Roma, lo scontro diretto
IL MESSAGGERO - TRANI - Spesso per Bergamo è la Partita. Questa la diventa anche di più, perché la classifica, dopo 20 giornate, invoglia l'Atalanta. E la gente dello stadio Atleti Azzurri d'Italia che, fiero per il percorso recente della squadra, si prepara per il pomeriggio chic. Il sold out è annunciato da giorni: saranno poco meno di 25.000 gli spettatori per lo scontro diretto con la Roma. In palio, del resto, c'è la zona Champions. Il Milan è ancora davanti, ma sia Gasperini che Di Francesco vogliono il 4° posto. L'allenatore giallorosso, con 2 punti di vantaggio sul collega, sa che non può farne a meno: la proprietà Usa non lo confermerebbe nel caso in cui non centrasse l'obiettivo minimo della stagione. Il tecnico nerazzurro, uscito presto dall'Europa League, si è invece trovato in ballo e adesso ci ha preso gusto, convintissimo di poter piazzare il ribaltone che escluderebbe almeno 2 big della nostra serie A.
FINALIZZAZIONE DA GRANDE -L'Atalanta ha il miglior attacco del torneo: 44 reti, 11 realizzate nelle ultime 2 partite, 6 contro il Sassuolo e 5 contro il Frosinone. Zapata, il centravanti del momento, viaggia più forte di CR7: già 14 gol come Ronaldo, ma 13 nelle 7 partite che precedono il faccia a faccia con Dzeko che, appena 2 reti in campionato, non lascia il segno dal 6 ottobre, trasferta ad Empoli. Ma Di Francesco, più che sul paragone attuale tra finalizzatori, è concentrato sullo spessore della rivale di giornata. Il 3-4-1-2 di Gasperini è competitivo tatticamente e tecnicamente. E fisicamente. Le giocate e le corse, le marcature personalizzate e i contrasti, le ripartenze e le palle inattive. La Roma, però, sembra sulla via della guarigione: 4 successi di fila, contando quello in Coppa Italia contro l'Entella. E 4, comunque, in 5 partite di campionato.
POKER AD ALTO RISCHIO - La Roma quinta e l'Atalanta ottava non sono distanti in classifica. Nemmeno, però, nel comportamento: fanno centro con i difensori come nessun'altra squadra della serie A. Già 12 gol, con Kolarov e Mancini a quota 5: nei principali 5 campionati d'Europa sono il top. Mancini è obiettivo dichiarato di Monchi per l'estate. Oggi possibile incontro tra dirigenti. E Gasperini, temendo che l'affare possa essere chiuso entro giovedì prossimo (stop alla sessione invernale del mercato), ha già il sostituto: Ibanez, 20 anni, del Fluminense, pagato 4 milioni e atteso a Bergamo nel prossime ore. Di Francesco, pensando pure lui al presente, è qui con 4 giocatori diffidati: Fazio, Cristante, Nzonzi e Lorenzo Pellegrini. Non si cautela, però, guardando alla prossima sfida contro il Milan, domenica sera all'Olimpico, per il nuovo spareggio in zona Champions. Se non ci saranno, dopo la notte, controindicazioni di natura fisica, li vedremo contemporaneamente in campo.
SCELTA DI QUALITÀ - Dentro i diffidati e conferma per i centrocampisti azzurri. Promossi Cristante, Pellegrini e Zaniolo, schierati titolari contro il Torino: Di Francesco, nel giorno in cui recupera Nzonzi, non vuole certo rinunciare a nessuno dei 3 italiani, anche se poi 2 cambieranno posizione in campo: Pellegrini salirà da trequartista alle spalle di Dzeko e Zaniolo partirà alto a destra dove ha chiuso la gara contro i granata. Con Nzonzi, aumenta ulteriormente la fisicità, anche se Di Francesco, assente ancora De Rossi che però è tra i 21 convocati (non c'è Coric, 27° infortunio muscolare, e si aggiunge agli altri indisponibili Mirante, Jesus, Perotti e Under) e come contro il Genoa lo scorso 17 dicembre sarà in panchina, lo considera il totem del centrocampo, capace di gestire il match, il 1° di 5 in 17 giorni in cui la Roma si gioca, su 3 fronti, la sua stagione.
