Prosperetti: "A Tor di Valle contiamo di fare ritrovamenti archeologici"

Francesco Prosperetti, soprintendente di Roma, è intervenuto quest'oggi alla presentazione della mostra realizzata nella Galleria Commerciale Porta di Roma. Durante l'evento ha parlato anche dello Stadio della Roma e degli scavi archeologici preventivi ai microfoni di iltempo.it: "A Tor di Valle contiamo di fare ritrovamenti archeologici e contiamo anche di allestire, che era una delle proposte concordate con i progettisti dell’opera, un museo delle architetture per lo sport a partire dalle Olimpiadi per l’ultimo scorcio di secolo. A Tor di Valle la ricerca deve iniziare. Lì c’erano assi viari importanti e la vicinanza col Tevere ha lasciato qualche testimonianza e noi ci auguriamo di ritrovarle. C’è un programma di ricerca finanziato e varato dagli attuatori del progetto, aspettiamo di cominciare".


Il cordoglio della Roma per la scomparsa del collega Emiliano Di Nardo (foto)

Emiliano Di Nardo, noto giornalista e speaker radiofonico innamorato della Roma, ci ha lasciato in serata. La Roma, tramite il proprio profilo Twitter, lo ha ricordato unendosi al dolore della famiglia e dei colleghi: "Ciao Emiliano, ci mancherai. Sarai lontano dai nostri occhi ma sempre vicino alla tua Roma". Anche l'editore Gabriele Nobile, la direttrice Francesca Ceci, il capo-redattore Massimo De Caridi e la redazione tutta di InsideRoma.com si uniscono al cordoglio per la scomparsa di un caro amico e collega.

 


Serie A, tris della Juventus contro il Chievo. Sorrentino para rigore a Ronaldo

L'ultimo match della giornata di campionato, giocato tra Juventus e Chievo, è terminato con il risultato di 3-0 in favore dei bianconeri.
Nella prima frazione di gioco i padroni di casa hanno messo il match dalla loro parte con le reti di Douglas Costa ed Emre Can. In avvio di ripresa Ronaldo ha l'occasione di chiudere il match su rigore, ma si fa ipnotizzare da Sorrentino che para. Solo in chiusura di partita arriverà il gol della sicurezze con Rugani.


Masitto: "Zaniolo si vedeva subito che aveva talento, ma non aveva cultura del lavoro"

Cristiano Masitto, ex allenatore di Zaniolo negli Allievi della Fiorentina, ha parlato del talento giallorosso ai microfoni di RMC Sport:

Ci racconta Zaniolo con lei negli Allievi?
"Lo si vedeva subito che Zaniolo aveva talento, però non aveva cultura del lavoro, faceva le cose con sufficienza. Per esempio faceva un tunnel e si accontentava della bella giocata, perdeva palla e non inseguiva l'avversario. Un episodio particolare è che nelle prime 5 partite con me non ha fatto nemmeno un minuto, perchè volevo fargli capire il rispetto del lavoro. Dopo 5 partite andai fuori dallo spogliatoio e tranquillizzai il padre. Gli dissi che doveva continuare a lavorare ogni giorno e che quando capirà di doversi mettere a disposizione della squadra non sarebbe più uscito dal campo. La settimana dopo giocò, fece gol e cominciò a partire in maniera importante".

La Fiorentina non ha puntato su di lui, anche prima della Primavera
"Errore grave, ogni tanto capita. Il percorso di Zaniolo non è stato facile, al primo impatto non ha un carattere facile, ha sempre la battuta pronta e anche a scuola era molto vivace. Credo che la Fiorentina abbia fatto una valutazione in base caratteriale prima di cederlo".

Ora è un titolare inamovibile nella Roma
"Ora ha fame, ha una cattiveria assurda, lo si vede quando esulta. Non è il classico figlio viziato, nessuno gli ha regalato niente. Si è guadagnato tutto quello che sta ottenendo. Sta migliorando giorno dopo giorno. Allenandosi con quelli più bravi, lo si diventa ancora di più".

