Nzonzi: “Fischi razzisti e lasciamo il campo”. Baldissoni promosso, Totti ancora senza ruolo
LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Baldissoni diventa vice-presidente, Nzonzi si scaglia contro i razzisti, Monchi cerca sul mercato un centrocampista. A due giorni dalla trasferta di Bergamo, cambiamenti di ruolo ai vertici societari voluti da Pallotta, che ha promosso l’ex dg e Guido Fienga, che da Coo (Chief Operating Officer) diventa Ceo (Chief Operating Officer). «Guido sarà il responsabile del percorso che porta il club ad essere economicamente sostenibile, dentro e fuori dal campo – annuncia il presidente – mentre il nuovo ruolo consentirà a Baldissoni di avere una visione d’insieme, portando a termine il progetto stadio». Fa rumore l’assenza dalle promozioni di Totti, che resta invisibile nell’organigramma di Trigoria. L’ex numero 10 non ha un ruolo dirigenziale specifico e a fine stagione incontrerà Pallotta per capire quale evoluzione può avere la sua posizione. Intanto Nzonzi, che a Bergamo ritroverà una maglia da titolare, si schiera contro il razzismo. «È un problema su cui bisogna lavorare. Koulibaly non andava punito: essere fischiato in quel modo è doloroso. La reazione deve essere dura, anche lasciando il campo, altrimenti non cambierà nulla». Ancora a centrocampo, dal mercato arrivano conferme della trattativa col Boca Juniors per portare il colombiano Barrios nella capitale già a gennaio in prestito, con l’obbligo in estate del pagamento della clausola rescissoria di 21 milioni. È infine arrivato il via libera della Cassazione all’estradizione a fine processo per il tifoso della Roma, Simone Mastrelli, il terzo indagato per l’aggressione di Liverpool al supporter Sean Cox. L’accusa è di lesioni aggravate e adunata sediziosa prima della gara del 24 aprile scorso. Già due ultras sono stati condannati per la stessa vicenda.
Fiorentina, Corvino: "Zaniolo? Quando sono arrivato io, è stato ceduto all'Entella. Qui giocava e non giocava"
La scalata è iniziata duemila partite fa, una rincorsa senza soste per salire dalla Terza Categoria alla Serie A. Seicento, tutte d’un fiato, per poi arrampicarsi dagli ultimi gradini della classifica fino alla Champions League. Un lungo giro, con andata e ritorno a Firenze, che fa di Pantaleo Corvino il direttore generale viola, e uno dei più importanti protagonisti del calciomercato degli ultimi 30 anni (...)
A Firenze sono passati anche talenti che oggi spopolano altrove. Piccini, Mancini, Zaniolo. Cos’è successo?
«Alcune storie spesso sono strumentalizzate. Piccini l’ho scoperto che aveva 12 anni e faceva l’attaccante esterno. Sono stato io a convincerlo che sarebbe stato un grande terzino. Un po’ come feci con Cassetti a Lecce. Quando sono tornato alla Fiorentina era stato ceduto al Betis. Mancini l’ho preso quando era esordiente, ma ci sono state operazioni scorrette nella fase di cessione dal Perugia all’Atalanta, non hanno rispettato un nostro diritto di riacquisto. Andremo in tribunale».
E Zaniolo?
«Quando sono arrivato lo avevano ceduto all’Entella garantendosi però una copertura in caso di rivendita. Cosa che è successa. Nella Fiorentina giocava e non giocava, è la dimostrazione di come si può maturare in maniera inaspettata...».
Stadio, club forte e futuro. I nomi per volare in alto
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Da ieri, pero, Mauro Baldissoni e Guido Fienga fanno entrambi un bel salto in avanti nelle cariche del club: Baldissoni passa da direttore generale a vicepresidente esecutivo, Fienga diventa il Ceo. Saranno adesso loro a gestire in pieno tutti gli affari della Roma. «Il suo nuovo ruolo consentirà quindi a Mauro Baldissoni di dedicarsi maggiormente alla visione d’insieme del club, portando a termine il progetto legato allo stadio, step fondamentale per consentire alla nostra società di competere sul campo ai più alti livelli possibili», afferma Pallotta nel comunicato. Proprio l’ormai ex direttore generale è sempre stato coinvolto direttamente nella vicenda: è lui a tenere i rapporti istituzionali, a gestire gli incontri, quando serve anche a seguire da vicino gli aspetti legali. Con la promozione di Fienga, adesso si potrà dedicare ancora di più alla vicenda, proprio ora che il percorso sembra entrare nella fase calda.
