Allenamento Roma, domani mattina la ripresa alle ore 11

La Roma sta preparando il prossimo match di campionato contro l'Atalanta. Gli allenamenti riprenderanno domani mattina a Trigoria alle ore 11.


Da Trentalange alle 'carte' di Totti passando per il ritardo di De Rossi, quant'è dura Bergamo per noi

INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI - Domenica prossima, ore 15, presso lo stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, la Roma di Eusebio Di Francesco sfiderà la compagine orobica allenata da Gian Piero Gasperini nel tentativo di offrire ulteriore continuità a un filotto di vittorie che, compreso il successo negli Ottavi di Coppa Italia contro la Virtus Entella, vede i giallorossi in serie positiva da quattro partite.

L'impegno non si preannuncia dei più facili, innanzitutto per l'eccellente stato di forma attraversato attualmente dall'Atalanta, reduce da una sonora cinquina in quel di Frosinone e più in generale da quattro vittorie e un pareggio (conseguenza di una comunque ottima prestazione contro la Juventus di CR7) nelle ultime sei giornate di campionato. Inoltre, i nerazzurri hanno pure brillantemente superato il proprio turno nella coppa nazionale, andando ad espugnare la Sardegna Arena di Cagliari per 2-0 all'inizio del mese.

Come se non bastasse, si aggiungerà anche la caldissima atmosfera offerta dai tifosi padroni di casa, che attendono ogni anno la sfida tra le mura amiche contro la Roma come fosse un vero e proprio derby.

A testimonianza di ciò, è difficile dimenticare l'episodio avvenuto nell'estate del 2013, quando, in occasione della presentazione ufficiale della squadra, gli ultras atalantini prepararono un ingresso 'a effetto': l'ex bandiera Stromberg e l'allora centrocampista orobico Migliaccio entrarono in scena su un carro armato, finito poi a scontrarsi contro un'automobile con la scritta 'Roma M...'.

La formazione di mister Di Francesco, tuttavia, dovrà badare unicamente al campo e non lasciarsi intimorire dall'ambiente, poiché le grandi squadre è così che si comportano e il vero problema, semmai, dovrà unicamente essere legato alla sfera tecnico-tattica del match.

Ad ogni modo, c'è da dire che l'Atleti Azzurri d'Italia è storicamente sempre stato difficile terra di conquista per i protagonisti con la lupa sul petto.

Negli ultimi vent'anni, complice anche la spesso assai differente (in favore della Roma) cifra tecnica tra le due squadre, il bilancio di vittorie della squadra capitolina è migliorato, ma fino a metà degli anni Novanta Bergamo per la 'magica' era realmente un tabù.

È sufficiente evidenziare che dopo il successo per 2-0 nel primo confronto assoluto nella massima serie tra Roma e Atalanta (stagione 1937/38), i giallorossi tornarono a vincere in quel di Bergamo unicamente dopo quindici anni.

Lo stesso avvenne a partire dalla stagione 1952/53, annata in cui i capitolini centrarono appunto il secondo successo della propria storia contro gli orobici; sarebbero serviti altri tredici anni per assistere a una nuova vittoria  romanista in terra bergamasca.

Dopo circa un trentennio di sostanziale equilibrio, la Roma ha poi iniziato a far sentire pesantemente la propria voce all'Atleti Azzurri d'Italia. Negli ultimi sedici confronti in Serie A, infatti, i giallorossi hanno ottenuto nove vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte.

Il dato viene raccolto a partire dalla stagione 1996/97, quella del 'fenomeno' argentino Carlos Bianchi in panchina per intenderci (anche se in quell'occasione in panchina c'era la coppia Liedholm-Sella, che sostituì proprio l'ex Velez), quando ebbe inizio una mini-serie di tre vittorie consecutive a Bergamo contro i padroni di casa (le successive due volte in cui la Roma conquistò i tre punti furono nell'anno seguente con Zeman al timone e poi nell'anno del tricolore sotto un diluvio universale e tanto fango con i gol di Delvecchio e Tommasi).

Nel corso di questo spazio temporale, tuttavia, sono arrivate anche alcune pesanti cadute, seppur per ragioni diverse.

Il 19 gennaio del 2003, ad esempio, la Roma di Fabio Capello si recò a Bergamo per sfidare la formazione nerazzurra allenata da Giovanni Vavassori e cadde 2-1 non certo per proprie colpe. Si trattò dell'anno dei tanti torti arbitrali subiti dalla compagine giallorossa, stranamente conseguenti alla battaglia per la presidenza della Lega calcio che vide il numero uno della Roma Franco Sensi uscire sconfitto all'ultimo istante contro l'ad del Milan Adriano Galliani. Dopo l'iniziale vantaggio capitolino siglato da Vincenzo Montella, salì in cattedra il signor Alfredo Trentalange, l'arbitro della sfida, che grazie a decisioni discutibili (eufemismo) contribuì in modo decisivo alla rimonta subita dalla squadra di Capello. Cristiano Doni e Paolo Tramezzani ribaltarono la situazione e condannarono la Roma a una bruciante sconfitta.

Il 26 febbraio del 2012, invece, i giallorossi non poterono accusare che se stessi per una prestazione realmente imbarazzante. La trasferta bergamasca di quella stagione era nata sotto una cattiva stella già prima del fischio d'inizio della partita, poiché l'allora coach della Roma Luis Enrique decise di escludere clamorosamente Daniele De Rossi dal match. Molte voci si susseguirono sulle motivazioni, fino a scoprire che il centrocampista di Ostia si era presentato in ritardo alla riunione tecnica immediatamente antecedente alla sfida. Un atteggiamento inaccettabile per l'ex esterno del Barcellona, che ebbe in seguito modo di affermare che "per diventare una grande squadra non basta comprare calciatori ma prima di tutto viene l'acquistare una mentalità da grande club". La Roma, di fatto, non scese in campo, subendo un pesante ma giusto 4-1 da parte dell'Atalanta di mister Colantuono e del 'tanque' Denis, autore addirittura di una tripletta.