Nzonzi-Gomez, il duello è in centro
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Dalle parti di Steven Nzonzi passerà Papu Gomez, che è piccolo e agile, effervescente. E la sfida si farebbe dura per il francese, centonovantasei centimetri, settantacinque chili e passo tremendamente compassato. Più equilibrato l'eventuale a tu per tu con Ilicic, pure lui di passaggio dalle sue parti. Vedremo. Di Francesco, intanto, è contento di riavere il francese a disposizione. Specie da quando non ha De Rossi, Eusebio a Nzonzi non rinuncia mai: è l'unico regista, Cristante sta solo ora imparando a farlo. Non è un fulmine, non uno scattista, nemmeno uno straripante incontrista. Lui è dove andrà il pallone, legge le azioni, le anticipa, e poi ha il fisico. Lo ha detto anche Eusebio: «Servirà la sua fisicità». Ecco.
IL RIENTRO - L'infortunio al dito gli ha fatto saltare la partita di Coppa Italia contro l'Entella e l'ultima di campionato con il Torino, sfida con i granata lisciata pure all'andata, perché era appena arrivato e ancor troppo stordito dai fumi dei festeggiamenti post Mondiale. Da quel momento in poi ha cominciato pian piano a prendere possesso della squadra, diventando mister novanta minuti. Nelle diciannove occasioni nelle quali è stato utilizzabile, Steven è subentrato una sola volta (Roma-Atalanta, esordio), due è rimasto in panchina (Bologna-Roma e l'ultimo Roma-Torino) e una volta è stato sostituito a dieci dalla fine, allo Stadium contro la Juventus. Il resto, sempre in campo dall'inizio al fischio finale, quattordici le presenze consecutive da titolare. Con prestazioni alterne, non sempre brillantissime, non sempre indimenticabili. È il classico giocatore del quale non si innamora la gente ma l'allenatore (Deschamps forse un po' meno). L'elemento, insomma, buono per i così detti intenditori. Perché, si dice, fa un lavoro oscuro. In effetti è un gestore della palla (una sessantina di passaggi a partita, l'88,8 per cento sono a buon fine). Segna pochi gol, fino a ora uno solo, a Empoli. Di assist non se ne parla proprio: zero. Vince i duelli di testa e sa dare o rallentare il ritmo. Quello che servirà alla Roma. Oggi più che mai.
Eusebio sicuro: «Edin presto tornerà a fare gol»
IL MESSAGGERO - ANGELONI - «La Roma dovrà giocare con fisicità e aggressività». Di Francesco sceglie le armi dell’Atalanta, quasi “sorvolando” sulla propria indole: squadra tecnica e leggera, bella e poco sporca. Ha volte ha mostrato il fisico: lo dimostrano i gol sulle palle inattive, la statura di gente come Dzeko, Nzonzi e Fazio, più l’impeto di Manolas. «Ho molta stima di Gasperini. Prevedo una sfida molto combattuta sotto ogni punto di vista: l’Atalanta contro le grandi ha sempre fatto bene. Dovremo essere bravi a imporre il gioco nonostante le loro qualità. Non ci dobbiamo spostare quando vengono a prenderci, dobbiamo accettare lo scontro fisico con la capacità di sfruttare la bravura dei nostri di andare in profondità approfittando degli spazi che lasceranno. Loro proveranno a fare la stessa cosa con noi, sarà una partita aperta in un terreno di gioco non facile».
