Karsdorp c’è: “Ho la fiducia, devo crescere”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - ZUCCHELLI - Rick Karsdorp è felice e sereno come, davvero, a Roma non si era mai visto. E un assaggio di questa serenità si era avuta qualche minuto prima dell’allenamento, quando scortato dall’inseparabile Kluivert, era andato a parlare ai microfoni della radio ufficiale. “Ho avuto due occasioni, ma devo migliorare, soprattutto nella fase difensiva. Le partite contro Entella e Torino mi hanno dato fiducia, ma spero di avere altre possibilità”.

Difficile l’abbia a Bergamo dall’inizio, visto che dovrebbe rientrare Florenzi e visto che Di Francesco dice che la terza partita di fila è sempre la più dura, ma Karsdorp non ha intenzione di fermarsi adesso: “Era da tanto che non giocavo due partite, nel secondo tempo sentivo le gambe pesanti, ma in allenamento sto sempre meglio. Se riuscivo in Olanda a giocare tranquillamente posso farlo anche qua. Come i tifosi ero deluso dagli infortuni, mi serve fiducia”.


La Roma su Mancini. Monchi stregato dall’atalantino, ma occhio al Bayern

LA GAZZETTA DELLO SPORT - FONTANA - A Zingonia il telefono squilla per Mancini, appare soprattutto lo 06 della Capitale. La Roma attende, sapendo di essere in pole su una concorrenza importante: in A l’interesse dell’Inter non tramonta, ma i sondaggi più significativi portano all’estero (Bayern e Premier). La Roma (che segue Tonali, per questo Marcucci verso Brescia) punta sul «Mancio». Per giugno o gennaio, difficile dirlo. Si proverà ad anticipare i tempi, ma il ragazzo chiude. Vuole restare a Bergamo fino a fine stagione, anche se il muro di Zingonia non sembra più tanto solido come 2-3 settimane fa.

Se arrivasse un’offerta pesante (magari riguardante pure Defrel, della Roma in prestito alla Samp e obiettivo di Gasperini), la società potrebbe addirittura pensare a un trasferimento immediato. Scenario, come detto, non gradito al giocatore. In tutto ciò, all’estero tanti club hanno già bussato in vista di giugno, con la promessa – se il rendimento non dovesse calare – di farsi nuovamente sentire. È presto per sbilanciarsi, ma chissà che le proposte non possano risultare addirittura più vantaggiose. Per tutti, anche per la stessa Atalanta. E qui si va in Premier e in Bundesliga, dove il Bayern non è rimasto a guardare. Già contattato l’agente di Mancini. Nessuna offerta concreta sul tavolo, ma un interesse dichiarato per l’estate.


Under, stop di venti giorni. Florenzi ok e De Rossi da valutare

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Lesione confermata al retto femorale sinistro, Cengiz Under salterà almeno tre partite: le sfide di campionato contro Atalanta e Milan e quella di Coppa Italia con la Fiorentina. La speranza di Di Francesco è di recuperare l’esterno turco d’attacco per la gara di Verona contro il Chievo (8 febbraio), ma se le indicazioni non dovessero essere buone si aspetterà ancora. Ieri la Roma ha svolto per la terza volta dall’inizio della stagione i test Mapei, che servono a valutare i parametri di forza, resistenza e velocità. De Rossi oggi potrebbe riaggregarsi al gruppo, nel caso bisognerà vedere come risponderà il ginocchio alle sollecitazioni del campo. In gruppo è invece già tornato Florenzi, che ha smaltito l’influenza che l’ha costretto ad alzare bandiera bianca contro il Torino.

 


Olsen fissa gli obiettivi: “Imparare l’italiano e volare in Champions”