Il 17 aprile del 2016, invece, in una partita assolutamente folle, la Roma uscì indenne da Bergamo, raccogliendo un punto al termine di un pirotecnico 3-3. Alla fine di quella sfida, però, successe il finimondo in casa giallorossa. Luciano Spalletti era tornato nella Capitale da appena tre mesi ma la frattura con Francesco Totti appariva già insanabile: Bergamo fu soltanto l'ennesima tappa di tale stillicidio. Entrato a pochi minuti dal termine, il Capitano firmò la rete che regalò il pareggio alla Roma eppure Spalletti nella conferenza stampa post match non ebbe parole al miele per Totti, anzi. Emergerà successivamente che, nella nottata prima della sfida, l'allenatore toscano aveva sorpreso diversi calciatori, tra cui appunto Totti, a giocare a carte fino a tarda notte ed era andato su tutte le furie. La tensione nell'ambiente romanista raggiunse le stelle.

Infine, l'assurdo ko del 20 novembre del 2016. La stagione giallorossa era iniziata con lo shock dell'eliminazione nei preliminari di Champions League contro il Porto e i primi mesi furono tutt'altro che semplici. Ad ogni modo, la Roma di Spalletti si presentò a Bergamo in ottima forma e disputò un primo tempo di assoluta qualità: il meritato vantaggio arrivò al 40' con Diego Perotti su calcio di rigore. Sembrava il viatico per un successo che sarebbe stato fondamentale tanto per la classifica quanto per il morale; come spesso accade a questa magnifica ma dannata squadra, però, nel secondo tempo si 'spense la luce' e gli orobici di Gasperini ribaltarono il risultato grazie ai gol di Caldara e Kessié (proprio a tempo scaduto, su calcio di rigore).


Le risorse inaspettate per questa seconda parte di stagione

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma ha avuto e continua ad avere tanti, troppi infortuni. Mister Di Francesco sta combattendo da inizio stagione con questo problema, con le cessioni importanti (una anche a mercato chiuso e dopo un pre-campionato basatosi su Strootman a centrocampo) e con calciatori di spessore che non si sono ancora adattati come Pastore.

L’ex trainer del Sassuolo sta facendo davvero di necessità virtù e tutti questi aspetti negativi, però, hanno avuto un rovescio della medaglia: la scoperta di giocatori che forse avrebbero avuto poco spazio se questi elementi non si fossero incatenati in questo modo.

L’esempio più lampante è quello di Nicolò Zaniolo, prodotto del vivaio della Fiorentina che poi ha girovagato tra Inter e Virtus Entella prima di passare alla Roma insieme a Davide Santon nell’operazione Nainggolan. Nelle intenzioni della società, il numero 22 giallorosso sarebbe dovuto rimanere sino a gennaio, come sta avvenendo con Coric per farlo ambientare nella Capitale e poi magari terminare la stagione in prestito in qualche squadra minore di serie A per “farsi le ossa”.

A questo si è opposto Di Francesco, che ne ha riscontrato grandi doti sia fisiche che caratteriali oltre che tecniche e quando ne ha avuto bisogno, lo ha lanciato dal primo minuto al Santiago Bernabeu senza pensarci 2 volte. Anche il ct della Nazionale Roberto Mancini crede molto in lui e lo ha già convocato per un paio di amichevoli ma da lì in avanti il suo percorso in maglia giallorossa è stato un continuo crescendo. Prestazioni di livello che lo hanno portato agli onori della cronaca ed a paragoni importanti con campioni del passato per un giocatore che invece va tenuto lontano dai riflettori per non fargli subire il contraccolpo psicologico di tanta fama.

Non è l’unica risorsa a cui si è affidato il tecnico giallorosso in questo periodo di difficoltà: altri esempi sono Lorenzo Pellegrini, che dopo un inizio stentato, ha trovato il suo equilibrio e fatto il salto di qualità quando è stato inserito nella mischia nel corso del derby al posto dell’infortunato Pastore e la rete di tacco gli ha dato quella spinta in più per fare ancora meglio. Anche Justin Kluivert ha avuto le sue occasioni per dimostrare il suo valore ma è molto giovane e, a differenza di Zaniolo, mostra ancora i limiti che può avere un 19enne catapultato in una realtà diversa da quella vissuta sino a pochi mesi prima, come accadde lo scorso anno a Cengiz Under, ormai diventato titolare inamovibile (infortuni permettendo).

Prima parte di stagione a 2 facce per Bryan Cristante, che è arrivato a Roma con il difficile compito di non far rimpiangere il Ninja che aveva preso la direzione di Milano sponda nerazzurra e del quale ha preso anche il numero di maglia. L’inizio per l’ex atalantino è stato molto complicato, non riuscendo ad entrare nei meccanismi di interno di centrocampo nel 4-3-3 dell’allenatore romanista ma la svolta c’è stata anche per lui a causa di un altro infortunio: quello di Daniele De Rossi. A quel punto, Cristante si è dovuto abbassare in regia accanto a Steven Nzonzi e piano piano e con le sue caratteristiche, ha metabolizzato il nuovo ruolo, ha tirato fuori la personalità che gli era mancata nei primi mesi in giallorosso ed è diventato uno dei più positivi della squadra.

Il campione del mondo francese, invece, ha risentito un pò del cambio di modulo: lui era arrivato per fare il vice-De Rossi ed invece si è ritrovato prima a doverci giocare accanto avendo caratteristiche simili e poi affianco di Cristante, dove è sicuramente andato meglio anche se predilige giocare come frangiflutti davanti alla difesa.