Sul ruolo
"È un grande palleggiatore, ha qualità sia tecnica ma anche mentale, lo si vede dalle scelte che fa. La qualità della giocata fa la differenza e lui può determinare. Può fare tutti i ruoli a centrocampo, si sa ritagliare lo spazio. Dimostra anche di avere una notevole progressione"

L'ha sentito ultimamente?
"L'ho sentito all'esordio al Bernabeu, gli ho fatto un in bocca al lupo. Gli ho detto che ora tutti parleranno di lui, che non dovrà più sbagliare nulla. Un suo limite? Faceva fatica a gestire le emozioni negative. Quando lo rimproveravi aveva quei 5-6 secondi in cui ti poteva mandare a quel paese. Dovrà lavorare su questa parte del carattere, potrà essere il suo unico ostacolo".


La gara con l’Atalanta per guarire definitivamente

INSIDEROMA.COM - MASSIMO DE CARIDI - La Roma ha vinto col Torino giocando un bellissimo primo tempo ma con dei cali di concentrazione e grande paura nella ripresa, soprattutto dopo il gol del 2-1 dei granata. Nella conferenza post-match, lo stesso mister Di Francesco ha detto che questa squadra è ancora un pò malaticcia e la gara con gli uomini di Mazzarri lo ha dimostrato.

Il tecnico abruzzese ha predicato più volte la calma ai suoi durante la gara ma ha poi spiegato ai giornalisti che i tanti giovani in campo avevano voglia di correre ed andare a segnare ad ogni occasione. Ecco, questo è il punto cruciale: a volte, serve gente che detti i tempi e spieghi ai compagni quando è il momento di controllare il match, quando si può spingere e quando invece bisogna rallentare.

Purtroppo, i giallorossi non hanno più tra le loro fila un maestro sotto questo aspetto come Strootman, che era un esempio per tutti. Un altro calciatore fondamentale come De Rossi è infortunato e si spera si possa recuperare a pieno regime entro fine mese per avere un mix tra giovani di talento come Lorenzo Pellegrini e Zaniolo e centrocampisti più riflessivi come il capitano giallorosso e Nzonzi, altro elemento prezioso nella gestione della gara.

In più c’è Cristante, che ha cominciato male la stagione ma che piano piano ha preso in mano il centrocampo romanista anche se è carente proprio in regia, più per l'età che per capacità. In tanti si stanno adattando in mediana ma servirebbe un vero e proprio regista alla Pizarro per fare quel salto di qualità nella zona nevralgica del campo e lì però è la società ed il ds Monchi in particolare a dover intervenire. 

La questione più spinosa resta quella di Javier Pastore. Arrivato nella Capitale italiana dal PSG per 24.7 milioni di euro ed accolto in pompa magna all'aeroporto ma che ancora non ha messo in mostra il suo valore e sarebbe importante che lo facesse già nella prossima circostanza in cui il trainer della Roma lo impiegherà perché ha tutto per stupire così come fece a Palermo prima e nelle prime stagioni in Francia prima dell'arrivo di Neymar e Mbappè, diventando un pilastro anche in maglia giallorossa.

L’altra problema su cui si dovrà intervenire per dare una scossa è il reparto difensivo. Sulla fascia sinistra, Kolarov è il padrone assoluto con Luca Pellegrini che ha trovato poco spazio sia per gli infortuni che per qualche prestazione opaca quando è stato chiamato in causa e Santon che sta giocando con più continuità a destra ma alternando buone cose a scelte discutibili anche nel corso della stessa partita.

Proprio sul lato destro si è ragionato molto se dover intervenire sul mercato o meno. Prima della sfida con i granata, in pochi credevano che Karsdorp potesse esser un terzino utile alla Roma, sia per i tanti guai fisici che per le poche apparizioni che non avevano convinto. Invece, sabato scorso l’olandese ha fornito una prestazione di livello con diagonali all’altezza della situazione, chiusure puntuali, cross bassi tagliati e pericolosi ed un assist al bacio per El Shaarawy nell’azione del rigore del 2-0.

Si è puntato per tanto tempo su Florenzi in quel ruolo ma il ragazzo di Vitinia non ha il fisico adatto e non sempre i tempi giusti in fase di copertura per poter fare quel ruolo al meglio, soprattutto in una difesa a 4. Se l'ex Feyenoord superasse definitivamente l’esame e con Santon come alternativa, il capitolo fasce potrebbe esser archiviato almeno per un paio d’anni ma è la parte centrale che preoccupa molto.