LA GAZZETTA DELLO SPORT - PUGLIESE - Da quando è a Roma Olsen ha sconfitto critiche e scetticismo, ora si gode la Capitale serenamente. Ad iniziare da suo eldorado di Casal Palocco, con l’amore della moglie Mia e dei due figli, Alicia e Alexander.
Del resto, che Olsen oramai sia un punto fermo anche per il futuro della Roma è quasi una certezza. E lo sarà ancora di più quando avrà definitivamente imparato la lingua, inserendosi completamente nel tessuto sociale della squadra, ma anche della città. “Adesso a Roma mi sento come se fossi a casa – dice il gigante di Malmoe – Ovviamente mi mancano la famiglia e gli amici svedesi, ma siamo in una città fantastica e non fanno fatica a raggiungermi. La sfida più dura è chiaramente imparare la lingua. Vado a lezione un paio di volte alla settimana, capisco sempre di più, ma è difficile parlare l’italiano. Ci arriverò però, sono sicuro. Nello spogliatoio parlo inglese. O a volte mischio, magari dico una parola in italiano e un paio in inglese””. Un po’ come succede con Cengiz Under, una strana amicizia la loro, nata sul fatto che condividono lo stesso procuratore. Il gigante svedese e il folletto turco, quando si ab- bracciano (come alla fine di Svezia-Turchia) fa quasi effetto vederli insieme, vista la differenza di 25 centimetri“È un’amicizia complicata, è vero. Nessuno dei due parla bene ita- liano. Io poi non parlo turco e lui niente di svedese o inglese Non so come può funzionare a livello di amicizia, ma funziona. Ma qualche parola in comune l’abbiamo. E in qualche modo riusciamo anche a capirci”.


Il bresciano Tonali: «Zaniolo? Siamo amici, spero di incontrarlo in A»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - In occasione del premio «Amico dei bambini... un esempio per loro» a Milano il centrocampista, già convocato da Roberto Mancini in Nazionale nelle scorse settimane, non ha affatto nascosto le sue simpatie: «Da piccolo tifavo Milan e in campo mi ispiravo a Gattuso per la grinta e la cattiveria che metteva in campo. Era uno che dava sempre tutto, vorrei farlo anche io». E a chi gli chiede se in futuro gli piacerebbe essere allenato dal suo idolo, Sandro risponde con un sorriso e parole che suonano dolci per il Milan e lo stesso Gattuso: «Certamente sì. Mi piacerebbe essere allenato da lui. Sarebbe bello». Anche se sulle tante voci di mercato preferisce non sbilanciarsi: «Fa piacere leggere e sentire certi interessamenti, ma al momento non ci penso. Sono concentrato solo sugli obiettivi da raggiungere con il Brescia». (…). Nella massima serie Tonali potrebbe così ritrovare, tra qualche mese, un altro giovanissimo che sta facendo innamorare mezza Italia, Nicolò Zaniolo: «Siamo amici, abbiamo giocato insieme in nazionale con l’Under 19. Lo conosco bene, è fortissimo oltre che un bravissimo ragazzo. Gli auguro il meglio e sarebbe bello ritrovarci anche da avversari in A».


Carta Sanabria per avere subito Mancini

IL TEMPO - AUSTINI - Un intreccio fra tre società, un contratto ancora valido firmato due anni e mezzo fa, clausole, diritti e percentuali da far quadrare. Il caso Sanabria accende lo spento mercato della Roma di gennaio, con possibili (ma difficili nell’immediato) ripercussioni sul budget e quindi sulla capacità di acquisto. Ieri il Genoa si è accordato con il Betis Siviglia per avere l’attaccante paraguaiano in prestito 18 mesi, con diritto di riscatto fissato a 22 milioni, organizzando già le visite mediche per venerdì.

Ma stando ai contratti, serve l’ok della Roma che infatti si è messa a studiare il caso prima di dare il suo via libera all’operazione. Dopo aver fatto scadere l’opzione di due anni per riacquistarlo a 11 milioni, i giallorossi fino a giugno hanno la possibilità di riprendere Sanabria pagando 14.5 milioni. Come può quindi il Betis concedere l’opzione al Genoa tra un anno e mezzo? Non solo, la Roma vanta il diritto di incassare il 50% del prezzo di vendita, qualsiasi esso sia, dopo aver incassato 7.5 milioni dagli spagnoli nell’estate 2016. Chiaro che un prestito gratuito non frutterebbe nulla adesso. A Monchi conviene che Sanabria venga ceduto a titolo definitivo, ma Preziosi non sembra intenzionato ad acquistarlo subito. Si dovesse trovare una quadra con relativo indennizzo girato a Trigoria, a quel punto si potrebbe anticipare l’arrivo di Mancini in giallorosso. Il difensore atalantino è un obiettivo per giugno, i bergamaschi sarebbero disposti a concedere un prestito di 18 mesi con obbligo di riscatto a 25 milionicirca complessivi, a patto che la Roma paghi adesso almeno 3 milioni. Soldi che in cassa non ci sono, a meno che non li porti SanabriaDefrel (piace a Galatasaray e Newcastle) o Machin: il Genoa vuole anche lui, tratta col Pescarae alla Roma spetta il 50% della rivendita. Un incastro dietro l’altro.


