Atalanta-Roma. Cristante sfida il suo passato
INSIDEROMA.COM - FRANCESCO GIOVANNI VENTURA - Alle 15 di domani, Atalanta e Roma si sfideranno nel match valido per la 21esima giornata di Serie A. Protagonista assoluto del match sarà Bryan Cristante che tornerà nella città, Bergamo, che lo ha fatto crescere e lo ha fatto diventare un ottimo centrocampista già alla sua giovane età. La scorsa estate, dopo essere finito nel mirino di molte squadre di italiane, Bryan ha scelto la Roma, la squadra che più lo ha voluto, tanto da chiudere la trattativa in pochi giorni dall’inizio di mercato. Le partite iniziali un po’ farraginose hanno fatto capire al ragazzo di trovarsi in un contesto diverso con più competizione per la maglia da titolare ma certamente non hanno mai messo in discussione le capacità tecnico-tattica del giocatore che con pazienza e dedizione ha dimostrato il suo valore sul campo.
Cristante è il centrocampista più prolifico della Roma in questo campionato con 4 gol segnati, di cui uno decisivo nella campagna contro il Genoa. Dotato di una buona qualità di inserimento, che ha portato i giallorossi al gol, Di Francesco lo schiera solitamente nei due davanti la difesa in coppia con un giocatore più incontrista, più di quantità che di qualità come Nzonzi, ultimamente vittima di qualche acciacco, o De Rossi, fermo ai box dalla partita contro il Napoli. Cristante ha interpretato il ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 o di mezz’ala nel 4-3-3. Siamo in presenza di un giocatore versatile del quale Di Francesco sembra non poter fare a meno.
Il match con l’Atalanta sarà l’occasione per rivedere il suo vecchio pubblico, sfidare Gasperini, il tecnico che ha avuto fiducia in lui e sudare per far vincere ancora la Roma.
I destini intrecciati di Mancini e Defrel
INSIDEROMA.COM - ELISA GIOCONDI - Gianluca Mancini sotto i riflettori. Da settimane gira voce dell’interesse di Monchi nei riguardi del giocatore dell’Atalanta, che domani avrà l’occasione di brillare agli occhi della Roma e convincerli sempre di più che è il profilo che fa al caso giallorosso. Le due società sono d’accordo sulla valutazione di 25 milioni di euro e il difensore potrebbe partire nella prossima sessione di calciomercato estiva, meno probabile che ciò accada entro fine gennaio. L’arrivo (potenziale) del difensore è legato, infatti, alla partenza di Defrel, per il quale non si muovono le acque.
Il giovanissimo classe ’96, intanto, rimane con i piedi ben piantati a terra e crede che il suo posto, adesso, è giusto che sia a Bergamo: “Sapere che c’è l’interesse da certe squadre fa sempre piacere. Però io ho una visione un po’ strana di questa cosa: per noi giovani, dopo qualche buona prestazione e qualche gol, escono troppi articoli e ci sono troppi rumors. Il mio presente è a Bergamo, penso all’Atalanta e a fare bene qui”.
A dirla tutta, tutto fin troppo tranquillo in casa Roma: Coric resta e non ci sono state offerte concrete; diversa la storia per Luca Pellegrini che ha rifiutato il Cagliari e farà lo stesso con la richiesta di prestito dalla Spal. Il club estense ha puntato anche Defrel, attualmente in prestito alla Sampdoria, che non è intenzionato a terminare anticipatamente l’accordo per andare a Ferrara. Il club genovese che gode tutt’ora dell’esterno francese potrebbe acquistare il cartellino a giugno per 12,75 milioni di euro, oppure pagarne solo una parte ponendo fine, prima del previsto, al prestito e la Roma potrebbe avanzare qualche pretesa economica in più alla Spal. Ma nulla fila liscio: la Samp adesso ha Caprari infortunato e non può rinunciare al giallorosso, a cui è legato l’acquisto di Mancini dall’Atalanta che non si concretizzerà fino alla sessione estiva di calciomercato.