Manolas a parte, sul quale bisognerebbe puntare vita natural durante, il resto dei centrali è rivedibile. Probabilmente, Juan Jesus è il migliore degli altri 3 considerando che il Fazio di questa stagione è il fantasma di se stesso e Marcano non pare si sia ambientato alla grande al nostro campionato.

Se Miranda abbassasse le sue richieste economiche magari con un contratto diluito di una stagione visto che ha in scadenza nel 2020, sarebbe la migliore “soluzione tampone” possibile in questa finestra di mercato. Il brasiliano compirà 35 anni a settembre ed un altro paio di stagioni a buoni livelli li può ancora garantire e sarebbe certamente un plusvalore del pacchetto-centrali, cedendo lo spagnolo e facendoci così anche una piccola plusvalenza visto che è arrivato dal Porto a parametro 0.

Davanti, si punta al recupero psicologo di Schick, a quello fisico di Perotti e si spera di veder tornare Under a disposizione quantoprima. Intanto, ci si affida al ritrovato El Shaarawy, al giovane e quindi discontinuo Kluivert ma ci si augura che Dzeko torni a segnare con maggiore continuità anche in serie A.

Adesso, però, la testa deve andare all’incontro di domenica a Bergamo con l’Atalanta, la peggiore squadra possibile della serie A in questo momento da affrontare per valore dei giocatori, del tecnico e per forma fisica. Zapata segna gol a grappoli, Ilicic e Gomez sono anche loro in uno stato di grazia incredibile ed i compagni corrono a velocità supersoniche per tutta la gara, cosa che la Roma non fa. Anche nelle migliori annate, i giallorossi hanno sempre sofferto contro gli orobici e se si riuscisse ad uscire indenni, sarebbe già una prova di maturità per il proseguo della stagione che deve riportare la formazione di Di Francesco nell’Europa che conta ed andare il più avanti possibile nelle Coppe, a partire dalla gara di Firenze del 30 coi viola e contro il Porto nel doppio match degli ottavi di Champions League.


Olsen, tra serietà e abnegazione

INSIDEROMA.COM - FRANCESCO GIOVANNI VENTURA - La Roma ha iniziato il girone di ritorno con un’importante vittoria contro il Torino per 3-2 lanciando un segnale concreto al campionato e alla classifica, scavalcando i rivali della Lazio e attestandosi al quinto posto ad un solo punto dal Milan.

Tuttavia ci sono sempre quei “fantasmi” che una vittoria non può spazzare facilmente come ad esempio la questione legata alle reti inviolate, ai clean sheet per dirla alla maniera degli inglesi, che in questo campionato sono state solamente 3. Un chiodo fisso per Di Francesco che non ha fatto mancare il suo disappunto per quei gol regalati in partite che i giallorossi avevano in pugno. Generalmente si tende a scaricare la colpa sul portiere, in questo caso Robin Olsen che, vuoi per qualche risultato negativo di troppo, vuoi per qualche sbavatura, sta faticando a conquistare l’amore dei tifosi. E’ necessario però, spezzare una lancia in favore del portiere svedese classe’90: non è stato semplice raccogliere l’eredità lasciata da Alisson e spesso i gol sono arrivati su errori difensivi su cui il portiere giallorosso nulla poteva. Olsen dal suo approdo nella capitale ha dimostrato serietà e abnegazione e sta dimostrando di essere un portiere da Roma, regalando belle parate e salvando i risultati in più di qualche occasione.

Certamente gli uomini di mister DiFra lavoreranno nei prossimi giorni per curare la fase difensiva che deve funzionare come un unico motore formato da 11 ingranaggi, in modo da arrivare preparati alla sfida di Champions contro il Porto.


Lo. Pellegrini: "Grande squadra, grandi uomini, grande vittoria"

Lorenzo Pellegrini, centrocampista della Roma ed autore dell'assist vincente ad El Shaarawy nel match vinto 3-2 contro il Torino, ha scitto un post sul suo profilo Instagram. Questo il suo messaggio:

"Grande squadra, grandi uomini, grande vittoria!".