Roma Primavera, quarti di coppa

IL TEMPO - Quarti di finale di Coppa Italia in programma oggi pomeriggio per la Roma Primavera. La formazione di Alberto De Rossi, dopo aver superato il Sassuolo negli ottavi di finale, si presenta, alle 14.30 (diretta Sportitalia Roma Tv), al centro Bortolotti di Zingonia contro l'Atalanta di mister Brambilla in gara unica per giocarsi un posto in semifinale.


De Rossi si rimette in moto

IL TEMPO - AUSTINI - Impossibile sbilanciarsi su quello che accadrà domani, figuriamoci sul futuro. Daniele De Rossi fa un passo alla volta e gli ultimi sono stati tutti in avanti: ieri, per la prima volta da 3 mesi a questa parte (si è infortunato a Napoli a il 28 ottobre), il capitano si è allenato insieme ai compagni, partecipando ai test atletici Mapei, svolti per la terza volta in stagione dai giallorossi. Una seduta particolare, quindi, che non poteva dare risposte complete sulla tenuta del ginocchio «malandato», ma ora clinicamente guarito secondo gli esami svolti dal centrocampista. Stamattina una nuova risposta, se De Rossi sarà ancora in gruppo nell'allenamento col pallone sarebbe un altro metro in più percorso verso il traguardo, che resta però lontano. Non è affatto sicura una sua convocazione per domenica a Bergamo, anzi, le previsioni tendono a un leggero pessimismo perché essendoci la cartilagine di mezzo è sconsigliata qualsiasi accelerazione. Con l'Atalanta non giocherà, questo si può dire con discreta sicurezza, ma se la settimana dovesse filare liscia De Rossi vedrebbe comunque vicina la luce. Il resto è un libro vuoto da scrivere.

Quando potrà giocare titolare? Come reagirà il ginocchio? Potrà proseguire la carriera da calciatore? E il rinnovo? Domande da tenere per forza di cose in sospeso, con una base forte: il rapporto tra la Roma e De Rossi è talmente solido che verrà presa una decisione comune per il bene di tutti. Intanto Di Francesco deve badare a un presente pieno di impegni, nel giro di otto giorni i giallorossi si giocano due scontri diretti con Atalanta e Milan per il quarto posto e la gara secca di Coppa Italia in casa della Fiorentina. Inevitabile dosare le forze dei suoi, il turnover è di nuovo un'arma da sfruttare a centrocampo. Nzonzi è tornato a disposizione, il trio azzurro Cristante-Pellegrini-Zaniolo è in palla, per questo è possibile che a Bergamo giochino tutti e quattro, con lo spostamento di Zaniolo «alto» a destra al posto dell'infortunato Under. Ieri il turco ha svolto altri esami che hanno confermato la lesione al retto femorale e uno stop almeno fino al Milan: l'obiettivo è la convocazione per il Chievo l'8 febbraio, a quattro giorni dall'andata degli ottavi di Championscon il Porto. Stessi tempi all'incirca per il recupero di Perotti e Juan Jesus. Ma oltre all'infermeria Di Francesco deve iniziare a fare i conti con le possibili squalifiche. Cristante è entrato ieri in diffida e si è unito a NzonziLorenzo Pellegrini e Fazio. Tre centrocampisti, quindi, rischiano di saltare la sfida con il Milan, oltre al difensore in questo momento fondamentale. Ma basandoci sulle scelte del passato, il tecnico abruzzese difficilmente risparmierà qualcuno pensando alle ammonizioni. O meglio, potrebbe farlo nel corso della gara ma non lo utilizzerà come parametro per la formazione iniziale. Scalpita anche Schick, che una tra Bergamo e Firenze la giocherà dal 1', Florenzi è pronto a riprendersi il posto a destra in difesa, Pastore reclama spazio.