Quindi la partenza sembrerebbe soltanto rinviata per causa di forza maggiore. Mentre il sorvegliato speciale giocherà in campo contro la Roma, sugli spalti si discuteranno i dettagli di un possibile trasferimento futuro: Monchi in cuor suo tifa Roma, ma non potrà far a meno di guardare con ammirazione quello che oggi è suo avversario, ma presto..
Coppa portoghese. I Dragones sconfitti ai rigori dallo Sporting Lisbona
Il Porto perde la finale di Coppa di Lega ai rigori contro lo Sporting Lisbona. Gli uomini di Sergio Conceicao avevano battuto il Benfica in semifinale ma vengono sconfitti dall'altra squadra della capitale portoghese proprio all'ultimo atto e nel modo più crudele. I prossimi avversari della Roma agli ottavi di Champions League erano passati in vantaggio al 79' con Fernando ma si sono fatti raggiungere nei minuti di recupero da Bas Dost al 92' su calcio di rigore, quando ormai i tifosi aspettavano solo il fischio finale per poter festeggiare la vittoria del trofeo. Decisivi per i biancoblu gli errori dal dischetto di Hernani, Eder Militao e Felipe.
Cristante, di fronte al passato per guardare al futuro
INSIDEROMA.COM - SARA BENEDETTI - Bryan Cristante sta diventando un calciatore sempre più completo. Due assist (Inter e Sassuolo), incisivo nel gioco aereo (40 duelli vinti su 63, pari al 63%), fondamentale nelle occasioni create (14), accettabile nelle palle recuperate (35), deve migliorare nei contrasti. Contro l'Atalanta il centrocampista taglierà il traguardo della quattordicesima gara consecutiva da titolare. È chiaro che lo stop forzato di De Rossi (datato 28 ottobre) ha contribuito ma il nazionale azzurro ha saputo ripagare la fiducia concessagli da Di Francesco.
PUNTI DEBOLI? - Subentrato a Firenze a 23 minuti dal termine del match, non è più uscito, nemmeno per rifiatare in anticipo qualche minuto. Tredici di fila, di cui 9 in campionato, 3 in Champions e una in coppa Italia. Domenica a Bergamo vedranno un altro Bryan, come si definisce lui stesso un "falso lento", un Cristante che ha lavorato tantissimo sul suo punto debole e non solo è riuscito a progredire ma anche a trasformarlo in uno dei suoi punti forti, infatti, ha spiegato come questa sia diventata una tecnica per ingannare gli avversari. In 90 minuti, che per il centrale destro non saranno di certo scontati, difronte al suo passato, il giallorosso cercherà di confermare i passi in avanti fatti nell'ultimo periodo, non solo in ottica Roma ma anche per la nazionale di Roberto Mancini che sembra essere deciso a far rientrare nel giro azzurro il classe '95.
Il caso Gavillucci scuote gli arbitri
IL MESSAGGERO - ABBRUZZINO - Dismesso a giugno dalla Can-A, Claudio Gavillucci (36 anni) da mercoledì scorso è di nuovo un direttore di gara del massimo campionato di calcio. A deciderlo è stata la Corte Federale d'Appello, chiamata a pronunciarsi sul ricorso presentato dall'arbitro di Latina, dismesso dal Comitato Nazionale Aia per motivate ragioni tecniche. Il collegio presieduto da Sergio Santoro ha annullato «il Comunicato Ufficiale dell'Aia nella sola parte in cui comunica la dismissione del signor Claudio Gavillucci dalla Can A, deliberata in pari data dal Comitato Nazionale e, per l'effetto, annulla il provvedimento con il quale l'Aia ha disposto la predetta dismissione».
LA PRIMA VOLTA - Un provvedimento che ha profondamente scosso il mondo arbitrale, che mai si era trovato davanti ad una situazione simile. Ora sarà interessante leggere le motivazioni che hanno portato alla pronuncia, che introduce come elemento nuovo la connotazione pubblicistica dell'Aia e con essa il dovere a rispettare la legge sulla trasparenza negli atti amministrativi. Proprio l'assenza di chiarezza nei giudizi dei direttori di gara è stato uno dei punti su cui si è fondato il ricorso presentato da Gavilucci, che ha denunciato la non corretta applicazione del regolamento, una non chiara e intellegibile valutazione dell'operato dell'arbitro, la mancata comunicazione della graduatoria di fine anno. «La nostra battaglia commenta Gianluca Ciotti che insieme a Leonardo Guidi, peraltro un ex arbitro, ha assistito legalmente Gavillucci l'avevamo in parte già vinta nel momento in cui, in questa stagione, per la prima volta in assoluto, gli arbitri hanno ricevuto copia dei referti con i voti, avendo così una idea della loro valutazione».
