Stadi sicuri, trattativa Viminale-Federcalcio: "Ora il modello inglese"

IL MESSAGGERO ABBATE - MANGANI - A sedere intorno al tavolo per l'incontro di oggi pomeriggio sugli Stadi sicuri sarà tutto il mondo sportivo. Ma certamente chi si aspettava un'invasione di ultrà pronti a trattare la resa, rimarrà deluso. Per la parte della tifoseria saranno presenti quattro Slo, ovvero i Supporter liaison officer, la figura introdotta dalla Uefa nel 2015, che ha il compito di tenere i collegamenti tra i club e le società di calcio. A sceglierli è stata la Figc, così come gli era stato chiesto dallo stesso ministro dell'Interno. E la Federazione ha optato per l'unica soluzione possibile: portare alla riunione dove siederanno vertici politici, sportivi, delle forze dell'ordine e anche del giornalismo, figure che non contrastino con il ruolo istituzionale dell'incontro. La scelta, per non urtare la suscettibilità del mondo del pallone, è caduta sugli Slo che rappresentano le tre Leghe A, B, C, e la stessa Figc, che ha indicato Antonio Talarico, suo supporter coordinatore, mentre Alessandro Camponeschi rappresenterà la Lega di B.

 
MODELLO INGLESE - Sulle presenze, nulla da dire da parte di Salvini, tantomeno di Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo Sport, che hanno fortemente voluto questa riunione dopo il Santo Stefano nero della serie A. Per loro sembra essenziale riaprire il dialogo e farlo coinvolgendo tutte le componenti. L'ipotesi sulla quale pare che Salvini stia già lavorando è quella simile al modello inglese, con più poteri agli steward, la possibilità di comminare un maggior numero di squalifiche a vita (Daspo) «per chi si macchia di episodi di violenza all'interno e fuori dagli stadi», tenendo conto di tutte le responsabilità: tifosi, dirigenti, giocatori e anche allenatori.
La strategia immaginata, però, mostra distanze parecchio evidenti tra le parti, soprattutto riguardo allo stop alle partite. Il presidente della Figc ha subito individuato la rotta scelta dal calcio: semplificare la procedura per lo stop, al momento incagliata sul doppio ruolo arbitro-responsabile ordine pubblico. L'Uefa ha richiamato l'Italia al rispetto delle procedure (per Ceferin INter-Napoli andava sospesa), Salvini ha preso atto ma ha indicato una via diversa: sostenendo che il blocco spetta all'arbitro. Anche se ha messo l'accento sui rischi per l'ordine pubblico in caso di sospensione: «Chiudere gli stadi e sospendere le partite non è la soluzione», ha commentato. E la dichiarazione è apparsa una critica al giudice sportivo che ha sbarrato le porte del San Siro per tre giornate, Coppa Italia compresa, ed è divenuta indicazione chiara anche ai suoi uomini: la chiusura per tre mesi e il divieto di trasferta ai tifosi nerazzurri ipotizzato dal questore Cardona, «d'intesa con il prefetto Gabrielli», non è mai stata ratificata.

 
LINEA DURA - Nel frattempo il presidente Figc Gabriele Gravina ha convocato per questa mattina una riunione informale di tutti i partecipanti al tavolo: dovranno decidere se e in quali termini chiedere che sia più semplice fermare le partite. Gravina ha annunciato la linea dura, dalla quale difficilmente potrà recedere. Salvini, al contrario, ha chiesto di distinguere tifosi cattivi da tifosi buoni, e dunque di non punire tutti.
La risposta alla violenza è quella che più sta a cuore al Viminale (i cui dati indicano un calo di incidenti dentro gli stadi ma un aumento lontano dai campi di gioco). Anche se, a meno di un impegno vero da parte delle società, sembra difficile immaginare una soluzione al problema. Il ministro ha chiamato a presenziare «i rappresentanti del tifo sano». La Figc ha messo insieme i quattro Slo e, una volta conclusi i lavori della giornata, saranno loro a dover comunicare agli altri 98 colleghi-supporter, le novità, per poi girarle ai tifosi. La riunione è stata fissata per metà gennaio.


