Tra serbi... che derby! Kolarov sfida Mihajlovic: idolo, amico e consigliere

GAZZETTA DELLO SPORT - La sfida di lunedi prossimo tra Roma e Bologna vedrà opposti Aleksandar Kolarov e Sinisa Mihajlovic. Un confronto particolare, visto che il terzino giallorosso non ha nascorto la sua predilezione l'attuale tecnico rossoblu. «Da piccolo ho sempre sognato di diventare come lui, la vittoria della Stella Rossa nella Coppa dei Campioni del 1991 è stata come una sorta di folgorazione– ha detto tempo fa il terzino giallorosso – Avevo solo sei anni, ma quello fu un momento di grande sport nel nostro mondo. Mi piaceva tutta la squadra, ma mi sono sempre ispirato a Mihajlovic».

Quando Kolarov nel 2007 sbarcò alla Lazio, una delle prime telefonate la ricevette proprio da Mihajlovic. A favorire il contatto fu Sergio Berti, che di Sinisa fu procuratore e di Aleksandar è ancora fido consigliere. «Per qualsiasi cosa, aiuto o consiglio, io sono qui», fu il succo del discorso di Mihajlovic. Kolarov un po’ arrossì, a chiamarlo era stato proprio lui, l’idolo di tante immagini precedenti. Oggi no, Aleksandar non arrossisce più, ma quando capita di andare a cena insieme (nei mesi scorsi è successo spesso, per esempio) o di fermarsi a parlare, gli dà ancora del lei.


Tor di Valle, c'è l'accordo tra Pallotta e Eurnova: ma la firma è condizionata

MESSAGGERO - DE CICCO - La firma ancora non c'è, la delegazione di Eurnova - la società di Parnasi guidata da un nuovo Cda dopo l'arresto del costruttore - tornerà oggi da Boston senza il contratto di «pre-accordo». Ma, dicono su entrambi i fronti della trattativa, la stretta di mano con James Pallotta vale per la chiusura dell'operazione: il «draft» sarà scritto dai legali nelle prossime ore e siglato per corrispondenza. È l'ultimo atto, dunque, di Parnasi & co nel progetto Tor di Valle. La sua società, travolta dall'inchiesta per tangenti e affidata a nuovi vertici (l'ad attuale è Giovanni Naccarato), venderà i terreni di Tor di Valle e tutto il progetto stadio al patron giallorosso. «Lo stadio sarà di proprietà di una holding dell'AS Roma», ha detto Pallotta.

Le cifre della cessione? 105 milioni, anche se il manager americano ne verserà 9 nella prima fase. Una caparra, in attesa di capire se la partita si chiuderà positivamente, per lui, anche sul campo del Campidoglio, dove diversi grillini ancora rumoreggiano sul «» alla variante urbanistica che regalerebbe ai proponenti cubature record per negozi, uffici e alberghi. Virginia Raggi ha ormai rinnegato la sua contrarietà al progetto stadio, bollato dal M5S come «speculazione» fino al 2016, e twitta a ripetizione che «lo stadio si fa».

DIRIGENTI «SOLLECITATI» Nel suo entourage, c'è chi ipotizza che si possa arrivare al voto della variante addirittura prima delle elezioni europee, anche Di Maio del resto è diventato un fan dell'operazione calcistico-immobiliare, nonostante l'inchiesta. I dirigenti capitolini, allora, sono stati «sollecitati» a schiacciare sull'acceleratore, si racconta negli uffici dell'Urbanistica, per chiudere la bozza di convenzione con i privati il prima possibile. Il dg della Roma, Mauro Baldissoni, è stato visto al dipartimento comunale diverse volte, in queste settimane. La parte più difficile è politica. Convincere cioè i pentastellati ancora perplessi ad avallare un progetto che, a questo punto, consegna al gruppo di Parnasi una discreta «plusvalenza», come già si dice nelle discussioni interne, perché il costruttore comprò i terreni a 42 milioni e ora la sua società li rivende a oltre il doppio, nonostante le accuse di tangenti.


