Roma femminile, le giallorosse ne fanno 5 al Tavagnacco

IL TEMPO - SCHITO - Nella tredicesima giornata del campionato di Serie A Femminile, la Roma di Betty Bavagnoli si regala una goleada contro il Tavagnacco confermando il loro splendido stato di forma. Al Comunale di via Tolmezzo bastano meno di 120 secondi a Bartoli e compagne per indirizzare il match dalla propria parte.

A siglare il vantaggio delle capitoline è Ciccotti che dà il via alle segnature, seguita da Greggi e, nella ripresa, da Serturini, Pugnali e infine Simonetti. Si chiude 5-0 la trasferta friulana delle ragazze giallorosse, che occupano la quarta posizione in classifica (23 punti) e riscattano la partita dell'andata in cui avevano pareggiato 2-2 in extremis, lasciando per strada diverse occasioni. «La squadra ha risposto alla grande - le parole di coach Bavagnoli ai microfoni di Roma Tv - e non nascondo che sono orgogliosa. Non esistono partite facili, specie per noi che siamo una nuova e giovane realtà. Avevamo preparato la partita con attenzione, al Tavagnacco mancavano delle giocatrici, non sono state favorite da questa situazione, ma le nostre ragazze hanno fatto quello che dovevano fare: un bel lavoro, anche quando c'era da gestire».

Soddisfatta anche Giada Greggi, la centrocampista giallorossa autrice della seconda rete di giornata: «Stiamo facendo un grande campionato, siamo migliorate tantissimo e possiamo arrivare molto in alto».


Schick, maglia da titolare contro l’Entella

LA REPUBBLICA - FERRAZZA - Poco più di un anno fa aveva segnato il suo primo gol stagionale proprio in coppa Italia. Contro il Torino. Gol risultato inutile, visto che la Roma venne eliminata perdendo 1-2 all’Olimpico. Patrik Schick vorrebbe ripartire proprio da lì, dalla stessa competizione, aprendo il 2019 con una maglia da titolare negli ottavi di finale della competizione nostrana in programma domani sera (ore 21), anche questa stagione in casa.

Una presenza che potrebbe aiutarlo a dimostrare di meritare la conferma anche in questa finestra di mercato, che avrebbe potuto già vederlo con le valigie pronte per andare a sbloccarsi in prestito alla sua Sampdoria. E invece anno nuovo, vita (si spera) nuova, con tanto di mental coach di fama internazionale al seguito e la speranza di trovare una continuità di rendimento che lo aiuti a entrare nel cuore dei tifosi. Come conferma il manager del ragazzo, Pavel Paska, al portale ceco Sport: «Patrik resta a Roma, non ci sono dubbi. Ho parlato con Monchi, mi ha rassicurato che società e allenatore puntano su di lui». E ancora: «Abbiamo avuto molte richieste, ma il ragazzo non si muove. Patrik piace in tutta Europa, ma la sua permanenza nella capitale non è in discussione».

Non lo è più, quantomeno, visto che sia il club giallorosso, sia l’attaccante, hanno seriamente pensato di dividersi qualche settimana fa, prima della gara casalinga col Sassuolo, nel giorno di Santo Stefano, quando il gol finalmente arrivato e gli applausi dello stadio hanno cambiato le carte in tavola. Ma i tifosi stanno latitando al botteghino: al momento sono stati venduti poco più di 12mila biglietti per domani sera, con orario e giorno che non aiutano certo l’afflusso delle famiglie. Di Francesco sta valutando se dare la maglia da centravanti a Schick, tenendo Dzeko a riposo per il campionato, che sabato prossimo vedrà il Torino arrivare all’Olimpico.

In porta il tecnico avrebbe dato una chance al secondo, Mirante, costretto però a fermarsi nelle ultime ore per un problema al polpaccio rimediato in allenamento. A centrocampo Eusebio si affiderà a un terzetto tutto italiano, quello che fa brillare gli occhi al ct azzurro Mancini. Complice l’infortunio di Nzonzi – alle prese con la lussazione della quarta falange del dito del piede destro – saranno infatti Pellegrini e Mirante a posizionarsi davanti alla difesa, con Zaniolo trequartista.