Lo stesso Santon, arrivato a Roma con il tallone d’Achille della promessa mai realizzata affibbiatagli a Milano, ha avuto degli alti e bassi alla Roma ma è un elemento su cui si può contare in caso di necessità.

Un giocatore che invece potrebbe far fare il salto di qualità alla squadra in fase difensiva è Rick Karsdorp. Pure lui ha sfruttato la chance concessagli per l'influenza di Florenzi ma finalmente ha fatto intravedere cose interessanti. La Roma lo aspetta da 2 anni ed in molti avevano perso le speranze a causa dei tanti infortuni e della voglia dell’olandese di tornare in Patria per giocare con continuità ma prima la gara degli ottavi di finale di Coppa Italia con l'Entella e soprattutto il match contro il Torino hanno mostrato le ottime qualità del ragazzo, che non ha ancora i 90’ nelle gambe e ha commesso qualche sbavatura difensiva su cui si dovrà lavorare ma ha dimostrato di avere ampi margini di crescita e tecnica preziosa per un esterno difensivo.

Tutte queste risorse saranno importanti nella seconda parte di stagione soprattutto se a queste si abbinassero anche i ritorni a livelli alti di giocatori fondamentali come De Rossi, Pastore, Perotti e Dzeko e con El Shaarawy che ha già dato prova di quanto sia necessaria la sua presenza in campo.


InsideRoma Daily News | Fienga nuovo CEO, Baldissoni vice presidente esecutivo. Calvarese arbitrerà il match contro l'Atalanta. Sabato alle 12:45 la conferenza di Di Francesco

NOTIZIE DEL GIORNO | 24 gennaio 2019

QUI ROMA

L'AS Roma ha nominato Guido Fienga nuovo Chief Executive Officer. Fienga ricoprirà il nuovo ruolo con effetto immediato e riporterà direttamente al presidente Jim Pallotta e al Consiglio di Amministrazione del Club. Entrato nell’AS Roma come Strategy and Media Director nel 2013, il dirigente giallorosso è stato nominato Chief Operating Officer lo scorso anno. Nell'ambito di questi cambiamenti, Mauro Baldissoni sarà promosso a vicepresidente esecutivo dell’AS Roma.

La Roma è tornata ad allenarsi questo pomeriggio alle 14:45 in vista del match di domenica alle 15 contro l'Atalanta all'Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo. Juan Jesus, Perotti e Mirante continuano a fare lavoro individuale in palestra. Daniele De Rossi prosegue ad allenarsi in gruppo, mentre Fazio si allena a parte ma in campo e Cengiz Under svolte le terapie per recuperare dall'infortunio. Il programma ha previsto lo svolgimento del riscaldamento, un lavoro tattico e una partitella finale. I giallorossi torneranno ad allenarsi domattina alle 11:00.

Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, interverrà sabato alle 12:45 in conferenza stampa, alla viglia del match contro l’Atalanta.

Atalanta-Roma sarà arbitrata da Gianpaolo Calvarese della sezione di Teramo. Il match è in programma domenica alle 15 allo stadio Atleti Azzurri d'Italia e ad assisterlo saranno gli assistenti Passeri e Manganelli con Giua che completerà il pacchetto degli arbitri di campo come IV uomo. Alla Var e Avar, invece, saranno impegnati Di Bello e Bindoni.

La Roma è risultata come il quindicesimo club al mondo per fatturato secondo lo studio condotta da Deloitte Football Money League.

INTERVISTE

Pallotta: "Fienga condurrà la Roma verso la prossima fase del nostro percorso di crescita"

El Shaarawy: "Siamo in crescita e dobbiamo avere sempre più consapevolezza delle nostre forze"

Monchi: "La Roma è sempre in prima linea nel preservare i valori e l’integrità del calcio"

Nzonzi: "La cosa più difficile da imparare per il mio ruolo? Probabilmente, la tattica"


Atalanta-Roma, arbitra Calvarese. Il bilancio con il fischietto di Teramo

INSIDEROMA.COM - ILARIA PROIETTI - Gianpaolo Calvarese, fischietto della sezione di Teramo, dirigerà Atalanta-Roma, scontro cruciale per la corsa al quarto posto in ottica Champions League. Il direttore di gara sarà coadiuvato dagli assistenti Passeri e Manganelli, mentre il IV uomo sarà Giua. VAR e AVAR rispettivamente Di Bello e Bindoni.

I PRECEDENTI – Positivo il bilancio della Roma con l’arbitro abruzzese, che ha diretto i giallorossi undici volte per un totale di otto vittorie e tre sconfitte. Calvarese è alla prima designazione stagionale con la Roma, l’ultimo incontro risale alla vittoria giallorossa contro il Chievo-Verona, lo scorso 28 aprile, con le reti di Schick, El Shaarawy e la doppietta di Dzeko.

Gli insuccessi si registrano in casa del Palermo (match del 30 marzo 2013), all’Olimpico con la Sampdoria (16 marzo 2015) e proprio contro l’Atalanta a Bergamo. La partita, datata novembre 2015, ha visto i giallorossi uscire sconfitti per 2-0, subendo il gol del Papu Gomez e il rigore di Denis. Il match finì con tre uomini in meno, Maicon per la Roma e Stendardo e Grassi per i padroni di casa, espulsi entrambi nel finale di partita.

In Coppa Italia, invece, Calvarese ha arbitrato la vittoria sulla Sampdoria per 4-0 – gol di Dzeko, El Shaarawy e doppietta di Nainggolan – e la sconfitta contro il Torino, entrambi ottavi di finale datati 2017.

Risultati più che positivi anche per l’Atalanta. Dodici gare dirette in totale dal fischietto abruzzese, delle quali ben nove vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta. Una delle vittorie nerazzurre con Calvarese è della stagione in corso, il successo in casa dell’Udinese per 3-1, con l’hat trick firmato dall’ormai inarrestabile Duván Zapata, sicuramente uno degli osservati speciali della partita di domenica pomeriggio.