Nuovo stadio, 105 milioni per i terreni

GAZZETTA DELLO SPORT - Per la firma c'è ancora da attendere, questione di giorni, ma l'accordo c'è. Nella notte tra giovedì e venerdì, a Boston, è stata raggiunta l'intesa tra Pallotta ed Eurnova per la cessione alpresidente giallorosso dei terreni di Tor di Valle, su cui sarà costruito lo stadio della Roma. Un affare complessivo da 105 milioni di euro, con una caparra iniziale di 9.

Le parti hanno trovato un accordo su tutti i punti del contratto, i legali stanno scrivendo il testo finale che sarà sottoscritto a breve dalle parti. Il rogito dovrebbe essere sottoscritto solo dopo l’approvazione della variante in Campidoglio.


Col 4-3-3 una sola maglia per De Rossi e Nzonzi

GAZZETTA DELLO SPORT - A Verona è toccato a Nzonzi giocare in regia, con il Porto è stato il turno di De Rossi. L’impressione è che con il ritorno al 4-3-3 ci sia davvero posto per solo uno dei due: il capitano è preferito per l'adattabilità al ruolo e il francese che ha dalla sua maggior freschezza e integrità fisica.

Questione che in passato Di Francesco non si era nemmeno posto, ma è tornata d'attualità con il rientro di De Rossi con il Milan. «De Rossi e Nzonzi hanno caratteristiche differenti, ma sono i nostri equilibratori. Nei tre Nzonzi può giocare, ma in modo diverso», aveva detto giorni dopo quella partita. Con il Bologna dovrebbe toccare ancora al numero 16.


DiFra frena Zaniolo: “Numero 10? E' presto”

REPUBBLICA - FERRAZZA - Bologna e Frosinone (polverizzati in meno di dieci minuti i circa 800 biglietti del settore ospiti dello stadio ciociaro) non dovrebbero spaventare più di tanto una Roma capace di imporsi in Champions contro il Porto (2-1). Eppure l’andamento stagionale contro le “piccole” preoccupa parecchio Di Francesco.

Tredici sono i punti persi nel girone di andata con le squadre inferiori, con la trasferta di Bolognache si può indicare come uno dei punti più deludenti finora dell’annata giallorossa: al Dall'Ara, infatti, De Rossi e compagni persero 2-0, infilando solamente 2 punti in sei gare, per un crisi che anche in quell’occasione portò alla contestazione. Un girone dopo, con l’esplosione di Zaniolo, la speranza è che si trovi un po’ di continuità. E a proposito di Zaniolo, ieri Di Francesco in un incontro alla Luiss per parlare del ruolo del Team Manager - ha spiegato: “Bisogna mantenerlo con i piedi per terra, perché non si smette mai d’imparare. Di dargli la maglia numero 10 non mi importa, non conta nella sua crescita. E comunque va guadagnata e c’è ancora tanta strada”. Intanto il tecnico recupera Under, che dovrebbe essere convocato anche per il Bologna in programma lunedì sera.


L'affare stadio merce di scambio: "Così Lanzalone influiva sui 5S"

REPUBBLICA - SALVATORE, SCARPA - La scalata di Luca Lanzalone, l’avvocato ligure arrivato a Roma per affiancare la sindaca Virginia Raggi e poi arrestato per corruzione, è stata fulminea. Prima è stato presentato agli ingegneri di Eurnova e a mezza dirigenza del M5S, «Bergamo, Berdini, Frongia, Ferrara e De Vito», come il «referente del Comune» per il progetto del nuovo stadio della Roma. Poi è diventato «l’interlocutore di Parnasi e Baldissoni».Parola di Simone Contasta, collaboratore del costruttore finito a sua volta in manette per l’inchiesta su Tor di Valle. Infine, nominato presidente di Acea, Lanzalone ha fatto leva sulla sua posizione per ripagare i professionisti a lui vicini. È questa l'accusa della procura.

