Uno scout del Liverpool presente a Brescia-Spezia per seguire Tonali (Foto)
Sandro Tonali. nel mirino del Liverpool. A riportare la notizia è Nicolò Schira, giornalista de La Gazzetta dello Sport, che ha pubblicato un tweet nel quale spiega. come uno scout lo ha osservato nel corso del match tra il suo Brescia e lo Spezia. La richiesta di Cellino è comunque piuttosto alta e si aggira intorno ai 35 milioni. di euro.
#Liverpool has opened talks for Sandro #Tonali. Reds scout has watched him in #BresciaSpezia today. Cellino wants for the young midfielder (born in 2000) €35M. Roma, Juventus, Milan and Inter also heavily interested for the next season. #transfers #LFC
— Nicolò Schira (@NicoSchira) 27 gennaio 2019
Serie A. Lazio-Juve termina 1-2, ospiti prima sotto e poi segnano Cancelo e CR7 su rigore
La Juventus vince 2-1 allo stadio Olimpico dopo esser andata sotto. La Lazio era passata in vantaggio al 59' sugli sviluppi di un corner grazie ad un'autorete di Emre Can ma poi ha trovato il gol il neoentrato Cancelo al 74' ed all'88' CR7 trasforma il rigore decisivo per un tocco di mano di Lulic. Gli uomini di Allegri vanno a +11 punti sul Napoli, mentre quelli di Inzaghi adesso sono a -3 dalla quarta posizione, attualmente nelle mani del Milan.
07/01/2001 – Una prova di forza impressionante
INSIDEROMA.COM - MATTEO LUCIANI - 7 gennaio 2001. La ‘befana’ è da poco arrivata nelle case degli italiani e il massimo campionato è pronto a ripartire con la Roma di Fabio Capello in testa alla classifica come ormai accade ininterrottamente dall’ottobre precedente.
I giallorossi si trovano di fronte l’Atalanta di Vavassori, vera sorpresa della Serie A 2000/2001: proprio la Roma ne fece già le spese a settembre, venendo eliminata in Coppa Italia e dando così il là a una contestazione asperrima in quel di Trigoria.
La baby squadra orobica chiuderà la stagione al settimo posto e al momento dello scontro con i capitolini è addirittura terza in solitaria.
La Roma, dal canto suo, veniva dal tour de force che prima della sosta natalizia l’aveva vista impegnata nel derby (quello di Paolo Negro-gol…) e nello scontro al vertice contro la Juventus (conclusosi 0-0 all’Olimpico di Roma).
Capello si presenta all’Atleti Azzurri d’Italia privo di Batistuta, Emerson (ancora infortunato) e Zebina. Orobici senza il bomber Rossini. Si gioca sotto una pioggia battente che rende il campo ai limiti della praticabilità.
Pronti via e Roma subito in vantaggio: Totti spostato sulla sinistra serve Montella in area, che appoggia per Delvecchio il quale con un preciso diagonale trafigge Pelizzoli. Prima rete in campionato per Super Marco.
L’Atalanta ha una reazione rabbiosa, ma disordinata. Il più attivo è Doni, ma è costretto a stare lontano dalle punte per aiutare il centrocampo. Al 29′ lo stesso Doni, solo davanti a Lupatelli spedisce a lato di testa la più ghiotta occasione per pareggiare. Al 39′ viene annullato un gol a Ventola per fuorigioco. Due minuti dopo la Roma raddoppia: palla in profondità per Tommasi che controlla e insacca.
Nella ripresa le condizioni del campo diventano sempre più proibitive e le occasioni degne di nota sono veramente poche.
Al 22′ capitolini in 10 per l’espulsione di Zanetti per somma d’ammonizioni. Un salvataggio sulla linea di Siviglia ed un paio di interventi di Lupatelli è tutto ciò che la cronaca offre.
Nella stessa giornata le dirette avversarie della Roma non vincono e si capisce sempre di più la forza dei giallorossi che li porterà a giugno a vincere il loro terzo scudetto.