Roma ed Albiceleste, un feeling da ritrovare

INSIDEROMA.COM - FEDERICO FALVO - Il Sudamerica, calcisticamente parlando, è stato la patria di diversi giocatori talentuosi saliti alla ribalta nei campionati europei. Negli ultimi anni sulla cresta dell’onda vi sono stati e vi sono tutt’oggi vari campioni nati nel sud dell’America, che hanno fatto e continuano a fare le fortune dei principali club europei. Principalmente i maggiori esponenti sudamericani di questo sport provengono dall’Argentina e dal Brasile. Su tutti basti pensare a Messi ed Aguero per l’Albiceleste o Neymar e Coutinho per la Seleção.
Anche dalla Roma sono passati vari brasiliani ed argentini, e ad oggi vi sono cinque calciatori provenienti dal sudamerica: i brasiliani JuanJesus e Fuzato e gli argentini Fazio, Pastore e Perotti.
Sui primi due, i brasiliani, c’è poco da dire visto che JuanJesus è infortunato e Fuzato non ha mai giocato. Discorso diverso legato agli argentini, con cui la Roma ha sempre avuto un feeling particolare.
Molti gli argentini che hanno vestito la maglia giallorossa, a cominciare dal primo argentino e primo straniero della storia per la Roma, Arturo Chini Ludueña. Sempre attaccante e recentemente scomparso, Pedro “Piedone” Manfredini. Nella storia più recente non possiamo non ricordare gli scudettati Batistuta, Balbo e Samuel; gli ultimi argentini ad aver vinto un titolo nazionale nella Capitale.
Ma torniamo ai giorni correnti ed ai tre argentini menzionati prima. A Fazio, Pastore, Perotti ed a come stanno aiutando sul campo la Roma a raggiungere i propri obiettivi:

PEROTTI – Diego “El Monito” Perotti è arrivato alla Roma il primo febbraio 2016 dal Genoa, in prestito oneroso con diritto di riscatto esercitato prima della fine del mese per un totale di 10 milioni di euro. Perotti comincia subito forte andando in gol contro la Sampdoria. Ma è nella stagione successiva che si consacra in giallorosso, con 47 presenze tra campionato e coppe e 10 reti, l’ultima delle quali in giorno dell’addio al calcio di Francesco Totti contro il suo Genoa, per il successo che è valso l’accesso diretto in Champions League.
Ma purtroppo in questa stagione El Monito è stato costretto a restare lontano dai campi a causa degli infortuni, troppi infortuni. Solo a dicembre contro l’Inter si è potuto vederlo in campo, subentrando dalla panchina e toccando le 100 presenze con la maglia della Roma. Sembrava tornato, pronto a giocare, ma alla prima di Coppa Italia contro l’Entella un problema al polpaccio lo ha bloccato di nuovo. Il rientro in campo, salvo ricadute, è previsto per la seconda settimana di febbraio.
Una stagione sfortunata per Perotti, che ancora non ha potuto dare il suo apporto alla causa avendo collezionato solo cinque presenze.

FAZIO – Federico Fazio è arrivato alla Roma sei mesi dopo Perotti, già suo compagno di squadra al Siviglia. In giallorosso il comandante ci impiega un po’ a farsi spazio, cominciando spesso come panchinaro. Ma piano il suo valore e la sua determinazione in fase difensiva lo rendono un titolare inamovibile e perno della retroguardia con Manolas. Una retroguardia che la scorsa stagione ha fatto vedere ottime cose risultando una delle migliori della stagione.
Ma è in questa nuova esperienza giallorossa che Fazio sta deludendo, facendo vedere solo in minima parte tutto il suo valore. In varie occasioni il difensore non si è dimostrato molto attento e determinante come l’anno scorso, commettendo diversi errori nonostante le reti segnate. Pochissime le partite, su 23 totali in stagione, in cui Fazio ha fatto vedere prestazioni di livello.
Un dato che potrebbe fare allarmare la dirigenza giallorossa, soprattutto in previsione della prossima stagione. Infatti Fazio, nonostante i 31 anni, dovrebbe essere il perno del reparto difensivo; soprattutto se dovesse partire Manolas (corteggiato da Chelsea e Manchester United) e con Marcano che non ha inciso e che sembra destinato all’addio. Un Fazio che si spera possa tornare sui suoi livelli, sia per il suo bene che per quello della Roma. Altrimenti in estate ci sarà tanto lavoro per Monchi, con un reparto intero da ricostruire da zero.