Ed è lo stesso Lanzalone a raccontarlo nell’interrogatorio dello scorso dicembre ai pm Barbara Zuin e Luigia Spinelli: «Ho girato il curriculum di Fabio Serini al sindaco, in quanto mi aveva richiesto qualche nominativo» per l’Ipa, l'istituto di previdenza e assistenza dei dipendenti del Campidoglio. Se ora Lanzalone si difende dalle accuse, sostenendo di aver segnalato Serini per la sua esperienza, per gli inquirenti il lavoro di mediazione da parte di Lanzalone nei confronti della sindaca aveva ben altro fine: ha permesso al Mr. Wolf del Campidoglio di farsi assegnare due incarichi proprio da parte dell’Ipa, di cui Serini era diventato commissario e gestore. Ecco lo scambio.

Ma non è solo così che si sostanzia il mercato delle nomine svelato dalla procura. Stando a quanto raccontato dallo stesso Lanzalone nell’interrogatorio, le proposte a Serini, conosciuto a Livorno, non si sarebbero fermate qui. Una volta diventato presidente Acea, racconta il legale, «chiesi a Serini disponibilità per un’eventuale candidatura come revisore dei conti di Elettricità Futura (l’associazione di categoria delle società del mondo elettrico, dr), ma non so come sia andata a finire. Diede la disponibilità ma contattai anche altre persone, era un incarico gratuito». Una nomina non formalizzata, invece, è quella di cui Lanzalone paria il 16 maggio 2017 con il suo collega di studio, Luciano Costantini. Il dubbio è se garantire a Serini il ruolo di sindaco di una controllata Acea. «Le cariche di Serini, amministratore dell’Ipa e componente del collegio sindacale non avrebbero potuto cumularsi. Era inopportuno», chiosa il legale. Un’apologia, quella di Lanzalone, che porta comunque alla luce il potere che era riuscito a ritagliarsi in seno all’amministrazione.

D’altra parte anche Simone Contasta, ingegnere di Eurnova, sentito dai pm a novembre, non ne fa mistero: «Parnasi mi aveva parlato della sua intenzione di coinvolgere Lanzalone sul progetto di Marino, Ecovillage, con un incarico professionale (per la procura sarebbe una mazzetta mascherata da consulenza, dr)». E poi: «Il valore aggiunto della sua nomina derivava dalle sue capacità e dalla sua vicinanza al M5S». Messaggi del genere, prima del racconto ai pm, venivano scambiati da Parnasi e dai suoi collaboratori nella chat WhatsApp “FamoStoStadio”. 

Non solo i verbali degli interrogatori. Dal tribunale arrivano anche altre notizie: il rinvio a giudizio di Parnasi e altri 14 tra tecnici e politici sarà deciso in aula il 4 aprile. Intanto, mentre a Boston la Roma e Eurnova hanno stilato il contratto per la vendita ai giallorossi dei terreni di Tor di Valle, in Campidoglio le opposizioni affilano le armi. Il parere del Politecnico di Torino verrà inviato da Marco Palumbo, presidente PD della commissione Trasparenza, al Consiglio superiore dei lavori pubblici.


Da Bologna a Bologna, torna l’incubo delle più «piccole»

CORRIERE DELLA SERA - «Dovevamo essere secondi, o al massimo terzi ma a pochi punti dal Napoli». James Pallotta, il giorno dopo Roma-Porto, non ha nascosto il suo disappunto per il campionato. La sua Roma invece è quinta, a 14 punti dagli azzurri. La «colpa» sta nei troppi punti persi nel girone d'andata contro le ultime sette della classifica: 13 su 24 disponibili.

Adesso bisogna accelerare il passo. Lunedì arriva il Bologna è sarà un banco di prova molto significativo. All’andata i giallorossi hanno toccato uno dei punti più bassi della stagione, tanto che Pallotta a fine gara si era detto «disgustato» le voci su un possibile esonero di Di Francesco si erano fatte molto pesanti.