Roma, Champions nel vicolo Dzeko
IL MESSAGGERO - ANGELONI - Sembra si sia fermato il tempo, o che quel tempo sia tornato. Edin Dzeko - a tanti - non va più bene, proprio come allora, quando nel magico mondo dei social veniva sbertucciato per un gol (più di uno) fallito e per quel suo non essere all’altezza. Perché era freddo, perché era un bidone, perché, perché e perché. Ecco, oggi come allora, forse con un po’ di rispetto in più, magari per quegli ottanta gol segnati (più trentadue assist) in centocinquantanove presenze con la maglia della Roma. Nel calcio si giudicano i numeri e questi non sono certo a suo favore, perché Edin è andato a segno in quattro occasioni, due inChampions (tripletta con il Viktoria Plzen e e doppietta al Cska Mosca) e due in campionato (alla prima giornata a Torino e a Empoli). Sicuramente poche per lui, abituato ad altri standard. Annataccia, almeno fino a ora, ma il rumorio che si sente di sottofondo fa pensare proprio all’Edin appena arrivato a Roma, quello che viveva (male) le sue difficoltà. Fa pensare a quando De Rossi,proteggendolo, se la prendeva con i tifosi che non erano in grado di capire il valore vero di un giocatore come lui. E che quei tifosi che lo avevano contestato/criticato dovevano andare oltre la rete sbagliata o la prestazione fredda. Ma il calcio si vive di passioni e se Edin non fa gol, va al diavolo la sua prestazione per intenditori.
CONCORRENZA SCHICK - Dzeko giocava per la squadra e segnava, ora gioca per la squadra e non segna. Basta? No, evidentemente no. In più mettici che ha trentadue anni e uno ancora di contratto e il gioco è fatto: ecco la Premier per Dzeko, ecco che Dzeko è all’ultima stagione etc etc, i soliti mormorii. Di Francesco lo ha sempre fatto giocare, si è aggrappato a lui nei momenti difficili, lo scorso anno è stato ampiamente ripagato dai gol e dalla scelta di restare a Roma, nonostante il Chelsea. Ora Edin ha un compito più difficile, perché dietro ha cominciato a scalpitareSchick, che deve ambire a prendere il suo posto. Vediamo che sarà proprio la presenza di un ritrovato Patrik a svegliare il Cigno di Sarajevo. A Bergamo tocca a Edin e il confronto con il suo avversario, Zapata, è impietoso (14 gol, in rete per sette gare di fila). A Firenze, in coppa Italia, magari sarà il turno di Schick. Di Francesco sa come la concorrenza sia da stimolo per i calciatori e la Roma ha bisogno di entrambi, ha la necessità di ritrovare i loro gol per il quarto posto e per provare a scalare altre posizioni in Champions League (c’è il Porto tra poco, poi si vedrà). Lo scorso anno, Edin ha avuto i suoi due mesi terribili, ottobre e novembre, rimanendo a secco per sette giornate, dalla sfida con il Milan a quella con la Spal. Dopo le reti nella fase in cui doveva lasciare la Roma (contro Atalanta, Sampdoria e Benevento), ha ripreso quota con la doppietta di Napoli, con urlo/sfogo verso la telecamera. Da lì un crescendo, fino alla semifinale di Champions League. Coppa che sta tornando, ed Edin - non solo lui - la sente. Il mese in cui quest’anno è stato fermo lo ha buttato giù parecchio, contro il Torino e con il Parma ha dato il suo apporto ma si vede che ancora non gira a mille. E Schick, suo amico e rivale di ruolo, sa perfettamente cosa significhi combattere con gli infortuni o con problemi muscolari vari (e con lo scetticismo generale) e lo ha ammesso in un’intervista a Sky. Per il ceco, infatti, il bilancio fino a ora è in chiaroscuro. «Ci sono stati momenti bellissimi e momenti difficili. Non sono arrivato in condizioni perfette e poi sono stato infortunato per due mesi. Voglio aiutare la squadra, mi sento bene. Quando fai gol ti senti in fiducia e giochi meglio. Il ruolo del mental coach? Sono con lui da poco, non penso di giocare meglio per merito suo, ma di sicuro è importante. Stare con qualcuno che non parla solo di calcio è buono. È importante essere liberi di testa per dare il massimo. Dzeko? Sappiamo che non abbiamo fatto bene fino a ora. Se migliora la squadra migliorano anche gli attaccanti». La squadra, pare, sia migliorata. Ora tocca (anche) a voi, no?