Per Freuler niente Roma

CORRIERE DI BERGAMO - Elongazione all'adduttore destro. Una diagnosi, quella maturata ieri a Zingonia, che mantiene un velo di incertezza sui tempi di recupero di Remo Freuler, motorino del centrocampo dell’Atalantae, prima dello stop, l’uomo più utilizzato in campionato da Gian Piero GasperiniFreuler è il giocatore più presente nell'intera gestione Gasp a Bergamo. Se escludiamo questa annata, l’ex mediano del Lucerna non ha trovato il campo solo otto volte, per scontare squalifiche o perché non al meglio fisicamente. E dopo aver dato forfait a Frosinone, sicuramente dovrà alzare bandiera bianca per la sfida di domenica pomeriggio contro la Roma ed è fortemente in dubbio anche per quella successiva di Coppa Italia con la Juventus in programma tra otto giorni; oggi Remo ricomincerà a correre al centro Bortolotti e la speranza è che possa bruciare i tempi e superare il problema muscolare almeno per la gara con i bianconeri.

 


Calciomercato Roma: Adrien Silva è il nuovo nome nella lista di Monchi

LA GAZZETTA DELLO SPORT - In attesa del rientro di Daniele De Rossi dal lungo infortunio al ginocchio che lo sta martoriando dal 28 ottobre scorso, dalla trasferta di Napoli, il ds Monchi sta monitorando le occasioni di mercato per trovare un valido sostituto del capitano giallorosso. Secondo quanto riferito dal quotidiano oggi in edicola, il nome nuovo comparso sulla lista del dirigente della Roma è quello di Adrien Silva, mediano del Leicester, che fino adesso ha trovato poco spazio in campo (per lui solo 5 presenze stagionali). Il giocatore portoghese classe 1989 è stato proposto anche all'Inter, ma il profilo del giocatore non convincerebbe mister Spalletti. Su di lui anche l'interesse del Genoa.


Rosetti: «Parte la VAR in Champions. Fuorigioco ok e sulle mani…»

LA GAZZETTA DELLO SPORT - «Avevamo il dovere di anticipare i tempi. Di dare agli arbitri e al calcio europeo uno strumento importante per diminuire errori che possono costare caro ai club e agli arbitri stessi. L’abbiamo fatto». Si parte subito, dagli ottavi. La Var entra in Champions League e il nuovo designatore UefaRoberto Rosetti, già responsabile della moviola in campo al Mondiale, ci spiega la rivoluzione.

Era ora, no?
«In questo calcio sempre più veloce, tecnico e difficile da “leggere”, è inevitabile ricorrere alla tecnologia. Un gol in chiaro fuorigioco o segnato con la mano non sarebbe più accettato. Non dimentichiamo mai, però, che la Var non è perfetta, non risolve tutti i problemi. In campo e al video ci sono sempre uomini che possono sbagliare, anche se con l’allenamento e la futura specializzazione del ruolo lo faranno sempre meno. Ma la Var sarà decisiva su situazioni oggettive come il fuorigioco: qui è impossibile pretendere la precisione umana in situazioni al limite. E si eviterà un paradosso inaccettabile».

Quale?
«Che tutti in tempo reale possano rivedere quello che è successo, e l’unica persona che dovrebbe, per decidere al meglio, non può farlo. Sa cosa succedeva? Che a fine partita gli arbitri andavano subito a consultare i messaggi degli amici, per capire com’era andata. Purtroppo a posteriori».

(…)

La Var le avrebbe fatto comodo al Mondiale 2010, quando il suo guardalinee convalidò un gol che sul megaschermo era fuorigioco
«Certo. Chiesi agli arbitri di Serie A di pensare ai tre errori più gravi della loro carriera e se avrebbero potuto essere risolti dalla Var: è risultato che la tecnologia avrebbe corretto il 94%. È sui gravi errori che si decide una carriera. Non c’è arbitro che non voglia la Var».

A costo di perdere centralità?
«Non la perderà. Deciderà sempre lui. I Var al video possono solo raccomandare una revisione. Non ha senso che un arbitro possa prendere decisioni al buio, a meno che non siano oggettive. Deve rivedere, decidere e spiegare ai giocatori».

Come sarà l’arbitro di Champions?
«Forte leadership e personalità. Utilizzo del Var e capacità di comunicazione. Deve sapersi mettere in discussione perché, in caso, deve avere la forza di cambiare la sua decisione. Naturalmente deve essere preparato tatticamente e tecnicamente, essere un atleta e saper gestire la sua “squadra”».