LE RINUNCE - Terreno dove Di Francesco lo scorso anno ha cominciato con una vittoria il suo percorso giallorosso, e dove la Roma ha vinto anche sotto la neve. Il problema è dover rinunciare a qualche pezzo pregiato, vedi Under, e poi c’è chi non sta benissimo, Florenzi. Chi va a destra? DiFra usa la pretattica. Il favorito resta Zaniolo, poi a cascata Kluivert e Schick. Il ceco parte ancora un passo indietro a Dzeko nel ruolo di centravanti. «Edin si è allenato bene, sa che deve trovare la continuità e per lui sono importanti i gol. Che in genere sono il termometro dell’umore di un centravanti. E’ un giocatore per noi che prima di tutto sa giocare a calcio, mandare i compagni in porta e sa far girare la squadra. Poi, è normale: deve tornare segnare. E sono convinto che tornerà a farlo molto presto». Proprio i gol di Dzeko (e non solo) dovranno essere l’elastico per rilanciarsi in zona Champions e la concorrenza è di buon livello. «L’Atalanta è un avversario temibile per il quarto posto, anche perché non ha le coppe europee». E poi c’è il Milan, che la Roma dovrà affrontare domenica prossima e magari oggi un pensierino ai diffidati (Nzonzi, Lorenzo Pellegrini e Cristante tra i centrocampisti e Fazio tra i difensori), Eusebio, lo dedicherà. «Affronteremo l’Atalanta con la formazione migliore, scelte in base ai diffidati al momento non ne faccio».Molto bene.
Non basta investire soltanto sui giovani
IL MESSAGGERO - LIGUORI - Mi hanno scritto in tanti, protestando:«Sei matto?Sono diventati tutti buoni, all’improvviso?Anche Marcano?» Non hanno capito l’ironia: così vorrebbe i suoi tifosi la dirigenza dell’AS Roma,un po’rimbecilliti. Tutti contenti per la politica dei giovani, viva Zaniolo, viva Pellegrini e viva anche Cristante e forza Monchi che ha guidato i mercati recenti così bene da portarci oggi a Bergamo contro un’Atalanta quasi a pari punti,con ambizioni uguali e un ruolino di marcia per certi aspetti più positivo. I giovani giallorossi sono davvero una grande cosa, ma a quelli ci pensa da anni De Rossi (Alberto, il papà di Daniele) e noi siamo abituati da anni a vincere molto con la Primavera. E’ la prima squadra che ci lascia perplessi e spesso ci fa soffrire.E l’allenatore non c’entra, Di Fra ha fatto più del possibile,con la rosa a disposizione e la sequenza di infortuni. Chiunque aveva capito che alla Roma mancava almeno un centrocampista, magari un regista.E,per fare meglio anche un difensore centrale. Ed è ricominciata una assurda campagna contro Dzeko, colpevole di.... aver rifiutato la cessione l’anno scorso.
Zaniolo e Milinkovic, è saccheggio Juve!
IL TEMPO - AUSTINI - Un direttore sportivo distratto. Un foglietto strappato e ricucito. Un tifoso curioso. Un lettore preoccupato. Nasce così il giallo di calciomercato che getta la lunga ombra della Juventus sui gioielli più pregiati delle romane. Nella lista che il dirigente bianconero Fabio Paraticiha lasciato, senza accorgersene, sul tavolo di un ristorante milanese ecco la lista della spesa del mercato juventino per la prossima estate. al romanista Zaniolo, D valutato a quanto sembra 40 milioni di euro, al nome del laziale «Savic» scritto sotto Pjanic e quindi sempre al centro dei pensieri del club pluricampione d’Italia, fino a Chiesa (50 milioni?), Tonali (20) e il genoano Romero (20). Insomma la Juventus vuole prendere tutti i migliori, come sempre. La storia. Fabio Paratici pranza seduto al tavolo di un ristorante di un hotel in zona Brera, che frequenta spesso. Mangia e prende appunti. Un presente lo riconosce, lo osserva, muore dalla voglia di capire cosa stia scrivendo. E una volta che il direttore sportivo straccia quel foglio, lo lascia sul tavolo e si allontana, il tifoso-curioso pensa bene di raccoglierlo e rimettere insieme i pezzi.
La foto che pubblichiamo è la «prova», parziale, del suo lavoro certosino da maniaco del calciomercato. Parziale, perché questa è solo una parte di una lista, recapitata poi a “Il Tempo” da un lettore, che l’ha ricevuta a sua volta da quel tifoso e ci ha chiesto di aiutarlo a interpretare quanto scritto da Paratici.