Florenzi, 200 volte in campionato
CORRIERE DELLA SERA - Se dovesse scendere in campo contro l’Atalanta, Alessandro Florenzi raggiungerebbe le 200 presenze in campionato con la maglia della Roma: dall’esordio del 22 maggio 2011 all’Olimpico contro la Sampdoria (entrò al posto di Totti), ha collezionato 199 partite in serie A, 245 totali. [...]
Con Mancini e Kolarov le difese vanno all’attacco
IL MESSAGGERO - CARINA - Parola alla difese. Sì perché nessuno in serie A e in Europa (nei 5 tornei più importanti) segna quanto Roma e Atalanta con i reparti arretrati. Dodici gol a testa, con i giallorossi che si fanno leggermente preferire avendo segnato complessiva- mente 37 reti, 7 in meno rispetto ai bergamaschi. Tradotto: un gol ogni tre ha il marchio di un difensore. Non è comunque da meno la squadra di Gasperini, che ha tagliato il traguardo delle 12 marcature, a fronte di 44 gol totali. La media è di un centro ogni 3,6. Capifila di questa singolare attitudine sono Kolarov da un lato e Mancini dall’altro. Cinque gol a testa per il 33enne serbo e il 22enne italiano, finito da tempo nel mirino di Monchi. Undici anni di differenza ma la stessa confidenza con la porta avversaria. Se Aleksandar si può giovare di essere il tiratore principe di Di Francesco, sia per quanto riguarda le punizioni che i rigori, il difensore atalantino è diventato uno specialista delle palle da fermo.
DESTRO E SINISTRO - I gol di Kolarov sono tutti con il sinistro. Più variegato il campionario di Mancini: 2 di testa, altrettanti di destro e uno di sinistro. Implacabili cecchini quando prendono lo specchio della porta: 5 gol su 10 per il serbo (sui 22 tiri totali), addirittura 5 su 8 per il difensore di Gasperini (sui 21 tentativi complessivi). Dopo di loro ci sono Fazio e Hateboer (3 centri), Florenzi (2) e poi Juan Jesus, Manolas, Palomino, Djmsiti, Castagne e Gosens. Frutto certamente di una fisicità che contraddistingue le due squadre, tra le più alte della serie A, ma anche di schemi che permettono a turno ad ogni calciatore di trovarsi libero e concludere verso la porta avversaria. L’inversione di tendenza è soprattutto a Trigoria. Un cambio di rotta studiato sul mercato dovuto a quanto accaduto nella passata stagione quando la Roma, seconda squadra per calci d’angolo conquistati (262) e leader nei cross (248), segnò appena 9 volte (di cui 5 targate Dzeko) scivolando nella graduatoria dei gol da palla inattiva all’ottavo posto, insieme a Milan e Torino. Oggi la squadra di Di Francesco è prima a quota 14. Seconda? Nemmeno a dirlo: l’Atalanta con 10.
Schick, nel mirino c'è l'Atalanta: "Ora sto bene"
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - La tanta letteratura fatta intorno al mental coach, entrato da qualche settimana nella sua vita, sembra dar fastidio a Schick. "Non credo di giocare meglio perché mi segue lui da due-tre settimane, ma è importante parlare con qualcuno non solo di calcio, ma anche del quotidiano, perché se non sei libero nella testa, non puoi dare il massimo". Il nuovo Patrik si gioca una maglia da titolare come esterno alto a Bergamo (domani ore 15, diretta Sky), conZaniolo, provato ripetutamente per avere un'alternativa al posto dell'infortunato Under. "Voglio aiutare la squadra, nelle ultime settimane mi sento bene e sono in condizione - continua il ceco aSky - quando c'è la fiducia, si gioca meglio e io mi sento bene rispetto alla scorsa stagione. Mercato? Voglio restare a Roma e impormi qui". Di Francesco gestirà Schick all'interno della gara con l'Atalanta, come alternativa sulla destra e al centro, con Dzeko titolare.