Ipotesi Lazio per Malcolm

IL MESSAGGERO - ABBATE - Assicuratevi di chiudere la portiera dell'aereo stavolta, dopo appena sei mesi Malcolm ripensa di sbarcare in Italia. Stessa destinazione estiva, ma ironia del destino sarebbe doppia la beffa per la Roma. Secondo Sport potrebbe finire alla Lazio l'esterno del Barcellona. Dopo il voltafaccia del 23 luglio a Trigoria, in Catalogna non è mai decollata col tecnico Valverde (nonostante un gol all'Inter) la sua avventura, così Malcolm sarebbe pronto a salire su una nuova scaletta. A differenza dei tifosi giallorossi, i laziali però evitino d'aspettarlo a Ciampino, anche perché da Formello smentiscono ogni indizio. Sino a qualche settimana fa l'ex Bordeaux sembrava destinato ai cinesi dell'Evergrande Guangzhou, la squadra allenata da Fabio Cannavaro, invece ora - secondo i media spagnoli - si sarebbe fatto sotto Tare. Il diesse la definisce una bufala, eppure conosce benissimo la formula (prestito secco, ed è questo che non lo convince) con cui verrà eventualmente ceduto il brasiliano dal club blaugrana. Il motivo? Il dirigente albanese ne ha parlato, eccome, con Miguella, lo stesso agente con cui sta chiudendo l'affare Bobby Adekanye in Inghilterra. Il baby 20enne attaccante olandese (di origini nigeriane) a giugno sarà libero a parametro zero dal Liverpool, non rinnoverà, ma Tare vorrebbe anticipare il colpo a gennaio senza aspettare la scadenza. Perché, guarda caso, «c'è l'interesse concreto del Barcellona», ha ammesso Miguella. Insomma, c'è un gioco a incastro con lo stesso Malcolm sull'ala destra.


Brividi DiFra

LEGGO - BALZANI -  The winter is coming, ovvero l'inverno sta arrivando. E' il teaser di una delle più famose serie tv della storia, ma può essere l'introduzione del gennaio calcistico per Di Francesco. Nel mese più freddo dell'anno, infatti, il tecnico ha spesso sofferto e battuto i denti. E' accaduto la scorsa stagione quando tra il 6 e il 28 gennaio la sua Roma ha visto svanire le residue possibilità scudetto inanellando 2 sconfitte e 2 pareggi tra Atalanta, Sampdoria (due volte, visto il recupero) e Inter. Qualche giorno prima era arrivata l'eliminazione in coppa Italia col Torino e la sconfitta con la Juve. Fino al 23 dicembre il distacco dal Napoli capolista era di soli 4 punti, il primo febbraio era crollato a -14. Ad aggravare la situazione, oltre all'evidente calo fisico della squadra, pure le voci di mercato (il passaggio poi sfumato di Dzeko al Chelsea) e le polemiche post Capodanno di Nainggolan. In quel momento Di Fra ha visto per la prima volta traballare una panchina che ha vissuto anche nelle settimane scorse forti scossoni senza crollare. Momenti ancora più complicati anche in altre due annate. Il 27 gennaio 2009, infatti, Eusebio conobbe per la prima volta l'amarezza di un esonero quando - dopo 5 sconfitte consecutive - fu sostituito da Pagliari alla guida del Lanciano. Altro licenziamento il 28 gennaio del 2014 quando Malesani subentrò al posto di Di Francesco al Sassuolo per una serie di risultati negativi (7 sconfitte in 8 partite). A marzo però Eusebio fu richiamato al timone per salvare la nave condotta sull'orlo della retrocessione. Pure nel gennaio 2015 e 2016 la media al Sassuolo fu bassa (rispettivamente 5 e 6 punti in 6 partite) tanto per confermare il trend negativo del primo mese dell'anno che prende il nome dal dio dei due volti Giano. Un motivo in più per rialzare la concentrazione in vista delle partite di un corto gennaio che attendono la Roma dal 14 al 27 tra coppa Italia e campionato: Entella, Torino e Atalanta. Oggi all'ora di pranzo a Trigoria riprenderanno le sedute di allenamento dopo gli 8 giorni di ferie post natalizie passate dai giocatori (De Rossi a parte) tra Dubai, Maldive e Usa. Si valuteranno le condizioni fisiche, gli effetti della dieta imposta dallo staff e la volontà dei giocatori di ribaltare una stagione fin qui deludente nonostante le due vittorie di fine anno.