I TRIBUNALI - La vicenda Gavillucci era iniziata nel luglio scorso, quando l'arbitro di Latina aveva presentato ricorso contro la dismissione dalla Can A. Ricorso bocciato dal Tribunale Federale, a sua volta smentito dalla Corte Federale d'Appello che ad agosto aveva ravvisato nel primo procedimento «il difetto di contraddittorio nei confronti di almeno uno dei contro interessati». Sulla base di questo pronunciamento Gavillucci è stato reintegro nei quadri arbitrali e il 13 ottobre è andato a dirigere la gara del campionato Allievi fascia B, Vis Sezze-Tor de' Cenci. Un ritorno che fece clamore, lui che vanta 135 partite arbitrate tra serie A (50), serie B (74) e Coppa Italia (11) e che nel maggio scorso aveva interrotto Sampdoria-Napoli per cori razzisti.
Ieri il presidente dell'Aia Marcello Nicchi ha annunciato che «in attesa di conoscerne le motivazioni, non può che esprimere rispetto verso tale pronuncia, pur non condividendola, riservandosi ogni impugnazione». Che significherà, probabilmente, un ricorso al Collegio di Garanzia: «Ho qualche perplessità che questo ricorso si faccia», la replica dell'avvocato Ciotti. «L'Aia è una componente della Federazione e il ricorso contro una pronuncia del Tribunale Federale significherebbe porsi fuori da se stessi». L'attesa, dunque, è quella di sapere quando Claudio Gavilucci sarà convocazione per il raduno della Can A. «Ci aspettiamo che Nicchi applichi la sentenza, altrimenti siamo pronti a presentare una diffida per la sua immediata applicazione».
L'autopsia su Belardinelli: "Schiacciato da due sull'anca"
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Oggi nella sua Morazzone (alle 14.30 nella chiesa di Sant’Ambrogio), in provincia di Varese, ci saranno finalmente i funerali, ma intanto l’autopsia svela le cause dell’uccisione di Daniele Belardinelli, il 39enne ultrà del Varese morto al termine degli incidenti di Santo Stefano tra tifosi dell’Inter e del Napoli. Secondo gli esami, Dede è stato schiacciato da un’auto (con tutta la probabilità la Volvo V40 sequestrata a Napoli) che gli è passata sopra con le gomme all’altezza del bacino, provocando uno spostamento dell’anca che ha causato la lesione mortale degli organi interni. (...)
Il nuovo Papu inventato da Gasperini: segna meno, corre di più
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Grande, il Papu, lo è da sempre. Non nell’altezza (leggendo queste righe, siamo sicuri che ci perdonerà), ma nei suoi 165 centimetri c’è comunque un così gran concentrato di qualità che forse anche i giganti di 2 metri si sognano: tecnica, forza (68 kg di muscoli) e da un po’ pure un senso tattico unico. Dal 5-1 di Verona (21 ottobre) è cambiato tutto. Per sé, e di conseguenza per la squadra. Non più esterno nel 3-4-3, ma trequartista. (...) ra i calciatori in rosa, nessun altro avrebbe potuto sostituire Cristante. Un 10 sulla lavagna, vero collante tra le linee in campo. Non sarebbe bastato inventare là davanti, fondamentale dare una mano dietro: «Al 90’ sono morto, ma il gruppo viene prima», così Gomez a dicembre. Da uno con gli attributi, dopo le parole è logico aspettarsi i fatti: media di 9,62 km percorsi a partita in Serie A, resa bella con 5 reti e 6 assist in 19 presenze. Dati inferiori rispetto al primo anno di Gasperini (16 e 12 in 37 gare), ma solo numericamente. (...) A Bergamo c’è la Roma, che quando vede Gomez fa il segno della croce: Chievo a parte (colpito 5 volte), rappresenta la vittima preferita del gigante (senza virgolette) di Buenos Aires: in 13 incroci ha segnato 4 volte servendo 6 assist (stesso score col Genoa, affrontato una volta in più). E il bilancio di squadra sorride: 5 pareggi, 3 sconfitte e 5 successi. Memorabile quello del 21 novembre 2016, alla 13a giornata del campionato dei record di punti (Dea quarta a 72). Lì Gasperini capì che la sua creatura magica avrebbe potuto sgomitare con tutti: Roma k.o. 2-1 con tantissimo Papu. (...)