Sembra essere rimasto il dente avvelenato con la Roma, invece, a Ziyech. Il centrocampista dell'Ajax, su un eventuale nuovo interessamento dei giallorossi, così commenta: "Potevano pensarci l'estate scorsa!".
Schick: «Ora gioco meglio ma non per il mental coach»
CORRIERE DELLA SERA - Dzeko o Schick? Il dubbio, per Di Francesco, è destinato a ripetersi alla vigilia di tutte le gare della Roma da qui al termine della stagione [...]. Il fatto che il ballottaggio sia reale è un merito per l’attaccante ceco [...] È stato lo stesso Di Francesco, al termine della gara contro il Torino, a dire che Schick «con l’atteggiamento giusto può giocare anche esterno» [...]. Da esterno, da centravanti o da trequartista, comunque, l’importante per Schick è esserci. «So - le sue parole a Sky - di poter fare molto meglio. Non penso di aver sofferto la pressione, voglio aiutare la squadra, nelle ultime settimane mi sono sentito bene e sono in condizione perché quando fai gol cresce la fiducia. Con Dzeko sappiamo di dover segnare di più, ma è un problema che non riguarda solo gli attaccanti, se migliora la squadra miglioriamo anche noi».
Si è parlato molto del mental coach a cui si è affidato. «Sono con lui da poco, non credo di giocare meglio per questo: è importante parlare con qualcuno non solo di calcio ma anche del quotidiano, perché se non sei libero nella testa non puoi dare il massimo». [...]
Monchi al lavoro: Mancini vicino, Tonali nel mirino
GAZZETTA DELLO SPORT - Nella svolta italiana di cui Monchi il mirino giallorosso è posizionato soprattutto su due giocatori: Gianluca Mancini e Sandro Tonali. [...] Mancini la Roma se lo ritroverà di fronte domani e chissà che non sia anche l’occasione per approfondire la questione. Nel senso che Roma e Atalanta sono d’accordo su una valutazione di 25 milioni di euro ed il trasferimento del giocatore in giallorosso a giugno prossimo. Dovesse però cambiare qualcosa (difficile), magari si potrebbe anche anticipare a fine gennaio. [...] «Sapere che c’è l’interesse da certe squadre fa sempre piacere – ha detto ieri il giocatore al sito della Lega di Serie A –. Però io ho una visione un po’ strana di questa cosa: per noi giovani, dopo qualche buona prestazione e qualche gol, escono troppi articoli e ci sono troppi rumors. Il mio presente è a Bergamo, penso all’Atalanta e a fare bene qui. [...]»
[...] Su Tonali ci sono tanti club, italiani e non. Dalle nostre parti interessa (e molto) a Inter e Juventus, all’estero di recente si è fatto sentire anche il Liverpool. [...] Arrivarci non sarà per niente facile, ma Monchi ci sta già lavorando su da molto tempo. Già dalla scorsa estate, quando cercò di affondare il colpo ma si sentì chiedere da Cellino 12-13 milioni di euro. [...] Con la Spal si sta parlando di un prestito di Luca Pellegrini. I biancazzurri vogliono anche Defrel, ma l’operazione non si farà.