Monchi-Eusebio, patto low cost

IL MESSAGGERO - CARINA - L'appuntamento per la ripresa degli allenamenti - dopo 8 giorni di stop - è fissato per il primo pomeriggio (14.45). In mattinata, però, Monchi - rientrato dalla Spagna - farà il punto della situazione sul mercato insieme ai suoi più stretti collaboratori e Di Francesco. Il fatto che la Roma fosse uno dei club contrari alla dilatazione della finestra di gennaio (che inizialmente doveva chiudere il 18) la dice sulla lunga sui propositi del club. Che prima di acquistare, almeno in difesa, vuole cedere. Diverso il discorso per il centrocampo dove le condizioni di De Rossi (alle prese con una cisti al ginocchio alla quale si somma una lesione cartagilinea) inducono alla massima cautela. Nonostante il capitano giallorosso abbia rinunciato di seguire la famiglia alle Maldive per continuare il suo programma di recupero, difficile ad oggi lasciare spazio a previsioni sul rientro. Proprio per questo motivo Di Francesco si aspetta un innesto in mediana. L'identikit è quello di un centrocampista duttile. Con un budget al minimo è tuttavia difficile per Monchi muoversi. E finora quelli del ds spagnolo sono stati infatti soltanto sondaggi, provando a capire quale terreno può trasformarsi in una pista realmente concreta.

 
LA VIA DI MEZZO - La Roma ha quindi sondato il Bologna per Donsah e si è vista offrire Pulgar. Prima di Capodanno, un sondaggio per Meité (Torino) ha trovato il no del club granata che potrebbe forse cambiare idea con l'inserimento di Perotti, indicato da Mazzarri come prima scelta per l'assalto al traguardo europeo. Discorso che viene meno sul nascere, visto che l'argentino ha già fatto sapere (anche all'Atalanta) di non volersi muovere dalla Capitale. Per Duncan, invece, è molto avanti il Milan che ha ricevuto un'offerta dal Tottenham per Kessie e guarda al ghanese come possibile sostituto. Da Empoli, invece, ogni discorso per Traoré e Bennacer sembra rimandato all'estate, anche se un tentativo per l'algerino sarà fatto (magari inserendo il prestito di Coric). In Premier si è freddata di colpo la pista legata a Dendoncker mentre rimane da valutare quella relativa a Badu. Il calciatore è reduce da un grave infortunio che alla pari di Donsah gli ha fatto saltare la prima parte della stagione.

 
ASPETTANDO GLI ADDII - Per un calciatore che dovrebbe alternarsi immediatamente nelle rotazioni in mediana, non certo il miglior biglietto da visita. Nel reparto arretrato, registrata la brusca frenata con il Feyenoord per il ritorno di Karsdorp in Olanda (divergenze dovute alle modalità del prestito) ogni discorso è rimandato alla partenza di Marcano. Che inizialmente sembrava avere un discreto mercato, fermo ad oggi ad un paio di sondaggi del Siviglia e del Galatasaray. Club turco dove gioca Kabak, uno dei profili seguiti con interesse da Monchi e dall'Inter. A Milano c'è Miranda, operazione low cost a livello di cartellino (non certo d'ingaggio). Brasiliano come il nerazzurro è Iago Maidana - che non convince però Di Francesco - e il portiere Brazao del Cruzeiro.