La Roma risale verso l'Europa

IL MESSAGGERO - TRANI - Il sorpasso è doppio. Sulla Lazio e sul Milan. La Roma, vincendo 3 a 2 contro il Torino all'Olimpico, si addormenta (un po' pure in campo) al 4° posto e quindi in zona Champions, aspettando le partite delle rivali in trasferta, i biancocelesti (-1) stasera al San Paolo contro il Napoli e i rossoneri (-2) domani pomeriggio a Marassi contro il Genoa. Il peso del verdetto di questo anticipo, insomma, si vede subito in classifica. Il valore della prestazione, invece. è da analizzare. Ci penserà Di Francesco che, nonostante l'assenza di diversi titolari, festeggia comunque sotto la pioggia il 4° successo consecutivo (il 3° in campionato) che conferma la lenta e al tempo stesso evidente crescita del gruppo. I giallorossi, soffrendo e lottando, sono di nuovo protagonisti. Per spirito e qualità.

VIRATA GENERAZIONALE - La Roma, insomma, non sbaglia la partenza nel girone di ritorno. È ancora diversa, mai la stessa formazione nelle 27 partite stagionali. E mai così giovane da quasi 2 anni: età media di poco superiore ai 25 anni. Mancano Florenzi, Jesus, de Rossi e Perotti. Gente d'esperienza e di sostanza, come Nzonzi che resta in panchina. Il 4-2-3-1 è chiaramente offensivo. Rientra Manolas accanto a Fazio, ma sulle fasce attaccano i terzini Karsdorp e Kolarov. I centrocampisti sono 3 trequartisti, ma Cristante e Pellegrini fanno i mediani, con Zaniolorifinitore. E gli esterni alti Under e Kluivert raramente rientrano. Davanti Dzeko che gioca per la squadra. E, in proprio, per ritrovare la forma prima del gol. Si ferma subito Under, dentro El Shaarawy, con Kluivert a destra. Pure il Torino è in emergenza: Mazzarri va sul sicuro con il 3-5-1-1. Ma i giallorossi non sbandano sulle ripartenze. L'unica, a fine 1° tempo e sul 2-0, è dell'ex Iago Falque: palo esterno. Nessun rischio fino a quel momento per Olsen. I granata, invece, capiscono che la serie positiva in trasferta (12 match, con gli ultimi 2 dello scorso torneo), sta per finire. Zaniolo, fermato da Sirigu, riconquista palla e da terra indirizza la partita. Entra in scena Shaarawy. E, coinvolgendo Karsdorp che lo lancia in profondità, conquista il rigore per il raddoppio, fallo di Sirigu poi spiazzato da Kolarov (già 5 gol).

SPINA STACCATA - Il 1° tempo della Roma convince per il dinamismo degli interpreti. Che sono spigliati. E pericolosi sulle palle inattive. Il gol di Zaniolo, sempre con Rincon addososo, sboccia dalla punizione di Kolarov che sistema l'assist sul piattone di Fazio. La ripresa sembra in fotocopia. Dzeko, però, fa cilecca davanti a Sirigu. Mazzarri rilancia. Doppio centravanti: fuori Iago Falque e dentro Zaza per svegliare Belotti. Aina sfrutta la stanchezza di Karsdorp, Rincon e Ansaldi spingono su Cristante e Pellegrini in stand by. Olsen prende 2 gol da fuori: lento sul destro a giro di Rincon e sorpreso dalla finta di Parigini su quello tagliente di Ansaldi. I giallorossi, come con il Chievo e il Cagliari, si fanno rimontare 2 reti: 2-2. Ancora convalescenti. Interviene Di Francesco: Schick accanto a Dzeko. Fuori Kluivert, svagato a destra. Dove va Zaniolo senza fare una piega. Imbucata d'autore di Pellegrini: El Shaarawy fa centro e resta il capocannoniere del gruppo con 6 gol nel pomeriggio in cui ne conta 50 in A: 3-2 e miglior attacco in casa (27 reti). Ora Santonper Karsdorp e l'equilibrio. E Berenguer per Lyanco e il 4-2-4 granata, ma Belotti spreca la chance del pari e si dispera. Dzeko, invece, esulta e abbraccia Schick. Il centravanti titolare non segna in campionato, solo 2 gol, dal 6 ottobre. E all'Olimpico dal 28 aprile. Mai successo di vederlo steccare per 9 partite di fila del nostro torneo. Eppure, per la serenità e la presenza, dà l'impressione che il bello, per lui e la squadra, debba ancora venire.