Roma, Defrel riapre il mercato
IL TEMPO - È andato in scena un incontro tra Monchi e Davide Vignati, dirigente della Spal. Tema del meeting il concreto interesse dei ferraresi per Defrel e Luca Pellegrini, per quella che è una trattativa che appare attualmente difficile su entrambi i fronti. La Roma farebbe partire il giovane terzino, poiché Kolarov ha alle spalle Santon e Jesus, che in un mese circa dovrebbe tornare utile alla causa. Si tratterebbe di un prestito secco, senza quindi costi per la società. Per fare mercato adesso servirebbe liquidità, che potrebbe essere portata proprio da Defrel. Il d.s. giallorosso non è l’unica voce in capitolo: la Sampdoriadovrebbe sborsare 12 milioni a giugno per assicurarsi il suo cartellino, ma alla situazione attuale rischia di non pervenire neanche il milione stabilito per questa stagione. I blucerchiati dovrebbero pagarne soltanto una parte se decidessero di interrompere il prestito. In ogni caso Ferrero non appare convinto di lasciar andare il francese. Se dovessero entrare dei soldi, Monchi proverebbe a strappare all’Atalanta il difensore Mancini già in questa sessione.
Nzonzi si schiera con Koulibaly
IL TEMPO - Steven Nzonzi ha risposto ieri a delle domande su Reddit, toccando diversi temi. Ha parato nella vicenda razzismo che ha coinvolto di recente Koulibaly: “Non lo avrebbero dovuto punire, in quella situazione bisogna mettersi nei panni del giocatore. Fa male a tutti essere fischiato in quel modo. Bisogna reagire duramente, perché altrimenti non cambierà nulla”. Ha parlato anche della sua esperienza in giallorosso, con determinati sentimenti che lo contraddistinguono: “Ci sono aspettative, le necessità di essere sempre al meglio che è quasi impossibile. Se tu ottieni una vittoria, ma non stai giocando bene due mesi dopo, vieni criticato. Si deve essere forti mentalmente“.
Il nuovo Cristante dal maestro Gasp
IL MESSAGGERO - CARINA - Tredici lo ha già fatto. E anche se la schedina ormai è passata di moda, Cristante può sorridere. Contro l'Atalanta - club che lo ha rilanciato dopo un periodo difficile - il centrocampista taglierà il traguardo della quattordicesima gara consecutiva da titolare. È chiaro che lo stop forzato di De Rossi (datato 28 ottobre) ha contribuito ma il nazionale azzurro ha saputo ripagare la fiducia concessagli da Di Francesco. Subentrato a Firenze a 23 minuti dal termine del match, non è più uscito, nemmeno per rifiatare in anticipo qualche minuto. Tredici di fila, di cui 9 in campionato, 3 in Champions e una in coppa Italia. Domenica a Bergamo vedranno un altro Bryan, nome che deve alla passione del papà per il cantante Bryan Ferry. Trequartista con Gasperini («Fra 10 anni dirò Lui mi ha fatto diventare Cristante'», ha raccontato tempo fa), mediano con compiti di regia in giallorosso. Una metamorfosi che non gli ha fatto perdere confidenza con la porta avversaria: in stagione è già arrivato a quattro reti (Chievo, Cagliari, Genoa e Parma), senza considerare che un quinto gli è stato sottratto sulla linea di porta da Jesus contro la Sampdoria. Gol ma non solo. Le statistiche indicano come Cristante stia diventando un calciatore sempre più completo. Due assist (Inter e Sassuolo), incisivo nel gioco aereo (40 duelli vinti su 63, pari al 63%), fondamentale nelle occasioni create (14), accettabile nelle palle recuperate (35), deve migliorare nei contrasti. È l'unico nel pacchetto dei centrocampisti a viaggiare sotto il 50% dei tackle vinti (16 su 34): il leader rimane De Rossi (75%), seguito poi da Nzonzi (72,4%), Lorenzo Pellegrini (59%) e Zaniolo (52,4%). Con Di Francesco sta però imparando a diventare un regista. E pensare che in passato lo paragonavano a Redondo, ma non per esaltarne le doti tecniche quanto per accentuare la lentezza. Cristante ha così iniziato a lavorarci: sviluppo muscolare ed esercizi specifici sulla rapidità. A tal punto che oggi, lui stesso si definisce un «falso lento» e «non è male - ha raccontato - a volte gli altri ci cascano...».