Prossima settimana decisiva per il rinnovo di Riccardi

Alessio Riccardi e la Roma sempre più vicini ad un accordo. Il centrocampista della Primavera giallorossa incontrerà il ds Monchi nel corso della prossima settimana per discutere il prolungamento del contratto. Le parti sono sempre più vicine e nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la fumata bianca, come riportato da Il Corriere dello Sport.


Torna Olsen, Klulvert chiede spazio

IL TEMPO - AUSTINI - Qualcuno da far riposare c'è, ma è il momento di spingere sull’acceleratore. Lunedì contro il Bologna Di Francesco proporrà una Roma non troppo distante da quella che ha battuto il Porto in Champions.

Pienamente recuperato il solo Olsen, Perotti si è allenato per due giorni con i compagni e può andare al massimo in panchina, mentre Under ha a disposizione le sedute di oggi e domani per rientrare in gruppo e strappare la convocazione. Restano fuori Karsdorp e Schick, il primo può farcela per sabato prossimo a Frosinone mentre il ceco «galleggia» tra derby e ritorno di Champions al Do Dragao il 6 marzo.

Davanti a Olsen, potrebbe cambiare un elemento della difesa: più facile che riposi Kolarov, con Santon piazzato a sinistra, piuttosto che Fazio o Manolas al centro:in quel caso si candida Juan Jesus.  A centrocampo il dubbio riguarda il play e Nzonzi potrebbe far rifiatare De Rossi, mentre Pellegrini e Cristante sono al momento intoccabili come mezzali nel 4-3-3.  Zaniolo serve ancora in attacco a destra, ma ieri ha svolto un lavoro individuale al pari di Dzeko, Kolarov, Manolas ed El Shaarawy. Si tratta dei giocatori con più carico di lavoro pregresso, possibile quindi che un paio di loro riposi. Oltre a Kolarov, potrebbe essere El Shaarawy a fermarsi: Kluivert chiede spazio a destra. Per tornare protagonista.


Stadio, il padrone ora è solo Pallotta

IL TEMPO - MAGLIARO - Accordo fatto e stretta di mano: James Pallotta sarà il nuovo proprietario dei terreni di Tor di Valle su cui sarà costruito il nuovo Stadio della Roma. Nella tarda serata di mercoledì - notte fonda a Roma i vertici di Eurnova, il presidente Riccardo Tiscinie l’ad Giovanni Naccarato insieme al legale della Società, Roberto Cappelli, hanno raggiuntol'intesa con Pallotta e il suo staff tecnico e giuridico: a Eurnova andranno 105 milioni di euro,appena un filo in più della metà della cifra che Parnasi stava trattando prima del suo arresto. Confermata la caparra di 9 milioni che verrà versata alla firma di questo preliminare di vendita.

L'acquirente, almeno per il preliminare, è la società STDV SpA (Stadio Tor Di Valle, ndr), creata nel 2014 da Pallotta ma il rogito finale potrebbe vedere come compratore un nuovo soggetto. E questo apre scenari interessanti sui possibili accordi commerciali cui il Presidente giallorosso sta lavorando da mesi. Perché il progetto, su carta, oggi ha costi stimati in 800 milioni di euro che dovranno essere finanziati. E perché, oltre i finanziatori, sarà necessario trovare dei partner industriali in grado di edificare in tempi contenuti - 24/26 mesi dalla prima pietra - lo Stadio, la nuova Trigoria con i suoi annessi, l'area commerciale e quella di uffici. Vale a dire, la parte «privata» del progetto che, per altro, è anche la più complessa da un punto di vista tecnico.

Per la parte «pubblica» - via del Mare/Ostiense, ponti, parco e via dicendo - le opere andranno messe a gara d'appalto europea, quindi non sarà la Roma a identificare il costruttore.Insieme alla caparra di 9 milioni, confermato anche il versamento di altri 7 milioni, inclusi nel totale di 105, con cui dovranno essere pagati bonifiche, archeologia preventiva e preparazione della aree ai lavori.