I sorrisi e le spine: ecco il 2019 di Di Francesco

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Da oggi si riparte. La Roma torna a lavorare sodo a Trigoria per ripartire da dove ha finito, dall’entusiasmo delle vittorie. Nonostante tutti i problemi vissuti in questi sei mesi, i giallorossi sono ancora in corsa per ottenere risultati su tutti i fronti e dunque non c’è motivo per non approccciare in maniera ottimistica la seconda parte di stagione. Tra le cose migliori da cui ripartire c’è l’esplosione dei due azzurri Cristante e Zaniolo. Il primo non è praticamente più uscito dal campo dall’inforunio di De Rossi e nelle ultime partite ha iniziato a far registrare una crescita evidente anche sotto il profilo dei gol e degli assist. Il secondo ha invece sfruttato il mese di assenza di Lorenzo Pellegrini per imporsi sulla trequarti e adesso che Di Francesco li avrà entrambi a disposizione non è escluso che giochino insieme, arretrando in mediana il numero 7. I due grandi punti interrogativi sono invece legati alle condizioni di De Rossi e al rendimento di Dzeko. Il capitano, seconodo le previsioni più rosee, tornerà entro fine mese, ma non c’è nulla di certo. Il bomber bosniaco deve alzare la produttività in campionato: finora sono solo due le reti messe a segno.


Oggi ripresa. Subito il peso, poi richiamo atletico

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La Roma si ritrova a Trigoria oggi alle 13. Ad attendere i giocatori giallorossi per prima cosa ci sarà la prova peso. Ci sarà poi l’allenamento basato sui test fisici e in generale nei prossimi due giorni il lavoro della squadra sarà essenzialmente atletico, con un piccolo richiamo di preparazione in vista dei tanti impegni. I capitolini si alleneranno fino a sabato, anche se potrebbe esser loro concesso un giorno di riposo, nel caso in cui dessero risposte convincenti. Domenica invece tutti in ritiro, in vista del match di Coppa Italia contro l’Entella di lunedì prossimo.


Pallotta il numero 1: la sua Roma al top per punti fatti. Ora vuole un trofeo

LA GAZZETTA DELLO SPORT - Che cosa c’è di sorprendente nel notare come tra la percezione e la realtà ci sia una forbice a volte assai larga? Probailmente nulla. Ecco allora che a quarant’anni di distanza dall’inizio della presidenza di Dino Viola (16 maggio 1979) si scopre che il presidente giallorosso con la più alta media punti a partita è il tanto vituperato James Pallotta. Con 491 punti in 247 gare la Roma sotto la sua gestione ha ottenuto una media di 1,98 punti a partita, facendo registrare per due volte il record di punti della sua storia, prima con Garcia e poi con Spalletti. Dietro di lui la gestione Sensi: con Rosella i giallorossi hanno viaggiato a 1,81 punti di media, mentre con Franco a 1,72, vincendo però lo Scudetto nel 2001 dopo diverse critiche. L’amato presidente Viola ha fatto mantenere ai suoi il ritmo di 1,65 punti (riparametrati con i criteri attuali). Fanalini di coda Di Benedetto e Ciarrapico, entrambi a 1,38 punti di media.


Monchi “studia” Bennacer, ma c’è il nodo riscatto

LA GAZZETTA DELLO SPORT - La prima giornata di lavoro a Trigoria si aprirà con il colloquio tra Monchi e Di Francesco, al fine di definire gli obiettivi di mercato da perseguire. Il tecnico giallorosso si aspetta almeno un centrocampista da questo mercato, anche alla luce delle condizioni di De Rossi, e il nome più caldo è quello di Bennacer dell’Empoli. La Roma vorrebbe prenderlo in prestito con diritto di riscatto, ma i toscani potrebbero chiedere l’obbligo. C’è anche da capire la volontà del club di Corsi di privarsi di una delle propire colonne in piena corsa salvezza. Piace anche Meité del Torino, il quale però difficilmente si muoverà. Per quanto riguarda le cessioni si sono arenate le situazioni che riguardano Karsdorp e Marcano. Il Feyenoord non sembra disposto a prendere il terzino in prestito secco, unica possibilità concessa dai capitolini. Marcano invece non è convinto di lasciare Roma e dunque anche le trattative per i possbili sostituti, Maidana e Kabak, sono in stand-by.


La quota Champions a 61 punti invita a spendere sul mercato

LA REPUBBLICA - I numeri delle ultime 15 stagioni, con il campionato a 20 squadre, segnano che  arrivano e partono numerose offerte dall’Italia riguardanti il calciomercato. Non capita spesso una classifica però con la prima della classe così distante dalla seconda. La buona notizia è che, scudetto a parte, è tutto in gioco. La Roma è quella più pericolosa in casa, ma è vulnerabilissima in difesa: sia all’Olimpico sia fuori. I club studiano i propri difetti: il mercato può aiutare a correggerli.