In attesa di buone notizie sul fronte De Rossi, Di Francesco farà di necessità virtù, schierando in mezzo al campo 67 anni in tre, la meglio gioventù giallorossa, sperando sia sufficiente per superare l’Entella e conquistare così i quarti di finale della Coppa Italia. Oggi la squadra si allenerà nel pomeriggio e poi il tecnico diramerà la lista dei convocati per la gara di domani sera.


Primavera, Roma padrona a casa Juve

IL TEMPO - SCHITO - Sognare la vetta torna a essere possibile. La Roma Primavera di Alberto De Rossi si riscopre grande nell'attesissima sfida con la Juventus, sbancando Vinovo (1-3) grazie alla doppietta di Zan Celar, piazzata in un momento delicatissimo della partita: vantaggio a fine primo tempo, raddoppio in avvio di ripresa.

Cargnelutti e compagni ora sono a sole sei lunghezze dall'Atalanta capolista, la crescita messa in mostra dalla squadra esalta De Rossi: «Abbiamo risposto da grande squadra contro una rivale di alto livello. Siamo soddisfatti di come abbiamo giocato e ribattuto colpo su colpo». Il ruolino di marcia di Celar fa spavento - sono già diciotto i gol in campionato in sole undici presenze - ma la Roma ha vinto grazie al collettivo: una buonissima prestazione difensiva, un paio di parate preziose di Greco, la regia di Pezzella e le incursioni di Riccardi e D'Orazio, mentre non ha brillato particolarmente Besujien, preferito a Cangiano. De Rossi può sorridere anche per il rientro di Sdaigui, tornato in campo dopo un lunghissimo stop per infortunio: sarà una risorsa preziosa per il centrocampo giallorosso, con il tecnico costretto spesso a rinunciare a Marcucci per il regolamento sui fuoriquota.

La Roma ha saputo reagire anche al momentaneo rientro della Juventus, capace di accorciare le distanze con Nicolussi Caviglia: un grande aiuto è arrivato da Loria, estremo difensore bianconero, che si è fatto trafiggere da un destro tutt'altro che irresistibile di Pezzella soltanto un minuto dopo la rete dell'1-2.  «A parte il gol preso, la squadra mi ha soddisfatto molto. Hanno lottato tutti - ha aggiunto De Rossi - e giocato da squadra, come fosse un nuovo ciclo, una nuova stagione. Loro hanno giocatori di qualità che possono farti male in qualsiasi momento. Abbiamo concesso poco a un attacco importante. Abbiamo difeso bene, tutti quanti insieme». Merito anche del lavoro svolto durante la lunga sosta: «Siamo stati tanto insieme in questo periodo. La sosta è venuta in un momento importante, abbiamo raggruppato le idee». 

Alessio Riccardi, intervistato da Sportitalia, vola basso quando viene accostato a Zaniolo: «Da lui ho molto da imparare, sta dimostrando tantissimo. È un grande giocatore, magari un giorno potremo giocare insieme».


Calciomercato Roma, Defrel verso l'Atalanta. Per lui richieste dalla Premier e spunta anche l'ipotesi Milan

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Gregoire Defrel verso il rientro alla Roma. Ma sarà solo di passaggio. La Sampdoria, dopo aver ufficializzato l'acquisto di Gabbiadini dal Southampton, si prepara a 'scaricare' l'attaccante francese, arrivato in prestito dai giallorossi la scorsa estate.

Per il suo futuro si valutano molte ipotesi. La più gettonata riguarda l'Atalanta, che lo segue e che la Roma potrebbe offrire da subito come parziale contropartita per l'operazione che riguardaGianluca Mancini per la prossima estate. Non è esclusa però la possibilità di una cessione all'estero, visto che Defrel ha richieste da Brighton e Fulham. E nelle ultime ore si è aggiunto anche il Milan, che sta valutando il giocatore.