Nella serata di ieri la delegazione di Eurnova è rientrata a Roma (dove è atterrata in mattinata) e, nei prossimi giorni, fra i due partner verranno «scambiate» le bozze del contratto per l’ultimo check prima delle firma finale. Possibile che, al momento della conclusione formale dell’accordo, venga resa nota una comunicazione per la stampa e per la borsa valori (la Roma è comunque una società quotata e, come ha chiarito Pallotta pochi giorni fa, lo Stadio sarà comunque di proprietà della holding della Roma).

A questo punto, Eurnova continuerà ad affiancare come sviluppatore la Roma fino alla conclusione dell’iter amministrativo con il voto in Consiglio comunale su variante e convenzione urbanistica. Proprio per questo, proseguono con frequente cadenza, le riunioni in Campidoglio fra i tecnici comunali e quelli di Eurnova, l’ultima giovedì pomeriggio, la prossima lunedì 18 nel pomeriggio. Le posizioni fra pubblico e privato non sono ancora vicine. Soprattutto la discussione verte circa l’adeguamento delle carte progettuali da parte di Eurnova all’indomani della votazione di variante e convenzione: per il Comune vanno adeguate tutte (oltre 5000 disegni tecnici) peri proponenti solo quelle che vanno a bando di gara (500 tavole). La differenza è enorme sia in termini economici che, soprattutto, per i tempi di esecuzione del lavoro e successivo controllo.


Sacchi: "Attenti a non rovinare Zaniolo, con lui serve pazienza"

IL FOGLIO - Il momento d'oro di Nicolò Zaniolo non passa inosservato e c'è chi invita alla cautela, al pari del tecnico della Roma Eusebio Di Francesco. Dello stesso avviso dell'allenatore giallorosso è Arrigo Sacchi, che ha parlato delle ultime prestazioni del giovane centrocampista: "Lo possiamo solo rovinare - il suo pensiero - . Abbiamo una grande capacità a creare un mito e poi ad abbatterlo. Io lo conosco da molto tempo e sono preoccupato. Un ragazzo deve avere dei grandi attributi per resistere a tutta questa pressione, a tutta questa gente che ti racconta che hai fatto un nuovo record, che sei meglio di Totti, che sei un fenomeno. E' in un momento in cui gli va bene tutto, contro il Porto ha fatto due gol, ma non ha giocato una grandissima partita. Bisogna imparare ad avere pazienza"

"E bravo, ha generosità, entusiasmo, passione - prosegue Sacchi -. Deve mantenere questi valori in una squadra difficile, in un ambiente difficile, in una città che ti fagocita. Uno mi dice "che cosa c’entra?". C’entra, l’aspetto sociologico centra: io quando arrivai a Milano mi accorsi che anche gli uomini di 80-90 anni camminavano velocemente... e mi dissi questi il pressing lo hanno nel dna”.


Roma Primavera-Napoli, le formazioni ufficiali

La Roma Primavera si scontra con il Napoli al Tre Fontane. 5 vittorie portate a casa ma indeboliti dagli infortuni, il più recente dei quali Bianda. Oggi farà il suo esordio Daniel Fuzato tra i pali, in prestito dalla prima squadra.

LE FORMAZIONI UFFICIALI

ROMA: Fuzato; Parodi, Trasciani, Coccia, Semeraro; Riccardi, Pezzella, F. Greco; D'Orazio, Celar, Cangiano.
A disp.: Cardinali, Zamarion, Santese, Nigro, Simonetti, Chierico, Sdaigui, Besuijen, Bucri, Silipo, Estrella.
All.: A. De Rossi.

NAPOLI: D'Andrea; Zanon, Senese, Esposito; Mezzoni, D'Alessandro, Mamas, Zanoli; Gaetano; Sgarbi, Palmieri
A disp.: Piai, Casella, Perini, Labriola, Lovisa, Vrakas, Negro, Bertoli, Manzi, Vrakas.
All.: Baronio.

Arbitro: Miele di Torino. Assistenti: Pacifico e Zaninetti.