E' Zaniolo-mania, la baby star conquista i tifosi: "Periodo magico"

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - La Roma più giovane di tutte batte il Torino, riprendendo la scalata al quarto posto. Va avanti di due gol, si fa recuperare, e poi vince (3-2), dimostrando una ritrovata solidita mentale proprio nel pomeriggio in cui Di Francesco schiera la formazione più "verde" che si ricordi dal marzo del 2017. Ai tempi si giocava contro il Sassuolo e l'età media era di 25 anni e 320 giorni. Contro i granata la media è stata invece di 25 anni e 355 giorni. Portabandiera del gruppo è Zaniolo, sempre leader nonostante i suoi 19 anni (è il giocatore giovane del campionato ad aver realizzato almeno due gol), con i tifosi ormai innamorati pazzi di lui e delle sue giocate.

Bellissimo il gol dell'1-0, da terra, che fa stropicciare gli occhi al ct azzurro Mancini, seduto in tribuna, vicino agli osservatori dell'Arsenal, con i tifosi dell'Inter che sui social hanno cominciato ad inveire contro la dirigenza nerazzurra per esserselo fatto sfuggire la scorsa estate. "Niente di più magico...è stata una grande vittoria!", il commento entusiasta di Zaniolo sui social a fine partita. "Nel suo gol ci stanno caparbietà e forza fisica — l'elogio di Di Francesco — è un ragazzo che crede in quello che fa e non molla nulla. Rompe gli equilibri degli avversari, ha una grande aggressività e si allena come gioca, l'aspetto più importante per un giovane". La Roma è intenzionata a blindarlo, rinnovandogli il contratto, con l'inserimento di una clausola rescissoria. "Ma lui deve continuare così e stare zitto — il consiglio del tecnico giallorosso — deve continuare a lavorare".

In una partita da batticuore, risolta a un quarto d'ora dalla fine da una rete di El Shaarawy,conquistando la quarta vittoria consecutiva (coppa Italia compresa), è sembrato non troppo brillante Dzeko, preferito nella formazione iniziale a Schick. "Lui è troppo importante per noi — lo protegge Di Francesco — ha giocato davvero bene per la squadra, è mancato nelle conclusioni. Ma lui fa i gol complicati e spero ricominci presto a segnare perché uno con le sue qualità non può star fermo a soli due centri". Mentre Monchi sul mercato ammette che "La disponibilità economica è quella che è", con Under bloccato da guai muscolari, Baldissoni spiega: "Ci sono stati dei ritardi nel far entrare i tifosi in curva Sud, abbiamo chiesto chiarimenti alla Questura".


Anno nuovo, Edin vecchio e con il mal di gol

IL MESSAGGERO - FERRETTI - Sabato 28 aprile 2018. La Roma, in campo con la maglia nera, all'Olimpico asfalta il Chievo (4-1), grazie ai gol di Schick e El Shaarawy e alla doppietta di Dzeko. A pochi giorni dalla semifinale Champions di ritorno contro il Liverpool, la squadra di Eusebio Di Francesco - pur con i soliti alti e bassi sul piano del gioco - porta a casa i tre punti, conferma il terzo posto in classifica e guarda al futuro, più o meno immediato, con ottimismo. Segnatevi questa data: 28 aprile 2018. Perché da quel giorno, Dzeko, ieri in campo con la fascia di capitano al braccio, non ha più segnato un gol in campionato all'Olimpico.Duecentosessantasei giorni di digiuno romano che, fatalmente, diventeranno (almeno) 281, visto che la prossima gara interna è in programma il 3 febbraio contro il Milan. Un'eternità.