Calciomercato Roma: Marcano rifiuta il Galatasaray, si complica Kabak

IL TEMPO - TUTTOSPORT - Ivan Marcano è uno dei possibili indiziati a lasciare la Roma nei prossimi giorni. Ma dallo spagnolo, reduce da una prima parte di stagione negativa, arriva il primo 'no' alle richieste finora pervenute. Stando alle ultime indiscrezioni il difensore spagnolo ha rifiutato il prestito al Galatasaray.

Un rifiuto che rischia di complicare uno dei piani di Monchi. La cessione in Turchia di Marcano avrebbe infatti concesso al ds giallorosso una corsia preferenziale per Kabak, per il quale nei prossimi giorni potrebbe scatenarsi un'asta. Il giovane difensore del Galatasaray, che ha una clausola rescissoria di 7,5 milioni, è seguito da molti club europei, in particolare Stoccarda, Watford, Borussia Dortmund e Manchester United.


Il futuro di Obiang non è viola, l'ipotesi Fioretina è sfumata

Pedro Obiang volta le spalle alla Fiorentina. Secondo quanto riporta Alfredopedulla.com, uesta domenica comincia con il vedersi sfumare la negoziazione tra i viola e il giocatore spagnolo: il contratto prevedeva quattro anni e mezzo e si era vicini all'accordo per 10 milioni. David Sullivan, co-proprietario della squadra inglese, non ha dato il via al trasferimento.
L'ex Sampdoria, quindi, torna libero: recentemente è stato nel mirino della Roma.


Addio all'ex Bari Phil Masinga

Phil Masinga ci lascia a 49 anni. A renderlo noto è la Federazione calcistica sudafricana: l'ex calciatore del Bari era gravemente malato da tempo ed era ricoverato dallo scorso 21 dicembre. Lo ricordiamo per la sua esperienza nel club pugliese con il quale segnò 24 reti in 75 partite tra il 1997 e il 2001, rendendo celebre la squadra.


Entella, le emozioni di un viaggio iniziato a Chiavari nel 2007

LA REPUBBLICA - MANGINI - Dicono che gli uomini sono la somma delle persone che incontrano nella vita. Questo succede anche alle società di calcio. La sfida con la Roma in Coppa Italia è anche un punto di arrivo per la Virtus Entella di un viaggio cominciato nel 2007 in Eccellenza con l’attuale gestione.

Per il presidente Antonio Gozzi è iniziato molto prima a sei anni, quando andava già allo stadio con papà Renato Mario, quasi un dovere per un vero chiavarese. Abitava vicino allo stadio, non doveva fare tanta strada. La sua prima Entella galleggiava tra serie D e C, non sempre la distanza della prima tappa misura l’importanza di un viaggio. Vedere il figlio Augusto con quelle casacche, che non aveva mai potuto indossare, lo ha riavvicinato. Ai suoi tifosi, lui per primo, ha regalato un sogno, solo paragonabile, fatte le debite proporzioni, a quello di Paolo Mantovani.

Il presidente Gozzi, davanti allo specchio, potrebbe dire al tifoso Gozzi: guarda dove Ti ho portato. «In effetti è così. Parlo spesso con Enrico e considero suo padre un modello di comportamento. Mi è sempre piaciuto. Lo considero un grande come Duccio Garrone». Da tifoso era stato a Marassi, per la sconfitta contro il Genoa. È tornato per il passaggio del turno e, come un tifoso qualsiasi, dopo la gara, è sceso negli spogliatoi per avere la casacca di Icardi, il protagonista della serata. Anche l’Olimpico lo conosce già. «Per ora la maglia rimane un desiderio. Secondo me, Icardi la vuole tenere. Avevo visto Roma-Bruges da spettatore e naturalmente la finale di Coppa Italia Primavera. Ho passeggiato sul campo, ho potuto apprezzare lo stadio. Una grande emozione».