PASTORE – Javier Pastore è l’ultimo argentino, in ordine di arrivo, della Roma. Acquistato in estate dal Paris Saint Germain per circa 25 milioni. Il flaco è tornato così in Serie A dopo l’esperienza al Palermo ed i sette anni trascorsi in Francia in cui, causa anche i vari campioni arrivati sotto la Tour Eiffel, ha trovato sempre meno spazio. Sette anni in cui in Ligue 1 sono arrivati vari trofei ma a livello di prestazioni non ha mantenuto alta l’asticella. Un parere sull’argentino espresso anche da Walter Sabatini, che lo portò al Palermo nel 2009 dall’Huracan: “Pastore a 19 anni è arrivato a Palermo e giocava un calcio che solo nei sogni si poteva immaginare. Poi è andato al Psg, stava facendo una grande carriera, ma a un certo punto si è totalmente seduto e mi dispiace perché è un giocatore che avrebbe ancora delle qualità straordinarie”.
Si è totalmente seduto”, una frase che per un calciatore fa male da sentire, ma che nel caso di Pastore è pura verità. L’argentino, infatti, è solo una pallida imitazione di se stesso ed i tempi in cui era determinante ed elegante come pochi in campo sembra ormai un lontano ricordo. Ed anche alla Roma la musica sembra rimasta su note basse.
Alla sua prima partita in giallorosso contro il Torino la sua prestazione è stata deludente, quasi sufficiente. In campo sembrava molto lento e macchinoso, sbagliando molti passaggi semplici. Alla prima in casa, contro l’Atalanta sembrava fosse tornato sui suoi livelli con un buon match ed un gol di tacco da vero fuoriclasse e genio del calcio. Ma è stato solo un fulmine a ciel sereno. Nelle partite successive il livello di Pastore è rimasto medio-basso, fino all’infortunio che lo ha portato a stare a lungo lontano dai campi. Uno stop forzato che è costato caro a Pastore, scavalcato nelle gerarchie di Di Francesco da Lorenzo Pellegrini e da Nicolò Zaniolo, che si stanno rivelando determinanti e fondamentali per la Roma.
Lunedì 14 gennaio, contro l’Entella in Coppa Italia, Pastore ha ritrovato il gol che potrebbe dargli nuova linfa per il prosieguo della stagione; ma principalmente dovrà lavorare sulla fase mentale e psicologica. Perché i numeri ed il talento per essere determinante li ha, deve solo ritrovare fiducia in se stesso e giocare senza pressioni dall’esterno.

La Roma e l’Argentina, un feeling che in passato ha fatto le fortune della compagine capitolina, ma che questa stagione sembra non funzionare più come una volta. Sembrano ormai lontani i tempi di Batistuta, bomber infallibile con una costante fame di gol. Manca molto la cattiveria e la presenza difensiva di Samuel, un muro quasi impenetrabile capace di fermare anche i più grandi campioni dei suoi anni. Mancano molto le trame e le giocate degli argentini che sono passati dalla Roma facendone le fortune e portando trofei.
Tempi andati, lontani, ma che si spera possano tornare il prima possibile. Fazio, Perotti e Pastore hanno tutti i numeri per essere determinanti sul campo e per portare in alto la Roma. La società e Di Francesco credono molto in loro, con l’augurio che questa fiducia venga ripagata nel migliore dei modi. La stagione è ancora lunga, la Roma è in corsa per tutti gli obbiettivi ed i tre giocatori argentini possono dare ancora il loro aiuto.
Fazio, Pastore, Perotti, “vamos”.


La Roma aspetta capitan De Rossi

INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - La Roma ritrova la serenità sul campo. Dopo un lungo periodo di difficoltà nei risultati finalmente per i ragazzi di Di Francesco sembra si sia raggiunta la continuità tanto cercata. Dopo la vittoria casalinga per 3-2 con il Torino a Trigoria si fa il pieno di energia in vista della gara contro l'Atalanta

EPPURE IN INFERMERIA CONTINUANO I PROBLEMI - Il capitano Daniele De Rossi è infatti ancora alle prese con i guai muscolari che ne hanno condizionato la prima parte della stagione. Il classe '83 fa un passo alla volta e gli ultimi sono stati tutti in avanti: ieri, per la prima volta da 3 mesi a questa parte (si è infortunato a Napoli a il 28 ottobre), il capitano si è allenato insieme ai compagni, partecipando ai test atletici Mapei, svolti per la terza volta in stagione dai giallorossi. Una seduta particolare, quindi, che non poteva dare risposte complete sulla tenuta del ginocchio «malandato», ma ora clinicamente guarito secondo gli esami svolti dal centrocampista. Stamattina una nuova risposta, se De Rossi sarà ancora in gruppo nell'allenamento col pallone sarebbe un altro metro in più percorso verso il traguardo, che resta però lontano. Non è affatto sicura una sua convocazione per domenica a Bergamo, anzi, le previsioni tendono a un leggero pessimismo perché essendoci la cartilagine di mezzo è sconsigliata qualsiasi accelerazione. Con l'Atalanta non giocherà, questo si può dire con discreta sicurezza, ma se la settimana dovesse filare liscia De Rossi vedrebbe comunque vicina la luce. Il resto è un libro vuoto da scrivere. Quando potrà giocare titolare? Come reagirà il ginocchio? Potrà proseguire la carriera da calciatore? E il rinnovo? Domande da tenere per forza di cose in sospeso, con una base forte: il rapporto tra la Roma e De Rossi è talmente solido che verrà presa una decisione comune per il bene di tutti. E' proprio nella difficoltà che si tempra il carattere, e capitan De Rossi ha sempre dimostrato di avere la stoffa del vincente. Non ci sono dubbi sul fatto che anche stavolta supererà tutte le difficoltà.


Insideroma Daily News - La Roma cerca rinforzi per il centrocampo. Domani allenamento a Trigoria alle 14:45

NOTIZIE DEL GIORNO 23/01/2019

La Roma si trova in nona posizione in una classifica stilata dal portale calcioefinanza.it che rende noto l'aumento dei fatturati delle maggiori realtà europee (con il bilancio al 30 giugno 2018 già disponibile, motivo per cui mancano alcune superpotenze economiche come LiverpoolPSG e Arsenal) rispetto a 10 anni fa, seguendo la moda del #TenYearsChallenge in voga qualche giorno fa.: nel giro di 10 anni i ricavi dei giallorossi sono migliorati di circa 80 milioni (+43%), passando da 175,4 a 250,8 milioni di euro. Segue la Lazio, con un +23,5%, da 102,4 a 126 milioni. L'altra italiana in classifica è l'Inter, in ottava posizione, cresciuta nelle ultime stagioni anche grazie all'impatto di Suning: i nerazzurri sono passati da 172,9 a 288,2 milioni, con una crescita del 66,7%. Chiude la classifica il Milan, che ha registrato solo il 2% di crescita: i ricavi sono passati da 209,5 a 213,7 milioni dal 2007/08 ad oggi. Guida la classifica, invece, come era facilmente immaginabile, il Manchester City: i soldi dal Qatar hanno infatti permesso di passare dai 104 milioni del 2008 ai 566,3 milioni del 2018, con una crescita del 444,5%. La prima delle italiane è la Juventus, con un +144% (da 167,5 a 402,3 milioni), al secondo posto. Chiude il podio il Barcellona: i blaugrana sono passati da 308,8 a 665,8 milioni, con una crescita del 115,6%.