I RINFORZI - Un altro che non spicca per velocità ma compensa con il senso di posizione è Nzonzi. Ieri il francese - che a Bergamo punta a riprendersi una maglia da titolare proprio a fianco di Cristante - si è allenato in gruppo (per Fazio invece ancora lavoro individuale) dove s'è aggregato per il secondo giorno consecutivo De Rossi. Il capitano punta alla convocazione anche se, per rivederlo in campo, bisognerà attendere almeno la gara con il Milan. Intanto in mediana, al netto delle smentite, Monchi lavora su Barrios. Il Boca Juniors in questo momento ha uno straniero in più rispetto alla caselle disponibili in Argentina per gli stranieri e deve quindi liberare due posti. Monchi ha offerto un prestito con obbligo di riscatto a 21 milioni a giugno. Formula che non convince gli Xeneizes: «Ci hanno chiamato per chiedere le condizioni dell'operazione, per ora niente di concreto», la risposta del club argentino al quotidiano Olè.
IL CLUB - Da ieri, novità nell'assetto societario. Mauro Baldissoni, da direttore generale, è diventato vicepresidente esecutivo mentre Guido Fienga è stato promosso da Chief Operating Officer a Ceo (Chief Executive Officer). Soddisfatto Pallotta: «Guido condurrà la società verso la prossima fase del nostro percorso di crescita e sviluppo ha spiegato il presidente al sito del club direttamente dagli Usa Sarà lui il responsabile delle attività quotidiane e dei progetti a lungo termine. Il suo nuovo ruolo consentirà a Mauro di dedicarsi maggiormente alla visione d'insieme del club, portando a termine il progetto legato allo stadio».
Nuova Roma: stadio, club forte e futuro. I nomi per volare in alto
LA GAZZETTA DELLO SPORT - Di fatto, è sostanzialmente una riorganizzazione societaria, un riassetto interno che finisce con conferire cariche che aspettavano solo di essere ufficializzate. Cambia la struttura, è vero, ma la pelle della Roma resta di fatto la stessa. Da ieri, pero, Mauro Baldissoni e Guido Fienga fanno entrambi un bel salto in avanti nelle cariche del club: Baldissoni passa da direttore generale a vicepresidente esecutivo, Fienga diventa il Ceo (Chief executive operator). Da adesso in poi la Roma verrà gestita direttamente da loro due. (...) Ad ufficializzare il tutto è stata direttamente la Roma nelle prime ore del pomeriggio, con un comunicato ufficiale in cui si riportano anche le parole del presidente James Pallotta, parole espresse direttamente da casa sua, negli Usa. «Fienga condurrà la società verso la prossima fase del nostro percorso di crescita e sviluppo – ha detto lo stesso Pallotta – Sarà lui il responsabile delle attività quotidiane e dei progetti a lungo termine della Roma, nel processo che sta portando il club ad essere una società economicamente sostenibile e di successo, dentro e fuori il campo. Il suo nuovo ruolo consentirà quindi a Mauro Baldissoni di dedicarsi maggiormente alla visione d’insieme del club, portando a termine il progetto legato allo stadio, step fondamentale per consentire alla nostra società di competere sul campo ai più alti livelli possibili» (...) Baldissoni è di fatto da sempre l’uomo di riferimento di Pallotta, quello a cui il presidente ha deciso di mettere in mano le chiavi della Roma. È il suo uomo di fiducia, tanto è vero che anche da vicepresidente resterà nel Cda giallorosso, sarà ancora lui a riferire durante le assemblee degli azionisti e sarà sempre ancora lui l’uomo con potere di firma. Insomma, Baldissoni era l’anima della Roma prima e lo continuerà ad essere ancora oggi. Con una carica ancora più prestigiosa e dei compiti in parte diversi rispetto a prima. Nel senso che lui è l’uomo che ha sempre