Freuler non ce la fa, tocca a Pasalic. Si rivede Adnan
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Contro la Roma senza Freuler. Tutti i titolari tranne uno: domenica, l’Atalanta affronterà i giallorossi senza il cervello di centrocampo. Con ogni probabilità, lo svizzero sarà sostituito da Pasalic, che dovrebbe essere confermato dopo la buona prestazione di Frosinone: Pessina, l’alternativa, dovrebbe partire ancora dalla panchina. Nessuna sorpresa, dunque, sul fronte Freuler: l’elongazione all’adduttore destro rimediata venerdì scorso lo lascia ancora al palo: la speranza è recuperarlo per la Juventus (mercoledì prossimo, in Coppa Italia) o almeno per il Cagliari (la domenica successiva). (...) Come Freuler, anche Varnier ha lavorato a parte, ma qui il problema è più complicato: il difensore è fuori da luglio a causa della rottura del crociato e deve ancora attendere per il rientro in campo, fissato ora per marzo. Gli altri sono tutti disponibili, con un dubbio riguardante Alì Adnan: l’ex Udinese ha concluso anzitempo l’avventura in Coppa d’Asia dopo l’eliminazione del suo Iraq e domani si presenterà a Zingonia (...)
Cristante ritorna dove è esploso: "Giocatore top"
LA GAZZETTA DELLO SPORT - In tutto diciotto mesi, in fin dei conti neanche tantissimo nella carriera di un calciatore. Ma diciotto mesi intensi, vivi, fatti di momenti esaltanti e di grandi soddisfazioni. E, soprattutto, diciotto mesi in cui Bryan Cristante ha messo da parte qualche brutta avventura del passato e dimostrato a tutti la grande qualità che aveva fatto intravedere nei suoi primi passi, quelli al Milan. Insomma, il legame tra Cristante e Bergamo è forte e resta ancora tale. Perché con l’Atalanta Bryan ha spiccato definitivamente il volo. (...) Domenica Cristante tornerà per la prima volta da avversario allo stadio Azzurri d’Italia, dove ha costruito alcune delle sue giornate più belle della sua carriera. Anche se, forse, la partita che gli resta di più nel cuore tra quelle giocate con l’Atalanta l’ha disputata lontano da lì. Esattamente a Liverpool, quando l’Atalanta vinse 5-1 in casa dell’Everton e Bryan segnò una doppietta meravigliosa. «È stata la giornata più bella mia carriera», disse lui a fine partita. (...) Domenica, dunque, il cuore per un po’ gli andrà in gola, l’emozione gli bloccherà i battiti e magari la salivazione diventerà faticosa. Per un po’, però, giusto il tempo di ambientarsi e tornare con la testa alla partita. Ma come verrà accolto Cristante dalla gente nerazzurra? Presumibilmente bene, perché la tifoseria della Dea gli è ancora legata. Cristante è arrivato in punta di piedi, a gennaio 2017, per sostituire Roberto Gagliardini, appena acquistato dall’Inter. Non si pensava potesse essere l’innesto che poi si è rivelato, ma lui invece ci ha messo dentro un po’ tutto. (...) Cristante a Bergamo dovrebbe ora giocare la sua ventunesima partita consecutiva. Dal 26 settembre, il giorno di Roma-Frosinone, Bryan non è più uscito di squadra. Un po’ per necessità (l’infortunio di De Rossi) un po’ per virtù, visto che i miglioramenti da mediano sono evidenti. Già, perché il cambiamento di Cristante rispetto all’esperienza all’Atalanta è proprio questo. In nerazzurro giocava da mezzala o da trequartista, qui si è oramai specializzato davanti alla difesa. (...)