La Roma perde contro l'Atalanta per 4-0 ed esce dalla Primavera Tim Cup. I ragazzi allenati da Alberto De Rossi escono dalla competizione ai quarti di finale. Per i bergamaschi reti di Kuluvscevski, Colley, Cangiano, Cargnellutti.

La Roma è alla ricerca di copertura per il centrocampo. Secondo Tycsports.com, Wilmar Barrios potrebbe essere il candidato ideale: per il giocatore del Boca  Juniors il club giallorosso avrebbe proposto un prestito di 6 mesi con diritto di riscatto a giugno sulla base di 24 milioni di dollari.

La Roma di Di Francesco torna sui prati di Trigoria in vista del match di domenica contro l'Atalanta. La sessione è preveista per le 14:45 di domani.

L' Atalanta continua la preparazione a Zingonia in vista del match casalingo con la Roma. La squadra dopo alcuni esercizi in palestra, si è spostata sul campo per effettuare alcuni esercizi con la palla, seguiti dalla partitella finale. Hanno lavorato a parte Freuler e Varnier. Domani i ragazzi di Gasperini si alleneranno a porte chiuse. Questo quanto riportato dal sito ufficiale atalanta.it.

Il Genoa, oltre Sanabria, punta un altro ex giocatore giallorosso, Jose Machin. Il centrocampista classe'96 è stato ceduto lo scorso gennaio al Pescara, che lo h riscattato nella scorsa finestra estiva di mercato. oggi, infatti, andrà in scena un incontro tra il Genoa e il Pescara per il classe '96, come riferisce il portale di calciomercato. La Roma ha sul giocatore una percentuale del 50% sulla rivendita. Questo quanto riportato dal portale gianlucadimarzio.com.

Si è tenuto oggi un vertice in prefettura a Milano, nell'ambito del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, in occasione delle partite di calcio allo stadio di San Siro, dopo gli scontri avvenuti lo scorso 26 dicembre in occasione di Inter-Napoli. Dalla riunione, alla quale erano presenti anche il sindaco di MilanoGiuseppe Sala, con i vertici di Inter e Milan, è emersa, a quanto si apprende, la volontà di riaprire completamente lo stadio di San Siro per le partite dell'Inter, dopo le tre giornate di chiusura imposte dal giudice sportivo alla società nerazzurra: due a porte chiuse e una solo per la curva, a causa dei cori razzisti nei confronti di Kalidou Koulibaly. Rispetto la trasferta dei tifosi napoletani di sabato a Milano in occasione di Milan-Napoli, filtra ottimismo, ma la decisione del prefetto arriverà probabilmente in giornata dopo le valutazioni e determinazioni dell'Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive. Questo quanto riportato dal portale ANSA.

La Roma torna ad allenarsi sui campi di Trigoria per una sessione mattutina, in vista del delicato match di domenica a Bergamo contro l’Atalanta. I giallorossi hanno iniziato in palestra per la consueta attivazione, poi tutti sul campo per il riscaldamento, a cui è seguito un lavoro tattico. Infine, partitella finale. Buone notizie per De Rossi, che ha lavorato in gruppoIndividuale in palestra per Fazio (colto da sindrome influenzale), Jesus, Perotti e Mirante. Terapie per Under.

Stamattina alle 11, alla chiesa di Santa Maria Regina Pacis a Ostia, si sono tenuti i funerali di Pedro Manfredini, ex attaccante della Roma degli anni ’60, che si è spento all’età di 83 anni lunedì scorso. Tifosi, ex compagni, amici e rappresentanti del club giallorosso hanno reso l’ultimo omaggio all’argentino. “Piedone R.I.P.!” sono le parole recitate dallo striscione esposto dal Gruppo Roma.

 

INTERVISTE

Roma Femminile. Labate: "Bartoli è un capitano che cerca di far gruppo e aiutare le compagne"

Roma Primavera, All. De Rossi: "È un gruppo che si esalta facilmente ma si deprime altrettanto facilmente"

Zaniolo al Roma Store di Via del Corso (Foto)

Emery, all. Arsenal: "Monchi è un uomo che conosco molto bene, è una brava persona"

Ministro Toninelli: "Il ponte di Traiano per lo stadio della Roma? Se necessario, questo governo lo farà"

Hateboer: "La Roma è vicina in classifica. Crocevia importante per la nostra stagione"

Romagnoli passa alla Pistoiese (Foto)

Ag. Adrien Silva: "Non ho avuto contatti con Monchi"

Panini, figurina speciale "giovane rivelazione" per Zaniolo. Allegra: "E' un astro nascente del calcio"


Sanabria e Defrel, il budget di Monchi

IL MESSAGGERO - CARINA - Quindici luglio 2016: la Roma cede Sanabria al Betis Siviglia. Nell’accordo, che prevede il corrispettivo di 7,5 milioni di euro a favore dei giallorossi, c’è una postilla che ora potrebbe far sorridere Monchi e aprire scenari insperati di mercato. «In caso di futuro trasferimento del calciatore – si legge nella nota del club – il club spagnolo riconoscerà all’AS Roma un importo pari al 50% del valore del corrispettivo». L’attaccante paraguaiano è diventato il primo obiettivo del Genoa, ora che Piatek prenderà al Milan il posto di Higuain, destinato al Chelsea. Un triangolo che farebbe arrivare nelle casse giallorosse una somma insperata. E non finisce qui. Perché se è vero che ogni discorso è stato rimandato a dopo la gara di domenica, l’Atalanta chiede insistentemente Defrel. In questo caso il discorso è leggermente più complicato, perché se è vero che il francese - dopo l’arrivo di Gabbiadini - spinge per andare via, la Sampdoria (che detiene il diritto di riscatto a 13 milioni) potrebbe cedere Caprari al Sassuolo, bloccando così l’operazione.