Ci proviamo. Si inizia con un elenco di giocatori e dei numeri a fianco, che probabilmente indicano il prezzo in milioni di euro. I primi nomi sono quasi illeggibili, si intuisce che il quarto è Szoboszlai, un regista classe 2000 ungherese in forza agli austriaci del Salisburgo. A maggio scorso si è parlato di un interesse della Juventus per lui, a quanto pare Paratici pensa di prenderlo in prestito («loan») fissando il riscatto a 10 milioni («+10»). Subito dopo c'è Zennaro, talento del Venezia, anche lui del 2000 e di ruolo trequartista, che proprio qualche giorno fa è stato accostato ai bianconeri. Prezzo ipotizzato sul foglietto:3 milioni. Scorrendo due righe più in basso, si arriva alla parte più interessante della lista.
Quattro nomi, uno dietro l’altro: Romero 20, Tonali 20, Chiesa 50, Zaniolo 40. Sui primi tre è noto l'interesse juventino, il difensore del Genoa in realtà è già stato bloccato nell’ambito dell'operazione che ha riportato Sturaro in Liguria, con annessa plusvalenza. Tonali piace a tutti i grandi club e quel «20» difficilmente basterà a convincere il Brescia di Cellino, così come 50 pare un'offerta troppo bassa per strappare Chiesa alla Fiorentina. Ma il figlio d’arte piace tantissimo alla Juventus e si sa.
La novità sarebbe quindi rappresentata dall’assalto a Zaniolo, il miglior giovane del campionato italiano che la Roma si appresta a «difendere» con l'imminente rinnovo di contratto. Detto questo, Monchi dovrà mettersi l’elmetto per tutta l'estate se vorrà davvero, come ha dichiarato, resistere ai vari assalti annunciati da mezza Europa. Nella seconda colonna della lista compare una freccia riferita a dei difensori esterni sinistri («dif. est. sx») che però non possiamo leggere. Sotto, altri due nomi: il secondo pare essere Muratori, centrocampista della Juve Under 23. In un’altra parte del foglio ecco Pjanic, in vendita da tempo, e subito dopo «Savic». Potrebbe anche essere il difensore dell’Atletico ex viola, ma tutto lascia pensare si tratti di Milinkovic.
Il lettore ci racconta che dalla versione complessiva del listone si evincerebbe la partenza di Benatia - cosa appena avvenuta - e la possibile cessione di Douglas Costa al Chelsea. Ma di questo non ci fornisce alcuna «prova» fotografica. Sarà tutto vero? L'autore è realmente Paratici? E se pure fosse, secondo quale logica ha scritto quei nomi e quei numeri? Non possiamo rispondere con alcuna certezza, ma il quadro complessivo è verosimile e abbiamo deciso di mostrarvelo. Con gli obbligati dubitativi del caso. Le smentite o, al massimo, i no comment della Juventus saranno altrettanto doverosi. Ma non sarebbe la prima volta che i piani di una società, un litigio (ricordate la telefonata Lotito-Inzaghi?) o la formazione di un allenatore venissero svelati grazie a questa sorta di Grande Fratello continuo che circonda il calcio. Quando c’è di mezzo il mercato, poi, i tifosi si fanno voraci e sui social tutto diventa virale in un attimo. C'è da giurare che accadrà lo stesso oggi col «pizzino» della Juve, con i tifosi bianconeri a sognare i prossimi colpi e quelli delle romane preoccupati di doversi rassegnare all'ennesimo saccheggio dei più ricchi.
