitri per la Uefa Rosetti. Un passo in avanti nella rivoluzione che in un futuro non troppo lontano porterà sui tabelloni degli stadi gli episodi incriminati e darà voce ai fischietti che spiegheranno al pubblico le decisioni.

In campo domani anche Manchester United e Psg, dirette dall’italiano Orsato, quello «allontanato»dalla Roma dopo il mancato intervento sul fischio di Banti per il contatto Olsen-Simeone al Franchi, dalla postazione Var, che nel suo utilizzo è ancora incoerente, ma nel calcio 2.0 la speranza è di renderla (quasi) perfetta.


Ilicic svela: «Sì è vero, i giallorossi mi volevano»

LEGGO - BALZANI - Josip Ilicic è stato davvero vicino alla Roma. A confermarlo è stato lo stesso sloveno dopo la gara con la Spal: «Sono un professionista. Se ti viene a chiamare la Roma è normale che tu voglia andare. Ma sono contento qui, voglio fare bene all'Atalanta e provo a fare il massimo possibile». A gennaio Monchi ha offerto 13 milioni. Offerta giudicata troppo bassa dall'Atalanta, ma in estate (visto anche l'affare Mancini in ballo) se ne riparlerà.