Da Pizzaballa a Mancini: quanti incroci con la Dea
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Dall’uomo della figurina introvabile, Pizzaballa, all’attaccante che la Roma avrebbe voluto portare a Trigoria almeno un paio di volte, cioè il Papu Gomez. Dal portiere che Sensi scelse l’anno dopo lo scudetto, Pelizzoli, pagandolo 27 miliardi nel 2001, all’acquisto di Cristante, costato 30 milioni, centrocampista più caro dell’era americana: tra Roma e Atalanta la storia degli intrecci di mercato è una storia di amori nati all’improvviso e terminati in poco tempo. (...) Come nel caso di Mancini (...) Difficile che l’Atalanta sia dello stesso parere, perché il difensore è un pilastro della squadra di Gasperini. Con lui gioca Toloi, che a Trigoria si vide per appena una manciata di partite nel primo anno di Garcia, per poi tornare in patria perché i soldi per riscattarlo, circa 5 milioni, non c’erano. (...) Si è innamorato della squadra e della società, giocando 121 partite. È arrivato a 170, invece, il Papu Gomez, che alla Roma è stato vicino nel 2011 e poi qualche anno più tardi (...) Discorso simile, solo nell’esito finale, quello di Kessie: oggi gioca nel Milan, due anni fa dall’Atalanta sembrava destinato alla Roma. Accordo totale tra le due società, lui e gli agenti hanno cambiato idea all’ultimo, Monchi se ne è fatto una ragione e la scorsa stagione, sempre di questi tempi, ha gettato le basi per Cristante. (...)
Mancini, talento e gioventù: la Roma lo vuole a tutti i costi
IL CORRIERE DELLA SERA - Con cinque gol in 15 partite è, insieme al romanista Aleksandar Kolarov che però ha calciato due rigori, il difensore più prolifico nei cinque maggiori campionati europei. Già questo dato basterebbe per descrivere il momento che sta vivendo Gianluca Mancini, classe ’96 dell’Atalanta capace di attirare su di se le attenzioni delle big, non solo italiane. Fra queste c’è la Roma, che domenica se lo ritroverà da avversario e che già da tempo ha sondato il terreno con il suo procuratore Stefano Castelnuovo - lo stesso che ha portato in giallorosso Zaniolo che però ora si è affidato a Vigorelli- per un trasferimento. L’Atalanta, con cui i rapporti sono ottimi dopo l’operazione-Cristante, vuole aspettare la fine della stagione, la Roma vorrebbe invece provare ad anticipare i tempi per bruciare la concorrenza e per non partecipare ad aste: oggi il prezzo si aggira intorno ai 25 milioni. (...) Tra i nomi accostati alla società giallorossa c’è anche quello di Wilmar Barrios, centrocampista colombiano del Boca Juniors (25 anni). Il d.g. della società argentina è Nicolas Burdisso, che a Trigoria ovviamente conoscono benissimo. Anche in questo caso il trasferimento sarebbe più semplice a giugno, ma la Roma sta provando ad anticipare i tempi, magari con sei mesi di prestito secco prima dell’acquisto definitivo, a giugno, per 21 milioni di euro. (...)
Baldissoni vice presidente, Fienga è il nuovo a.d.
IL CORRIERE DELLA SERA - Doppia promozione in casa romanista. Da ieri, infatti, Mauro Baldissoni è stato nominato vice presidente esecutivo (con potere di firma) della società e Guido Fienga, a Trigoria dal 2013, è nuovo Ceo (Chief executive officer). In pratica saranno i due manager che, con sfere di interesse diverse, si divideranno l’onere di dirigere la società e di riferire al presidente James Pallotta. (...) «Fienga - le parole di Pallotta - condurrà la società verso la prossima fase del nostro percorso di crescita e sviluppo. Il suo nuovo ruolo consentirà a Baldissoni di dedicarsi maggiormente alla visione d’insieme del club, portando a termine il progetto legato allo stadio, step fondamentale per consentirci di competere sul campo ai più alti livelli».