Cervone: “Alla Roma servono due acquisti. Schick può partire”

Giovanni Cervone, ex calciatore della Roma, ha parlato ai microfoni de il quotidiano La Repubbica. Le sue parole:

Che significato hanno le vittorie con Sassuolo e Parma?
Potrebbero essere un punto di ripartenza, sempre che la società si muova sul mercato nel modo giusto, che siano due successi a far capire che c’è bisogno di qualcosa.

De Rossi vive un momento difficile. Che consiglio gli darebbe?
È un ragazzo intelligente, non ha bisogno di consigli. Vive un momento complicato perché non può aiutare i compagni, però lui ha carattere, quindi deve dare consigli agli altri, fare l’allenatore anche se non gioca, dando una mano a tutti. La sua figura serve tanto.

Un consiglio a Di Francesco?
Gli direi di non stare a sentire niente e di non leggere i giornali. I giornalisti fanno il loro lavoro e ognuno la vede in un modo. Lui non se la deve prendere a male se qualcuno critica anche in modo fuori luogo, fa parte del gioco, deve essere più forte di tutto e non farsi condizionare da cose che gli fanno solo perdere tranquillità. Deve fare le sue scelte e pensare solo al suo lavoro. Bisogna saper accettare critiche ed elogi.

Che ne pensa di Olsen?
All’inizio non ero convinto, avevo grandi dubbi perché lo avevo visto davvero poco. Invece ha dimostrato di essere un portiere molto affidabile, anzi, l’acquisto più azzeccato. Ha fatto un paio di errori, ma ci sta. È di qualità, può migliorare e se lo farà, diventerà un portiere internazionale, uno dei primi in circolazione.


De Sisti: "Zaniolo va lasciato crescere. Coraggioso Di Francesco a lanciarlo"

LEGGO - Giancarlo De Sisti, ex giocatore della Roma e Hall of Famer dei capitolini, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Leggo, nella quale ha parlato anche del talento giallorosso, Nicolò Zaniolo. Queste le sue parole.

Il paragone tra Totti e Zaniolo? 
“Mi sembra un accostamento da maleducati (ride, ndr). Zaniolo va lasciato crescere, anche se quello che sta facendo è molto interessante. Bravo Di Francesco ad avere avuto il coraggio di lanciarlo”.

Chissà se la Roma ci costruirà intorno una squadra da scudetto, come la sua Fiorentina del 69, o se cederà a una super offerta…
“Chi lo sa. I soldi oggi sono importanti. Non è forse per il denaro che la Supercoppa Juve-Milan si gioca in Arabia Saudita?”


Perotti ed El Shaarawy, la Roma ci riprova sulle ali dell’esperienza

IL CORRIERE DELLA SERA - La Roma si ritrova oggi a Trigoria, con tanti giocatori al ritorno da mete esotiche. Chi ha preferito il riposo a casa in questo periodo sono invece Stephan El Shaarawy e Diego Perotti, entrambi vogliosi di mettersi alle spalle i problemi fisici e di tornare protagonisti. Soprattutto l’argentino sta vivendo una stagione difficile, con sole cinque presenze e un gol. Ogni giorno viene accostato a una nuova squadra (l’ultima l’Atalanta, che vorrebbe inserirlo nell’affare Mancini), ma Di Francesco sembra non volersene privare, almeno a gennaio. Il numero 8 ha caratteristiche uniche in rosa e sarebbe difficile da rimpiazzare adeguatamente, come lo stesso El Shaarawy. Il Faraone è l’equilibratore della squadra e con una difesa così ballerina non è una dote trascurabile. L’azzurro inoltre, fino allo stop per un problema muscolare, aveva trovato anche con continuità la via del gol e tutt’oggi è il miglior marcatore romanista in Serie A con 5 reti all’attivo. Con i capitolini in piena corsa sui tre fronti, è difficile pensare che Monchi lasci partire due risorse così preziose per il suo allenatore.