Certi giorni non si può essere soli, ci sarà tutta l’Entella e tanta Chiavari, sono previsti cinquecento tifosi, che arriveranno con pullman, macchine private e tutto quanto vi possa venire in mente. Gozzi non andrà, come al solito, in macchina con la sua famiglia. «Vado in aereo, perché al mattino lavoro, assieme a mia moglie, i miei figli e Salvatore Fiumanò, mentre Walter Alvisi è sul pullman dei tifosi, organizzato dalla società. Torneremo poi in treno con la squadra». All’inizio del viaggio non erano già presenti solo i due vice presidenti, ma anche Matteo Matteazzi (direttore generale) e Matteo Superbi (direttore sportivo), due inseparabili. Manuel Montali (responsabile settore giovanile) e Daniele Rosso (responsabile scouting) sono arrivati dopo, ma ormai fanno parte della famiglia biancoceleste. “Montali quasi subito, a Daniele Rosso, gli abbiamo chiesto di rimanere, quando ha dovuto smettere come calciatore, ed oggi è un validissimo collaboratore di Montali. Sono molto soddisfatto del loro lavoro”.

Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo, ma il calcio non è solo campo, Matteo Gerboni (team manager e responsabile comunicazione), Marco Bianchi (addetto stampa) e Sergio Rossi (responsabile marketing). Un’area sociale. «Entella è un’istituzione centenaria di Chiavari. Questo processo di rilancio ci ha permesso di poter fare anche solidarietà. Il calcio diventa l’occasione di aiutare anche chi soffre, ma lavoriamo come un’azienda e creiamo ricchezza. A febbraio presenteremo a Genova uno studio sull’Entella in serie B. Con un budget di 10-12 milioni abbiamo prodotto un indotto tre volte superiore per il territorio, insomma un fattore economico importantissimo». Andrea Solari (responsabile biglietteria), Andrea Mei (segretario responsabile stadio), Loris Bolzoni (segretario) e poi Sergio Baratta, Ornella Armanino, Delio Lagomarsino, tre collaboratori storici. Il viaggiare è fatale ai pregiudizi, ai bigottismi ed alle menti ristrette.

Nel calcio si parla tanto dei giocatori, ma nelle società conta ben altro. «In società lavorano 160-170 persone e sono fondamentali per il riconoscimento, che abbiamo ottenuto in questi anni, di “società modello”. Non a caso, sono le persone a cui dedichiamo sempre i nostri successi. Senza di loro non sarebbe possibile. Sono dei lavoratori, amano l’Entella e non hanno bisogno di una maglia per dimostrare il loro attaccamento». L’Entella è “on the road”. Comunque vada a Roma comincia un nuovo viaggio. Da godere.


Monchi punta a Sarr del Rennes

Monchi vuole portare Ismaila Sarr alla Roma. Il giocatore del Rennes, secondo Metro.co.uk., ha svegliato l'interesse del club giallorosso ma dovrà battersi con Arsenal e Inter per aggiudicarselo.


La scoperta degli antisemiti in curva

IL FATTO QUOTIDIANO - MANTOVANI - Hanno suscitato giusta indignazione, ieri, gli ultrà della Lazio che, durante la partita di Coppa Italia con il Novara, hanno intonato il coretto "Su cantiamo tutti in coro giallorosso ebreo" sulle simpatiche note di "Viva Topolin" E anche "Questa Roma qua sembra l'Africa".