Dzeko a digiuno sfida super Zapata
LA GAZZETTA DELLO SPORT - È la sfida tra due giganti del gol, anche se poi vivono momenti paradossalmente contrapposti. Perché se uno pensa all’essenza del gol, gli viene in mente più Dzeko di Zapata. E invece, poi, vai a vedere la classifica marcatori e ti accorgi che Zapata è in vetta con 14 reti (di cui 13 nelle ultime 7 partite) e Dzeko arranca con appena due gol all’attivo. Per il colombiano solo una rete prima del 2 dicembre (a Bologna), poi non si è più fermato: colpite Napoli, Udinese (3 volte), Lazio, Genoa, Juve (2), Sassuolo (1) e Frosinone, match da poker che lo ha consacrato. Distrutto il record di reti in un singolo campionato (11 l’anno scorso a Genova), dal mese scorso ha segnato da solo quanto Juve e Napoli (13 centri). A -2 dalla Roma (15), a -5 dalla Sampdoria (a parte il 4-0 rifilato ieri all’Udinese), un killer che non perdona. Quello che Dzeko è sempre stato, una punta meravigliosa che, dall’alto in basso, guardò tutti nel 2016-2017 con 37 gol. Edin sa benissimo come si fa, nonostante sembra sia passata una vita: quest’anno un signore da 55 gol in 120 presenze in A con la Roma è ancora fermo a 2, e il blocco dura da oltre cento giorni. E dire che il capolavoro alla Van Basten nello 0-1 di Torino alla prima giornata fece pensare a tutt’altro campionato... Messa così, sembra tutto rivedibile, ma la realtà dice che c’è un girone di ritorno intero per chiudere in doppia cifra e mantenere la Roma nell’Europa che conta.
Pellegrini recuperato, Florenzi no: c'è Santon
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Centoventidue giorni dopo quel Napoli-Roma in cui alzò bandiera bianca senza neanche aspettare l’intervallo, Daniele De Rossi torna finalmente a disposizione. Per il resto, Di Francesco dovrebbe riuscire a recuperare Lorenzo Pellegrini, schierato di nuovo come trequartista, con il conseguente spostamento di Zaniolo a destra, al posto dell’infortunato Under. Florenzi, invece, ha ancora qualche problemino e dovrebbe lasciare spazio stavolta a Santon, preferito a Karsdorp come terzino destro.
Gasperini-Di Francesco: maghi in coda per l'Euro
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Nell’uno contro uno, i numeri danno ragione a Gian Piero Gasperini: negli incontri con Eusebio Di Francesco cinque successi, tre pareggi, tre sconfitte. Ma i numeri non sono tutto nel calcio: non spiegano la corrente di stima tra due personaggi per certi versi simili, non spiegano le aspettative per una partita che regala sempre sorprese. [..] La Roma è a caccia del quinto successo consecutivo, fatto ancora mai accaduto in questa stagione. L’Atalanta segna sempre, non ha mai segnato tanto nelle prime venti giornate del campionato in Serie A. Gasperini ha saputo costruire una macchina gioiosa, sopravvissuta alle cessioni e alle delusioni, come l’eliminazione dall’Europa League. In comune con Di Francesco ha il senso per un calcio corale, quello che a volte in provincia, senza star, si è obbligati a cercare e che Di Francesco ha voluto portare nella Roma che invece di primedonne ne ha. Ma il tecnico abruzzese è il tipo che tira dritto e la condotta della sua squadra in Europa nella stagione passata gli ha garantito i bonus da spendere in un inizio di campionato un po’ così. Ecco, questo è quello che manca a Gasperini. «Mi piacerebbe giocarmi una Champions League», confessa ogni tanto. [..]
Primavera: Roma ok ma perde Greco
IL TEMPO - SCHITO - Non basta la vittoria a far tornare il sorriso in casa Roma. I giallorossi superano 3-0 il Sassuolo in trasferta trascinati da D'Orazio autore di una doppietta, ma a preoccupare sono le condizioni di Freddi Greco e di Chierico. Il primo è uscito in lacrime dopo che, per anticipare un avversario, ha poggiato male il piede provocando una torsione anomala del ginocchio: la prima diagnosi è forte distorsione, si attende l'esito della risonanza e il timore è che possa trattarsi dei legamenti. Il centrocampista invece ha subito un trauma distorsivo alla caviglia.