IN STAND-BY Sono quindi giorni di attesa per Monchi che intanto lavora sia sul prolungamento di Riccardi che su quello di Zaniolo. Qualora la Roma incassasse immediatamente parte dei soldi dalla cessione di Sanabria (dipende dalla formula dell’operazione: se si muove in prestito, le entrate sono rimandate), avrebbe poi margine per muoversi su Mancini. A Trigoria conoscono la volontà dell’Atalanta che non disdegnerebbe chiudere l’operazione già a gennaio. Per questo è molto attenta ai sondaggi che stanno arrivando dalla Premier e all’interessamento del Bayern Monaco. Monchi è costretto a prendere tempo, non avendo al momento la liquidità necessaria per impostare l’acquisto. Sanabria (senza dimenticare la carta Defrel) potrebbe cambiare gli scenari. Da tenere d’occhio anche il possibile passaggio di Marcucci al Brescia. Tonali è un altro obiettivo per l’estate del ds.


Roma in difesa del gol

IL MESSAGGERO - TRANI - Spesso, nel calcio e non solo a Trigoria, si chiama in causa l'equilibrio. Di squadra. La Roma sa come si fa e si è visto nella scorsa stagione. Di Francesco, sfruttando il bilanciamento tra i reparti, è andato a dama: 3° posto in serie A e semifinale di Champions. Il pregio di ieri, però, è il difetto di oggi. A prescindere dagli interpreti, attualmente meno esperti di chi è andato via (e di chi è stato a lungo convalescente, come De Rossi e Perotti), i giallorossi sembrano più fragili. È il dato più evidente che li ha accompagnati fino alla conclusione del girone d'andata, confermato anche nel 1° turno di quello del ritorno. La difesa, probabilmente meno schermata, ha già incassato 26 reti. Il paragone con l'ultimo torneo è significativo: 28 gol subiti in 38 partite e reparto secondo a quello della Juventus campione. Appena 4 volte, in 20 partite di campionato, Olsen non ha preso gol, in casa solo contro il Frosinone.

AVANTI TUTTA All'equilibrio si dedica, e da tempo, l'allenatore. È evidente che, analizzando le prestazioni recenti, il problema non sia stato ancora risolto. Eppure, con 4 successi in 5 partite, ecco la svolta. La medicina, però, non è stata la compattezza. Ha pesato, invece, l'efficacia. Sono lievitati i gol, con i quali la Roma ha ripreso quota in classifica. Minimo 2 a partita, addirittura media di 3, contando la sfida contro l'Entella (4-0) in Coppa Italia, nelle 4 partite giocate dopo Natale. La finalizzazione, comunque, fa la differenza soprattutto in campionato. Nelle ultime 3 gare all'Olimpico, sono serviti sempre 3 reti per vincere le sfide contro il Genoa (3-2), il Sassuolo (3-1) e il Torino (3-2). E in 2 match dei 3 il punteggio è stato sempre in bilico. In sintesi: questo gruppo deve sempre segnare a raffica per non perdere. Su 8 ko, compresi i 3 in Champions, solo a San Siro contro il Milan e alla Doosan Arena contro il Viktoria Plzen il gol non è servito a niente. Il paradosso è che l'attacco, nonostante i centravanti Dzeko e Schick abbiamo segnato appena 2 reti a testa, difficilmente stecca. Lo 0 a 0 non appartiene a questa rosa. Sono già 17 i marcatori diversi dell'annata. In serie A solo Gasperini, prossimo rivale, ha imitato Di Francesco. El Shaarawy è il miglior realizzatore con 6 gol, Kolarov con 5 è il testimonial della difesa che incide più davanti e della capacità di sfruttare le palle inattive (già 14 reti, con 3 rigori: nessuna avversaria ha fatto meglio).

CORREZIONE IN CORSA I gol, comunque, non bastano. L'esempio viene proprio dal rendimento dall'Atalanta che, pur avendo il miglior attacco, con 44 reti, è solo al 7° posto. La Roma, con il 4° reparto, è più avanti, al 5°. Ma i 37 gol segnati in questo torneo non hanno migliorato la classifica dei giallorossi dopo 20 partite. Anzi, adesso è peggiore dell'anno scorso, quando Di Francesco, con 31 reti, riuscì a raccogliere 6 punti in più. L'allenatore, anche confermando il 4-2-3-1, deve comunque intervenire per rendere meno vulnerabile il sistema di gioco. Aspetta il ritorno in gruppo di De Rossi (ieri ancora lavoro individuale per il capitano, anche perché la squadra è stata impegnata nei test Mapei) che garantisce esperienza e compattezza alla squadra. Da Bergamo, però, potrà di nuovo contare su Florenzi e Nzonzi. Confermata la lesione al retto muscolare per Under: fuori almeno 3 settimane. Di sicuro salterà le partite contro l'Atalanta, la Fiorentina(Coppa Italia) e il Milan.