seguito da vicino le vicende legate al nuovo stadio di Tor di Valle, soprattutto negli ultimi anni, dopo l’esperienza negativa vissuta con Mark Pannes. (...) Guido Fienga, invece, è entrato nella Roma nel 2013 come Strategy and Media Director, per poi diventare nel corso dello scorso anno Coo (Chief operating officer) e ora Ceo. Il che vuol dire sostanzialmente avere dei poteri molto forti ed accentrare sulla sua figura tutta una serie di cariche. Insomma, da oggi in poi faranno riferimento a Fienga tanti dipartimenti della vita societaria: il merchandising, il commerciale, il ticketing, lo sviluppo del brand, l’area delle revenues e anche la direzione sportiva (e quindi Monchi e tutti i suoi collaboratori, Francesco Totti compreso) (...)
Baldissoni vice-presidente, Fienga è il Ceo
IL TEMPO - MENGHI - La Roma cambia al vertice. Gli uomini sono gli stessi, ma l'assetto societario si rinnova e segue sempre più il modello americano: Baldissoni è stato «promosso» da direttore generale, carica che resterà scoperta, a vicepresidente esecutivo, Fienga è il nuovo CEO giallorosso, il 5° dell'era Pallotta dopo Fenucci, Pannes, Zanzi e Gandini, e sarà Calvo a dirigere tutta l’area ricavi, dal settore commerciale ai media. La nuova triade ai piani alti di Trigoria ha preso forma, e non a caso i tre dirigenti hanno fatto visita al presidente a Miami pochi giorni fa. Avranno competenze diverse, ma Baldissoni sarà affiancato da Fienga, che ha conquistato il numero uno della Roma grazie all’efficace
sviluppo di social network, radio e tv ufficiale, aumentando i ricavi commerciali. Il neo-CEO era entrato come Strategy and Media Director nel 2013, è stato poi nominato Chief Operating Officer, ora è una figura apicale e operativa al 100%, anche se resterà al di
fuori del Cda, dove a rappresentare Pallotta ci sarà Baldissoni (contratto in scadenza a
giugno, dovranno rivedersi per parlare del rinnovo), incaricato di «portare a termine il
progetto stadio» e con tale fine è stato assunto un manageritaliano, ingegnere, che lavorerà per lui.
La Uefa si dimentica di Totti: i tifosi fanno togliere il tweet
IL TEMPO - Sei bomber italiani del passato e un grande assente. L’Uefa ha lanciato ieri un sondaggio via Twitter per scegliere il migliore tra Inzaghi, Vieri, Di Natale, Toni, Baggio e Del Piero. E Totti? La dimenticanza ha scatenato l'ira dei tifosi, il post è stato rimosso e sostituito con il video di una punizione magistrale dell'ex capitano.
Una punizione magistrale, @Totti #UCL @OfficialASRoma pic.twitter.com/FhdmB728zS
— La UEFA (@UEFAcom_it) 24 gennaio 2019
Monchi, pressing sul Boca per Barrios
LEGGO - BALZANI - Due colombiani (Zapata e Muriel) l'attendono al varco, ma proprio un colombiano potrebbe essere il colpo a sorpresa della Roma in questo finale di mercato invernale. Wilmar Barrios, centrocampista classe '93 del Boca Juniors, infatti è più di un'idea e Monchiproverà a portarlo nella capitale entro il 31 gennaio. Impresa non facile visti i tempi ristretti ma la situazione che si è venuta a creare al Boca può rappresentare l'occasione giusta. Il club argentino, infatti, ha combinato un pasticcio con la questione stranieri perché in casa dei Xeneizes sta per arrivare Campuzano, anche lui colombiano. Il Boca, però, in questo momento ha già uno straniero in più rispetto alla caselle disponibili in Argentina e deve quindi liberare due posti. Uno sarà Nandez che sembrava a un passo dal Cagliari, l'altro è Barrios al quale peraltro era stata fatta una promessa qualche mese fa: «In caso di offerta di un grande club ti lasciamo andare». Sembrava fatta col Tottenham che poi ha cambiato obiettivo.