Purtroppo l'indignazione è intermittente, ora se ne parla solo perché c'è stata Napoli-Inter, i "buu"contro Koulibaly, l'agguato ai napoletani, l'ultrà filo-interista investito e ucciso e la polemica sullo stop alle partite. Però una parte della Curva laziale canta quei motivetti razzisti da molti anni, quasi a ogni partita. E un giudice romano, nel 2017, ha escluso che "giallorosso ebreo" configuri il reato di istigazione all'odio razziale: "L'espressione ha la finalità di deridere la squadra avversaria", si legge nella discutibile sentenza assolutoria, peraltro confermata dalla Cassazione. Nei giorni scorsi il quartiere borghese della Balduina è stato tappezzato di manifesti in cui si leggeva: "Lazio Napoli Israele, stessi colori, stesse bandiere, merde". Erano di ultrà romanisti, le cui frange estreme non sono meno antisemite di quelle laziali anche se i media faticano a parlarne. Antisemitismo e razzismo da stadio dilagano, peraltro, anche lontano da Roma. Bisogna discuterne, stigmatizzarlo, estirparlo. Scoprirlo a giorni alterni, invece, è un po' ridicolo.


Ancora cori razzisti e stadio d'inciviltà: il calcio ricomincia da dove ci eravamo lasciati

LA REPUBBLICA.IT - BOCCA - Un misto di calcio e inciviltà, di gol ma anche di violenza e razzismo. E' ormai il cocktail dei nostri appuntamenti avvelenati dagli show barbari delle curve. Il mix è  sempre quello. Gli ultras della Lazio già nei giorni scorsi avevano addirittura provocato incidenti durante la festa di compleanno della Lazio. Nella stessa occasione erano stati rinvenuti anche manifesti e adesivi, probabilmente prodotti da ultras della Roma, sempre con deliri razzisti. La partita col Novara, un match facile per la Lazio (4-1), è stato caratterizzato da questa nuova esibizione di potere e soprattutto di sfida sfacciata al resto del mondo. Di buu razzisti è stato oggetto Kean protagonista di Bologna-Juve, insomma il fenomeno è diffuso, senza barriere ed investe tante squadre.

Mentre tutti si indignano e tutti condannano, mentre il governo, fa più o meno finta di fare la lotta alla violenza e al razzismo negli stadi, ma in realtà facendo grossi passi indietro, gli ultras ribadiscono che nel calcio e negli stadi sono loro a dettare legge, che dove sono loro non hanno vigore le normali leggi di convivenza. E' una sfida appunto, che va combattuta a tutti i livelli: dai calciatori e dagli spettatori negli stadi (emarginando e a loro volta contestando certe esibizioni di inciviltà) per finire ovviamente all'autorità giudiziaria che deve reprimere con forza e con tutti i mezzi tecnologici possibile. Se in Inghilterra telecamere e steward riescono ad emarginare ed espellere certi figuri dagli stadi, non si vede perché non lo si possa fare anche in Italia.. Pare del tutto evidente che il vertice di Salvini non abbia avuto alcun risultato e siamo sempre allo stesso punto. O il calcio decide di curare ed estirpare questa malattia, oppure morirà.


Virtus Entella, Benedetti: "L'avversario che temo di più? Dzeko"

Domani la Virtus Entella sfiderà la Roma all'Olimpico. Simone Benedetti risponde alle domande di Centro Suono Sport:

Cosa ti dice tuo padre sulla Roma?
"Papà mi parla sempre bene di Roma e della Roma ed ogni volta che ci torno capisco anche i motivi: città meravigliosa e tifoseria calda".

Hai un ricordo speciale che ti lega ai giallorossi?
"Ricordo che la mia prima panchina in Serie A la feci proprio contro la Roma all’Olimpico il 16 gennaio 2008, in Coppa Italia, con il Torino. Ci fu un gol di Totti, accompagnato da un boato impressionante: un’emozione incredibile anche da avversario".

Ora li ritroverai negli ottavi di Coppa Italia con l’Entella…
"Per noi è una bella vetrina. Ce la giocheremo. Siamo tranquilli. In fondo, è una partita in cui non abbiamo nulla da perdere e, quindi, cercheremo di metterli in difficoltà".

Pensi che la Roma possa sottovalutare l’impegno?
"Non credo che lo farà. È la prima partita dopo la sosta e l’avrà preparata al meglio".

L’avversario che temi di più?
"Dzeko, senza dubbio. È un grande attaccante, forte fisicamente".