Stadio, il progetto divide M5S variante a rischio in 2 municipi

IL MESSAGGERO - DE CICCO - «Occhio al pallottoliere. Occhio ai municipi». In Campidogliosanno che l'operazione stadio, dopo il terremoto degli arresti per mazzette e la bocciatura (ancora «preliminare») del Politecnico di Torino, rischia d'impaludarsi nei parlamentini delle circoscrizioni, assemblee controllate dai 5 stelle, in teoria, ma con numeri sempre più risicati. Se i professori dell'ateneo sabaudo ammorbidiranno un po' i toni - nella prima bozza della consulenza hanno parlato di una «catastrofe» per la viabilità a Tor di Valle e non solo - si procederà con la variante urbanistica. Che però, dopo il voto in giunta, dovrà passare per le secche dei due municipi dove ricadrebbe l'intervento urbanistico, cioè il IX e l'XI distretto, entrambi a maggioranza M5S. I consiglieri municipali dovranno insomma sfornare un parere sull'operazione. Non sarà vincolante, ma una clamorosa, doppia bocciatura alla delibera della giunta di Virginia Raggi aprirebbe una faglia senza precedenti tra i pentastellati romani.

IL PALLOTTOLIERE Il risultato è sul filo e a Palazzo Senatorio la questione è seguita da vicino. Nell'XI distretto, dopo un filotto di cambi di casacca, alla maggioranza grillina è rimasto appena un seggio di vantaggio sull'opposizione (quello del presidente): 13 contro 12. Basterebbe una defezione per cassare il progetto del nuovo stadio con annesso mega complesso di negozi, uffici, alberghi e ristoranti. Stefano Lucidi, assessore alla Mobilità e al Patrimonio del Municipio XI, ha già parlato del progetto stadio come Fantozzi della corazzata Potëmkin. «La versione attuale è una cag....», ha scritto su Facebook qualche mese fa, «è un'accozzaglia di palazzine cesse, sembra una vasca da bagno». Oggi spiega che i consiglieri grillini della sua circoscrizione non hanno ancora preso una decisione in merito. «Una linea al momento non c'è, ci riuniremo per decidere. Di certo il tema della viabilità non può essere sottovalutato, anche per questo aspettiamo di sapere quale sarà la valutazione finale del Politecnico di Torino». In Campidoglio si aspettano un parere positivo, ma «con prescrizioni». E già il bicchiere sarebbe mezzo pieno, rispetto alla stroncatura senza appello contenuta nella prima stesura della relazione chiesta da Raggi.
C'è fermento anche nell'altro municipio interessato dall'operazione, il IX, il distretto dell'Eur. Il presidente della Commissione Urbanistica, Paolo Mancuso, ha appena lasciato i 5 stelle proprio per la mancata trasparenza sullo stadio. Altri 4 consiglieri pentastellati sono quantomeno perplessi sul da farsi. «Sono stati fatti studi di flussi di traffico adeguati?», si è chiesto, nelle discussioni interne, un consigliere, Roberto Tranquilli. «Continuano a emergere criticità che già da tempo sono state evidenziate da tutti», ha detto un collega, Giulio Corrente. «Perché questo studio è stato commissariato?», ragionava Vincenzo Maisano. «Trasporti e stadio sono legati, gli studi migliori sono pervenuti dalle intercettazioni...», ironizzava un altro pentastellato, Raffaele Di Nardo. Considerato che qui, nel IX, la maggioranza ha un margine di 5 voti, basterebbe che tre grillini «dubbiosi» su quattro votassero in dissenso col gruppo per arrivare a una bocciatura. Si vedrà.

GLI EMISSARI DI PALLOTTA James Pallotta continua a trattare con l'Eurnova - la società di Parnasi affidata dopo l'inchiesta a un nuovo Cda - per comprare i terreni di Tor di Valle. In settimana gli emissari del presidente giallorosso dovrebbero arrivare a Roma dagli Usa per avvicinarsi a un accordo.


La Lega di Serie A discute del futuro: contratto di De Siervo e decreto Lotti

IL MESSAGGERO - BERNARDINI - Non si perde tempo in via Rosellini a Milano. Convocato per oggi il Consiglio di Lega di serie A. Un appuntamento non sponsorizzato e tenuto segreto da tutte le componenti. Una riunione programmatica in cui si discuterà dei progetti futuri. Dunque una delle più importanti dell’anno per la Lega. Tutte le caselle sono state occupate e non c’è più tempo da perdere, bisogna partire subito per recuperare il tempo perso negli anni scorsi tra liti e prese di posizione che hanno solo finito per nuocere al movimento stesso. Si riparte sotto il segno della chiarezza. Oggi in via Rosellini ci sarà anche il nuovo amministratore delegato Luigi De Siervoeletto un mese fa con 15 voti in terza votazione. Battuto lo sfidante Matteo Mammì (4 preferenze). Tra i punti all’ordine del giorno c’è anche quello legato al suo contratto. Si parla di cifre importanti. Ci dovrebbe essere anche un bonus legato alla vendita dei diritti televisivi. Dovrebbe scattare nel caso in cui riesca a venderli a cifre superiori al miliardo e 400 milioni. Dunque dal prossimo triennio. De Siervo, s’insedierà dal primo febbraio, è manager preparato e nel campo dei diritti è uno dei migliori. Non è un caso che alla fine i presidenti si siano allineati sul suo nome. La differenze con Mammì l’ha fatta proprio il fatto che lui da sempre è stato abituato a venderli e non a comprarli.

CONSULENZE E PARERI A proposito di diritti si parlerà anche dell’applicazione del decreto Lottiossia la redistribuzione delle risorse assicurate dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi: 50% da dividere in parti uguali, 30% legato ai risultati sportivi conseguiti e il restante 20% sulla base del bacino di utenza. Argomento delicato poi quello legato al bilancio. Qualcuno in Consiglio pare voglia chiedere conto di alcune consulenze esterne e di incarichi legali. Tra i vari punti all’ordine del giorno c’è anche quello che riguarda la Nazionale e l’organizzazione degli stage. Intanto nel Consiglio della Figc convocato per il 30, Demetrio Albertini sarà nominato presidente del settore tecnico