Ora c'è la Roma che ha proposto la formula del prestito secco di 6 mesi con obbligo di riscatto a giugno per 21 milioni (la cifra della clausola di Barrios). Una soluzione buona per tutti. A favorire la trattativa l'amicizia con l'ex Burdisso, oggi dg del Boca. Barrios - abbandonato da entrambi i genitori quando era ancora un bambino - è molto rapido ma dotato pure di senso tattico e che ben si adatta al ruolo di mediano difensivo. Una posizione che occupa con successo un ex Boca e Roma ovvero Paredes passato in queste ore dallo Zenit al Psg per 47 milioni.
Vagnati, ds Spal: "Luca Pellegrini? Ne stiamo già parlando con la Roma"
Davide Vagnati, ds della Spal, ha lasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di teleradiostereo.it dove conferma le voci di mercato di ieri sera su Luca Pellegrini. A quanto pare il ds sembra essere molto interessato al giallorosso classe '99. Queste le sue parole:
"Luca Pellegrini è un profilo che ci interessa, ne stiamo parlando con la Roma, ma prima dobbiamo cedere Costa".
Lega Calcio e Img verso lo scontro sui diritti tv esteri
MILANO FINANZA - MONDELLINI - I diritti tv della Serie A per l'estero potrebbero portare presto ad uno scontro tra Lega ed IMG, la società americana americana che ne è l'agente di vendita. Secondo quanto riportato dal sito Sport Business.com, l'organo che gestisce il principali torneo calcistico italiano starebbe fronteggiando la minaccia di una richiesta di un risarcimento danni da parte di IMG. Pare infatti che l'agenzia stia preparando una lettera per esporre le proprie lamentele, in riferimento a quelli che considera inadempienti contrattuali da parte della Lega Serie A sulla falsariga del contratto firmato nel 2017. IMG riterrebbe in particolare che il mancato rispetto di determinati impegni della Lega abbia avuto un impatto significativo sulla sua capacità di fornire il tipo di prodotto promesso ai partner globali.
Una fonte dall'Italia ha confermato che l'agenzia avrebbe sollevato preoccupazioni lungo l'arco di tutta la stagione su problemi come gli orari delle partite, i terreni di di gioco in cattive condizioni e le partita giocate in stadi semivuoti. Tuttavia, secondo la stessa fonte, nessuna delle questioni elencate riguarderebbe specifici impegni contrattuali. Per molto club italiani, infatti, IMG starebbe semplicemente tentando di arrivare a una rinegoziazione del contratto con la Lega di A. Una ricerca, infatti, ha spiegato che sulla base dell'attuale accordo l'agenzia sarebbe destinata a perdere importanti somme di denaro. Va ricordato che nell'ottobre 2017 IMG acquistò i diritti interzonali per la Serie A per le stagioni dal 2017-18 al 20-21. L'agenzia ha pagato 335 milioni di euro a stagione per l'acceso al segnale, e 12 per i diritti in streaming delle agenzie di scommesse. IMG si è inoltre impegnata a spendere 8 milioni a stagione sul marketing.
Sempre ieri, Deloitte ha pubblicato la classifica dei principali club al mondo in base ai fatturati della stagione 2017-18. Le 20 società con i fatturati più alti, hanno generato in totale 8,3 miliardi di ricavi, con una crescita del 6% rispetto all'anno precedente. Primo il Real Madrid, con 750,9 milioni di fatturato. Segue il Barcellona (690,5). Terzo il Manchester United (666 milioni). La Juventus è undicesima a 295 milioni, ed è la prima volta che il club torinese non compare tra le prime 10. Al quattordicesimo posto l'Inter (281 milioni), che migliora di una posizione rispetto all'anno passato.