Crocevia Bergamo. Kolarov, Di Fra, Totti, quanti ricordi felici
GAZZETTA DELLO SPORT - La prima da dirigente, la prima da allenatore, la prima da romanista: dici Bergamo, dici Stadio Atleti Azzurri d’Italia e dici una partita speciale per Francesco Totti, Eusebio Di Francesco e Aleksandar Kolarov. Sembra quasi di vederli, quel 20 agosto 2017, tutti emozionati nelle loro nuove vesti: Totti al debutto in giacca e cravatta, Di Francesco al debutto sulla panchina della squadra con cui era diventato campione d’Italia, Kolarov al debutto con i colori che aveva affrontato tante volte nei derby. [...] Il ritorno oggi a Bergamo, invece, è attualità. [...]
Il capitano della Serbia, infatti, è costretto a giocare praticamente sempre. Finora, da Bergamo a Bergamo, è sceso in campo 72 volte, segnando 8 reti [...]. Ieri, lui che ama poco parlare, si è concesso al sito della Roma per un’intervista. [...] nel descrivere la sua avventura a Roma è partito proprio da lì, da Bergamo, dove tutto ha avuto inizio: «Quando ho ricevuto la chiamata della Roma non ho mai avuto dubbi, anche perché già conoscevo la piazza e gli eventuali problemi. Io non mi guardo mai indietro, so che a qualcuno inizialmente il mio passato alla Lazio ha dato fastidio, da una parte e dall’altra. Questo però fa parte del calcio e dell’ambiente di questa città». [...]
Per Totti Bergamo rappresenta uno dei momenti più difficili: la prima da dirigente, la voglia di scendere in campo e rientrare, ma anche il desiderio di scoprire cosa ci fosse dall’altra parte. [...] Non ha una carica ufficiale [...]. Ne discuteranno, probabilmente, Totti e Pallotta a fine stagione, intanto Francesco continuerà a seguire la squadra. [...] Per Di Francesco la necessità invece è quella di fare punti per continuare la rincorsa al quarto posto. [...]
De Rossi c’è. Recupera anche Fazio
IL TEMPO - MENGHI - Ieri ha festeggiato il traguardo dei 16 anni in A, oggi spera di riprendere il filo del campionato: da Napoli a Bergamo, tre mesi dopo. De Rossi sta testando la tenuta dal ginocchio e sta ricevendo risposte positive, in questa settimana è stato quasi sempre col gruppo e se dovesse confermarsi nella rifinitura in programma alle 11 scatterebbe la convocazione di Di Francesco, felice di ritrovare il capitano anche solo per la panchina.
Alle 15 la squadra partirà da Fiumicino e il numero 16 ha prenotato un posto a bordo, così come Fazio che ha smaltito l'influenza. Domani dovrebbe essere regolarmente al fianco di Manolas in difesa. Florenzi si prepara al rientro da terzino, Kolarov dall'altro lato. In mediana può rivedersi Nzonzi con Cristante e Pellegrini, Zaniolo potrebbe fare l'esterno alto a destra, vista l'assenza di Under: è lui il favorito su Schick, che punta a dare il cambio a Dzeko a Firenze in coppa. El Shaarawy più di Kluivert a sinistra.
Gioca Dzeko ma Schick ha fiducia: «Sto bene»
GAZZETTA DELLO SPORT - Mille romanisti a Bergamo, 2.500 a Firenze per i quarti di Coppa Italia: i tifosi scelgono di stare accanto alla Roma nelle prossime due, delicatissime, trasferte. [...] Per domani De Rossi dovrebbe essere convocato. Nessun problema, invece, per Fazio, che ha smaltito l’influenza, e per Florenzi.Il vice capitano dovrebbe giocare in difesa con Kolarov, lo stesso Fazio e Manolas, a centrocampo Nzonzi e Cristante, Pellegrini trequartista con accanto El Shaarawy e Zaniolo e davanti Dzeko.
Intanto Schick a Sky dice: «Io voglio restare qui e aiutare la squadra, mi sento bene. Quando fai gol hai fiducia e giochi meglio. [...] Se migliora la squadra migliorano anche le punte». [...] Sul mental coach: «Sono con lui da poco, ma non penso di giocare meglio per questo. Di sicuro è importante, perché essere liberi di testa aiuta a dare il massimo».