Dopo tre mesi De Rossi. Difra: “A Bergamo per il quarto posto”
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - A sedici anni dal suo esordio in serie A, Daniele De Rossi torna a disposizione di Di Francesco, oggi pomeriggio, a Bergamo. Contro l’Atalanta il capitano guiderà la sua Roma dalla panchina, di nuovo abile e arruolato, pronto a entrare in campo se dovesse servire. «Era già venuto in panchina con il Genoa, ma era per dare sostegno morale al gruppo in un momento difficile, adesso è invece disponibile, anche se non ha tanti minuti nelle gambe» spiega soddisfatto Di Francesco prima della partenza per Bergamo. Un vero e proprio calvario al ginocchio, quello vissuto da Daniele in questi ultimi tre mesi, con il contratto in scadenza a giugno, e 36 anni da festeggiare a luglio. Sperando che il peggio sia davvero alle spalle, per poter anche discutere con Monchi il rinnovo di un altro anno. Prioritario, al momento, che la Roma riesca a raggiungere il quarto posto in classifica, infilando la quarta vittoria consecutiva in campionato, oggi, contro la squadra di Gasperini. «Prima di tutto dobbiamo arrivare quarti – ammette Eusebio – l’Inter ha un buon vantaggio, mentre l’Atalanta è un avversario molto temibile, visto che ha solo la coppa Italia ed è senza impegni infrasettimanali: fa paura». Sarà Dzeko a guidare l’attacco («Si è allenato bene, con continuità, anche se gli mancano un po’ di minuti per arrivare al top»), mentre, per quanto riguarda il resto della formazione, qualche dubbio Di Francesco ancora lo ha. «Florenzie Pellegrini hanno avuto dei problemi fisici, quindi la formazione è un po’ in bilico. Al posto di Under può giocare anche Zaniolo, è un’opzione valida, ma devo valutare anche altre situazioni, visto che pure Florenzi e Kluivert posso metterli lì. Anche Schick può coesistere con Dzeko, sono tutte situazioni che tengo in considerazione per l’Atalanta e per le prossime gare». Avversario di oggi quel Gianluca Mancini che sembra essere a un passo dal diventare romanista la prossima estate. Gasperini ha ammesso che la Roma è la squadra più vicina al difensore, Di Francesco prova a schivare l’argomento. «Non parlo di giocatori che non sono della Roma, perché non è corretto e opportuno e creerebbe situazioni non simpatiche. Sono molto corretto, specialmente prima di una partita non si parla di un avversario in questo senso».
Il club stringe per Mancini. Oggi vertice?
LA GAZZETTA DELLO SPORT - L’osservato speciale oggi sarà proprio lui, Gianluca Mancini, l’uomo su cui la Roma ha messo gli occhi da un po’ e che dovrebbe sbarcare nella Capitale a giugno. A meno di clamorosi colpi di scena da qui a giovedì sera, quando il mercato invernale tirerà giù la saracinesca e se ne riparlerà eventualmente tra cinque mesi. [..] Ieri sembrava ci potesse essere un incontro serale tra i dirigenti della Roma e quelli dell’Atalanta proprio per parlare di questo, di Gianluca Mancini, incontro invece che non c’è stato. L’occasione propizia potrebbe però essere oggi, nel corso di una giornata in cui possono succedere tante cose. Mancini è uno dei rinforzi individuati da Monchi per costruire la sua Roma sempre più italiana e l’Atalanta è già entrata nell’ottica di idee di rinunciarci, a fronte di 25 milioni di euro. [..]
Zaniolo e i suoi fratelli. La Roma cerca nuove vie
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Esattamente un girone fa, nel match di andata tra la Roma e l’Atalanta all’Olimpico, il trio d’attacco della formazione giallorossa era composto da Dzeko, Cengiz Ünder e Pastore. [..] Cinque mesi (e diciannove partite di campionato) dopo, la Roma ha letteralmente cambiato pelle: a cominciare dal modulo, il 4-3-3 è stato accantonato in favore di un 4- 2-3-1 più adeguato alle caratteristiche dei calciatori, per finire agli uomini. Di quel tridente lì c’è rimasto il solo Edin Dzeko. Al loro posto, alle spalle del bosniaco, ci sarà una inedita batteria di trequartisti: a sinistra spazio a Stephan El Shaarawy, capocannoniere in campionato della squadra con 6 gol, con l’ultimo pesantissimo realizzato al Torino sabato scorso all’Olimpico; in mezzo, nonostante una condizione fisica non perfetta, ci sarà Lorenzo Pellegrini. [..] Sulla destra dovrebbe giocare, salvo sorprese, Zaniolo. Della serie quando la testa può tutto, è in un momento in cui gli riesce praticamente ogni cosa. [..]