(…)

Parliamo del protocollo?
«Che dice clear and obvious mistake, cioè errore evidente e ovvio. Il protocollo è unico in tutto il mondo, ma poi bisogna applicarlo. Definisce il quadro generale e dice che la Var deve intervenire solo se l’immagine al video evidenzia un errore. Noi diamo linee tecniche specifiche per ogni categoria di situazioni. Ed è importante spiegare e comunicare agli addetti ai lavori ma anche ai tifosi. Prenda il fallo di mano…».

Non facile da gestire.
«Quando il braccio è vicino al corpo, o in una posizione congrua della dinamica del movimento, non è da punire. Diverso se il braccio è distante dal corpo in posizione innaturale o all’altezza o, addirittura, sopra il livello delle spalle. Il difensore non può ampliare il proprio corpo utilizzando le braccia per fare ostacolo. La Var interviene quando l’immagine contraddice la decisione dell’arbitro e non coincide con le linee interpretative. L’Ifab sta lavorando per definire meglio il tutto».

E il fuorigioco?
«In teoria è perfetto per la Var perché richiede una valutazione oggettiva. Abbiamo il miglior software in 3D, il Cross-Air, che definisce la proiezione del corpo sul campo nel modo più preciso possibile. Un problema quasi eliminato. E la tecnologia presto ci darà strumenti più affinati».

Al Mondiale è sembrato che il protocollo fosse «allargato»: nel dubbio, controlliamo sempre al video. No?
«Non mi piace la definizione “nel dubbio andate a vedere”. È inesatto. Occorre avere immagini ed evidenze perché il controllo video in campo abbia un senso. Non deve essere un contentino. Quando un contatto è basso ed evidente, tipo sgambetto o pestone, c’è sempre un’interpretazione ma supportata da un’immagine che evidenzia il fatto, e si può intervenire, forse ampliando un po’ il concetto di “chiaro e ovvio”. Invece un contatto alto, una spinta, una carica, dipendono dall’intensità e dalla forza e l’intervento Var è più difficile. Diverso, infine, se la situazione è fuori dal controllo visivo dell’arbitro perché è un missed incident. In ogni caso, il protocollo per ora non cambierà ed è unico per tutti. Il calcio è pieno di situazioni al limite, e l’uniformità assoluta è utopia».


Panini, figurina speciale "giovane rivelazione" per Zaniolo. Allegra: "E' un astro nascente del calcio"

La Panini ha realizzato 5 figurine extra della raccolta «Calciatori 2018-2019». Queste figurine sono destinate a completare il «Film del Campionato», la sezione speciale dell'album che dà spazio ai protagonisti e ai momenti salienti della stagione dall'inizio fino ai verdetti finali, tramite immagini spettacolari e le copertine de «La Gazzetta dello Sport». Le nuove figurine celebrano la Juventus «campione d'Inverno», attraverso la riproduzione della prima pagina della Rosea del 23 dicembre scorso dopo la vittoria sulla Roma, e l'attaccante bianconero Cristiano Ronaldo, come «miglior marcatore» della prima parte del campionato, per aver raggiunto il traguardo delle 14 reti. Figurine speciali anche per l'Atalanta come «miglior attacco», per l'attaccante della Sampdoria Fabio Quagliarella come «bomber inossidabile» e per il centrocampista della Roma Nicolò Zaniolo come «giovane rivelazione». Queste cinque figurine extra saranno distribuite in omaggio il prossimo sabato 26 gennaio, in una bustina speciale abbinata a «La Gazzetta dello Sport» e a «Sport Week».

"Com'è ormai tradizione, la sezione 'Film del Campionato' della collezione 'Calciatori' fotografa i momenti salienti della stagione in corso", ha dichiarato Antonio Allegra, direttore Mercato Italia di Panini, "in questa occasione, la sezione non può prescindere dal celebrare la squadra che meglio si sta distinguendo in questa prima parte del campionato, la conferma del rendimento da «Pallone D'Oro» di Cristiano Ronaldo, ma anche un attacco strepitoso come quello dell'Atalanta e due protagonisti indiscussi in grado di infiammare non solo i colori delle proprie squadre di appartenenza, ma anche quello di tutti i tifosi italiani, il bomber senza età Fabio Quagliarella e l'astro nascente del calcio italiano Nicolò Zaniolo".