IL FANTASMA - Con quella doppietta dello scorso 28 aprile, Dzeko salì a quota 16 reti in campionato: il bosniaco, oggi, è fermo a quota 2 (segnati in casa di Torino e Empoli), e il suo deludente rendimento sta pesantemente condizionando il cammino italiano della Roma. Che, nonostante il mal di gol del suo miglior attaccante, si è piazzata al quarto posto, alimentando però più rimpianti che soddisfazione. Di Francesco, ieri, ha proposto di nuovo Edin dal primo minuto nonostante i due gol (più assist) firmati da Schick nella gara di Coppa Italia contro l'Entella, gli ha dato l'ennesima dimostrazione di fiducia, l'ha coccolato come di più non poteva ma il bosniaco ha ancora steccato la prestazione sul piano della finalizzazione. Il gol che si è divorato all'inizio della ripresa, quello che avrebbe portato la Roma sul 3-0 (e chiuso la partita con largo anticipo), con un tocco moscio da un metro e Sirigu già rassegnato a terra, ci ha fatto tornare in mente il fantasma di Dzeko di qualche anno fa, quello che faceva imbestialire i tifosi per gli errori sciagurati sotto porta avversaria.

IL FUTURO - Non v'è dubbio che la rincorsa della Roma verso il quarto posto finale passi attraverso i piedi e i gol di Dzeko, dunque è fondamentale recuperare la sua vena, la sua abilità realizzativa. Poi, quello che sarà sarà. Inteso come il suo futuro a Roma. Non è azzardato sostenere che, per tutta una serie di motivi, la Roma al momento non sta pensando al rinnovo del suo contratto, scadenza 2020. Questo vuol dire che nella prossima estate Edin, 33 anni a marzo, potrebbe finire sul mercato e che, quindi, la caccia al suo successore di fatto è già cominciata. In attesa di scoprire verità e nomi, non resta che supportare fino alla fine Dzeko come se niente fosse, come se nulla dovesse o potrebbe accadere.
PS: dopo il gol al Sassuolo, Zaniolo è diventato il nuovo Totti. Dopo la rete, bellissima, al Torino ha addirittura scavalcato il Capitano? Il ragazzo è bravo, molto bravo. Piano, piano, però... Per il suo bene.


Zaniolo corre, illumina e segna. Anche il ct Mancini coccola il predestinato

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Se il futuro di Nicolò Zaniolo sarà un film da Oscar, non ci sarà bisogno di attendere la notte delle stelle per sapere a chi andranno i primi riconoscimenti. Nel giorno in cui la Roma batte il Torino e dorme in zona Champions, le tre statuette virtuali paiono infatti già assegnate, «and the winners are...» il d.s. Monchi (che si schermisce), Eusebio Di Francesco (che fa il burbero) e Roberto Mancini (che gongola). Vedere scorrazzare per il campo un 19enne col fuoco dentro, avrà aperto il cuore al c.t. azzurro, ieri in tribuna. [...]

D’altronde Di Francesco sa bene di coltivare un talento: «Ha caparbietà e forza fisica – spiega l’allenatore, che fotografa così anche l’azione del primo gol –. Ma Nicolò parte da una grande fase difensiva, è da lì che nasce la sua gran partita. Rompe gli equilibri e non so quanti palloni abbia recuperato nella metà campo avversaria. Per me può fare anche l’esterno, seppur con caratteristiche differenti». [...] «Deve continuare a lavorare, perché come ci si allena, si gioca. Prosegua così e stia zitto», chiude tra il serio e il faceto. [...]


Controlli a tappeto, i tifosi entrano tardi

IL MESSAGGERO - LENGUA - I numerosi posti vuoti in Curva Sud in occasione della partita contro il Torino, hanno fatto scattare l'allarme in casa Roma. Il dg Mauro Baldissoni nel post gara si è presentato davanti alle telecamere della Tv di casa sollevando la questione: «Ci hanno riferito che si sono create lunghissime code ai tornelli con perquisizioni individuali molto approfondite che hanno fatto sì che la Curva si sia riempita solo a 15' dall'inizio della partita. Qualcosa di piuttosto discutibile. Se c'è intenzione di rovinare lo spettacolo con comportamenti violenti siamo sempre stati duri nello stigmatizzarli, ma che addirittura non si riesca ad entrare in tempo per vedere la partita Abbiamo chiesto informazioni e chiarimenti alla Questura e siamo in attesa della loro verifica per capire cosa è successo». Oltre ai controlli più accurati da parte delle forze dell'ordine nei settori più caldi dell'Olimpico, a rallentare le operazioni ha contribuito anche il giorno semi-lavorativo che ha costretto molti tifosi a presentarsi davanti i cancelli a ridosso del fischio d'inizio.